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Ettore e la sorpresa Mirco 8626

By 21 Luglio 2025No Comments

Ettore e la sopresa

Nel racconto che vi narrerò sta volta non rientro io personalmente , ma è una vicenda che riguarda mia moglie Emanuela ( per inciso Emanuela e Mirco non sono i nostri veri nomi ma li abbiamo leggermente diversi )che mi ha confidato a distanza di molti mesi, in cui il racconto viene sviluppato dal suo punto di vista e le cose narrate sono senzazioni che mi ha raccontanto lei direttamente.

Buona lettura.

Era passato un po di tempo dall’ultima chaiccierata avuta su Ettore con Mirco ma al riguardo era sempre evasiva , non gli raccontavo mai tutto quello che ci dicevamo sulle chat, a volte cose molto piccanti o desideri anche molto scabrosi molti dei quali ad oggi restano solo fantasie anche con una persona con cui nutro una fortissima intesa sessuale come Ettore, ma che forse è il caso restino irrealizzate o irreilizzabili.

Ettore mi disse che dopo l’ultima volta che ero andata al Club mi vedeva diversa mi vedeva combattuta, irrisolta.

Disse che mi voleva presentare una persona con cui mi avrebbe fatto bene parlare, io pensavo ad uno specialista del settore, tipo un sessuologo oppure ad uno psicologo invece con mia sorpresa mi portò in un paesino di circa 3000 anime sulle colline poco distante dalle nostre città.

Essendo estate recarsi in una zona con un po di frescura non poteva che farmi piacere arrivare in un simile posto, dopo circa 2 ore arrivammo in una abazia fuori dal contesto cittadino e posta su una collina con uno splendido paesaggio sotto la valle sottostante.

Gia’ quando entrammo percepii che quel posto aveva qualcosa di magico, non so se fosse solo in contrasto tra la frescura dei luoghi e l’afa esterna ma ero rapita fin da subito da quel posto.

Chiesi a Ettore che ci facessimo li e lui mi disse che voleva parlassi con una persona di nome Frate Rossano abate Premostatense della abazia. Poi aggiunse “Rossano è mio fratello minore!…quando sono turbato è lui la mia stella polare …la persona che mi rimette in riga , gli ho parlato di te e penso ti farebbe bene parlarci”.

La cosa mi lasciò abbastanza stupita ma del resto che avevo da perdere, e poi mi fidavo dei consigli di Ettore, che di li a poco andò via dicendo che sarebbe ripassato poche ore dopo per degli impegni di lavoro.

Conobbi cosi Fra Rossano un uomo mio coetaneo di 42 anni, bel viso con dei bei lineamenti, molto più magro di Ettore ( forse per le austere consuetudini monastiche), stempiato e con dei bellissimi occhi verde acqua e mani affusolate.

Il suo tono di voce era sempre pacato e i suoi occhi sempre produttivi di uno sguardo dolce.Passammo quelle ore passeggiando per la natura della zona e parlando del mio momento di crisi coniugale, del fatto che Ettore gli avesse detto che frequentavo dei club privè ma non mi sono mai sentita giudicata, lui sembrava curioso e sapeva ascoltare a volte semplicemente stando in silenzio.

Insomma era proprio una bella bella persona.Era una persona che mi ispirava affetto.

Di li in poi capitai altre 2 o 3 volte nell’abazia e trascorsi sempre ore piacevoli in compagnia dei Rossano ormai lo chiamavo per nome, tanto eravamo in confidenza, camminavamo ormai sotto braccia nella radura nel corso delle nostre chiacchierate .

Durante una delle nostre passeggiate ricordo ci fermammo a bere ad una fontana e fu li che per la prima volta vidi Rossano come un uomo,piuttosto che come un consigliere spirituale o un confidente . Mi chinai per bere e sentii forte il suo sguardo sul mio di dietro ( pensai forse è una mia impressione) cosi mi girai di scatto ed effettivamente stava fissando il mio culo che traspariva del vestito abbastanza attillato che avevo.

Un po mi dispiacque ma un po mi ringalluzzì come donna il fatto di poter suscitarare certi istinti anche a un uomo di chiesa, persona per cui nutrivo una profonda stima ed empatia.Pensai anche alle sue difficoltà come uomo seppur di chiesa nel non poter mai sfogare le sue pulsioni fisiche.

Quel giorno tornando verso l’abazia notai come stando sotto braccio durante il cammino Rossano fosse piu vicino a me , più stretto e spesso incedeva col suo gomito sulle mie tette, che tra l’altro standomi per venire il ciclo erano piu piene della solita 3° coppa c. Insomma in piu di una occasione capitò che sentii chiaramente che mi tastava il seno con l’ausilio dei gomiti, cercando di tastarne la consistenza.

Disse che mi avrebbe portato al campanile in cima all’abazia da cui si godeva di una vista a 360 gradi sulla vallata sottostante.Io accettai di buon grado, solo che mi disse che c’erano un po di scalini da fare ma io replicai che non era un problema.

Imboccammo quindi una rampa di scale stretta a chiocciola inpietra , lui disse mi andare avanti io cosi da poter essere sorretta qualora avessi perso l’equilibrio che tanto lui era di casa e conosceva a menadito quelle scale.

Avevo il culo sempre all’altezza della sua faccia mentre salivamo stando un paio di gradini più in alto di lui….sapevo che me lo stava guardando come era successo poco prima alla fontana.Venne fuori la mia indole da civettuola cominciai ad eccedere con gli ancheggiamenti per stuzzicarlo e mettermi in mostra.

Poi pensai ma che mi viene in mente, è un abate!

Arrivati nella stanza attigua alla campana che era molto piccola c’ era una finestra nella roccia con grata di metallo e un tavolino con un paio di sedie, dissi a Rossano che avevo bisogno di riposare un attimo mi appoggiai cosi al tavolino, forte ebbi un calo di pressione…lui di posizionò con la sedia davanti a me e mentre prendevo fiato cominciò a sbottonarmi la camicetta.

Io esclamai “ rossano che fai?”

Lui : “ schhhh” facendo con la massima calma segno col dito sul naso.

Mi guardai intorno inutilmente anche xche eravamo chiaramente soli

Mi apri’ la camicetta e mi scopriì le tette abbassandomi il reggiseno, con le mani mi sollevò di peso toccandomi ampiamente il culo e mi stesa a gambe aperte sul quel tavolino in legno.

Mi spostò di lato il perizoma e e comincio a leccarmela, mentre con le mani mi strizzava i capezzoli che si erano fatti durissimi per la situazione.

Mi stava eccitando tantissimo vedere ques’uomo in tonaca affondare la teasta tra le mie gambe.

Mentre mi leccava ogni tanto mi penetrava con le dita, aveva le mani piccole infilo prima 1 poi 2 e infine 3 dita dentro di me.

Ero un lago tra le gambe ma non riuscivo a pronunciare una parola tanto ero in imbarazzo e lui lo stesso.

Fu un incontro solo di gesti. Dopo pochi minuti di quel trattamento credo di aver squirtato sulla sua faccia l’ho visto alzarla dopo i miei spasmi e asciugarsi con la tunica dai miei umori.

“Alzati” mi disse ora eto in piedi davanti a lui col vestito sollevato e i seni scoperti.

Prese la mia mano e la porto’ tra le sue gambe guardandomi negli occhi.

Me lo mise in mano e mi guardava negli occhi. Li trovai la sfacciataggine o il coraggio di ricambiare il suo sguardo cominciai ad accarezzarlo e poi a stringerlo in mano.

Lo guardavo negli occhi mente mi accarezzava i capelli e avvicinammo le nostre bocche cominciando a intracciare freneticamente le nostre lingue e facendo andare le mani ovunque.

Mi staccai da lui e il suo sguardo tranquillo e dolce aveva lasciato il posto a 2 occhi indemoniati.Mi eccitava tantissimo sentire il suo desiderio.Mi Portò davanti all’unica finestra che chera e mi piegò leggermente in avanti stando in piedi.

Si posizionò dietro i e apri la tonaca prendendomi da dietro. Istintivamente mi aggrappato alla grata della finestra di pietra per avere un punto di appoggio ben saldo, l’altro punto di appoggio era il suo cazzo duro.

Mi cominciò a montare come un dannato, con una mano mi tirava i capelli costringendomi ad inarcare il collo verso di dietro per assecondare il suo tirare e con l’altro ogni tanto mi tirava uno schiaffone sul culo.

Erano schiaffi davvero forti il giorno dopo mi accorsi che mi aveva lasciato i segni.

Essendo alto praticamente come me Rossano poteva montarmi in una posizione ideale, riuscivo a sentire chiaramente il suo cazzo aderire sulle mia vulva .

Sentivo il suo desiderio fortissimo verso di me, ho cominciato a godere eda urlare ad alta voce “scopami, scopami si Scopami…sonontua …ti prego continua scopami” mi girava la testa ma mi facevo forza stringendo i palmi delle mani alla grata….lui intanto mi stringeva le tette forte da dietro e ogni tanto si avvicina a con la faccia da dietro mettendomi la lingua in bocca…
Che goduria farmi montare così in piedi davanti la finestra che affacciava sulla vallata libera di urlare.
Volevo solo che continuasse a montarmi, volevo sentirmi la sua troia , la troia del sacerdote che veniva montata per bene.

A un certo punto sento che sta per venire mi sposto istintivamente da lui per non farmi venire dentro, mi abbassa in ginocchio davanti a lui e comincia a masturbarsi davanti a me con la mano velocissimo quasi non riuscisse ad arrivare.

Dopo poco un primo fiotto caldo della sua sborra mi colpi’ sulle tette , a quello ne seguirono altri 2 o 3 che mi imbrattarono tutto in reggiseno.
L ho visto chiaramente spruzzarmi la sua sperma sul corpo, bramavo di ricevere il suo caldo sperma sulle tette che aveva martoriato fino a pochi istanti prima, quelle tette che appartenevano al mio sacerdote da monta.Gli e lo accarezzai un po’ fino a fare uscire le ultime gocce che aveva dentro con tutta la dolcezza e malizia di cui ero capace
Lui sembrava in trance e ansimava continuandoselo a menare e aveva ripreso con la sua mano faceva cadere le ultime gocce su di me , poi finito di venire con le mani mi spalmo’ tutto il suo seme sulle tette fino a farlo scomparire .
Ero lì con la sborra del sacerdote sulle mani sulle tette, sui vestiti ma ero in pace sazia del suo cazzone e dei suoi bellissimi occhi verdi che mi penetravano mentre mi chiavava a pecorina.

Eravamo sudati e distrutti, lui si richiuse la tonaca col cazzo ancora evidentemente in tiro dicendo solo:

“Si è fatta ora di andare, rivestiti “.

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