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I RACCONTI DELL’AVVOCATO – Una partita di poker particolare, 4 pompini per 4 semi

By 25 Ottobre 2023No Comments

Per suggerimenti, critiche o altro, potete contattarmi a: fabridm77_2022@libero.it
se qualcuno avesse qualche idea su cosa far fare nelle prossime partite alle servette, si faccia sentire!
cerco inoltre una donna scrittrice con cui impostare un racconto “a due mani”, se ci fosse qualcuna interessata…potremmo parlarne!

I giocatori:
il sottoscritto;
D., il padrone depravato organizzatore della partita;
S., dentista appena andato in pensione, vero degenerato;
T., imprenditore, ad un passo dal maniaco sessuale.
Le servette dei giocatori:
F., servetta dell’avvocato, italiana nonché collega dello stesso, seme CUORE;
P., servetta del padrone, cubana dichiarata ballerina, più probabile escort di alto borgo, seme QUADRI;
S., servetta del dentista, rumena, infermiera, seme FIORI;
G., servetta dell’imprenditore, italiana, stilista, ovvero ereditiera con troppi soldi in un mondo noioso, seme PICCHE.
Altri protagonisti:
A., la nazi-cameriera di D., master del gioco;
L., la sottomessa di D. e A., soprannominata “sborratoio”;
FidoMarito, il marito di L., cameriere e tuttofare.

A casa di L. e del marito, sistemata per l’occasione; salone con tavolo verde in disparte, luci soffuse, 4 sgabelli per le 4 servette di fianco alle 4 sedie dei giocatori, una sedia per il master ed una specie di cuccia a suo fianco per sborratoio ed il marito, un divano rotondo, qualche puff ed un divano classico, un elegante tappeto, un piccolo piano bar ed un paio di piattini con alcune sostanze proibite che aiutano a mantenere la voglia e l’erezione, diciamo così.
Già disposti i giocatori, A. è impaziente e si sta facendo leccare i piedi da L., accucciata ai suoi piedi e tenuta al guinzaglio dal marito, rigorosamente con gli occhi bassi se non gli viene ordinato diversamente.
“allora signori” esordisce D. alzandosi in piedi e gustandosi l’essere al centro della scena “che entrino le nostre servette, così possiamo iniziare!”
Le 4 servette entrano, sfilando per l’occasione: tutte sono in intimo, sui tacchi alti, e ci passano davanti per poi mettersi in fila di fronte a noi.
“come sapete” continua D. spostandosi verso le 4 donne “questo gioco è un po’ particolare, perché noi non ci giochiamo solo soldi….ma il loro corpo!”
Prende P. e la fa avanzare di un passo.
“il gioco del poker lo conoscete tutti, non vi devo dire le regole, ma quello che cambia è la posta in palio: non solo soldi, ma la figa della nostra servetta!”
Mette una mano dentro alle mutande di P. e con l’altra le strizza il seno.
“figa e non solo chiaramente!” precisa “lo sapete già perché ve l’ho spiegato prima, ma giusto per ricapitolare quello che voglio dire è che chi perde la mano, non solo perderà i soldi che ha giocato, ma vedrà la sua puttana punita sessualmente, a favore di chi ha vinto la mano; e questo anche in caso di mani con più giocatori, chi vince gode dei favori sessuali delle servette perdenti, e chi perde se lo può solo menare”.
Tutti sghignazziamo.
“e chi decide le punizioni?” chiede l’ingegnere.
“come chi?” si stupisce D. “ma la nostra master A., a cui cedo la parola”
Si alza e riceve i nostri genuini applausi, anche perché è vestita con un vestitino attillato nero, simil dominatrice, due stivali di pelle ed un trucco molto aggressivo, perfetto sul suo visino pulito e quel taglio di capelli stile nazi che tanto mi sta arrapando.
“prima di tutto” esordisce “ci tengo a precisare che non è possibile discutere le punizioni, quello che io decido si fa, chiaro?”
Il chiaro accento dell’est che ovviamente rafforza l’impressione di gestapo nazista, confermata dal concetto espresso, ma tutti annuiamo, anche le servette.
“secondo, posso far fare alle servette quello che voglio, giusto?”
Tutti annuiamo, anche le servette.
“posso fargli leccare le fighe delle altre, i culi della altre, posso farle inculare o scopare da tutti voi contemporaneamente, quello che più mi piace d’accordo?”
Tutti annuiamo, anche le servette.
“se siamo tutti d’accordo, allora presentiamole, le nostre belle e brave servette!”
Applausi e ululati.
“iniziamo dalla servetta del padrone, la bella cubana P., eccola in tutto il suo splendore per noi!”
P. viene messa al centro della scena, A. se la palpeggia un po’, le mette un ditino in bocca, poi la fa girare e la mette a 90 gradi.
“volete scoparvi questo bel culetto? Allora dovete battere il suo padrone P.! e ricordatevi, lei è QUADRI”
Applausi e ululati.
“ora è la volta della vostra servetta F., quella dell’avvocato, CUORI!”
Solita scenetta, F. messa a 90 gradi e stuzzicata dalla manina di A. che esplora dentro la mutandina.
“la vostra servetta è già bagnata, ma se volete provarla…dovete battere il suo padrone M!”
Applausi e ululati e schiamazzi.
“ecco a voi S., servetta del dentista, rumena, infermiera…ma siamo sicuri che saprà come far guarire i vostri bei cazzi, vero?”
La servetta annuisce vogliosa, A. le strizza le tette e le mette un dito in bocca.
“che bocca calda FIORI, se volete mettere dentro il vostro bel cazzo sapete già cosa dovete fare…battere il suo padrone!”
Applausi e ululati e schiamazzi.
“infine, ecco a voi in tutto il suo splendore G., servetta dell’imprenditore, di professione stilista, PICCHE…e non abbiamo dubbi che saprò come fare per vestire i vostri bei cazzi vero?”
g. messa a 90 gradi, un ditino nel culo per gradire, solita esortazione finale.
“guardate che bel completino intimo la vostra servetta…beh la regola è sempre la stessa, chi vuole toglierlo…dovrà battere il suo padrone!”
Applausi e ululati e schiamazzi.
“su su, andate a mettervi di fianco ai vostri padroni, su quel bel seggiolino, e state pronte che stasera ci farete divertire”.
La nazi-master A. che tenta di fare la divertente con il suo accento duro dell’est è abbastanza improbabile, ma la presentazione è stata tutto sommato carina: le servette ubbidienti raggiungono i padroni, F. si siede di fianco a me e stasera è veramente in tiro, è un pelo dimagrita ed ha un culetto da favola, sarà divertente vedere cosa succede.
“prima di iniziare” continua A. “due ultime cose, la prima è che la signora che vedete qui in catene è serva di tutti noi, vedrete che ci servirà, ma la dovete chiamare per questa sera sborratoio, intesi? È il suo ruolo ed è importante”
Tutti annuiamo.
“non vi preoccupate del marito cornuto, ci fa da cameriere ma non merita nemmeno un nostro sguardo” prosegue “la seconda cosa è che il mio padrone ha previsto una sorpresa finale per chi vince il poker…non vi dico cosa è” aggiunge precedendo le nostre richieste “ma siamo sicuri che vi piacerà molto”.
Prende in mano le carte.
“adesso iniziamo!” esclama dando la prima mano a ciascuno di noi.
Prendo le carte e le guardo con F., abbiamo una coppia.
“50 euro per giocare” esclama A.
Tutti giochiamo, il piatto inizia a crescere, cambiamo le carte, non entra nulla e restiamo con la coppia.
“altri 50” dice l’imprenditore.
Io passo, S. e D. mettono altri 50 e vedono, calano le carte, vince D. con un bel tris, raccoglie i soldi del piatto e guarda A.
“beh, abbiamo un primo vincitore….quindi le servette devono pagare!” esclama tutta felice “per iniziare, vediamo come queste servette lo succhiano….bene, D. venga qui, in piedi, accompagnato dalla sua servetta, le 2 servette perdenti FIORI e PICCHE vengano qui, accucciate ai suoi piedi, bocca aperta e vediamo come glielo succhiate, ok?”
Tutti eseguono gli ordini, D. fa per sbottonarsi i pantaloni ma A. lo ferma.
“no, no” dice “lei ha vinto, sarà la sua servetta a togliere i pantaloni, tirare fuori il cazzo e vedere che le altre 2 lo succhiano per bene, lei non deve fare niente!”
La cubana non se lo fa ripetere due volte, sbottona i pantaloni, tira giù le mutande e offre il cazzo alla rumena, che non può far altro che iniziare un bel pompino: sguardo non mente, si capiva che era una brava pompinara ed in effetti la pratica corrisponde alla teoria.
“gambe larghe FIORI” la rimprovera A., battendo con un piccolo frustino che è improvvisamente comparso fra le sue mani le cosce della rumena.
La rumena mugugna per il colpo, ma allarga bene le gambe offrendo a tutti la vista della sua bella fighetta, seppur coperta dalle mutande, e continua a succhiare il cazzo di D.
“ora PICCHE” ordina A. e le servette eseguono.
La cubana sposta S., prende per la testa G. e la spinge con forza verso il cazzo del suo padrone, G. apre la bocca ed inizia a ciucciare, con le gambe ben aperte.
Osservo con la coda dell’occhio le reazioni di S. e di T., e le espressioni sui loro volti passano dall’eccitazione della scena all’incazzatura per aver perso: un turbinio di emozioni che renderanno MOLTO interessante la partita.
“dobbiamo vincere” sussurra mezza preoccupata F.
Ormai è tardi per i ripensamenti, amica mia, ma confermo che la partita sarà MOLTO interessante.
Dopo un paio di minuti, A. dice che è abbastanza e tutti tornano al loro posto.
Le due servette a testa bassa, ci sarà ancora un po’ di vergogna o reticenza oppure pensano a cosa potrà capitarle se questo è solo l’inizio, mentre tutti noi stiamo zitti, riflettendo su come condurre il gioco e quanto rischiare: non solo soldi, ma il corpo della servetta, il che impone qualche accorgimento in più, ma si fa subito strada l’altro sentimento, ovvero rischiare per godere dei favori delle altre servette.
In effetti, essere al posto di D. non era per niente brutto.
Inizia il secondo giro e lo vinco io contro D. ed il dentista.
“altro giro di pompini, direi, vediamo come lavora QUADRI, FIORI già sappiamo che ci sa fare con quella bocca che ha!” ordina A. invitando tutti a partecipare.
Mi alzo in piedi, F. mi abbassa pantaloni e mutande, poi prende la testa di S. e la avvicina al mio cazzo.
“succhialo bene” le ordina, ed S. esegue.
Lo prende in bocca ed inizia a lavorarlo con una certa maestria, ha perso un po’ di timidezza ed è più spigliata nel succhiarmelo, nel mentre la cubana si accuccia ed apre la bocca.
Allora decido di iniziare a divertirmi un po’, prendo la testa della cubana e la avvicino alle mie palle, in modo che l’infermiera mi lavora l’asta e la cubana mi succhia e lecca i coglioni, il tutto guardano D. con un sorrisetto cattivo.
Poi sempre guardando D. tolgo il cazzo dalla bocca della rumena e lo metto in quello della cubana, che inizia a succhiarlo non potendo fare diversamente; la rumena cerca di non fare nulla, ma la brava F. le prende la testa e la avvicina alle mie palle.
“leccale per bene, servetta” le ordina
“ahi ahi” dice A. annuendo e confermando l’ordina “qui iniziamo a divertirci, bravo avvocato questo è lo spirito!”.
Quando finisce, torniamo ai nostri posti, ma gli sguardi dopo il secondo giro iniziano ad essere diversi, D. e la cubana con sfida, la rumena ed il dentista un po’ abbattuti, l’imprenditore e G. eccitati.
“Interessante” penso, ma ovviamente siamo solo all’inizio e tutto può ancora cambiare.
Al terzo giro, perdo malamente proprio contro D.
“cazzo” mi sussurra F.
“chi la fa, l’aspetti!” strilla tutta felice A. “vediamo come la servetta dell’avvocato lo succhia, manca solo lei no?”
D. fa per alzarsi in piedi ma A. lo ferma.
“no, dai, cambiamo un po’” ordina pensierosa “lei resti seduto sulla sedia, CUORI viene verso di lei a 4 zampe, di modo che tutti possiamo vedere bene come è fatta, quando arriva lì glielo succhia sempre accucciata davanti a lei”
F. esita ed A. interviene.
“quando ordino una cosa, dovete farla, capito?” le spiega in tono autoritario “per stavolta la faccio passare, una secondo volta non sarà senza conseguenza” aggiunge battendosi minacciosamente il frustino sulle mani e guardando tutti.
Nessuno fiata, l’autorità di A. nelle punizioni sessuali non è in discussione.
F. si mette a 4 zampe e gattona verso D., che se ne sta spaparanzato sulla sedia, gustandosi la situazione e ovviamente ricambiando lo sguardo che gli avevo fatto prima.
F. arriva, la cubana tira fuori il cazzo di D. ed F. non può far altro che iniziare a succhiare, mentre la cubana le tiene la testa e la spinge su e giù sul cazzo del suo padrone, forzando il movimento della mia servetta; la cubana poi solleva le mutandine di F. e infila un ditino nella sua bella fighetta, cercando di coordinare il movimento della testa che succhia il cazzo di D. con quello del dito che entra ed esce dalla passera della mia collega.
Ovviamente, provo sentimenti contrastanti, incazzatura ed eccitazione per la stessa umiliazione della mia servetta.
La master dice che può bastare, tutte tornano al loro posto, anche F. che si siede senza dire nulla.
“tutte hanno succhiato almeno un cazzo” dice A. nel dare le carte “ai prossimi giri potremmo anche esplorare qualche altro buco delle servette, no?”.
Si guarda intorno, nessuno dice nulla.
“Sborratoio” ordina “vai a prendere i nostri nuovi amici”.
Sborratoio sempre gattonando va e torna con una scatola abbastanza grande, la apre e mette sul tavolo una serie di giocattoli sessuali: dildo di varie dimensioni, vibratori, palline, dilatatori anali…
Un brivido passa fra tutti i partecipanti.
“vedrete che ci divertiamo” dice tutta felice A.
Ma, sarà per il forte accento, un brivido di sincera paura attraversa tutte le servette e noi giocatori.

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