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Racconti di DominazioneRacconti Gay

Il mio percorso: pissing e scopata in doccia con Alberto

By 10 Dicembre 2024No Comments

Da quella serata il rapporto tra me e Alberto cambiò drasticamente. La nostra non diventò una vera e propria relazione sentimentale, ma più una sana scopamicizia che ci avrebbe portato a vivere altre avventure.

Di sicuro, in quei primi tempi, pur non essendolo, scopavamo come due fidanzatini: ogni occasione e ogni luogo della casa era buono. Avevo accettato il mio ruolo e la mia indole passiva e amavo dargli piacere, in particolar modo nella mia camera, dove un grande armadio a specchio davanti al letto mi permetteva di non perdere nessun dettaglio, in particolar modo mi eccitava tremendamente cavalcarlo, dandogli le spalle, osservando il suo cazzo che mi trapanava il culo con potenti affondi da sotto.

Una delle esperienze più eccitanti di quel periodo la vissi con lui sotto la doccia. Ero sotto la doccia dopo una giornata particolarmente dura, quella casa non era una reggia, ma il bagno era decisamente bello e di recente ristrutturazione. La doccia in particolare era ampia, con mattonelle celeste chiaro, una grande porta a vetro trasparente e una specie di scalino in muratura, comodissimo per appoggiarci i prodotti o anche per sedersi lasciandosi scorrere addosso l’acqua calda ed era esattamente quello che stavo facendo quando entrò Alberto. Di solito eravamo discreti per quanto riguardava l’intimità del bagno e in principio quell’occasione in cui spalancò la porta non fece eccezione, chiese scusa e fece per uscire, quando mi balenò il lampo del desiderio nel cervello e lo invitai con un cenno a fermarsi. Aveva una capacità incredibile di leggermi nel pensiero, si limitò a chiedermi se ci fosse spazio anche per lui, mi limitai ad annuire con un sorriso malizioso e in un batter d’occhio si spogliò e si avviò verso la doccia: era veramente bello, il suo torace e il suo ventre dalla muscolatura definiti, ma senza un’eccessiva scolpitura e il suo pisello penzolante mi provocarono un fremito di eccitazione che provai a mascherare per non rendere troppo esplicite le mie intenzioni.

Entrò in doccia e cominciò a bagnarsi e insaponarsi anche lui mentre io restavo lì, seduto, con lui in piedi davanti a me. Ovviamente, nel giro di pochi secondi, afferrai in mano il suo cazzo cominciando a masturbarlo lentamente, mentre il mio già prendeva consistenza senza nemmeno essere toccato. Si spostò davanti a me e me lo infilò in bocca, cominciai a lavorarlo con le mie labbra e a succhiarlo avanti e indietro mentre con la mano destra gli massaggiavo lo scroto, rapidamente lo sentii crescere dentro la mia bocca e in pochi secondi mi ritrovai a ingoiare tutto quel bastone duro e caldo mentre l’acqua continuava a scorrere sulla mia testa e sul mio corpo. Mi misi in ginocchio davanti a lui, il contatto del piatto doccia duro con le mie ginocchia mi dava fastidio, ma durò poco e cominciai a spompinarlo tenendo la testa in mezzo alle sue gambe, leggermente divaricate, eccitato sempre di più dalla sensazione di pienezza dentro la mia bocca e dai suoi mugolii soddisfatti mentre conduceva il gioco, guidando la mia testa con una mano. Cominciò a farsi più autoritario, come suo solito, afferrandomi la nuca e spingendomi la testa verso il suo inguine: mi ritrovai quindi con il naso e gli occhi pianati sul suo inguine glabro e tutto il suo cazzo duro dentro la bocca, provocandomi una sensazione di soffocamento, ma lui era bravo a lasciarmi libero ogni volta che mi sentiva vicino al limite. Quel gioco di dominazione durò qualche minuto che volevo non finisse mai, quando lui si staccò, si inchinò per baciarmi. Ci baciammo intensamente, mi alzai per avvinghiarmi a lui con le sue mani che mi accarezzavano le natiche e i nostri due cazzi eretti che si toccavano, in quel momento eravamo una sola cosa sotto l’acqua calda, fino a quando lui non si staccò e mi disse di mettermi in ginocchio. Pensai volesse solo che ricominciassi il pompino, ma dopo essersi rapidamente menato l’uccello davanti alla mia faccia, chiuse l’acqua calda e cominciò a emettere un potente fiotto d’urina: mi stava pisciando addosso, mi stava facendo provare la mia prima esperienza di pissing. Il disgusto istintivo e il disappunto per non essere stato avvertito passarono in pochi istanti, mi resi conto che era una cosa che avevo sempre voluto provare. Il fiotto di urina caldo sul mio petto non era in fondo tanto diverso dall’acqua della doccia aperta fino a pochi secondi prima, sentire il calore che scendeva sulla mia pancia, colpiva il mio pisello e colava sul piatto, mi provocava una grande eccitazione. Decisi di volere di più e istintivamente afferrai il suo pisello in versione rubinetto e me lo puntai sulla faccia. Il suo piscio caldo mi inondava la faccia, sentii il suo odore inebriante, mi innaffiai tutta la faccia per quei pochi secondi che ancora gli restavano, fino a quando non finì. Pensai che era stato breve, ma intenso. Alzai lo sguardo verso la sua faccia senza provare alcuna vergogna a incrociai i suoi occhi colmi di gratitudine
– Non osavo chiederti se lo volevi fare. Scusami se non ti ho avvisato
– Lo volevo fare, tranquillo
Dopo questo rapido scambio di battute ricominciai a succhiargli il pisello che ancora gocciolava un po’ di urina, sentii quel sapore acidulo e salato dentro la bocca che svanì presto una volta ripulito per bene. Ricominciai a spompinarlo fino a quando lui non riaprì l’acqua calda e mi invitò ad alzarmi. Mi fece girare e cominciò a passare le sue mani insaponate su tutto il mio corpo, sapeva dove toccarmi per prolungare il mio piacere. Mi fece girare e mi abbracciò da dietro, sentivo il suo cazzo duro che premeva sul mio culo mentre lui mi passava le mani sui fianchi, sul petto, sfiorando appena, di tanto in tanto, il mio pisello ormai durissimo e desideroso di attenzioni. Mi abbandonai a lui e capovolsi la testa all’indietro per farmi baciare e restammo così, coi corpi e le lingue avvinghiate, per diversi minuti, finché non parlò di nuovo
– Non resisto più, mettiti così
Mi fece piegare con la schiena in avanti e le gambe leggermente divaricate, lo sentii passare un dito bagnato di acqua, saliva e sapone nel mio buco del culo, lo allargò un po’ così e cominciò a infilare il suo cazzo dentro le mie viscere. Il mio culo ormai si era abituato a prendere il suo cazzo nonostante fosse di una dimensione abbastanza importante, sicuramente sopra la media, per quanto non si potesse definire Alberto un superdotato, ma fino a quel momento avevamo scopato utilizzando lubrificanti. In quel momento l’eccitazione del momento lo aveva portato a risolvere la questione in modo più artigianale, con quello che aveva sottomano, e sentii più dolore e bruciore del solito.
– Se ti fa male mi fermo
– No…no, continua, poi passa
In effetti dopo qualche spinta anche questo dolore e bruciore passò, ma fu una scopata diversa. L’assenza del lubrificante faceva un po’ più di attrito e la sensazione che provavo era amplificata rispetto alle altre volte. Sentivo veramente il suo bastone caldo che si faceva largo dentro il mio canale e cominciai ad ansimare e l’attrito in più sicuramente non lo lasciava indifferente, in quanto anche lui ansimava e gemeva mentre dava affondi sempre più forti dandosi la spinta con le braccia che ormai avevano afferrato saldamente i miei fianchi. Si staccò un attimo e si sedette sulla mensola in muratura e mi invitò a sedermi su di lui. Mi accostai dandogli le spalle, mi puntò la cappella sul mio buco e affondò di nuovo, questa volta incontrando molte meno resistenze. La posizione non era delle più comode, lui seduto, io a cavalcioni, dandogli le spalle col suo cazzo dentro il mio culo a fare quasi da pilastro portante di quella ardita opera architettonica che erano in quel modo i nostri corpi. Mi appoggiai un po’ su di lui che cominciò a leccarmi il collo da dietro mentre io ansimavo e gemevo sempre di più sentendo gli affondi del suo cazzo dentro il mio culo. Gli bastò poco, gli bastò accarezzare leggermente il mio cazzo duro per farmi cacciare un grido ed esplodere in uno dei più intensi orgasmi della mia vita, sparando dal mio cazzo una serie di schizzi di sperma che andarono a finire dritti sul vetro della porta della doccia: se non ci fosse stato quel vetro, sarebbero molto probabilmente finiti ben lontano dalla loro fonte, tanta era l’intensità dell’orgasmo. Avevo sentito parlare di orgasmi anali, forse qualcuno lo avevo anche provato, ma mai così intensi come quella volta sotto la doccia. La cosa non lasciò indifferente Alberto e, mentre io ero ormai ridotto a un bambolotto privo di volontà seduto sul suo cazzo, ancora sconvolto dall’orgasmo, arrivò anche lui al limite: con le ultime spinte e emettendo un gemito sordo ebbe il suo orgasmo dentro il mio culo: sentii il suo corpo vibrare, la stretta delle sue mani farsi più forte, e soprattutto il calore del suo fiotto di sperma che mi inondava l’intestino. Presi dall’eccitazione lo avevamo anche fatto per la prima volta senza un preservativo.

Restammo lì, io seduto sopra di lui col suo cazzo che piano piano tornava moscio e si sfilava dal mio culo, con l’acqua calda che continuava a scorrere e aveva ormai quasi del tutto lavato via la mia sborrata dal vetro della doccia. Alberto mi infilò due dita nel culo e le tirò fuori appiccicose del suo sperma e me le infilò in bocca: non era la prima volta che assaggiavo il suo sperma, già la prima volta tra noi due avevo avuto un piccolo assaggio del suo sapore e in altre occasioni, in quel periodo, gli avevo fatto dei gustosi pompini in cui mi ero fatto venire in faccia e in bocca, ma quella volta fu diversa. Il sapore del suo sperma che veniva dal mio culo, l’idea mi faceva sentire una vera cagna, mi faceva sentire completamente sottomesso al suo piacere e la cosa mi eccitava da morire.

Come spesso succedeva in quei momenti dopo il sesso fu lui a prendere l’iniziativa con una delle sue battute
– Dovevamo farci una doccia, siamo qui da un’ora e siamo più sporchi di prima
Non riuscii a fare altro che ridere e girarmi per baciarlo intensamente come una fidanzatina.

Ci alzammo, ci lavammo rapidamente l’uno con l’altro continuando a farci delle coccole e scambiandoci baci. Nel frattempo ci accorgemmo che era veramente passata quasi un’ora, quindi ci sbrigammo ad asciugarci e a prepararci qualcosa da mangiare. Dopo una birra e qualche chiacchiera ci mettemmo nel mio letto dove lui mi scopò a pecorina, mi venne di nuovo dentro il culo e mi fece di nuovo venire quasi senza toccarmi e ci addormentammo nudi e abbracciati, pensando a quante altre scopate e avventure sessuali avremmo vissuto insieme.

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