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Racconti di DominazioneRacconti Gay

La coppia sottomessa – Pompino al vicino

By 14 Novembre 2025No Comments

Nel primo pomeriggio presi coraggio e andai dal vicino. Rimasi fuori ad attendere sulla porta, lo sentivo che parlava al telefono agitatamente, nella sua lingua. Pensai di andarmene ma presi coraggio e suonai, dopo qualche attimo di attesa venne ad aprirmi.

Rimase sorpreso di vedermi ma lo fui anch’io, perché quando mi aprì indossava solamente un asciugamano, probabilmente era da poco uscito dalla doccia. Mi fece entrare, chiedendomi se avevo bisogno di qualcosa, io senza perdere tempo ma con un po’ di vergogna gli chiesi se alla sera gli andava di essere nostro ospite.

Si mise a ridere, accettando volentieri, chiedendomi se Laura sapeva dell’invito. A fatica gli dissi, “certo .. puoi prenderti tutta la libertà che vuoi con lei.”

Lui cambiò espressione. “Cosa pensi, che non abbia visto come ti trattano, sei un gran coglione ma soprattutto un gran cornuto, alla tua bella mogliettina le ho sfondato il culo e stanne certo che stasera mi divertirò parecchio con lei.”

Non potei fare altro che dirgli che era libero di fare quello che voleva Mi guardò con cattiveria ed aggiunse, “sei proprio un gran cornuto, un cesso di uomo!”

Prima che potessi ribattere qualcosa con la mano fece cadere l’asciugamano mettendo in mostra il suo cazzo moscio, già di notevole misure in confronto al mio.

Lo guardai stupito quando mi intimò di inginocchiarmi. Lo guardai e subito mi arrivò un ceffone. “Muoviti!”

Mi inginocchiai, lui si avvicinò mettendomi il cazzo moscio davanti al viso ed ordinò, “Baciami la cappella senza toccarlo con le mani, non ne sei degno.”

Ero frastornato ma lo feci, iniziai a baciarlo ripetutamente. Mi fece aprire la bocca e mi misi a leccarlo, lo sentivo ingrossarsi mentre lui tenendomi per la testa me lo spingeva dentro sempre più, sputandomi ripetutamente in viso. Lo faceva scorrere nella mia bocca ed in breve tempo l’asta si era indurita, facevo fatica a prenderlo, ma lui lo spingeva sempre più dentro rischiando di farmi soffocare. Stava diventando una cosa irreale, non riuscivo a tirarmi indietro, assecondando i suoi movimenti iniziavo a succhiarlo senza ritegno con tutta la saliva che fuoriusciva dalla bocca colandomi sul mento e sulla maglietta, mi scopava la bocca come un forsennato.

Si staccò, andando a sedersi sulla poltrona, appoggiò le gambe sui braccioli ordinandomi di avvicinarmi. Lo feci, e ripresi a leccarlo. Quando lui mi spinse con la mano verso il basso gli presi mile palle succhiandole ripetutamente ma non contento mi spinse ancora più giù, si aprì le chiappe ordinandomi di leccargli il buco. Senza che lo ripetesse mi misi a leccare anche lì, cercando di ficcargli dentro la lingua il più possibile mentre lui mi insultava e si menava il grosso cazzo

Mi fece risalire e me lo rimise in bocca iniziando a grugnire come un animale. Mi tenne bloccata la testa ficcandolo tutto dentro, dando leggeri colpetti, sentii i primi schizzi violenti finirmi in gola, mi intimava di ingoiare, non potei fare altro che serrare le labbra ingoiando tutto.

Anche se la quantità degli schizzi era molto abbondante riuscii a non perderne nemmeno una goccia, continuando a succhiarlo mentre lui era spossato sulla poltrona. Mi stavo per staccare ma lui mi tenne bloccato intimando di continuare fin quando non diventava moscio e di ripulirlo per bene con la bocca.

Continuai a succhiare finché con un calcio mi allontanò. “bravo cornuto, vedrai che imparerai bene. Ti farò conoscere un amico che ti sistemerà per bene… sei un cesso, non ti puoi definire un uomo ma solo un cornuto. Mi fai schifo, frocio!”

Si alzò dalla poltrona dicendomi di togliermi dalle palle e che voleva che dicessi a Laura di vestirsi molto provocante per quella sera e di truccarsi pesantemente come una troia. Lo assicurai in proposito, ed uscii.

(Continua. Da una storia vera, dedicato a L, la protagonista. Per contattarmi, dueamanti@tutamail.com)

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