C’è fermento nella classe di Sabrina. Domani è prevista la partenza per la gita dell’ultimo anno, la gita all’estero: si andrà a Londra, meta scelta a maggioranza dalla classe. Sono in pochi ad ascoltare l’ultima lezione della prof d’italiano prima della partenza, tutti stanno già pensando alla grande avventura nella capitale inglese che li attende. Ed anche la stessa Sabrina, di solito sempre attenta ed impeccabile, sembra avere la testa altrove. Per lei la gita dell’ultimo anno sarà un’esperienza particolare: per la prima volta starà lontana per una settimana dal suo ragazzo, Giorgio, col quale ormai ha una relazione da cinque anni. Giorgio per lei è stato il primo ed unico ragazzo, se si esclude qualche flirt alle medie in cui non era andata oltre il bacio a stampo: pensare di stare lontana da lui per tanto tempo la inquieta, anche se non sa dire bene perché.
A qualcosa di simile sta pensando anche Armando, compagno di classe di Sabrina. La giovane rossa l’ha sempre attirato, fin da quando l’aveva vista nel primo giorno di scuola del primo anno. La ragazza non era cambiata molto rispetto ad allora. Alta poco più di 1.60, magra. Già allora aveva una lunga cascata di capelli rossi che contornava un viso dolce. E degli occhi azzurri ed intensi. Rispetto ad allora, però, il suo fisico era un po’ cambiato: il seno era leggermente cresciuto, anche se non andava oltre una seconda, ed il sedere era diventato sodo e duro, grazie alle intense sedute di allenamento con la squadra di pallamano. Nonostante ciò, comunque, Sabrina restava una ragazza sobria; per Armando lei continua a rappresentare la classica ragazza timida e carina da portare sulla via della perdizione.
Ci aveva anche provato qualche anno fa, timido ed impacciato com’era, durante una festa di classe. Lei, già fidanzata con Giorgio all’epoca, lo aveva respinto malamente, facendogli fare la figura del deficiente davanti a tutti. Gli aveva anche dato del ciccione con le amiche, una cosa che lo aveva ferito profondamente. Quella figuraccia, però, era servita: dopo quell’episodio aveva preso ad andare in palestra ed a praticare nuoto. Questo, unito al naturale sviluppo in altezza arrivato con un po’ di ritardo rispetto al solito, l’aveva trasformato da un goffo cicciottello in un prestante diciannovenne. I suoi pettorali, il suo fisico abbronzato e la sua barba appena accennata facevano strage di ragazze nel liceo; poteva averne quante voleva, attualmente ne frequentava un paio a cui giurava di essere innamorato, ovviamente mentendo. Ma la piccola Sabrina, la rossa dagli occhi azzurri, era rimasta un sogno dell’adolescenza.
Ora che Giorgio non c’era, però, era convinto di poterla attirare, di poterla finalmente scopare come meritava. Aveva notato gli sguardi della ragazza sul suo corpo quando si trovavano in palestra; sapeva che lei, con la quale aveva comunque instaurato un rapporto di amicizia nel corso degli anni, apprezzava il cambiamento. Tuttavia era anche consapevole che in una situazione normale Sabrina non avrebbe mai tradito il suo fidanzatino. La gita, invece, gli avrebbe dato l’occasione giusta per provarci.
Il suono della campanella che sancisce la fine della giornata è accolto quasi con un’ovazione dalla classe. Sabrina raccoglie rapidamente le sue cose e si avvia verso l’uscita; dietro di lei Armando che la segue a distanza e si bea della visione del suo sedere fasciato da un jeans aderente. Ad attendere la giovane rossa fuori ai cancella della scuola c’è Giorgio con il suo motorino. Durante il tragitto i due scambiano quattro chiacchiere ed ad un certo punto Giorgio dice:
G: ‘Quando sei uscita Armando ti mangiava con gli occhi…’
S: ‘Ma dai cosa vai a pensare… ormai siamo amici da tanti anni, e poi lui ha una ragazza. O meglio ne ha parecchie che gli girano intorno, figurati se guarda me.’
G: ‘Sarà… comunque a me è sembrato che ti guardasse il sedere. Con insistenza. Stai attenta quando andrai a Londra…’
S: ‘Lo sai che non ti tradirei mai amore…’
E dopo queste parole Sabrina si stringe forte al suo fidanzato fino all’arrivo sotto casa. Sotto il portone i due si scambiano lunghi baci fino a quando, vista l’ora, Sabrina è costretta risalire in casa. Dopo un pranzo veloce la ragazza si dedica a preparare il bagaglio. Sceglie abiti per lo più comodi ma porta anche un paio di vestini più aderenti per qualche serata nei locali della city. Anche per quanto riguarda l’intimo non osa molto, tanto, dice fra se e se, nessuno dovrà vederlo eccetto lei. Mentre sta terminando di riempire i bagagli il suo telefono vibra.
Apre whatsapp e si accorge che è arrivato un messaggio da un numero che non conosce. Apre la conversazione e resta di sasso. Si vede solo una foto, la foto di un grosso pene, eretto, lucido, massiccio. Resta a guardarlo per qualche secondo poi lo cancella rapidamente. ‘Chissà quale degli stronzi della mia classe si diverte in questo modo’, pensa la ragazza. Eppure durante la giornata e la serata quella foto le torna più volte in mente. ‘Era grosso però…’ pensa. E poi: ‘molto più grosso di quello di Giorgio.’ In effetti il suo fidanzato non era molto dotato fisicamente e non aveva grande fantasia a letto; tuttavia compensava con la grande dolcezza e l’attenzione per le sue esigente. A volte, però, lei lo avrebbe voluto più selvaggio, più uomo.
Pensieri che la turbano anche mentre è a letto e scivola lentamente nel sonno. Il suo è un sonno agitato; non ricorda bene i sogni che la coinvolgono ma la mattina della partenza si risveglia con una mano nelle mutandine; mutandine che hanno una vistosa macchiolina sul davanti. Cerca di non dar peso alla cosa e si butta sotto la doccia. D’altronde ha davanti una dura giornata e deve darsi da fare per non arrivare tardi all’aeroporto. Alle sette è già pronta a partire. Si infila un giacchino, prende i bagagli e si avvia verso l’auto di sua madre che l’accompagnerà all’aeroporto. Al varco d’ingresso a sorpresa trova anche Giorgio che ha deciso di prendere un’ora di permesso a lavoro per venirla a salutare. I due si salutano con un lungo bacio. Poi Sabrina si avvia verso il check-in per cominciare l’avventura londinese…
Salve. Questo è il mio primo racconto, vorrei farne una serie a puntate, spero che vi piaccia. Mi piacerebbe ricevere commenti e consigli; se vi va scrivetemi a:
simonasimo95s@libero.it Il viaggio verso Londra è tranquillo e la classe atterra in mattinata e si reca in l’albergo. Dopo un po’ di riposo nel pomeriggio comincia il primo giro turistico per la capitale londinese. L’atmosfera è festosa, gioiosa; c’è chi segue con attenzione la guida, chi invece è più distratto dalla bellezza della città. Tutti, però, rimangono nel gruppo, tenuto sott’occhio dai due insegnanti che accompagnano la classe. Sabrina resta con le sue amiche per la maggior parte del tempo, in particolare con Martina, la sua amica del cuore fin dal primo anno di liceo. Le lacrime dell’aeroporto con Giorgio sembrano già dimenticate; Londra è bellissima e la conquista immediatamente, facendole dimenticare il suo fidanzatino a casa.
A sera i ragazzi arrivano stanchissimi in albergo e vanno a cena. Sabrina siede ancora al tavolo con le sue amiche; al tavolo di fianco c’è Armando con i suoi amici. Si ride e si scherza come è normale che sia per una classe che è in gita all’estero. Alla fine della cena i prof ordinano a tutti di ritirarsi nelle loro camera ma Armando propone di vedersi dopo cena nella sua camera per rimanere svegli fino a tardi. Sabrina sembra un po’ restia ad accettare l’invito ma Martina le chiede di fare un sacrificio per lei, visto che alla serata ci sarà anche Matteo, il ragazzo che le piace. Alla fine Sabrina si fa convincere pur raccomandandosi con la sua amica di non fare troppo tardi.
All’after in camera di Armando e Matteo ci sono Sabrina, Martina, altre due compagne di classe ed un altro compagno. Sabrina veste in maniera molto sobria; un jeans, una maglietta a maniche corte e intimo di cotone bianco. Non vuole far colpo su nessuno, solo divertirsi un po’, ed in effetti la serata prosegue con allegria. Si beve della birra portata in camera da Armando; il ragazzo ad un certo punto tira fuori anche una bustina con un po’ d’erba, prepara uno spinello e tutti ne fumano un po’. Sabrina, però, rifiuta sia la birra che lo spinello. Vorrebbe tornare in camera per dormire, si sente un po’ in imbarazzo in quell’ambiente, ma Martina la anticipa e le chiede se può usare la sua camera per stare un po’ sola con Matteo. Lei non riesce a dire di no ed alla fine resta con Armando e gli altri amici.
Tra uno scherzo e l’altro Armando comincia a canzonarla:
Armando: ‘Ma scusa, tu non bevi, non fumi… come fai a divertirti?’
Sabrina: ‘Non ho certo bisogno di prendere questa robaccia per divertirmi…’
Armando: ‘Evidentemente compensi con altre cose… magari col sesso’
Sabrina, arrossendo: ‘Questi non sono fatti tuoi. Ora me ne vado’
Armando, trattenendola per un braccio: ‘Ma dai scherzavo, lo sai che ti voglio bene… comunque potresti provare a fare due tiri… sei in gita, si va in gita proprio per fare cose che normalmente a casa non si farebbero’
Dopo un po’ di insistenza Armando riesce a convincerla e Sabrina fa una boccata dalla canna. La prima tirata le provoca un po’ di tosse, la seconda va un po’ meglio. L’erba inizialmente non sembra farle effetto ma col passare dei minuti la giovane rossa si sente sempre più leggera ed allegra; le gira un po’ la testa ma è un giramento che le piace, la rende quasi euforica.
Nel frattempo non si è accorta che gli altri amici, un po’ per volta, sono andati via e che lei è rimasta solo con Armando. Armando le si siede vicino e le porge un’altra canna che ha preparato. Lei fuma e comincia a ridere senza motivo. Il ragazzo capisce che è il momento giusto e si avvicina per baciarla. Lei risponde al bacio porgendo la sua lingua. A questo punto Armando comincia a toccarle il seno da sopra la maglietta, poi scende giù lungo i suoi fianchi ed arriva a quel sedere sodo che ha desiderato così a lungo. La mano destra di Armando palpa il sedere con forza; con la sinistra, invece, il ragazzo guida la mano di Sabrina sul suo pacco. Sabrina ormai è partita ed inizia a palpare il pacco di Armando che diventa sempre più grande; il ragazzo sbottona la cerniera e lei infila la mano nei suoi pantaloni trovando un cazzo duro avvolto dai boxer.
Armando abbassa anche i boxer e Sabrina si trova di fronte un cazzo duro di venti centimetri, con la cappella gonfia e lucida. è lo stesso cazzo della foto. Pur essendo poco lucida, l’immagine del cazzo le richiama alla mente le sensazioni della sera prima e si bagna immediatamente. Armando capisce il momento di smarrimento di Sabrina e le spinge la testa sul suo cazzo; lei apre la bocca la bocca e lo accoglie docile. Sabrina inizia a pompare il cazzo con le sue belle labbra sottili; nel frattempo Armando tira fuori il cellulare e comincia a filmare la scena. Nello schermo del cellulare si vede la bella testa rossa della ragazza che va su e giù sull’asta del ragazzo; poi la bella rossa tira fuori il cazzo ed inizia a leccare la cappella con lascivia come se fosse un dolce gelato. Armando sposta il cellulare ed inquadra la mano di Sabrina che si infila nei pantaloni; la ragazza è così eccitata che non resiste ed inizia a toccarsi mentre fa godere il suo amico.
Dopo un po’ di questo trattamento Armando sente di essere sul punto di esplodere. Il ragazzo vorrebbe venirle in bocca ma si ricorda del suo piano e lo tira fuori ordinando a Sabrina di rimanere ferma. Poi viene sul viso della ragazza che intanto continua a masturbarsi e viene rumorosamente, tirando fuori la lingua per intercettare i fiotti di sperma che vengono fuori dalla capplla. Anche l’orgasmo di Sabrina è ripreso dal cellulare, mentre cinque fiotti bianchi e densi invadono il suo dolce viso, impiastricciandola completamente e cominciando anche a colare giù per il collo sotto la maglietta. Armando dice: ‘sorridi’; lei ancora intontita sorride ed il ragazzo scatta alcune foto. Sono foto oscene: si vede Sabrina sorridente, coperta di sperma.
Piano piano la giovane rossa sembra sul punto di addormentarsi. Armando si avvicina e le ripulisce il viso con un fazzolletto. Poi la porta in bagno e le sciacqua la faccia. Sabrina si sveglia
Sabrina: ‘Cosa è successo?’
Armando: ‘Niente ti sei addormentata dopo aver fumato, può capitare’
Sabrina: ‘Mi porti in camera per favore?’
Armando: ‘è meglio se ti stendi sul letto, domattina ci andrai’
Sabrina non fa storie. Si avvia verso il letto e scivola subito in un sonno profondo.
Ringrazio tutti per i complimenti per il primo capitolo, ed anche chi mi ha inviato qualche critica. Spero vi piaccia anche questo secondo; attendo vostri commenti sulla mail simonasimo95s@libero.it La mattina dopo Sabrina si sveglia con un gran mal di testa. è nel letto della sua camera e ricorda poco o niente della nottata precedente, anche se ha sensazioni negative. Accanto a lei c’è Martina, la sua amica del cuore, che sta ancora dormendo.
Sabrina si avvicina e la scuote col braccio
Sabrina: ‘Ehi Marty, è tardi, dobbiamo prepararci.’
Martina: ‘Ma che ore sono?’
Sabrina:’Sono le 7:30… tra mezz’ora dobbiamo essere giù per la colazione…’
Martina, girandosi dall’altro lato: ‘Ma io voglio ancora dormire’
Sabrina: ‘Forza… anche io mi sento tutta intontita ma dobbiamo muoverci, altrimenti i prof capiranno che stanotte abbiamo fatto tardi’
Martina alla fine si alza e le due ragazze si preparano. Nel frattempo continuano a parlare
Martina: ‘Ma ieri a che ora sei rientrata? Cosa hai fatto fino a tardi?’
Sabrina: ‘Credo di essermi addormentata dopo poco che tu sei andata. La stanza era piena di fumo, deve avermi fatto male e mi sono assopita. Sto cercando di ricordarmi come sono tornata in camera ma niente… Tu, invece, con Matteo?’
Martina, emozionata: ‘Tutto benissimo… Ci siamo anche baciati, finalmente!’
Sabrina: ‘Dai lo sapevo… almeno mi sono sacrificata per una buona causa…’
Il discorso cade lì e le due scendono per la colazione. La giornata, tra una visita a Buckingham Palace ed un viaggio su un bus a due piani, prosegue tranquillamente La classe segue l’itinerario prescritto e Sabrina pian piano riesce a riprendersi. Per sera è previsto per chi vuole un giro per i locali della City. Tutti sono elettrizzati ed anche Sabrina, che a casa non ha molte occasioni per fare vita mondana, si fa prendere dall’entusiasmo. La piccola rossa si prepara per la serata indossando un vestitino aderente nero, calze velate e delle scarpe con il tacco. Sopra ha un giacchino scuro di pelle. Sembra davvero una giovane ragazza londinese.
Il gruppo prosegue allegro per le vie di Londra fino ad arrivare in un locale di Oxford Street consigliato dalla guida; qui decidono di fermarsi per bere qualcosa. Mentre tutti sono distratti Armando si avvicina a Sabrina e le chiede se lo accompagna fuori per una sigaretta. I due escono fuori ed iniziano a parlare
Sabrina, preoccupata: ‘Ma ieri poi come è andata? Io non riesco a ricordare niente…’
Armando: ‘davvero non ricordi?’
Sabrina: ‘no… mi sono addormentata sul tuo letto e poi mi sono ritrovata in camera.’
Armando: ‘diciamo che ti sei divertita….’
Sabrina: ‘cosa intendi scusa?’
Armando: ‘davvero vuoi saperlo?’
Sabrina annuisce, un po’ intimorita. A questo punto Armando tira fuori il cellulare e le mostra la sua foto con il viso ricoperto di sperma: ‘non ricordi neanche questo?’
Sabrina guarda e sgrana gli occhi: ‘Ma quella sono io?’
Armando: ‘certo tesoro… ieri eri davvero vogliosa sai. E devo dire che sei davvero brava a fare pompini.’
Sabrina cerca di strappargli il cellulare ed Armando glielo lascia fare ma la gela dicendole: ‘sono già salvate sulla mia memoria esterna, se vuoi il cellulare posso anche regalartelo’
La giovane rossa si prende la testa tra le mani e comincia a piangere: ‘Mio dio cosa mi hai fatto fare… mi hai fatto tradire Giorgio. Sei un bastardo, un bastardo…’
Armando: ‘E questo è solo l’inizio…’
Sabrina: ‘Che intendi???’
Armando: ‘se non vuoi che queste foto finiscano al tuo fidanzatino dovrai fare quello che dico io, quando lo dico io. Ma non preoccuparti, troietta come sei ti piacerà; ho visto che ieri hai apprezzato molto il mio cannone, che avevi già ammirato in foto. Ah, e guarda che ho anche girato un paio di video e devo dire che sono venuti proprio bene. Soprattutto quello in cui vieni urlando per l’orgasmo. Comunque cominciamo già stasera: ti aspetto al bar dell’hotel dopo che tutti sono andati a dormire. Non mancare altrimenti le foto ed i video partono. E non solo verso il tuo ragazzo: ho la mail dei prof e dei tuoi genitori.’
Armando le fa l’occhiolino e se ne torna dentro senza tempo di ribattere. Sabrina resta come inebetita sul marciapiede poi rientra a capo chino nel locale. La serata prosegue ma lei non c’è più con la testa; pensa a come uscire da questa situazione ma non riesce a trovare vie di sbocco. Alla fine pensa che l’unica sia cercare di addolcire Armando, magari fare un po’ la civetta per riuscire a fargli cancellare quelle maledette foto. Per cui dedice che andrà all’incontro.
Tornati in albergo alla spicciolata tutti rientrano nelle stanze. Sabrina attende che i prof vadano a dormire per scendere al bar dell’hotel. Lì trova Armando intento a sorseggiare un drink.
Armando: ‘Bevi qualcosa tesoro?’
Sabrina: ‘Senti Armando io sono qui solo per parlarti. So che ti sono sempre piaciuta e che in passato sono stata davvero stronza con te ma all’epoca ero una ragazzina e non volevo ferirti… Ti prego ora siamo amici da tanto, fallo per…’
Armando la interrompe: ‘Ti sei preparata il discorsetto, che brava. Solo che con me non attacca, spiacente. Ora ci divertiamo un po’. Sai, ho convinto Matteo a lasciarmi camera libera, gli ho detto che avevo accalappiato un’inglesina nel locale. Ora tu vai nella mia camera, prendi la busta che ti ho lasciato sul letto ed indossi quello che c’è dentro. Solo quello. Poi ti metti sul letto e prendi il cellulare ed attendi istruzioni.’
Sabrina: ‘Ti pre…’
Armando la interrompe di nuovo: ‘Sei ancora qui? Muoviti troia’
Sabrina si avvia a capo chino verso la camera di Armando, apre con la chiave che lui le ha dato e si avvicina al letto. Prende la busta ed al suo interno trova un completino intimo nero. è composto da un reggiseno a balconcino nero, molto scollato, e da una mutandina dello stesso colore, leggermente trasparente sui lati. Inoltre ci sono delle calze nere con la riga centrale. Le indossa sperando che Armando si accontenti di questo ma nel suo cuore sa bene che il ragazzo pretenderà molto di più. Prende il cellulare e scrive: ‘ho messo tutto.’
Lui le scrive prontamente: ‘foto.’
Lei si fotografa in quella mise oscena ed invia la foto al ragazzo che risponde: ‘stupenda.’ Poi le invia nuovamente la foto del suo cazzo eretto, quella che già le aveva inviato prima della partenza, e le scrive: ‘ora guarda questa foto, voglio che la fissi ed inizi a toccarti. Accendi il portatile che è sul comodino e collegati a skype, voglio vedere tutto. Non potrai muoverti da lì fino a quando non sarai venuta.’
Sabrina è sbigottita ma non può far altro che ubbidire. Accende il portatile ed avvia skype. La cam è già puntata sul letto in modo da riprendere la scena. Prende il telefono, inizia a fissare la foto del cazzo di armando ed a toccarsi. Fa per togliere il perizoma ma subito arriva un messaggio di Armando: ‘Infila la mano nelle mutandine e toccati così. Mi piace vederti abbigliata da puttana.’
Lei obbedisce e prosegue a toccarsi. Lui le scrive di nuovo. ‘Sai non siamo soli. Questo spettacolo sta andando anche in un sito porno. Non preoccuparti è un sito straniero, nessuno ti riconoscerà. Però tutti vedranno una bella troia che si masturba in una stanza d’albergo.’ Le parole di Armando, la situazione perversa, l’idea di esser vista da tanti uomini… tutto questo mix fa bagnare Sabrina che inizia davvero a sentirsi eccitata. La ragazza ormai non sembra più obbligata a toccarsi ma respira sempre più affannosamente. Inizia a fissare la foto del pene di Armando: lo vorrebbe a disposizione in questo momento, lo desidera dentro di se, vorrebbe essere scopata da quella mazza enorme. Nel giro di pochi minuti questi pensieri la portano ad un orgasmo potente che la travolge all’improvviso. Lei rimane esterefatta sul letto, sorpresa da sé stessa.
Squilla il telefono a risvegliarla, la voce di Armando:
Armando: ‘Troia hai goduto vero?’
Sabrina: ‘io…’
Armando: ‘lo so, ti è piaciuto. Vestiti e levati dai coglioni che ho sonno. Ci sentiamo domani.’
Umiliata Sabrina raccoglie i suoi vestiti, si riveste e va nella sua camera.
Al solito aspetto vostri commenti (simonasimo95s@libero.it) La settimana a Londra, in realtà, prosegue senza grossi avvenimenti. Sabrina è di cattivo umore, depressa, ripensa a quello che è successo negli ultimi giorni e non riesce a darsi pace. Armando, al contrario, sembra su di giri ma non va oltre quanto fatto quella sera. Fino all’ultima notte nella quale tutti gli studenti decidono di vedersi per far bisboccia fino all’alba. Sabrina vorrebbe evitare la serata ma riceve un messaggio di Armando: ‘questa sera ti voglio alla festa. Metti un vestitino corto, niente mutandine, niente reggiseno. Inutile dirti cosa accadrà se non dovessi presentarti.’ Sabrina, è costretta ad andare. Si veste come chiesto da Armando: indossa un vestitino nero con le bratelline e delle scarpe dello stesso colore col tacco; vorrebbe mettere almeno le mutandine ma poi pensa sia meglio non contraddirlo e non le indossa.
Durante la serata cerca di evitarlo, quasi intimorita che lui possa svelare a tutti quanto accaduto. Il ragazzo se la ride sotto i baffi ed ad un certo punto la richiama ad alta voce per invitarla a sedere vicina a lui. Non volendo scatenare reazioni Sabrina va a sedersi accanto ad Armando. Sotto al tavolo Armando poggia prontamente una mano sulla coscia di Sabrina. La mano risale fino al bordo del vestitino poi si insinua sotto. Sabrina arrossisce ma cerca di non mostrare emozioni, Armando prosegue a palparla praticamente davanti a tutti ed ad un certo punto le scosta la coscia per fargliela allargare. Lei ubbidisce e lui infila la mano in mezzo alle sue gambe. Nota che la ragazza, come chiesto, non porta le mutandine e sorride: infila due dita nella sua fica che si apre immediatamente, come non aspettasse altro. Sabrina inizia incredibilmente a bagnarsi in quella situazione, il suo viso diventa rosso, il respiro più corto.
Si sta eccitando davanti a tutti. Anzi, è quasi sul punto di godere, di godere in una stanza in cui ci sono venti suoi compagni di classe. Il viso della giovane ragazza ha una smorfia strana, un misto di eccitazione, paura e vergogna. Una smorfia che la sua amica, Martina, finisce per notare.
Martina: ‘Ehi Sabri che hai? Ti senti male?’
Armando ritira prontamente la mano, Sabrina recupera subito lucidità e risponde: ‘no forse fa un po’ caldo qua dentro e poi c’è tutto questo fumo.’
Martina: ‘Sicura sia tutto ok?’
Sabrina annuisce alla sua amica che, tranquillizzata e tirata via da Matteo, non attende oltre e va via. Intanto Sabrina si gira verso Armando con uno sguardo impaurito. Lui le sorride e le dice: ‘esci dalla camera, sali al piano superiore e vai nel bagno dello staff. A quest’ora nessuno ci romperà lì. Fallo subito o dirò a tutti che hai la figa al vento e che ti sei bagnata tutta a farti sditalinare.’ Sabrina vorrebbe ribattere ma alla fine esegue, come un automa. Dice a tutti che è stanca e che va a dormire, esce dalla camera, sale al piano di sopra ed entra nel bagno dello staff.
Cinque minuti dopo entra Armando.
Armando: ‘Bene, ora ci divertiamo. Girati, alza il vestitino e mettiti a novanta sul lavandino.’
Sabrina: ‘Com.. ‘
Armando le da uno schiaffo e ripete: ‘Girati e mettiti a novanta, puttana. Non siamo mica qui per discutere Sabry. Se non vuoi farlo, sei libera di opporti. Puoi anche andartene in camera tua se non vuoi, così facciamo vedere al tuo fidanzatino quanto sei troia.’
Sabrina piangendo esegue quanto chiesto dal suo aguzzino. Si gira verso lo specchio che sovrasta il lavandino, alza il vestitino e si piega a novanta. La posizione le fa avere il viso proprio davanti allo specchio, così da vedere il suo volto riflesso. Non ha il tempo di riflettere troppo sulla cosa perché Armando si slaccia i pantaloni e tira fuori il suo bel cazzo già duro. Lo prende con la mano e lo indirizza nella fica della compagna di classe. Inizia a spingere lentamente come per farglielo sentire tutto, mentre lei chiude gli occhi, si lamenta e gli chiede di far piano. Poi il ritmo aumenta, gradualmente. Stantuffa con ritmo sempre crescente, dentro e fuori dal corpo della sua compagna di classe.
Ad un certo punto il ritmo di Armando somiglia a quello di un martello pneumatico. Il dentro e fuori è sempre più forte ed appare sempre più evidente che il corpo di Sabrina sta reagendo alle stimolazioni. La sua fica ricomincia a bagnarsi sempre di più ed inizia a contrarsi attorno al bastone di Armando; i due corpi, ora, si muovono all’unisono, come in una danza. Sabrina sente dentro di lei un bastone enorme, che sembra gonfiarsi ancora di più nella sua fichetta; un cazzo così grosso non l’ha mai preso. Armando si accorge che lei sta impazzendo e le dice: ‘Guardati allo specchio tesoro’. Lei apre gli occhi e l’immagine che vede la sorprende. C’è il suo volto arrossato. Ha il fiato corto e goccioline di sudore le imperlano la fronte. Sembra che stia facendo una gran corsa ma in realtà le sensazioni che le vengono dal basso ventre sono altre. L’orgasmo comincia a montare, la fica si contrae attorno al cazzo di Armando. E Sabrina viede, gode con un urlo soffocato, come a volerlo nascondere. Ma non riesce a nasconderlo né a se stessa ne al suo amico.
Armando non si ferma, continua a spingere con la resistenza di un toro. Sabrina è sorpresa; non le è mai capitato che Giorgio durasse tanto.
Armando le rivolge la parola: ‘allora hai goduto puttana?’
Sabrina: ‘Io…’
Armando: ‘Lo so che sei venuta, l’ho sentito…. ed ora godrai ancora. Ti piace il mio cazzone vero?’
Sabrina: ‘Smettila ti prego…’
Armando: ‘Dillo che ti piace, dillo che è più grosso di quello del tuo ragazzo.’
Sabrina: ‘Ti prego, ti prego…’
Armando: ‘Rispondi sincera o ti spacco il culo qui ed ora’
Sabrina, con voce più roca: ‘Sì è vero, è molto più grosso’
Armando: ‘e ti ha fatto godere’
Sabrina, quasi non riesce a tirar fuori il fiato dall’eccitazione e cede finalmente alle sue emozioni: ‘sì mi ha fatto godere. Il mio ragazzo non mi fa mai venire. Tu invece hai un cazzo enorme. è da quando ho visto quella foto che non penso ad altro che a quel cazzo. Mio dio quanto è bello.’
Armando, riprende a spingere fortissimo dentro la sua amica: ‘Ripeti: Sono una troia e godo a farmi scopare nei cessi’
Sabrina: ‘sono… anf anf… una troia… e godoooooooooaaaaaaaaaa’
La ragazza non fa in tempo a finire la frase perché un altro orgasmo la travolge. Sabrina sgrana gli occhi, inizia a tremare tutta; il cuore le batte all’impazzata e le sensazioni che vengono dalla sua fichetta la fanno impazzire, tanto che non riesce a trattenere un urlo. Stavolta l’urlo è violento così come le contrazioni della fichetta attorno a quel bastone caldo e nodoso. è l’orgasmo più potente che abbia mai trovato, sembra sul punto di perdere i sensi. Le contrazioni della fichetta sono così forti che anche Armando sente il suo cazzo stretto come in una morsa e non riesce a trattenere il suo orgasmo. Il ragazzo le sborra dentro senza riguardo spingendo fino in fondo il suo lungo arnese. Sabrina assapora l’orgasmo e resta piegata sul lavandino a novanta, cercando di riprendere il controllo di se stessa; ha il fiatone, come dopo una corsa, ed è completamente sudata.
Armando la guarda in quello stato e sorride. ‘Sai avevo ragione da ragazzo. Tu sei una che fa godere il suo uomo. Peccato che Giorgio non riesca a farti godere ma da oggi in poi ci penso io. Inginocchiati e puliscimi il cazzo che devo tornare alla festa. Se no si accorgeranno che siamo via insieme.’
Rassegnata Sabrina si inginocchia ed inizia a leccare il cazzo di Armando. Lo ripulisce bene e poi il ragazzo lo rimette nelle mutande. Poi lo guarda: ‘mi sei venuto dentro.. se…’
Armando la gela: ‘quando torniamo a casa procurati la pillola del giorno dopo o che cazzo usate voi. Non sono problemi miei ma tuoi questi.’ Dopo queste parole le da una carezza beffarda sui capelli e se ne va, lasciandola inginocchiata e sempre più confusa.
Come sempre spero vogliate commentare anche questo capitolo per aituarmi a migliorare (simonasimo95s@libero.it) Al ritorno dalla gita Sabrina prova a riprendere la sua consueta routine. Tra scuola ed allenamenti la ragazza torna alla vita di sempre; una vita che comprende anche qualche sporadica uscita con Giorgio. Spera che Armando non la tormenti oltre ma in cuor suo vorrebbe anche riprovare quelle sensazioni che ha sentito durante il rapporto nel bagno dell’hotel; quell’orgasmo così travolgente continua a tormentarla. Anche perché da quella sera non ha più avuto rapporti, neanche col suo fidanzato. Tre giorni dopo il ritorno a casa, di sera, dopo aver finito di studiare, è a letto a guardare la tv. Improvvisamente il suo telefono si illumina ed appare un messaggio di Armando. Si tratta di una foto, precisamente di una sua foto; si vede lei piegata a novanta nel bagno dell’albergo con un rivolo di sperma che fuoriesce dalla sua fichetta. Sotto c’è anche un messaggio scritto: ‘anche in questa posizione sei parecchio fotogenica, troietta.’
La prima sensazione che prova è quella di rabbia. Sabrina stringe i pugni e maledice se stessa per essersi messa in quella situazione. Sta per poggiare il telefonino sul comodimo ma lo schermo si illumina nuovamente. è ancora una volta un messaggio, si tratta di una foto del cazzo di Armando, eretto e scappellato. C’è un altro messaggio allegato; ‘vedi che effetto mi fai? Non vedo l’ora di dartelo ancora.’ La ragazza resta praticamente ipnotizzata dalla vista di quel palo di carne eretto e lucido. Inizia a sentire un certo calore dal basso ventre e quasi incosapevolmente allunga la mano verso il suo inguine. Inizia ad accarezzare la fichetta da sopra la mutandina poi infila le mani sotto la stoffa ed infila due dita nelle sua fichetta.
Mentre sta per godere, però, il telefono squilla di nuovo. Questa volta è una chiamata del suo Giorgio; Sabrina si affretta a rispondere.
Giorgio: ‘Che facevi?’
Sabrina: ‘Niente… stavo… stavo guardando la tv ma mi ero quasi assopita’
Giorgio: ‘Ah ti ho svegliata? Mi dispiace amore.’
Sabrina: ‘Non preoccuparti tesoro. Avrei dovuto comunque chiudere la tv prima o poi. Come mai mi hai chiamata?’
Giorgio: ‘Volevo darti la buona notte ed augurarti buona fortuna per la partita di domani. Spero di poter venire a vederti ma dipende da lavoro’
Sabrina: ‘Speriamo dai… Buona notte tesoro’
Giorgio: ‘Buonanotte amore’
Il giorno successivo Sabrina dopo scuola è impegnata in una partita di pallamano del torneo interscolastico. Nel palazzetto dello sport c’è una piccola folla di compagni di scuola a fare il tifo per le ragazze delle sua classe. Sabrina indossa il completino che è fatto da una maglietta a maniche corte e da uno short aderente che disegna perfettamente le curve del suo sedere. A completare calzettoni bianchi alti e scarpette da ginnastica. Armando la osserva da bordo campo ed ad un certo punto la chiama verso la piccola gradinata improvvisata con due panche per l’occasione.
Sabrina: ‘Cosa vuoi?’
Armando: ‘Sei uno schianto con questo completino Sabry’
Sabrina: ‘Non voglio complimenti da te, stammi lontano.’
Armando: ‘Allora non hai capito come stanno le cose. Senti tra primo e secondo tempo vieni nella cascina del costude. Dobbiamo fare quattro chiacchiere.’
Sabrina: ‘No dai ti prego… lasciami in pace.’
Armando: ‘Se non vieni sai quali saranno le conseguenze. Buona partita troietta’
La chiacchierata con Armando deconcentra Sabrina che non riesce a giocare bene. La ragazza, di solito tra le migliori della squadra, sbaglia tanti tiri e non riesce a segnare neppure un gol. L’allenatore decide quindi di sostituirla e negli ultimi secondi del primo tempo la ragazza è seduta mestamente in panchina con la testa fra le mani. Al fischio dell’arbitro con una scusa Sabrina dice che ha bisogno di un po’ d’aria ed esce; si avvia verso la cabina del custode ed entra.
Armando: ‘Ciao tesoro.’
Sabrina: ‘Armando io…’
Armando: ‘Abbiamo solo quindici minuti, non sprechiamoli a parlare. Mettiti a terra a quattro zampe.’
Sabrina lo guarda sperando di muoverlo a compassione ma Armando ha uno sguardo che non ammette repliche. La ragazza quindi si piega ai voleri del suo compagno e si mette a quattro zampe. Ad un certo punto sente una pressione sugli shorts. Si gira e vede con la coda dell’occhio che il suo compagno di classe sta strusciando il pene duro contro il tessuto. Le spinte iniziano lentamente a fare effetto: Sabrina inizia a sciogliersi ed il suo sedere sembra andare incontro al cazzo dell’amico come in una danza. Quando Armando tira giù gli shorts e le mutandine trova la fichetta della bella rossa che è un vero e proprio lago.
Armando infila il pene nella fichetta di Sabrina e comincia a spingere come un forsennato. La ragazza ha lo sguardo stralunato, sembra combattuta tra la voglia di godere e la rabbia per quello che sta subendo. Ma con l’aumentare delle spinte la voglia prende rapidamente il sopravvento e Sabrina inizia a gemere. Armando la schiaffeggia sul sedere per darle ritmo e lei si gira e lo guarda con uno sguardo carico di voglia e di passione.
Armando: ‘Ti piace vero? Dillo che ti piace…’
Sabrina: ‘Oh sì… mi fai morire… hai un cazzo enorme che mi riempe tutta’
Armando: ‘Lo sapevo che eri una puttanella e che bastava un po’ di cazzo per farti impazzire’
Sabrina: ‘Sìììì mmmm vengooooooo’
La ragazza gode; il suo corpo inizia a vibrare e le sensazioni provate in quella incredibile notte londinese tornano prepotenti. Armando le mette una mano davanti alla bocca per soffocare l’urlo e continua a spingere all’impazzata. Le spinte del ragazzo sono forti e decise, il suo cazzo va sempre più in profondita nella fichetta della sua amica. Infila le mani nella maglietta di Sabrina, le accarezza i fianchi e risale verso il seno; agguanta i capezzoli, già eretti, e li inizia a stuzzicare: prima li accarezza, poi li preme come bottoncini, infine li prende tra le dita e li tira forte. La ragazza emette un grido di dolore ma inizia a muoversi in maniera ancora più sensuale: ormai è chiaro che sta partecipando a pieno all’atto, che vuole prendere il suo piacere. Il suo bacino oscilla e spinge verso il ventre di Armando; vuole sentirlo sempre più in fondo, vuole che quel cazzo le entri dentro il più possibile. I movimenti sensuali di Sabrina fanno capitolare Armando: il pene del ragazzo si gonfia ancora di più ed inizia a schizzare sperma dentro la fichetta della ragazza. Nello stesso momento Sabrina viene con un nuovo orgasmo liberatorio.
Armando: ‘Tieni puttana, tieni la crema bianca’
Sabrina: ‘Godooo porco mmmm mi fai godereee’
Armando: ‘Che gran troia che sei… ora vestiti e vai a giocare. Non osare pulirti o ti sputtano davanti a tutti.’
Sabrina: ‘Ma…’
Armando: ‘Non discutere vacca.’
Con lo sguardo chino Sabrina si rialza le mutandine e gli short. Camminando sente lo sperma di Armando che inizia lentamente a colare; è una sensazione di appicicaticcio che le da fastidio ma le ricorda anche i travolgenti orgasmi vissuti poco prima. Al rientro in campo l’allenatore le chiese se si sente meglio; Sabrina non vorrebbe giocare in quelle condizioni ma alla fine si fa convincere e torna in campo. Incredibilmente la ragazza inizia a giocare come non ha mai fatto nelle precedenti partite: segna gol a raffica e porta le sue compagne alla vittoria. A fine partita tutte la festeggiano; lei è felice e sorride ed intanto continua a sentire una sensazione di appiccicaticcio tra le gambe. Ma in fondo, pensa, non le da più così fastidio… Dopo l’episodio della partita Sabrina è sempre più confusa. Si sente ormai coinvolta in un vortice di passione e lussuria da cui non vede via d’uscita. Armando la sta costringendo a fare cose che non avrebbe mai pensato di fare. La cosa peggiore, però, è che lei non è solo disgustata, come avrebbe pensato: ogni volta che è costretta ad eseguire gli ordini del suo compagno finisce per provare piacere, un piacere molto più intenso di quello provato fino a poco tempo fa con il suo fidanzato. Gli orgasmi avuti nei due rapporti avuti con Armando hanno avuto un effetto sconvolgente sulla psiche della ragazza. Accanto al piacere, però, c’è anche il senso di colpa per il suo fidanzato Giorgio, col quale ormai non riesce più a godere.
Sabato sera i due fidanzatini si vedono come di consueto. Giorgio organizza una serata romantica in un localino fuori città. La cena è buonissima, c’è dell’ottimo vino bianco ad accompagnare il cibo, candele soffuse a rendere più calda l’atmosfera; tutto sembra perfetto, anche se Sabrina non appare proprio dell’umore migliore. La ragazza ha indossato un vestitino aderente, leggero, nero, con le bratelline a sostenerlo; il piccolo abito disegna perfettamente le sue curve, in particolare quelle del suo sedere, e si ferma poco sopra il ginocchio, lasciando scoperte le sue gambe toniche. Ai piedi calza delle scarpe col tacco dello stesso colore che rendono ancora più slanciata la sua figura e mettono in evidenza il suo culetto tonico.
La serata procede bene, Sabrina cerca di apparire tranquilla ed a fine cena i due piccioncini si appartano in macchina. Giorgio bacia Sabrina, inizia ad accarezzarla con dolcezza. Lei finge un certo coinvolgimento; in realtà ha la testa altrove ma asseconda il fidanzatino. Fa finta di gradire le attenzioni di Giorgio ed anche quando lui la penetra fa partire un gemito che sembra vero. Durante il rapporto non riesce a ritrovare le sensazione provate con il suo amante; col passare dei minuti non può fare a meno di confrontare le dimensioni del pene del suo ragazzo con quello di Armando: solo in quel momento inizia a bagnarsi un po’ ma intanto Giorgio è già vicino all’orgasmo ed alla fine viene prima che Sabrina possa realmente sentirsi eccitata.
Poco dopo la mezzanotte Giorgio la accompagna sotto casa. I due si scambiano un altro paio di lunghi e romantici baci, poi si salutano e si danno appuntamento al giorno successivo. Sabrina è stanca, vorrebbe andare a dormire, ma improvvisamente suona il suo telefono. Lo raccoglie con un certo timore dalla sua borsa, un timore che si rivela fondato. C’è un messaggio di Armando; il suo aguzzino le scrive: ‘Dove sei puttana? Hai già salutato il cornutello?’ Sabrina risponde con un semplice ‘Sono appena arrivata a casa, sono davanti al portone’, sperando che questo possa consentirle di chiudere lì la serata. Ma pronta arriva la risposta di Armando: ‘Bene, aspettami lì davanti, tra dieci minuti sono da te, ti devo parlare.’
Dieci minuti dopo la macchina di Armando sfreggia nel vialetto davanti casa di Sabrina ed inchioda a pochi metri dal suo portone. Sabrina entra in macchina con lo sguardo torvo.
‘Almeno di Sabato sera potresti lasciarmi in pace… e poi ti pare questo il modo di arrivare qui davanti? Se la frenata avesse svegliato i miei?’
Armando la guarda: ‘Sei bellissima stasera piccola… scusa per la frenata, ma non vedevo l’ora di vederti’
Lusingata dai complimenti Sabrina abbassa un po’ la guardia: ‘E come mai mi hai chiamata?’
Armando continua a corteggiarla: ‘Sapevo che il tuo fidanzatino verso quest’ora ti porta a casa e volevo passare un po’ di tempo con te, sai sono geloso… ti va di venire a casa mia? Dai stiamo un po’ insieme poi ti riaccompagno.’
Sabrina tentenna: ‘è tardi, dovrei rientrare…’
Armando non le da il tempo di finire la frase, si china verso di lei ed inizia a baciarla; la ragazza vorrebbe respingerlo ma non ne trova la forza. Le labbra si incontrano, si cercano; le lingue dei due ragazzi si incrociano, si vogliono. Armando la bacia con passione furente ed intanto inizia ad accarezzarla. Le sfiora le gambe nude col palmo della mano, risale verso il ginocchio. La mano scosta leggermente il vestitino e si insinua fra le gambe, arrivando a toccare l’interno coscia. Sabrina reclina la testa all’indietro e si morde il labbro; nel giro di pochi minuti si è completamente bagnata senza che Armando abbia ancora sfiorato le sue parti intime. Ma il ragazzo non si ferma, con le dita inizia a sfiorare la stoffa dello slip nero di pizzo, sentendo che la ragazza è ormai completamente partita. Sabrina ha un briciolo di lucidità e dice ‘ti prego, non qui… i miei potrebbero vedere…’ Armando ne approfitta e dice: ‘allora andiamo da me.’ Si stacca dalla ragazza ed avvia il motore…
I due ragazzi arrivano in pochi minuti alla loro destinazione ed Armando parcheggia l’auto nel vialetto. Il ragazzo senza dire una parola porta Sabrina nella tavernetta sotto casa, dove è certo che nessuno li disturberà. Appena varcata la soglia la piccola rossa prova a dire qualcosa ma Armando non le da il tempo di aprir bocca, riprende a baciarla con lo stesso impeto e la stessa passione messa poco prima. Sabrina non fa resistenza, sembra ormai inerme di fronte alle avances del ragazzo, sa quello che sta per accadere ed il suo inconscio non vuole impedirlo. Armando abbassa la cerniera del vestitino della sua amica che scivola sul pavimento. Poi tocca al reggiseno, prontamente slacciato, ed infine alle mutandine. Sabrina fa per togliere anche le scarpe col tacco ma il suo amante le fa segno di tenerle.
La spinge contro il muro, le sue mani la palpano sempre con forza. Tira fuori il suo pene già eretto e lo punta tra le gambe della ragazza. La cappella penetra tra le grandi labbra come un coltello nel burro. Sabrina è bagnatissima, Armando eccitato. Inizia a scoparla con colpi forti e costanti; la giovane rossa subisce l’assalto del ragazzo tenendo gli occhi socchiusi. Armando la martella con il suo bel cazzo ed intanto palpa ogni centimetro del suo corpo. Le sue mani stringono le tette della ragazza, pizzicano i capezzoli, li tirano, accarezzano le natiche, si muovono sulle coscie. Sembra averne otto di mani, o almeno così sembra a Sabrina, che si sente stimolata ogni parte del suo giovane corpo.
La mano destra di Armando si è ormai impossessata delle sue natiche. Le strizza con forza ma con un gesto di inconsueta delicatezza il ragazzo inizia a solleticare dolcemente il buchino. Un dito lo accarezza, poi, pian piano, lo penetra. L’ano di Sabrina è strettissimo e questo eccita ulteriormente Armando che insiste e si fa strada lentamente. Sabrina non capisce le reali intenzioni del ragazzo ma le piace quell’intrusione. L’orgasmo inizia subito a montare; lo sente arrivare e questa volta fa davvero poco per trattenerlo. Il piacere cresce, secondo dopo secondo, tra le sue gambe e si irradia ad ogni parte del suo corpo; intanto Armando aggiunge un secondo dito nel suo retto. Questa mossa la fa impazzire definitivamente; Sabrina viene con un urlo quasi animalesco, stringendosi ad Armando come farebbe con un dolce amante.
Armando, però, non è ancora soddisfatto. La gira come fosse una bambola, la fa piegare a novanta su un tavolaccio di legno e riprende a scoparla con foga. Le due dita continuano a fare su e giù nell’anno di Sabrina che prosegue a gemere, sempre più eccitata. Ad un certo punto Armando esce da lei, la ragazza si sente quasi vuota e si gira per capire cosa stia per accadere. Ma tutto accade troppo velocemente perché lei possa reagire. Armando toglie le due dita dal suo culetto ed inizia a spingere con la sua possente cappella. Il bruciore è fortissimo, Sabrina urla per il dolore. La cappella inizia a farsi strada nello strettisimo culetto della ragazza. Entra, centimetro dopo centimetro, lacerando un po’ la carne e strappandole soffocati gemiti di sofferenza. Alla fine, però, Armando raggiunge il suo obiettivo e pianta almeno metà della sua asta nel sedere di Sabrina.
La guarda e le dice: ‘Puttanella ora ti spacco il culo’
Sabrina in lacrime si gira: ‘mi stai facendo male… esci ti prego, sono vergine lì… farò tutto quello che vuoi ma esci dal mio culetto.’
Armando quasi bonario le risponde: ‘ma quello che voglio è questo. Resisti piccola… all’inizio fa sempre male ma poi ti piacerà.’
Sabrina prova a rilassarsi, consapevole di non poter impedire quello che sta accadendo. Due lacrime le rigano il volto, il respiro si fa più affannoso, si morde le labbra per non urlare. Inizialmente sembra non riuscire a resistere ma col passare dei secondi l’intrusione diventa sempre meno fastidiosa ed il bruciore, inizialmente in sopportabile, diminuisce. Armando, invece, è sempre più infoiato. Sta inculando il suo sogno erotico, sembra quasi incredulo di averlo fatto con tale facilità. Così, dopo l’iniziale delicatezza nei primi colpi, inizia a pistonare il culetto della ragazza con grande impeto e forza. Un colpo dopo l’altro il buchino di Sabrina comincia a cedere. E lei, incredibilmente, inizia a gemere di piacere.
Armando se ne accorge: ‘lo vedi che ti sta piacendo? Quanto sei troia…’
Sabrina prova a mantenere un certo contegno: ‘mi fai male… ahhh…’
Armando: ‘a me non sembrano gemiti di dolore, puttana.’
Sabrina: ‘mi stai rompendo il culetto… brucia…’
Armando: ‘lo so che ti brucia tesoro… ma resisti ed avrai un po’ di cremina a lenirti il bruciore.’
Sabrina: ‘ahhh… mmmmm… mi fai male… ma mi piace… sì… mi stai inculando e mi piace. Mi hai rotto il culetto…. mi sento così piena, non mi ero mai sentita così… continua ‘ ti prego non fermarti’
Armando: ‘non ho intenzione di fermarmi, zoccola’
Dopo aver detto queste parole le spinte di Armando si fanno sempre più forti. Ormai il pene del ragazzo è entrato quasi tutto nel culetto di Sabrina, i suoi colpi sono sempre più profondi e ritmati. Sta per raggiungere anche lui l’orgasmo ed inizia a toccare il clito della ragazza per darle piacere. Nel giro di pochi minuti Sabrina è sull’orlo dell’orgasmo. La ragazza geme sempre più forte, Armando se ne rende conto e tira gli ultimi colpi. I due vengono nel giro di pochi secondi. Sabrina gode in maniera intensa, urlando e gemendo con il cazzo di Armando piantato nel retto. Subito dopo il ragazzo tira fuori il cazzo da quel culetto stretto ed invitante, la fa mettere in ginocchio e le viene sul viso con quattro fiotti bianchi e densi.
Armando la guarda e dice: ‘chi l’avrebbe detto… la fedelissima fidanzatina di Giorgio inculata e sborrata in faccia… sei proprio una puttana Sabrina. Ora prendi i tuoi stracci e vai fuori dalle palle.’
Sabrina: ‘ma non mi accompagni a casa?’
Armando: ‘mi hai preso per il tuo autista?’
Sabrina: ‘ti prego…’
Armando sorride sornione: ‘va bene. Hai trenta secondi per darti una ripulita e ti riporto a casa. Ma ti costerà. Domani tieniti pronta, ti chiamerò e dovrai farmi un piccolo favore’
La ragazza china la testa e pronuncia un triste ‘sì…’ Domenica mattina. Sabrina sta dormendo beatamente nel suo letto nonostante siano ormai le undici ed il sole sia già alto da un pezzo. La notte prima è rientrata alle tre, stanchissima ed ancora un po’ dolorante per la traumatica esperienza vissuta. Ha fatto una rapida doccia per togliersi di dosso gli umori lasciati dalla nottata di sesso e si è messa a letto. Non ha avuto neanche il tempo di ripensare alle sensazioni provate con Armando; il sonno l’ha presa prima che potesse realmente riflettere su quanto accaduto. A svegliarla nella calda mattinata primaverile è il suono del suo telefonino. La sta chiamando proprio il suo aguzzino.
Armando: ‘buongiorno troietta. Dormivi ancora?’
Sabrina, con la voce impastata dal sonno: ‘Sì, mi hai svegliata tu ora…’
Armando: ‘cerca di riprenderti presto. Oggi mi devi un favore, ricordi?’
Sabrina: ‘sì, ricordo. Di cosa si tratta?’
Armando: ‘non si tratta di niente di particolare, voglio solo che tu venga con me ad una festa. Una cosa intima, con pochi amici. Dovrai solo stare con me, mangiare qualcosa, dialogare come se fossi tra vecchi amici. Ci Stai?’
Sabrina, un po’ dubbiosa: ‘ok, passami a prendere tra un po’..’
La festa, in realtà, è una semplice grigliata tra amici. Oltre ad Armando ci sono Francesco, Riccardo e Matteo, il fidanzato della sua migliore amica, Martina. E poi c’è Paola, la fidanzata di Francesco. Francesco e Matteo sono compagni di allenamento di Armando; hanno un bel fisico, al pari di Armando, con pettorali pronunciati e muscoli in evidenza. Francesco è biondino, Matteo invece un bel moro con la pelle abbronzata. Riccardo è molto diverso da loro. è un tipo un po’ trasandato; ha qualche chilo di troppo e la barba incolta; i suoi capelli sono raccolti in treccine rasta che gli arrivano fin sopra la schiena. Sabrina sa che è amico di Armando perché procura l’erba per le loro feste. Infine c’è Paola: la ragazza è una vera e propria bomba sexy. Mora, alta 165, formosa: ha una quarta di seno ed un sedere da urlo. Il tutto evidenziato da un top scollato e da un paio di shorts invisibili che accentuano la sua sensualità.
Sabrina, invece, indossa una maglietta leggera ed un jeans. Un abbigliamento sobrio per quella che spera sarà una giornata normale. La rossa, inizialmente intimidita dall’ambiente, si rilassa col passare dei minuti. I ragazzi giocano a pallone, le due ragazze fanno amicizia, parlando del più e del meno: sembra una giornata tra amici come tante altre. Poi si iniziano a preparare le vettovaglie: le donne cucinano i primi, i maschietti si occupano della brace. Anche a tavola l’atmosfera è gioviale: si mangia, si beve del vino rosso molto forte, si scherza. Sabrina non è abituata a bere ed inizia a sentire la testa un po’ girare. Anche perché Armando continua a riempire il suo bicchiere non appena lo vede vuoto. Sa che non dovrebbe bere ma i ragazzi propongono continuamente brindisi goliardici e lei non riesce sempre a sottrarsi.
Nel primo pomeriggio, quando ormai è rimasto ben poco da mangiare, inizia anche a passare qualche canna preparata da Riccardo. Anche in questo caso Sabrina non vorrebbe fumare ma per non sembrar una guastafeste fa un paio di tiri. Poco dopo l’atmosfera inizia a cambiare. Paola, infatti, si avvinghia al suo fidanzato ed inizia a baciarlo. I ragazzi restano in silenzio, a Sabrina sembra tutto molto strano. Francesco palpa la sua fidanzata apertamente davanti a tutti, senza alcuna vergogna. Il ragazzo tira fuori una tetta della mora e la strizza; è un seno tondo, rigoglioso, con i capezzoli ben pronunciati. Sabrina resta ipnotizzata da quella immagine ed inizia a sentirsi un po’ accaldata. Intanto Paola non perde tempo; slaccia la cerniera dei jeans e tira fuori il bel cazzo di Francesco, duro e lucido, e lo inizia a segare davanti a tutti.
Sabrina è intontita. La scena che sta vedendo la rapisce, complice l’alchool ed il thc nel suo corpo, ed allarga istintivamente le gambe. Armando si accorge del momento di smarrimento della ragazza e ne approfitta. Si avvicina ed inizia a baciarla sul collo mentre con una mano le tocca le coscie inguainate dal jeans. Sabrina prova a dire ‘non qui… ci sono i tuoi amici’ e chiude instintivamente le gambe. Armando, però, è più forte di lei e le riapre. è imbarazzata, si vergogna, ma non ha la forza di opporsi. I baci e le carezze di Armando la fanno sciogliere sempre di più, inzia a bagnarsi e sembra non curarsi più della presenza di estranei. Estranei che ormai guardano solo lei e non la coppietta che dopo un po’ entra in casa e sparisce nella camera da letto.
Nel giro di pochi minuti Armando le sfila prima la maglietta poi le abbassa il jeans. Poco dopo vola via il reggiseno ed anche le mutandine fanno la stessa fine. Sabrina è completamente nuda, sdraiata su una panca di legno, ed è completamente bagnata, nonostante sia al cospetto del suo aguzzino e di due perfetti estranei. Armando si abbasa tra le sue gambe e comincia leccarle la fica; la sua lingua si insinua tra le grandi labbra, la solletica; le sue labbra provano ad agguantare il clito. Sabrina non è abituata a sensazioni del genere, si lascia andare, chiude gli occhi per assaporare il piacere che le sta dando la bocca di Armando.
L’eccitazione della giovane rossa sale ad ondate, la prende sempre di più, non trattiene i gemiti di piacere. Chiude gli occhi assaporando il momento. Quando li riapre, però, si trova di fronte una scena che la spaventa. Di fronte a lei, infatti, si sono piazzati Riccardo e Matteo; entrambi hanno abbassato i loro pantaloni e le presentano due cazzi duri. Quello di Matteo è un bel cazzo; non è grosso come quello di Armando ma è un bel palo di 18 cm, leggermente curvato a destra, scuro. Quello di Riccardo, invece, è un pene molto strano: non è lungo, perché parzialmente coperto dalla pancia del ragazzo. Però è molto largo, per forma somiglia quasi ad una lattina.
Sabrina a quella vista vorrebbe scappare ma Armando la tiene per le gambe e continua a leccarla con maggior intensità. Lei si gira e prova a dirgli: ‘lasciami andare’; lui la guarda con un’espressione severa che non sembra lasciare replice e le gira la testa verso i cazzi dei suoi amici. Riccardo approfitta del nuovo momento di smarrimento della giovane rossa, le prende la testa e la porta sul suo cazzo. Sabrina fa un po’ di resistenza poi, vinta anche dalle leccate di Armando, apre la bocca e lo inghiotte. Inizia a pompare velocemente, al ritmo imposto dal ciccione. Il cazzo le entra in bocca come se le stesse scopando le labbra; Riccardo spinge tenendole la testa e la ricopre di insulti, le da della troia, della puttana. La cosa, incredibilmente, la eccita; mentre pompa il cazzo di quel grassone Sabrina viene allagando le labbra di Armando, che lecca tutto il suo succo avidamente. Nello stesso momento Riccardo le viene in gola e la costringe ad ingoiare tutto il suo sperma.
Armando ha ormai un’evidente erezione. Solleva la bella rossa e le ordina di cavalcarlo. Sabrina, eccitata come non le è mai capitato prima nella sua vita, sale sopra di lui e si lascia calare sul suo cazzo; la ragazza inizia a danzare con ritmo sul bel cazzo del suo amico, andando su e giù e facendolo scivolare fino in pancia. Mentre cavalca Armando, davanti a lei si pone Matteo che le da a sua volta il cazzo da succhiare. Questa volta, ormai partita per l’eccitazione, non oppone resistenza; si tuffa avida sul cazzo di Matteo ed inizia a leccarlo con passione, come se fosse quello del suo fidanzato. Se lo passa sulle labbra, lo lambisce con la lingua, ne solletica la punta con colpetti sapienti.
Presa tra due fuochi, Sabrina passa da un orgasmo all’altro. Ha ormai perso ogni ritegno, gode apertamente, senza nascondere il piacere che sta provando per la doppia penetrazione. Ad un certo punto le ordinano di inginocchiarsi. Sabrina, ormai succube dei suoi aguzzini, si mette in ginocchio sull’erba. Attorno a lei si trova quattro cazzi duri. Sono quelli di Matteo ed Armando che la stavano prendendo, quello di Riccardo, che è tornato duro, e quello di Francesco, che nel frattempo è venuto fuori dalla casa. Più in disparte, invece, c’è Paola. La focosa mora sta riprendendo la scena col suo telefonino. Una scena incredibile: i quattro cazzi circondano Sabrina che viene portata da un cazzo all’altro e succhia. Succhia con passione e voglia; passa la lingua sulle cappelle lucide, bacia le aste con devozione, quando è spinta in basso arriva anche a leccare le palle dei suoi aguzzini.
I ragazzi non risparmiano commenti;
Armando si rivolge ai suoi amici: ‘Avete visto che puttanella che è Sabrina? E pensare che prima di conoscere me non aveva mai tradito Giorgio. Ora, invece, è qui a succhiare quattro cazzi, uno dopo l’altro, senza fare storie. Questa se portiamo tutti i nostri amici li sfinisce. ‘
Matteo, fidanzato delle sua migliore amica, risponde prontamente: ‘L’ho sempre detto anche a Martina che lei era la più puttana della classe. Le rosse sono tutte delle troie. Ha una bocca che sembra una ventosa, mi sta succhiando anche l’anima.’
Riccardo: ‘Che bagascia che è… finora nessuna aveva mai voluto succhiarmelo. Ci voleva una troiona come questa.’
Francesco: ‘Questa è ancora più vacca della Paola. Lei la prima volta si è rifiutata di succhiarlo a più ragazzi, questa invece ci ha preso proprio gusto.’
I commenti eccitano ulteriormente Sabrina che, mentre passa da un cazzo all’altro con la sua bocca, inizia anche a toccarsi tra le gambe. La cosa non sfugge ai ragazzi, che la rimprovano bonariamente dandole della troia. E non sfugge neanche a Paola che riprende la scena, mostrando bene le dita smaltate della rossa che cercano piacere. Il gesto di Sabrina fa salire l’eccitazione di tutti, portando rapidamente i ragazzi sull’orlo dell’orgasmo.
Il primo a schizzare è Matteo che viene con tre fiotti densi di sborra, colpendola sul viso, sui capelli ed un po’ anche sull’occhio destro, che rimane parzialmente chiuso. Poi tocca a Riccardo che completa l’opera innaffiandole completamente il viso con due schizzi biancastri. L’orgasmo di Francesco, invece, è uno spettacolo: il ragazzo chiede a Sabrina di tirare fuori la lingua e viene con cinque schizzi bianchi e densi che la rossa ingoia prontamente. Alla fine è il turno di Armando che le sborra sulle tette. In quello stesso momento Sabrina esplode in un orgasmo liberatorio, emettendo anche un piccolo spruzzo di umori.
Il pomeriggio, però, non finisce qui. Dopo questo orgasmo di gruppo i ragazzi vogliono ancora divertirsi. A turno si appartano con Sabrina, che ormai non oppone alcuna resistenza, e la scopano. Prima tocca a Matteo che la scopa a lungo a pecorina, tenendola per i capelli; il ragazzo se la gode a pieno, dandole schiaffi sul culo per darle il ritmo, ed alla fine viene urlando dentro la sua fichetta. Poi tocca a Francesco che prima le spana la fichetta, poi decide di farle anche il culo; questa intrusione provoca un nuovo orgasmo a Sabrina che appare sempre più sfinita.
Infine è il turno di Riccardo. A Sabrina il ciccione non piace, anzi fa proprio schifo. Vorrebbe evitare di rimanere solo con lui ma Armando le fa capire che non può sottrarsi. Così è costretta ad appartarsi col giovane ed a subire anche il suo assalto. Un assalto fatto di umidi e lascivi baci e di palpate forzate. La ragazza si sente disgustata. Mai avrebbe pensato di farsi scopare da un tipo del genere. Incredibilmente, però, continua a bagnarsi: la sua fichetta ne vuole ancora, non è sazia. La rossa viene invitata a cavalcare il cazzo del grassone. Prende con la mano quel cazzo grosso e si cala su di esso, facendolo entrare tutto. Si sente improvvisamente piena ed inizia ad andare su e giù, chiudendo gli occhi per non vedere chi sta scopando.
La voce di Riccardo la riporta alla realtà: ‘Troia che succede? Non sei più schifata da me? Forza, dimmi che mi ami e che sono l’uomo della tua vita.’
Con le lacrime rigate dal pianto, Sabrina pronuncia le parole a voce quasi impercettibile: ‘Ti amo… sei l’uomo della mia vita…’
Riccardo: ‘Nessuno ti ha mai scopata come me, vero?’
Sabrina: ‘No, nessuino’
Riccardo le molla un ceffone: ‘Dillo bene’
Sabrina: ‘Nessuno mi ha mai scopata bene come te, Riccardo’
Mentre dice queste parole anche Riccardo le viene dentro, chiudendo così l’incredibile pomeriggio…
Qualche ora dopo, stanza da letto di Giorgio. Il fidanzato di Sabrina ha ricevuto una mail strana. Al suo interno c’è un video. Avrebbe voluto eliminarla, temendo un virus, ma un dettaglio lo colpisce. Il testo della mail, infatti, recita: ‘Caro Giorgio R., ti inviamo questo video per farti vedere come è brava e dolce la tua dolce ragazza, Sabrina B. Ti consigliamo di vederlo quando sei solo, sai sono cose delicate e private. E non osare dire niente a nessuno, soprattutto a lei, altrimenti questo video arriverà a tutti quelli che ti conoscono, ai tuoi genitori, ai tuoi amiciò. E non penso tu voglia far vedere cosa fa la tua fidanzatina quando non ci sei.’ Giorgio è perplesso, scarica il video e lo apre con un certo timore.
Quando il filmato parte resta inebetito di fronte alla scena che vede. Quella in ginocchio in un prato è sicuramente Sabrina. E sta succhiando contemporaneamente quattro cazzi. Giorgio osserva la scena con le lacrime agli occhi, stringe i pugni per la rabbia. Ma con lo scorrere delle immagini ha anche un’altra reazione. Dal basso avverte un’erezione mai avuta prima, il cazzo è così duro che preme contro i pantaloni e gli fa quasi male. Quasi inconsapevolmente lo tira fuori ed inizia a toccarsi, intanto il video prosegue. Non si vedono mai i volti dei maschi che stanno possedendo la bocca della sua fidanzata ma si vede bene quello della rossa e si vede la mano di lei che scende tra le coscie ed inizia a toccare la fichetta per darsi piacere. Il video si chiude con le sborrate sul viso, sul seno ed in bocca alla ragazza. Nello stesso istante anche la mano di Giorgio si riempie di sperma. La routine di Sabrina e Giorgio riprende come se nulla fosse successo. La ragazza, nonostante quanto accaduto alla grigliata con Armando, prosegue come sempre gli studi a scuola, prende parte alle partite di pallamano della sua squadra, continua ad uscire sporadicamente col suo fidanzato. Anche lui continua a lavorare regolarmente, oltre che ad uscire con Sabrina; tuttavia, il video che aveva per protagonista la sua fidanzata ha sconvolto profondamente. Non ha il coraggio, però, di affrontare l’argomento con la giovane rossa. Anche perché in sua compagnia lei sembra sempre la stessa; dolce, gentile, timida. Un cambiamento, però, c’è. Giorgio, col passare dei giorni, si accorge che non riesce più a far sesso con lei. La sera la riaccompagna a casa senza neanche provare a toccarla, non sente proprio lo stimolo di saltarle addosso come accadeva in passato. Ed ogni sera continua a riguardare quel video, facendosi delle lunghe seghe.
Lei non sembra notare questo cambiamento, anche perché non ha mai provato grande piacere a fare sesso con lui. E poi ha altro per la testa. Quello che è successo alla festa l’ha segnata profondamente. Non ha solo tradito il suo fidanzato con Armando. L’ha fatto anche con altri tre ragazzi, contemporaneamente. La cosa la sconvolge ma la eccita. Solo al pensiero di quei momenti finisce per bagnarsi, anche quando si trova a scuola o in mezzo alla gente. Per questo cerca di non tornare troppo spesso sulla vicenda con la sua mente, anche se non è facile. E c’è poi un altro problema: alla routine di studio ed allenamenti si aggiunge anche quella delle chiamate di Armando che la obbliga ad andare spesso da lui per soddisfarlo. Di solito si accontenta di una scopata o di un pompino, altre volte pretende anche di farle il culetto. In ogni caso lui gode del suo corpo ma anche lei continua a godere ogni volta che lui la sfiora.
Le chiamate di Armando, però, si fanno meno frequenti con l’approssimarsi degli esami di stato. Il ragazzo è costretto a prendere in mano i libri, così come deve farlo Sabrina. Nei giorni delle prove i due non hanno più rapporti; la giovane rossa, così, può concentrarsi tranquillamente sui suoi studi. Prende il massimo dei voti sia alla prova di italiano che a quella di latino, e sfiora il massimo punteggio anche nella terza prova. Il giorno dell’orale si presenta a scuola con l’intenzione di puntare al massimo dei voti. Al colloquio la accompagna Giorgio che si siede nelle file destinate a parenti e genitori dei ragazzi. Sabrina risponde brillantemente a tutte le domande, comprese quelle del prof di matematica che la spaventava più di tutti. La sua prova è un successo: riesce ad impressionare positivamente tutti i professori e sembra sicuramente destinata al cento. Al termine i professori invitano tutti ad uscire dall’aula per poter formulare il giudizio; Sabrina, radiosa, corre verso il suo Giorgio che la aspetta e lo abbraccia. I due fidanzatini si stringono in un abbraccio e si scambiano un bacio. Sembra davvero tutto come un tempo. Poi, mano nella mano, escono fuori dalla scuola.
All’uscita Giorgio ha una sorpresa per Sabrina
Giorgio: ‘Visto che oggi hai finito con la scuola e che ho preso un giorno di ferie per stare con te, ho pensato che avremmo potuto passare una bella giornata, spensierata ed allegra.’
Sabrina è felice dell’idea e con curiosità gli chiede: ‘E dove mi porti?’
Giorgio: ‘Ho organizzato una giornata al mare con Matteo e Martina’
Sabrina trasale sentendo il nome di Matteo. Le viene subito in mente quanto accaduto alla grigliata, a cui lui era presente. Tuttavia, pur riluttante, accetta per non destare sospetti. Anche perché pensa che con la presenza della sua fidanzata Martina difficilmente il ragazzo potrà fare qualche accenno a quanto accaduto quel giorno. Giorgio la accompagna a casa e lei, dopo aver frettolosamente salutato i genitori e raccontato sommariamente dell’esame, va in camera sua ad indossare il costume. Sceglie un bikini due pezzi di colore rosso; ha un reggiseno molto semplice, con un laccetto posteriore da annodare, ed un tanga alla brasiliana, anche esso con due laccetti laterali. Sopra mette un pareo dello stesso colore.
Dopo un breve tragitto in auto Giorgio e Sabrina arrivano al mare. La spiaggia è moderatamente affollata: siamo a metà Giugno, non c’è ancora la calca che ci sarà nei prossimi due mesi. Tuttavia, vista la bella giornata, sono tanti i giovani che si sono riversati sulle spiagge. Davanti allo stabilimento balneare i due fidanzatini incontrano Matteo e Martina; Sabrina saluta Martina con il solito calore e poi saluta con due baci sulla guancia anche Matteo. Il ragazzo, incurante della presenza di Giorgio e Martina, si avvicina all’orecchio e le sussurra sotto voce: ‘ciao puttanella, oggi ti divertirai, stanne certa.’ Parole che gelano il sangue di Sabrina. La cosa non passa inosservata anche a Giorgio, che ha notato la strana espressione della sua fidanzata. Mentre si avviano in spiaggia, infatti, il ragazzo si avvicina a Sabrina e le chiede: ‘che ti ha detto Matteo?’ Lei trasale ma trova prontamente una scusa: ‘Mi ha ringraziata per quanto accaduto in gita… sai quando ho lasciato la stanza a lui e Martina per star soli…’
La giornata sembra procedere tranquillamente; i quattro ragazzi stanno facendo il bagno, sembrano due coppiette felici. Ad un certo punto, però, Matteo approfitta di un momento di distrazione di Giorgio e si avvicina a Sabrina. Sott’acqua il ragazzo le mette una mano sul sedere; prima sopra il tessuto del costume, poi infilandola all’interno. Sabrina avvampa, diventa rossa in viso ma non proferisce parola. Matteo capisce di averla in pugno ed affonda con un dito nel suo culetto. Le sussurra ‘te l’ha aperto proprio bene Armando in queste settimane, eh’ ed inizia ad infilarle dentro un dito. Tutto questo accade con Giorgio e Martina a poca distanza da loro, che nuotano ignari di tutto. Matteo si avvicina ancora all’orecchio di Sabrina, che è quasi sull’orlo delle lacrime, e le dice: ‘ora dirai a quel cornuto che vuoi un po’ uscire dall’acqua e che vuoi fare una doccia veloce al lido. Poi andrai alla cabina numero ventitré. Una volta arrivata lì busserai alla porta. Ti chiederanno chi sei? Tu dirai, sono Sabrina la troia. Fallo o ti strappo il costume e ti faccio uscire in spiaggia con la fica al vento.’
Sabrina è disperata ma anche rassegnata. Non sa come uscire dalla situazione ed alla fine annuisce, accettando di eseguire tutto quello che Matteo le ha ordinato. Si avvicina a Giorgio e gli dice che ha voglia di riposare un po’; lui si offre galantemente di uscire dall’acqua per accompagnarla ma lei dice di rimanere pure a fare il bagno. A risolvere la situazione ci pensa Matteo che intercetta Giorgio e gli dice: ‘beh noi potremmo giocare un po’ a calcio mentre le ragazze riposano; Martina voleva prendere un po’ di sole sul lettino, poi si faranno compagia a vicenda.’ Così salgono tutti in spiaggia. Martina si stende sul lettino ed inizia a prendere il sole. Giorgio e Matteo si mettono a giocare a calcio con altri ragazzi dello stabilimento. Sabrina, invece, si avvia verso il lido. La sabbia scotta sotto i suoi piedi ma sembra quasi non accorgersene, presa com’è dalla tensione e dalla paura di quello che le potrà accadere. Arriva alla fila di cabine e le scorre fino alla numero ventitré. Arrivata alla sua destinazione, bussa alla porta.
Dall’interno sente una voce che le sembra familiare: ‘Chi è?’
Lei, incerta, si guarda intorno. Attende un momento in cui non sembra esserci nessuno nei paraggi e poi dice: ‘sono Sabrina la troia’
La porta si apre. All’interno della cabina c’è Armando. ‘Ciao Tesoro. Accomodati e resta qui. Ne avrai per una mezz’oretta ma non ti preoccupare, ci sarà Matteo a tenere impegnato il tuo dolce fidanzatino.’
Armando richiude la porta e scompare. Dopo un minuto riappare in compagnia di un signore; è un uomo piuttosto avanti di età, coi capelli brizzolati ed un po’ di pancetta. Peli bianchi gli ricoprono anche parte del petto. Sul viso porta un paio di occhiali spessi che si mantengono su un naso adunco. L’uomo parla con Armando:
‘è questa la troia di cui parlavi?’
Armando: ‘Sì. Quindici euro per un pompino, per trenta puoi scopartela. Non più di mezz’ora, la cagna deve tornare alla cuccia.’
Sabrina trasale, capisce che Armando la sta vendendo come una puttana, la cosa la sconvolge. Tuttavia non osa protestare. Il signore la squadra come fosse un pezzo di carne ed alla fine molla trenta euro ad Armando. Armando guarda Sabrina e le dice: ‘hai visto? Il signore ha pagato più che bene per una puttanella vogliosa come te. Quindi fa la brava e fa tutto quello che ti dice, altrimenti sai cosa ti succedere. Fallo godere bene, mi raccomando.’
Appena Armando richiude la porta l’attempato signore si butta su Sabrina ed inizia a palparla. Prima slaccia il laccio del reggiseno, lasciando le sue tettine al vento; poi tocca a quello del tanga, che vola via sul pavimento. Le mani dell’uomo percorrono il giovane corpo della ragazza. Accarezzano il collo sottile, i seni appena accennati. Sfiorano i capezzoli, li pizzicano, li torcono. Poi scendono verso il ventre, si infilano tra le sue gambe, entrano nella sua fichetta. L’uomo sembra come un bambino davanti ad una torta al cioccolato, la strizza famelico cercando di godere della situazione. Sabrina ha un moto di ribrezzo. Quest’uomo potrebbe essere suo padre, se non addirittura suo nonno. E poi si rende conto di essere stata venduta, come una troia di strada. Tutto questo la porta sull’orlo delle lacrime ma cerca di trattenerle per non scontentare il suo ‘cliente’. Resta praticamente immobile, come una bambola nelle mani del suo nuovo padrone.
Travolta da questi pensieri, Sabrina quasi non sente le mani dell’uomo che spingono sulle sue spalle. L’uomo, però, non molla la presa e nel giro di pochi secondi la rossa è costretta in ginocchio. Il vecchio tira fuori un discreto cazzo, già duro; ha una cappella grossa in cima, a forma di fungo. Sabrina sa già quello che deve fare ed inizia a farlo, quasi schifata. Prende in bocca il cazzo del vecchio che le sembra anche avere un brutto odore ma non lo fa con grande entusiasmo. Lo succhia quasi con schifo, non sembra presa come è solitamente con Armando. Il signore la guarda e dice: ‘allora troietta? Ti vuoi dare da fare? Guarda che ho pagato per te, puttana. Sui video che mi ha fatto vedere il tuo pappone sembravi molto più brava.’
Le sue parole sono come degli schiaffi in pieno viso. L’idea che i suoi video siano stati visti da altri uomini, però, incredibilmente comincia a farla eccitare. Pensa a decine di uomini, di tutte le età e di tutti i tipi, che guardano lei succhiare cazzi a ripetizione; una visione che la turba. Inizia a sentire quel calore tra le gambe che ormai ben conosce e quel cazzo, che fino a pochi secondi prima le faceva schifo, diventa incredibilmente attraente. Lo prende con la mano, lo scappella ed intanto avvicina la bocca; tira fuori la lingua ed inizia a leccarlo come fosse il più buon gelato mai assaggiato. La lingua della giovane rossa percorre tutta l’asta, partendo dalla cappella fino ad arrivare ai testicoli. Poi risalte, baciando a stampo tutta l’asta. Apre la bocca e lo lascia scivolare dentro di lei, mentre con la mano accarezza i testicoli.
‘Mmm ecco… così ti voglio… che pompinara meravigliosa che sei…’ Lei quasi non lo ascolta. Continua il suo pompino perfetto. Ad un certo punto lo mette tutto in bocca e lo fa arrivare fino in gola. Le sue labbra arrivano a lambire la base del cazzo, sente la cappella dell’uomo che le struscia sul palato. L’uomo approfitta del momento per spingere la testa di Sabrina; lei, per non soffocare, tira dentro aria dal naso. Pochi secondi, poi la morsa dell’uomo si fa più leggere. Lei riesce a tirar su la testa e respira a pieni polmoni. L’uomo la guarda con lussuria: ‘Che puttanone che sei… ma se fai così mi fai venire subito ed io ho pagato per il servizio completo… mettiti sulla panca, a pecora, come una cagna’ dice lo sconosciuto adulto.
Sabrina, ormai eccitata anche da questa assurda situazione, esegue. L’uomo le va dietro e le infila subito il cazzo nella fichetta. è una scopata animalesca, non c’è dolcezza, solo voglia di godere. Il cazzo dell’uomo la riempie e lei inizia a gemere di piacere, mettendosi le mani davanti alla bocca per non fare troppo rumore. Le spinte dell’uomo si fanno sempre più intense, la fichetta di Sabrina si stringe attorno al suo cazzo, sembra quasi volerlo inghiottire. è una cavalcata intensa ma breve. Dopo pochi minuti l’uomo le grida ‘ti vengo dentro bagasciaaaa…’ e scarica tre quattro schizzi di sperma nella sua fichetta. Nello stesso momento anche Sabrina gode sentendosi riempita da un perfetto estraneo. Un perfetto estraneo a cui era stata venduta. Questo pensiero la fa contorcere dal piacere ed il suo orgasmo è un misto di vergogna e di eccitazione.
L’uomo si dilegua rapidamente ma Armando entra nella cabina subito dopo di lui. Guarda Sabrina, ancora intontita e piegata sulla panca. ‘Ti sei data da fare eh… il mio amico mi sembra soddisfatto, brava cagnetta.’ Dicendo questo le accarezza la testa, come si farebbe con un animale; poi la guarda con i soliti occhi di fuoco e le ordina: ‘in ginocchio, puttana. Non hai ancora finito; prima mi fai venire, prima torni dal cornutello.’
Pochi metri più in là Giorgio e Matteo hanno appena finito di giocare a calcio. Matteo chiede a Giorgio se gli va una doccia ed il ragazzo risponde di sì, con la speranza di trovare anche la sua fidanzata in zona, visto che non è ancora tornata all’ombrellone, dove c’è solo Martina che si è addormentata al sole. Arrivati alle docce non c’è ovviamente traccia di Sabrina. Giorgio, sudato per la partita, vuol comunque fare la doccia e sta per avviarsi al bar per prendere i gettoni per avviare il getto d’acqua. Matteo, quasi con generosità, lo ferma e gli dice: ‘mica potresti farmi un favore? Ho lasciato lo shampoo nella cabina. è la numero ventidue, ecco la chiave. Magari potresti prenderlo tu, così vedi anche se c’è la tua ragazza in giro. Io intanto vado a prendere i gettoni per la doccia, ho un po’ di moneta da smaltire.’
Giorgio accetta e si avvia verso la cabina ventidue. Entra e trova lo zaino di Matteo, con dentro lo shampoo ed il bagnoschiuma. Li raccoglie e sta per uscire quando sente degli strani rumori provenire dalla cabina di fianco; sembrano quasi dei gemiti soffocati, accompagnati da una specie di rumore di risucchio. Incuriosito si ferma; pone l’orecchio vicino al legno ma nel farlo nota una piccola fessura dalla quale è possibile sbirciare dall’altra parte. Poggia l’occhio all’altezza della fessura e resta di sasso. Vede una cascata di capelli rossi che si tuffa con ingordigia su un cazzo duro e riconosce il volto della sua fidanzata. Lei è lì di fianco e sta facendo un pompino a qualcuno. Immediatamente il suo cazzo diventa di marmo…
Come sempre spero vogliate commentare anche questo capitolo per aituarmi a migliorare (simonasimo95s@libero.it) Quello che è accaduto in spiaggia è troppo per Sabrina. La ragazza ha deciso che ne ha abbastanza e vuole chiedere aiuto. Essere venduta così ad un uomo adulto l’ha sconvolta, pensa di aver raggiunto un punto troppo basso e non vuole più provare quella vergogna. Si domanda, però, a chi può rivolgersi. Parlare coi suoi genitori è fuori discussione; non ha mai affrontato argomenti di questo tipo con loro e morirebbe dalla vergogna prima di riuscire a pronunciare una sola parola sull’argomento. Decide allora di parlarne a Giorgio, il suo fidanzato; in qualche modo vuole provare a spiegargli quello che è successo in gita, sperando che lui possa aiutarla a trovare una soluzione. Un pomeriggio di fine primavera decide quindi di andare a casa del suo fidanzato. Arriva al suo portone e bussa, senza però ottenere alcuna risposta. Si alza sulle punte, affacciandosi nel vialetto, e nota che la macchina di Giorgio è lì.
Digita quindi sul citofono il codice di sblocco ed entra, provando a chiamarlo a voce. La porta di casa è solo accostata, abbassa la maniglia e la apre. All’interno c’è uno strano silenzio. Prova ancora a chiamare il suo fidanzato ma non ottiene risposta. Sale così al piano di sopra, verso la stanza del ragazzo, pensando che stia dormendo. Bussa alla porta, ma ancora una volta nessuna risposta. Sente distintamente, però, un rumore che ben conosce, quello del computer di Giorgio, delle ventole che girano all’interno del case. Apre la porta e si trova di fronte una scena sconvolgente. Sulla sedia c’è Giorgio; ha le cuffie nelle orecchie e fissa lo schermo. Il ragazzo ha i pantaloni abbassati alle caviglie, si sta menando il cazzo, durissimo, guardando qualcosa che trova particolarmente eccitante. Sabrina si scosta un po’ di lato e resta ancora più di sasso: quello che sta guardando Giorgio è il suo video. Il suo ragazzo si sta sparando una sega guardando lei che succhia quattro cazzi contemporaneamente e sembra lo faccia anche con gusto.
Sabrina è sconvolta, si avvicina a lui e lo scuote per le spalle urlando: ‘Cosa diavolo fai?’
A Giorgio per poco non prende un colpo e balbetta: ‘Io non… non ti ho sentita entrare’
Sabrina è furiosa: ‘Certo che non mi hai sentita, non potevi… eri intento a spippettarti, segaiolo del cazzo. Invece di aiutare la tua ragazza…’
Giorgio recupera per un attimo lucidità e sputa tutto di un fiato: ‘Aiutare? A me sembra che di aiuto ne hai già trovato abbastanza. Quattro cazzi per volta non ti bastano?’
Gli occhi di Sabrina si riempiono di lacrime; la ragazza cade in ginocchio e mette il viso tra le mani. ‘Mi hanno costretta…’ dice tra le lacrime. Giorgio si sente in colpa, si ritira su i pantaloni rapidamente e si avvicina, provando a consolarla. Lei, sempre più sconvolta, inizia a raccontare, parla come se fosse un fiume in piena. Gli racconta di quanto accaduto in gita, del ricatto subito di Armando, cercando però di omettere i particolari più scabrosi, soprattutto il fatto che lei abbia goduto in quelle situazioni, i suoi osceni orgasmi tra le mani di Armando e degli altri aguzzini. E della grigliata parla come di un ennesimo ricatto, sottolineando come fosse ubriaca anche in quell’occasione. Il ragazzo, però, a sentire quella storia ha anche un’altra reazione, che non riesce a controllare.
Dal pantalone della tuta si nota una sua erezione. La nota anche Sabrina che lo guarda con disgusto: ‘io ti racconto di come mi ricattano e tu ti ecciti?’ Giorgio non riesce a rispondere in maniera sensata e lei si avvicina furiosa: ‘d’accordo amore, se è questo che è vuoi’. Gli mette la mano sul pacco ed inizia a tastarlo. ‘Vuoi sapere la verità? Visto che ti eccita tanto la meriti… io ci godo a farmi scopare da Armando. Tu rispetto a lui sei una mezza sega. Hai un cazzo minuscolo rispetto al suo. Mi sono fatta scopare da lui, gli ho dato anche il culo. E mi hanno scopata anche Francesco e Matteo. Perfino quel ciccione di Riccardo mi ha fatta godere, e tu non ne sei capace.’
Dette queste parole Sabrina tira fuori il cazzo di Giorgio, ormai diventato di marmo, e lo inizia a segare con rabbia. ‘Dimmi la verità, ti piace vedermi fare la troia vero? Ti piace sapere che lo succhio ai tuoi amici? Che mi faccio scopare da tutti loro?’ Giorgio la guarda e le risponde con un filo di voce: ‘mi eccita da morire.’ Sabrina è sempre più arrabbiata e gli dice: ‘l’altro giorno al mare, mentre tu giocavi a pallone… Armando mi ha fatta scopare da un uomo che ha tre volte i miei anni. Mi ha dato trenta euro per fottermi in boca ed in fica. è questo che sono diventata, una puttana da trenta euro.’ Queste parole sono troppo anche per Giorgio che piega la testa all’indietro, chiude gli occhi ed esplode in un orgasmo, schizzando due o tre gocce di sperma biancastro sulle mani di Sabrina. Lei le guarda schifate. Corre in bagno e si lava le mani, poi va via senza degnare l’intontito Giorgio di un altro sguardo.
Uscita da casa di Giorgio, Sabrina è disperata e scoppia a piangere. Non sa dove andare, non ha voglia di tornare a casa; decide così di chiamare la sua amica del cuore, Martina.
Martina: ‘Ehi Sabri come stai?’
Sabrina, con la voce leggermente rotta per il pianto: ‘Non bene.. ho litigato con Giorgio.. mi chiedevo se avevi tempo per fare quattro chiacchiere.’
Martina: ‘Sì certo… vediamoci al bar sotto casa mia, ti va?’
Sabrina: ‘Ti aspetto lì’
Una volta raggiunto il bar, però, Sabrina ha una brutta sorpresa. Ad uno dei tavolini c’è Riccardo, il ciccione rasta, che sta parlando con due uomini di mezza età, entrambi di colore. Quando il ragazzo la vede al bancone sogghigna. Chiede scusa ai due balordi con cui stava chiacchierando e si avvicina alla giovane rossa. ‘Ehi tesoro come stai?’ Sabrina lo guarda malissimo: ‘Lasciami in pace, ciccione. Oggi non è aria. Sono già nervosa.’ Riccardo ride: ‘Ah davvero? Va bene. Vorrà dire che mi consolerò con un bel video della mia rossa preferita che mi succhia il cazzo. Magari lo farò vedere anche agli amici con cui stavo parlando, sai loro sono due bravi ragazzi. Senegalesi. Mi procurano la roba che poi smercio ai nostri comuni amici. Magari avrebbero interesse a vedere una bella ragazza italiana che fa la puttanella, tramite i loro canali potremmo farlo girare molto, così avresti tanti fan.’
Sabrina lo guarda con le lacrime agli occhi e gli rivolge quasi una supplica: ‘Sta per arrivare qui Martina, ti prego. Lasciami in pace. Almeno oggi. Ho già fatto cose schifose per farti contento.’ Riccardo la scruta, sembra quasi stia riflettendo sulle sue parole, poi le dice: ‘facciamo così… io ora esco con i miei amici e non ti darò alcun fastidio. Tu stasera vieni a casa mia e ci divertiamo un po’. Non è negoziabile puttanella. O così, o giuro che ti faccio succhiare il cazzo di quei due davanti alla tua amica.’ Sabrina abbassa gli occhi e gli dice con voce sottile: ‘ok Riccardo, verrò da te stasera.’ Il ragazzo la squadra: ‘e non vestirti così, come una sciacquetta da quattro soldi… ti voglio sexy… una gonna, calze, scarpe col tacco… fai tu, ma ti voglio troia.’ Poi se ne va, pochi secondi prima che Martina entri nel locale…
La chiacchierata con Martina si svolge in un clima surreale per Sabrina. La sua testa va a quello che dovrà fare la sera. Torna a casa nel tardo pomeriggio e comincia a prepararsi per la serata. Cerca fra i suoi vestiti qualcosa di sexy che possa essere adatto alle richiesta di Riccardo. Alla fine sceglie un paio di calze nere, velate; le coordina con un completino intimo dello stesso colore, con perizoma e reggiseno, entrambi di dimensioni molto ridotte. Sopra indossa un vestitino dello stesso colore; la parte di sopra è assai scollata, lascia in vista gran parte del seno; in basso il vestito termina poco sopra il ginocchio. Si guarda allo specchio e si trova molto sexy. Aggiunge un paio di scarpe col tacco nero, agguanta la borsetta ed esce di casa.
Riccardo abita in un quartiere di periferia, dei caseggiati con parchi annessi piuttosto tranquilli e silenziosi. Sabrina arriva quando ormai è già buio, parcheggia l’auto davanti al portone e citofona. Riccardo le dice ‘sali tesoro’; lei entra nel palazzo e si presenta davanti alla porta. Trova la porta già aperta ed entra nell’apparamento. Nel salone c’è aria pesante. La stanza è satura di fumo; Sabrina avverte un odore particolare, sembra quasi un misto tra il profumo d’incenso e l’aroma del muschio. Entrando nella stanza si percepisce la presenza di una sottile nebbia di fumo che pervade l’ambiente; una nebbia che, però, non nasconde a Sabrina quello che l’aspetta. Sul divano c’è Riccardo che sta fumando uno spinello ed accanto a lui, su un altro divano, ci sono i due tizi di colore che erano al bar. Uno di loro è stempiato, ha sui 40 anni almeno, poco più alto di Riccardo, dal fisico abbastanza robusto; l’altro, invece, è più giovane, ha un fisico magro ma muscoloso, è alto almeno 1,90 ed ha uno sguardo magnetico.
Il rasta guarda Sabrina e le dice: ‘wow, sei uno schianto. Mi fa piacere che tu abbia eseguito i miei ordini, ti sei vestita proprio da troietta. Vieni a sederti qui, facci compagnia. Questo è Said (dice indicando l’uomo stempiato) l’altro nostro amico è Marcel. Sai, quando hanno capito che saresti venuta qui a trovarmi hanno inistito per rimanere, volevano conoscerti.’ Sabrina, tremante, stringe la mano ai due uomini di colore; poi si scosta e si siede vicino a Riccardo. Durante questi movimenti si accorge che gli occhi dei due uomini la seguono famelici; sembra quasi che le stiano facendo una radiografia. L’atmosfera è tesa ma Riccardo ha la solita aria gioviale, inizia a parlare di argomenti frivoli e le passa lo spinello che stava fumando. Lei vorrebbe rifiutare ma lo sguardo del ragazzo le fa capire che non è il caso di discutere.
Sabrina fa un paio di tiri e dopo qualche minuto a sentirsi più rilassata; la tensione pian piano va via e la rossa parla con Riccardo del più e del meno, quasi come se fosse un caro amico che non vede da tanto tempo. Si accorge di sentire la testa più leggera del solito ma la cosa non la preoccupa minimamente; anzi inizia anche a sorridere alle stupide battute dell’amico e dei due uomini di colore. Così, quando Riccardo inizia a toccarle le cosce inguainate dalle calze non fa minimamente resistenza; il ragazzo capisce di averla in pugno, le accarezza il viso ed inzia a baciarla. Sabrina risponde al bacio e Riccardo prende a palparla in maniera più insistente. Le carezze di Riccardo eccitano Sabrina; improvvisamente sente di essere completamente bagnata e si sente sempre più coinvolta in questa strana situazione.
Riccardo non perde tempo, tira fuori il cazzo dai pantaloni e le spinge la testa verso il basso. Sabrina docilmente apre la bocca, come se non stesse aspettando altro, ed imbocca il cazzo di Riccardo già bello duro. Ha una strana smania addosso, ha voglia di farlo godere ma, soprattutto, ha voglia di godere lei, di tornare a provare quelle sensazioni che ha provato negli ultimi incontri. Inizia a leccarne la punta, poi scende con la lingua lungo tutto il cazzo. Arriva alle palle ed inizia a leccarle dolcemente mentre con la mano sega l’asta. Ormai sembra completamente partita: apre la bocca ed inizia a succhiarlo, prima lentamente, poi sempre con maggior con forza. Riccardo vorrebbe darle il tempo con la mano ma non ce n’è bisogno; la ragazza inizia ad andare su e giù a ritmo forte, producendo degli eccitanti rumori di risucchio.
Nel frattempo i due uomini di colore che hanno assistito alla scena si avvicinano al divano e tirano fuori a loro volta il cazzo. Sabrina, impegnata, nel suo pompino, non può vedere bene ma intuisce che i due si sono avvicinati. A destra c’è Said; il suo cazzo svetta già duro, un’asta di venticinque centimetri che ha già delle goccioline di sperma sulla punta. A sinistra si piazza Marcel; il suo cazzo è uno spettacolo: lungo almeno ventotto centimetri, molto spesso come diametro; la cappella sembra quasi un pugno mentre l’asta pare un piccolo braccio aggiuntivo. I due uomini prendono le mani di Sabrina e le portano sulle loro aste. La giovane rossa pompa il cazzo di Riccardo e comincia a tirare una sega ai due. All’improvviso Said le prende la testa pronunciando qualche frase incomprensibile in francese; le fa imboccare il suo cazzo nero e le sborra in bocca tre densi fiotti di sperma. Nello stesso momento anche Riccardo, eccitato da quanto visto, viene, innaffiandole completamente il vestitino.
Marcel approfitta del momento di estasi dei due per prendere Sabrina in braccio. La porta sull’altro divano, la inizia a spogliare lentamente. Le sfila il vestitino, poi le toglie anche il reggiseno e le mutandine. Lei sta per sfilare le calze ma lui le fa segno di no. Sfiora la passerina con le dita e la trova già bagnata; sorride, prende il suo cazzo enorme ed in un sol colpo la penetra. Sabrina strabuzza gli occhi ed urla; la penetrazione di quell’asta enorme le ha fatto sentire dolore le sembra quasi di essere stata sverginata di nuovo. Ma si sente anche incredibilmente piena. La sua fichetta è completamente bagnata e, nonostante le dimensioni asinine di Marcel, si adatta prontamente alla nuova intrusione. Il ragazzone di colore dal canto suo non si fa pregare ed inizia a spingere come un forsennato.
Sabrina sembra in trance. Ha gli occhi fuori dalle orbite, sta godendo come non le è mai capitato. Il primo orgasmo la coglie quasi impreparata; spinge il bacino verso quello del suo scopatore ed urla con quato fiato ha in corpo. Ma non è sazia. Allaccia i piedi alle spalle del ragazzo quasi a voler farlo spingere più a fondo. E Marcel non si fa pregare. Le sue spinte diventano sempre più forti e violente. Al lato del divano, intanto, si piazzano Riccardo e Said, nuovamente duri. I due spingono la testa di Sabrina alternativamente sul loro cazzo; non vogliono godere ma vogliono essere pronti a scoparla quando verrà il loro turno.
Sabrina passa da un orgasmo all’altro, sembra in preda ormai ad un delirio; altrerna gemiti ad urletti, si morde le labbra, le lecca. Vorrebbe che questa scopata non fisse mai. Marcel, però, dopo una mezz’ora di spinte capitola e le sborra nella fichetta urlandole: ‘sei una troionaaaa’. Sabrina sente dentro di sé quattro getti di sborra densi e viene a sua volta. Ma non ha il tempo di gustarsi l’orgasmo. Dopo Marcel è Said a scoparla. Anche questa volta l’uomo di mezza età non dura molto; dopo cinque minuti viene anche lui nella sua fichetta, ridotta ormai ad un contenitore di sborra. Questo secondo assalto lascia Sabrina completamente spompata sul divano; ha il fiatone, gli occhi ancora socchiusi, solo ora si inizia a rendere conto di quello che è successo.
Ma intanto sente Riccardo parlare coi due uomini: ‘Allora per quella storia siamo a posto. Non vi devo più quei cinquecento euro per il fumo che ho perso l’altra volta, amici come prima?’ Said gli dice: ‘sì amigo, tuttopposto’ e se ne va. Marcel sta per seguirlo ma prima di uscire prende da parte Riccardo e gli dice: ‘il debito è saldato ma ora ti chiedo io un favore; dammi il numero di questa troietta. Devo chiudere un discorso con lei.’ Riccardo gli risponde: ‘e tu che mi dai in cambio?’ Marcel tira fuori una stecca di fumo; Riccardo sorride e gli da il numero di Sabrina. Poi una volta usciti i due uomini di colore si avvicina al divano, guarda Sabrina. La ragazza è sull’orlo delle lacrime, capisce di essere stata ancora una volta venduta, questa volta a due negri. La cosa la umilia profondamente ma Riccardo non sembra aver pietà; la guarda sprezzante e le dice: ‘vatti a fare una doccia troietta che voglio anche io la mia parte…’
Mi spiace per la lunga attesa ma è un periodo un po’ particolare per vari impegni. Spero che sia ripagata dall’episodio che ho pubblicato; ovviamente attendo sempre vostri commenti
(simonasimo95s@libero.it) Dopo la visita a casa di Riccardo la giovane Sabrina vive un periodo di relativa calma, intervallato solo da qualche sporadico incontro con Armando che la invita a casa sua per scoparla un paio di volte a settimana. Approfittando del momento la giovane rossa cerca di riallacciare i rapporti col suo ragazzo Giorgio. I due non tornano più su quanto accaduto quel giorno in cui lo ha beccato a spararsi una sega sul suo video. Tuttavia continuano a vivere un rapporto totalmente asessuato; escono insieme, vanno a cena, vanno al cinema ma non fanno più l’amore ed a stento si baciano. A Sabrina sta bene così; non ha assolutamente voglia di farsi toccare da lui, specie dopo averlo visto eccitarsi per il suo tradimento. Ma anche Giorgio non insiste più di tanto; ha paura che qualsiasi approccio possa ricordare alla ragazza la sua eccitazione di quel giorno.
Un Sabato sera di inizio estate i due ragazzi escono insieme e vanno a cena in un ristorantino romantico. Mangiano una pizza, discutono del più e del meno, sembrano la classica coppietta felice; ormai si avvicinano le ferie per Giorgio che vorrebbe portarla al mare e l’argomento verte soprattutto su quale località balneare visitare. In cuor suo il ragazzo spera che allontanandosi dalla città qualcosa possa riaccendersi tra loro. Mentre stanno rientrando Sabrina riceve un messaggio da uno strano numero sul telefonino. Il messaggio recita: ‘Quando il tuo fidanzato ti accompagna a casa fai finta di entrare nel portone e poi esci di nuovo; prendi la traversa a destra e vai fino in fondo. Non pensare di scappare in casa, altrimenti con questa tappezzo tutto il tuo palazzo.’ Allegata c’è una foto di lei con un cazzo nero in bocca, le sembra di riconoscere che sia quello di Said.
Sabrina si rabbuia. La bella serata sembra ormai un ricordo sfocato; tuttavia la ragazza non dice niente al fidanzato che dal canto suo non si accorge del cambiamento di umore mentre la riaccompagna a casa. Scende dall’auto ed esegue le istruzioni, andando nel posto indicato nel messaggio. Li trova Marcel che la attende sorridente e, con il suo consueto accento francese, le dice: ‘ciao puttanella italiana, come stai?’ Sabrina lo guarda timorosa e risponde ‘bene… cosa vuoi da me?’ Marcel sorride e le dice: ‘innanzitutto che ti inginocchi e mi succhi il cazzo, poi ho del lavoro per te e voglio che lo fai senza fiatare.’ Sabrina ribatte: ‘lavoro?’ Lui, però, non le risponde. Tira fuori il cazzo e lo indica. La giovane rossa capisce che c’è poco da discutere, si inginocchia ed inizia a pompare lo splendido bastone di Marcel. Il cazzo prende presto vigore e diventa durissimo; le entra in bocca solo per metà.
Marcel le spinge la testa per farlo andare più a fondo, Sabrina quasi soffoca, prova a respirare col naso ma poi le manca l’aria. Si libera dalla presa ed inizia a tossire in maniera convulsa. Il ragazzo, indispettito dal gesto, prende il suo bastone e comincia a colpirla sul viso. Le dice: ‘ti ho detto che devi succhiare, troia;’ intanto con la cappella la prende sul naso, sulle guance, persino sugli occhi. Il gesto umilia Sabrina che inizia a singhiozzare e poi scoppia a piangere. Il ragazzo non si impietosisce, le tiene ferma la testa, le mette il cazzo sulle labbra e spinge. Sabrina, con le lacrime agli occhi, socchiude le labbra, lo lascia entrare e ricomincia a pomparlo, cercando di fare del suo meglio per accontentarlo e porre fine al supplizio. Dopo un bel po’ di lavoro di bocca sente finalmente il cazzo vibrare; Marcel le ficca tutta l’asta in bocca e le sborra tre o quattro fiotti densi direttamente giù per la gola.
Sabrina sa bene qual è il suo compito ed inghiotte ubbidiente tutta la sborra di Marcel; poi fa per scostarsi ma il ragazzo di colore le tiene ancora la testa. Lei pensa che Marcel voglia ancora eccitarsi per scoparla e docilmente inizia a leccare la cappella per far contento il suo ricattatore. Improvvisamente, però, il ragazzo inizia a pisciarle in bocca. é un vero e proprio fiume di urina quello che le invade la gola e poi inizia a sgorgarle dai lati delle labbra. Sabrina resta di stucco; si sente umiliata come non le è mai capitato prima, non ha neanche la forza di piangere. Il getto di urina che le scende in gola la fa sentire profanata come non le è mai accaduto dall’inizio di questa storia, non riesce a credere a quello che sta facendo. Intanto Marcel non ha finito; dopo averle pisciato un po’ in bocca tira fuori il cazzo ed inizia a pisciarle anche addosso; la colpisce sul viso, poi sul collo, sul seno, anche sulle gambe. Sabrina resta in ginocchio, con la testa bassa e subisce il tutto. Poi il ragazzo le dice di seguirla…
Marcel la porta in un piccolo appartamento nel seminterrato e la spinge sotto la doccia. ‘Lavati puttanella, che hai appena cominciato a divertirti.’ Sabrina si spoglia rapidamente e va sotto la doccia. Vorrebbe un po’ di privacy ma, ovviamente, Marcel non gliela concede; di fatto è costretta a lavarsi davanti al suo aguzzino che la scruta mentre è sotto la doccia. Il ragazzo di colore la osserva sornione, poi le porge dei vestiti che aveva preparato appositamente per l’occasione. Prima le passa un top, da indossare senza reggiseno; è una maglietta aderente nera, molto scollata, che lascia ben poco all’immaginazione. Poi le da una gonna corta, rossa, che le arriva ben sopra al ginocchio; Sabrina vorrebbe chiedere delle mutandine ma capisce che non potrà indossarle. Vi abbina delle calze autoreggenti dello stesso colore. Infine le porge degli stivali neri alti.
Così conciata Sabrina è davvero oscena, sembra una battona. Marcel la fa uscire dall’appartamento e la fa salire in macchina. Durante il tragitto la ragazza non osa chiedere dove la stia portando; i due si allontano dalla città e si avviano verso la tangenziale. Arrivano in una zona scarsamente popolata dove solitamente stazionano le prostitute in attesa dei loro clienti. Sabrina è terrorizzata ma Marcel le fa segno di scendere. ‘Ora voglio vederti battere come una vera puttana, così capirai quello che sei. Chiedi venti euro per un pompino, trenta per una scopata, cinquanta per il servizio completo. Devi arrivare ai cinquecento euro che quel cretino di Said ha pagato per te.’ Sabrina lo guarda cercando di impietosirlo: ‘ti prego, questo no… non voglio, ho paura. Lavorerò, ti darò i soldi che ti devo, ma non farmi fare questo…’
Marcel la prende per il collo e le spinge la testa verso il finestrino, prende un coltello dalla tasca e lo avvicina alla guancia di Sabrina: ‘forse non ti è chiaro che tu devi fare quello che ti dico senza discutere. Altrimenti questo tuo bel faccino te lo faccio a fette.’ Sabrina lo guarda terrorizzata ed annuisce…
La ragazza scende dall’auto e si posiziona sul ciglio della strada. Fa caldo ma nonostante questo lei trema. Ha paura di quello che Marcel le ha chiesto di fare. Ma ha ancora più paura che possa passare qualcuno che la riconosca. Sembra quasi volersi nascondere ma si rende conto che in quella zona è più esposta che mai e che, per fare quello che le è stato chiesto, prima o poi dovrà farsi vedere. I fari delle macchine la illuminano passando e danno una visione del suo corpo, quasi totalmente esposto dai vestiti che gli ha dato il ragazzo di colore. In zona ci sono altre donne, quasi tutte meno giovani di lei; alcune la guardano con sguardo feroce, come se lei fosse lì per rubargli i clienti. Ed in effetti è quello che accade. La presenza di una ragazza giovane attira gli uomini che passano da quelle parti e dopo pochi minuti si ferma un auto.
Sabrina si avvicina intimorita, l’uomo tira giù il finestrino; è un cinquantenne robusto, col viso rotondo e gli occhiali, leggermente stempiato. Un tipo a cui la rossa non avrebbe mai lanciato neanche un’occhiata. Eppure si trova costretta a sorridergli quando lui gli chiede: ‘quanto vuoi?’ Timorosa gli comunica le sue tariffe e lui la fa salire in auto e si dirige verso uno spiazzo isolato. Parcheggia, le consegna cinquanta euro ed intanto si sbottona la patta dei pantaloni; tira fuori un cazzo piccolo, molliccio, sembra quasi un vermiciattolo. Sabrina quasi con le lacrime agli occhi si china, gli infila il preservativo e comincia a succhiarlo. Dopo un po’ l’uomo la ferma, è sul punto di venire ma vuole anche scoparla. Così sale sopra di lei e, seppur con fatica, le infila il cazzo nella fichetta; sembra quasi schiacciarla con la sua mole, Sabrina lo sente spingere ed ansimare ed alla fine l’uomo le viene dentro.
L’uomo torna sul suo sediolino e la riaccompagna. Nel frattempo Sabrina resta quasi inebetita sul sedile del passeggero. Si rende conto di quello che sta facendo ma sa anche che non può far niente per evitarlo; guarda l’uomo che l’ha appena scopata e prova quasi repulsione per se stessa. Ma quando ritorna al posto che le ha indicato Marcel riprende nuovamente a passeggiare in attesa dei prossimi clienti.
Alla prima marchetta ne seguono altre. Sabrina è molto richiesta ed è costretta a soddisfare altri due uomini nel giro di poco tempo. Appena tornata dal suo terzo giro in macchina si accosta al ciglio della strada un auto molto lussuosa; all’interno c’è un uomo di mezz’età, distinto, di bell’aspetto. L’uomo le chiede quanto vuole e la fa salire in macchina. I due si appartano ed il signore le chiede di dov’è e quanti anni ha. Sabrina risponde di avere 18 anni e di essere italiana. A questo punto l’uomo le dice: ‘si vede che sei di buona famiglia… sei molto curata… come mai fai questo?’ Sabrina sta quasi per confessargli che è sotto ricatto ma si trattiene e gli dice: ‘per fare un po’ di soldi, sa com’è…’ Il signore prende la palla al balzo e le dice: ‘visto che ti interessano i soldi, che ne dici se ti do il doppio ma lo facciamo senza preservativo?’ Sabrina è incerta ma alla fine, vinta dalle buone maniere dell’uomo, annuisce, accettando la richiesta del suo cliente.
L’uomo sorride e comincia a toccarla. è un tocco rude ma allo stesso tempo piacevole. La palpa con forza, prima il seno, poi i fianchi, in seguito le cosce: le sue mani sembrano avide del corpo della giovane rossa. E Sabrina incredibilmente inizia a sentire una sensazione piacevole ed allarga le gambe. L’uomo non si fa pregare e le infila la mano tra le cosce scoprendola senza mutande. Comincia a toccarle la figa che piano piano comincia a bagnarsi. La guarda e le dice: ‘secondo me lo fai proprio perché ti piace, dico bene?’ Sabrina arrossisce ed abbassa lo sguardo. L’uomo insiste: ‘ci godi a fare la puttana, giusto?’ Sabrina sibila un ‘sì’ ed in quel momento l’uomo le infila tre dita dentro la fica. La mossa fa sussultare la rossa che instintivamente spinge il bacino verso le dita e geme.
Intanto l’uomo tira fuori il suo cazzo, un bel palo di diciotto centimetri, duro, con la cappella bene in evidenza, che sembra quasi un fungo. Sabrina, ormai eccitata, si tuffa sul cazzo appena lo vede, famelica. Comincia a succhiarlo con passione, lo infila in bocca per intero, lo fa sbattere contro le sue guance, lo fa arrivare a sfiorare il palato. Non si era resa conto di essere così eccitata fino a quando l’uomo non gliel’ha fatto notare ma ora è presa da una smania di sesso che non riesce a spiegarsi. Si produce in un pompino spettacolare che porta l’uomo quasi sull’orlo dell’orgasmo; il marpione, però, la scosta poco prima di venire: ‘non avere fretta piccola, ora voglio gustarmi quella tua fichetta… vienimi sopra dai.’
Sabrina non si fa pregare. Sale a cavalcioni sull’uomo e prende il cazzo con le mani. Lo smanetta un paio di volte poi lo indirizza verso la sua fichetta. Fa entrare la punta e poi si cala lentamente su di esso. Intanto l’uomo la abbranca per il sedere e lei inizia a fare su e giù, muovendosi in profondità quasi a volerlo sentire tutto dentro. Si sente piena, la sensazione le piace. Inizia ad ondeggiare il bacino, eccitandosi sempre di più e facendo impazzire di lussuria l’uomo sotto di lei. E quando lui le infila un dito nel sedere lei improvvisamente esplode. Sabrina gode, urla il suo orgasmo ed affonda le unghie nel petto dello sconosciuto che la sta scopando. L’uomo sente la fichetta della ragazza contrarsi attorno al suo cazzo e viene a sua volta, sborrandole dentro. Alla fine i due rimangono quasi abbracciati, uno sull’altro, col fiatone. L’uomo guarda Sabrina e le dice: ‘sei proprio una troia nata… hai talento ragazza.’
Dopo quanto accaduto con quell’uomo Sabrina è sempre più disperata e comincia anche a sentire una certa stanchezza. Marcel si avvicina e le chiede di darle i soldi che ha raccolto. Lei gli consegna i duecentocinquanta euro, sperando di poter finalmente tornare a casa. Lui le passa la mano sul viso, quasi a farle una carezza, e le dice ‘dai, fanne un altro poi ti riaccompagno a casa. Così chiudiamo la faccenda. Tanto lo so che ti sta piacendo, sei proprio una puttanella, avevi solo bisogno di qualcuno che te lo facesse notare.’ Rassegnata la rossa torna alla sua postazione, sul ciglio della strada, riprendendo a passeggiare sul marciapiede avanti e indietro.
All’improvviso, però, il sangue le si gela nelle vene. Dal fondo della strada vede avvicinarsi i fari di una macchina che sembra riconoscere. Sabrina spera fino all’ultimo che non si tratti di chi crede ma la sagoma della vettura è proprio quella. Quello che sta girando tra le prostitute è proprio suo padre. Non l’ha ancora vista, sembra più interessato ad un gruppo di ragazze dell’est che staziona poco prima di lei. Ma poi passa oltre e con i fari illumina Sabrina. La guarda, l’ha riconosciuta. Abbassa il finestrino e riesce a dire solo: ‘Sabrina???’ Lei sgrana gli occhi e cade letteralmente in ginocchio…
(attendo sempre vostri commenti simonasimo95s@libero.it) Ormai sono passati circa sei mesi da quella notte passata da Sabrina sulla strada. Una notte conclusa con lo sconvolgente incontro con suo padre. Ma è stato proprio quell’incontro che, di fatto, le ha permesso di mettersi alle spalle la brutta storia vissuta. Dopo esser tornata a casa ed aver spiegato la situazione in famiglia, infatti, i suoi genitori hanno preso misure drastiche per salvare la loro ragazza dal vortice in cui era caduta. Così, passata qualche settimana da reclusa in casa, Sabrina si è trasferita in un’altra città, a circa duecento chilometri da casa sua. Un modo per allontanarla dai suoi ricattatori e permetterle di ritrovare un minimo di normalità.
Attualmente la ragazza abita da una sua zia ed ha iniziato a frequentare l’università in loco. Ha lasciato Giorgio e non ha più avuto contatti con Armando e con gli altri della cricca. Le sue giornate scorrono tranquille, una identica all’altra. Di mattina segue i corsi in facoltà. Poi pranza alla mensa e resta a studiare o a seguire eventuali lezioni pomeridiane. La sera torna a casa, guarda qualcosa in TV o legge un buon libro. Anche nel week-end non esce molto; ogni tanto va a mangiare una pizza con sua cugina ma si limita ad una passeggiata e torna a casa. Una vita tranquilla, senza scossoni. D’altronde da quando si è trasferita non ha gran voglia di stringere amicizie o di allacciare contatti con nuove persone; non ha frequentato nessun ragazzo, nonostante ci sia qualcuno dei suoi colleghi universitari che provi a farle il filo.
Anche per quanto riguarda il sesso la situazione è di calma piatta. Non ha avuto più rapporti di nessun tipo dopo la partenza. Tuttavia la sua passione non si è del tutto sopita, anzi, è sempre pronta a riproporsi con grande impeto. E così, quando resta sola a casa, la ragazza si dedica a lunghe ed intense sedute di masturbazione; e si tocca immaginando le cose che ha vissuto, le avventure che l’hanno portata a scopare con più uomini ed in situazioni così particolari. è soprattutto il pensiero di Armando e dei suoi ricatti ad eccitarla ed a farla venire in poco tempo; l’idea di rivivere quelle sensazioni, seppur solo nella sua mente, la fa immediatamente bagnare. Quando poi l’eccitazione sfuma spesso si vergogna di quello che ha provato; ma basta qualche ora a dimenticare ed a ricadere nella tentazione.
Qualche giorno prima delle festività natalizie Sabrina è alla stazione, pronta a rientrare a casa per passare le vacanze in famiglia. Rivedere la sua città la turba; ci sono tanti ricordi che le tornano alla mente e non le fanno vivere un viaggio tranquillo. Mentre il treno percorre i binari rivive tutto quello che ha passato prima di lasciare il suo paese e comincia a sentirsi sempre più spaventata; teme che già alla stazione possa trovare qualcuno dei suoi aguzzini o che possano cominciare a tempestarla di chiamate e messaggi. Invece tutto questo non accade: una volta arrivata c’è solo sua madre ad attenderla sulla banchina. Le due tornano a casa tranquillamente, passano una serata serena in famiglia, al termine della quale Sabrina torna a dormire nella sua stanza.
Col passare dei giorni Sabrina diventa sempre più inquieta. Il fatto che nessuno dei suoi ex amanti l’abbia cercata la dovrebbe tranquillizzare ma in realtà si sente quasi indispettita da questa mancanza di attenzione. Ha la sensazione che ormai si siano stancati di lei, di essere stata usata come un giocattolino da tutti e che, una volta passata di moda, sia stata messa da parte. Quasi inconsciamente si ritrova ad attendere un cenno, una chiamata, un messaggio; passa interi minuti a fissare inebetita lo schermo del suo telefonino. Attende qualcosa che la scuota da questo torpore in cui si è ritrovata, che le riaccenda la scintilla, ma nulla accade.
Per non pensarci decide così di uscire con la sua vecchia amica, Martina. Le due ragazze si vedono al consueto bar e cominciano a chiacchierare come ai vecchi tempi. Sabrina racconta all’amica della sua vita lontano dal paese, dell’università, dei progetti per il futuro; anche Martina le racconta della sua nuova vita universitaria ed accenna anche al suo fidanzato Matteo, col quale il rapporto sembra continuare ad andare a gonfie vele. Poco prima di salutarla, Martina invita Sabrina a passare con lei il capodanno, insieme ad altri amici; Sabrina sembra un po’ titubante ad accettare l’offerta ma alla fine, spinta anche dall’insistenza dell’amica, finisce per acconsentire.
Passano i giorni ed arriva la notte di Capodanno. Sabrina è un po’ tesa. Sa che probabilmente rivedrà alcuni dei ragazzi che l’hanno tormentata nei mesi precedenti alla sua partenza e la cosa non la fa sentire tranquilla. Nonostante ciò si prepara con cura per la serata che segna un po’ il suo ritorno nel gruppo. Indossa un vestitino di lana rosso scuro, piuttosto corto, che lascia scoperte le ginocchia; lo abbina con delle calze scure, molto velate, e delle scarpe col tacco dello stesso colore del vestito. Si guarda allo specchio soddisfatta del risultato; i tacchi slanciano la sua figura ed esaltano le gambe snelle e toniche della ragazza. Completa la mise raccogliendo i capelli con una coda e si trucca in maniera leggera, esaltando l’azzurro dei suoi occhi. Così vestita esce da casa sua e si avvia a piedi verso quella di Martina.
Arrivata a casa di Martina la giovane rossa si tranquillizza. C’è solo Matteo tra i ragazzi che l’hanno ricattata in passato, ed è con la sua fidanzata. Per il resto c’è qualcuno dei suoi ex compagni di classe, amici comuni alle due ragazze che non vedeva da tanto tempo e tanta gente nuova, ragazzi e ragazze che Martina ha conosciuto all’università. La serata procede tranquilla. Lo stesso Matteo si comporta educatamente con lei, le offre da bere con gentilezza poco prima prima della mezzanotte, le chiede poi come si stia trovando nel nuovo ambiente; sembra quasi un’altra persona rispetto a quella conosciuta qualche mese prima. Sabrina si sente così rilassata che, dopo aver festeggiato l’arrivo del nuovo anno, si concede anche qualche drink più del solito, diventando presto piuttosto allegra e socievole.
Verso le quattro del mattino i primi ospiti cominciano ad andare. Sabrina è piuttosto brilla, barcolla leggermente, probabilmente messa in difficoltà anche dai tacchi. Matteo si avvicina e le chiede come sia venuta fino a casa di Martina e la ragazza le risponde di esser venuta a piedi. A questo punto Matteo le dice: ‘vuoi farti accompagnare da qualcuno? Non sei in condizioni di arrivare fino a casa’; Sabrina lo guarda e gli dice quasi ridendo: ‘tu non mi vuoi accompagnare? Non ti piaccio più?’ Matteo sorride sornione e le dice: ‘bene, mettiti il cappotto che andiamo.’ Il ragazzo saluta affettuosamente la sua fidanzata, poi si apparta a telefono per qualche minuto. Dopo aver chiuso la telefonata si avvia verso l’auto con Sabrina.
In auto Sabrina continua a sentirsi piuttosto brilla ed euforica. Matteo, invece, parla poco. Si avvia verso la zona periferica della città ma la ragazza non sembra rendersi conto che non stanno andando in direzione della sua casa. Ad un certo punto parcheggiano in un parco piuttosto isolato. Sabrina ha un attimo di lucidità e dice al ragazzo: ‘ma questa non è casa mia’. Matteo le prende il viso tra le mani e la bacia con passione, senza rispondere. La ragazza risponde al bacio, le loro lingue si intrecciano furiosamente. Il bacio fa sciogliere definitivamente la rossa, mentre le mani di Matteo corrono sul suo corpo, risalendo dai fianchi verso il piccolo seno. Il ragazzo, però, dopo aver indugiato un po’ sul corpo dell’amica, si ferma, la guarda e dice: ‘seguimi, ti divertirai’
Matteo prende per mano Sabrina e la porta in un piccolo appartamento all’ultimo piano del palazzo. Appena entrati il ragazzo la spinge quasi di peso verso la camera da letto e la spoglia in pochi secondi, lasciandole addosso solo le calze scure e le scarpe rosse col tacco. ‘Mettiti a pecora puttanella,’ le dice; e Sabrina, che sembrava non aspettare altro, esegue. Matteo arriva da dietro e comincia a scoparla con foga. Mentre la scopa la tiene per i capelli e le da il ritmo con schiaffi sul sedere. Sabrina, subendo questo trattamento, inizia subito a godere. Il suo primo orgasmo è un urlo liberatorio al quale ne segue poco dopo un altro ed un altro ancora.
Ma Matteo non è ancora sazio. Si allontana per un attimo e torna con un tubetto di crema. Ne spalma un po’ sul suo cazzo teso, poi sul culetto di Sabrina. Punta al forellino anale e lo penetra con forza. L’intrusione improvvisa quasi risveglia la giovane rossa che caccia un urlo improvviso; quest’urlo, però, viene troncato da un ceffone in pieno viso di Matteo. Il ragazzo comincia a spingere forte nel culo della rosa, che pian piano si rilassa e comincia a godersi l’intrusione. Giunto ormai al limite Matteo urla ‘sei proprio una troia Sabrina’ e scarica una sborrata copiosa nel suo culetto. In quel momento, ascoltando quelle parole, la rossa gode nuovamente, gemendo come una gattina sotto i colpi del ragazzo.
Dopo averla presa in quel modo Matteo ordina a Sabrina di lavarsi. La rossa pensa, o forse spera, che il ragazzo voglia ancora scoparla e non fa discussioni. L’effetto dell’alcool sta lentamente svanendo ma la sua voglia è ancora tanta ed ha deciso di non nasconderla. Dopo una rapida doccia torna in camera. Qui Matteo le chiede di rimettersi nella stessa posizione precedente. Sabrina esegue come un automa ed il ragazzo le chiude una benda intorno al viso; poi prende le sue mani e le fissa a due cinture che sono legate ai bordi del letto. Infine completa l’opera con una sorta di pallina di gomma che le copre la bocca. Sabrina si trova così completamente esposta, con il sedere e la fighetta al vento, senza sapere cosa sta per accaderle.
Sente bussare alla porta della cosa e sente delle voci. Inizia a scuotersi ed a cercare di slegarsi ma si rende conto che è praticamente impossibile. La porta della camera si apre e sente Matteo dire: ‘fatele quelle che volete tanto a lei piace.’ Poco dopo sente qualcosa di umido vicino alla sua vagina. Si rende conto che è una lingua che la sta leccando ma non sa di chi sia. La stessa sensazione la avverte contemporaneamente sul buchetto posteriore e poi sul capezzolo destro. Non sa dire quanti uomini la stiano leccando ma immagina siano almeno tre o quattro. Il trattamento incredibilmente la eccita, comincia a bagnarsi in maniera copiosa e sente gli uomini ridacchiare per la cosa. Il primo cazzo la penetra praticamente senza trovare ostacoli. La sua fica è completamente lubrificata e l’uomo la scopa con colpi lenti e precisi. Sabrina è quasi sul punto di godere ma sente il cazzo dello sconosciuto vibrare, uscire dalla sua figa e scaricare tre fiotti di sborra densi e vischiosi sulla sua schiena. Non ha il tempo di pensare troppo, però, perché immediatamente un altro cazzo prende il suo posto. Questo è molto più grosso e sembra durare di più, da la sensazione di volersi godere il momento, la scopa con metodo e la porta ad un nuovo orgasmo. Un orgasmo che la ragazza non riesce a nascondere e che strappa nuovamente risate agli uomini.
L’orgia va avanti per ore. Sabrina arriva a contare più di dieci scopate ma non sa dire se si sia trattato di uomini differenti o se gli stessi uomini l’abbiano scopata più volte. Dopo le prime scopate in figa, qualcuno comincia a prenderla anche dal culetto. Anche questo trattamento la fa godere; la rossa passa da un orgasmo all’altro, ormai senza neanche tentare di nascondere quello che sta provando. Essere scopata in quel modo da sconosciuti le fa ritrovare quelle sensazioni che sembravano perdute.
Dopo averla scopata più volte la slegano, la fanno mettere in ginocchio e le tolgono la benda e la pallina dalla bocca. Si trova davanti sei uomini sconosciuti, tutti adulti, sulla quarantina, e tutti ancora col cazzo teso. Non le sembra di riconoscere nessuno ma non ha il tempo di ragionarci troppo perché contemporaneamente tutti gli uomini cominciano a sborrarle in faccia. Uno dopo l’altro scaricano il loro seme sul bel viso della ragazza che si trasforma in un vera e propria maschera di sperma. Qualcuno le ordina anche di aprire la bocca e lei esegue. Un paio di loro cominciano a schiaffeggiarla col cazzo sul viso, umiliandola ulteriormente. Poi dopo che tutti hanno finito di godere sul suo volto se ne vanno alla spicciolata, complimentandosi fra loro. Prima di uscire, però, ognuno di loro consegna una banconota da venti euro a Matteo.
Alla fine del trattamento Matteo le si avvicina. ‘Chi erano quegli uomini che”, prova a chiedere Sabrina. ‘Non sei tenuta a saperlo, troietta. E poi mi sembra che ti sia piaciuto. Ora raccatta i tuoi stracci e levati dalle palle.’ La rossa lo guarda con le lacrime agli occhi: ‘ma io… è più forte di me ma non sono una… quello che tu dici.’ Matteo le sorride e le dice: ‘sì che lo sei, sei una puttana, sei pure andata a battere. Sei una puttana da venti euro a botta, niente di più.’
Sabrina abbassa gli occhi e comincia a piangere raccogliendo i suoi vestiti. Si lava rapidamente il viso ed il corpo, completamente incrostato di sperma, si riveste e poi esce di casa.
Uscendo da casa si promette ancora di non tornare in città per non mettersi di nuovo in queste situazioni. Poi si accorge di avere ancora una goccia di sperma sul braccio. La raccoglie col dito e la osserva per qualche secondo. Ancora una volta la lussuria prende il sopravvento: porta il dito alla bocca e lo lecca con lussuria…
Credo che questo sia il capitolo conclusivo della storia…. Spero di ricevere vostri commenti alla mia mail (simonasimo95s@libero.it) e magari anche qualche suggerimento per un nuovo racconto.
Quanto vorrei che il live action di disney fosse più simile a questo racconto! Scherzi a parte: divertente, interessante, bel…
grazie amore
Non credo di aver avuto il paicere, ma grazie intanto della lettura.
Leggendo i tuoi racconti continua a venirmi in mente Potter Fesso dei Gem Boi
grammaticalmente pessimo........