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La vie d’Adèle (5a parte)

By 8 Novembre 2024No Comments

Se lo menava lentamente mentre guardava sua sorella torturarmi il seno. Tentai timidamente di mettere fine a quella depravazione ma non ebbi il risultato sperato.
-“Ragazzi smettiamola, non è per nulla buono quello che stiamo facendo”
-“posa il telefono su una mensola e fammi vedere come fai a far godere quella troia di nostra madre”. Poso’ il telefono sul comodino in un secondo e si fiondo’ su di me. Mi bacio’ sul collo e mi penetro’ la vagina con due dita “No Ele ti prego, non davanti a mio figlio”
“Rilassati mà, sei già fradicia, lasciati andare”
“Sei proprio una stronza, mi stai facendo godere cazzo…..non resisto….si, scopami con le dita amore mio”. Mi masturbo’ da subito in maniera vigorosa premendo il palmo sul clitoride
-“Senti come le piace, fratellino. E’ vero puttana che ti eccita vedere tuo figlio segarsi su di noi? Sai quante volte me l’ha sbattuto in fica e poi nel culo? Lo vuoi anche tu vero troia?”
Mi masturbava sempre più velocemente e mi stavo bagnando come non mai. Guardavo Samu e sentivo lo sciaf sciaf della mano di Elena nella mia fica. Partii completamente.
-“Si, mi eccita…..voglio che mio figlio mi rompa il culo, che mi riempa la fregna come una puttana qualsiasi…….scopami Samu, sono la tua cagnaaa, riempimi di sborra, ingravidamiiiiiiii siiiiiiii dio mio vengoooooo”.
Squirtai per la prima volta in vita mia mentre mio figlio sborrava copiosamente sulle lenzuola bianche. Poi chiuse immediatamente la videochiamata. Non svenni per poco ma sentivo la testa pulsare e nient’altro, poi più nulla. Non sentivo più nulla, come se fossi stata picchiata e non recepivo più nessun rumore o sensazione. Elena mi adagio’ sul letto. Mi addormentai.
Saranno passati 5 minuti o 5 mesi, non sapevo. Sta di fatto che mi risvegliai. Ero ancora con le autoreggenti e le scarpe col tacco.
Il telefono di Elena non c’era più ma trovai il mio, lo presi in mano ancora mezza addormantata e vidi un messagio whatsapp, era Samuele.
-eri bellissima quando godevi-
Quando lo lessi, il suo status era ancora on line. Vidi tre pallini che significavano che stava scrivendo ancora.
-Ele mi ha raccontato tutto. Quando torno, ci divertiremo insieme-
Rieccoli i miei demoni. Avrei dovuto chiudere, non rispondere o fermarlo nelle sue intenzioni ma l’unica reazione che ebbi è stata quella di eccitarmi nuovamente. Aprii le cosce e mi fotografai la fica. Gliela spedii senza aggiungere un testo.
La vide subito e rispose dopo un minuto
-la riempirò come ho riempito quella di mia sorella- allegando la foto del suo membro in erezione.
-“Samu, non so, non si deve… non avrei dovuto ma non so cosa mi stia succedendo”.
-“Succede che sta venendo fuori la tua vera natura di troia cara mamma. E ora vai che ti aspetta ancora una serata dove ti accorgerai di quanto sei cagna e di come ho allevato bene quell’altra zoccola”.
Aveva ragione, eravamo queste. Delle sottomesse ai voler degli uomini, incapaci di ribellarci e anzi soggiogate dal gioco della dominazione
-“A presto figlo mio”
Non rispose più. Rimasi ancora qualche secondo a mirare il suo cazzone e bagnandomi di nuovo.
La porta della camera era chiusa e ben insonorizzata quindi non sentivo quello che stava succedendo dall’altra parte. Mi alzai e appoggiai un orecchio per sentire. Niente di particolare, sentivo solo chiacchierare e i gridolini di mia figlia. Forse gli ospiti erano già arrivati..
Mi diedi ancora una sistemata ai capelli e al trucco prima di raggiungerli in sala. Respirai profondamente e aprii la porta. Appena aperta, potei vedere chi era presente e non restai delusa. Mia figlia era seduta sul divano in mezzo a due neri, uno doveva essere il famoso Demba ma non riconobbi subito il secondo. Julien intanto era in piedi che maneggiava non so cosa, da lontano sembravano dei collari, avvicinandomi era proprio un collare per cani, tipo borchiati.
-“ti stavamo aspettando. Tua figlia ha insistito ad aspettarti prima di iniziare a giocare con i suoi nuovi amichetti. Dei quali uno lo conosci già credo….”
Era il titolare del supermercatino che mi aveva chiavato poco prima. Mi guardòe fece un cenno di saluto con la testa mentre accarezzava la parte interna della coscia di mia figlia.
-“Io sono Demba” fece l’altro che immediatamente pose la mano sull’altra coscia di Elena.
Julien si mise dietro di me baciandomi il collo e sussurrandomi all’orecchio.
-“ora indossa questo”. Mi mise il collare equipaggiato da un guinzaglio in ferro. Non dissi niente lasciando che il maitre facesse di me quello che più preferiva. La cinghia scese sul mio pube e Julien la prese in mano e la fece strusciare sulla mia fica delicatamente.
Avevo addosso gli occhi dei due neri e di mia figlia che aspettavano la prossima mossa del mio padrone. Elena apri’ leggermente le cosce in modo da permettere ai due amanti di risalire per raggiungere la sua vagina. Ma le attenzioni erano tutte su di me. Chiusi gli occhi e dissi ad alta voce e senza riflettere “Sono la vostra schiava”.
Presi la cinghia del guinzaglio dalla mano du Julien e cominciai a colpirmi la fica. Prima piano, poi più forte. Il dolore e il piacere. Le cose andavano di pari passo.
Julien rimase dietro di me, sentii le sue possenti mani sui miei seni. Inizio’ a palparli delicatamente poi sempre più in modo deciso. Ansimai tenendo sempre gli occhi chiusi. “fammi male adesso”. Mi strinse i capezzoli e con le gambe divaricate, mi picchiai selvaggiamente il clitoride. Lasciandomi andare a quel piacere, continuavo a sussurrare….”ohh si stringi più forte, fammi male…voglio essere la tua puttana, voglio che mi tratti come un animale, un oggetto…”
La testa mi girava in continuazione in quello stato di ebrezza sessuale, Julien non smetteva di baciarmi e torturarmi i seni e io a umiliarmi di fronte a mia figlia a ai due neri. E Con quella eccitazione non mi accorsi che anche lei si era già lasciata andare ai piaceri dei due uomni.
Aprii gli occhi ed era sempre semi sdraiata sul divano. I due gli stavano succhiando i capezzoli mentre lei si accarezzava la fica e guardandomi.
-“ti sei eccitata a vedere il cazzo di Samu eh troia? Ora vedrai come ti ecciterà vedere quella puttana di tua figlia farsi violentare”
Mise le mani dentro i boxer dei due ragazzi, e tiro’ fuori due splendidi cazzi neri. Li masturbò sempre fissandomi negli occhi poi si accucciò davanti a loro mostrandomi il culo e la fica grondande e cominciò a succhiarli un dopo l’altro….”vi prego, sfondatemi adesso, voglio sentire i vostri cazzi riempirmi il culo e la fica”
Julien tiro’ il guinzaglio e mi fece abbassare proprio dietro il culo di Elena.
-“leccaglielo per bene che voglio essere il primo a sfondare il culo della tua principessina”.
A quelle parole, inizio’ a sculettare “uhmmmm si maman leccalo per bene che non resisito più”
Affondai la mia faccia sul suo bel culo e leccai per bene l’ano poi ci sputai sopra e le infilai la lingua dentro “ohhh siiii, dai vacca, lubrificalo per bene”
Leccai con ingordigia fino a quando Julien tiro’ di nuovo sul guinzaglio. Mi ritrovai davanti al suo cazzo pronto per inculare mia figlia. Me lo struscio’ sul viso e me lo ficco’ in gola “sbava troia”.
Lasciai più saliva possibile dopodichè lo presi in mano e lo indirizzai sul suo ano. Lo tenne in mano dalla base e punto’ la cappella. Ento’ piano. Mi godevo quello spettacolo incredibile, mia figlia inculata da quello che diventerà la nostra ragione di vita.
-“cristo santo siiiiiiii maitre, inculami adessooooo ahhhhhhhhhh cosa cazzo è grosso, mi sta sfondando mamma, è bellissimo…..guardami come mi hai fatto puttana, guarda come godoooo”. Ficco’ tutto il suo membro nell’intestino facendola urlare di dolore ma come me, più le faceva male, più godeva e nello stesso tempo segava e succhiava i due cazzoni di ebano che aveva a fianco.
Julien prese a scoparla con un ritmo forsennato, sculacciandola a più riprese e lascandosi anadare a sua volta “senti come le piace il cazzo a questa piccola puttana, questo è solo l’inizio di una lunga notte, troia, dopo sarà il turno dei miei amici mentre io mi occupero’ di tu madre”.
Tiro’ fuori il cazzo e vidi il suo ano completamente aperto, le aveva allargato completamente il culo ma lei ne voleva ancora. La fece girare e la mise supina sempre sul divano e con i due neri a fianco. Riprese il cazzo in mano e lo punto’ nuovamente sul buco del culo appena martoriato mentre poggio’ l’altra mano sulla guancia. La accarezzo’ poi gli mise il pollice in bocca. Lo succhio’ prima che lui lo tolse e…le tiro’ un ceffone.
-“ti prego, fai piano” lo esortai.
-“più forte” disse lei.
E parti’ un secondo ceffone sempre sulla stessa guancia. Poi un altro sul suo seno. Ogni sberla era un gemito di dolore. O di piacere.
La penetro’ nuovamente nel culo rimanendo piantato in lei e continuando a malmenarla per qualche secondo, dopodichè usci. Si alzo’ lasciandola cosce aperte e con i segni della violenza sul suo corpo. “Portatela in camera insieme a quella vacca di sua madre e divertitevi un po’. Io vi raggiungo tra poco”. Da dentro un sacchetto prese un secondo collare con guinzaglio e me lo pose “mettiglielo”. Senza fiatare mi avvicinai a mia figlia e restando davanti a lei e glielo misi. Mentre agganciavo il guinzaglio la guardai intensamente per capire come stesse e intuendo il mio stato d’animo, subito mi rancuoro’ “sto bene mamma, non sono mai stata cosi bene e sono pronta. Ho voglia di loro, di te”. Mi bacio’ quasi teneramente per poi infilarmi la lingua in bocca. Un altro bacio passionale.
Il padrone del supermercatiino spazientito, tiro’ un ceffone sul culo di Elena “e muoviti scema che dopo tua madre ho voglia di scoparmi anche la figlia” lei mi sorrise e mi disse “e brava la mamma che si è già fatta chiavare dal nero senza dirmi niente…”.
Demba prese il guinzaglio che avevo al collo e con l’altra mano mi palpo’ una tetta. Il suo cazzo si eresse in un secondo e non potei nascondere il mio stupore “uhmmm sono veramente una donna fortunata oggi, dai porci, portateci di la che abbiamo ancora fame.
Ci incamminammo tutti e quattro verso la camera dfa letto e con Julien che resto’ in sala trafficando chissà che cosa con il suo telefono.
Il letto era un king size, certo un po’ grande per quell’appartamentino ma almeno ci potevamo stare comodi in quattro se non di più. I ragazzi si stesero uno a fianco all’altro manegginado le loro possenti verghe mentre io mia figlia ci accucciammo una di fronte a loro. Cominciammo succhiando quegli splendidi arnesi, leccammo le palle belle gonfie fino a risalire sulle loro cappelle lucide. Eravamo ben sincronizzate e la situazione era piuttosto soft al momento rispetto a quello che era successo fino a prima. Elena risali’ la lingua sul pube del suo amante e prosegui a leccargli il corpo ben scolpito fino ad arrivare alla sua bocca. Iniziarono a limonare come due ragazzini e nel mentre, gli prese il cazzo per puntarselo in fica. Lo fece scivolare nella vagina fradicia e iniziarono a chiavare accanto a noi “uhmm bravo il mio tesoro, riempimi per bene, cosiiii si, che bel cazzone che hai”….Demba dal canto suo mi mise a pecorina e mi ritrovai la faccia accanto agli altri due. Allargai per bene le cosce e cominciai a carezzarmi il clitoride “dai, scopami adesso, scopami come fai con le altre puttane” mi infilzo’ con un colpo solo e lo sentii dentro fino all’utero “ohhhhh siiiii, è immenso” mi spinse la testa verso il cuscino in modo da sottomettermi alla sua potenza e mi scopo’ con un ritmo mai visto. Gemevamo come due cagne in calore impalate dai quelle mazze. In quella posizione poi avevo le mammelle che sembravano più grosse di quello che erano e Elena non esito’ a palparmele eccitandomi ancora di più “stringile più forte amore mio, fai male a quella troia di tua madre….cosi amore si….sto pe venire cazzo….scopami più forte tu!!!!!” Demba aumento’ ancora di più il ritmo e sentii che pure lui stava per sborrare……”vienimi in bocca che non voglio in fica” ma lui mi blocco’ le anche e pompandomi a fondo grido’ “zitta puttana, stasera ti ingravido come una cagna”. A quelle parole venni in un orgasmo possente “siiiiii figlio di puttana riempimi di sborraaaaa”. Anche Elena era sul punto di venire con il suo amico “anche io voglio che mi sborri in fica, dai che sono fertile bastardo”….in meno di un secondo gli scarico’ in fica tutta la sborra che aveva.
Sfiniti tutti e quattro ci accasciammo sul letto mentre Julien si godeva lo spettacolo in pedi sulla porta. Entro’ subito e sempre con il suo fare deciso butto’ i vestiti dei ragazzi sul letto. “ora che vi siete svuotati i coglioni, rivestitevi e uscite e quando avrete voglia tornerete ancora qui anche senza preavviso”. Si rivestirono immediatamente, quasi intimoriti e parlottando nella loro lingua uscirono di casa. Io e mia figlia rimanemmo nel letto riprendendo le forze. Eravamo sempre nude e con il oro sperma che colava sulle cosce “mica vorrete sporcarmi le lenzuole, stronze! E non ditemi che siete stanche che ancora non avete visto niente”. Subito la mia piccola troia si mise a cavalcioni sul mio viso “non vorrai mica far arrabbiare il notro maitre vero mammina? Dai, leccami e ingoia che non sono riuscita a godere come volevo col nero”. Gli sorrisi e mi aggrappai alle sue tette… “ingoia puttana” mi disse allargandosi la fica e facendo colare la sborra sulla mia lingua. Ingoiai il dolce seme del suo amante e la leccai per ripulirla per bene. Con un cenno della mano invitai Julien accanto a noi e gli feci il gesto della sega.
Si avvicino’ e tiro’ fuori il cazzo. Mentre succhiavo il clitoride di mia figlia, si sego’ altezza del mio viso e nel giro di qualche secondo mi schizzo’ in faccia. Adoravo essere utilizzata.
Anche mia figlia venne sotto il colpi sapienti della mia lingua sul clitorie. Un orgasmo silenzioso ma non per questo meno intenso.
Passo’ il suo indice sulla punta del cazzo di julien per raccogliere le ultime gocce di sperma e si succhio’ il dito.
Eravamo vermante sfiniti. “dormirete nel tuo nuovo appartamento” e rivolgendosi a me mi disse “e tu domani mattina ti presenti alle ore 11 nel mio ufficio. Vestiti bene e vieni senza intimo.”
Si rimise a posto il cazzo e senza dire nient’altro se ne ando’. L’alba di un nuovo giorno.

Mlg1899

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