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CamgirlRacconti di Dominazione

L’iniziazione non voluta

By 28 Febbraio 2023No Comments

Salve a tutti, mi chiamo Alma…e sono una prostituta.
O almeno, non nel senso stretto del termine. Vendo il mio corpo tramite foto, video, intimo usato, webcam e cose del genere per soldi. Non mi piace farlo, non mi piace pensare alla mia vita come uno strip continuo, ma nei miei ricordi la mia famiglia è sempre stata alla ricerca affannosa -quasi febbrile- di soldi, e da quando sono scappata da casa anch’io devo arrangiarmi in qualche modo.
Parlando brevemente di loro, ciò che ricordo è che si viveva di risparmi e di quel poco che mio padre portava con il suo lavoro. I soldi però finivano in fretta: per le bollette, per il cibo, per la benzina, ma soprattutto per il terribile vizio di mia madre. Non ho mai avuto un vero rapporto con lei, nessuna parola affettiva, nessun momento madre-figlia, alla fine non ricordo nulla se non abusi fisici e verbali da parte sua; mio padre continuava a ripetermi che fosse malata, che quelle bottigliette alle quali si attaccava e quelle strani polverine biancastre che inalava servissero da antidoto, ma più crescevo più mi rendevo conto quanto mi mentisse ogni giorno. Nonostante questa enorme bugia lui al contrario era sempre stato dolce con me, mi prepaparava i pasti, mi vestiva bene, mi accompagnava a scuola e mi raccontava storie prima di andare a letto.
Non ho mai capito perchè avesse voluto una donna come mia madre, nè perchè continuasse a stare assieme a lei.
Ero ancora adolescente quando morì mio padre, e se fino a quel momento ero stata lontana dal vero volto di mia madre, con uno stipendio in meno la situazione cambiò all’improvviso, gli abusi aumentarono al punto che sotto minaccia diventai una serva più che una figlia, mia madre si lasciò del tutto andare vendendo il suo corpo per pochi soldi mentre casa nostra si trasformò in un viavai di uomini sporchi, puzzolenti, violenti. Peccato che i soldi sparissero con più velocità di quanto si accumulassero: in dispensa mancava il cibo, i guasti non venivano riparati, non si potevano più comprare libri, accessori o oggetti non essenziali. Evidentemente neanche i vestiti erano essenziali, diverse volte ho beccato degli uomini nudi girare per casa che al posto di coprirsi si mostravano a me quasi orgogliosi (tra le risatine di mia madre) e fin troppe volte mi sono sentita addosso gli sguardi maliziosi dei suoi partner.
Più mi sviluppavo più avevo paura, erano inziate le palpatine e i commenti viscidi e nel frattempo mia madre al posto di difendermi era diventata sempre più scurrile ed esplicita; temevo così tanto mi accadesse qualcosa che evitavo qualsiasi tipo di contatto con gli abitanti della casa, pur di non stare 5 minuti a tavola rubacchiavo del cibo in giro e lo divoravo barricandomi in camera.
Una notte la situazione precipitò. La ricordo ancora come fosse ieri, forse non se ne andrà mai dai miei incubi.
Nel cuore del sonno fui svegliata di soprassalto da rumori incessanti alla porta. “Fammi entrare! Fammi entrare cazzo o la faccio sfondare!”. Preoccupatissima spostai l’armadio (era quella la mia maniera di barricarmi) per vedere mia madre mezza nuda con la faccia arrossata, mentre veniva tirata dai capelli da due persone adulte. “Ora ti devo chiedere una cosa, e tu la devi fare altrimenti sarà peggio per te. ZITTA! Non mi interrompere altrimenti ti ammazzo!” Era passata dallo strascicare le parole ad un tono alterato, sicuramente era ubriaca o peggio. “Allora, vedi questi due signori? Ecco, ora tu ti togli i vestiti e loro ti danno tanti soldi. Capito? Tanti soldi. Così ci compriamo le cose per farci belle? Va bene?” Fu interrotta da uno di loro con sguardo minaccioso: “PUTTANA, dille quello che ti abbiamo detto NOI di dire!” Così lei riprese in maniera docile “Sì, sì, tutto quello che volete amori miei! Tesoro di mamma, dato che io sono vecchia e brutta non basto più, ora vogliono te. Quindi adesso tu ti spogli, prendi i loro cazzi in mano e fai tutto quello che ti dicono eh? Pagano bene e a noi i soldi servono, ti ricordi che i soldi servono?” Ne seguì una risata sguaiata, mentre gli uomini si leccavano le labbra. Nel contempo io ero sotto shock. Non riuscivo a crederci, non riuscivo a pensare figuriamoci a reagire in qualche modo.
Provai ad obiettare, a far ragionare mia madre, a implorarli persino, ma niente. Lei continuava a sostenere che ormai ero abbastanza grande da racimolare dei soldi, era piena di debiti e per me pagavano molto più rispetto a quello che offrissero a lei.
Così tra le lacrime iniziai a togliere il pigiama, prima la parte di sopra, poi la parte di sotto rimanendo in intimo. I tipi mi divoravano con gli occhi mentre si massaggiavano la patta dei pantaloni, mia madre mi guardava quasi orgogliosa (pregustava i soldi probabilmente) “Su, continua bella di mamma! Togli togli che siamo curiosi di vedere quanto sei cresciuta!” ripeteva in tono canzonatorio.
Era il momento del reggiseno…il mio seno era acerbo, ma evidentemente in quel momento non importava. Volevano vedermi nuda, abusare di me. Per non prolungare l’agonia lo tolsi più velocemente possibile coprendo il seno…peccato ora toccasse alle mutandine.
Un uomo dei due però non resistette più, mi prese per un braccio e mi portò vicino a lui intimantomi di abbassargli i pantaloni, l’altro invece rapito dalla scena aveva iniziato a masturbarsi e appena gli fui vicino ne approfittò per darmi una sonora pacca sul sedere.
Non potevo tirarmi indietro dato che mi stava stritolando il braccio, era giunto il momento. Abbassai jeans e boxer del signore per veder svettare prepotentemente un cazzo grosso, peloso, in completa erezione, proprio davanti la mia faccia.
“E adesso succhialo! Prendilo in bocca e succhialo per bene, sei una puttana proprio come tua madre!” Furono queste le ultime parole prima di assaggiare quel sapore acre per la prima volta, parole alle quali non potei mai dare risposta dato che il secondo dopo lo spinse violentemente nella mia bocca, quasi soffocandomi.
Diversi anni sono passati da quella notte, e sebbene sia giovanissima potrei raccontarne tante sulla mia vita…la fuga da casa, i vantaggi di avere come clienti uomini anziani o sposati, il rapporto lesbo con la mia ex coinquilina, la dominazione di coppie giovani e ragazzini arrapati…
Chissà, se fin ora mi sono trattenuta magari per le prossime li racconterò senza ometterne i dettagli, tanto, sono una prostituta no?

Per commenti e altro scrivere a martalma2000@hotmail.com

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