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Racconti di Dominazione

Primo assaggio di schiavitù

By 8 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Seduta in poltrona, ad occhi chiusi, seguivo il filo dei miei pensieri. Chissa` come sta Violante. Sono anni che non ci sentiamo. L`ho persa di vista dopo l`universita`. Squilla il telefono. Che coincidenza! E` proprio lei, Violante … Quante cose abbiamo da raccontarci. M`inivta ad un cocktail per la settimana seguente. Non vedo l`ora. Finalmente arriva il gran giorno. Truccata e vestita con cura, il nuovo decollete` mi dona a meraviglia. Ciao carissima, come stai, quanto tempo, sono davvero felice di rivederti. Una collezione di vasi Ming attira la mia attenzione. In un angolo del salottino, due signori discutono animatamente. Un`ombra si disegna nel vano della porta. “Anche lei si appassiona di arte cinese?” – Mi giro di scatto. Due occhi verde smeraldo bruciano dentro i miei. Il proprietario mi stende la mano. “Mi permetta di presentarmi. Il mio
nome e` Alessandro.” Iniziamo a parlare fitto. “Quanto sei bello… ” sussurro. Egli ha preso la mia mano fra le sue. “Che morbida manina, con questi ditini affusolati.” Si porta il palmo alla bocca. Mi attendo un bacio. Sento, invece, qualcosa di umido e dolce disegnare direttrici immaginarie … Il mio respiro si fa piu` affannoso. Passo la lingua sulle labbra. Alessandro mi guarda e sorride. I suoi occhi mi dicono tante cose, ma, egli non pronuncia una parola … Mi accarezza la nuca con movimenti studiati. Muovo il capo in segno di assenso.

Eccoci a casa sua … In piedi, alle mie spalle, Ale afferra le mie tette, stringendole forte. Emetto un gemito di piacere. Questa volta le sue dita da musicista serrano le mie mammelle, con durezza. Lancio uno strillo acuto. Egli continua a massaggiare i miei seni, mentre la sua lingua, le sue labbra, lasciano una scia calda e bagnata sul mio collo, lungo la mia scapola sinistra … Munitosi di un paio di forbici, riduce il mio vestito in striscioline. Adoro il rumore della stoffa che cede
… Il mio cavaliere infila una mano nel mio g string per controllare: si`, sono tutta bagnata … Inginocchiato di fronte a me, Ale infila la sua lingua sensuale nella mia vulva, gia` gonfia d`eccitazione. Inizia un`andirivieni fra il clitoride ed il g point. Questo mi eccita ultrami-
sura … Il suo medio sta esplorando il mio ano … La sua lingua conti- nua a torturarmi la figa. Sono completamente bagnata. I miei umori, caldi e lucidi, luccicano fra i petali del mio bellissimo fiore, scorrono lungo le mie coscie, divaricate, per riceverlo meglio … al momento propizio. Alessandro si mette a ciucciare il mio bottoncino, ormai,
tutto rosso, e duro come non mai … Le mie mani affondano nella sua soffice capigliatura. Sogno gia` di accarezzare quel petto villoso, di leccarlo, sogno gia` di cavalcare con lui le onde dell`orgasmo … La sua spada
nella mia guaina … Il suo bel cazzo nella mia fighettina …
D`improvviso, suona il citofono. Sbuffando, Alessandro si dirige a rispondere. Sento un parlottare sommesso, cui segue lo scatto del portone. Mi domando chi stia arrivando. Un sospetto si fa strada nella mia mente.
Yo and behold! E` proprio Violante. Sorridendo, mi si avvicina. Mi fa una carezza lungo una guancia. La sua morbida mano mi sfiora le labbra.
Col suo medio, inizia a scoparmi la bocca. Nel frattempo, ella ha porto una busta ad Ale. Questi sorride, man mano che la scorre. Il suo tono si fa duro e tagliente:

– “Togli le scarpe alla tua padrona e leccale gli alluci.”

Con un brivido di emozione misto ad eccitazione, mi appresto ad eseguirel`ordine ricevuto. Ma prima, prima, mi accarezzo la fighettina.

– “Non ti toccare! Non puoi godere senza il nostro consenso.”

Reclino il capo in segno di assenso. Ora accarezzo le caviglie di Violante, che sospira dolcemente. Senza fretta, le tolgo una scarpa. Avvicino le mie labbra al suo alluce sinistro e comincio a succhiare. Ora passo la lingua fra le sue dita. Faccio lo stesso al suo piede destro. Avverto
la sua mano sui miei capelli. Vorrei avventurarmi lungo le sue gambe da fotomodella, ma mi trattengo. Alessandro mi mette un guinzaglio al collo, ingiungendomi di seguirlo a carponi. Procediamo piuttosto lentamente. Il mio culetto, tenero ed invitante, pare ammiccare alla mia padrona, che si diletta ad amministrarmi delle cinghiate se accellero o rallento l`andatura. La mia pelle rosa e delicata si ricopre, ben presto, di striature violacee. Ci fermiamo. Dirimpetto a noi, la stanza delle candele.
Entriamo. Come ordinatomi, mi sdraio su di un tavolo rettangolare. Ecco una benda intorno ai miei occhi. Cinghie di cuoio m’immobilizzano i polsi e le caviglie. Sospiro gia` di piacere, nell’attesa di quanto sta per seguire. Gocce di cera bollente cadono sulle mie mammelle, mentre qualcuno mi frusta la vulva con una cravatta. Urla di piacere
frammisto di dolore. Alessandro infila l`anulare nella mia figa, portandolo poi alla mia bocca. Lecco avidamente. Due mollette sono poste ai miei capezzoli. L`urlo mi si soffoca in bocca. Sobbalzo. Muoio dalla voglia di toccarmi, di accarezzarmi la topina. Sono cosi` eccitata. Sono
talmente bagnata. Mi sembra di annegare nei miei caldi umori. Il mio padrone si mette a cavalcioni su di me, penetrandomi di colpo la vagina.
Questa volta grido con forza. Si`, e` un grido da orgasmo. Pare quasi che Ale sappia come voglio essere scopata. Si`, adoro le sensazioni selvagge e violente. Mi sta trombando ad un ritmo accellerato. Il suo cazzo e` davvero enorme. Duro come l`acciaio, caldo come le mie aspettative, come
le mie bramosie, che, spero, lui possa placare, soddisfare, alimentandole con ogni colpo di reni. I suoi peli pubici si confondono, s`intrecciano ai miei. Ale va e viene con un ritmo sempre piu` sostenuto, sfrenato, direi, proprio come piace a me. Nel frattempo, Violante mi stuzzica le tette con una piuma, leccandomi, ogni tanto, le mammelle. Ora
prende a muovere le due mollette. Nuovi gemiti da parte mia.
Purtroppo, pero`, la serata volge al termine.

Nuove avventure a seguire …

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