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Racconti di Dominazione

Quando una moglie lo………vuole-

By 4 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Quando una moglie lo……….vuole.

Mi chiamo Carlo ed ho quasi quarant’anni sono sposato con Marisa una donna molto bella, alta, slanciata con profondi occhi scuri, ha una prorompente fisicità anche se la nasconde dietro abiti anonimi e privi di qualsiasi attrazione, molto riservata e seria non mi ha mai concesso più delle solite prestazioni tra marito e moglie.

Senza figli per scelta conduciamo la nostra vita senza scossoni e senza particolari problemi economici.

Sono spesso fuori per lavoro e trascorro a casa solo i week end durante i quali dedico alla mia donna solo carezze e coccole in quanto non vedo in lei nessuna spinta ad andare oltre la classica scopata che facciamo, si e no, una volta al mese.

Ma tutto questo sarebbe cambiato improvvisamente da un certa sera.

Rientro un venerdì più tardi del solito e la trovo stranamente ancora in piedi ad aspettarmi, ha una luce strana negli occhi, mi saluta con trasporto e mi bacia con un sensuale lingua in bocca (!), quando mi siedo per cenare si mette sulle mie gambe spostando il tavolo apparecchiato ed alitandomi nell’orecchio mi dice:

‘Ti ho tradito.

Ti ho tradito, solo con il pensiero, ma ti ho tradito.

E’ da un pò di tempo che provo una forte attrazione fisica per un altro uomo, desidero essere presa da lui con forza ed essere sbattuta fino allo sfinimento.

Ho vergogna per quello che provo, ma se non te ne parlavo mi sembrava di vivere nel peccato ed avevo paura di sbagliare………..da sola.’

‘Amore mio, ma non mi avevi mai parlato di voler cercare qualcosa di proibito fuori del nostro menage, ti avevo sempre spinta ad essere più aperta e provocante, ma mi hai sempre impedito di continuare nelle mie richieste ed io mi sono fermato per non urtare la tua suscettibilità, ma non ti nascondo che sono rimasto molto male dalla tua chiusura totale, ora che ti sento dire queste cose mi sembra di rinascere…..’

Infatti sentivo già il cazzo indurirsi e glielo feci sentire tra le chiappe che teneva appoggiate sul mio grembo…..

Improvvisamente scoppiò a piangere e stringendosi a me disse:

‘Quanto tempo abbiamo perso inutilmente, siamo giovani, abbiamo tutte le possibilità per essere felice e vivere la nostra vita intensamente e con piacere, non lasciamoci andare……….
é vero che me lo hai chiesto ripetutamente, ma non so che cosa mi é capitato, ma all’improvviso é scattata una molla nel cervello che mi ha mandato letteralmente fuori di testa ed ho desiderata esser scopata, sbattuta, sfondata……veramente sfondata.’

‘Ma chi é quest’uomo che ti ha fatto provare simili sensazioni?’

‘Non interessa chi é, l’importante che le ho provate ed ora sono qui con te a parlarne, e più ne parlo e più sento salire ancora di più la frenesia che ho provato…..’

La prendo, le apro la camicetta ed inizio a succhiare i capezzoli che trovo duri e neri, mi prende con la testa e con una mano me li trattiene in bocca, continuo a succhiare più forte, a morderli, a strizzarli e la sento vibrare, sussultare, godere, le metto una mano in mezzo alle cosce ed arrivo facilmente alla fica che trovo……inzuppata letteralmente.

Inizio a sditalinarla prima dolcemente, poi con sempre maggior vigore e sento che lei apprezza, si concede ancora di più, allarga le cosce e mi attanaglia le mani……

‘Sono una puttana amore mio, mi sento sporca e lurida dentro, sto godendo da due giorni continuandomi a fare ditalini, ma ora non ce la faccio più, voglio cazzo, cazzo ed ancora cazzo.

Ti prego sfondami……’

Si mette a novanta gradi sulla tavola e si fa penetrare da dietro come una cagna in calore, ma la sento che non scopa con me, ma con tutti gli uomini che in questi giorni ha immaginato di farsi chiavare, di farsi possedere, di farsi trattare da troia, ed infatti mi dice:

‘Te lo confesso sinceramente, mi farò chiavare dagli altri, farò la puttana come hai sempre immaginato e desiderato, non riesco a pensare ad altro che a dei cazzi duri che mi rompono il culo e la fessa, li farò impazzire mettendomi mini mozzafiato ed istigandoli con lo sguardo e con le movenze, mi sento dentro un fuoco che non riesco a calmare…….’

‘….e tu non calmarlo, lascialo ardere, godi di questo stato e mettiamo subito in atto quello che desideri di più……..’ ed intanto la sbattevo sulla tavola come avevo sempre desiderato, più la penetravo e più la sentivo godere, aveva allargato le braccia ed aveva liberato la tavola da tutto quello che c’era sopra, era aperta, mentalmente pronta a qualsiasi porcata che le avessi proposto…….

Si girò all’improvviso e si inginocchiò, se lo ficcò in bocca facendoselo arrivare fino alla gola e per l’eccitazione mi fece sborrare subito, cercai di ritirarlo dalla bocca, ma lei lo trattenne e se lo fece scendere tutto in gola succhiandone lo sperma con ingordigia.

Miracolosamente il cazzo mi restava ritto e lei se ne accorse e liberatasi un attimo la bocca disse:

‘Come vedi anche a te fa l’effetto giusto, mi sembra come se avessi preso tre pillole di Viagra, non ti ho mai sentito così duro: allora ti piace la moglie puttana e troia, dimmelo………porco………..dimmelo che mi fa godere…..!’

‘Si……..si….. – le dissi con la voce strozzata ‘ mi piaci zoccola, voglio che fai la zoccola, ti porterò a battere fuori città e ti porterò gli uomini in casa per farti fottere qui davanti ai miei occhi…….sei troppo arrapante………ti ho desiderato da tanto così….’ e subito una nuova sborrata direttamente in faccia; allora feci una cosa che un paio di gironi prima mi avrebbe schifato a morte, mi abbassai e leccai tutto lo sperma dal suo viso, dal collo scesi fin sopra le sue zizze dure e leccai inferocito ed arrapato, ci scambiammo saliva e sperma come due assatanati che avevano da sempre fatto solo quello: ci sentivamo porci, maiali, perversi, schifosi, lei squaldrina, zoccola ed io cornuto contento……

La portai sul letto leccandola tutta e godendo della vista del suo corpo nudo e fremente, la continuai a leccare la fica, in mezzo alla chiappe, tra le cosce, lungo le gambe, fino ai piedi dove succhiai le dita ad una ad una, una libidine mai provata……….

Dopo mezz’ora ci fermammo e decidemmo di farci una doccia, separatamente altrimenti non avremmo avuto più la forza per parlare di quello che ci premeva di più: come organizzarci per poter godere appieno di questa trasformazione di mia moglie così straordinaria e totale.

Parlammo tutta la notte e mi confessò che l’uomo che le aveva scatenato questa libidine era il professore del piano di sotto, un uomo sulla sessantina, alto e robusto, con un accenno di calvizia e senza nessuna particolare attrazione, ma l’aveva guardata in un modo talmente osceno che le aveva acceso gli istinti; decidemmo di tentare un approccio il giorno stesso (eravamo già al sabato) per vedere la sua reazione, dopo si sarebbe deciso che cosa fare.

La scopai ancora mentre la inculavo con tre dita profondamente……..

La mattina successiva ci alzammo con calma e dopo aver fatto un’abbondante colazione ( eravamo digiuni, non avendo toccato cibo la sera precedente anche se lei aveva fatto una scorpacciata di sperma….) decidemmo di uscire per le solite compere settimanali che Marisa incrementò facendo un salto nella boutique sotto casa per ritirare una cosa che aveva prenotato giorni prima.

Rientrammo verso le tredici e mentre Marisa saliva in casa con l’ascensore e le buste della spesa, restai giù e in quel momento arrivò il professore.

Ci salutammo, ma bastò la sua presenza a scatenare dentro di me un coacervo di sensazioni che cercai di contenere per non invitarlo immediatamente su da noi per far scopare mia moglie, parlammo del più e del meno quando mi venne l’idea che cercavo:

‘Professore le da fastidio se le faccio vedere dei libri che mi ha mandato mio cugino dalla Scozia decantandomeli come rari e preziosi?

Sarei curioso di sapere la sua valutazione.!’

‘Assolutamente nessun fastidio ‘ rispose il professore che si chiamava Mario infilzandomi con uno sguardo che, dovetti convenire, era veramente libidinoso e scurrile ‘ venga a casa mia dopo pranzo, o quando vuole, ho tutto il pomeriggio libero……….ed anche la sera.’

Lo ringraziai e salimmo insieme con l’ascensore, rimuginando su quelle poche battute scambiate e domandami che avesse voluto intendere con…….anche la sera…..che avesse intuito qualcosa?…….

A casa ne parlai subito con Marisa che a solo sentire il nome di Mario sbiancò in volto e si passò ripetutamente la lingua sulle labbra facendola guizzare, ma fu un attimo, decidemmo che sarei sceso da lui nel pomeriggio e poi……………avremmo deciso.

Più che mangiare ci scrutammo negli occhi attendendo chi dicesse per prima: ‘fallo salire su’ oppure ‘vuoi che venga anch’io’, ma riuscimmo a mandare giù qualcosa e mentre preparava il caffé mi avvicinai da dietro e la scopai selvaggiamente, era lercia, bagnata, aperta, colava sperma e desiderio da fare schifo, sembrava che avessi messo il cazzo in una latrina tanto era eccitata.

La presi per la testa e le sborrai in bocca, deglutì e leccò avidamente la mazza pulendomela da tutti i residui, poi disse:

‘Mentre tu scendi finisco di fare le faccende in cucina e tra mezz’ora mi preparo..’

‘Ti prepari per fare cosa?’ ‘ chiesi sapendo benissimo cosa intendeva dire.

‘Mi preparo ‘ rispose con lo sguardo che tanto mi aveva ammaliato la sera prima ‘ e ti aspetto………non si sa mai…..’

Ci baciammo sensualmente, lascivamente, perversamente, animalescamente sapendo entrambi che andavo a contrattare, finalmente, una sua prestazione sessuale.

Presi i due libri che effettivamente avevo ricevuto da un lontano cugino anni fa e scesi al piano di sotto, bussai e venne ad aprirmi il professore in camicia azzurra e pantaloni scuri,sembrava che si fosse preparato anche lui.

‘Mi scusi per il fastidio, ma la curiosità di sapere di che si tratta è tanta…..’- dissi entrando nella stanza dove si respirava aria pulita con un intenso profumo di incenso e di libri e giornali che si accumulavano nel tempo.

‘Diamoci del tu se non ti dispiace ‘ disse il professore facendomi accomodare in una stanza grande con un tavolo centrale ben messa ed ordinata ‘ vediamo subito di cosa si tratta.’

Gli bastò dare uno sguardo per dirmi:

‘Sono libri antichi, ma di nessun valore venale, se ne possono trovare in qualsiasi biblioteca degna di questo nome, ma l’argomento che tratta é molto particolare, non so se conosci l’inglese?’ ‘ domandò sfogliando alcune pagine.

‘No, mi dispiace, ma non lo conosco. Quale argomento tratta?’ ‘ chiesi incuriosito.

‘Del tradimento e delle sue sfaccettature, materia interessante e sofisticata che va apprezzata nella giusta luce ponendo la figura femminile al centro dell’interesse degli uomini……….di tutti gli uomini……….di tanti uomini.’

Carlo non sapeva se l’argomento del libro era proprio quello o l’astuto professore lo aveva preso a pretesto per entrare nell’argomento che evidentemente anche a lui interessava, ma fingendo interesse disse:

‘Vedo che lei……….che tu sei esperto in materia, per esperienze personali o per cultura in generale?’ ‘ chiese Carlo con finto interesse.

‘La cultura aiuta molto l’esperienza e l’esperienza é la riprova che la cultura ha sempre un ruolo di primo piano nelle cose della vita, tu in materia che idee hai?’

Era arrivato il momento per lanciare l’invito!

Aveva davanti l’uomo che gli aveva trasformato la moglie e si stavano scrutando in attesa che uno dei due facesse il primo passo, lui ad invitarlo sopra ed il professore a chiedergli di salire per esporre a lui ed alla moglie le sue teorie, davanti agli occhi di Carlo passò la figura di Marisa che sopra era in trepida attesa del loro ritorno ed allora prese il coraggio a due mani e si disse ‘ora o mai più’ :

‘Perché non vieni su da noi a metterci al corrente della storia raccontata nel libro e delle tue teorie, potremo avere un proficuo scambio di idee davanti ad un buon caffé, anche mia moglie é sicuramente molto interessata all’argomento se la figura femminile é al centro dell’attenzione di tutti………noi! ‘ disse Carlo sperando di essere stati convincente.

‘Dammi il piacere di invitare te e tua moglie qui da me, chi riceve da solo deve avere un piccolo vantaggio incontrando due persone, altrimenti é troppo sfavorito…….e poi qui ho tutti gli elementi necessari per approfondire l’argomento…………libri che lo trattano, video che lo illustrano oltre ad una………….. fornita cantina di vini eccellenti.

Il tempo di fare qualche telefonata noiosa e poi Vi aspetto con vero piacere.’

‘Va bene ‘ dice Carlo salutandolo calorosamente ‘ tra un’ora saremo da te.’

Ha il cazzo duro dal momento che é entrato in casa del professore, non ha fatto altro che pregustare il momento in cui lo dirà alla moglie e di vedere i preparativi che farà per presentarsi all’altezza della situazione, ed il momento che entreranno in quella casa dove………finalmente la vedrà all’opera……..finalmente puttana davanti ai suoi occhi.

Sale la rampa di scale per andare in casa e non fa in tempo a suonare la porta che Marisa ha già aperto, lo guarda ed il suo sguardo é come una supplica che cerca di sapere come é andata.

‘Ci ha invitati giù da lui tra un’ora circa, deve fare delle telefonate e poi ci aspetta…..’- dice Carlo che la mette al corrente, dettagliatamente, di come é andato l’incontro.

‘Che idea ti sei fatto ‘ chiede Marisa che si stringe languidamente al corpo di Carlo ‘ perché ha voluto che scendessimo noi da lui?’

‘Credo che si trovi più a suo agio a casa sua, ma che trasmetta ambiguità e libidine é una cosa certa e poi il fatto che ha messo in mezzo l’argomento del libro dicendo che la donna é al centro del desiderio, di tutti, tanti uomini, (ha detto letteralmente), é una coincidenza mica da poco,…………..che si aspetta qualcosa da questo incontro é poco, ma sicuro…..’

‘Ed é quello che ci aspettiamo anche noi, non é vero porcone mio ‘ ‘ dice Marisa stringendo la mazza del marito già dura, dritta e pronta.

Si scambiano un lingua in bocca violento e poi si accingono a prepararsi per calmare la loro sete di sesso e perversione che li sta attanagliando.

Carlo ha una polo blu sul pantalone di tela dello stesso colore, mentre Marisa sulla gonna bianca che arriva abbondantemente sopra il ginocchio ha indossato un top nero senza maniche, stretto e scollato, che mette in evidenza le sue mammelle sode e piene di una quarta scarsa che si mantengono ritte e dure con i capezzoli che sembrano voler bucare il leggero tessuto.

‘Sei una fica fantastica, sei pronta……….?’

‘A tutto amore mio, a tutto quello che mi proporrà e credo che così conciata non avrà dubbi sulla mia predisposizione………’

Mario li fa entrare e dopo la presentazione con Marisa, li fa accomodare in salone pregandoli di sedersi sul divano mentre lui si accomoda alla destra di Marisa sulla poltrona di pelle.

I coniugi hanno portato un dolce e il professore lo ha subito messo in frigo (questo per dopo ‘ dice ) ed immediatamente si rivolge ai due:

‘Sicuramente Carlo ti ha detto dell’argomento del libro che ha ricevuto dal suo cugino Scozzese? ‘ dice Mario rivolgendosi a Marisa.

‘Si ‘risponde la donna che non ha lesinato di accavallare le gambe mettendo in bella mostre le sue cosce nude e vogliose ‘ tratta del tradimento…………un argomento di attualità……’

‘Vedo che hai centrato in pieno il succo del discorso, il tradimento é l’argomento più attuale oggi, sia perché lo é sempre stato e sia perché in questi ultimi anni é stato alimentato dalla conquistata libertà sessuale della donna che certamente non attende l’avance dell’uomo, ma a volte si propone in maniera evidente e decisa…………..e l’autore ha voluto sottolineare come al centro di tutto c’é sempre la donna, la femmina, la……….manza come la chiama a volte con un termine che secondo me é molto appropriato ed affatto offensivo.’

‘E perché dovrebbe essere offensivo? ‘ risponde Marisa ‘ tra le prerogative della donna c’é anche la procreazione e l’accostamento con la manza, la………….vacca, animale simbolo della procreazione, mi sembra il più appropriato…’

‘Anche questo é giusto ‘ risponde il professore che é piacevolmente sorpreso di come Marisa si sia calata subito nella parte della femmina sacrificale ‘ ma l’intendimento dell’autore é sì riferito alla procreazione, ma come spiega in seguito é inteso come predisposizione al sesso anale, all’offerta prona, a pecora per meglio farsi capire, che la donna concede per meglio far apprezzare la sua voglia di concedersi, di offrirsi, di…………prostituirsi nel senso non dispregiativo della parola, ma nel senso di sottomettersi ai voleri dell’uomo, del suo toro, del chiavatore dell’occasione, del…………cazzo.’

Carlo é rimasto sconcertato dalla piega che ha preso il discorso, ma apprezza l’abilità del professore di istigare e sollecitare la moglie e la predisposizione di Marisa a rispondere colpo su colpo senza far vedere la libidine che le sta montando con il continuo strusciare delle cosce e lo scavallamento delle stesse che diventa sempre più osceno e provocante.

‘Vedo che tua moglie é molto predisposta sull’argomento e tu, Carlo, che ne pensi del tradimento?’ ‘ chiede all’improvviso il professore che inavvertitamente passa una mano sul cazzo per attutire l’evidente bozzo che si é formato.

‘Il tradimento, dell’uomo e della donna, o si subisce o si accetta, e considerando che ormai é diventato quasi ineluttabile bisogna metabolizzarlo insieme al proprio compagno o alla propria compagna per individuare anche degli aspetti positivi che in fondo in fondo esistono…’

‘E tu ‘ incalza il professore ‘ hai tradito o sei stato tradito?’

L’aria é tesa, vibrante, gli occhi vagano dall’uno all’altro, le gambe e le mani si muovono nervosamente, i corpi sussultano quando Carlo risponde:

‘Non ho mai tradito…….anche perché non si é mai presentata l’opportunità di farlo, ma se si presentasse l’occasione ne parlerei direttamente con Marisa vantandomi di avere un rapporto aperto, schietto e sicuramente ricambiato’

‘E sei stato tradito? ‘ incalza il professore ‘ lo vorrei sapere da te, dopo lo chiederò anche a tua moglie,………………. sempre che possiamo proseguire con questo discorso? ….’

‘Puoi continuare tranquillamente, lo trovo stuzzicante ed interessante, fino ad ora non credo di essere stato tradito, ma tutto può essere….’- risponde Carlo fissando negli occhi la moglie.

‘E tu Marisa?’ ‘ incalza Mario.

‘Non credo di essere stata tradita e non ho mai tradito………fisicamente mio marito, con il pensiero diverse volte, forse spesso, ma fisicamente mai……….almeno fino ad oggi..’

‘E se si presentasse l’occasione?’ ‘ insiste ancora il professore

‘Se l’occasione fosse ben preparata e suffragata da argomenti…………sostanziosi…………ed appetibili…………e con situazione sessualmente intriganti…………credo di si……….sono pronta al tradimento inteso come rapporto sessuale occasionale……………se poi l’esperienza fosse anche stuzzicante…………..forse la ripeterei.’

Mario si alza dalla poltrona ed il bozzo che ha davanti ai pantaloni si mette in evidenza in tutta la sua oscenità, si avvia in cucina ed invita Carlo a seguirlo per aiutarlo a preparare il dolce da servire e stappare lo champagne, ma prima che i due possano entrare in cucina é Marisa che alzatasi dal divano e lasciando che la gonna salita a livelli siderali mettesse in mostra le sue cosce, dice a Mario:

‘Permettimi di essere io a preparare il dessert, Voi dedicatevi a stappare la bottiglia di Champagne ……….per ora……..al resto vedremo dopo.’ ‘ e si avvia in cucina passando sculettando vicino ai due uomini.

Carlo e Mario tornano in salone e si guardano negli occhi per sapere chi fa la prima mossa, ma ormai i dadi sono stati gettati e la libidine si tocca con mano, hanno gli occhi iniettati di sangue e se Carlo non ha bisogno di aggiustarsi il cazzo che rimane ritto e duro nei pantaloni, Mario che evidentemente é più dotato, ha davanti un evidente ‘pacco’ che non fa niente per nascondere, sono tutti e due molto eccitati e si girano a guardare la donna che in cucina é intenta a tagliare la torta.

Mario decide che é giunto il momento di gettare la maschera e dice, rivolgendosi all’amico:

‘Lo sai che tua moglie é pronta a farsi fottere?’

‘Si lo so!’ ‘ risponde Carlo ‘

‘Potrebbe succedere molto presto e non solo ora in questa casa…..’ ‘ incalza Mario.

‘Se lei lo vuole, io sono d’accordo……’

‘Se lo prende bene la prima volta ne prenderà tanti amico mio, é portata a queste cose ha una libidine sfrenata che le si legge negli occhi e una sensibilità in mezzo alle cosce che la rende unica, la sua vena di esibizionismo la porterà a cercare cazzi dappertutto e con tutti, ti avviso…………stai ancora in tempo a frenarla……..’

‘Sono qui per vederla godere……………, non la posso fermare,sente dentro di se il fuoco della lussuria e se non la lascio libera di fare quello che vuole rischio di perderla.

Ha fame adesso, fame di farsi fottere, di esibirsi senza condizioni e di offrirsi liberamente a chi le promette più cazzo possibile, é una moglie che vuole esibirsi per il suo uomo, ma non vuole essere frenata, anzi………vuole essere incoraggiata.

Se non hai dentro di te la lussuria più sfrenata, lasciala stare………. so io dove portarla.!’

‘Ti piace guardare?’ ‘ chiede Mario

‘Mi piace la mia donna, mi piace quando é così focosa e aperta, mi piace quando decide di fare la puttana, mi piace quando leggo nei suoi occhi che é pronta a tutto…….. ed ora…………lo é……… alla grande….’

In quel momento entra Marisa con il vassoio della torta tagliata, lo poggia sul tavolo centrale e chiede:

‘E lo champagne ? Non lo avete ancora stappato?’

‘Carlo, per piacere lo puoi prendere dal frigo? ‘ chiede Mario mentre si siede vicino alla donna – fallo restare qualche minuto fuori, altrimenti é troppo pieno di gas.’

E’ un invito a farlo restare in cucina mentre lui é con la sua donna, sicuramente la tenterà, il momento é giunto al suo apice.

Sono seduti al tavolo centrale uno a fianco dell’altro Marisa ha le cosce totalmente scoperte, Mario le si avvicina e le mette una mano in mezzo alle cosce, la donna senza girare il viso serra le gambe per trattenere la mano e poi le allarga per agevolarne la carezza che partendo dal ginocchio va diretta fino alla fica, la trova calda e umida coperta dal mini slip che è penetrato nelle labbra, i seni duri e possenti sussultano per la tensione che sta montando, ma la donna é con la faccia fissa sul piatto del dolce con le labbra socchiuse pronta alla richiesta che già sente arrivare.

Mario di alza e si avvicina alla donna, la sua stazza é notevole, possente, all’altezza del viso di Marisa piazza il bozzo dei pantaloni che é diventato sempre più grosso ed evidente, lo fa sentire sul braccio, sulla tetta, poi la prende per la testa e con calma la fa girare verso di lui, la bocca della donna é semiaperta e gli occhi sono due fessure, la lingua saetta tra le labbra e con impeto l’avvicina alla patta leccando il pacco rovente, caccia tutta la lingua e percorre l’asta in tutta la sua lunghezza, la morde, la bacia, cerca d’imboccarla; Mario la ferma e le dice:

‘Spogliati completamente e vieni di la………… Carlo potrà vedere meglio.!’

Lui si avvia in salone e si allenta la camicia, va verso il divano e si apre la patta dei pantaloni da dove fa uscire un randello di carne già barzotto e gonfio: é una mazza portentosa e nodosa, saranno circa trenta centimetri di carne vogliosa che non ancora ha raggiunto la massima estensione, intorno alla cappella, già imbevuta di sperma, si notano le vene pulsare sempre con maggior ritmo , con la mano lo posiziona diritto ed attende l’arrivo della donna che ora é indietro di lui.

‘Siediti ‘ dice Mario ‘ sul divano.’

Marisa é nuda completamente e la sua bellezza é da perdere la testa, ha delle gambe perfette, piene e le mammelle, sode e ritte, sono uno spettacolo solo a vedere, la bocca é perennemente socchiusa e gli occhi, grandi e neri, sono finalmente aperti per vedere tutto quello che succede; Mario le si avvicina e le mostra la mazza enorme che é diventata dura, di acciaio, un randello smisurato che fa roteare nell’aria come una clava pronta a colpire.

Con la mano lo ha scappellato e la capocchia grossa e gonfia si presenta già luccicante e pregna di sborra, le prende la testa e la tiene ferma, avvicina la nerchia alle labbra e le dice:

‘Succhia, succhia con le labbra.’

La donna avvicina le labbra per suggere il liquido cremoso, le appoggia sulla cappella e la sborra continua a fuoriuscire, la succhia, la lecca, la prende con la lingua, la ingoia con ingordigia e continua a succhiare come ad una fontana, ha già la bocca piena e la mostra aprendola irriverentemente e con libidine.

Mario le dice:

‘Ora imboccalo, fattelo scendere in gola, ma non toccarlo con le mani.’

Marisa si gira verso l’uomo ed imbocca la mazza, la stringe tra le labbra, la morde, la succhia,. la ciuccia, la pompa, ingoia tutta la cappella e cerca di farsela scendere in gola, ma la smisurata larghezza del cazzo è un ostacolo anche ad una idrovora come si sta dimostrando, ma la donna é arrapata, porca, maiala e si abbassa di colpo sulla mazza incurante dei denti che la martorizzano ; l’ha imboccata quasi per intero quando si sente tirare per i capelli perché Mario le sta scaricando un primo possente getto di sperma e la vuole vedere ingoiare, con il cazzo puntato sulle labbra la donna riceve un forte getto di sborra che ingoia da perfetta cagna in calore leccandosi le labbra e pulendo la nerchia da i residui di grumo.

Mario le apre la bocca con le mani e le fa scendere in gola la lingua rasposa e lunga che mulina fortemente chiavandola fino alle tonsille, si alza e trattenendo la bocca aperta che cola sperma, saliva e muco le scarica una paio di possenti sputi che la perversa incolla con rinnovato piacere.

‘Vedi quando é porca tua moglie, é una scrofa sfondata che ha una sete di sborra da far paura, potrebbe leccare un esercito di negri e non sarebbe mai sazia.

Hai una zoccola come moglie e non sarò il primo a fotterla, te l’ho detto prima è pronta da farsi sfondare da tanti, troppi uomini, é una latrina calda e vogliosa che non si può accontentare di uno o due cazzi.’

E’ la litania di Mario che fa verso il marito che sulla soglia della porta guarda la lurida scena con il cazzo in mano che spugnetta velocemente.

La cagna ora é messa a novanta gradi sul tavolo e il professore da dietro le fa scendere la varra infuocata nella fica, la pompa fino alle palle e le apre il buco del culo con le mani che la rovistano fino in fondo, la zoccola grida il suo piacere con continui mugolii che arrapano sia il suo chiavatore che il suo uomo che ha sborrato in mano anche l’anima.

La chiavata a pecora continua e Marisa incita Mario a sfondarla totalmente, vuole altri cazzi, vuole essere posseduta da altre mazze come la sua, si sente una scrofa aperta e vogliosa e lanciando un’occhiata di fuoco al marito gli dice:

‘Ormai sono pronta a scendere in strada a battere, voglio essere fottuta da tanti cazzi e voglio godere come mi sento dentro: una latrina sfondata e porca che ha una libidine sfrenata……………!’

E’ un attimo e Mario le scarica in corpo cinque, sei, una decina di fiotti si sperma che la riempiono a dovere tanto che la zoccola si deve sedere letteralmente sul cazzo del professore impalandosi con il culo che riceve la robusta mazza dell’uomo senza alcuna difficoltà, totalmente, profondamente.

Mario é già andato in doccia ed attende in salone l’arrivo dei suoi amici che hanno approfittato dell’altro bagno per rinfrescarsi e rimettersi a posto, arrivano abbracciati e sorridenti e Marisa dice al professore:

‘Sei stato bravo e………soddisfacente, hai una forte vitalità é una bella fantasia sessuale……..e a me che voto dai?’

‘Il voto te lo vorrei far dare da tuo marito: è stato spettatore attento e interessato chi meglio di lui ti può valutare?.’

‘E’ stata grande ‘ risponde Carlo ‘ ma ancora non si é potuta esprimere come avrebbe voluto, tu l’hai messa a proprio agio,ma o perché era la prima volta o perché l’arrapamento era tanto l’ho vista contenersi e non andare molto aldilà delle sue aspettative, tieni presente che come certamente avrai capito avevamo programmato prima il nostro incontro.’ ‘ conclude Carlo.

‘Non sono certo uno stupido ‘ risponde Mario ‘ volevo solo verificare l’esatto rapporto di ambiguità e complicità esistente fra Voi.

Che Marisa fosse così calda e predisposta era una certezza, ora posso fare il secondo passo con assoluta libertà di avere da fare con una coppia veramente esibizionista ed aperta………..!’

‘Che cosa ci vuoi proporre?’ ‘ chiede curiosa ed……….interessata Marisa.

‘Se mi date la vostra fiducia voglio avere la libertà di combinare degli incontri, anche e forse sopratutto senza avvertirVi preventivamente, ma facendoVi trovare al centro di intriganti situazioni che saranno la gioia per la libidine di Marisa, in quei frangenti viene fuori la vera anima della donna porca e goduriosa che passa da uno stato di normalità ad uno stato di puro godimento sessuale davanti a persone che non immaginava mai di potersi o doversi esibire………….é come partecipare ad una festa di compleanno, ma all’improvviso invece della torta di compleanno si troverà davanti cazzi duri e nodosi ed a situazioni stimolanti e perverse……………

Non é facile accettare supinamente tutto questo, solo chi ha l’animo predisposto può capire che cosa si può e si deve fare in simili frangenti…………..io credo che Marisa sia la donna adatta a cimentarsi in quello che sto dicendo.!’

Marisa é visibilmente colpita dalla proposta di Mario, le narici sono aperte e respirano aria per calmare le sensazioni che sente dentro, gli occhi sono di brace e le gambe si muovono nervosamente a cercare di calmare i colpi che riceve dalla fica già bagnata e vibrante.

Carlo la guarda ed é in silenzio, ma sa che deve dire qualcosa altrimenti potrebbe restare fuori dal gioco:

‘Ed io in tutto questo quale funzione avrei?’

‘La tua presenza é importante e stimolante per le lei ed i presenti, sei il marito consenziente che sprona la moglie alla massima depravazione ed ai partecipanti tutto questo é di grande………..arrapamento.

Se non ve la sentite o la cosa non Vi é chiara ne possiamo parlare con calma……………anche stasera se volete o la prossima volta…….!

‘Sono calda Mario, e non ancora appagata, puoi iniziare quando vuoi con le tue richieste e se decidi di volermi portare fuori o di trovarci fuori dillo liberamente, stasera é la serata buona………….approfittatene tutti e due……..!’

Mario alle parole della donna sembra assente, ha la mente che vaga rincorrendo una idea che all’improvviso gli é balenata in testa poi dice:

‘Prima di andar via voglio fare omaggio di un paio di bottiglie di Champagne pregiato che ho giù in cantina, se Carlo mi accompagna le prendiamo e Ve li offro alla mia salute ed al prossimo incontro.

Vado su in terrazza a prendere le chiavi…………faccio in un attimo.-‘ e sia avvia fuori la terrazza da dove c’é una scala a chiocciola che sale sopra.

Sono passati pochi minuti e Mario ritorna con un mazzo di chiavi in mano ed andando verso l’uscita fa segno a Carlo di seguirlo.

‘Vi accompagno ‘ dice la donna ‘ il tempo di darmi una pettinata, non si sa mai chi possiamo trovare per le scale e giù al portone.’

Scendono con l’ascensore giù all’ingresso e da una scala semi buia arrivano alle cantine dove, in uno stretto cunicolo, ci sono una decina di porte che immettono nelle cantine private, Mario va fino in fondo ed apre l’ultima porta accendendo la luce interna, la stanza é abbastanza grande e arriva fino in fondo, alle pareti in bella mostra ci sono decine e decine di piani in legno che contengono, coricate, bottiglie messe in bella mostra.

La stanza é ordinata e pulita, solo l’odore di umido e muffa fa intender che si trovano in una cantina.

‘Chiudi la porta ‘ dice Mario a Carlo che é stato l’ultimo ad entrare ‘ venite in fondo vedrete che spettacolo.’

Sono giunti in fondo al locale e con un telecomando Mario accende delle luci che illuminano le bottiglie da sotto dando una visione surreale a tutta la cantina, si notano altre due porte chiuse che però sono pulite e messe di recente, in fondo alla cantina ci sono dei tavoli per la mescita con una serie di bicchieri per l’assaggio.

Mario prende da un lato una bottiglia scura, la solleva dolcemente e dice rivolgendosi ai suoi amici:

‘E’ un annata eccezionale, il 1969, ed il contenuto é talmente millesimato che sentirete cosa si prova a bere il ‘nettare degli Dei’ come lo chiamiamo noi, il collo lungo serve proprio a far scorrere lo champagne lentamente prima di prendere il contatto con il vetro del bicchiere.’

La bottiglia é molto grossa sotto e man mano che sale il collo tende a restringersi finendo alla punta con una larghezza di circa 7/8 centimetri, sembra il collo di uno struzzo, é appoggiata dolcemente in un cesto con della paglia e Mario sta incominciando ad aprire il tappo, lentamente, con delicatezza lo fa uscire e trattenendolo con una mano prima che faccia il classico botto dello champagne dice alla donna:

‘Ti dispiace aprire quella porta accanto a te, la luce é sulla destra.’

Marisa é colta di sorpresa, ma non più di tanto, si aspetta che qualcosa debba accadere e non si é certo bevuta l’offerta del regalo e dell’andata in terrazza dell’uomo, apre la porta con circospezione ed accende la luce, all’interno un piccolo locale con un paio di poltrone ed una branda al lato destro perfettamente in ordine, entra, controlla e si gira verso Mario ed il marito che ha gli occhi sbarrati e stralunati :

‘Ed ora? ‘ dice rivolgendosi a Mario ‘ che succede?’

‘Ora ti spogli e ti metti stravaccata su quella poltrona, apri la fessa ed aspetti che ti riempio del miglior Champagne che c’é in circolazione, roba da 1.000 euro a bottiglia.’

Marisa é tremante e vogliosa, in una baleno é rimasta nuda con le sole scarpe ai piedi, ha le gambe su i braccioli della poltrona ed ha allargato le labbra della fica che é già bagnata e gocciolante, il botto del tappo dello champagne é l’avviso che sta per essere penetrata da quel collo di bottiglia così preziosa e……….lunga, Mario l’avvicina alle labbra della fica, ma prima si é inginocchiato per dedicarle una suntuosa e profonda leccata, la penetra un poco alla volta, ma i 7/8 centimetri di larghezza fanno fatica a scendere nell’utero della donna, l’uomo gira dolcemente la bottiglia dentro ed il vetro inizia la discesa con decisione, capovolge lentamente la bottiglia ed un getto di liquido prezioso si riversa nella fica calda che al contatto fa sobbalzare piacevolmente Marisa, ancora un altro getto e scende un rivolo di champagne lungo il solco delle chiappe, la donna é in estasi sia per la particolare situazione che per il godimento montante di stare aperta e lurida in una cantina con un collo di bottiglia cha la sta trapanando.

All’improvviso trattenendo la bottiglia Mario le mette in bocca il suo randello che é già duro e maestoso, la trattiene per la testa e lo guida in gola accolto della bocca della ninfomane che ha gli occhi socchiusi come una fessura, si sente prendere i capelli dalle mani dell’uomo che la guida nel bocchino sfondandola la bocca e la gola, le mani di Mario sono una tenaglia, ma nello stesso tempo sente la bottiglia che penetra sempre più giù, più in fondo, più dentro, sempre più dentro………….

In un attimo materializza la situazione e sbarra gli occhi, vede e sente il cazzo di Mario che la profana la bocca, sulle mammelle ha le mani di suo marito che la strapazzano a dovere ed in mezzo alle cosce un uomo piccolo e canuto che manovra la bottiglia con maestria facendola godere ed urlare di godimento.

Il collo della bottiglia é tutto immerso nella pucchiacca che continua ad emettere umori e succhi, fa un su e giù lento, ma secco che ogni volta fa sussultare la femmina che con le mani cerca di prendere con la testa il terzo uomo come per ringraziarlo di tanto godimento che le sta facendo provare, all’improvviso la bottiglia viene alzata perpendicolarmente e tutto il contenuto versato nelle budella della troia che grida ed ansima sentendosi la pancia gonfiarsi.

E’ un attimo e quando la bottiglia viene estratta con un colpo secco e preciso, prima che il prezioso liquido possa versarsi fuori, sente due – tre lingue che lappano e bevono dalla sua sorca il liquido giallino; ma in bocca si ritrova ancora la mazza di Mario e sulle tette ha le mani del marito che ora la stanno devastando, in mezzo alle cosce gli uomini sono diventati tre, tutti piccoli e canuti che come capre bevono, lappano, succhiano, ingoiano tutto quello che la sua fica fa scendere.

L’urlo che la donna lancia é il segnale che il più feroce, intenso, prolungato orgasmo l’ha raggiunta nel cervello e deve introdursi tre dita dentro per cercare di calmare la smania che l’assale

Ma le sorprese non sono ancora finite, mentre il suo corpo viene scosso dagli ultimi sussulti di godimento si sente investita da un getto sottile di acqua calda che penetrando nella fica slabbrata la fa sussultare, fremere, tremare e vibrare tutta; il primo istinto é quello di chiudere le cosce, ma la quantità di acqua (?) che le é penetrata dentro non le consente di chiudere le cosce che allarga ancora e svuota la vescica in bocca ai tre piccoli uomini che si abbeverano alla fonte della sua fica, solo allora capisce che è stato lo schizzo di una pompa che l’ha investita, ma sopratutto riempita la sorca.

Sono stati dieci minuti di godimento totale ed appagante che la fanno sentire le gambe molli e cedenti, viene sollevata da Mario che la indirizza all’altra porta che si trova nel locale dove é accolta da una doccia fredda che la scuote e la rimette in vita.

I suoi abiti sono stati deposti in un armadio e sono miracolosamente asciutti e la donna si può rivestire dopo essersi asciugata con dei morbidi teli che ha trovato nel vano doccia ed uscendo raccoglie l’applauso dei suoi due uomini che l’attendono fuori.

‘Sei stata eccezionale ed incredibile ‘ le dice finalmente Mario ‘ ora sai cosa significa trovarsi in situazioni strane ed eccitanti, riesci a superare tutte le prove.’

‘E i vecchietti? ‘ domanda curiosa Marisa ‘ dove sono andati. ‘

‘Erano inzuppati fino al midollo, sono andati via: hanno assolto al loro compito………’ ‘ risponde Mario che intanto ha messo in un cesto cinque bottiglie dello champagne che hanno aperto prima.

‘Questo é il mio omaggio per la splendida conoscenza che abbiamo avuto ‘ da il cesto a Carlo e si avvia verso l’uscita ‘ voglio sperare che abbiate trascorso un bel pomeriggio’

Marisa gli da il braccio e sussurra all’orecchio dell’uomo:

‘Quando vuoi la nostra casa é sempre aperta per te e………..non solo quella.!’

Mario sorride e la bacia sulle labbra introfulando la lingua in bocca che la donna succhia con ancora tanto desiderio.

Sono davanti all’ascensore e Marisa non vuole saperne di ritornare a casa, istiga ancora il professore che le cinge la vita e l’attira a se:

‘Sei proprio scatenata, hai il fuoco nel ventre ed una libidine oscena che ti deforma il viso tanto sei eccitata, dai saliamo sopra che ho un’altra sorpresa per te………..!’ ‘ dice il professore che dalla vita ha piazzato letteralmente la mano in mezzo alle pacche della perversa femmina.

In ascensore Carlo sta per fare il piano di Mario, ma l’uomo con un cenno della testa dice:

‘Andiamo su da Voi, ricambio la visita ‘ dice il professore che ha ormai stabilmente la mano in mezzo alle cosce di Marisa che le stringe per non gridare dal desiderio montante ‘ voglio vedere tua moglie che ospitalità mi offre…..’

Nel breve tragitto al piano dei coniugi, Marisa é strapazzata da dietro da Mario che ormai ha la mano piantata nella fica mentre il marito la mantiene davanti e le ha scoperto le mammelle che strapazza con tutte e due le mani, la donna si é sollevata il vestito e con una mano si trastulla la fica che cola sbroda in abbondanza; prima di aprire le porte, Carlo si assicura che non ci sia nessuno sul ballatoio ed aperta la porta d’ingresso fa cenno ai due che possono entrare, Mario sempre con la mano piantata nella fica della donna la sbatte vicino alla porta di casa e la fa sobbalzare per i colpi violenti che le assesta.

Entra finalmente in casa, ma prima di addentrarsi nelle stanze interne fa girare la donna ed alzatale una coscia si abbassa e la lecca profondamente fica e culo, la sbroda cola in abbondanza e l’uomo si abbevera a quella fonte con ingordigia e lussuria.

Marisa strabuzza gli occhi ed é fuori di testa:

‘Sfondami lurido porco, aprimi con le mani la sorca, rompimi il culo, hai tra le mani una latrina sudicia e vogliosa peggio di una scrofa in calore…….’

‘Si ‘ dice il professore ‘ sei una latrina rotta in culo e perciò ti piscio in gola lurida vacca…’ ‘ e facendola inginocchiare la lorda di una pisciata copiosa e possente che lo champagne bevuto rende lunga e abbondante, la perversa donna sorpresa dal gesto repentino dell’uomo non rifiuta affatto la bevuta di piscio e con la bocca spalancata beve, ingoia a garganella, anche il marito arrapato e stravolto si avvicina alla donna e la riempie del suo piscio che finalmente sembra calmarla di tutte le perverse fantasie che ha dimostrato.

Si accascia infine in una pozza di piscio, latrina nella latrina, e con la faccia bagnata si alza in tutta la sua straordinaria bellezza e baciando lascivamente prima il professore e poi il marito dice:

‘Non é mica finita………………….!’

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