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SFONDA IL CULO DI MIA MOGLIE, TI PREGO…TI SUPPLICO

By 16 Novembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Amare una persona vuol dire volere il suo bene, la sua felicità, volere il massimo per lei.
Mia moglie è molto bella e può avere tutti gli uomini che vuole, ma sta solo con me, perché mi ama e vuole esser fedele.
Io però la amo così tanto che vederla così bella, con un corpo così sensuale e con degli occhi così profondi, sensuali, e soprattutto vedendo quanto è brava quando scopiamo, come succhia bene da farmi morire, lo sento quando lo fa con gusto, con devozione, con attrazione, proprio che le piace averlo in bocca, giocarci, gustarlo, le piace così tanto averlo nella sua bocca, passarci la lingua che addirittura si bagna completamente e qualche volta pure viene, si raggiunge l’orgasmo solo perché si sta gustando il mio cazzo, perché me lo succhia, lo tira, ci gioca morsicandolo, leccandomi le palle. Insomma lo ama. Quindi io mi sento male al pensiero che per esser fedele a me, non possa gustarsene altri, apprezzarne altri diversi dal mio, ma soprattutto non farne scorpacciate, cioè non potersi lasciare totalmente ai propri istinti, senza vergognarsene, senza esser catalogata come una sbagliata, dovendo esser bollata come puttana in modo negativo, ma invece potersi sentire in modo positivo ‘mignotta’, come fosse bello, come fosse una reginetta, come fosse una conquistatrice, come per noi se conquistiamo più donne.
Io impazzirei a vederla senza freni inibitori, continuando ad amarmi ed anzi apprezzando ancor di più per quello che le voglio donare, la libertà di gustarsi la vita, di giocare, di dare libero sfogo alle sue voglie e per questo amarmi sempre di più per il dono che le do, senza venir visto come quello che non la ama, come uno stupido.
Io voglio vederla che guarda gli altri con lo stesso sguardo che guarda me, proprio da mignotta desiderosa di averlo in bocca e poi in mezzo alle gambe. Lei ama sentirlo entrare e le piace anche prenderlo dietro.
Voglio donarla ad un altro, vedere lei che impreca lui per far piano, vedere un altro che la domina, lei a pecora, nuda o vestita da mignotta, lui che impazzisce, lei che lo guarda e le piace, si, gli guarda il cazzo e lo vuole sentire, gustare e quindi si china in segno di devozione ad assaggiargli il cazzo e lo sente diverso dal mio, magari più largo o più lungo e con un gusto di sborra diverso, e mentre lei in ginocchio , seminuda, senza nessun vestito che le copra le sue bellezze, si sente osservata da lui, sente il desiderio del maschio verso la bella femmina, come natura vuole, lei si sente apprezzata, desiderata, voluta ad ogni costo e per questo lei è la principessa che può decidere se accettarlo oppure no e fare quello a lei più consono, quello a lei più desiderato, se vuole si dimostra attiva, se vuole si fa dominare.
Lui con la voglia di dominarla, le apre le belle gambe, la palpa, le spinge il suo bel cazzo duro nel culo, lei sente che vuol esser dominata e decide di far vedere ad uno che non conosce quanto ami il cazzo, quanto desideri sentire quel bastone venoso di carne di un altro, dentro la propria intimità, dentro il punto più intimo, più nascosto, più protetto.
Si concede, si lascia dominare, si lascia piegare, lascia che lui le metta il suo cazzo duro dentro le chiappe, in un buco che ti chiedi come faccia ad entrare .
Lui palpandole le chiappe sode le apre e spinge il suo cazzo dentro. Lei sta ferma, lascia che quel corpo estraneo spinga, forza il suo orifizio. Lei di istinto contrae il sedere, il buco cerca di chiuderlo, è naturale, dato il corpo che vuole entrare ed il dolore che inizia a sentire.
Però la perversione che ha dentro di se, la voglia di osare, la voglia di trasgredire, la voglia di fare quello che normalmente non si fa, non si dovrebbe fare sia per moralità che per natura, questa voglia di cambiare le regole, di uscire dagli schemi, la fa controllare e le permette di vincere l’istinto, e quindi di combattere contro quei muscoli che sembrerebbero involontari, a tal punto che non solo li smolla, li lascia andare, ma trova la determinazione , la consapevolezza, la ragione di voler sentire quel dolore forte lancinante, ma non troppo di colpo.
La voglia di trasgredire le permette anzi di aiutare il tronco che la vuole invadere, spinge lo sfintere come se stesse , come se dovesse espellere quello che normalmente esce da lì, quello per cui il sedere è stato creato. Ma questa voglia di andare contro natura, e soprattutto in questo momento non con proprio marito ma con uno che non conosce, o comunque conosce ma non tanto da avergli mai fatto vedere quelle parti del corpo eccitanti, oltre le gambe che le poteva vedere quando lei indossava la minigonna o in mezzo alle tette quando lei indossava un top un po’ scollato o un po’ le natiche se era in costume.
Quindi già si sente osservata nel proprio intimo e in più gli sta concedendo il lato più nascosto.
Lui eccitatissimo spinge, ogni tanto le allarga le natiche, ma per gustarsela meglio , per farlo diventare ancor più duro del solito allunga le mani sulle sue gambe, sulle gambe belle lisce di mia moglie, che fino ad allora aveva visto qualche volta quando lei portava quelle belle gonnelline, minigonne corte corte, fino a metà coscia, metà gamba.
Inoltre lei essendo a pecora ha le tette penzolanti, la sua bella quarta le fa cadere, le fa penzolare bene, la fa sentire ancora più indifesa, più donna, più femmina, più materna, più una vacca per allattare, una mucca, una pecorella, una tettona, una latteria, insomma una che ha il compito di produrre il latte.
Lui le fa allargare le gambe per aiutarne la penetrazione e lei vogliosa adempie ad ogni richiesta che l’estraneo le fa. Lui spinge e pian piano inizia la sua cappella a farsi spazio allargando l’orifizio alla donna della mia vita. Lei continua a stare in quella posizione di sottomissione, di totale apertura delle proprie parti intime al suo pretendente.
Lui spingendo inizia a farsi largo facendo entrare pian piano la cappella che essendo più morbida si lascia schiacciare pur di entrare.
Lei sente il dolore e respira con ansia, respira profondamente, sente il suo buco che tira, inizia a sentire il dolore.
SI piega, le mani che le sorreggono la testa e le tette cedono, il dolore aumenta di colpo in forma esponenziale, non in modo graduale perché appena la cappella ha iniziato ad entrare ha permesso al muscolo interno pieno di sangue pompato a farsi spazio.
Lei si china e si poggia sui gomiti, incomincia a non prestare più il pensiero sulle sue tette esposte a penzoloni. Le mani le unisce , le stringe, SI sente dalla sua bocca il dolore che prova, inizia ad imprecare a chiedere di al suo dominatore, al suo padrone, perché essendo in quella posizione è difficile che possa opporsi a quello che il maschio le sta facendo. Lui eccitato e visto che la sua cappella ha iniziato ad entrare, spinge, spinge, spinge, l’unico obiettivo è infilarglielo tutto dentro quel bel culo, il bel culetto morbido e sodo che lui si vede davanti ai propri occhi, nudo, indifeso, messo nella posizione che lo fa vedere al meglio, messo totalmente a sua disposizione, il culetto voglioso, desideroso del suo cazzo, voglioso di esser penetrato, di esser invaso, sfondato, aperto, è il culo .., per me è il culo di mia moglie che conosco bene, per lui è il culo di una bella ragazza, è il culo voglioso di una puttana, di una come piace a mia moglie autodefinirsi, MIGNOTTA.
Quando lei si definisce mignotta, in quella parola vuole trasmettere la sua voglia di godere,di provare piacere, e quindi di sentirlo dentro di se di fare quello che non si può dire.
Lui spinge e vede mia moglie sempre più piegata , sempre più con la testa verso il basso, appoggiata sul materasso, perché da una parte gode di pi e dall’altra sopporta meglio il dolore, si quel dolore sempre più forte, lancinante, provocato da quel cazzo grosso, più grosso del mio che la vuole aprire.
Il porco sente che sta dominando quella puttanella, quella fregna, quella vogliosa di cazzo che si dona a lui davanti a me.
Spinge ancora e ormai tutta la cappella è detro, lei stringe le mai, anzi mette una mano dietro, si sforza nonostante il dolore, a cercare di frenarlo, perché il dolore è troppo forte, non resiste, è superiore al piacere che le genera, quindi piega il braccio, toccandogli la pancia e poi la gamba per cercare di frenare l’avanzata di quella trivella che le procura un piacere tale da farle innondare la fregna a tal punto che la gravità le porta il liquido sulle belle gambe lisce e vellutate, arrivando fin quasi al ginocchio.
Lei vuole controllare l’avanzata di quel bastone in cemento che la sta sfondando.
Lei continua a dire a lui di fermarsi, di rallentare, di non avanzare perché le fa troppo male, ma lui sta godendo come un porco, gli piace molto, on gli interessa niente di lei, assolutamente niente, lui pensa solamente a se stesso, anzi gode nel vederla così, si sente il padrone della schiava, della puttana, come se l’avesse comprata al mercato delle troie.
Quando lei cerca di fermarlo, lui le prende la mano e la mette sui suoi ciglioni.
Lui le dice:Senti come sono piene le mie palle.
E le lascia sfregare sulla sua sacca,le chiude un po’ la mano in modo da sentirsi i coglioni bel accuditi.
Lui: massaggiami le palle’.

Lei: ti prego, ti supplico, fai piano mi fai male eeeee

Lui: decido io dai

Lui spinge e sento lei piegarsi dal dolore e che continua ad imprecare di fare piano.
Lui intanto mi chiama e mi chiede di tenerle le chiappe aperte, per facilitarne la penetrazione .
Intanto lei avendo le gambe aperte , si trova ad avere il suo nettare che esce dalle labbra depilate, si vede un filo lungo fino a giù.
Lui spinge, spinge, lei impreca, sempre più piegata dal dolore , lui si china e le agguanta le tette, le strizza e le lecca il collo, le orecchie e mia moglie raggiunga l’ennesimo orgasmo, si sente che gode come una maiala, è bello sentirla godere davanti a lui, anzi grazie a lui.
Lui la lecca tutta, le lecca le orecchie , il collo, che profuma di confetto, proprio da bella ragazza di classe. Lei ha goduto e lui le gira il viso e le mette la lingua in bocca, la limona, lei è appena venuta, ha bisogno di riprendersi, di respirare, ma lui anzi la limona, con forza e spinge il cazzo dentro , ancora e ancora.
Si sente il tentativo di mia moglie di gridare per il dolore che sente, per quel cannone che le sta aprendo il culo, quel tentativo soppresso dalla bocca, dalla lingua del dominatore, del maschio che sta gustando e profanando nelle viscere il corpo di quella figa.
Ormai il culo è stato aperto, il cazzo è dentro a metà, il dolore che sente è dovuto principalmente alla profondità, a quanto quel cazzo si addentra e quindi fino a che punto le allarga dentro .
Lui a quel punto anche come dominazione e punizione, spinge totalmente, vuole entrare tutto e lo fa , si rimette dritto, mi toglie le mani allarga lui le chiappe e le da un colpo secco spingendo così tutto dentro, se potesse anche le palle, mia moglie grida con tutto il suo fiato, tale è il dolore che lui le ha fatto provare nel tratto finale.
Lei si inarca in alto, la testa la alza totalmente gridando dal dolore ed imprecandolo di avere pietà, ma a quel punto lui si sente il dominatore incontrastato ed inizia a pompare a dare colpi forti, si per allargare bene il culo fin dentro, vuole spalancarglielo, vuole romperlo ben bene, vuole cercare di guadagnare spazio sempre più in profondità, lei con le mani cerca di frenarlo allora a quel punto le prende i polsi e la tiene, la fa stare con le spalle e le tette sollevate dal materasso e la scopa con tutta la sua forza, lei impreca di smetterla ma inutilmente, lei grida ancora dal piacere , la mignotta di mia moglie è stata soddisfatta ancora e sta godendo.
Lui le chiede se le piace il suo cazzo .
Lui: bella figa, ti piace il mio cazzo? Ma lei non risponde e si sente solamente i respiri ed i piaceri .
Lui: rispondi alla mia domanda: ti piace sentirlo il mio cazzo? Lo desideri? Rispondi cazzo!!altrimenti ti sfondo!!
E aumenta a pomparla, lei allora
Lei: si, si , mi piace, scopami, lo voglio , lo voglio , mi piace sentire il tuo cazzo, siiii.
Lui: brava
A quel punto lui le chiede: chi preferisci ? me o tuo marito? Chi ti scopa meglio? Chi ti soddisfa di più?
Lei non risponde. Io a sentire questo dovrei ingelosirmi, ma questa situazione di umiliazione nei miei confronti e nei confronti di mia moglie è così perversa che mi eccita.
Lui le ripete la domanda aumentandone la dominazione,le lascia le mani, i polsi ma le agguanta le tette, le strizza con tutta la forza che ha, lei grida dal dolore e dal piacere, le sta sfondando il culo e le massacra le tette, i capezzoli.
Lei cerca di girarsi per guardarmi, per chiedermi cosa deve fare e per vedere che faccia faccio, se ci rimango male, se ci soffro, mi ama , non vuole ferirmi.
Lui allora le dice: non girarti, non guardarlo e rispondi bella vogliosetta, e dimmi la verità altrimenti ti castigo e poi soprattutto questa sarà la prima e ultima volta che mi vedi e non ti scoperò più.
Vuoi o no scopare ancora con me? Stai godendo? Altrimenti non mi vedrai più’sei sicura che voi che finisca? Vuoi godere ancora, lo vuoi il mio cazzo? RISPONDI
Lei: si , si, mi è piaciuto, lo voglio ancora., si, ti prego, non sparire, lo desidero, mi piaci, lo voglio sentire dentro di me.
Lui: allora rispondi alla mia domanda : chi preferisci? Me o lui?
Lei: te’
Lui: non ho sentito, gridalo, dillo bene altrimenti sparisco.
Lei: preferisco te, PREFERISCO TE.
Lui: dillo meglio, esprimiti
Lei: si, preferisco il tuo cazzo, mi scopi meglio, sono tuaaa, tutta tua, tutte le volte che vorrai’

Lui continua a scoparla per una buona mezz’ora, lei è già venuta 3 volte , lui le strizza le tette, mi manda davanti a lei e la obbliga a cucciarmelo, lei mi guarda con quello sguardo da mignotta ed inizia a pomparmelo con gusto ed a succhiare la sborra che ho perso dal mio cazzo e lei mi dice tra un godimento e l’altro, piegata dal porco che la scopa e che le spinge la testa sul mio cazzo, e con l’altra le spreme una tetta con forza.
Lei: grazie amore, grazie per avermi concessa a lui, lui si che mi fa godere veramente, lui è un vero uomo, mica te.
Io mi sento male, ma la vedo come una vera mignotta, allora le prendo la testa e la costringo a sicchiarmelo, lei mi alza gli occhi mi guarda che mi eccito , capisce che mi piace quello che mi ha appena detto e allora pompa alla grande sempre mentre l’altro le sfonda con forza il clo facendola godere e le strizza tutte e due le tette, le palpa con tutta la forza, le tira, tira i capezzoli, le strizza , le palpa.
Lei mi morde il cazzo fortissimo coi suoi denti in corrispondenza della cappella, mi fa un male tale, che mi esce un po’ di sangue ma mi da un piacere tale che le arriva uno schizzo di sborra un po’ nell’occhio e un po’ in bocca.
Lui da lo sprint finale e lei pure, lui le apre le gambe e il culo sfondandola al massimo e strizzandole le tette.
Lui: sei la mia puttana, sei una troia assetata, ti sfondooo, e a quel punto con le unghie le incide le tette e le morde un capezzolo lasciandole il segno e grida e sborra, rilasciando tutto il liquido seminale dentro le viscere, il culo di mia moglie.
Lui: aaaaaaaaaaooooo
Nello stesso momento anche io sborro e le tengo la testa ferma cercando di farle entrare il più possibile il mio cazzo dentro la sua bocca, la sua gola.
Lei sentendo l’eccitazione mia e dell’altro raggiunge anche lei l’orgasmo, in 3 veniamo nello stesso momento. Mia moglie gode per la 4 volta e spalanca ancor di più la bocca dal piacere dandomi largo spazio per il mio cazzo a mandare il getto dritto in gola.
Il porco invece le riempe il culo.
Dopo 30 secondi di puro piacere di tutti e tre in contemporanea, ci buttiamo di lato e mia moglie fa uscire parte dello sperma sulle sue tette, altro sul mio cazzo , ed altro ancora lo ingoia.
Il porco toglie il suo cazzo e lo porta a farselo succhiare da mia moglie la quale appena venuta e sapendo che aveva il cazzo dentro il culo, tenta di non succhiarlo, ma lui lo spinge dentro lo stesso.
Poco dopo la sborra esce dal culo di mia moglie ed inizia a colare sulle sue gambe.
Lui: bella , ti è piaciuto? Sei una mignotta’vera vera, d’ora in poi ti chiamerò mignotta, perché questo è il nome che meriti.
Lei si gira mi guarda e mi dice: ti è piaciuto? Hai realizzato il tuo sogno ? d’ora in poi ti chiamerò cornuto, perché ora lo sei, ti piace ? sei contento?

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