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Ho sempre avuto molte amiche femmine con cui mi piace confrontarmi sull’argomento sesso. E’ così che con una mia vecchia amica abbiamo capito di avere molte cose in comune sul tema e sopratutto di essere molto in sintonia. Da li a finire a letto insieme il passo è stato breve. Abbiamo scoperto di avere un gran feeling sessuale e anche se non abbiamo nientr’altro in comune al momento questo ci basta e siccome vivevo solo le ho chiesto di trasferirsi da me per comodità.
Sara, questo il suo nome, ha accettato più che volentieri. Ve la descrivo: è una ragazza di 25 anni alta 1.70, capelli mori e occhi azzurri, un fisico atletico scolpito dalla palestra con un culo di granito e una quarta che non ha bisogno di reggiseno da tanto è alto e sodo. Ci siamo trovati perchè sessualmente parlando siamo entrambi due maiali di mentalità aperta a cui piace l’esibizionismo. Passiamo le giornate libere a scopare o fare porcate. A lei poi piace essere dominata e si contrappone alla perfezione con me.

Si tratta di una situazione atipica, infatti dall’esterno si può pensare che siamo una coppia ma la realtà è che siamo solo amici di letto.

Dal momento che sarà importante ai fini della storia, vi descrivo dove vivo. Si tratta di una struttura comprensiva di sei appartamenti fatta a quadrato con tre appartamenti uno sopra l’altro da una parte e tre dall’altra e con un giardino interno che ha l’accesso solo dai due appartamenti al piano terra, di cui uno è il mio.
Sopra di me ci abita una coppia sui 30 ancora senza figli di nome Elisa e Christian e al terzo piano una ragazza di 28 anni di nome Giulia, single e molto timida. Dall’altra parte al piano terra c’è un ragazzo sui 25 di nome Marco, al secondo piano un signore sulla sesantina di nome Giorgio, e sopra ancora ci abitano una donna sulla quarantina di nome Mara, che è spesso fuori casa per lavoro, con suo figlio di diciotto anni, in piena tempesta ormonale, di nome Alex .
Insomma tutta gente giovane e senza tabù. Anche l’unico signore più anziano è rinomato per essere un porco.

Ho subito pensato che mi sarei divertito molto con Sara qui. Dal momento che le piace essere dominata ed esibita, avrei sfruttato i miei coinquilini in questo gioco. Per iniziare non avevamo tende e siccome era estate avevamo spesso le finestre aperte e giravamo mezzi svestiti per casa. Sara era quasi sempre con pantaloncini aderenti e canottiera senza reggiseno, fosse per me avrebbe girato nuda ma ci teneva a un minimo di contegno con i nuovi vicini. Era comunque super sexy lo stesso. E dagli appartamenti di fronte a noi potevano vedere bene. La camera da letto e il bagno erano le uniche due camere non visibili dagli altri appartamenti.

Avevo notato subito che il nostro dirimpettaio, Marco, era decisamente attratto da Sara e non ho dubbi che anche se non li vedevo il signore del secondo piano e il ragazzino del terzo spiavano Sara ogni volta che era loro possibile.

Un venerdì sera mentre eravamo a letto e la stavo scopando ho detto a Sara che avevo intenzione di riprenderci e fare un video porno. L’ho sentita subito godere della cosa. Le ho detto che le avrei fatto indossare una maschera per non essere riconoscibile e che poi avremmo potuto pubblicarlo in qualche sito e vedere i commenti. Lei era preoccupata di potere essere riconosciuta da conoscenti e la maschera era l’unico modo per tranquillizzarla.
L’idea doveva piacerle perchè la sentivo sempre più calda e bagnata.
Io: “Per potere farlo bisogna che prima però fai una cosa”
Sara: “Che cosa?”
Io: “Che ti abbronzi anche le tette, ora sono troppo bianche!”
Sara: “Il sole lo prendo in giardino, dovrei stare tette al vento qui fuori?? Mi vedranno tutti!”
Io: “Lo so, e ci saranno sicuramente dei vicini che non vedono l’ora!”
Sara: “E se Marco esce e viene in giardino?”
Io: “Avrà una visione migliore delle tue tette!”
Sara: “Si ma che gli dico?”
Io: “Per me puoi dirgli anche la verità!”
Sara: “Quello non vede l’ora di saltarmi addosso! E sarei in difficoltà anche con tutti gli altri vicini! Ho sempre cercato di avere un minimo di contegno.”
Io: “Lo sai che mi piace metterti in difficoltà….”
Sara: “Si ma cosi rischio di finire veramente nei guai! Se capiscono che mi piace essere dominata, mi usano come e quando vogliono.”
Io: “Domani prenderai il sole in topless, fine della discussione. Domenica gireremo il video. Cosa succedrà e come ti comporterai con i vicini sono fatti tuoi”
So che gli ordini perentori le fottono la mente. Dicendole così mentre la stavo scopando le ho fatto avere un orgasmo quasi immediato.
La parte perversa di me era curiosa di vederla usata anche dai vicini. In ogni caso, affrontato questo tabù avrebbe poi potuto finalmente girare per casa tette al vento come desideravo ed era quello che più mi premeva.

Il giorno seguente si mise in giardino a prendere il sole. Inizialmente era in bikini come al solito ma dopo 5 minuti si slacciò il pezzo sopra e lo tolse. Stava per spalmarsi la crema e le urlai da dentro casa “Ricordati che poi devi passare a ritirare i soldi per le pulizie condominiali, questa volta sta a noi. Io esco, ci vediamo più tardi!” In questo modo cercai di attirare l’attenzione dei vicini, almeno di quelli che non erano usciti. Di sicuro Marco era in casa perchè aveva le finestre aperte e così pure Giorgio al piano di sopra.
Sara diventò rossa e mi rispose solo con un “Ok” flebile mentre si spalmava la crema sul seno, scena molto eccitante. Uscì per delle commissioni con l’eccitazione di vedere cosa sarebbe successo.

Da qui in poi mi raccontò tutto Sara quando rincasai la sera. La lasciai sola praticamente tutta la giornata e successero diverse cose interessanti che non mi sarei aspettato!

Sara mi disse che prese il sole indisturbata per tutta la mattina finchè verso ora di pranzo uscì Marco, il vicino.
Le si avvicinò guardandola fissa sul grosso seno in mostra. La salutò e inizio una conversazione che Sara mi disse fosse solo per attaccarle bottone e avere modo di guardarla da vicino. Dopo dieci minuti di chiacchiere futili, in cui Marco la fissò continuamente, Sara dapprima semplicemente scocciata iniziò ad eccitarsi. Stare sotto lo sguardo non gradito di un uomo che non si faceva scrupoli ad osservarla esplicitamente accese il suo esibizionismo. Lei era praticamente nuda, perchè lo slip sotto era minimale ed il colore, bianco, non la aiutò quando si accorse che si iniziava a bagnare, anzi le fece pensare che sicuramente si doveva vedere bene e questo innescò un vortice di eccitazione. Più sapeva di essere esposta, più si eccitava, e più si eccitava più era esposta.
In effetti Marco si accorse del cambiamento quando vide i capezzoli di Sara diventare due chiodi e lo slippino diventare bagnato e sempre più trasparente. Capì che poteva osare e sondò il terreno chiedendo dove fossi. Lei eccitata rispose che ero fuori e sarei tornato solo alla sera.
Lui allora le chiese di farle compagnia per pranzo, di andare subito a casa sua. Sara mi disse che la cosa che la colpì fu che lo disse in modo imperativo, non come domanda. Lei non voleva ma questo modo di lui di porsi la fece capitolare.
Provò a rivestirsi ma Marco che doveva avere capito i punti deboli di lei la fermò subito e le disse di andare così com’era. Le porse la mano per farla alzare dal lettino e la trascinò in casa sua.

Una volta in casa la invitò a sedersi a tavola, che aveva già preparato prima di uscire. Lei mi disse che inizialmente lui fu cauto, le chiese molte domande su di me e sul rapporto che avevamo, probabilmente non voleva fare casini ma sondare prima il terreno. Finito di mangiare i discorsi si spostarono sul sesso.
Sara era eccitatissima e non riuscì a trattenersi dal dire la verità. Le rivelò di essere esibizionista e pure che aveva preso il sole nuda perchè volevamo fare un video porno e gliel’avevo chiesto io.
Lui le disse che allora io non avevo niente in contrario se lei si fosse mostrata, la fece alzare dalla sedia prendendola per mano e le fece fare un giro davanti a lui. Lei vicinissima a lui si sentiva nelle sue mani e gli lasciava fare. Lui non perse tempo e le disse di togliere quello slippino che tanto era tutto bagnato e trasparente ed era come se non l’avesse. Sara rimase nuda di fronte a lui che prima la guardava estasiato e poi iniziò ad allungare le mani. Accarezzandola prima un seno, poi il culo.
Marco: “Quindi se ho capito bene in realtà sei single e non ti dispiace se mi approfitto di te”
Sara: “Ti prego, no dai…comportati bene” disse mentre cercava di mantenere un controllo e una dignità che in realtà non aveva più.
Marco le infilò due dita in figa direttamente, non ci fù il minimo ostacolo da quanto era bagnata.
Marco: “Ma guardati, sei solo una troia in calore! Ma con un gran corpo! Che tette!”
In effetti il suo masturbarla aveva reso il respiro di Sara affannoso e le tette iniziavano a sobbalzare ad ogni affondo di lui. Che rincarò la dose infilando un terzo dito e aumentando il ritmo. La portò sul punto dell’orgasmo ma si fermò.
Sara mi disse che ciò l’aveva lasciata stranita e con più voglia di prima. Lui le ordinò di farle un bocchino. Lei non se lo fece ripetere, lo mise a sedere sulla sedia e inginocchiandosi davanti a lui lo spogliò e cominciò a leccargli il cazzo. Che mi disse non fosse di dimensioni generose purtroppo.
Lei lo fece venire in poco tempo mentre lui la chiamava con epiteti volgari. Marco si scaricò nella bocca di Sara mentre la teneva piantata con tutto il suo cazzo in bocca.
Lui era soddisfatto e la lasciò andare. Sara lo pregò di non dire niente con nessuno. Lui dopo essere venuto era ora calmo e la tranquillizzò e anzi si scusò ma le disse che era bellissima e non aveva resistito e che gli sarebbe piaciuto chiavarla in futuro. Lei rispose con un “vedremo” e mentre si rimetteva lo slippino le chiese i soldi per il condominio che sarebbe comunque dovuta passare a prendere. Mi disse che si sentiva una puttana a prendere dei soldi dopo una pompa, anche se ovviamente le cose non erano collegate in realtà.

Uscì di nuovo a stendersi in giardino e vi rimase un altro paio di ore, sempre in topless. L’eccitazione che aveva accumulato e che non aveva potuto sfogare in precedenza la portò sul punto più volte di rimanere nuda ma resistette a questo impulso.

Era irrequieta. Si mise i pantaloncini e una canottiera e fece per rincasare, per potersi vestire ed andare a ritirare i soldi dagli altri condomini tuttavia l’eccitazione la fece desistere e decise di andarci così vestita, in fondo era pur sempre estate pensò.

Andò per primo dal signore che abitava sopra a Marco, Giorgio.
Bussò e disse “Salve sono Sara, devo ritirare i soldi per le pulizie condominiali”
Giorgio aprì e le disse di entrare. Lei gli disse che voleva solo i soldi e sarebbe andata via subito, ma lui insistette nel farla entrare. Iniziò a parlarle, dapprima in maniera tranquilla, poi iniziò ad attaccarla dicendole che l’aveva vista prendere il sole nuda in giardino e infilarsi così nuda a casa di Marco.
Sara: “Signor Giorgio, sono solo andata a prendere i soldi”
Giorgio: “Be se sei andata in topless da lui allora voglio che tu lo sia anche da me”
Lei tentò di ribellarsi timidamente ma lui le afferrò la canottiera e gliela tolse.
Giorgio: “Ho ragione e tu lo sai. Sei la nuova troietta del palazzo?”
Sara: “Cosa… no! No, è solo capitato che…prima…”
Giorgio: “Non dire bugie piccola, se no ti devo punire! Sei stata da Marco più di un’ora e pretendi di cavartela in un minuto da me?” disse Giorgio che da vecchio porco aveva capito come sfruttare la situazione.
Sara si stava eccitando, quell’uomo era una figura autoritaria e lei doveva ancora godere da prima. In più essere rimasta tette al vento davanti a lui le diede una scossa e un brivido di piacere.
Lui se ne accorse e le tolse anche i pantaloncini. Lei lo lasciò fare senza lamentarsi.
Giorgio: “Brava, mi piaci cosi remissiva. Ora non mentire e dimmi cos’hai fatto a Marco.”
Sara: “Niente io…abbiamo mangiato”
Giorgio: “E cos’altro? Non penserai che creda che una troietta come te non abbia fatto nulla…! Esigo lo stesso trattamento!”
Sara: “Io…non…”
Giorgio: “Dai su, confessa!” e cosi dicendole le afferrò i capezzoli durissimi e glieli strinse. “Proprio bella questa latteria! Sono davvero sode” disse palpandogliele rudemente.
Sara: “Ahi… la prego! Non mi tratti così.”
Giorgio: “Scommetto che sei rimasta nuda, tanto per iniziare…” E le tolse lo slippino senza incontrare resistenza.
Sara abbassò lo sguardo, diventò rossa e gli diede di si.
Giorgio: “Lo sapevo che eri la nuova puttanella del condominio”
Sara: “No, la prego, non abbiamo fatto niente, mi ha chiesto solo di mostrarmi…”
Giorgio: “E a te piace molto vero? Il tuo corpo non mente sei tutta bagnata!” disse infilando una mano in mezzo alle sue gambe.
Sara: “Si mi piace! Lo confesso, ma ora basta….la prego”
Giorgio: “Scommetto che non mi hai detto la verità. Giuro che se non sei onesta ti inculo a secco!”
Sara rimase impietrita e decise di confessare: “Va bene…la verità. Gli ho fatto una pompa.” Senza che lui le dicesse nulla, Sara si inginocchiò e dopo avergli abbassato i pantaloni iniziò a succhiare il suo cazzo. Che dovette constatare essere notevole, ben più grande di quello di Marco.
Giorgio le piantò il cazzo in gola, non senza fatica. Lei era ormai un oggetto inanimato nelle sue mani. Lui le tolse il cazzo dalla bocca e si fece fare una spagnola, venendole poi sulle tette. La sborrata fu abbondante e a Sara piacque molto.
Giorgio: “Vedo che sei molto brava.”
Sara: “La prego ora mi dia i soldi e mi lasci andare”
Giorgio: “Mi voglio divertire con te mia cara… ho bisogno di tempo per recuperare e non ti scoperò, per ora. Ma voglio che tu vada di sopra da Alex a prendere i soldi così. Sua mamma l’ho vista uscire…”
Sara: “Non mi può chiedere questo…almeno mi faccia ripulire dal suo sperma”
Lui non volle sentire ragioni, le permise di indossare solo lo slip e la sbattè in pianerottolo così, ordinandole di ripassare a riprendere i suoi vestiti una volta che aveva fatto.

Sara si trovava mezza nuda e con le tette sporche di sperma e avrebbe dovuto bussare alla porta di un ragazzino diciottenne. Fece l’unica cosa possibile. Cercò di pulirsi con le mani poi leccandole e ingoiando tutto lo sperma. Non si accorse però di un rivolo che le rimase su una guancia.
Bussò così tette al vento e con un slip bagnato e quasi trasparente alla porta di un giovane uomo. A cui non sembrò vero.
Lei cercò di spiegarle che era li per ritirare i soldi delle pulizie balbettando parecchio, con lo sguardo fisso per terra e rossa in viso.
Il ragazzino la fece entrare e la prima cosa che fece fu quella di prendere il cellulare e farle delle foto.
Lei cercò di coprirsi come poteva con le mani e protestare ma lui fu lesto a immortalare il suo seno e il suo volto ancora sporco di sborra.
Sara: “No! Ti prego cosa fai… cancellale!”
Alex: “Ahaha non ci penso proprio…sei venuta nuda da me e io ne voglio approfittare!”
Sara: “Ti prego…stavo prendendo il sole fuori e …” rimase senza parole e scuse
Alex: “Ma se hai dello sperma in faccia! Le tette in tiro e lo slip fradicio…”
Sarà si vergognò tantissimo. Si pulì lo sperma senza pensare con un dito e poi se lo mise in bocca. Alex nel frattempo aveva già smesso di fare foto e stava facendo un video. Non mancò di riprendere questa scena eccitante e glielo disse.
Sara si sentiva umiliata, e anche se ciò le stava iniziando ad eccitare, iniziò a implorarlo: “Ti prego non fare vedere queste foto a nessuno, tienile almeno per te”
Alex: “Tranquilla, non le pubblico sulla rete se è quella la tua paura, al massimo le faccio vedere a un paio di amici…”
Sara: “ti prego…se non le fai vedere ti lascio farmene delle altre!” Fu la sua eccitazione a parlare per lei.
Alex: “Come ti dicevo, non le pubblico, stai tranquilla… giusto qualche amico fidato. Non le faccio girare, non vorrei che te ne andassi da qui, dove lo trovo uno spettacolo come il tuo seno nudo? Ahah”
Sara si tranquillizzò un pò. E lui le diede il telefono.
Alex: “Ora scatta tu”

Voleva che lei si autoscattasse le foto al seno mentre lui glielo tastava e poi Alex spostò su videocamera e si fece riprendere mentre le stuzzicava i capezzoli e iniziò anche a leccarglieli e a sottoporre il suo seno a qualsiasi forma di tortura con le mani che gli venisse in mente.
Poi riprese la telecamera e nel mentre che giocava con lei le disse di fargli una sega. Si sdraiarono sul divano con Sara costretta a segare Alex. Che aveva un cazzo nella media, ma come avrebbe poi scoperto Sara, dalla durata infinita.
Lo segò per molto tempo senza riuscire a farlo venire, poi spazientita gli fece una spagnola e un bocchino, il tutto mentre lui riprendeva compiaciuto ed eccitato.
Poi lui posò il telefono e si mise in un 69, leccandole la figa in modo maestrale.
Le disse solo: “Il primo che viene perde e paga pegno”
Lei che stava trattenendo un orgasmo ormai da diverso tempo esplose. Venne e fu davvero liberatorio per lei. Ma si rese subito conto di essere nei guai.
Sara: “Ok, hai vinto, cosa vuoi?”
Alex: “Ti lascio la scelta… o ti scopo ora, qui subito in ogni buco, oppure voglio che per il prossimo mese ogni settimana passi qui e ci divertiamo”
Sara: “Non voglio scopare….. ma cosa intendi con ci divertiamo?”
Alex: “Lo scoprirai se lo scegli”
Sara: “Vada per l’incontro settimanale… ma ti avviso, non metterti in testa cose strane”
Alex: “Quello non lo decidi tu….”
Sara: “Bastardo! Approfittarti così di una ragazza…” quest’ultima frase le uscì in maniera un pò troppo languida.
Alex nel frattempo si stava facendo una spagnola con le tette di Sara e finalmente venne, ma non prima di averglielo messo in bocca, per farle bere tutto. Per Sara era il terzo ingoio del giorno.
Alex la ringraziò dello spettaccolo offerto e di averlo fatto godere e le disse che si sarebbe fatto tante seghe con i suoi video e le sue foto e prababilmente non solo lui ma anche i suoi amici. Sara, che si sentiva usata da un ragazzino più giovane di lei, a sentire quelle parole si eccitò ancora di più ma cercò di non darlo a vedere.

Finalmente fu libera di andarsene, si fece dare i soldi, e finalmente poteva tornare da Giorgio a riprendere gli altri vestiti. Era comunque soddisfatta di essere riuscita a non farsi chiavare da nessuno. E ora che era finalmente venuta era piu tranquilla.

Tornò davanti all’appartamento di Giorgio e bussò.
Lui la fece entrare e le chiese cos’era successo con Alex. Lei che non voleva altri problemi le disse che le aveva fatto una pompa come agli altri.
Lui disse di volere verificare e l’abbracciò a sorpresa e poi con una mano gliela mise prima sul culo e poi le infilò un dito. Lei non se lo aspettò e urlò dal dolore in un primo momento, poi Giorgio riusci a infilare tutto il dito dentro. Lo estrasse tra le suppliche di Sara e le disse: “Volevo controllare che non ti fossi appena fatta inculare”
Sara: “Ahia…signor Giorgio, è proprio uno stronzo!”
Giorgio: “Toccami il cazzo!”
Sara: “No, la prego basta!”
Giorgio le prese una mano e gliela mise sul cazzo.
Giorgio: “Senti? E’ tornato duro…”
Sara: “La prego, mi lasci….non voglio”
Giorgio: “Silenzio. Sei una troia, come abbiamo potuto appurare. Tu ora esegui gli ordini da brava puttanella tettona. Mettiti subito a 90 sul divano!”
Sara si sentiva umiliata, ma proprio questo la eccitò. Esitò per un momento cercando di non dare soddisfazione al vecchio, ma poi capitolò e si mise nella posizione richiesta.
Sapeva cosa sarebbe successo.
Lui le scostò le mutandine e glielo ficcò dentro. La figa era fradicia ed entrò senza problemi, nonostante le dimensioni notevoli.

Giorgio se la scopò per bene. Le disse che era la sua troia, che se la sarebbe chiavata ancora e che lei era la sua schiavetta. Lei era troppo eccitata per opporre alcuna resistenza e gli disse che avrebbe fatto tutto quello che voleva, a patto che non la sputtanasse in giro e che sarebbe rimasto tutto tra loro due.
Giorgio le disse “Ok, affare fatto” e le tolse il cazzo da dentro solo per provare a metterglielo dietro…
Lei ormai si era arresa e ripeteva solo: “sono la tua troia” senza capire più niente.
Finì che Giorgio se la inculò senza pietà. Le aprì quel bel culetto che conservava con cura e solo poche volte aveva concesso.
Alla fine si era fatta inculare proprio dal cazzo più grande e provò molto dolore inizialmente. Poi pian piano passò e godette di quella inculata, tantò che fu dispiaciuta quando Giorgio venne, troppo presto per lei che ne voleva ancora.

Riuscì finalmente a rivestirsi e tornare a casa. Si fece una doccia e mi aspettò nuda nel letto. Mi raccontò cos’era successo e mi fece vedere orgogliosa il seno abbronzato.

Sara: “Vedi? Volevi questo, ora ce l’hai! Peccato che mi sono dovuta far rompere il culo!”
Presi l’occasione al balzo e quella notte me la inculai anch’io. Scopammo come al solito per diverse ore e godemmo come non mai per quello che era successo.

Finalmente arrivò domenica, giorno del video. Eravamo eccitatissimi. Predisposi tutta l’attrezzattura, due telecamere per avere diverse angolazioni e sistemai tutto il “set”. Volevo che fosse fatto bene e non il solito amatoriale scarso.
Le misi una mascherina che in realtà copriva poco del suo viso, era riconoscibile ma non glielo dissi. Per fare in modo che si capisse che era lei la facevo parlare molto, cosa che per lei era normale e non se ne accorse.
Scopammo per due ore in ogni posizione, eravamo due furie.
Le scrissi con un pennarello “Sono una troia” sopra le tette avendo cura che si vedesse bene in camera mentre era a pecora o a smorzacandela.
Le confessai che mi faceva godere il fatto che si sapesse chi era ed a un certo punto le tolsi la mascherina, mentre la stavo montando a pecora col viso vicinissimo alla camera.
Lei ebbè un attimo di esitazione ma continuò a godere. Io continuai dando colpi sempre più potenti e le dissi di dire il suo nome e il numero di telefono alla camera. Inizialmente provò e resistere ma poi capitolò. Disse nome e cognome, numero di telefono e che era una troia a disposizione di tutti.
A quel punto venni. Di solito avevo molto controllo e riuscivo sempre a toglierlo, per cui lei non prendeva nessuna protezione, ma quella volta le venni tutto dentro col piacere perverso di rischiare di ingravidarla. Lei si lamentò molto, cosi per punizione la costrinsi a farmi tornare il cazzo duro e a montarmi a smorzacandela finchè non le fossi venuto dentro ancora. La cosa alla fine eccitò pure lei tanto che venne urlando di metterla incinta.
Ma non finì li. Perchè prendendoci delle pause ogni tanto, scopammo per tutto il giorno. Le venni dentro quattro volte e una volta nel culo.

Ci fu di più. Infatti a pomeriggio, durante una pausa parlammo di ciò che era successo il giorno prima e di quanto Sara aveva goduto. Eccitandoci al pensiero mi venne in mente una porcata da fare. Lei inzialmente non voleva, per cui glielo dovetti imporre in maniera perentoria. Ci spostammo in sala ed aprì la finestra che dava nel cortile ed esposta alla vista dei vicini dirimpettai. Non vidi nessuno in quel momento ma sapevo che si sarebbero potuti affacciare. Misi Sara appoggiata con le mani alla finestra piegata in avanti, col risultato che le tette erano esposte e visibili, assieme al suo viso. Poi la presi da dietro e la scopai davanti alla finestra. Avevo piazzato le telecamere lateralmente, non potendole mettere davanti.
La scena che avrebbero potuto scorgere i vicini era di notevole impatto: lei che godeva e ansimava, rossa in viso, e con le tettone che dondolavano ad ogni colpo.
Sara godeva più del solito, segno che le dava eccitazione essere così esposta.
Dopo circa dieci minuti, vide Marco affacciarsi e guardarla. Si guardarono negli occhi finchè lei non li abbassò e dopo poco venne copiosamente, era un lago.
Poi chiudemmo la finestra e ritornammo in camera molto eccitati dall’esibizione che avevamo fatto, sopratutto Sara.

Nei giorni seguenti montammo assieme il video, prendendo tutte le scene migliori. Venne un video di un’ora e mezzo che fu compagnio delle nostri nottate per diverso tempo.
Ne facemmo anche una versione corta con Sara mascherata da mettere su un noto sito di video porno per leggere i commenti.

Ah, le tette abbronzate vennero molto bene in video. Si era fatta il culo ma ne era valsa la pena.

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