Ci addormentammo, io avevo dei pensieri ed il fatto che avessi riposato quasi tre ore e bevuto un po’ di meno, fece si che ci mettessi un po’ di più. Valeria era nuda e dormiva beatamente, era bellissima, dovevo finire la vacanza e poi mollarla o continuare? Mi aveva fatto fare di tutto ci sarebbe stato altro poi cecando limiti sempre più estremi? Avevo leccato ed ingoiato la sborra di 5 uomini, quale sarebbe stato il prossimo passo verso la perversione? Non ne avevo idea, l’unica certezza è che con Valeria stavo bene, il sesso fra noi due, almeno per me, era fantastico e, come aveva detto lei, il resto era solo sesso, nessuna connotazione emotiva.
Alla fine mi addormentai, fui risvegliato dal profumo di caffè, Valeria con un vassoio e due tazzine colme era davanti a me. “Buongiorno tesoro, ben svegliato, oggi giornata di relax completo, vorrei andare in spiaggia, Gaspare è in piscina mentre Aurelio ed Antonio sono andati in paese a fare la spesa”.
Mi stropicciai gli occhi e la misi a fuoco con fatica perché era controsole. La silhouette era fantastica mi venne l’uccello duro, Valeria se ne accorse.
“Ti sono debitrice”, si tolse in un lampo il bikini, finì di bere il caffè e mi mise la lingua in bocca mulinandola mentre con le mani mi carezzava il membro.
Si staccò e iniziò a leccarmelo, quando fu completamente eretto si calò su di me. La sentivo un po’ larga, dopo quello che aveva fatto la notte precedente era già tanto che la sentissi. La minor sensibilità fece si che durassi di più, lei si strofinava come una gattina mettendomi il seno in bocca mentre mi cavalcava e mi sussurrava parole dolci. Non riuscivo però a togliermi di mente quello che mi aveva raccontato. Mi cavalcava perché mi voleva bene ma non la stavo facendo godere e la cosa mi dava fastidio.
Valeria se ne accorse: “cosa c’è tesoro che non va?” Le raccontai tutto e lei mi carezzò dolcemente, “ti amo da impazzire, non voglio rinunciare a te, pensi che finita la vacanza potremo tornare al nostro tran tran? Sono disposta a rinunciare a tutti i cazzi ed a tornare a casa anche subito se questo può significare non perderti”.
Questa volta fui io a baciarla dolcemente ed ad abbracciarla forte.
“Non voglio che ti privi di questo che ti piace tanto, come dici è solo sesso, godiamoci la vacanza e vediamo come va quando torneremo”
Si inginocchiò, me lo prese in bocca quindi si alzò e si calò con il culo sopra di me allargandosi il sedere dopo aver inumidito il buchetto con un po’ di saliva.
Il mio uccello scivolò dentro senza colpo ferire. L’ultima volta che la avevo presa dietro avevo faticato non poco. Anche lì era bella aperta ma non spanata. Sentivo, mi alzi in piedi con il cazzo sempre infilato nel suo culo, la feci appoggiare al muro con le mani ed iniziai a pomparla con foga ed anche con un po’ di cattiveria, volevo vedere se sbattendola un po’ dei miei timori se ne sarebbero andati. Lei mi assecondò passando da gattina dolce a vacca matricolata. “sfondami per bene il culo, vendicati della troia che sono stata, me lo merito” disse ansimando anche se non so quanto fossero veri i suoi gemiti. Venni urlando un “ti riempio il culo troia” che sentirono sicuramente anche fuori dalla stanza. Mi accasciai e lei si inginocchiò ripulendomi l’uccello con bravura e precisione tanto che mi tornò duro.
“Vuoi che ti faccia anche un pompino?”
“No basta così, vorrei venire con te al mare se mi fai un pompino divento una cadavere” le risposi ridendo. Ci vestimmo ed andammo a fare colazione insieme.
Passarono due giorni ed una mattina suonarono al cancello, era l’autista di Michele. Ci spiegò che avrebbe gradito passare una serata solo con noi, era tornato sull’isola ed aveva libero il giorno successivo. Però non voleva disturbi ed essere rilassato per cui ci chiedeva se potesse venire dalla nostra villa. Eravamo tutti d’accordo (anche se io non dissi nulla ma come ospite non pagante non mi sentivo in diritto di dissentire).
A quel punto l’autista aprì il bagagliaio della limousine e scaricò quattro casse da 12 bottiglie di Champagne.
“Non dovrete occuparvi di nulla se non di mettere in fresco queste bottiglie, il catering arriverà domani alle 19”.
Poi diede a Valeria un pacchetto: “Michele gradirebbe che per la serata indossassi esclusivamente quanto contenuto in questa scatola, nulla di più e nulla di meno. Per favore non usarlo e non provarlo prima, Michele è certo che sia tutto della tua misura”.
Valeria rispose di si con la testa ma si sa che la curiosità è femmina e già programmava di aprirlo una volta rimasta sola.
E venne la sera, conoscendo Valeria le avevo nascosto il pacco, non so nemmeno io perché mi rendevo così complice di Michele. Era chiaro che la serata avrebbe avuto un punto centrale, Valeria, che sarebbe stata riempita di cazzi in ogni buco, magari, pensai io, anche innaffiata con getti di Champagne dato il quantitativo di bottiglie portate dall’autista. Noi eravamo in 5 con Michele e volendo anche l’autista, saremmo stati in 6, nemmeno volendo avremmo potuto consumare 48 bottiglie. Inoltre, anche se nella villa c’erano due frigoriferi molto capienti, 48 bottiglie non ci sarebbero mai state.
Diedi il pacco del vestito a Valeria che lo aprì davanti a me.
C’era un vestito, si fa per dire, elasticizzato rosso, sembrava un articolo da sexy shop, corto aperto ovunque senza schiena con scollatura profonda un oblò sulla pancia e con lacci da entrambi i lati. La cosa buffa era che con il vestito era presente un libretto di istruzioni che con disegni spiegava come metterlo. Oltre al vestito c’erano un paio di stivali lucidi rossi alti fino alla coscia con zeppa e tacco che sfiorava i 20cm ed una borsettina.
Nella pochette una catenina d’oro come quelle che si vedevano nei film porno francesi dell’epoca, un una collana con un brillante che non ho idea se fosse vero o meno ma comunque parecchio grande. Sul fondo un finto piercing da ombelico, un rossetto con pennellino ed una bottiglietta di smalto per unghie.
Una lettera scritta a mano completava il tutto e recitava: “Cara Valeria, difficilmente una donna mi ha preso come te, sei una forza della natura, hai assecondato ogni mio desiderio la sera che ci siamo incontrati come una geisha, con una naturalezza disarmante anzi a volte hai anche prevenuto ed andata oltre i miei desideri. Quello che ti propongo è qualcosa di forte, il vestito e gli accessori sono solo una piccola parte di quello che ho in mente ma rappresentano il mio sogno. Non nego che abbia già fatto cose così con altre donne ma le ho sempre dovute istruire per esplicitare la loro sessualità, con te credo di avere trovato la mia femmina da letto perfetta”. Seguivano istruzioni, lo smalto di un rosso valentino così come il rossetto abbinato, doveva essere dato uguale sulle unghie dei piedi e delle mani.
Valeria iniziò subito, nel frattempo arrivò il catering e fummo informati che Michele sarebbe arrivato verso le 21 e che avrebbe portato 4 amiche. Alla fine quindi saremmo stati 5 uomini e 5 donne.
Valeria indossò il tutto poco prima delle 21, dovette prendere un po’ di confidenza con gli stivali, non aveva mai messo calzature così e traballava pericolosamente poi però prese dimestichezza e la sua camminata divenne molto sensuale, girava per la camera nuda con i soli stivali per non rovinare il vestito. Quando suonarono al cancello lo indossò.
C’erano due auto, la prima guidata dal solito autista trasportava due ragazze di circa 25 anni, potevano essere modelle come escort, sulla seconda, guidata da un’altra splendida ragazza, di fianco sedeva la quarta ragazza e dietro spuntò Michele una volta chiuso il cancello.
“Ho dovuto evitare i paparazzi che mi aspettavano al varco, spero di avercela fatta”.
Quindi ci presentò le ragazze, Helena, Camille erano francesi Agneska svedese e Milù italiana.
Erano tutte delle statue alte intorno ad un metro ed ottanta bellissime con vestiti e scarpe griffate. Si dimostrarono subito molto “carine” con noi, ognuna sapeva già con chi doveva stare più a contatto e si formarono le coppie, ovviamente Michele si sedette al tavolo con Valeria. La cena fu spettacolare, il catering proveniva dallo stesso ristorante dove ci eravamo incontrati ed i due addetti servirono il tutto in modo inappuntabile. Bevemmo molto e la serata fu molto piacevole, sembrava una semplice cena fra amici, si rideva e si scherzava come se ci conoscessimo da anni. A cena conclusa ci spostammo a bordo piscina e Gaspare mise della musica. Gli addetti al catering raccolsero le loro cose e se ne andarono portandosi via anche l’autista, le ragazze ci presero per mano e cominciammo a ballare, a me era capitata Helena che con i tacchi mi sopravanzava di un bel po’, a metà del primo lento mi aveva già messo la lingua in bocca e la mano sulla patta e lo stesso stavano facendo le altre tre. Michele invece era rimasto su uno dei divanetti a bordo vasca e stava pomiciando con Valeria. La varietà di buchi nel vestito gli consentivano di carezzare la sua pelle in ogni centimetro senza fare fatica. Valeria di contro stava cercando il cazzo di Michele che però la fermò. Fece un cenno a Agneska che si staccò da Gaspare, si sedete vicino a Valeria ed iniziò a baciarla in bocca. Mi sarei aspettato una reazione o un rifiuto ed invece la mia ragazza (ma era ancora corretto chiamarla così?) ricambiò ed in breve le due si intrecciarono in un 69. Michele stava li vicino, si era spogliato completamente ed il suo cazzo era in completa erezione. Lo mise dalla parte della testa di Valeria che iniziò a leccarlo alternando la passera di Agneska all’uccello di Michele. La scena era eccitantissima. Gaspare rimasto “orfano” si mise vicino a me ed Helena e lei, senza problemi baciava alternativamente me e lui cercando con le mani i nostri cazzi.
In breve fummo tutti nudi.
Valeria era la stella polare della serata, Michele sempre con lei mentre le ragazze si alternavano con noi, ognuna passò da Michele e Valeria per una scopata od un pompino od una inculata, Valeria leccò la passera ad ognuna di loro venendo regolarmente ricambiata. Io scopai con tutte e quattro le ragazze venendo un paio di volte, idem avvenne anche per Gaspare Antonio ed Aurelio. Erano ormai due ore che questa orgia andava avanti quando Michele tirò fuori un pacchettino e stese delle piste di coca e ne sniffò una, lo stesso fecero le ragazze ed anche Aurelio mentre Valeria, Gaspare, Antonio ed io passammo la mano su questo.
“Ed ora vorrei rendere omaggio a Valeria” disse Michele.
“La dovete scopare tutti insieme e riempirla di sborra”, Valeria che ormai era rimasta completamente nuda con il solo piercing la collana e la catenina in vita si inginocchiò e ci fece cenno di avvicinarci. Ci mettemmo disposti a quadrilatero, i nostri cazzi non erano tutti dritti così lei cominciò a segarli e leccarli fino a quando non furono tutti pronti. Le ragazze intanto stavano giocando fra di loro, tutte e 4 insieme nude dentro la piscina.
Valeria fece segno a Gaspare di sdraiarsi quindi si calò sopra di lui, il tutto mantenendo in bocca l’uccello di Antonio in una mano il mio e nell’altra quello di Aurelio. Poi fece cenno ad Aurelio di passare dietro e di incularla. Non ci volle molto che Gaspare ed Aurelio si alternassero per un avanti ed indietro che portò Valeria ad avere un orgasmo. Nello stesso momento anche Aurelio le venne in faccia e nella bocca mentre io resistevo alla sega che mi stava facendo.
Anche i due dentro di lei però erano prossimi a venire, “copritela di sborra” disse Michele. Gaspare ed Aurelio obbedirono uscirono dai buchi slabbrati di Valeria che si inginocchiò. “La voglio tutta dai riempitemi” disse anche lei. Mi unii alla compagnia, nel giro di meno di 5 minuti segandoci le facemmo una doccia di sperma, ne aveva ovunque fra i capelli, negli occhi su tutto il viso e sulle tette. Aveva poi residui dalle sborrate precedenti di Michele.
“Ed ora una bella doccia per pulirti” disse Michele, iniziando a pisciare con un getto potente verso Valeria, nel giro di pochi secondi anche Gaspare Aurelio ed Antonio iniziarono a pisciarle addosso anche se, a causa dell’età, i loro getti non erano forti come quello di Michele. Scappava terribilmente anche a me ma non osavo, mi sembrava una mancanza di rispetto alla mia ragazza anche se dopo quello che era successo negli ultimi giorni i limiti non esistevano più. Valeria a bocca aperta inghiottiva poi si sdraiò e dalla piscina arrivarono anche le quattro ragazze ed anche loro la riempirono con il loro liquido giallo. A questo punto decisi che non c’era più nulla da difendere e mi liberai pure io con una pioggia dorata potente ed abbondante.
Quando tutti ebbero finito iniziarono a buttarsi in piscina. Eravamo tutti euforici e rilassati al tempo stesso, Valeria si avvicinò e mi baciò in bocca: “sei il migliore dei ragazzi che si possano desiderare, ti amo da impazzire”. Le sue parole mi lasciarono basito. Nelle due ore precedenti aveva scopato con 4 uomini e 4 donne, si era fatta umiliare o “omaggiare” come aveva detto Michele e trovava il tempo di venire da me con queste parole dolci? Non le risposi ma dentro di me ero fortemente combattuto. Non sapevo se una volta tornati a casa, e mancavano solo tre giorni, avremmo potuto ricominciare da dove avevamo lasciato.



scusa, al quarto sono bloccato!
ti ringrazio, mi fa molto piacere sapere che ti sia piaciuto! il secondo capitolo l'ho completato. nel terzo sono bloccato.…
ne ho scritti altri con altri nick...spero ti piacciano altrettanto.
Vedi la tua posta indesiderata
Ti ho scritto, mia Musa....attendo Tue...