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In mio possesso

By 27 Luglio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Stavo navigando in internet quando mi imbattei in un sito di annunci bdsm. Iniziai a scorrere i vari annunci quando uno colpì la mia attenzione. Una ragazza cercava un Padrone virtuale. Decisi di scriverle, ben consapevole che probabilmente la mia mail sarebbe finita nel cestino insieme a molte altre.
Invece il giorno successivo mi arrivò una sua mail di risposta, ce ne scambiammo altre, ero diventato il suo Padrone, anche se solo virtuale.
La ragazza viveva ancora con la famiglia, nonostante il lavoro in un ufficio, era giovane, sui 21 anni, ed aveva deciso di mettere quell’annuncio per il desiderio di volersi sentire appartenere a qualcuno e di farsi comandare da quel qualcuno. Ora quel qualcuno ero io!
Vista la sua inesperienza decisi di procedere con piccoli step, con darle delle regole che da quel giorno avrebbe dovuto seguire costantemente.
Le dissi che da quel giorno, quando stava in casa, poteva indossare solamente tre indumenti e che le ciabatte erano considerate tali, tradotto, quando era in casa non poteva indossare biancheria intima. A dormire sarebbe stata sempre nuda.
Avrebbe poi dovuto, al termine di ogni giornata, farmi un resoconto dettagliato in cui mi raccontava quello che aveva fatto, quello che aveva provato, quello che avrebbe fatto ed indossato il giorno dopo per averne la mia approvazione.
Mi disse che al lavoro andava vestita in maniera normale, jeans o leggins, maglietta’le replicai che le troie come lei non vanno in giro vestite in maniera così sciatta e che bisognava assolutamente cambiare il modo di presentarsi al lavoro. Da quel giorno la sua ‘uniforme’ sarebbe stata camicetta, gonna al massimo fino al ginocchio, calze, scarpe con tacco, trucco non troppo marcato.
Al termine della prima giornata con il nuovo look, mi arrivò la sua mail:
Salve Padrone,
questa mattina mi sono svegliata e, come ha visto dalle foto che Le ho mandato, mi sono preparata come Lei mi ha ordinato. Mi sentivo in imbarazzo, sul tram mi sentivo gli occhi di tutti addosso. Arrivata in ufficio sono stata squadrata da tutti i miei colleghi, che per tutto il giorno non perdevano occasione di passarmi davanti e guardarmi la scollatura. Non &egrave stato facile lavorare con gli occhi di tutti addosso. Quando ho ricevuto il Suo ordine ammetto che per un momento fui tentata di non eseguirlo, avevo paura di essere scoperta, ma poi ho pensato che era il volere del mio Padrone e che quindi dovevo farlo felice eseguendo l’ordine ricevuto. Così durante la pausa pranzo sono andata in bagno, ho abbassato gonna, calze e slip e con la mano titubante ho iniziato a toccarmi, scoprendo con sorpresa di essere già bagnata’questa situazione, anche se nuova e strana per me, alla mia passera piace parecchio. Mi sono masturbata fino a raggiungere l’orgasmo, &egrave stato quasi una liberazione, mi sono sentita più leggera e quindi eseguire l’altro ordine &egrave stato più facile’così ho preso il rossetto dalla borsetta e me le sono infilato tutto dentro, mi sono ricomposta e sono uscita dal bagno. Che strana sensazione camminare con qualcosa nella passera, ma ho pensato che fosse Lei dentro di me e questo mi ha reso più felice e più eccitata. Passare la giornata con il rossetto dentro non &egrave stato facilissimo, lo sentivo ogni volta che mi muovevo ed ogni volta che un collega mi guardava mi sembrava che mi guardasse come se sapesse questo mio segreto.
Nel tornare dal lavoro, come mi ha ordinato, mi sono fermata in un sexy shop a prendere un piccolo vibratore e poi mi sono diretta a casa. Arrivata in camera mia ho appoggiato le mie cose, mi sono spogliata ed ho tolto il rossetto, tutto come da Suoi ordini. Avrei voluto masturbarmi ancora, ma Lei &egrave stato molto chiaro, posso farlo solo quando me lo dice Lei’spero arrivi presto questo ordine. Mi sono fatta la doccia e mi sono preparata per uscire con gli amici. Leggins, mini, scarpe con tacco, magliettina, nessun tipo di biancheria intima. Mi sentivo completamente nuda. La serata con gli amici &egrave passata tranquilla, nonostante il mio celato imbarazzo per essere senza intimo, fino a quando la mia amica Alice non ha iniziato a fare la stupida, sembrava ci stesse provando con me per davvero. Sa Padrone, la mia amica &egrave lesbica dichiarata, ma io non sono mai stata con una donna. Speriamo sia stata solo una cosa per scherzare.
Ora sono a casa, pronta per andare a letto, nuda. Nel guardarmi allo specchio così e nel sapermi nelle mani di una persona che non ho mai visto mi sono eccitata, i capezzoli si sono subito induriti, credo farò fatica ad addormentarmi questa notte.
Buona notte mio Signore.
Ciao,
brava, vedo che ti sforzi di farmi felice e che piano piano ti sta piacendo quello che ti dico di fare. Lo sapevo che in fondo eri una porca. Per domani il tuo abbigliamento sarà come quello di oggi, tacchi, camicetta’la gonna un po’ più corta di quella di oggi. Niente reggiseno. Come mutandine metterai quelle con meno stoffa possibile. Poi prendi il vibratore, mettitelo dentro tutto, e vai al lavoro. Riceverai altre istruzioni, come sempre, nel corso della mattinata.
Sapevo che anche se per lei era difficile fare quello che le chiedevo, lo avrebbe fatto anche solo per non deludermi.
Salve mio Padrone,
questa mattina mi sono preparata come Lei mi ha ordinato e mi sono recata al lavoro. Devo dire che mi sentivo nuda senza reggiseno, ma questo invece di mettermi in imbarazzo comincia a farmi piacere, ad eccitarmi. Sul primo tram non ho trovato da sedermi, era stracolmo, così sono rimasta in piedi. Un uomo mi ha messo una mano sul sedere per poi provare a salire sotto la gonna. L’ho fermato con molta discrezione. Questo comunque non lo ha fermato e così ha appoggiato il suo pacco al mio sedere. Potevo sentire il rigonfiamento sotto i suoi pantaloni. Non sapevo se essere più imbarazzata o eccitata dal fatto di provocare certe reazioni in uno sconosciuto. Sul secondo tram mi &egrave andata meglio, ma solo perché miracolosamente ho trovato da sedermi’non avevo pensato però che da seduta mettevo in vista il mio seno a quelli in piedi. Ed infatti non sono tardate ad arrivare ‘casuali’ palpate di tette. Una donna che mi era a fianco mi ha detto ‘sei molto bella sai?’. Non sapevo che rispondere’stava capitando a me sul serio? Nessuno mi aveva mai degnato di attenzioni ed ora che qualcuno lo fa mi sento eccitata come non mai ed &egrave tutto merito Suo mio Padrone.
Arrivata in ufficio ero talmente eccitata ed agitata per quello che successo nel tragitto da casa che ormai non sentivo più il vibratore dentro di me. Se ieri i miei colleghi mi squadravano appena potevano, beh oggi i loro sguardi erano di quelli che mi avrebbero spogliato con gli occhi e non solo, sono cominciate anche le prime battutine e frecciatine sul mio cambio di look. Chissà cosa direbbero se sapessero tutto quanto!
A mezzogiorno, prima di mangiare, sono andata in bagno e mi sono masturbata ma questa volta senza chiudere a chiave la porta, esattamente come mi aveva detto di fare. Ad un certo punto &egrave entrato qualcuno nell’antibagno. Mi si &egrave gelato il sangue nelle vene’per fortuna era qualcuno che si doveva solo lavare le mani. Che paura! Ma che eccitazione! Una volta venuta, sempre seguendo le istruzioni, ho riposto il vibro in borsa, insieme alle mutandine e sono andata a pranzo. Il sapermi nuda sotto mentre gli altri non lo sapevano ha continuato a provocarmi un mix di eccitazione ed imbarazzo.
Non mi aspettavo altre Sue istruzioni Signore, quindi quando mi &egrave arrivato il messaggio &egrave stata veramente una sorpresa. Prima di ripartire per tornare a casa sono tornata in bagno, ho lubrificato per bene il dildo e l’ho inserito nel buco posteriore. Non ero mai stata penetrata dietro. Ho pianto. Non era una bella sensazione. Poi mi sono fatta coraggio e sono uscita. Non dovevo camminare bene , mi sentivo come fosse un palo dentro di me. Mi sentivo profanata, umiliata.
Tornata a casa ci siamo trovati su skype, ero ancora un po’ scossa per la storia del dildo, ma vederLa mi ha reso felice così come i Suoi complimenti per essermi comportata bene.
Poi mi ha detto che se volevo capire veramente cosa volesse dire essere una schiava avrei dovuto procurarmi un dentifricio, delle mollette, una candela e delle calze intere. Dopo aver recuperato tutto mi sono rimessa davanti al portatile e mi sono messa le mollette sui capezzoli turgidi..mi ha fatto veramente male, mi &egrave scappato un urlo ma Lei mi ha detto che non mi era permesso lamentarmi.
Ho acceso la candela ed ho fatto colare la cera sul seno e sulla pancia. Bruciava, ma credo bruciasse più dentro per l’umiliazione che stavo subendo. Dopo essermi riempita di cera, ed aver fatto scendere qualche lacrima, mi ha ordinato di prendere un po’ di dentifricio, di metterlo su un dito e poi iniziare a masturbarmi. Che dolore immenso!!!!!! Faceva male, ho iniziato a piangere, ma per tutta risposta mi ha detto che prima di andare a pulirmi avrei dovuto venire e che avrei dovuto smettere di frignare come una bambina piccola. Ma era difficile, soffrivo molto. C’ho messo un po’ a venire, ma finalmente ho potuto liberarmi di quel dolore lavandomi. Avevo la passera in fiamme. Non capivo perché mi avesse detto di bere molta acqua, pensavo fosse per lenire il dolore anche se non sapevo come. Ma poi copii che i Suoi piani erano ben altri.
Non appena Le chiesi di poter andare in bagno, mi ha detto che per potersi fidare appieno di me, per capire che gli ordini che mi dava venivano ben eseguiti nonostante le mandassi le foto di quello che facevo, dovevo mettermi le calze intere ed andare in bagno con il portatile. Non capivo cosa mi volesse far fare..poi il comando..’vai nella doccia così come sei, con le sole calze addosso, girati verso di me, allarga un po’ le gambe, metti le mani sopra la testa e fai tutta la pipì che hai dentro’. Tentennando sono entrata in doccia, e mi sono messa in posizione, ma ero troppo tesa perché una sola goccia uscisse da me. Ho iniziato a fare dei respiri profondi per rilassarmi così dopo qualche istante le prime gocce di pipì hanno iniziato a scendere, poi sempre di più. Un fiume caldo di pipì che scendeva lungo le gambe. Mi sentivo sporca, umiliata, senza un briciolo di dignità. Ho iniziato a piangere, mi sono inginocchiata e messa a sedere sui talloni, ho messo le mani sulla faccia, non riuscivo a finire di piangere. Poi ho guardato il monitor, Lei era lì, soddisfatto per la mia prova di fedeltà, mi ha detto che ero stata brava e che avevo 15 minuti per risistemarmi e tornare a chattare con Lei.
Quando sono tornata al pc con Lei ho letto un messaggio che speravo non arrivasse mai. Era la mia amica Alice, mi chiedeva se poteva venire a trovarmi, visto che ero a casa da sola, perché doveva parlarmi. Il ghigno sulla Sua faccia mi ha gelato il sangue mio Signore, ed infatti arrivò subito il Suo ordine ‘dille di venire a casa tua. Te invece preparati’indosserai dei leggins ed una magliettina, null’altro. Se lei vorrà provarci con te lasciala fare, ma non prendere te l’iniziativa per questa volta. E metterai il pc in salotto in modo che io possa vedere e sentire tutto quanto!’.
Mi sono preparata come mi aveva ordinato, anche se ero piuttosto convinta che la mia amica non ci avrebbe mai provato con me. Ovviamente ben presto capii di avere torto, mio Padrone Lei &egrave troppo più intelligente e sveglio di me’.
Quando Alice arrivò ero un po’ agitata per via del fatto che Lei ci stava guardando attraverso la webcam all’insaputa della mia amica. Dopo un po’ di convenevoli Alice &egrave arrivata al dunque dicendomi che era molto attratta da me..sono rimasta scioccata! Non sapevo che rispondere, ma ben presto &egrave arrivato un altro shock’si &egrave accorta che ero senza intimo’mi ha chiesto come mai, ho inventato una scusa, che però ha retto ben poco e così ho raccontato di avere un Padrone’mi sono presa della troia. Ma allo stesso tempo, Alice iniziò ad accarezzarmi le gambe, salendo fino in mezzo alle gambe. Ero pietrificata! Si avvicinò a me, ho pensato volesse baciarmi, invece mi sussurrò nell’orecchio ‘visto che ti piace appartenere agli altri, per questa sera tu appartieni a me”le ho risposto che io appartengo a Lei mio Signore, ma che avevo anche l’ordine di starci se ci avesse provato con me.
In un attimo mi sono ritrovata nuda, con Alice che mi baciava e stuzzicava il clitoride con le mani. Non sapevo come comportarmi, ma ho deciso di lasciarmi coinvolgere e stare al suo volere. Mi ha fatto inginocchiare per terra, toglierle le scarpe e i calzini ed iniziare a baciarle i piedi. Non ci credevo, ero in pugno a due Padroni, un’ondata di eccitazione mi ha attraversato il corpo. Dopo averle baciato e leccato i piedi si &egrave spogliata, ha allargato le gambe e mi ha fatto leccare la passera fino a farla venire più volte. Io ero un lago, volevo toccarmi, ma non avevo il permesso di farlo. Siamo tornare a baciarci, avevo la bocca piena dei suoi umori. Quando si &egrave fatto tardi mi ha ordinato di rivestirla, e nell’uscire dalla porta mi ha detto che ci saremmo riviste nei prossimi giorni e che le dovrò raccontare di Lei mio Signore.
Ora vado a dormire, &egrave stata una giornata intensa per me.
Grazie per quello che fa per me Signore.
Buona notte.

Salve mio Signore,
oggi mi sono recata al lavoro, senza biancheria intima, con il piccolo dildo inserito nel lato b.
Comincio a sentirmi sempre meno in imbarazzo a girare senza intimo. Al lavoro però devo ammettere che avrei voluto togliere il dildo, ma solo perché a stare seduta era una vera tortura, ma credo che Lei volesse proprio quello. Non sono riuscita a lavorare bene oggi perché con la testa ero ancora a ieri. Mi sentivo ancora in un turbinio di emozioni contrastanti. Devo ammettere però che sentirmi in Suo possesso mi rende più tranquilla, più felice, mi fa sentire più me stessa.
In pausa pranzo sono andata nei bagni del centro commerciale, era pieno, mi sono chiusa dentro, ho esitato mio Signore, lo ammetto, ma praticamente erano aperti quei bagni; ma ho fatto quello che dovevo fare..mi sono masturbata, ho pensato che la mano che mi toccava fosse la Sua, ho fatto fatica a trattenere i gemiti del piacere, sono venuta. Quando ho riaperto la porta un paio di donne mi hanno guardato con aria strana, non so se mi avessero sentito o se fosse solo la mia immaginazione.
Tornata al lavoro la giornata &egrave andata avanti tranquilla, con le solite battutine dei colleghi e i soliti sguardi, anche se una mia collega di un altro reparto mi guardava con aria..maliziosa’e se ci volesse provare con me? Come devo comportarmi mio Signore?
Al ritorno a casa ho fatto le pulizie, mi sono messa a quattro zampe, nuda, con una molletta attaccata al clitoride (fa un male pazzesco), il dildo sempre dentro il mio sedere. Mi sono sentita una sguattera in quelle condizioni, mi sono sentita quasi annullata, ma il pensiero che Lei potesse essere felice di quello che stavo facendo e di come lo stavo facendo mi eccitava, mi bagnava.
Mi ha chiamato Alice, mi ha detto di andare da lei..mi sono preparata come mi ha detto Lei mio Signore: mini, magliettina, scarpe. Una volta arrivata, la mia amica mi ha fatto spogliare, inginocchiare e leccarle i piedi perché ha detto che le cagne come me fanno quello, leccano. Ovviamente l’ho dovuta far venire con la lingua, poi ha preso un dildo attaccato a delle mutandine, lo ha indossato, mi ha messo a pecora sul divano e mi ha penetrato la passera da dietro. Le chiedo scusa Signore, ma ho immaginato che il membro che mi stava penetrando fosse il Suo mio Signore. Dopo un po’ ha smesso, mi ha fatta girare e mi ha fatto pulire il dildo con la bocca e, una volta lucidato, mi ha spinto a terra, mi ha buttato i miei vestiti addosso e mi ha detto di andarmene subito. Ero senza parole, mi sono rivestita in fretta e me ne sono andata. Sono stata letteralmente usata come un oggetto, e questo mi &egrave piaciuto.
Tornata a casa mi sono preparata per andare a dormire, come sempre nuda.

Ciao schiavetta,
vedo che il tuo lato sottomesso sta uscendo definitivamente’
Per quanto riguarda Alice, fatti scopare come meglio crede, ma niente culo’quello lo terrai per occasioni più ‘importanti’.
Sono curioso di vedere se la tua collega ha intenzioni strane con te, quindi, domani la tua gonna sarà una mini, cercherai di restare sola con lei..se ti tocca lasciala fare, se ci provoca stai al gioco, ma non dire che hai un Padrone.
Già che avrai una mini e sarai senza intimo, direi che sarebbe più opportuno non accavallare le gambe. Anche sul tram. Se qualcuno ti tocca in maniera discreta lascialo fare mi raccomando!
Buona notte

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