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BRESCIA. LA SORELLINA DELLA PROFESSORESSA MERITAVA IL BIS. PARTE 2

By 3 Marzo 2024No Comments

Avventura 19

Mi hanno scritto in molti per sapere come é finita l’avventura con la sorellina della professoressa, la mia dolce Polly. Eravamo rimasti alla notte. Ci siamo addormentati.
Lei nuda, appena mi sono disteso accanto a lei, dopo aver ripulito la stanza dai segni del nostro amplesso serale, aver rimesso in carica Cell e telecamera, si é avvinghiata stretta al mio corpo. La sua testa sul mio petto, le sue gambe sulle mie, la sua fica appoggiata alla mia coscia. Le accarezzo la schiena, le bacio i capelli e ci addormentiamo.

Si risveglia prima lei. Sento le sue mani che mi accarezzano, fingo di dormire. Sfiora il mio pene ma non prende alcuna iniziativa, anche se mi sorprende il suo coraggioso approccio. Accarezza per lo più il mio petto. Apro gli occhi e ci diamo un dolce bacio. Lei si reca in bagno, sento che si lava i denti e si fa un bidè. Quando esce prendo il suo posto. Capisco che non ama gli odori della notte. La raggiungo nel letto, si é rimessa il suo babydoll, senza tanga. é veramente tanto sexy. Mi stendo accanto a lei, nudo. Ci baciamo con passione. Lei mi chiede ancora scusa per avermi detto “ti amo” la sera prima. Lei dico che non mi é affatto dispiaciuto, di non pensarci, che va bene così.

Ci baciamo ancora e ci tocchiamo. “hai fame?” “Si, parecchia” mi risponde. Chiamo il servizio e ordino una colazione in camera. “Ti andrebbe di andare ad aprire al cameriere così, in babydoll?”, “ma sei pazzo”, “si sono pazzo ma sono sicuro che ti piacerebbe provocarlo”. “Va bene, però nessuna idea strana, ok?”. “Va bene”. Bussano alla porta. Lei va ad aprire. Si vergogna. É bellissima, il culetto esce dal babydoll. Mi eccita da morire. Io resto nudo, con il cazzo in tiro, steso sul letto. Non é un cameriere, é una cameriera piuttosto giovane, avrà poco piu di 25 anni, morettina, carina. É imbarazzatissima. Entra con il vassoio, mi vede, diventa rossa. Si rivolge a Polly per sapere dove appoggiare il vassoio. Ogni tanto lancia uno sguardo a me ed io mi tocco leggermente, ma guarda soprattutto le forme di Polly. Le donne sono tutte lesbiche. Polly va verso il tavolino e con una mossa non so quanto studiata, si abbassa per spostare quello che avevamo appoggiato, dandole il sedere. Si vede chiaramente la fica. Lei la guarda imbarazzata ed io tento di giocarmi la carta: “ti andrebbe di giocare con noi?”, “come?”, “se ti va di fare sesso con noi”. Lei é viola in faccia e mi risponde “no, mi dispiace, non mi interessa”. “Sei sicura che non ti interessa?” “Non me la sento”, “ok” di c’è Polly e mi guarda di traverso. Mi alzo, vado verso il tavolo e prendo dal portafoglio 10 €. Le do la mancia e la ringrazio. “Non preoccuparti, era una proposta”. “Grazie, ma non me la sento”.

Polly mi guarda tra il curioso e l’allucinato. Lei esce.”ma che cazzo ti ha preso?” “Non la desideravi forse?” “No, non sono lesbica”. “Non c’è bisogno di essere lesbica per giocare a tre, non ti sarebbe piaciuto”. “Non penso proprio”. “Poteva leccartela mentre ti scopavo”. “Mi basta la tua di lingua”. “Non hai mai scopato con una donna?”. “No, non mi interessa”. “E tua sorella?”. “Perché mi fai questa domanda?”. Mi rendo conto che sono andato troppo in là, non deve scoprire nulla della professoressa. “così, normalmente in famiglia c’é sempre una sorella più porca delle altre”. “Non lo so, forse si, ma non mi interessa”. “Non ti incuriosirebbe vederla mentre fa sesso con una donna?, “non mi é mai interessato vedere mia sorella e non capisco perché mi chiedi queste cose”. Scelgo una via di fuga diretta “perché sono un porcello e mi piace stuzzicarti e perché tu sei altrettanto porcella”. “Sono stata porcella con te per la prima volta”. “Allora mangiamo e torniamo a giocare, che ne dici?”. Mangiamo e beviamo, intanto le accarezzo le coscie e vedo che lei si lascia andare.

“Ma tu avresti fatto l’amore con me e la cameriera?”, “Vuoi saperlo veramente? Si! Mi piacerebbe che noi due facessimo sesso con un’altra donna. O preferiresti un altro uomo?”, “tra le due possibilità preferirei un altro uomo. Una donna mi farebbe un po’ schifo”. “Vuoi che organizzi con un altro uomo?”, “nooooooo. Non voglio. Sei sufficiente tu e poi avrei paura”. “Di cosa? Cercherei uno fidato”. “No avrei paura, troppo poco controllabile”. “Ti proteggerei io, però potresti sentirti un cazzo dietro e davanti contemporaneamente. Ti piacerebbe?”, “non lo so, non credo, mi fa paura, comunque per ora non lo voglio”. Lascio cadere l’argomento anche se ho capito che lo vorrebbe. Chissà che prima o poi…

Le mie mani, mentre parliamo, hanno raggiunto la sua fica ormai bagnata. “Vuoi scopare?”, “si” mi risponde. “Cosa vuoi fare?”, “come ieri?”, “vuoi che ti prenda con violenza?”, “si, ma non farmi male”. “Voltati!”. Si stende a pancia in giù. Il suo culetto é scoperto. Le mollo uno sculaccione fortissimo. Urla. La blocco e le dico di stare ferma! Le afferrò i capelli e con l’altra mano la marchio con schiaffi forti e precisi. Il culetto é sempre più viola. “fai piano”. “No, troia”. La sculaccio sempre più forte, lei lancia gemiti e piccole urla. Le strofinò velocemente con la mano la figa sempre più bagnata e le infilo il medio nel culo. “Vuoi il mio cazzo nel culo? Vuoi che te lo sfondo? É questo che vuoi? Sei una puttana?”, “si, mi sento la tua puttana. Ma non farmi male”. “Ti piace essere presa come una puttana”. “Non lo so ma mi piace come mi prendi”.

Continuo ad accanirmi sul suo culetto. Adesso la schiaffeggiò anche sui seni e le tiro i capelli. “Sei una puttana”, continuo a ripeterlo nelle sue orecchie. Lei gode. Il mio cazzo entra nel culo con pochissimo gel. Ormai le piace. “Masturbati!” Le ordino. Lei si sditalina. “Infilati le dita nella fica”. Ubbisce. Sembra un’altra persona. La scopo forte, ora nella fica. Le graffio la schiena, le tiro forte i capezzoli e la faccio urlare. Ho capito che ha bisogno di violenza, di sentirsi posseduta. La scopo a pecorina. Il suo culo é uno spettacolo. La monto da sopra con colpi forti. Il cazzo mi tira, il Viagra funziona ma funziona anche il mio cazzo. La prossima volta ti entreremo con due cazzi. Lei geme e alterna si a no. “Voltati!”. La faccio mettere in ginocchio sul letto ed io in piedi. Le afferrò la testa e la spingo verso il mio cazzo. La tengo stretta e intanto mi faccio scopare con la sua bocca. Glielo mando giù. Lei lacrima, le esce un fiume di saliva dalla bocca. “soffoco”. Non ascolto, continuo.

Porto la sua bocca sulle palle e le ordino di leccarmi il buco del culetto. É molto restia ma io le spingo la faccia contro. Lo lecca. Scopami con la tua lingua. Sento la punta della lingua sul mio buco del culo ma si ritrae. Non forzo ma prendo le palle in mano e gliele ficco in gola. Succhia le tutte. Le succhia e le alterna con la cappella. “Bevi la mia sborra puttana”. Le muovo la testa velocemente avanti e indietro. Vengo! La mia sborra finisce in fondo alla sua gola. Strabuzza gli occhi. Le mollo uno schiaffo forte sulla faccia. “Puttanaaaa” le grido, “é così che ti piace”. Sj lascia andare sul letto. Sembra svenuta, é priva di forze.

Mi adagio sul suo corpo. Restiamo immobili. Lei mi dice “non sono io, non sono così”. “Va bene, non preoccuparti lo so che non sei una puttana, hai solo bisogno di sesso forte. Scoperemo quando e come vorrai”. Mi abbraccia e mi dice che é sconvolta. “Vuoi vedermi ancora?”. Attendo la risposta. Dopo qualche minuto mi dice “solo se accetti di essere un amante. Scopiamo e basta. Non voglio storie, non voglio che le mie figlie ci vedano e sappiano”. “Certamente amore mio, scoperemo quando vorrai. Io ci sarò. E vivremo altre esperienze, con donne o uomini, tutto quello che desidererai”. Lei mi abbraccia.

“Leccami ancora il cazzo” le chiedo. Ormai é molle ma mi piace l’idea che lo riprenda in bocca dopo una scopata. Con la sua faccia da bambina, si abbassa e lo prende tutto in bocca. Torna ad essere ancora un po’ duro ma non pronto per una scopata. Dopo un po’ la tiro su e la bacio. Ci baciamo a lungo. Una doccia e dobbiamo lasciare la stanza. Mi accompagna alla stazione di Brescia. “ci rivedremo presto”. Di nuovo mi respinge quando mi avvicino per un bacio. Non vuole farsi vedere. Io però infilo una mano sotto il vestito e le infilo un dito nella fica. “Tornerò a scoparti!”. “Lo spero tanto”. É ancora bagnata. Con queste parole vado verso il binario.

La sorellina della professoressa é ormai conquistata. Ora non mi resta che tornare a scopare Alice. Ci riuscirò! Chissà che un giorno non mi scopi anche le due sorelle insieme.
Alla prossima avventura!

dritedur

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