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Tradimento

Confessione

By 18 Dicembre 2023One Comment

Confessione.
Cazzo, si cazzo. Glielo avevo detto, se mi avesse tradito gliela avrei fatta pagare da sconvolgergli la vita.
Eravamo a casa la sera dopo il lavoro e notai sul mobile del soggiorno, dove mio marito al solito metteva le cose che aveva in tasca al rientro, una scatola . La presi ed era una scatola nuova che conteneva tre preservativi.
Mi sorpresi poiché Claudio, mio marito, ed io non usavamo preservativi; stavamo “lavorando” per avere il nostro primo figlio.
Io avevo 28 anni e lui 30 e dopo esserci assicurati che le nostre attività lavorative fossero ben avviate e dopo aver goduto per tre anni di matrimonio di vacanze e viaggi in giro per il mondo abbiamo deciso che era arrivato il momento di “allargare” la nostra famiglia.
Ci eravamo preparati e il giorno dopo si sarebbe aperto il mio periodo di fertilità; per essere pronti erano dieci giorni che non facevamo l’ amore e ciò mi pesava perché il sesso, l’amore, con mio marito è fantastico.
Cosa ci faceva con dei preservativi? Aveva un’amante?
Non gli dissi nulla aspettando che mi dicesse qualcosa. La serata passò senza che lui mi dicesse nulla in merito ed io non chiesi.
La mattina dopo uscì prima di me per andare al lavoro; sul mobile la scatola con i preservativi non c ‘era più.
Ero incazzata nera, nonostante questo mi vestii accuratamente come al solito.
L’estate era alle porte e finalmente potevo indossare i miei abiti leggeri, la mia minigonna che tanto mini non era poiché arrivava al ginocchio, ma soprattutto non vi era più bisogno delle fastidiose calze di nylon ; sopra portavo una camicetta ed ai piedi delle normali scarpe con un po’ di tacco, l’intimo era un coordinato.
Mi guardai allo specchio, ero soddisfatta di me. Uscii ed andai in ufficio rimuginando sui preservativi e su mio marito.
Verso le 10 chiamai Claudio al cellulare, mi rispose la segreteria telefonica: telefono non raggiungibile. Chiamai il suo ufficio, mi rispose un uomo, un suo collega. Mi disse che quel giorno Claudio non era andato in ufficio. Gli chiesi di Clara, l’assistente di mio marito, mi disse che era impegnata in una riunione e non poteva disturbarla; mi rassicurò che le avrebbe detto della mia telefonata per richiamare..
Verso le 12 chiamai ancora al cell Claudio e si ripetè il messaggio: telefono non raggiungibile
“Bastardo”, mi stava tradendo con qualcuna delle sue zoccole.
Sapevo del passato di Claudio, era un bel ragazzo ed ha avuto tante storie anche di quelle molto, troppo, veloci.
Vedevo come le altre donne lo guardavano anche quando era con me e per questo quando ci mettemmo ufficialmente insieme gli dissi che se mi avesse tradito l’avrebbe pagata duramente.
Anche io so di essere una bella ragazza. Ho avuto qualche importante relazione prima di Claudio e qualche flirt e anche adesso da sposata, pure nell’ ambiente di lavoro, i ronzoni mi girano ancora intorno, ma non ho mai pensato di tradire Claudio.
E adesso.
Ero arrabbiata, mi veniva da piangere e all’intervallo di pranzo provai a chiamarlo ancora: solito messaggio.
Chiamai il suo ufficio, non rispose nessuno, era l’intervallo di pranzo.
Ero furibonda e triste e feci senza accorgermene una lunga camminata arrivando dalla zona di porta Romana dove lavoravo a quella di Brera; lungo il percorso più volte mi ero sfregato gli occhi inumiditi e velati dalle mie lacrime.
Entrai in un bar per riposarmi e mangiare qualcosa. Ero arrabbiatissima e non riuscivo a trattenere le mie lacrime nonostante mi rendessi conto di essere oggetto di attenzione di altri avventori.
Mi guardai intorno e vidi un tavolino libero e mi approssimai per sedermi, quasi contemporaneamente un uomo fece la stessa cosa. Ci sedemmo insieme allo stesso tavolino e ne fummo entrambi sorpresi. Lo sconosciuto si rese immediatamente conto del mio travaglio e mi chiese, educatamente, se potesse fare qualcosa per aiutarmi. Gli dissi: no, grazie, ma la sua domanda servì a distrarmi ed a farmi ricomporre. Ci presentammo; era un bell’ uomo sulla quarantina. Era arrivato da Torino quel giorno per lavoro ed aveva finito presto ma aveva il treno di ritorno alla sera e ne approfittava per visitare Milano; ogni tanto veniva a Milano per lavoro, ma si fermava solo per poche ore giusto il tempo di completare il lavoro. Non aveva mai dormito a Milano.
Oltre che un bell’uomo era simpatico ed intelligente e riuscì a interrompere i miei tristi pensieri. Non mi chiese nulla della mia tristezza e parlammo del suo e del mio lavoro e d’altro ancora. Il tempo volò piacevolmente; sicuramente gli piacevo perché seppur velatamente disse alcune lusinghiere cose su me. Era sposato con 2 figli piccoli e mi aveva fatto vedere la foto della sua famiglia. I figli erano molto belli, ma anche sua moglie non scherzava. Riflettei che possono raccontare quello che vogliono, ma da due genitori belli possono nascere solo figli belli..
Quell’uomo era affascinante attraente, pur indossando un vestito da “lavoro” era molto elegante e mentre parlavo con lui pensi che se non fossimo stati sposati mi sarebbe piaciuto approfondire la nostra conoscenza anche se doveva avere una decina di anni più di me.
Ero in una situazione particolare, parlavo con lui ma ogni tanto il pensiero cadeva su Claudio e mi sentivo ribollire. Erano solo pochi attimi , ma erano presenti. Ero attratta da lui in particolare i suoi occhi sembrava mi sondassero. Erano verdi sfumanti nell’azzurro non avevo mai visto occhi così belli.
L’attrazione per si unì alla mia rabbia per Claudio e sfacciatamente, cosa che solitamente non sono, gli chiesi a che ora avesse il treno di ritorno; mi disse alle 18.00.
Gli dissi: ti piacerebbe far sesso con me? Vidi la sua perplessità e dissi: no, non ti preoccupare , non sono una prostituta. Se vuoi stare con me forse dopo ti dirò il perché.
Lui è per caso legato al motivo per cui ti ho visto piangere?
Dissi: anche , ma non voglio diti di più, magari dopo.
Lo vidi aggrottare la fronte, pensare e poi disse: va bene; dove possiamo andare?
Gli dissi qui vicino ci sono numerosi hotel andiamo al più vicino.
Avevo deciso sul come punire Claudio Avrei scopato con Luigi, il mio nuovo amico. Era la persona ideale: un bell’uomo, intelligente, già felicemente sposato, abitante in una citta lontana. Non l’avrei più visto e serviva perfettamente ai miei scopi.
I conti erano già pagati ed uscimmo insieme dal bar. Mentre mi allontanavo con lui dal bar godevo di quando avrei detto a mio marito di come avessi ripagato il suo tradimento o forse no; non glielo avrei detto subito, ma al momento più opportuno quello in cui la mia rivelazione gli avrebbe fatto più male..
Avvisai l’ufficio che non sarei rientrata poiché non mi sentivo bene e poco dopo eravamo fuori alla ricerca di una stanza di un hotel nel vicino corso Garibaldi..
Mi chiesi se forse già da subito, nel mio inconscio, quando l’avevo visto per la prima volta, avevo immaginato cosa avrei fatto.
Continuammo a parlare andando verso l’hotel e sentivo nonostante si cercasse di sembrare sereni e socievoli una forte tensione ed elettricità da noi.
Era un hotel a 4 stelle e Luigi chiese una matrimoniale per la notte. Il receptionista dovette notare che non avevamo bagagli al seguito ma non fece un plissè. Il primo momento di mio grande imbarazzo fu quando alla reception chiesero anche il mio documento d’identità. Non avevo pensato che obbligatoriamente dovessi essere registrata. Pensai che sarebbe rimasta traccia del mio “passaggio”, ma ormai era troppo tardi per tirarmi indietro. Ci diede il pass per la camera che era al terzo piano e prendemmo l’ascensore. Nell’ascensore c’era tra noi un silenzio stordente. Arrivammo alla camera ed entrammo.
Ebbi appena il tempo di guardami intorno e vedere il letto matrimoniale e l’ingresso del bagno che ero tra le sue braccia.
Non so chi abbia aperto la bocca per prima, potrebbe essere stata la mia, ma in una frazione di secondo la sua lingua era nella mia bocca e la mia nella sua.
Ci siamo baciati come amanti che non si vedessero da una vita. Mi mise le mani sul culo e mi tirò forte contro il suo grembo e anche io mi premetti contro lui e sentii con piacevole sorpresa la durezza del suo membro.
Prima che potessi formulare completamente il pensiero si è inginocchiato davanti a me e ha alzato la mia minigonna e poi le sue mani hanno velocemente abbassato a terra le mie mutandine. Alzai prima un piede e poi l’altro perché non fossero di fastidio e poi lui mi ha fatto allargare leggermente le gambe.
Dalla posizione che aveva ha messo la bocca sulla mia vagina e ha messo la lingua dentro di me. Ero già eccitata; avevo dimenticato Claudio e volevo fare sesso con quell’uomo. La sua lingua tramutò l’eccitazione in piacere facendomi perdere l’equilibrio e andai un po’ a ritroso poggiandomi contro la parete della stanza senza che lui abbandonasse la mia vagina. I miei fianchi iniziarono a spingersi verso il suo viso; potrei dire che il movimento è stato involontario, ma sarebbe una bugia. Volevo in profondità la sua lingua nella mia figa. Soddisfò il mio desiderio poi staccò la bocca da me e mi guardò intensamente e potei vedere la lussuria nel suo sguardo.
Vedere il suo sguardo, sentire la sua lingua in me mi diede una tale eccitazione da sentire il mio piacere crescere prepotentemente. La mia testa si appoggiò al muro e i miei occhi si chiusero mentre sentivo avvicinarsi l’orgasmo. Fu a quel punto che sentii la pressione sul mio ano; un suo dito lo premeva e lentamente entrò dietro me.. Cercai di concentrarmi su quello che mi stava facendo la sua bocca e di ignorare tutto il resto, ma man mano che il suo dito affondava più a fondo mi diventava più difficile ignorarlo. Potevo dirgli che lì fossi vergine? Che non avevo mai permesso a nessuno d’entrarvi?
Cominciò a muovere il dito all’inizio del condotto anale mentre la sua lingua continuava a leccarmi la figa concentrandosi intorno la clitoride.
Le sue labbra la succhiavano e la aspiravano.
Continuavo a spingermi nella sua bocca e continuavo a sentire un piacevolissimo piacere invadermi il corpo e il cervello.. Non riuscivo a credere che stavo davvero facendo sesso in una camera d’albergo con uno sconosciuto facendomi leccare la figa e scopare con il dito nel culo.
Ero vicino all’ orgasmo e gli ho detto: ancora, ancora,
Gli ho detto che stavo per venirgli in faccia, ma lui non mi ascoltava, Le sue labbra rimasero bloccate attorno alla mio clitoride mentre aumentò la velocità della sua lingua. Ha spinto il dito ancor più su nel mio culo e fu la scossa definitiva: sono venuta.
Ho cercato di silenziare il mio piacere temendo di farmi sentire in corridoio o in una stanza vicina. Mi accorsi che aveva ancora il viso contro la mia figa e stava succhiando il piacere che avevo emesso.
Poi si alzò bruscamente e avvicinò la sua faccia alla mia. Le nostre labbra si unirono in un profondo bacio mentre mi sollevò ponendo le mie gambe intorno ai suoi fianchi.
Mi accorsi solo in quel momento che il suo cazzo ero all’aperto e dritto e poggiava sul mio ventre nascondendosi sotto la mia minigonna . Non ebbi tempo di formulare alcun pensiero che mi chiese: sei coperta? Io : si; gli ho detto una bugia, non volevo perdere quel momento.
In quell’attimo realizzai che avrei potuto di concepire un figlio non di mio marito, ma non mi importò. Con il senno del poi potrei dire che quello sarebbe stato il clou del mio tradimento e della mia vendetta, ma onestamente devo dire che non mi soffermai su quel ragionamento. Volevo solo fare sesso con lui..
Mi irrigidii un attimo sentendo il suo glande poggiarsi tra le mie grandi labbra e gli leccai le sue di labbra sentendo il sapore del piacere che avevo emesso.
Gli avevo detto mentendo che assumevo la pillola, ma se avevo un pensiero non era la gravidanza, ma la paura di qualche malattia . Se mi fossi ammalata di qualche malattia venerea (MST) avrei dovuto dirlo sicuramente a Claudio e presumibilmente ciò avrebbe distrutto il nostro matrimonio.
E’ un pensiero che deve aver avuto anche lui perché disse: io sono sano. .
Lo guardai negli occhi mentre gli dicevo: si , sono sana anche io; voglio sentiti tutto dentro me
Lui : se sei protetta non è un problema.
Ha subito iniziato a fottermi spiaccicandomi con la schiena contro il muro. Mi ha riempito bene, completamente.
Misi le mani intorno la sua testa, avvicinando il suo viso al mio per un bacio e gli ho suggerito di andare sul letto.
Mi ha portato sul letto tenendomi con le mani sotto il culo. Mi ha appoggiato e si è velocemente spogliato. Sotto qualcosa di com’era l’ avevo già intravisto, e adesso vidi che aveva un ampio torace e braccia muscolose frutto sicuramente anche di un duro lavoro in palestra . Mi ha tirato le gambe più in alto facendo premere le mie ginocchia contro il mio petto. La posizione gli ha permesso di entrare più a fondo dentro di me, così in profondità che spesso toccava il fondo premendo contro la mia cervice. A quel contatto emettevo dei gridolini. Mi chiese se sentissi male; gli risposi di non fermarsi.
Lo afferrai per le spalle per tirarlo giù e rimettere la mia lingua nella sua bocca e mi piacque succhiargli la lingua.
Entrambi ci stavamo avvicinando all’ orgasmo e me lo stava comunicando con lo sguardo senza mai dire una parola. Mi concentrai sui miei movimenti nel tentativo di dirgli che stava arrivando anche per me il momento dell’orgasmo.
Continuava a martellarmi seguendo un suo ritmo, ogni tanto si fermava, usciva lentamente da me per poi rientrare velocemente. Mi faceva impazzire,. Ho iniziato a cercare di spingere i miei fianchi verso l’alto per favorire i suoi ingressi e sentire meglio il suo cazzo.
Poi il suo corpo iniziò a sbattere contro il mio ad una velocità vertiginosa e l’’orgasmo mi ha raggiunto; chiusi gli occhi e il mio corpo è andato in tilt e ho urlato fregandomene che chiunque potesse sentirmi.
Dopo i miei occhi si aprirono e potei vedere il suo guardo fisso mentre continuava a scoparmi. Stava cercando di prorogare il suo piacere e l’ho stretto con le braccia mentre spingevo la mia figa per incontrarlo. Strinsi il suo cazzo con i muscoli della mia vagina e l’ho sentito tentare di tirarsi indietro, ma l’ho tenuto stretto dentro me con tutte le mie forze
Nonostante questo riusciva a spingere il cazzo in avanti ,ma per fortuna non riusciva ad uscire rimanendo bloccato dalla mia stretta. I suoi movimenti mi portarono alle soglie di un nuovo orgasmo .
Mi sentivo impazzire e lo pregai di venire in me. Stravolta dal piacere ricordo di avergli gridato: vieni, vieni in me, mettimi incinta.
Ricordo che mi ha guardato per un attimo stupito, ma era allo stremo e non è riuscito a contenersi.
Alzò la testa ed emise un rantolo un rantolo di piacere mentre il suo cazzo si gonfiava ed esplodeva dentro di me.
Mi è parso di sentire il suo sperma spandersi in me.
Quando il suo orgasmo si placò mi prese dolcemente il viso tra le mani e iniziò a baciarmi poi a sorpresa è sceso con la testa tra le mie gambe.
No, dissi. La cosa mi imbarazzava ; ero piena di sperma e poi ero ancora troppo sensibile dopo la scopata. Protestai, mettendomi la mano sul sesso., ma lui la spostò mettendo la faccia sul mio sesso e la sua lingua si è insinuata dentro.
Forse fu quello il momento in cui germogliò l’idea di averlo come amante non solo per quel giorno.
Se non fosse stato sposato felicemente, come mi aveva detto, avrei potuto innamorarmi di lui e a pensare ad un futuro con lui. Purtroppo era stato molto chiaro : non era libero e amava la sua famiglia.
Ciò era un po’ in contrasto con quello che stava facendo con me, ma non cero certo io che potevo pontificare.
Nooo mugugnai. Ero scioccata ma allo stesso tempo straordinariamente eccitata. Nessun uomo mi aveva leccata la figa dopo avermela riempita; anche mio marito me la leccava abbastanza spesso, ma mai subito dopo il sesso, sempre prima.
Dopo un lungo tempo dove la sua bocca si è cibata nella mia vagina si è trascinato di nuovo sopra di me mettendo il suo viso sul mio.. Lo attirai in un bacio profondo a bocca spalancata .
Dopo un po’ volli ricambiare il suo favore e lo feci spostare seduto con la schiena contro la testiera con le gambe divaricate. Mi sono piegata ed avvicinata con il viso al suo ancora dormiente cazzo. Gli ho succhiato delicatamente le palle e poi ho usato la lingua per leccargli il cazzo che pian piano si rialzò.
Mi sentivo una sporca puttana in quella camera d’albergo, ma allo stesso tempo mi piaceva quello che stavo facendo.
Non c’è niente di più bello come la sensazione di un pene che ti cresce in. bocca
Dopo un lungo tempo lo guardai negli occhi per vedere se gli piacesse il mio “lavoro”. . Aveva gli occhi socchiusi e le mascelle contratte. Compresi che stavo raggiungendo la meta e raddoppiai gli sforzi per portarlo al suo piacere. Ha abbassato le mani per scostare i miei capelli in modo da poter vedere i miei movimenti e ha iniziato ad accarezzare il mio viso mentre lo succhiavo.
Sentii le prime gocce del suo sperma; mi piaceva.. Gli ho succhiato avidamente il glande e poi ho iniziato il mio primo tentativo di scendere sino in fondo. Non ero più che a metà del cazzo che ebbi un singulto di vomito. Volevo farlo impazzire e riprovai.
Ho continuato a provarci, prendendone ogni volta un po’ di più e non mi sono fermata finché la mia bocca non si è appoggiata alla sua pancia.
Adesso riuscivo a salire e scendere sino in fondo continuamente e non mi fermai più..
La sua reazione fu di mettere sulla mia testa e stabilire il ritmo attirandomi verso il basso mentre il suo bacino si sollevava dal letto per venire incontro alla mia bocca.
Divenne difficile per me respirare perché le sue spinte divennero più potenti e veloci ; intanto diceva parole rivolte a me e a quello che gli stavo facendo che il pudore mi vieta di ripetere.
Penso che in quel modo volesse dirmi quanto ero brava e che stava per venire
Ho sentito il suo cazzo sbattere contro la parte posteriore della gola e mi sono mossa in avanti fino a toccare il suo ventre con il naso. Lo sentii che diceva: vengo.
Ho lasciato che il suo cazzo uscisse parzialmente dalla mia bocca e con la mano ’ho preso e masturbato quella parte che non era in bocca. E’ esploso; più schizzi di sperma hanno invaso la mia bocca . Ho deglutito tutto e poi ho continuato a succhiargli il cazzo sino a prosciugarlo di tutto lo sperma che ha potuto emettere.. Ho bevuto tutto il suo sperma poi quando il suo cazzo si è rammollito mi sono tirata su.
È crollato sul letto e mi sono resa conto che stavo sorridendo nel vedere la sua espressione persa.
Immediatamente mi attirò a sé e portò le sue labbra sulle mie. Abbiamo condiviso un bacio lento e sensuale..
Poi si è sdraiato accanto a me per continuare le nostre coccole e baci per un lungo tempo
Pensavo fosse finita invece si portò ancora tra le mie gambe e le sue labbra iniziarono a succhiare la mia figa mentre la sua lingua serpeggiava dentro. Quell’uomo era una macchina del sesso.

Ha usato le mani per allargarmi le gambe in modo da poter premere la sua faccia su di me, affondando la lingua più a fondo nella mia figa..
Ho sentito la sua lingua leccare la mia figa e muoversi sino a scivolare intorno al mio ano prima di tornare su per succhiare la mia clitoride.
Mi sono eccitata e bagnata nuovamente e lui si è alzato quanto bastava per mettere il cazzo dentro,. Mi ha chiavato, martellandomi la figa con cattiveria.. Non stava facendo l’amore con me. Mi stava scopando come un animale.
Potevo dire dal vigore delle sue spinte che stava cercando di distruggermi. Poi si è fermato e mi ha fatto girare a faccia in giù,
Ha palpato e allargato con le mani i miei glutei poi ha infilato il cazzo e ha ripreso a scoparmi da dietro Sentivo la mia figa aperta e il suo cazzo che la devastava; ma più forte mi scopava, più mi piaceva. Ero in dirittura per un nuovo orgasmo quando si interruppe ed usci da me
Si mosse dietro me e poi sentii la sua lingua farsi strada sul mio culo per centrarsi sul mio minuscolo orifizio. Mi preoccupai
Mi mise un dito in figa mentre la sua lingua continuava a giocare con il mio ano. Gemevo dal piacere mentre un dito mi accarezzava la vagina e la sua lingua solleticava il mio ano. Mi ha tenuto in quel modo per lunghi minuti ed io cominciai ad agitargli il culo in faccia sentendo l’orgasmo approssimarsi. Rimasi spiazzata quando improvvisamente la sua bocca e il suo dito mi abbandonarono. Ma dopo pochi istanti risentii il suo dito poggiarsi sull’ ano e poi penetrarvi e mi spaventai quando si aggiunse un secondo dito. Il porco mi stava dilatando l’ano e ciò mi piaceva.
Sapevo cosa stava facendo, e si è preso il suo tempo, dandomi tutto il tempo di cui avevo bisogno per prepararmi.
Si mosse e sentii il suo cazzo poggiarsi sull’ ano e spingere Non ho dovuto dirgli di andare piano. Volevo dirgli di fare piano, ma non ne ve ne fu il bisogno. Il mio corpo era talmente teso che anche il mio ano si strinse impedendo la sua entrata.
Mi chiese : ma è la prima volta che?
Si
Rilassati disse. Mi prese il viso con la mano destra e mi accarezzò teneramente.. Ho fatto un respiro profondo e ho sentito il mio corpo rilassarsi . Un piccolo ahi mi uscì quando il glande superò il più grande ostacolo per poi fermarsi. Il più era fatto.. Si fermò con solo il glande conficcato per farmi abituare alla sensazione.
Avevo il timore di sentirmi spaccare.
Cerca di rilassarti e fai dei respiri profondi, mi disse. Faticavo a respirare dalla tensione mentre un milione di pensieri mi passavano per la testa: paura, senso di colpa, dolore e altro..
Ho inspirato ed espirato profondamente e dissi: prova. L’ho sentito muoversi e il suo cazzo con una lenta progressione è penetrato in profondità.
La resistenza del mio culo era cessata e il suo cazzo iniziò a muoversi con maggior facilità. .
Ad un certo punto mi sono resa conto che era arrivato in fondo.
Tuttavia, non ha iniziato a spingere con cattiveria.. Ha dato il tempo che mi adattassi al nuovo ospite e continuò dentro di me con colpi lenti e misurati. . In questo modo il mio corpo si abituò ad averlo dentro di me. Non potevo sapere che presto sarebbe arrivato il momento in cui avrebbe fatto scempio del mio culo.
Ad un certo punto rimase fermo così a lungo che , stupita, gli chiesi: perché ti sei fermato?
Disse al mio orecchio: chiedimelo
Cosa ?
Chiedimi di farti il culo
Anche se non capii il perché della sua richiesta a quel punto cosa potevo fare se non dirgli: fammi il culo.
Sentii il suo cazzo entrare; questa volta non entrò lentamente. Lo spinse in fondo con vemenza.
Mi resi conto che anche se spingeva con impeto di non provare alcun dolore . Ogni volta che entrava a fondo mi sentivo piena del suo cazzo, meravigliosamente piena e se precedentemente vi era stato dolore ora c’era solo piacere.. Il suo cazzo mi stava solo fottendo non solo il culo ma anche la mente..
Il peggio era quando si ritirava dopo ogni spinta lasciandomi con una sensazione di vuoto. . Cominciai volontariamente a spingermi contro mostrandogli il mio gradimento. Ogni volta che si spingeva in me , il mio corpo aveva uno spasmo
Avrei voluto gridare il mio piacere, ma non potevo ed allora mordevo il sottostante lenzuolo per silenziare i miei gemiti..
Rallentò le sue spinte e portò le sue mani ai mie seni , uno per mano e così ancorato mentre me li stringeva continuo ad incularmi .
Si allungò un attimo sussurrandomi ad un orecchio: voglio la tua lingua. Faticosamente girai il capo per prendere la sua lingua in bocca.
Rallentò i suoi movimenti non so per quale ragione . La cosa non mi piacque e gli dissi: per favore, non smettere
Mi rispose :cosa hai detto?.
Mi prendeva in giro?
Dissi: scopami, scopami il culo
È tornato ad incularmi utilizzando tutto il peso del suo corpo su me. Mi sentivo schiacciare ed aprire all’interno e mi chiesi se il mio culo avrebbe potuto avere danni .
Si sollevò un pò , una sua mano abbandonò un mio seno per portarsi sotto di me . Prese a strofinarmi la clitoride e mi sentii esplodere di piacere .
Riprese a sbattermi mentre continuava a giocare con la mia clitoride. Improvvisamente un calore mi pervase e ululai mentre esplose il mio piacere.
Sentendomi godere lascio il mio seno e la vagina.
Mi afferrò per i capelli tirandomi indietro e in alto la testa mentre mi colpiva ancora più forte..
Disse: troia ti piace il mio cazzo nel culo, godi eh.
La cosa mi sconvolse e il riconoscermi in quel che mi diceva mi diede ulteriore piacere . Sentii il suo cazzo spingere in fondo al culo e lo sentii gridare un siiiiiii e raggiungere il suo orgasmo.
Dopo cadde al mio fianco.
Mi crogiolai nella mia sensazione di benessere ; avere un orgasmo dal sesso anale è stata un’esperienza completamente diversa da quella del sesso orale o vaginale forse è stata anche superiore.
Avevo fatto per la prima volta sesso anale e l’avevo fatto con uno sconosciuto e non con mio marito.. Senza pensare al perché l’avevo fatto mi sentii una puttana.
Forse lui intuì il mio stato d’animo e mi ha avvolto tra le sue braccia. Gli accarezzai il viso mentre ci fissavamo l’un l’altro .
Riflettei: più di quanto avevamo fatto era impossibile . Sentivo il culo , leggermente dolorante per i colpi che mi aveva dato, ma era un dolore piacevole. Il tempo era volato e dovevo tornare a casa.
Mi alzai dal letto ed andai in bagno. Mi vidi nuda allo specchio . Il mio corpo recava alcuni segni del sesso avuto. Avevo il viso arrossato e i miei seni recavano i segni delle sue strette e forse sarebbe uscito anche qualche livido. Il culo continuava a dolermi..
Decisi di non fare la doccia,. Mi resi conto che l’incazzatura con Claudio non era ancora passata . Quella doveva essere la sera eletta per punire mio marito anche se non sapevo ancora se gli avrei detto cosa avevo fatto.
Mi sono rivestita velocemente e l’ho salutato con un bacio profondo. Prima che uscissi m ha chiesto : ci vediamo ancora? E mi ha dato un biglietto. Era il suo biglietto da visita.
Disse: mi dai il tuo numero di cellulare? Glielo dissi mentre velocemente uscivo dalla camera..
Uscendo mi voltai e lo guardai per un’ultima occhiata.. Era nudo sul letto e lo rimirai apprezzandolo come fosse stato un piacevolissimo sogno.
Pensai: magari lo chiamo prossimamente, mi piace davvero.
Ho fatto una passeggiata per riprendermi e poi preso un taxi per tornare a casa, avevo paura che sui mezzi pubblici potessero sentire l’odore del sesso sul mio corpo.
Ero appena entrata in casa che è entrato come un ciclone Claudio e come già successo nel passato mi ha preso tra le braccia e poggiato sul tavolo. L’ho lasciato fare pregustando il seguito.
Avevo la minigonna arrotolata sulla pancia e le mutandine alle caviglie mentre mi ha leccato la figa fino a farmi godere; quello che non sapeva e che la sua lingua puliva lo sperma depositato dal mio amante.
Deve aver sentito però qualcosa di diverso perché mi ha detto: hai un odore diverso, ma quanto sei eccitata?
Si dissi, non vedevo l’ora.
Si sollevò avendo il cazzo duro in una mano, dopo dieci giorni era così arrapato che non voleva attendere la cena e poi il resto. E’ entrato nella mia vagina scivolandoci visto come fosse bagnata del mio avvenuto orgasmo ; con il cazzo è arrivato dove la lingua non era potuta arrivare rimestando il seme di Luigi ancora presente in fondo la vagina
Godendo abbiamo scopato. Sapevo che da perfetto amante e amore avrebbe aspettato il mio orgasmo prima di avere il suo . Quando godetti lui si senti libero di godere ma emisi un finto grido di dolore e mi spostai facendo uscire di colpo il cazzo dalla vagina. Sapevo che era prossimo a venire; era li rigido nella fase pre orgasmo. Lo vidi fare uno smorfia per frenare la sua imminente eiaculazione e non potevo permetterglielo, doveva venire cosi nel vuoto cosi imparava. Mi assicurai che avesse l’orgasmo peggiore e più inutile della sua vita e gli impugnai il cazzo; fu sufficiente il contatto con la mia mano che sentii ingrossare il suo cazzo. Non volevo concedergli neppure quel piacere, staccai la mano dal cazzo proprio pochi istanti che venisse. Vidi il suo sguardo stranito mentre il cazzo si scosse nel vuoto e vedemmo lo sperma disperdersi nell’aria; era davvero tanto e fece almeno 6 o 7 schizzi di sperma..
In quel momento un piccolo dubbio mi traversò la mente: come poteva aver fatto tanto sperma se la mattina aveva già scaricato?
Pensai che i dieci giorni di astinenza gli avessero riempito per bene i testicoli
Poi mi giustificai con lui del mio strano comportamento : scusa, ho dolore alla pancia
Finalmente potevo fami la doccia. Dopo preparai qualcosa da mangiare.
Lui era preoccupato per me e mi chiese se stessi bene. Lo rassicurai dicendogli che per il giorno dopo sarei stata sicuramente bene.
Più tardi, mentre cenavamo, gli dissi che lo avevo chiamato quella mattina al cellulare senza avere risposta ed anche che l’avevo chiamato in ufficio, ma uno mi aveva detto che non c’era andato.
Mi parve tranquillo nel rispondere alla mia nascosta domanda. Disse: deve aver risposto quel coglione di Mario, sostituisce Clara quando lei è impegnata. Certo che sono andato in ufficio e ho visto Clara. Le ho detto che andavo da Brasili , un nostro cliente; Mario non ne sapeva nulla perchè arriva tardi in ufficio.
Se qualche altra volta non riesci a metterti in contatto con me chiedi sempre a Clara; lei sa sempre dove trovarmi
Comunque poi ho pranzato con Gianni che dovevo dagli una cosa
Era imbarazzato
Chiesi: cosa dovevi dargli ?
Ancora imbarazzato disse: ieri mi ha chiamato e mi ha chiesto se potevo prendergli nella nostra farmacia dei preservativi cdi una certa marca che ora non ricordo.
Io: perché?
Sai, hanno due figli e vogliono fermarsi lì, ma Sandra ( sua moglie) non può prendere la pillola, inoltre è allergica a certi tipi di gomma. Gli unici preservativi che possono usare sono quelli di quella marca, ma quando Gianni è andato nella loro farmacia gli hanno detto che erano esauriti e che ci volevano giorni prima che arrivassero; allora mi ha chiamato chiedendomi se potevo vedere che li avessero alla nostra farmacia.
Li ho presi ieri sera e a pranzo oggi glieli ho dati.
Nella mia testa: cazzooooo
Fu una brutta notte per me.
La mattina chiamai Sandra in una telefonata da amica e feci “cadere” dell’incontro di Claudio e Gianni.
Lei: lo so, me lo ha detto Gianni. Dorme sempre e aspetta sempre l’ultimo momento per fare le cose. Le dissi ridendo: parli dei preservativi? Lei: si; è proprio un coglione e se Claudio non gliele avessi portati col cavolo che ieri sera avremmo fatto l’’amore, sai due figli sono abbastanza e voglio stare molto attenta.
Poco dopo , finita la telefonata ,con l’ansia alla gola corsi in farmacia e comprai e assunsi la pillola del giorno dopo . Poi arrivarono i sensi di colpa
Avevo fatto un errore allucinante e mi sentii male.
Avevo agito d’impulso traendo conclusioni sbagliate e mi vergognavo di me.
Potevo dirlo a Claudio?
Decisi di no. Dovevo vivere con questa bugia se volevo continuare ad essere sua moglie e lo stress mi ha provocato immediatamente dei conati di vomito e poi un duraturo mal di stomaco.
La prima cosa che feci allora fu prendere dalla borsa il bigliettino con il numero di Luigi; lo feci a pezzi ed i pezzi li buttai nel water. Fortuna che a lui oltre al nome avevo dato un numero telefonico falso
Quella sera a letto distrussi mio marito assicurandogli una notte di amore e sesso unica e, per sua gioia e anche mia, agii perché mi prendesse il culo.
Un paio di anni dopo ero con mio marito e nostra figlia Serena in giro per Torino e incrociammo una persona che guardandomi si bloccò e si rivolse a me: Laura sei tu (era il falso nome che gli avevo dato)?
Lo guardai, l’avevo riconosciuto immediatamente, era lui, Luigi.
Dissi con l’espressione più stranita che potei fare: no, mi spiace, il mio nome è Francesca .
Mio marito ci guardava incuriosito senza capire cosa stesse avvenendo.
Luigi mi disse: mi scusi somiglia tanto ad una mia vecchia amica, è uguale a lei
Io: mi spiace.
Si girò e se ne andò.
Mio marito mi attendeva curioso.
Io: mi aveva confuso con una sua vecchia amica, si vede che non la incontra da molto.
Mio marito: capita, dicono che ognuno di noi ha almeno un gemello in giro per il mondo. Finì così
Fu l’unica volta che lo rividi, per fortuna.
Mi porto dentro la colpa del mio errore anche se tutto è finito bene; sono stata fortunata:
La fortuna?
Seppi la verità sui preservativi lo stesso giorno del misfatto e se Claudio non mi avesse raccontato?
Mio marito non seppe mai
La pillola del giorno dopo funzionò e comunque non rimasi incinta
In breve nel mio pancino c’era un altro erede e dieci mesi da quell’evento nacque Serena e poi Roberto e Sara,
Non ho mai dimenticato l’errore, la cazzata, che avevo fatto. Mentre il piacere che avevo provato in quell’incontro fu presto dimenticato il senso di colpa non mi ha mai abbandonato e quando meno me l’aspettavo si ripresentava come a ricordarmi che avrei potuto perdere la mia stupenda famiglia. Questa è la mia penitenza.
Se posso dare un consiglio: prima di arrivare a dei verdetti bisogna chiedere, informarsi, confrontarsi e non presumere arrogandosi il diritto di sapere senza conoscere.

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