Skip to main content
Racconti CuckoldTradimento

Eleonora e Lapo PARTE 2 (continuo…)

By 1 Settembre 2019Dicembre 16th, 2019One Comment

10. LAPO . Dolore e … azione.

Vederla così “violata” alla fine mi ha fatto male, incredibilmente, a me che sono stato tradito di brutto e che lo ho scoperto in una maniera così umiliante . Mi accorgo che adesso ce lo ho finalmente a riposo… ringrazio il cielo di aver resistito alla tentazione di masturbarmi e di non essermi venuto nei pantaloni… sarebbe stato veramente troppo!! Sto parecchio male, sia fisicamente che moralmente. Mi fischiano le orecchie, come se fossi sott’acqua. Più che sentire rabbia, mi viene da piangere. Io questa donna la amo da impazzire.. e lei ama me, non ci sono dubbia riguardo. E allora, cosa le è preso? Perché ha fatto una cosa così brutta, alle mie spalle, giurando poi che non era successo niente di importante quel giorno. Stronza, stronza…. ma io la amo cazzo!! E questa cosa è successa mesi fa… magari solo un episodio…. Si, sembrerebbe così… ma cosa ne so io che Eleonora non fa la troia ogni volta che non è con me? Insomma, la cosa le era piaciuta e parecchio anche. Come fa a non venirle voglia di ripeterla?? Piango a lungo, piegato sul pavimento.

E poi, cazzo, non bastasse l’umiliazione del tradimento che mi ha inflitto la persona che più amo… anche lo scoprirmi così eccitato di fronte a quello che Ele faceva… a quello che le hanno fatto… di fronte ad Eleonora che godeva di altri uomini, delle loro bocche, delle loro carezze… dei loro cazzi che la penetravano e la violavano…. mio Dio, devo essere un malato, un pervertito… non sono una persona normale, un uomo degno di una donna come lei… mi faccio schifo.

Vado in bagno, mi sciacquo. Con orrore scopro che ho gli slip pieni di sperma appiccicato. Probabilmente, penso, non ho avuto un vero e proprio orgasmo… ma in quasi un’ora di eccitazione -deve essermene uscito, via via… ed alla fine è uscito tutto quello che esce in una venuta normale….. guardavo abusare della mia ragazza, la vedevo goderne.. e mi eccitavo…. CHE SCHIFO MI FACCIO!!


Cerco di ragionare: adesso è urgente toglierla dai guai seri in cui si è messa… devo andare alla polizia. Poi, dopo, vedrò… la dovrò lasciare probabilmente, è la cosa migliore da fare…. cazzo… mi viene da piangere di nuovo.

Al commissariato chiedo ed ottengo di parlare con una ispettrice donna della Polizia Postale. Il piantone all’entrata mi squadra per un po’ ma, senza farmi altre domande, mi accontenta. Dopo pochi minuti si presenta Linda, una bionda chiaramente palestrata e risoluta, che si dimostrerà essere brava nel proprio lavoro ed umana con noi. Il suo sguardo all’inizio è molto duro, la sua espressione scettica. C’è anche un energumeno suo collega, tale Maurizio, uno con la faccia, francamente, da maiale. Spiego tutto. Vogliono sapere dove è lei… prima di tutto pensano che io le abbia fatto del male, o che sia un pervertito. Poi, all’ispettrice basta guardare per un paio di muniti il link che le ho dato; mi conferma subito che la cosa è seria. Mi dice di aspettare, che ne deve parlare con il suo team e magari fare dei riscontri con i colleghi in Francia; intanto io devo andare con un suo collega a prendere Eleonora, della cui versione dei fatti hanno necessità.
Ci fanno aspettare un bel po’ (forse due ore), poi chiamano solo Eleonora. Dopo un’ora chiamano anche me, mentre Ele la mandano a prendersi un caffè. Mi spiegano che per tutte le cose denunciate hanno trovato conferma, che hanno beccato i tre francesi nella camera di Hotel nella quale, coglioni, li hanno lasciati entrare, ignari che senza un mandato del Giudice non avrebbero potuto farlo. Lì c’era anche una ragazzetta risultata minorenne, che ha confermato di aver fatto sesso con loro… e di esser stata filmata, in cambio di soldi. Insomma, sono in tali casini che già stanno collaborando per chiudere il sito e rimuovere il filmato che compromette Eleonora. Dice anche che la polizia francese li aiuterà a diffidare chi ha scaricato quel filmato dal divulgarlo e che dunque la situazione di Ele dovrebbe essere non così terribile. Ci sarà da vigilare che Ele non sia più contattata o che non subisca ulteriori tentativi di ricatto, cosa per la quel loro la terranno un po’ sotto controllo. Infine, mi dà il nome di una terapeuta e mi raccomanda di andarci al più presto… tutti e due, sottolinea. Dice infatti: “tu sei stato molto bravo ad aiutarla anche dopo quello che ha fatto alle tue spalle, ma adesso devi proteggerla e dovete dunque gestire insieme i problemi che potreste naturalmente avere. In sostanza – mi spiega – quello che ha subito Eleonora non è molto diverso da uno stupro… ci saranno delle conseguenze psicologiche da affrontare!… se la ami aiutala…!”.

Mi sembra una persona molto sincera. Ringrazio ed esco. Vedo Ele alla macchinetta, con l’energumeno. Arrivo e lui se ne va. Chiedo cosa voleva e lei dice “nulla nulla, solo sentire se stavo bene”.

A casa spiego ad Ele che starò ancora con lei per proteggerla ed aiutarla, ma che per il momento non me la sento di far finta di nulla… forse mi passerà, le dico, ma per adesso non ce la faccio. La lascio in camera e me ne vado a dormire in salotto. Piango a lungo; lo stesso, sento, fa lei.

Per tutta una settimana cerco di non vederla, se non il minimo indispensabile. Mi sento da cani; anche se, per fortuna, l’accesso a quel sito non è più attivo, il ricordo di quello che ho visto mi tormenta. Non posso chiudere gli occhi senza che quelle immagini terribili mi scorrano ancora davanti agli occhi… l’orgasmo che la scuote mentre cavalca quel tipo… gli schizzi del suo sperma che le imbrattano il viso e le colano sui seni… quel membro teso che la penetra per la prima volta nel culo strappandole urla di dolore e di piacere…..immagini terribili di fronte alle quali non posso evitare di eccitarmi. Più di una volta non resisto e mi masturbo… un attimo di perverso immenso piacere, seguito da ore di tormento. Poi per altri 3 giorni di fila andiamo dalla psicologa, che ci fa parlare di noi, sia insieme che uno ad uno. Alla fine, a me dice che devo riflettere a lungo prima di chiudere una storia d’amore che lei vede essere veramente importante per me. Mi chiede anzi di sostenere Ele che gli pare soffrire di qualche conflitto familiare irrisolto, che la rende un po’ instabile da un punto di vista affettivo. Dice che non esclude possa stabilizzarsi con il tempo, tanto con la terapia che… con l’amore sincero. Riguardo a me, mi dice di non angosciarmi per quel mio eccitarmi “perverso” di cui le ho ampiamente spiegato: niente che non sia meno che normale, spiega. Inoltre, tale è stato il dolore che ho vissuto a causa della mia lecita gelosia che l’ho spostato sul piano erotico, così esso è diventato una specie di fantasma eccitante, con il quale mi devo abituare a convivere. Bisogna solo evitare che quella diventi l’unica forma di eccitazione per me, cosa quella che invece sarebbe patologica. Comunque, dice, niente che non si possa gestire. E’ rassicurante e pacata e per tutto il tempo mi guarda negli occhi, incoraggiandomi a non mollare con questa ragazza un po’ pazzarella ma, dice letteralmente, piena di una sensibile umanità che un domani potrebbe farne una bellissima madre e compagna. Ci fissa sedute quindicinali.

Mentre torniamo a casa io sento di desiderarla da morire, mentre sento che lei si attacca al mio braccio come un naufrago alla scialuppa e con i suoi occhi azzurri mi implora di restare con lei e… mi desidera.

Quella stessa sera, evidentemente rinfrancati dalle parole della terapeuta, ci ritroviamo in breve sul letto a piangere e scopare assieme, come matti, per tutta la notte, come posseduti dal dio dell’amore.

11. Lapo – I nuovi turbamenti di Ele

Ritornammo dunque ad una nostra “normalità”, fatta di una passione forte come e più di prima. Pareva un po’ come se ci volessimo vaccinare da dubbi e pensieri negativi, stretti fra noi due, con tutto il resto fuori. La terapeuta, dopo un paio di volte, ci raccomandò di tornare a fare anche qualcosa per conto nostro, oltre a raccomandarci piena sincerità. Io di fatto non avevo granchè da rivelare; in ufficio c’era una che mi stuzzicava di continuo, ma decise di non parlarne: non mi andava di far ingelosire Ele… poi mica ero qui il problema a casa! Ele, quella sera a letto, ci pensò un bel po’ poi disse “ma,francamente uomini che mi stuzzicano in questo periodo non me ne vengono in mente; l’unico potrebbe essere Vincenzo!” Una fitta acuta mi prese la bocca della stomaco… cercai di non farmene accorgere. Un collega poliziotto che era comparso con Maurizio e che ronzava attorno a noi, con lo scopo di proteggere Ele da eventuali ricattatori si fossero fatti vivi, aveva detto Linda. Che era un bell’uomo me ne ero accorto anche io e subito: alto più di me, in forma fisica, barbetta finta trasandata, look sportivo tipo jeans strappato… e con un bel sorriso sornione. Chiesi ancora “In che senso, perché è bello e muscoloso, perché ti fa ridere, perché ti pare interessante parlarci?” “mah… -ancora – non saprei, non ci ho pensato, un po’ tutti e tre forse….”. Risposta terribile, per me, ovviamente. Feci finta di ricordarmene solo allora (invece mi era seccato un sacco e me lo ricordavo eccome)… “Ah già, l’altro giorno vi ho trovato al bar che ti aveva offerto da bere… mi dicesti che vi eravate appena trovati lì… avevate già parlato un bel po’ allora”. Lei fa la faccina imbarazzata, mi mette la guancia sul petto , sospira un po’ e dice “scusa amore… no, è che si erano fatti un po’ di esercizi in palestra e poi mi ha invitato a prendere un aperitivo dopo la doccia… non mi sembrava niente di male… poi sarei corsa a casa… non sapevo che passavi a prendermi…” “Ah, dico io…..” si capisce che son rimasto male… Lei tira su il viso, mi guarda imbarazzata, cerca di sorridermi “Dai, non ho mica fatto nulla, solo un aperitivo… sai quanti ne offrono ogni giorno al lavoro alle belle ragazze… ogni tanto per gentilezza si accetta, ma finisce lì…. preferiresti una fidanzata orribile che nessuno invita?!” Non abbocco. “ma che c’entra lui in palestra, scusa?” “No, sai, a forza di aspettar lì fuori al freddo Vincenzo e Maurizio hanno pensato di iscriversi per fare un po’ di esercizi, già che dovevan stare lì per me”. “Ah – dico io sempre più polemico – ci mancava anche il maiale!” “ma no – ride lei – un po’ lo fa il maiale, ma è tranquillo poi”. Lei torna a baciarmi sul petto … “scusa se non te lo avevo detto, non volevo ti preoccupassi”. Non le obietto che se pensava questo allora si, c’era da preoccuparsi. Sto un po’ in silenzio poi le dico quello che è il punto “Senti Ele… lo so che una bella ragazza è corteggiata e che alla fine bisogna pur fidarsi… o lasciarsi, non c’è una terza strada. E non mi pare di averti mai controllato le uscite al bar…” “Si, è vero “ dice lei alitando leggera sul mio petto. “Ma questa situazione è diversa…” le tiro su il mento e la guardo negli occhi “questi due sono lì per un lavoro delicato, in una posizione delicata!” Dal suo sguardo sembra non aver capito cosa intendo… glielo devo dire chiaramente: “Questi due Ele hanno guardato il tuo video… ti hanno guardato mentre facevi sesso, anzi….. mentre godevi un mondo a fare sesso!” Ho detto una cosa pesante, me ne rendo conto subito… ma doverosa da dire. Abbassa lo sguardo e rimane in silenzio. Continuo: “Non sono due con i quali puoi flirtare innocentemente come con altri, per rispetto a me in primo luogo, e poi perché ti devi rendere conto di che tipi sono perché sul lavoro si comportano in maniera indegna se si permettono di corteggiarti!” “Ma no – prova ad obiettare lei debolmente – esageri, Vincenzo ha solo voluto esser gentile…” “No Ele – insisto – non va proprio bene. Io penso che bisogna dirlo a Linda, il loro comportamento non è professionale!”. Lei pare colpita, protesta che le sembrerebbe una cattiveria per quei due, poi mi prega di non farlo: ci penserà lei a tenerli alla larga, non mi devo preoccupare, mi devo fidare di lei, sa tenere a bada gli uomini. Poi comincia ad usare la bocca per cambiare definitivamente discorso… le basta scendere un pò giù, sotto le lenzuola… siamo entrambi nudi e, per tutta la discussione, lo ho avuto duro… cosa che ad una donna non passa certo inosservata! Anche lei, scopro appena la tocco, è molto eccitata. Faccio appena in tempo a pensare: “fantastico, che magnifica coppia siamo: io mi eccito a pensarla con
altri, lei si eccita ad umiliarmi, a farmi soffrire!”…. ma è troppo bello amoreggiare con lei… mi perdo in quello che sento. Ci vuole poco perché me la trovi sopra, a baciarmi con le sue labbra di burro, mentre mi munge il cazzo con le contrazioni dovute al piacere che sta provando. Con facilità e naturalezza, ci diamo dunque come al solito piacere, poi ci addormentiamo abbracciati. Mi son fatto convincere. Adesso penso che si, certo, sono un coglione… ma penso anche che l’acqua non si ferma tappando le falle… va trovato il modo di deviarla a monte, altrimenti passerà da qualche parte.

Comunque dopo quella sera il mio stato d’animo resta posizionato su “forte allerta”. Passa una settimana “normale” nella quale non noto niente di sospetto nel suo atteggiamento e nei suoi spostamenti (cui adesso, inutile dirlo, faccio molto caso), sino a che, il martedi successivo, mi scrive in ufficio che si fermerà in palestra un’oretta in più perché ‘hanno invitato lei e Marti a provare un nuovo corso di ballo latino. “Ok”, le rispondo lapidario. Lei scrive ancora “Amore, non preoccuparti, lo sai che mi piacciono i balli latini… proviamo e poi corro casa da te!” Chiudo il discorso “Non preoccuparti, approfitto per finire una cosa e ci vediamo a casa alle 20:00”. Lei manda un cuoricino, io non visualizzo e dunque non rispondo.

Passan le ore e non riesco ad evitare di farmi mangiare dall’ansia. Alla fine decido una cosa che prima non averi mai fatto: passerò dalla palestra, a vedere se quanto mi ha detto è vero. So che non è una bella cosa da fare e che quando si arriva a questo punto forse sarebbe meglio chiudere una storia… ma la situazione è particolare, e bisogna prenderne atto, penso.

La sua normale lezione di fitness finisce alle 18:00… arrivo per le 18:15. Nella sala attrezzi effettivamente non ci sono. Le lezioni di ballo si tengono nella sala apposita, cui si accede dal corridoio. Potrei dunque semplicemente affacciarmi e, se lei è veramente lì, salutare sorridente e poi spiegare che ho finito prima ed ho approfittato per venirla a prendere. Ma non mi va di farmi vedere “non fiducioso di lei”… o forse mi stuzzica l’idea di poter verificare senza farmi vedere (di spiare insomma”). Facile, basta entrare nella palestra principale, salire in vetta alle gradinate e da lì, tramite una vetrata, si vede dentro la sala da ballo. Nessuna squadra si sta allenando in quel momento. Mi affaccio. Un nuovo colpo al cuore!!!!

Marti sta ballando sto cazzo di ballo con il poliziotto maiale, che infatti se la sta letteralmente “facendo” mentre ballano, le mani ben piantate dietro alle chiappe della ragazza. Ele invece sta ballando con l’istruttrice, una bella donna latina. Ma il problema non è quello, cazzo. Il problema è come si è messa per venire a ballare: quel completo bianco da fitness che le ho regalato, sbagliando la misura (troppo audace) e che abbiamo tenuto perché quando lo mette (in casa, per me) ci arrapiamo da matti e scopiamo di brutto! Il sopra ancora ancora potrebbe andare… se non fosse che che si vedono benissimo i capezzoli… ma la tragedia sono i leggings, talmente aderenti che il solco della fica esce talmente evidente, disegnato tra le grandi labbra della sua passera. Ovviamente sono a vita bassa… e si è messa su pure il perizoma bianco che è ben visibile sui fianchi. Per finire, i sandali alti….. E che cazzo!!!!!!! Vederle ballare è estremamente eccitante… più che un ballo sembra un amplesso simulato… impossibile non ritrovarsi subito il cazzo duro dentro i pantaloni. Le canzoni successive le balla con Vincenzo! Ballano… meglio sarebbe dire scopano, lì, nella pista, davanti agli occhi dell’istruttrice, estasiata dalla vista di quello strusciarsi sensuale di quei corpi palesemente eccitati. A lui si vede bene il pacco, mentre Ele è addiruttura oscena, con i capezzoli duri come chiudi e tra le gambe… un autentico cameltoe che, piano piano, comincia ad evidenziare una macchia scura. Dovrei scendere giù incazzato, fare una piazzata e portarla via; cosa faccio invece? Rimango a guardare, a soffrire come un cretino e… a massaggiarmi il cazzo duro da sopra i pantaloni. Alla fine della seconda canzone è Ele che per fortuna mette fine alla cosa: prima Vincenzo tenta di metterle la lingua in bocca e lei lo allontana, poi Maurizio la afferra da dietro, le pastrugna le tette e, per quanto posso capire essendo lei girata dall’altra parte, le dà un profonda tastata alla fica. Ele scappa via piangente. Ed io cretino.. ho lasciato fare… mi faccio schifo. Mi chiudo in bagno per riprendermi dallo chock e per aspettare che il cazzo mi scenda giù, cosa che non succede. Alla fine mi siedo sul water, lo impugno e me lo meno furiosamente: schizzo sperma sin contro la porta chiusa. Guardo il mio seme colare giù, verso il pavimento e… piango a lungo.

Mi piazzo in macchina per controllare che Ele rientri a casa col motorino. Ci sta per salire quando ecco Che Vincenzo la convince ad andare con lui. Cazzo… questi vanno da qualche
parte a scopare, penso. Li seguo da vicino, noncurante che mi possano vedere. Appena si fermeranno da qualche parte isolata, o imboccheranno qualche stradina appartata, scendo con il crick in mano e faccio un casino, penso. Ma non succede nulla: lui la lascia poco prima di casa, dopo che hanno parlato un po’ in macchina. Aspetto un po’ e salgo a casa.

12. LAPO. I nuovi turbamenti di Ele. Una serata tormentata.

Ele è tutta allegra; io sono incazzato, un po’ lo do a vedere apposta… un po’ ho un crampo allo stomaco per la vergognosa umiliazione che mi sono inflitto, eccitandomi a guardare la mia ragazza che si eccitava con due uomini e che ne veniva di fatto abusata… mentre io l’unica cosa che ero
riuscito a fare era… farmi una sega!

Vado alla cesta della biancheria e trovo il suo perizoma ed i fuseaux: sono fradici ed appiccicosi (aspiro a lungo quell’aroma selvaggio ed irresistibile… che mi fa, di nuovo, letteralmente ingrifare). Lei sta a lungo chiusa in bagno, anche se la doccia la ha già fatta in palestra, evidentemente. Poi, quando esce , mi dice che scende un attimo a riportare una cosa alla vicina. Il suo telefono sul comò è una tentazione troppo forte. Leggo le ultime chat…. cazzo!!!!!! Uno scenario da incubo:

Maurizio:

“ciao bella”

“che vuoi?”

“la tua amica deve essere rimasta un po’ male che non me la sono portata a casa…comunque nel parcheggio sotto casa sua le ho dato qualcosa per divertirsi un po’…..hai idea di cosa sa fare la tua amica con la bocca?”

“maiale!”

“si, lo ammetto, sono un maiale. Ma tu allora? A giudicare da come eri fradicia per aver ballato la Kizomba…. how… chissà come diventi quando hai due uomini dentro di te….”

“smettila cretino!”

“…. non vedo l’ora di provarlo anche io… l’hai sentito che effetto ci hai fatto stasera, vero? Immagina un po’, averci tutti e due dentro di te… mmmm… avrai anche pensato che io dietro non è il caso, che dici? Ahhhhhhhh”

“si, ti piacerebbe…scordatelo….” ed una linguaccia.

[non ci posso credere: non lo insulta, non lo minaccia di denunciarlo, non gli blocca il contatto….. ci flirta, ammicca, gli dà spago, gli fa capire che si può fare…]
infatti lui chiude la conversazione con un emoticon a tono: una lingua saettante che esce da una bocca…

Chat con Vincenzo:

“ciao cara, ti volevo dire che ho passato un bel pomeriggio con te”

“ciao Vince, si, è piaciuto anche a me ballare e parlare con te”

“vuol dire che ci hai già pensato e che per sabato la risposta è si?… dai… fammi andare a dormire felice…”

“mmm…. no, vuol dire quello che ho detto, e basta: bello parlare e ballare con te… fine. Adesso sono con il mio ragazzo… e ci pensa lui a me, non ho bisogno di altri… se hai capito cosa intendo…”

“ho capito si, e lo invidio parecchio, cavolo! Ma… oggi è oggi e sabato è sabato…hai detto che ti lascia sola per il fine settimana… beh….andiamo, si vive una volta sola!!!”

“senti…sono un po’ scombussolata… adesso devo andare… magari ti scrivo domani”

“ok, un bacio cara, buonanotte”

“un bacetto anche a te, buonanotte”

[sono furibondo adesso… mi trattengo a stento dallo sbattere il telefono per terra… le lacrime mi salgono agli occhi… gelosia ed umiliazione insieme mi schiacciano lì, sul letto, a leggere anche l’ultima chat….]
Martina:

“ciao Ele,sei rientrata?”

“si si, son rientrata da un po’ e sto rimettendo a posto… per fortuna Lapo non c’era ancora a casa”

“ah… avete fatto una cosa di fretta allora, in macchina… pensavo sareste andati da lui o da qualche altra parte…”

“ma che dici Marti, sei ammattita? Secondo te andavo a scopare con Vincenzo?”

“mah, secondo me e da quello che si vedeva mentre ballavate… mi sembrava ovvio di si… scusa ma forse non ti eri vista… soprattutto il cavallo dei pantaloni…”

“no cazzo, e vai a fare in culo Marti!”

“ehi, calma, calma, stavo scherzando, non arrabbiarti così…”

“perché te che hai fatto, ci sei andata a scopare con quell’altro maiale?”

“mah,ti dirò… se mi portava in albergo ci andavo!!!! comunque, se lo vuoi sapere… mi ha fatto …”bere dalla lattina””

“ma dai , porca che sei! …. racconta…”

“beh, insomma, ha detto che la moglie lo aspettava a casa e che doveva rientrare, ma nel parcheggio sotto casa mia si è fermato nel posto più buio… e mi ha messo subito la mano tra le gambe… sai, avevo la gonna…. in un attimo avevo la sua lingua in bocca e le dita dentro…. ero talmente eccitata dal “ballo” che in due minuti lui si è trovato la mano fradicia sino al polso… cavolo!!”

“e poi?”

” con sguardo soddisfatto si e’ leccato le dita e me le ha messe in bocca, prima una, poi due… io gliele ho succhiate per bene… mi ha preso una mano e se la è messa sul pacco … e che pacco…. insomma… non ci voleva un genio per capire… gli ho tolto la cintura e sbottonati i jeans, presi per i fianchi e tirati giù…. il porco non ce li aveva neanche gli slip… il suo “coso” imbarazzante è rimbalzato fuori e mi ha sbattuto in faccia…. cavolo ele, te non hai idea di che cappella c’ha quel tipo… con la mano mi teneva la testa, cosa che non mi dispiaceva per nulla… ho leccato, succhiato, baciato…. insomma, ho avuto un bel da fare mentre lui mi pareva parecchio soddisfatto. Più di tanto non riuscivo a prenderne in bocca.. diciamo che ho fatto del mio meglio ahh ahh… comunque ce lo avevo in bocca quando è venuto… anche parecchio…. un po’ mi è colato fuori, un po’ me lo sono ingoiato…”

“ma Marti… che porca sei!!”

“beh… diciamo che mi è sembrato parecchio soddisfatto il ragazzo ah ah! Comunque… mi ha detto che quello era l’aperitivo… il resto ce lo danno sabato al mare!!!!!… ci stai vero??????? …. non mi dire che non vieni cazzo!!!! mi fai saltare tutto e io quel cazzo me lo devo scopare!!!!!!!”

“Marti non ti ci mettere anche te adesso….. no… non lo so…. adesso devo andare da Lapo cazzo!”

“va bene Ele, a domani… sogni d’oro”

[i miei pensieri avvelenati da una perversa vena di piacere: sabato, gita al mare con i due poliziotti… ci vuol poco ad immaginare a fare cosa…. se la vogliono scopare insieme, come hanno visto nel filmato… e lei, che sa quanto piacere proverebbe, è tentata di andarci, di provare questa nuova esperienza… Certo, è evidente che è innamorata di me e che questo è l’unica cosa che la frena… per ora.
Sono sconvolto, totalmente…. dovrei prendere il telefono, sbatterlo di fronte ad Ele… buttarla fuori di casa… dovrei, ma so di non poterlo fare… mi sento in trappola, infelice, umiliato … eccitato]

A cena riesco si e no a dir due parole… poi piano piano riesco a metter su uno straccio di piano: chiedo ad Ele di andare a passare quei giorni di mia assenza da mia madre…. lei dice che ci penserà. Me ne vado a letto consapevole di essere sull’orlo di un precipizio. Lei si struscia, vorrebbe far pace usando i nostri corpi… ma non sono proprio nel mood… la respingo.

13. LAPO I nuovi turbamenti di Ele – mattinata sulle montagne russe

La mattina dopo in ufficio sono come un leone in gabbia. Non so cosa fare e la cosa mi distrugge; sento che amo Eleonora da impazzire e non so come impedire che mi faccia ancora una volta le corna… e so che non sarò capace di affrontarla, magari di lasciarla.

Alle 10 e mezza la situazione precipita, o meglio si confermano le mie peggiori previsioni: mi arriva un messaggio di Ele che dice che quella sera, dopo che io sarò partito per la trasferta di lavoro, uscirà con Martina per un aperitivo… il che in sostanza, con quello che ho letto nelle sue chat, significa che ha deciso di andare a scopare con quei due maiali…. la mia ragazza.. quella che mi ama….

Per un bel po’ rimango lì, senza forze, forse definitivamente sconfitto. Poi, alle 11 succede una cosa inaspettata: mi chiama mio padre per dirmi che una parte dell’eredità del nonno mi è stata destinata e che mia mamma ha voluto che mi fosse subito inviata sul conto “la mamma dice che quella bella ragazza che hai la devi trattare come una regina, se non vuoi che cerchi di meglio… pertanto non risparmiare sulle spese!!”. Mi pare proprio un segno del destino. Sento che devo lottare per Eleonora.

Concepisco un piano di azione, che mi restituisce un po’ di energia. Prenoto una camera in un resort esclusivo di Roma, mi metto d’accordo con la capa che io pernotterò con la mia ragazza in un albergo diverso dal loro (la mia collega biondina ci resta così male… mi sa che ci sperava la portassi fuori e… in camera mia), passo a comprare un vestito carino per ele (di solito sono bravo a comprarle i vestiti)… ci metto anche un costume da bagno incantevole (addosso a lei, immagino…) e per le 14:00 mi presento al suo ufficio, per “rapirla” e distoglierla dai dubbi che la attanagliano. Come farò, mi chiedo, a farla rinunciare al suo desiderio – anzi progetto molto chiaro – di
trascorrere il fine settimana a godere con altri uomini? In più mi preoccupo da matti quando mi accorgo che il cellulare di Ele è irrangiungibile – cazzo, e se è già partita con quel tizio, e se non la posso più fermare?? – Dunque rimango molto sorpreso quando, da sotto l’ufficio, chiamo il fisso e la sua principale mi dice “ciao Lapo, la tua bellissima fidanzata sta scendendo per venire da te…. buon fine settimana!”. Eccola, lei mi vede e mi corre incontro, come se non mi vedesse da una mese. Mi butta le braccia al collo e mi stringe forte; con la bocca incollata al mio orecchio mi dice “Scusa amore, scusa! Mi si è rotto il telefono e non ti ho potuto dire che non ci vado più con Martina… faccio quello che dici te, tutto quello che dici te… amore, amore, portami con te, non lasciarmi da sola!” e ci baciamo, con impeto, con fame, con disperazione, come se fossimo appena scampati ad un incidente aereo… ed io è come se lo fossi, in effetti!

In macchina poi lei è addirittura entusiasta quando le spiego che la porto con me a Roma, due notti in un fantastico resort, solo per noi due! Così partiamo felici… e non mi faccio tante domande sul cosa sia successo in quelle due ore!

14. Lapo – Il week end nell’Hotel a Roma

La serata dell’arrivo è addirittura epica: bellissimo l’albergo, appena in camera facciamo per cambiarci ed andare a provare l’area wellness… ma finiamo tra le preziose lenzuola bianche a
scopare come ci fossimo appena conosciuti… e come era bagnata Eleonora, e come ce lo avevo duro io!! Poi la cena, con Ele stupenda nel suo nuovo vestito rosso, con la schiena nuda, gli occhi degli uomini su di lei, il suo piede calzato sotto il tavolo a tormentarmi l’uccello… e via ancora in camera a scopare in un amplesso lunghissimo, vario, totalmente soddisfacente che ci lascia alla fine esausti, i nostri corpi nudi intrecciati tra lembi di lenzuola.

Più tardi ammiro a lungo Ele che dorme, nuda, così sensuale in quel letto lussuoso, con quella luce così calda e carezzevole sulla sua pelle. E’ a pancia sotto, le forme del suo sedere sono perfette, le sue spalle semicoperte dai capelli sciolti quasi commoventi. Mi sorprendo che possa essere mia…
Mi viene in mente di messaggiare a Linda.

“Ciao Linda, ci sei?”

“Si, ciao, è successo qualcosa?”

“No, non preoccuparti, siamo a Roma in un bell’albergo, tutto benissimo”

“Ok, son contenta”

“Ti volevo solo dire che quei due ragazzi, Vincenzo e Maurizio, secondo me si stanno comportando molto male con Eleonora…”

“Lo so!” Trasalgo, sono sorpreso….

“Lo sai?”

“Si, mi sono accorta del loro comportamento antiprofessionale e ne ho già informato il Questore. Da lunedi lavoreranno ad altri casi e saranno trasferiti… non preoccuparti!”

“Ah… ti ringrazio Linda… non ti chiedo come hai fatto a capire così bene la situazione…”

“No, non chiedermelo (emoticon con occhiolino)……. comunque, senti, ti volevo chiedere una cosa…”

“Certo Linda, dimmi…”

“Voi due mi piacete, lo sai… vorrei che foste felici… dunque bisognerebbe che tu ti fidassi di lei e che, insomma….. tu non la seguissi più in futuro…”
Rimango per un po’ senza parole… lei riprende

“Sai… a volte le persone poi finisce che diventano cattive se non si fidano… non voglio che possa succedere a voi due… vi voglio bene!”

“C’eri anche te alla palestra… quando ballavano…. e quando lei è salita in auto con Vincenzo…”

“Si…, ero lì per controllare loro… e alla fine mi son preoccupata di come avresti potuto reagire te se…”

“Se andavano da qualche parte a scopare!”
esitazione di Linda……. “Si. Lapo. Io ti capisco… ma sai che anche io voglio bene ad Eleonora… non voglio che le succeda qualcosa di brutto, voglio che superi questo momento difficile che sta vivendo… voglio che tu la aiuti e che tu non le faccia del male in risposta al male che lei potrebbe fare a te…”

“Capisco… ma non devi preoccuparti… farò come dici te… farò attenzione anche a me stesso oltre che a lei… ma tu Linda… anche tu sei…. “

“Innamorata di Eleonora? Beh, un po’ penso di si… e so che soffrirò e basta… a lei le donne non piacciono proprio, non c’è verso! ( Emoticon di una faccina triste)…. dunque di me non hai proprio da preoccuparti… sarò sempre tua amica…”

”Grazie Linda, mi commuovi… adesso ti mando un bacio… buonanotte”

“Buonanotte anche a voi due”

Alla fine mi addormentai pienamente felice.

15. LAPO. Il week end nell’Hotel a Roma – in piscina

All’università avevo letto con cura Nietzsche, ma non lo avevo del tutto capito. Diversamente mi sarei ricordato della sua frase, e ne avrei capito il senso: “Si è maggiormente in pericolo di essere investiti quando si è appena scansata una vettura”.


Pensavo il peggio fosse passato … e me ne pisolavo tranquillo nella sdraio della piscina, Ele a mezzo metro da me. Ero stato via solo la mattina e quando, subito dopo pranzo, ero arrivato all’Hotel, avevo trovato Ele a godersi il relax della piscina, al momento semideserta. Solo alcune coppie piuttosto agée sonnecchiavano nelle sdraio. Anche noi due ci eravamo appisolati. Erano circa le 5 quando un gruppo è entrato nella zona piscina, con fare piuttosto rumoroso. Doveva certamente trattarsi di persone che lavoravano per la stessa azienda, verosimilmente figure commerciali, probabilmente in missione di lavoro o in un corso di formazione. Tedeschi. Con un occhio semiaperto li osservai distrattamente: cinque maschi tra i 30 ed i 40 anni, belli in forma, muscoli tirati, niente pance da birra, e tre ragazze più giovani, carine senza essere vistose, probabilmente delle assistenti o segretarie di fronte alle quali gli uomini si pavoneggiavano. Le ragazze si siedono sulle sdraio vicine alle nostre, dal lato di Ele, i maschi schiamazzano in piscina.. Una dice anche qualcosa ad Ele, ma si arrende quando vede che lei non capisce il tedesco. Io il tedesco lo capisco bene… ma non glielo lascio intendere… non mi va di parlare con altri… mi bastava la mia Ele.


Uno dei tedeschi, seduto con i piedi a mollo nel punto più vicino a noi chiede alla ragazza seduta accanto ad Ele se parliamo tedesco.


“Neanche una parola mi sembra” gli risponde lei

“Peccato – dice quello – mi sarebbe piaciuto provarci con questa gran fica!”

“Ti piace e’ – maiale!” ribatte quella.
“Ma l’hai vista quanto è fica? e poi da quando siamo arrivati non mi stacca gli occhi di dosso… soprattutto dal costume!”

“Sei sempre il solito!” dice lei, mentre scoppia una risata generale (gli altri maschi si sono avvicinati, mentre le altre due ragazze ascoltano con interesse). “E poi è con il fidanzato!”

“Mah – replica una delle sue colleghe- mi sembra parecchio porca questa….magari è una escort con un cliente che l’ha affittata per il week end….” e giù risate.

La terza vuol fare la spavalda e dice:

“Hans ha ragione, fa finta di leggere quella ma prima glielo guardava eccome il pacco! E poi, avete visto come si è tirata il costume dentro il culo per farci vedere che è tutta liscia liscia! Questa ha una gran voglia di farsi scopare, il suo cliente ce l’ha piccolo….. ve lo dico io!”

Altra risata generale. La compagnia si sta riscaldando.

Cerco di non scompormi; con gli occhi socchiusi sbircio un po’….

Ele sta leggendo una rivista; la tiene distesa sulla sdraio, lei a pancia sotto con i gomiti appoggiati per tenersi su; ogni tanto spezza le gambe e solleva la pianta dei piedi verso l’alto. Così facendo inarca leggermente il bacino verso l’alto, di certo a beneficio del tedesco che le sta lì dietro, con gli occhi piantati sul suo culo. Poi, cazzo ora l’ho vista, spesso Ele getta l’occhio dietro la propria spalla, o sotto l’incavo del proprio braccio alzato…. insomma li guarda quelli in piscina e se ne è accorta eccome che la stanno guardando. Con il costume che le ho regalato è molto molto carina.. e sexy. Me ne accorgo appieno quando dopo un po’ si alza per andare in acqua. Il costume è si intero, però è molto sgambato e…. se non avesse la passerina perfettamente depilata sarebbe un problema….. la scollatura, beh quella diciamo che è molto generosa: una fascia ad otto le cinge il collo, ma tra i suoi seni gonfi c’è la pelle nuda. Quando poi si avvia verso la scaletta e ci dà la schiena…. ce l’ha quasi tutta scoperta, fin poco sopra le natiche e dietro il tessuto si riduce ad un triangolo, triangolo che le è entrato tutto dentro il solco delle chiappe… e Ele non si è data la pena di stirarlo a coprire un po’ di più. Il costume le calza a pennello ed esalta alla perfezione le sue curve …. conosco bene il suo corpo, bisogna ammetterlo… ma cazzo – penso – che pirla che sono!!!

A beneficio di tutta la combriccola, che adesso la osserva in silenzio, Ele ancheggia sul bordo, si dirige verso la scaletta, mette il culo all’indietro e, lentamente, scende. Se ne va un po’ avanti e dietro per la vasca, poi si ferma sul bordo opposto, dove in breve convergono anche i cinque maschi. Se ne sta un po’ lì, con quelli che le ronzano vicino vicino, poi si attacca alla scaletta di quel lato e si tira su. Esce piano piano, sbattendo così il culo proprio in faccia a quelli che stanno lì sotto e che, senza cercare minimamente di nasconderlo, stanno lì per guardarle il culo mentre lei sale la scaletta. Quando è fuori si ferma per raccogliersi sulla testa i capelli bagnati e, girata verso di noi, gli espone per bene tutto il suo corpo. Poi, lenta lenta, fa il giro sul bordo e torna alla sdraio; quando è vicina a noi… vediamo: le sue aureole sono chiaramente visibili sotto il tessuto bagnato e…. il cameltoe che si disegna tra le sue gambe è addirittura da codice penale!

“Ragazzi – dice la più sagace delle tre tedesche a voce alta – questa è proprio una troia…. il cazzo del suo accompagnatore non gli basta… fatela contenta, portatevela in camera e scopatevela a sangue!!!!”” ennesima grassa risata generale.

Io adesso sento proprio una vera morsa dolorosa allo stomaco, che riconosco bene: rabbia, umiliazione, eccitazione insieme. Ma cavolo… che ci vorrebbe ad alzarmi e dire in tedesco a quelli di andarsene a fare in culo, con quelle tre troiette che hanno dietro, poi portarmi Ele in camera, metterla a pecora e incularla a farle anche un po’ di male… che tanto lei lo saprebbe il perché! Ma non lo faccio… ed era solo l’inizio….

“Vado a fare la doccia” mi dice Ele, e si avvia con l’asciugamano in braccio.
Passano 30 secondi e la solita sgallettata chiama l’amico con concitazione:

“Hans… Hans… l’hai visto dove è andata a fare la doccia? Nell’area nudisti cazzo…. corri, valle dietro che quella vuole scopare subito!!!”

Sento gli scrosci di quelli che escono precipitosamente dall’acqua e gli scalpicci dei passi. Intrevedo che sono in tre: senza farsi problemi, buttano giù i costumi di fronte alle amichette che sghignazzano (e quello che vedo bene davanti a me ce l’ha già dritto, cazzo!), si mettono gli asciugamani in vita e entrano anche loro nell’area “no costume”. Tre uomini cazzo, nudi ed eccitati attorno ad Ele…. mi devo alzare, andare a prenderla, portarla via… lei di certo non si è accorta della scritta…. Sto per alzarmi quando la più vicina dice:

“Ma questo sarà così coglione che non si accorge che gli scopano la ragazza mentre fa il pisolino”

“Secondo me sono una coppia aperta – dice un’altra – poi è anche fico, guarda che bel cazzo!”

“Si, ce l’ha grosso e duro dentro il costume – ribatte la prima – mi sa che faceva finta di dormire ma ci guardava il culo…. quasi quasi me lo porto in camera e gli faccio un bel pompino… almeno godiamo anche noi, non solo la sua ragazza aahhh ahhh”

Cazzo!!!!!! la stupidella tedesca ha ragione… sono eccitato da matti e siccome ho dei boxer, se mi tiro su mi si vedrà benissimo, a compasso! Mi blocco. Mi sento toccare la spalla; apro gli occhi. La vedo, molto carina con i suoi capelli biondi sciolti e il suo costume bianco; si è seduta sulla sdraio di Eleonora:

“I’m Kristina… sono Cristina…. tu?”

“Lapo – rispondo – io ”

“Piaccere Lapo – mi tende la mano, che io prendo di riflesso. – tu mi piace molto…. viene in camera con me ora?” Siccome la guardo sorpreso, lei avvicina la sua bocca al mio orecchio e mi sussurra “mentre tua ragazza si diverte con amici, io prendo tuo cazzo duro e faccio pompino”.

Sono sempre imbambolato quando la vedo cambiare espressione; si alza dalla sdraio e, tornando al suo posto, candidamente dice

“grazie per informazione, ciao, a dopo”

Accanto a me si materializza Eleonora. Avvolta nell’accappatoio, il costume in mano, i capelli raccolti a crocchia, le guance rosse rosse… come è bella, penso…. Neanche mi chiede cosa volesse quella, semplicemente mi sorride e mi dice “dai, portami in camera amore”

I tre ritornano. Per ascoltare traccheggio un po’ nel riempire la borsa

“Allora, cosa è successo…ce li avete piccoli e l’avete fatta scappare subito?” dice una schernendoli.

“Tutt’altro… glieli abbiam fatti vedere belli duri… e … gli piacevano, eccome se gli piacevano!” risata

“E glieli abbiamo anche strusciati addosso!” dice un altro.

“E poi ? ” chiede Kristine?

“Mah, la verità è che siamo rimasti incantati da quanto questa ragazza è bella quando è nuda… e ci è scappata… avremmo dovuto farla andare subito in ginocchio……e ci sarebbe stata di certo! Accidenti a noi!!!!”

“e io a quest’ora sarei in camera a scopare col fidanzato… siete proprio 3 stronzi!!!”
gigantesca risata generale.

In ascensore lei mi si stringe e mi bacia sulla bocca. “Ti amo Lapo” mi sussurra all’orecchio. Poi sempre sussurrando “Non mi hai detto se ti piaccio con il costume nuovo…” Le prendo il viso fra le mani e la guardo dritto negli occhi azzurri “Da morire… sei bellissima e sexy da morire… ti guardavano tutti…. uomini e ragazze anche… gelose immagino…”

“E tu eri geloso?” mi chiede mentre la sua lingua mi saetta attorno all’orecchio.

“Da morire.. da stare male” rispondo io con sincerità.

“Ah, lo sento…” dice lei, che da sopra l’accappatoio mi sta massaggiando il cazzo che ho ancora duro e che si muove libero, avendo prima sfilato via i boxer umidi.

L’ascensore, arrivato al piano, si era aperto e adesso si è richiuso…

Sono eccitato, non solo nel corpo ma anche e di più nella mente. La bacio ancora e le dico:

“Anche quei tre ce l’avevano duro mentre eravate insieme, nudi sotto le docce, vero?”

Mi guarda, cerca di capire se sto giocando o se mi sto arrabbiando… ha la bocca aperta, il fiato corto, le guance rossissime…

“Quando son tornati hanno detto alle ragazze che a te piaceva guardarli e che te li hanno strusciati addosso… e sai cosa dicevano le ragazze?”

“Cosa dicevano le ragazze ?” ripete lei, ansimante
“Dicevano che si vedeva benissimo che avevi una voglia matta di farti scopare da loro!”
lei mi fruga dentro la bocca con la sua lingua bollente, poi si stacca un pelo e, sussurrando, mi chiede

“e secondo te avevano ragione quelle ragazze?”

le scosto il lembo dell’accappatoioi, con la mano arrivo tra le sue gambe… le trovo calde e bagnate…le stringo la passera liscia nel palmo della mano e penetro dentro di lei con il medio….. wowwww….. dentro è bollente ed è un lago di magma viscoso. Muovo un po’ il dito e già lei geme e piega la testa all’indietro.

“Si, secondo me avevano ragione…” dico.

” Non è vero… dice lei ansimando… io avevo il costume sotto la doccia…. quando li ho visti intorno a me, nudi, con i cosi grossi e duri… mi sono arrabbiata e gli ho chiesto che cavolo facevano… uno allora mi ha mostrato la targetta in alto con scritto “area no costume”, allora ho chiesto scusa e sono corsa via….

Io le metto il dito sulle labbra come a dire “non dire altro Eleonora, non mentire….”, appoggio le ginocchia a terra e vado con la mia bocca sulla sua passera, la allargo con le dita e penetro dentro di lei con la lingua. Lo so cosa sto, incosciamento, cercando con terrore misto ad inconfessabile orgasmica eccitazione… forse lei quando erano dall’altro lato della piscina gli ha parlato, gli ha spiegato in inglese arrangiato che il suo ragazzo parla tedesco, che lei li aspetta alle docce per scopare con loro…tranquilli, che tanto prendo la pillola… ma di non farlo capire del tutto a lui che, poveretto, mi ama tanto, che non sa che sono una troia che vuole tanti cazzi…. gli farete solo capire che ho visto i vostri cazzi duri, non direte che mi sono inginocchiata e mentre vi succhiavo e mi schizzavate in faccia e sulle tette, uno di voi mi ha scopata da dietro e mi ha riempito la fica di sborra… giusto un assaggio veloce di quello che mi farete domattina, quando lui sarà al lavoro ed io verrò in camera vostra a farmi scopare…..

Io sono in delirio, perso nei miei pensieri folli, lei geme e si contorce mentre con una mano mi preme la faccia sul proprio ventre …. quel sapore inebriante che ho raccolto con la lingua e che ho aspirato con bramosia è il suo, solo il suo… come era logico che fosse; mi rendo conto di dove siamo, che la porta potrebbe aprirsi di colpo…. mi tiro su, la bacio, la guardo e le dico “Ele, stiamo insieme da 3 anni e non abbiamo mai scopato sotto la doccia… vero?” “lei mi guarda curiosa, sorniona e, senza staccare i suoi occhi dai miei, fa cenno di si con la testa. “Hai visto come è pazzesca la doccia che abbiamo in camera?” Il suoi occhi si illuminano ancora di più, si chiude con le mani l’accappatoio, usciamo di corsa dall’ascensore, nel corridoio lei ride e strilla, in un attimo siamo in camera, sotto il potente ed ampio getto della doccia calda, nudi, avvinghiati. Le metto le mani sulle spalle e spingo leggero ed a lei basta poco per capire: tiene tutto il labbro inferiore sotto i denti, mi guarda e va giù, in ginocchio. Me lo succhia a lungo, se lo cura tutto, lo lecca, lo ingoia tutto, poi mi tormenta le palle con la lingua, le mordicchia facendomi sussultare… noto che non mi guarda in faccia… sono altri i volti di quelli che immagina di spompinare in quel momento….. la faccio alzare, ci baciamo ancora a lungo, poi la faccio voltare e, piegando leggermente le mie gambe, la penetro da dietro… lei ha una guancia e le tette schiacciate contro il vetro della lussuosa cabina… io la scopo con vigore, la mano destra a stimolarle il clito, la sua mano sulla mia a guidarne il ritmo… viene quasi subito, la sento emettere una serie di ansimi forti, strozzati, violenti, quasi urla un paio di essi…. spingendomi indietro con la mano mi fa sfilare, mi bacia, mi dice un fiume di parole dolci e rassicuranti… ama solo me… vuol scopare solo con me… sono suo e lei è solo mia…. poi torna ad inginocchiarsi e me lo riprende in bocca, con uno scopo preciso stavolta, che menando e succhiando raggiunge in breve. Io sono scosso da spasmi fortissimi, mentre lei, tenendo le mani sui miei pettorali, non stacca la bocca dalla fonte del mio piacere… Comincia a farsi piccolo quando lei torna su da me e mi bacia ancora… mi fa sentire il mio sapore e mi fa capire che non una goccia è andata persa tra i rivoli d’acqua. Gli chiedo “Perchè?”…. “Perchè sei mio e, se potessi, ti vorrei mangiare”, risponde lei sorridendo felice.

16. LAPO. Il week end nell’Hotel a Roma – verità e promesse

A cena lei rimette l’abito rosso con la schiena nuda e la profonda scollatura; stasera si trucca e si sistema i capelli ancora con più cura, o forse è la sua aria così rilassata ed appagata che la fa risplendere di una luce particolare. Sta di fatto che la mia compagna è bella da morire stasera; me ne accorgo dagli sguardi di tutti, ovviamente rivolti su di lei. Noto che anche le donne, guardando me, mi considerano con più benevolenza del solito… cavolo, un ambiente come questo, una compagna come Ele… chi cazzo sarà questo? Un top manager, un ereditiere, uno spacciatore di gran successo?? Che dietro di me, pochi tavoli più in là, ci sia la tavolata dei tedeschi mi rompe non poco. Saranno in tutto una quindicina; a cena si sono aggiunte anche altre 3 o quattro coppie più mature. Mi pare, ma forse è solo una mia impressione, che guardino spesso al nostro tavolo e che, rivolgendo lo sguardo a me, sorridano con commiserazione, più che con invidia. Altra cosa che mi fa incazzare ancora di più, colgo che spesso lo sguardo di Ele si perde dietro di me… cazzo, si sta chiaramente scambiando occhiate con alcuni di loro, probabilmente con quelli con i quali è stata in “intimità”, che hanno ammirato la sua passera liscia e perfetta e dei quali ha sentito la dura consistenza dei loro membri eccitati. Comunque Ele parla sempre con me con dolcezza e con attenzione alle mie parole per lei. Dopo cena si terrà una piccola sfilata di pellicce. Appena il tempo per me di telefonare a casa e ci sediamo a bere ad un tavolino per quattro. Si unisce a noi una coppia più matura, lui molto ben vestito, lei bionda, elegante, probabilmente una gran bellezza di venti anni prima, ancora molto attraente. Due chiacchiere, chi siete, chi non siete. La signora ci studia un po’ mentre conversiamo, e guarda Ele con sguardo adorante. Poi, quando la sfilata è finita e ci stanno per salutare, prende la mano di Ele tra le sue e, rivolta ad entrambi, ci dice:

“cari ragazzi, siete così belli ed innamorati che non si può fare a meno di guardarvi con piacere.
Direi troppo innamorati perché si possa sperare di ricevere oltre le vostre attenzioni, cosa che avrei
desiderato, ma le state concentrando completamente l’una sull’altro. Eleonora, lascia che te lo dica, questo ragazzo è pazzo di te e ti cura come si farebbe con un gioiello prezioso. Ne potrai trovare molti di uomini, ma quando ne hai trovato uno così attento, beh… non perderlo cara… non ce ne sono molti!!”

Eleonora sorride e lascia che la signora la stringa e la baci sulle guance. I due si ritirano.

Io ed Ele restiamo un po’ lì, le sue mani tra le mie, a guardarci negli occhi. Sorridiamo ed insieme cerchiamo di guardare l’uno dentro gli occhi dell’altra. Poi lei sente il bisogno di sedersi sulle mie ginocchia, di prendere il mio viso tra le mani. Il tono della sua voce è caldo, forse percorso da un leggero tremito che esprime ansia… forse. Una musica da discoteca giunge da una finestra aperta, con un ritmo profondo ed ipnotico che ci isola dagli altri presenti nella sala.

“Amore, io non ti voglio perdere… a volte ti faccio arrabbiare, a volte ti deludo forse… ma ti prego.., sii paziente con me… non mi lasciare mai… ti prego!”

La guardo in quegli occhi azzurri, che adesso sono liquidi come l’acqua del mare. Sono perduto, lo so bene.

“Resisterò finché posso Ele, anche oltre. Però… posso chiederti una cosa, una cosa che sarebbe più facile non chiedere, tentare di ignorare?”

“Certo amore – risponde lei – mi puoi chiedere tutto quello che vuoi!”

”Senti, è una mia fantasia oppure è vero che dopo la vacanza al mare tu senti molto più forte
di prima il piacere di essere desiderata dagli altri uomini?”

Per un po’ mi guarda, come se cercasse in me la risposta.
“Si, è così, è vero” risponde poi, annuendo, senza staccare gli occhi dai miei.

Io deglutisco e continuo… con la parte più dura da portare alla luce:

“Ed è una mia fantasia, oppure senti molto più forte anche il desiderio di andare a letto con altri uomini, ti ecciti ad immaginarlo e… a volte senti proprio il bisogno di farlo?”

Adesso lei abbassa gli occhi, deglutisce, vedo le sue labbra fremere ed incresparsi in un accenno di pianto.

“Non lo so – balbetta – forse si, un po’.. però… ecco… se adesso ti dico di si tu pensi che sono una stronza puttana e… e hai ragione anche e… e mi lasci e io.. io non voglio… io non lo sopporterei. Il fatto è che…, dopo quello che è successo al mare… ecco si, mi vengono tanti pensieri in più quando vedo uomini che mi piacciono… cioè i pensieri mi venivano anche prima e di certo vengono anche a te per le belle donne… ma ora, ora è diverso… a volte…. mi sembra… che stia succedendo… di essere con altri, di sentire quello che si sente ad essere con altri….insomma… amore.., . mi dispiace, sono una stronza, scusami, perdonami…” e mi scoppia a piangere , le sue mani dietro la mia nuca, il suo viso bagnato dalle lacrime contro la mia guancia. E’ come se mi fosse esplosa accanto una granata… non capisco più nulla, non mi oriento più, mi gira anche la testa, mi pare.

Le prendo il volto fra le mani; adesso il delicato trucco si è sciolto, liquefatto nell’azzurro dei suoi occhi.

“Ele, ti amo da morire… la psicologa ci aiutarà, ce la faremo a restare insieme ancora per tanto tempo”

“Ed avremo dei bambini, vero?” chiede lei sognante

“Direi di si, una femmina che assomigli tutta a te ed un maschio bello come te che mi assomigli un po’!”

Il suo pianto adesso si tramuta in una risata scossa da singhiozzi. Ci baciamo con passione, noncuranti del fatto che ancora ci siano persone attorno a noi.

“Ti prego – implora lei guardandomi – adesso porta la tua donna in camera e curala per tutta la notte… e poi domattina portala con te al lavoro… non lasciarla qui…. non lasciarla mai!!”

Ancora una notte di passione, che mi lascia dolorante alle parti intime, ma felice. E’ notte fonda quando, mentre la cullo tra le mie braccia, mi fa promettere che a fine mese le chiederò di interrompere la pillola… e di sposarla.

17 . LAPO. Gettato nell’acqua fredda

Dopo il week end di Roma, a casa dieci giorni sereni. Molta complicità, coccole, cose fatte insieme (cinema, cena da amici, cena dai miei) e sesso, anche, pacato, appagante. Dopo l’amore più di una volta fantastichiamo sui bambini che avremo, sulle cose che ci capiteranno nella nostra vita insieme.

Le cose brutte si fa in fretta a dimenticarle… o almeno le nascondiamo sotto i tappeti, illudendoci di poterci camminare sopra, indisturbati.

Per il martedi era fissata la prima seduta dalla psicologa. Era stata lei a dire che per la prima volta voleva parlare solo con Ele; poi la volta dopo avrebbe aspettato anche me, assieme a lei. Al telefono mi aveva detto: “pazienza Lapo, devi avere pazienza e tanto amore per Eleonora”… pareva che tutti dicessero la stessa cosa… vabbè….

Tranquillo tranquillo non lo ero mai, in realtà. Sempre un filo di inquietudine, pronta a trasformarsi in ansia se qualcosa si complicava, purtroppo. Così, quando a mezzogiorno mi sono accorto che non mi rispondeva ai messaggi…. ho provato a chiamarla. Nulla. Mi crogiolo in assurde fantasie per tutto il pranzo, poi alle 14:00 chiamo l’ufficio. Mi passano la direttrice che mi saluta allegra e mi dice che Ele è uscita per andare dalla dottoressa. Cavolo…. penso io…. l’appuntamento è alle 17:00….

Passano altre due ore… lei che non scrive e che non risponde al telefono…. mi entra la paranoia. Chiamo Linda e le spiego…… Lei un po’ mi sgrida, poi mi dice che non sa nulla ma che prova anche lei a trovarla… di non preoccuparmi (evidentemente anche a lei non pare normale). ….Mollo il lavoro, prendo la macchina e vado a casa a cercarla. Non c’è. Ma mi pare subito che sia passata di là da poco e che abbia fatto la doccia… c’è ancora il vapore in bagno, non può essere dalla mattina…. ed anche la lametta per l’intimo…. non era sul bordo della vasca stamattina…. Guardo in camera… nell’armadio non vedo nulla di strano ma poi, guardo meglio…. le scatole dell’intimo che stanno sopra la pila… quel completino nero pazzesco… vuota! Guardo i vestiti appesi: dove è l’abito nero più elegante che ha? In lavanderia forse? Mah.

La scatola delle scarpe aperta e vuota è di quelle con il tacco alto. Ma dove cazzo è andata vestita da sera… da sera con l’intimo più sexy che ha per di più!!! cazzzzooooo!!!! Ritorno in bagno, mi guardo intorno…. l’occhio mi cade sulla piccola pattumiera….. col cuore che batte forte, la apro…. dentro trovo una cosa che mi apre un buco nello stomaco così grande da vederci a traverso…. una fialetta usata, di quelle per la lavanda anale! Rimango per lunghi minuti seduto sul vater, con in mano quell’aggeggio di plastica usato, con il suo innocente beccuccio che è stato nel buchetto di Eleonora e che di certo lei, da buona allieva della maestra Claire, avrà usato per prepararsi a ricevere nel culo il cazzo di qualcuno, qualcuno che di certo non sono io, qualcuno che adesso sta usando il suo corpo e, probabilmente, la sta facendo godere.

Mi affiora l’attraente e rassicurante illusione che si tratti solo di situazioni diverse, innocenti, che tutte assieme sembrano quello che non sono: magari era indisposta di pancia ed è passata da casa per un clisterino, magari le scarpe sono dal calzolaio, l’intimo in un’altra scatola, il vestito in lavanderia e lei adesso sta arrivando dalla psicologa. Mi attacco a quella speranza, prendo il telefono dalla tasca e riprovo a fare il numero. Squilla….. da principio non capisco che il rumore che arriva dalla camera è una vibrazione di un telefono. Quando me ne rendo conto vado in camera, alzo una camicetta che è buttata sul comodino di Ele e, lì sotto, trovo il suo cellulare. Lo guardo a lungo, senza trovare il coraggio di prenderlo in mano, di aprire le chat, di leggerle…. so che capirò facendolo, ma un qualcosa di istintivo, di primordiale, mi paralizza. Alla fine lo faccio. Morire deve essere un po’ così…

One Comment

  • cantastoriepergioco ha detto:

    Racconto un po monotono…sembra il ripetersi della prima parte all’infinito per episodi uguali con solo ambientanzioni diverse: Lei ninfomane da sola che tradisce, lui passivo che la perdona. La prima parte sembrava scitta meglio mentre questi capitoli sembrano scritti frettolosamente per aggiungere materiale sempre uguale, peccato.

Leave a Reply