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Racconti CuckoldTradimento

Eleonora e Lapo PARTE 3

By 8 Settembre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

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18 . Ele ripercorre i propri turbamenti e le proprie esperienze

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Se ci penso, ho passato proprio 3 anni felici, soddisfacenti, senza che mai mi venisse un dubbio su Lapo, un dubbio sul nostro stare insieme. Se mai sono stata davvero innamorata ecco, è stato in quel lungo periodo. Tre anni lunghi ed intensi, sempre e solo con e per un solo uomo, il mio uomo.

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Poi è arrivata la vacanza dello scorso giugno. Beh…. lì qualcosa è successo, qualcosa di nuovo, che mi ha sconvolta dentro, cambiata. La situazione era così trasgressiva, loro così stronzi e bastardi (me ne sono accorta poi), ci son cascata con tutte le scarpe. Anche lì la fantasia di scoparmi quel Patrick, i giochi ambigui con gli altri due stronzi, tutto aveva funzionato a meraviglia… e io e Lapo ci divertivamo da matti a letto. Poi sono andata oltre, ho salto il fossato. Certo, loro mi (ci) hanno manovrato come hanno voluto, più esperti e smaliziati. Però, cavolo, quando lasciavo che Claire mi depilasse la micia e mi insegnasse come lavarmi il culetto con il clisterino… ci credevo davvero che lo facevo per Lapo? Non era da lui che lo volevo prendere nel culo per la prima volta….. e quando abbiam lasciato Lapo solo alla spiaggia, lo sapevo cosa andavamo a fare…. lo sapevo che andavo a farmi scopare da un altro. Non mi son tirata indietro. Sarebbe bastato un niente, prendere il braccio di Lapo, dirgli “dai amore, portami in pineta a scopare, dare a lui quel culetto preparato con cura….. non ci voleva nulla e sarebbe stato bellissimo… ma non lo feci. Mentre mi godevo il cazzo di Patrick ed ho capito che gli altri due erano anche loro lì per me… non ho detto niente, non ho protestato, ho solo mugolato più forte, urlato, graffiato… goduto. Di più…. me ne sono accorta che mentre deliravo con due cazzi dentro di me Claire aveva la videocamera in mano… gli ho detto qualcosa? Mi sono incazzata? no… ho solo goduto più forte. Poi, dopo, l’ho implorata di cancellare il filmato.. e lei ha fatto finta di farlo… ma ci ho creduto davvero che lo avesse fatto? Non ho capito fin da subito in che casino mi ero messa? Che mi stavo rovinando la vita, che stavo buttando via l’ipotesi una vita normale con il mio amore? A volte penso, anzi mi sembra evidente, che ho fatto tutto di proposito, perché dentro di me volevo rovinare tutto quell’amore, quella normalità, volevo andare verso una vita selvaggia, senza doveri, senza convenzioni. Non lo so… forse esagero…probabilmente mi sento troppo in colpa e sragiono….

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Poi siam tornati. Quasi subito ho capito diverse cose. In primo luogo ho capito quanto Lapo mi amasse veramente. E’ così attento a me, ai miei umori e stati d’animo (è per questo, penso, che mi sono innamorata di lui). Di certo lui non poteva non aver la quasi certezza che ero stata con qualcuno, che lo avevo tradito in maniera spudorata, sfacciata, gratuita. Mi ha aggredita si, ma con il proprio amore, con il proprio desiderio di me. Desiderio che intanto era cresciuto anche in me e che ho focalizzato su di lui. Così, se ora ci ripenso mi sembra tutto chiaro, in pochi giorni quello che era successo è diventato, sia per lui che l’aveva immaginato che per me che l’avevo vissuto sul mio corpo, una fantasia, qualcosa mai successo ma solo immaginato da entrambi, che ci accompagnava nel nostro stare assieme ed amplificava i nostri stati d’animo ed il nostro piacere.

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Di certo io ero cambiata; la trasgressione vissuta mi rendeva più matura e questo aumentava il desiderio che suscitavo negli altri. Come un fiore che all’improvviso oltre che bello diventa anche irresistibilmente odoroso. Ma non era un problema, anzi era bello sentirsi desiderata dagli uomini in maniera così diretta ed assieme contare le ore prima del ritorno a casa. Bello, bellissimo.

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Anche l’ultimo incontro con Patrick alla fine l’ho vissuta alla stessa maniera: l’avevo relegato nel mondo delle fantasie e da lì riuscì a non farlo uscire.

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Poi…. che casino poi! Che angoscia, che senso di colpa, Lapo che ha saputo tutta la verità, che mi ha vista scopare e godere con altri uomini, che mi ha vista ingannarlo. Cosa avrà sentito, provato la persona che amo? Oddio…. quando ci ripenso mi prende una sensazione strana… allo stomaco prima ed a tutto il corpo poi… un po’ è una nausea, un tremore ai muscoli. Ricorda un po’ quando hai la febbre alta, talmente alta che quasi non senti più male. Ma ricorda anche un’altra cosa… e questo mi fa piangere, a volte… quell’onda che mi investe quando l’orgasmo supera quella soglia indefinita della normalità, quando nasce dalla fica e dal culo insieme, dal sentirsi posseduta totalmente dal piacere degli uomini. E dalla nausea passo all’eccitazione, o forse le due cose sono insieme… e l’unico che mi può salvare in quei momenti è Lapo, averlo con me in quei momenti, godere con lui di quell’eccitazione. Mi chiedo, lo starò facendo felice o lo starò piuttosto uccidendo? Dopo il mare l’ho capito – forse lo sapevo anche prima a dire il vero: lui si eccita e gode all’unisono con le mie fantasie, e questo va benissimo quando torni dal lavoro con la voglia di scopare, vedi il tuo ragazzo alla tele , gli passi davanti con le mutandine più porche che hai, ma quello niente; allora, dalla cucina, gli dici “sai chi mi ha voluto offrire il caffè oggi? Quel bel tipo del gruppo tal dei tali… sai non ho potuto dire di no, è un cliente importante… proprio oggi che mi mi si era staccato un bottone della camicetta e lo scollo mi si apriva di continuo…. lo stronzo mi ha guardato per tutto il tempo le tette…”. Poi ti chiudi un quarto d’ora in bagno e, quando esci,te lo trovi già sotto le lenzuola… con il cazzo in tiro! Questo va bene, ma cazzo… Lapo dentro di sé lo sapeva che mi avevano scopato quel pomeriggio al mare…. e come ce l’aveva duro nei giorni seguenti! Poi,… più gli facevo capire che il poliziotto (Vincenzo) mi eccitava da morire, più lo trovavo pronto per scopare. Chissà.. ieri in Hotel… se mi avesse vista…. Ma cazzo… cosa vado a pensare??!!! Basta!

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Non lo so, devo essere una stronza o essere sotto schock o tutte e due le cose assieme… faccio la troia e per giustificarmi me la prendo con Lapo… lui è normale, me lo ha detto anche la psicologa… “erotizzazione del dolore” l’ha chiamata… io gli ho fatto del male e lui, che mi ama da morire, ha trasformato quel dolore che non poteva sopportare in eccitazione, utile a tenermi stretta a lui, qualcosa del genere insomma.

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Comunque, è grazie a Lapo che ho superato il casino del mare- forse, senza il suo amore, adesso sarei su internet a farmi sbattere da file di cazzi anonimi, tutti uguali, tutti con la faccia da stronzo, davanti a orde di segaioli bavosi. Scopare mi piace, sia chiaro, ma ci vuole poco a capire che imboccata quella strada sarei finita male.

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Non lo so, forse questo fatto di smettere la pillola, del bambino che entrerebbe nella nostra vita.. si, è vero, sono stata io la prima a tirar fuori l’idea, a sentirla, a coinvolgere Lapo – poretto, già ha me come bambina, mi pare , mi vado a tirar fuori st’idea… forse mi ha fatto paura. Comunque ho provato a fare la brava, cavolo se ho provato. Glielo ho detto subito a Lapo che per questo Vincenzo ci sentivo qualcosa che, insomma, mi tirava un casino, che non era solo il fatto che è bello (ce ne son tanti belli, anche che mi vengono dietro). Era così che si era detto di fare, volevo che lui tornasse a fidarsi del tutto di me. Si… proprio un bel modo ho seguito! Dirlo a Lapo andava bene, parlarne con lui, trasformarlo in una delle nostre fantasie che ci fanno scatenare assieme… ma dovevo finirla lì.

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Cazzo… stronza, stronza, stronza! Quella coppia di stronzi… capitan tutti a me? Me li cerco forse? …… Maurizio, quel maiale, che brutto quando a freddo (ero alla macchinetta del caffe, in caserma) mi disse, così, come se parlasse con ad una troia al bordello, “lasciamelo dire cara, in quel video sei proprio fantastica, cazzo, più lo guardo più mi piaci” e io lo guardai, un po’ a bocca aperta, e lui continuava “si vede proprio che ti piace fare l’amore… io non ci vedo proprio niente di male… il fidanzato e la moglie si possono anche amare, ma non per questo non ci si devono prendere i piaceri che desideriamo!” ma come, hai lì una pora ragazza che dei balordi hanno sfruttato per farci i quattrini … e te fai il maiale? Cazzo, accidenti a me… potevo dirlo chiaramente a Lapo… e a Lisa soprattutto, che gli avrebbe fatto un culo così. Lei mi vuole bene, lo so, lo capì immediatamente che a lei piacevano le donne, e quasi subito capì di piacerle e che mi avrebbe sempre protetta, se glielo avessi chiesto. E invece rimasi zitta e se Maurizio mi avesse frugato nelle mutandine, avrebbe capito che mi piaceva il fatto che guardasse il mio filmato, che si eccitasse quando mi vedeva godere, che si facesse una sega. Certo, poi in bagno mi venne da piangere, ero anche arrabbiata dentro.

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19. I turbamenti di Ele – La lezione di ballo vissuta e sognata

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Così quando quei due si sono iscritti in palestra, ai balli latini, lo sapevo che erano lì per me… che sognavano di avermi per loro, di rifare le scene del film. Era così chiaro. E io cosa faccio? Flirto con Vincenzo e abbozzo imbarazzata alle avances da maiale di Maurizio. E quando il porco mi dice “domani ti diamo una “lezione” di latino, metti su qualcosa di carino e… aderente… mi raccomando….. per ballare bene bisogna “sentirsi a fondo”… e ridacchiano. “E mi raccomando i sandali con il tacco… il culo della ballerina deve essere alto…!”

Me lo ricordo bene quel giorno. La sera prima, scopata megagalattica con Lapo… quasi lo ammazzo tanto ero eccitata… mi viene dentro due volte… niente culo ovviamente… non balli tanto bene quando ti duole là…

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La mattina apro gli occhi e mi sorprendo un po…. cazzo, ne ho ancora una voglia!….depilazione accurata in tutto (tutto) il corpo, metto su un tanga porcellino, di quelli con la stringa orizzontale alta, che ovviamente faceva capolino dai fuseaux del completo fitness… pancia ovviamente scoperta e top a canottiera… insomma non di quelli che tengono proprio ferme le tette. Tutto bianco. Metto su i sandali azzurro cenere con le grosse pietre di vetro, quelli con il tacco 7 , non così alto da non poter ballare, ma cavolo come ti alzano il culo. Mi provo il tutto e mi guardo allo specchio, quello lungo dell’armadio. Cazzo, il tutto è un po’ troppo precisino.. diciamo così. In realtà non è tanto il top, che ci può ancora stare, ma come è fasciato il culo…. cavolo… si vede quello che si direbbe un “cameltoe” che non passa inosservato!!!!! E mi ricordo il motivo per il quale il completo è ancora nuovo: me lo ha regalato Lapo il mese scorso. Quando mi compra le cose ci azzecca sempre, ma stavolta aveva un po’ esagerato. Quando me lo provai e uscì dal bagno per farmi vedere rimase a bocca aperta… capì che era estasiato ma capimmo anche che andarsene in giro con quello non sarebbe stato tanto il caso. Ci ridemmo un po’, poi Lapo disse “te lo cambio domani” e io dissi “vabbè, me lo lascio un momento, vediamo se si allarga…”. In realtà mi eccitava sentirmi così bella sexy… e stuzzicarlo era fantastico. Ovviamente, avevo appena iniziato a sistemare il soggiorno che mi sentì le mani di Lapo addosso… e finimmo a scopare sul divano…. mi torna in mente benissimo e mi sento ancora friggere là sotto: da dietro, inginocchiata sul divano, le sue mani sulle tette sotto il top, la testa girata e la sua lingua in bocca, fuseax e tanga a mezza coscia, cosce appena scostate e cazzo dentro, che così lo senti grosso grosso!! bello bello…. alla fine, anche senza dirlo, fummo d’accordo che un completo come questo conviene averlo in casa… visto l’effetto che ci provocava.

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Mi dico, che topa che sei Eleonora! Le 4 volte a settimana di palestra degli ultimi mesi fanno vedere tutto il loro effetto… e non è solo quello. Che bei capelli lucidi che ho; mi pare anche di avere la pelle più luminosa del solito. Non posso fare a meno di pensare che tutto questo scopare degli ultimi tempi mi fa un gran bene!! ma questo completo è troppo. Metto in borsa l’altro scuro, uno di quelli che uso normalmente per correre e fare gli attrezzi. Ma anche quello bianco finisce nella borsa… solo per averlo dietro, poi non lo metto….

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In palestra mi trovo con Marti, ci scaldiamo, due esercizi, poi arriva a chiamarci Maurizio che ci vede e ci dice “ma dove pensate di andare vestite da befane? Per ballare la Kizomba bisogna sprizzare sensualità….”. “Vai giù e aspettaci” risponde Marti che non sta nella pelle dalla fregola che ha: “andiamo a cambiarci”. “Che cazzo dici Marti, che ti sei portata il cambio?” le dico io sottovoce. “Perché te no? “mi risponde lei con aria di rimprovero. “Beh, no, qualcosa ho portato, ma mi son pentita che non mi sta bene”. “Vediamo”mi dice lei, e mi trascina per la mano.

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Arriviamo nella sala della scuola di ballo, ci sono ovviamente Maurizio e Vincenzo (che mi guardano a bocca aperta) e la maestra di Kizomba, una tipica femmina latina, mora, un po’ scura di pelle, gran seno,gran culo… insomma tutto a regola d’arte. Con fare teatrale ci accoglie “ma che meraviglie di ragazze avete trovato” e dritta dritta punta di me, mi prende le mani con le sue, le solleva allargandole e mi contempla tutta, facendomi girare su me stessa. Dice che sono perfetta per la Kizomba e, senza perdere tempo, comincia a farmi muovere guidandomi. Ballo semplice questa Kizomba alla fine: i ballerini tengono i fianchi vicini e li ruotano senza fine, con il risultato che i corpi si strusciano di continuo. Spesso le gambe dei due ballerini si incrociano, con il risultato che le cosce dell’uno vanno a cercare il pube od il solco del sedere dell’altra, e viceversa. La maestra ha poi cura di insistere sull’aspetto fondamentale (lei dice) che caratterizza questo ballo: la sensualità… che deve trasparire tramite il continuo contatto del busto dei due ballerini, nonché del continuo sfiorarsi dei volti. La musica è ipnotica ed essere portati da lei mi rende l’esecuzione semplice e naturale. Sono concentrata sui passi da fare e non mi rendo subito conto di quanto sia effettivamente sensuale la continua carezza che la ballerina sta portando su ogni parte del mio corpo. Cavolo, la sua mano libera mi corre lungo tutta la schiena provocandomi brividi, ora è dietro il mio collo e spinge il mio viso contro il suo, ora è dietro le mie natiche e spinge il mio ventre contro il fianco di lei; il suo corpo si struscia su ogni parte del mio, i suoi capelli mi solleticano il collo…. insomma, il tempo di una canzone e mi sento totalmente avvampare, e non per il fiatone (sono allenata). La ragazza esprime tutto il proprio entusiasmo per quanto sono portata per la Kizomba e resiste a un primo tentativo di Vincenzo di prendere il suo posto (Maurizio intanto sta, mi pare, letteralmente strapazzando la povera Marti). “Adesso ti faccio provare una versione meno scatenata… ma ancora più sensuale…. a te viene bene di sicuro, sei fantastica!” cambia la musica e mi è di nuovo avvinghiata. Adesso il ritmo e meno intenso, si tratta più che altro di figurare i movimenti, accentuandoli. Così le carezze diventano strusciamenti veri e propri, mentre i volti devono stare praticamente attaccati… “sguardi e respiri confondersi…” dice letteralmente lei.

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Il suo corpo e le sue mani lavorano su di me con la sapienza millenaria di un intero popolo, mentre il suo sguardo è fisso sul mio. “Sei fantastica.- mi sussurra e sento le sue parole sulle mie labbra, tanto la sua bocca è vicina alla mia- mai trovata una nuova brava come te! Devi assolutamente venire alle mie lezioni” “Faccio già fitness- replico io tentando di sottrarmi – tempo e denaro sono già impegnati” “Ma quali soldi – dice lei sempre guardandomi fissa – si fa pagare un lavoro, non un piacere e ballare con te, credimi, è proprio un piacere”. Non replico e lei continua a prendere il suo piacere, pare proprio. “Ma tu – adesso sento il caldo del suo fiato accanto sul collo, accanto all’orecchio – hai mai ballato con una mujera?” L’espressione un po’ da film di Pieraccioni mi fa sorridere, anche perché stupida sono ma ho capito cosa vuol sapere. Dovrei dirle di no, punto e basta. Invece ho voglia di farmi vedere trasgressiva, insomma all’altezza della mise con la quale mi sono presentata. La guardo negli occhi, il mio naso quasi a sfiorare il suo: “Con una donna da sola non ho mai ballato ma, diciamo, con due ballerini ed una ballerina l’avevo già fatto!” l’ho detta grossa e me ne rendo conto (e forse mi rendo meno di conto di aver detto la verità)…. lei sgrana gli occhi supertruccati e sorride con le sue belle labbra rosse e dice solo “Ci sai fare ragazzina!” la canzone è finita, si stacca da me e mi guarda. Siamo entrambe rosse in viso ed abbiamo il fiatone. “Sembra che abbiate appena fatto l’amore fanciulle!” esclama Vincenzo “Vorrei provare io adesso…” e mi prende una mano. L’altra mi bacia su una guancia e mi sussurra all’orecchio “devo andare adesso…. trovi il mio numero in segreteria…. chiamamiiiiiiii che voglio ballare ancora con te!” Fino a lì mi ero proprio divertita… a ballare. Ma quando Vincenzo mette la sua altra mano dietro la mia vita e mi tira a sé, succede qualcosa. Le mie tette premute contro i suoi pettorali (è alto più o meno come Lapo, dunque con i miei tacchi siamo quasi a pari), le nostre guance che si sfiorano, il suo fiato caldo sul mio collo, le sue cosce che alternandosi entrano tra le mie e premono, schiacciandolo, sull’evidente solco della mia fica…. Di certo conseguenza delle molte fantasie che ho avuto su di lui, ed anche del “lavoro preliminare” svolto con passione sul mio corpo da Talita…. e succede il patatrack: mi sento persa nelle sue braccia, brividi quando il suo volto sfiora il mio e le sue labbra sfiorano la pelle del mio collo, piccole scosse in fondo alla pancia ogni volta che le sue gambe si strusciamo sulla mia intimità. Avvinghiati, ci spostiamo sulla pista, ma io non vedo dove siamo, né chi c’è intorno. Capisco che , di fatto, sto facendo l’amore con quest’uomo soltanto quando mi rendo conto che sto per venire, che se continua questo nostro “amplesso”, questo suo sfregare il petto sui miei capezzoli duri come chiodi, la pressione asfissiante delle sue gambe sul mio clitoride gonfio, il suo alitare sul mio collo esposto che si è oramai trasformato in baci… non resisterò, avrò un orgasmo. In più mi sento bagnata, bagnata… fradicia! Mi rendo anche conto che adesso non mi sta premendo sulla fica con la gamba… ma con il suo cazzo duro che, sotto il pantalone elasticizzato da fitness, se ne sta bello disteso verso la sua pancia. Così, ogni volta che le nostre gambe si incrociano, lui spinge con il bacino contro il mio e fa scorrere la sua banana dentro il solco della mia fica, perfettamente esposto. Il capirlo, il vederlo, il sentirlo mi fa sentire una scossa più forte delle altre, una specie di piccolo orgasmo di forma per me nuova. Non posso evitare di piegare la testa, entrare con il viso nell’incavo del suo collo, e finisco per stringere le labbra sulla sua pelle in un qualcosa a mezza strada tra un bacio, un morso ed un succhiotto. Lui forse malintende, forse coglie la palla al balzo o forse fa semplicemente ciò che gli detta il suo piacere…. cerca con la bocca semiaperta la mia e con la lingua appena fuori cerca di farmi aprire per bene le labbra. Un bacio, un bacio in bocca no, non lo voglio, sono qui pronta a tutto ma non sono pronta a questo. Gli metto entrambe le mani sul petto e lo allontano da me. Faccio appena in tempo a vedere la sua espressione, tra il deluso ed il dispiaciuto, per aver osato forse troppo,forse al momento sbagliato. Comunque lui mi lascia andare senza trattenermi con le braccia. Ma appena indietrggio un po’ sbatto contro un altro corpo, quello di Maurizio. Le sue braccia incrociate cingono le mie, mentre il suo bacino preme forte contro le mie natiche ed il suo cazzo duro… è tra le mie chiappe. Si, deve essere proprio il suo cazzo quello, anche se è talmente grosso da farmene dubitare per istante. Colta di sorpresa, rimango per un momento imbambolata, il mio culo che (CAZZO che stronza sono stata!!) spinge verso il suo cazzo duro. Cosa da non fare questa con un tipo del genere, a meno che tu non voglia farti scopare subito. Lui va di conseguenza: mi pastrugna le tette ed insieme mi tiene stretta a sé con una mano, mi schiocca un bacio sul collo che presto diventa un succhiotto e con la mano libera… cavolo…. la infila dal davanti tra le mi cosce, su a strizzare la passera, a salire verso il mio ventre con una delle dita che…. si intrufula nella fessura, spinge dentro i tessuti sottili di perizoma e fuseaux, a farli ancora di più fradiciare dei miei umori che, lo sento da un po’, sono usciti abbondanti. La fitta provocata dal succhiotto mi fa incazzare, ma allo stesso tempo la mano che mi controlla la passera mi blocca e per un attimo rimango ferma, con la mente che corre veloce…. che cazzo sto facendo, questi ora mi portano in bagno e fanno i loro comodi, mi scopano come meglio gli pare. Stavolta è Marti che mi toglie dai guai. Forse è solo perché è rimasta sola, comunque esclama, quasi strilla “ma che cazzo fai testa di cazzo? Non lo vedi che non vuole?, nel mentre anche Vincenzo gli appoggia una mano sulla spalla come a dire “datti una calmata”. Lui mi lascia subito, indietreggia di mezzo metro e sento che ride: mi giro e lo vedo, cazzo mi pare di rivederlo ora, la sua mano davanti alla bocca, il dito colpevole sulle labbra “Beh, che non voglia lo dite Voi…”. Mi giro per andare a prendere la mia roba e scappo negli spogliatoi, giusto il tempo di sentire Marti che , mentre le passo vicino con le lacrime agli occhi, mi dice piano “cazzo Ele, ma che hai fatto tra le gambe???!!”.

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20. I nuovi turbamenti di Ele – La lezione di ballo vissuta e sognata – il rientro a casa

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Per fortuna in quel momento spogliatoio deserto. Passo davanti ad uno specchio e mi vedo: capelli arruffati,trucco colato dagli occhi e… una chiazza scura molto evidente tra le gambe! Cazzo!!!

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Mi spoglio a razzo e butto tutto in borsa.. corro in una cabina doccia, apro l’acqua e ci infilo sotto. Mi viene subito da piangere. Appoggio la fronte ad una parete, l’acqua che mi batte sulla nuca e scorre sulle spalle. Le lacrime mi scendono, lo sento dal sapore di sale che mi arriva in bocca. Mi sfioro le tette e li sento, gonfi e duri come chiodi. Non posso fare a meno di carezzarli e stringerli. E tra le gambe mi sento come un fuoco acceso; ci porto la destra, vado subito sul clito che, appena sfiorato, mi scarica sensazioni inebrianti per tutto il corpo. Ho chiuso gli occhi, non mi preoccupo neanche che possa entrare qualcuno, prendo a girarci attorno coll’indice, poi scendo col medio e lo metto dentro, poi arriva la sinistra sul clito mentre le dita dentro diventano due. Mi masturbo furiosamente, ma per pochissimo, poiché godo quasi subito… ed è molto forte e profondo… diverso dalle altre volte che mi masturbo. L’onda mi investe tutto il corpo, tremo tutta, mi appoggio ancora di più alla parete. Quando le contrazioni dentro finiscono mi sento meglio, come nuova. Le dita sono tutte appiccicate e ricoperte di cremina bianca. Mi sciacquo ed esco in accappatoio. Nello spogliatoio trovo Marti che mi abbraccia, mi coccola un po’. “Che stronzo, cazzo! Ma guarda qua.. hai pianto- dice tenendomi la faccia tra le mani -, comunque lo stronzo ha subito chiesto scusa e mi ha chiesto di dirti che gli dispiace, che ha esagerato”. Ad un Maurizio dispiaciuto non ci credo molto; comunque mi sono ripresa, il benessere che dalla passerina mi si è diffuso a tutto il corpo mi permette di affrontare la situazione. Un po’, a dire il vero, mi sento offesa, arrabbiata… ma in fondo, niente che non abbia provocato e cercato io stessa, c’è poco da fare. Non mi piace essere compatita, dunque faccio ancora la spavalda. “ma che gli avevi fatto a quello? Glielo avevi fatto duro come un palo!” ridiamo, lei gongola felice adesso. “ma l’hai sentito che roba…. secondo me non ce l’ha lungo, ma grosso parecchio.. pare una lattina!!” Siamo di buon umore e frizzanti. Quando siamo ai motorini ecco che ti arriva Vincenzo in macchina, Maurizio in coda giù il finestrino: “ragazze, sta per piovere, Vi accompagniamo dai! Io vado dalle parti di Ele, Marti va con Maurizio.” Marti non se lo fa ridire; un bacino a me e si infila… dal porco arrapato! Vabbè, penso, in fondo non è mica fidanzata, che si diverta se gli va di bere dalla ”lattina”. Io invece dico di no, con decisione, non se ne parla. Lui insiste ed insiste mentre metto il casco. Alla fine scende e viene ad implorarmi letteralmente: insomma, sono andati oltre stasera lui e quel coglione del suo amico ed è dispiaciuto a morte… insomma lui non è il tipo che fa così… non mi far star male tutta la sera…lasciami almeno evitarti di fradiciarti… Caso vuole che effettivamente inizi a gocciolare. Io mi sento meglio come detto, poi lui pare così carino e dolce. Poi ho i jeans, che mi danno sempre più sicurezza. Appena salita me lo vedo accanto bello profumato, musichetta diffusa, barbetta curata, camicia bianca aperta sui pettorali…. e guarda il pacco sotto la patta… di certo non ha fatto come me sotto la doccia…… insomma, mi dico, ho fatto un’altra cazzata! Dunque mi agito un po’ e gli dico “guarda, ti dico la strada e te la fai… non ci siano né aperitivi, né case dove salire , né piazzole dove fermarsi a parlare…altrimenti scendo immediatamente! Lui è visibilmente deluso…“Rilassati- probabilmente si è viste chiuse tutte le possibilità ventagliate per scoparmi stasera – a me interessa solo stare 2 minuti con te, scusarmi e farti capire che io non sono Maurizio e anche…. – fa una pausa e mi guarda negli occhi – e anche che mi piaci parecchio”. E io a dirgli “ma anche tu mi piaci Vincenzo…. ma io sono innamorata del mio ragazzo, tu sei sposato ed hai addirittura una figlia… insomma che stiamo a fare?” Lo capisco, è facile da leggere, lui vaglia ed esclude l’opzione di forzare le cose, di provare a baciarmi insomma, e ripiega : “ appunto, non è che si deve fare sempre quella cosa! Io desidero stare con te, conoscerti meglio e soprattutto farmi apprezzare da te. Poi si vedrà”. Partiamo più rilassati. Nel tragitto parliamo di lui, di me e più di una volta sorrido del suo modo di scherzare. Arriviamo vicino casa; lo faccio accostare prima, per la paura che mi veda Lapo. Spenge e mi dice “ti posso chiedere una cosa Ele?” Certo dico io. In sostanza, dice che sabato è libero e gli piacerebbe portarmi al mare, a ****. Ma non è dove ha casa Maurizio, obietto io. Certo, dice lui, vengono anche Maurizio e Marti, mi ha messaggiato che lei ha detto di si… mica la vorrai lasciare sola con il maniaco? Ridiamo. Ovviamente gli dico di no, non se ne parla di andare con lui al mare. Ovviamente lui insiste allo sfinimento, alla supplica. Gli dico che se quei due vogliono andare a scopare, beh, lasciamoli tranquilli. Certo, dice lui, non preoccuparti, andiamo con due auto e ci sgangiamo, non restiamo a dormire e alle 9 in punto ti lascio a casa (ah, il piano è di restare a dormire…. con una bella orgetta annessa, ovviamente). Mi rendo conto che l’idea mi smuove tutto, dentro la mia pancia, con l’abitacolo dell’auto che per un attimo mi sembra girarmi attorno…cerco di non pensarci mentre continuo a dirgli di no. Alla fine mi lascia scendere solo se gli prometto che ci penserò e ne parlerò con Marti. Va bene. Ciao Ciao, bacetto sulla guancia con lui che gira la testa e guadagna un angolo di bocca (ma dopo quello che abbiam fatto ballando…), e a casa.

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Apro la porta e mi sento… al caldo, al sicuro, felice. Insomma, ancora una volta ho flirtato con un uomo in maniera indecente. Ma alla fine era solo giocare…. Sono andata anche oltre facendomi toccare in tutte le parti del corpo da due maschi arrapati (e da una donna,pure)… ma era solo ballare. Insomma, ancora una volta torno da Lapo “vittoriosa” su una parte di me stessa che pare volermi dire che si sente stretta in questa casa, in quest’amore. “Ciao amore” cinguetto e vado a dargli un bacio mentre lui apparecchia la tavola. Risponde appena. Lo osservo un momento con la coda dell’occhio mentre vado in camera (sono pur sempre una donna): gli girano forte! Un po’ di inquietudine mi assale… che sappia? Ma come potrebbe penso subito… saranno cazzi del lavoro… poi domani deve partire e gli dispiace lasciarmi sola. Mi metto a sfare la borsa, mentre cominciano ad arrivarmi un fiume di messaggi: Maurizio, Vincenzo, Marti… tre chat scatenate cui cerco di far fronte senza dare nell’occhio, più che altro chiusa in bagno. Maurizio che fa il porco senza vergogna… e io che non lo mando a quel paese; Vincenzo che flirta apertamente su un lato più romantico con tanto di occhiolini e cuoricini… e io che invece di bloccare l’account gli rispondo a linguacce (cioè lo incoraggio)… Marti tutta in fregola per il possibile weekend hot che mi prega in tutte le lingue di accompagnarla (ed io che invece di mandarla a fare un bagno concludo con un “va bè, ci penserò!”). Insomma… un perfetto comportamento da stronza irresponsabile! Dopo un quarto d’ora metto via il telefono, mentre ceniamo. Lapo è ancora più nero… cerco di scherzare ma lui proprio non reagisce. Non sono abituata a questo… non riesco a sostenerlo. Sono dunque sul punto di andare sulle sue ginocchia a fare la gattina morta quando lui mi chiede “Come è andata oggi in palestra?” Mi prende un po’ di gelo alle mani. “Tutto normale” rispondo di istinto… e capisco subito di aver fatto una scelta… di aver deciso di dare un peso, nascondendolo, a quello che avrei anche potuto dirgli, cioè che si era provato un ballo latino così carino… che voglio assolutamente insegnare anche a lui… eccetera. Invece ho scelto: quella cosa è mia, solo mia, non la voglio e non la posso condividere con l’uomo di cui pure sono innamorata, di cui sono gelosa, che non vorrei mai perdere. Lui non dice nulla, però lo vedo sospirare… poi dice, un po’ a fatica “Ele – fa una pausa, evita il mio sguardo, guarda fisso sul piatto davanti a sé….. io, mi accorgo, trattengo il respiro – prima in camera….. avevi tutta la roba per terra…conciata male [cazzo, cosa ha visto? I fuseaux oscenamente macchiati e le mutandine fradice ed appiccicate? ] – altra pausa…. il sangue sta abbandonando i miei arti- perchè….. perchè oggi hai usato in palestra il completo bianco che ti avevo regalato… quello così stretto e provocante… e poi anche i sandali con il tacco….” adesso alza lo sguardo, serio, verso di me “che ginnastica dovevi fare? E con chi?”

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Per un attimo mi manca il fiato mentre mi sento avvampare le guance. Devo rispondere… e devo spiegare. “No niente amore, a me e a Marti la nuova maestra ( bugia!) ci aveva invitato a provare un nuovo ballo latino e ci ha detto che ci volevano tacchi alti e completo carino… gli altri li avevo a lavare e non mi ricordavo il problema di questo… quando poi mi son vista – rido facendo la spiritosa – ci son rimasta…. ma avevo un foulard grande che ho messo in vita e lo ho tenuto sempre (bugia, bugia!!)” . Dai, mi sembra di essermela cavata bene… così prendo coraggio e cerco di sviare il discorso “ che poi vedessi che bella topa quella maestra… guardavan tutti lei …. lei si che era sensuale ballando, mica noi! Ma Lapo non abbocca: “Anche quel Vincenzo e Maurizio vanno a ballo lì… hai ballato con loro?” [ Aiuto……!!!!] “Si amore… c’erano anche loro, ma che c’entra… si ballava e basta, poi non ho ballato neanche tanto in coppia (bugia!)”.

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“ Accidenti Ele… non è che sto sempre a dirti cosa fare e cosa non fare [è vero, in effetti]…. ma cazzo, quei due si son visti e rivisti il tuo video… cazzo… e lo sai che mi fa star male quando li incontri, quando ti parlano, ti guardano… chissà cosa cazzo pensano di te… e te addirittura ci vai a ballare il ballo erotico, cazzo, cazzo, cazzo!!” Rimango in silenzio, con gli occhi sul piatto davanti a me. Continua…. “e poi per quello ci senti pure…..hai detto…” la voce gli si è fatta più incerta, si passa una mano sui capelli, capisce che se continua a parlare la sua voce si romperà del tutto; rimane dunque in silenzio, un gomito sul tavolo, la mano a tenersi la fronte. Il suo corpo vibra leggermente, di un tremore che sembra crescerà inevitabilmente. Vedo che i suoi occhi si son fatti lucidi e , insieme, sento i miei farsi liquidi, li strizzo e sbatto le palpebre, una lacrima mi scende lungo un lato del naso, mi arriva alle labbra, ne sento il sapore amaro e salato… sto malissimo. Mi alzo, vado da lui, prendo la sua testa tra le mani, me la appoggio sul ventre, sussurro “no, no, amore, non fare così, ti prego”; mi inginocchio, porto la mia guancia contro la sua, sussurro ancora parole dolci, poi gli dico che sono una cretina, che non avevo capito, che mi prenderei a sberle da sola, che comunque non è successo niente di che, che mi dispiace di averlo deluso. Lo dico piangendo. Il sapore delle mia lacrime arriva anche alle sue labbra… questo lo calma, lo rassicura, il tremore piano piano cessa. Ha ripreso il suo controllo e questo mi fa stare un po’ meglio. Anche lui mi prende il volto tra le mani e mi dice “ Ele… a volte mi sembra di non farcela con te…”. A me viene da piangere più forte, gli stringo ancora più forte la testa, poi mi infilo con la testa tra la sua spalla ed il suo collo, singhiozzo e farfuglio “non mi lasciare amore, non mi lasciare… sei l’uomo della mia vita, come farei senza di te?” Anche lui appoggia il mento sulla mia spalla e mi sussurra, accanto all’orecchio “non ce la farei a lasciarti Ele, non ho scelta, sono troppo innamorato di te…”.

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Il resto della serata lo passammo di fatto in silenzio. Lui accettò giusto i baci (piuttosto appassionati da parte mia) che ci scambiammo a tavola, sembrò più tranquillo, ma rimase molto ombroso. In bagno mi preparai con cura – il telefono l’avevo spento e messo in carica, per evitare l’arrivo di altri messaggi -… la giornata mi lasciava senz’altro provata ma, manco a dirlo, anche con una certa voglietta… e poi volevo sentire che mi perdonava, che era mio completamente e questo un uomo a me lo dimostra soprattutto quando si danna l’anima per farmi star bene, per farmi godere, cosa che Lapo è bravissimo a fare, forse perché è bravo…. o forse perché mi ama veramente. Entro nel letto fresca e profumata, con addosso solo il babydoll, mi struscio, faccio le fusa, lo accarezzo (sento anche che ce l’ha bello duro e prontissimo….), ma niente da fare…. grugnisce qualcosa di poco comprensibile… insomma il suo cazzo ne ha voglia, ma la sua mente,il suo cuore, non vogliono. <br/>

Resto dalla mia parte, mogia mogia.

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Faccio fatica ad addormentarmi, sono scossa, forse non tanto per le emozioni del pomeriggio (il fiume di strusciamenti ricevuti sul mio corpo e sulla mia mente, con le mani, con i membri duri, con le parole oscene, con le avances romantiche…), quanto, penso, per il fatto che non sono proprio abituata a gestire i conflitti con Lapo. Vado in cucina a bere. Il suo cellulare sul tavolo si illumina per un messaggio in arrivo. Lo guardo: Francy ufficio “Buonanotte!! emoticon di un bacio”. Apro la conversazione:

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“ Domani siamo nello stesso albergo… Figo!” [intenderà figo l’albergo… oppure il fatto che sono insieme??]

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“Bene, allora Francy puoi pure venire in macchina con me, così poi ti muovi con me ed eviti quel cretino. Secondo me dovresti essere più decisa nel fargli capire che ti sta infastidendo!”

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“ Grazie, grazie lapo! Si, hai ragione, però voi maschi la fate facile: Nannini è uno che conta in ufficio, e io sono una ragazza, per di più a tempo determinato… bisogna che ci vada piano, che mi sottragga con diplomazia. Per questi giorni che siamo fuori gli facciam credere che facciamo un po’ “coppia”, così lui se ne andrà a cercarsene un’altra…”

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“Si, oppure licenzia anche me!” emoticon con sorriso…

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“ ma che dici Lapo… sei messo strabene là dentro… gli scrittori ti adorano… e poi sei il cocco della Nebbiai… il Nannini ci fa poco con quella”.

<br/>“Si, però lo sa che sono strafidanzato!”

“ Beh, e allora? Se è per questo lui è strasposato!! Il che non gli impedisce di cercare sfacciatamente di portarmi a letto”

<br/>“vabbè, comunque non preoccuparti, ti porto in giro io e se ti invita fuori a bere gli dici che l’ho già fatto io”

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“ Grazie!!!!!! ma…… lo farai sul serio?”

“mah……. a volte penso che dovrei!! Comunque, a nanna adesso…. Buonanotte”

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“Buonanotte” con quel cazzo di emoticon di un bacio!

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Sono furiosa: ma guarda questa stronzetta come ci prova spudoratamente! Ho capito chi è: ventenne o giù di lì, bassina, biondina, begli occhi verdi, occhiali da intellettuali… insomma non una strafiga ma una che a Lapo può piacere parecchio. Poi sempre lì a contatto con lui per il lavoro. Con la scusa di sto Nannini… ma l’avrà capito Lapo che è una scusa? O è così doddo?

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Poi faccio due più due, quel “a volte penso che dovrei…” certo, tutte le volte che io esagero a fare la stronza, cazzo… sono io che sto provocando un casino, non lui!!

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Me ne torno a letto con stati d’animo molto complessi e confusi, gelosia, desiderio di essere amata, voglia di trasgredire. Alla fine mi addormento.

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21. Eleonora ed un venerdi sulle montagne russe

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La mattina dopo mi sveglio serena e positiva nello spirito. Dormendo ci siamo intrecciati in un abbraccio… che bel risveglio! Si vede che i nostri corpi ne sanno più delle nostre menti contorte e, nel sonno, si sono trovati. Apriamo gli occhi quasi insieme, gli sorrido e gli do un bacetto sulle labbra, poi urlo “pipì” e scappo in bagno. Ritorno pronta per un inizio di giornata di riconciliazione…ne avrei una voglia!!… ma lui si è alzato. Ahi… cavolo … non gli è passata… comincio a pensare che sia peggiore di quanto pensassi.

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Lo trovo che fa colazione… l’ha preparata anche a me!

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Mi siedo in silenzio e mi servo.

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“Senti Ele – guarda sempre sul piatto- pensavo che mi piacerebbe parecchio che stasera tu andassi dai miei a passare il weekend. Sai – adesso mi guarda negli occhi – mio padre sarà via per lavoro e mia mamma ha tanto insistito che ti vorrebbe conoscere meglio… gli sei cosi’ piaciuta… andrete a fare spese insieme, magari un cinema o teatro; poi avrai tempo e calma per quella relazione che stai facendo. Stasera ti porto e ti riprendo quando torno!”

Sono colta di sorpresa, tra il confuso, il seccato ed il lusingato:cavolo, come fa questo ad aver capito che c’è qualcosa che mi turba, che mi tenta, dal quale mi deve mettere al riparo? Prevale l’ultimo aspetto, il cuore mi si scalda di fronte all’evidenza di quanto questo ragazzo tenga a me, mi curi.

“Beh, perché no, mi potrebbe piacere l’idea”. Mastico ancora un po’, poi concludo “mi devo solo liberare di Marti che aveva bisogno di me per un certo programma che ha in mente….. ci parlo e ti scrivo dal lavoro”.

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Arrivo in ufficio e dentro di me sono contenta, Durante il tragitto ho riflettuto e mi pare chiaro che devo fare come ha detto Lapo. Certo, lo tampinerò tutto il tempo in chat durante il weekend: questa

Francesca va tenuta a bada!

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Accendo il telefono per scrivergli che va bene e… patatrack di nuovo – un fiume di messaggi.

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Maurizio : “buongiorno bella; la tua amica ti uccide se non la accompagni stasera… lei sa che vi divertirete parecchio…ha potuto toccare con mano ed assaggiare…. la vita è breve… dalle retta!!! emoticon occhiolino [ma che cazzo di volgare che è questo!! ma per chi mi ha presa???!!!!stasera? Ma non era di sabato la gita al mare?]

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Vincenzo : “ buongiorno passerotta – emoticon di un uccellino con labbra rosse che svolazza – mattinata da incubo… siamo sulla scena di un brutto fatto [poi lo vedo al tg regionale: marito che uccide moglie e figlio, cavolo]… proprio vero che le persone si rovinan la vita invece di godersela… cazzo… mal di stomaco!”

<br/>gli rispondo di getto

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“ Mi spiace Vince… stai su, dai! Pensa alla maestra di ballo! E moticon di un occhiolino”

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“ No, per arrivare a mezzogiorno non penserò a lei…. penserò a te, al tuo sorriso, ai tuoi occhi… con il cuore che mi batte mentre aspetto che tu dica “va bene, stasera vengo con te, per parlare di noi, per ballare insieme….”

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Mi si è fermata la colazione a metà dello stomaco… non va né su né giù… non ce la faccio a rispondergli… apro la chat di Marti. Un fiume in piena, già dalla sera precedente. Apro l’ultimo, un audio e vado fuori nel “fumatoio “ per ascoltarlo:

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Ele non mi puoi dare buca…. cazzo è un’occasione da sballo…. cazzo se non vieni te non viene Vincenzo e salta tutto… te facci che vuoi con il tuo… io mi voglio divertire, cavolo, ora che l’ho assaggiato! …. vuol dire che mentre io mi faccio una bella scopata tu vai a dormire e pensi al tuo Lapo… se mi fai saltare sta cosa non ti parlo più, anzi ti ammazzo…! e così via. Il punto era che i due tipi si erano creati un alibi per il venerdi sera e se la volevano godere con noi due. Ci portavano a cena a …. (carissimo!!!!) poi a ballare a …. (cazzo, fichissimo e caro da morire… chi lo vedrà mai un posto così con Lapo che non balla!). O si fa nottata e poi direttamente sul mare per la colazione (sabato previsto bel tempo ), oppure si dorme un po’ a casa di Maurizio. Ci si passa ad accendere il riscaldamento, metter le lenzuola (noi avremo la nostra camera…con la chiave alla porta!!) e ci si cambia per la serata. Interrompo l’audio e neanche ascolto gli altri… ma cavolo… Marti si è bevuta il cervello? Oppure mi prende per il culo? “si dorme un po’ a casa di Maurizio…” ma è scema questa? No, mi prende, mi prendono tutti per scema! Quei due poi, si son fatti troppe seghe guardando il video dove quei porci si approfittano di me stupida cretina… non pensano ad altro che farmi lo stesso… mi prendono per una troia in calore, cazzo! La rabbia mi fa tremare le mani, quasi tiro il telefono giù di sotto. Ma la mia mente lavora veloce, mi parte il film della serata che sarebbe, se dicessi di si: viaggio tranquillo all’andata, io dietro con Vince, Maurizio che pastrugna tutto il tempo le cosce di Marti che ride beata; io e Vince invece, più versante flirt romantico, parliamo piano, ridiamo, io che mi appisolo sulla sua spalla e lo carico a mille con l’odore che promana dai miei capelli appena sciampati. A casa, nella nostra “finta camera” (ti pare… dormiamo tutte e due lì.. siiii!) ci mettiamo in tiro: ho portato il vestito nero, sulla schiena nuda una rete di microcatene che danno i brividi ad ogni movimento a me ed a chi mi guarda, corto, che con facilità risale e scopre la carne nuda sopra le autoreggenti. Scarpa nera chiusa, tacco 10, ovviamente. L’intimo…. quel perizoma di pizzo trasparente (che si vedono bene le grandi labbra strizzate sotto), che lascia scoperta la carne sui fianchi, con tre lacci a distanza di 5 cm l’uno dall’altro, che fasciano fianchi e chiappe e si uniscono al filo che corre nel solco (completo regalato da lapo, ovviamente),, da omicidio stradale!!!!! Cappotto corto sopra. Poi il film si fa una successione di immagini, situazioni, sensazioni… odori e sapori, quasi, mi pare….: al ristorante vino a profusione… in discoteca i balli latini con Vincenzo, io che mi ritrovo fradicia fra le gambe… in macchina nel parcheggio della discoteca, a cavalcioni su Vincenzo, che me lo scopo di gusto… poi a casa, mi figuro una camera spoglia, appena illuminata da una abatjour… io sul letto, di fianco, stretta tra quei due uomini che mi penetrano insieme… ed è come la sentissi di nuovo quella sensazione, quel piacere pazzesco che ho provato in Francia, ed il dolore ed il piacere che provo stavolta sono immensi: infatti, in quel delirio di immagini che mi riempiono gli occhi, è Maurizio che mi sta inculando, che con il suo cazzo/lattina mi sta rompendo là dietro…

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Ritorno in me; mi rendo conto che sarò lì in quel balcone, impalata da 10 minuti. Ho la mente confusa, lo stomaco attorcigliato… la fica fradicia! Che cavolo di sogno ad occhi aperti che ho fatto! Fantasia ne ho sempre avuta, ma qui siamo oltre. Mi tremano anche le gambe e mi pare di sentirmi indolensita anche là in basso, dove ho sognato di essere presa e presa ancora.

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A pensarci ora mi chiedo come ho fatto a non capirlo che avevo bisogno di un aiutino di uno bravo, altro che di trasgressioni o vacanze. Avevo solo rivissuto le sensazioni di quel pomeriggio di giugno, e gli shock che ne erano seguiti , cavolo,ecco cosa era. Ma capirlo adesso è facile, probabilmente. Allora non ci pensai neanche.

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“Devo avvertire Lapo che vado dai suoi” pensai….. Digitai dunque di getto: “Ciao, va bene, facciamo come dici tu! Sarò a casa, pronta per le 16:30”. Rimasi un po’ a fissare lo schermo, il lampeggiare dei caratteri, i colori dello sfondo, le freccette, il nome in alto. Il mio dito indugiò,   indugiò ancora.. poi premette invio, ed il messaggio sparì nell’infinito. Mi sentì, allo stomaco, salire una selvaggia euforia. Lo schermo diceva: ultimo invio 10:32 a  – Polizia , Vincenzo-.

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Rientrai ancora malferma nelle gambe, parecchio agitata. Decisi che era il caso di andare prima in bagno: avevo i jeans bianchi, quelli elasticizzati… guai a farci venire una macchia. Constatai che le mutandine erano messe male, ma i pantaloni salvi. In una cassettiera presi uno dei salvaslip a disposizione di noi femminucce e lo misi su. Pipì, sciacquata di viso, me ne tornai alla scrivania in uno stato un po’ migliore. Mi tornò il mente il messaggio da mandare a Lapo: “Ciao Amo, guarda mi dispiace, non ce la faccio a dar buca a Marti, sennò non mi parla più: facciamo aperitivo in nuovo locale in centro di cui ha gli inviti e per le 11 sono a nanna” Scritto e inviato, senza esitazione. Cinicamente avevo scritto le 11: avrei chiamato dal ristorante prima di andare a ballare, dicendo che ero a casa. Poi, di regola, lui non mi avrebbe richiamata. La mattina dopo… beh, alla mattina dopo preferì non pensarci e mi misi a cercare di lavorare.

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Le cose non mi riuscivano bene come al solito, facevo fatica a concentrarmi; in generale, ero molto agitata. Per fortuna era venerdi e non c’era che una collega, più la direttrice nella sua stanza. Lanciai una stampa e mi alzai per andare a prenderla. Mi sentì girare forte la testa; mi appoggiai alla scrivania e rimasi un attimo lì. Sudarella fredda. Me ne tornai in bagno. Risciacquo, un po’ meglio, poi mi guardo allo specchio, mi guardo e capisco che mi devo dare delle risposte serie. Non ci sono infatti dubbi: se oggi passano a prendermi succederà, nella sostanza, tutto quello che ho immaginato/visto/vissuto in anticipo. Potrà cambiare un po’ l’ordine degli eventi, ma quelle cose le farò/me le faranno, TUTTE! E’ quello che desidero con tutta me stessa, me lo dice il mio corpo, me lo dice la mia ansia, il vuoto che ho alla bocca dello stomaco. Sarà incredibile, lo so, ne sono certa. Vincenzo, ho una voglia matta di scoparmelo, farlo mio, godermelo; stare tra due uomini poi, beh me lo ricordo bene… è una cosa incredibile: ti senti al centro dell’universo, non ci capisci più niente… senti e basta!!! …. e domattina cosa farò?? Ritornerò a casa e farò finta di niente, come dopo la storia al mare? Prenderò tutto quel piacere e lo porterò nelle mie notti con Lapo? Potrei farlo…… ma ci riuscirò? Oppure Lapo si accorgerà di tutto? Oppure sarò io stesso a dirgli “Lapo, lasciami, sono una troia che ti inganna, una stronza che non ti merita, lasciami, chiedi di uscire a quella ragazzina cui piaci, lei fa per te… io no!” Così gli dovrò dire domenica, appena rientrerà a casa e vedrà la mia roba già pronta nelle borse. Alla fine, la domanda è una sola: se vado faccio solo del male a Lapo/a noi due? Qualcosa dentro mi dice di si, forse l’educazione che ho ricevuto, forse il fatto che tutti sembrano pensarla così…. Però…. c’è un tarlo che mi rode… e se fosse vero il contrario, se fosse vero che se vado vivo più pienamente la mia vita, sono più felice e così, potrò fare più felice anche Lapo? Mi appoggio alla parete, scivolo giù fino a terra, mi metto a piangere.

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“Eleonora, ti senti bene?” Lucrezia, la direttrice. Nel suo ufficio mi fa sedere, mi prepara un thè, mi mette a suo agio non facendomi domande. Sono io a dire, indicando la foto che ritrae lei, due figli ed il marito. “Come siete belli?”. Mi sorride e mi chiede “Hai problemi sentimentali  Eleonora?” Non rispondo, così lei continua: “Forse ti stai chiedendo come si deve fare per arrivare ad avere una foto come questa sulla propria scrivania?” In un attimo ha già capito… è particolarmente intelligente? Oppure io sono così semplice da leggere? “Mi chiedevo – esito – mi chiedevo se Lei ha mai…. insomma se le è mai capitato di sentire…. una forte….. ma no mi scusi – chino la stesa – che domande le faccio!”

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“Si!” dice lei. Alzo lo sguardo e trovo il suo fisso sul mio. “Mi è capitato di sentirmi fortemente attratta da altri uomini dopo che ho conosciuto mio marito – fa una breve pausa, poi riprende – ma forse nel tuo caso sarebbe meglio parlare di una irresistibile attrazione, dico bene?” Le sue labbra piegate in un accenno di sorriso spingono la mia testa a fare su e giù. Ha capito che sono persa e che aspetto che mi dica cosa fare. “Io ho seguito la seguente regola: se era una storia impossibile ho valutato se ne valeva la pena oppure no”. Non dico niente; lei esita parecchio stavolta prima di continuare… forse sa che deve dire più di quello che vorrebbe, che sarebbe poco opportuno dire ad una impiegata. Si decide e continua in una maniera che mi pare del tutto aperta e sincera. Mi spiega che, per fortuna, non le è mai capitato di sentirsi presa da qualcuno che,in qualche maniera, potesse rappresentare un’alternativa nel suo progetto di vita e che dunque ha potuto valutare lucidamente, se vivere quell’avventura portava più benefici o più costi. Le volte che ha capito che godere di un momento l’avrebbe fatta soffrire troppo per altri versi… ha lasciato stare. Non parla degli altri casi… ma ha già detto abbastanza da far capire che ce ne sono stati. “Dunque, dimmi Eleonora, questa persona rappresenta un possibile progetto di vita, un sogno pieno di prospettive?” Scuoto piano la testa “No… è sposato.. ha una bimba piccola e, probabilmente – qui mi si allarga, mio malgrado, un sorriso – probabilmente è anche un po’ stronzo!”. “Ok – dice lei e sorride mostrando i suoi denti bianchi, perfetti, rassicuranti – sull’altra domanda mi pare non ci siano dubbi… basta guardarti per capire che, adesso, ci sarebbe più da soffrire…” “che da godere!” termino io la frase.

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Si siede accanto a me sul divanetto, mi prende una mano tra le sue e dice “Senti, il momento e l’occasione di avventure rigeneranti verrà di certo, per te come per tutte. Per oggi… lascia perdere. Io il tuo ragazzo l’ho visto qualche volta… mi pare proprio a posto… insomma mi pare un bel “progetto di vita! Di sicuro si è accorto di questi tuoi diciamo turbamenti ed altrettanto di certo si darà da fare per tenere stretto a sé una ragazza stupenda come te, ne sono certa. Poi, se non lo farà… beh allora che vada al diavolo!”

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Si alza, va verso la finestra e guarda fuori. Ancora con lo sguardo fisso fuori dice “Beh, allora, sei ancora qui! Non hai niente da fare oggi?. “ Grazie Lucrezia” ed esco.

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Torno alla mia scrivania, prendo il telefono… scrivo “Scusa Vince…. non posso venire oggi… non ce la faccio… questa cosa è nata un po’ strana… mi farebbe stare male… cerca di capire ….mi dispiace…” Invio.

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Devo scrivere a Lapo… subito…. dirgli che è tutto a posto… magari anche che lo amo ogni giorno di più…. Mi passano una telefonata di lavoro, in fondo son qui per questo. La questione è complicata, richiede pazienza, qualche battuta scherzosa ed ammiccante col cliente, tempo. Saranno passati 20 minuti buoni quando attacco. Prendo in mano il cellu… messaggi, chiamate mancate… ci rimango male, malissimo, di merda.

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Marti: “Sei una stronza Ele…come puoi fare così con la gente … pensi di avercela solo te?”

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Maurizio: “ Detto a quest’ora… non è proprio da signora: dove lo troviamo adesso altro ripieno così succulento per il Sandwich?”

<br/>“Vincenzo:

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“cazzo Ele.. ti scopri santarellina adesso? che stronza sei” 11.32

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“scusa Ele, ho esagerato… tutto già fissato e te ci molli? 11:40

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“dai, rispondi al telefono, parliamone!” 11:42

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“capisco i tuoi scrupoli, ma è solo divertimento, non fare così…” 11:44

<br/>“passo da te, prendiamo un caffe e ne parliamo? 11.47

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“rispondi al telefono? Ci vediamo al bar sotto il tuo ufficio?” 11.50

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Mi si dilatano le pupille dalla rabbia… la mia mano, come per autonoma iniziativa, spara il telefono sulla parete di fronte… i mille pezzi del telefono schizzano per tutta la stanza. La collega mi guarda tra l’impietrito ed il divertito, cercando di capire il mio mood. Gli sorrido “mi hanno fatto incazzare… tanto era ora di cambiarlo!” Si tranquillizza.

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Mentre raccolgo i pezzi dal pavimento sento che il tremore allo stomaco sparisce, il cuore mi si apre. Grazie ragazzi, per essere così stronzi – penso.

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Sono oramai le 13:00, tra poco vado a casa, almeno ce la faccio a vedere Lapo che dovrebbe passare da casa per partire.. almeno spero. Non sono infatti riuscita a chiamarlo col fisso… è sempre irrangiungibile. E se non passa da casa… e si si è incazzato davvero stavolta e non lo trovo più… mi è presa così ora, ci sto male. Per non parlare poi che potrei trovare Vincenzo sotto quando scendo, che riattacca con le moine per convincermi… che palle, dove è il mio uomo!!! vorrei essere una racchia, almeno per un giorno!! Ho recuparato la SIM dal telefono… ne dovrò comprare uno nuovo.

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Uscendo dal bagno Lucrezia mi chiama. Mi affaccio;dalla sua scrivania, con un bel sorriso, mi dice: “Direi che sta andando tutto magnificamente: il tuo ragazzo è qua sotto, è venuto a prenderti! Lo vedi, ti avrebbe fermata!” Gli rispondo che per fortuna mi son fermata da sola e che, casomai, è lei che devo ringraziare! Si alza e viene ad abbracciarmi. Mi stringo forte a lei che dice “beh, ho due figli maschi, la femmina mi mancava!”

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Ho un po’ di batticuore quando arrivo in strada e lo vedo, appoggiato alla macchina. Gli corro incontro, lui fa lo stesso con me. Ci stringiamo e ci baciamo, come fossimo appena scampati ad un disastro aereo. Nessuno dei due spiega all’altro il perché (e di certo non posso farlo io), ma evidentemente siamo più legati di quanto pensassi e, lo capisco lì in quel momento, sarà difficile per chiunque dividerci. Questo pensiero mi riempie di pura gioia.

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22. Il week end a Roma – Eleonora riflette e… si eccita parecchio

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I 3 giorni a Roma…. belli,senz’altro! Con Lapo così vicini, intimi come con nessuna altro mi sera mai successo. Lui mi capisce, mi coccola e mi sgrida quando serve. Mi fa anche godere… e parecchio. L’eccitazione è stata alta, forse anche alimentata dagli argomenti che abbiamo affrontato. Il parlargli delle tentazioni che mi solleticano (ed un po’ tormentano forse) ci eccita entrambi, c’è poco da fare… e ne abbiamo goduto insieme. Sono stata io a dirgli che mi piacerebbe tanto avere un bambino. Le cose recenti sono finite, almeno per me, in un angolo (francesi e poliziotti, per intendersi). Dopo quei giorni ho capito ancora di più che è con Lapo che voglio stare.

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Certo, i tedeschi…. quel gruppo di salesmen, con il loro fare da branco di conquistatori vickinghi, mi ha stuzzicato parecchio. Deve essere proprio cambiata parecchio nel mio atteggiamento nei confronti degli uomini. Un anno fa li averei ghiacciati subito; invece, lo capì subito anche se ero tutto meno che lucida, ero io che, per prima li avevo attirati. Forse i miei sguardi che sostenevano e rispondevano con sfida alle loro occhiate vogliose, il mio andare in acqua appena c’eran tutti loro, uscire dalla scaletta prima di loro mostrando per bene il culo…. poi, il colmo, l’andare, sculettante e consapevole dei loro sguardi , a far la doccia nell’area nudisti (il cartello l’avevo visto eccome) mentre Lapo pisolava nella sdraio…. beh, sai che sorpresa quando sono arrivati a farsi la doccia 3 di loro…. nudi. Anche io ero nuda…. Lo spazio era giusto di 4 docce, senza piatto a terra, dunque abbastanza stretto. Girata verso la parete, li ho visti con la coda dell’occhio cominciare subito a menarsi quei cazzi svezzanti data la loro totale assenza di peli, cazzi che subito hanno preso vigore. Lo credo bene: girata verso di loro, ad occhi chiusi, per arraparli al massimo per un po’ ho continuato a sfregarmi il corpo, le tette,i glutei… a passarmi la mano tra le gambe. Ho fatto finta di trasalire indignata quando ho aperto gli occhi, ma il mio sguardo per un attimo di troppo ha indugiato sulla cappella gonfia che puntava verso di me. Ho sentito i loro sguardi mangiarmi la fica perfettamente depilata, le grandi labbra aperte dal vigoroso strofinamento appena subito. Quello davanti a me, il cui cazzo mi sfiorava la pancia, ha indicato sorridendo il cartello in alto. Ho sorriso imbarazzata, ho raccolto il bagnoschiuma, mostrando la fica da dietro al fortunato dietro di me e, visto che mentre mi piegavo nessuno aveva approfittato dell’occasione per prendermi per i fianchi e spingermi giù la testa, a sbattermi sulle labbra uno di quei cazzi protesi (avrei aperto subito la bocca… lo so..), ho fatto cenno di farmi passare. Mi hanno aperto uno stretto varco tra di loro, così mentre passavo si sono strusciati ampiamente e senza ritegno sul mio corpo,facendomi sentire tutta la consistenza dei loro cazzi oramai pienamente in tiro. Son tornata alla sdraio bagnata, più dentro che fuori… Loro ridevano e ciarlavano… e Lapo che sa il tedesco poi mi ha chiesto spiegazioni. Ho improvvisato e lui ci ha creduto… pare. E dopo in camera che scopata con Lapo, sotto la doccia… mi ha fatto godere fortissimo e io l’ho succhiato fino in fondo e… l’ho ingoiato tutto! Certo…. chiudevo gli occhi e vedevo quei cazzi duri che mi sbattevano addosso… mmm.

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La sera, al bar, appena Lapo è uscito un attimo per rispondere al telefono, ecco che ti mandano l’unico che parla italiano: signorina lei è bellissima, siamo tutti innamorati di lei, mi perdoni, so che è una ragazza moderna altrimenti non mi permetterei… ci potrebbe aiutare a risolvere una diatriba che è nata tra il nostro Hans e la nostra Karoline? Certo, rispondo io, se posso. Ecco, Hans, che si atteggia a grande conoscitore di donne, sostiene che lei, sotto questo abito così sensuale, indossa un perizoma molto ridotto che lui, data la sua esperienza di donne, avrebbe notato…. invece Kristine, che secondo me le donne le capisce meglio di Hans, sostiene che è solo uno sciocco chiacchierone che non ne capisce niente perché, secondo lei, sotto il vestito non ha indossato intimo, né sopra né sotto. Ecco, se ci potesse dare la risposta…. Mmmm, faccio io fingendo di pensarci…. e che cosa hanno scommesso, se posso sapere. Beh… se lei lo chiede è giusto che le risponda, anche in considerazione del tono della nostra simpatica conversazione…. chi perde praticherà all’altro del sesso orale…. Ah, dico io fingendomi, neanche tanto, scandalizzata. Mi mordo le labbra e dico che allora spero che a questo Hans piaccia praticare sesso orale alle ragazze bionde carine….. Ah, esclama lui, mentre con lo sguardo percorre tutto il mio corpo che a questo punto sa per certo essere del tutto nudo sotto la stoffa rossa che lo fascia. “La ringrazio per il suo aiuto e vado a dare l’esito”. Fa per andare ma si volta e dice: “senta, perché non viene a trovarci in camera nostra più tardi, la faremo stare bene, siamo gentili e generosi…. siamo nella room 5055, la aspettiamo…” [cazzo… presa per una che si fa pagare… me ne rendo conto e mi sento letteralmente frizzare tra le gambe]

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No grazie, rispondo col sorriso, ho già chi mi fa felice stasera! Beato lui, dice il tedesco. Poi insiste per avere il mio numero, che verranno presto per un convegno a …., che avranno bisogno di me come hostess, intreprete, magari accompagnarli a cena… che pagano molto bene le accompagnatrici belle come me… Lapo tornerà a breve, lui non molla…. alla fine glielo dico!

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In camera con Lapo poi, che orgasmi mi son presa: mi pareva di sentire quei cazzi di su di me e, chiudendo gli occhi, sognavo di essere nella room 5055, stretta fra due uomini, e…. ho visto le stelle! Il giorno dopo poi ho chiesto a Lapo di stare in fiera con lui… forse non mi fidavo tanto di me ad andare in piscina da sola….. gli ho chiesto anche di chiedermi di sposarlo a fine mese… insomma, ero proprio felice quella notte!!

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23. Una camera d’albergo per Ele.

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Le due settimane successive tutto a meraviglia: Lapo mi aveva fatto pulito intorno, persone e posti nuovi dove preparare il nostro imminente futuro. Parecchio si era parlato anche del fatto che dovevo continuare a vedere la psicologa, così mi ero lasciata convincere. Ricominciavo il martedi. La mattina, al lavoro, chi mi chiama? Il tedesco. Dico ah si mi ricordo, dimmi. Lui è a Colonia, ma 3 sui colleghi sono a …. e desiderano tanto incontrarti ed essere accompagnati da te (dice…vagamente); io rispondo

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“ma non so,non credo di poterli accompagnare oggi (chissà poi dove… penso ingenuamente)”.

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Beh dice lui,

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“ne varrebbe la pena… uno di loro ti ha vista nuda sai. … e… sarebbero molto generosi con te!”

Beh… non ho più alcun dubbio sul tipo di servizio richiesto, se non altro. Mi manca la forza per rispondere a tono o semplicemente per riattaccare….

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“Comunque guarda – continua lui, sentendomi in silenzio – non pensare, siam tutti persone per bene, che si voglion solo divertire un po’… ti mando i loro nomi così li guardi sui social e vedi come sono belli ed eleganti e qualche altra informazione… ciao cara e a presto” .

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“A presto…” mi esce a fil di voce.

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E’ già arrivato un file su wa. Tre nomi di persona, il nome dell’albergo, il numero della camera e l’ora. Poi aggiunto ”se tu accetti di farli felici, loro ti fanno bel regalo: 100 euro per ogni volta che… li fai contenti …”.

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Rimango impietrita per alcuni minuti. Poi mi riprendo, Curioso anche sui profili dei 3 tipi…. se son veri, 3 tipi davvero attraenti ed eleganti. Tra i trenta ed i quaranta, mi sembra. Le loro foto con camicie bianche impeccabili e fresche di stiratura, pettorali che tirano il tessuto, braccia che riempiono le maniche… sembra di percepire il loro odore selvatico promanarsi dai primi due bottoni aperti… mi vogliono, sono disposti a pagarmi… mi eccitano.

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Vado da Lucrezia e chiedo se posso uscire alla 14, che devo andare dalla psicologa (le ho raccontato molte cose a lei), ed esco. Giù in strada mi siedo in una

panchina e ci sto un po’ a pensare. Sento dentro me stessa un’idea lucida farsi strada, un’idea ineludibile, contro la quale non si riesco ad opporre alcuna resistenza. Scrivo al tedesco: “ Se quello mi ha vista bene, sa che valgo 300 per ogni volta che li farò felici!” Passano 5 minuti ed arriva la risposta “Accettano…. li invidio!”

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Arrivo all’hotel 10 minuti prima delle 16:00. A casa ho avuto un’ora per prepararmi, e lo ho fatto alla perfezione. Sono liscia, profumata, pulita… fin dentro. Il mio abito nero con la schiena scoperta, le autoreggenti ed il tacco 10… tutto come avevo già sognato. Mi sento perfetta e splendente. Nel taxi mi sento soprattutto eccitata, le farfalle allo stomaco. Ho l’impressione che il perizoma appena indossato sia già impregnato del mio odore e lo stia diffondendo nell’abitacolo, che il tassista abbia già capito che sta trasportando una femmina in calore… ma forse è solo una mia idea. Comunque mi stringo nel cappottino corto, nascondo la scollatura dalla quale si intravede il pizzo del reggiseno, le cosce ben strette tra loro. Nessun’altro pensiero mi disturba o mi distoglie dal contare i minuti che mi separano dal fare quella cosa, da quelle mani che mi toccheranno, da quelle bocche che mi desiderano. Nessuno scrupolo mi attanaglia… forse perché non c’è nessun sentimento a disturbare in questa situazione, non li conosco, so solo che sono dei bei corpi che mi desiderano tanto da scegliere me tra tante, tanto da pagarmi quella che mi sembra una cifra folle. Poi Lapo mi ha così rassicurato, con il suo amore… lui vuole che io sia felice e sarà sempre comprensivo e paziente con me… felice io, farò felice lui, questo è certo! Dentro l’ascensore mi sento tremare le gambe dall’eccitazione… forse mi sento un’altra e non mi rendo veramente conto che sono io quella che sta andando a farsi scopare per soldi da 3 uomini disposti a svenarsi per lei. Quando mi fanno entrare in camera sono decisamente in tranche… probabilmente loro se ne accorgono e fanno del loro meglio per mettermi a mio agio, mille complimenti in google/italiano, da bere, l’uso del bagno. Tutti e tre sui 35 in effetti, in camicia bianca, bei fisici tonici, insomma…. quei casi nei quali dovrebbe essere la donna a pagare. La conversazione mi risulterebbe difficile, dunque è una fortuna che non la si possa fare: si passa subito a fare sesso. Prima scrivo a penna sul blocchetto sul comodino: 300/any time you come! Ok, fanno con la mano e sorridono impazienti.

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Mi sono addosso, dappertutto. In breve siamo tutti e 4 nudi sul letto matrimoniale, sono belli, puliti, profumati. Muscoli duri e levigati, pelli lisce due di loro, una barba ben curata il terzo. Bocche morbide, che sanno di buono. Una sa leggermente di tabacco di sigaro, un’altra di menta;la terza, che sa di liquirizia, nasconde una lingua sapiente con la quale gioca a lungo con la mia, con le mie labbra, il mio collo, i miei orecchi. Li chiamerò tabacco, menta e liquirizia, decido dentro di me. Mentre limono con Liquirizia, le altre due lingue assaggiano ogni centimetro del mio copro. Oltre a creme ed essenze dei quali ci siamo coperti, si fa presto forte e per me inebriante l’odore dei loro cazzi che sto lavorando con le mani prima e poi con la bocca, con le cappelle gonfie e lucide, oltre al mio odore di femmina che si diffonde appena il primo di loro con la lingua e le dita dischiude le porte del mio – del loro – piacere. A quattro zampe lavoro i due seduti sui cuscini, mentre tabacco, disteso sulla schiena, si è infilato tra le mie gambe con la bocca all’insu e mi sta leccando e sditalinando davanti e dietro. La situazione è troppo eccitante, vengo subito. Quello sotto sente tutte le mie pulsazioni e riceve la mia crema sul viso, quelli davanti mi vedono esprimere l’estasi… tutti e tre impazziscono. I due davanti non resistono, vogliono godere subito e si fanno fare il pompino sino in fondo, mentre tabacco mette il preservativo e comincia a scoparmi a pecorina. E’ il più grosso e lungo che abbia mai provato (più di Patrick in effetti… cavolo che roba!). Lo sento eccome quando entra. Gentile e delicato, mi tiene leggero per i fianchi e mi carezza la schiena, mentre gli altri due, che ho lavorato a turno sempre tenendoli vicini vicini alle mie guance bollenti, quasi all’unisono, mi schizzano in faccia il loro sperma. Lecco ed ingoio quello che ho in bocca e sulle labbra, il resto mi cola sul collo, sino ai capezzoli. Noncurante di ciò, quello dietro mi tira a sé per le tette e le pastrugna mentre mi pompa sempre più infoiato. Godrei ancora (lo sento così forte dentro di me… non so come spiegarlo…letteralmente mi apre), se solo lui sapesse gestirsi un po’ meglio… ma viene subito! Rantola, si sfila, toglie il preservativo: sento i suoi schizzi caldi sulle spalle prima, poi sulla schiena ed, infine, la colata sulle chiappe.

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Passiamo tutti in bagno, ridendo soddisfatti (beh, 900 euro ed un orgasmo in 20 minuti… mica male, pensa la mia me stessa che è in quella camera!). Sono giovani, in forma, arrapati: il mio lavoro di bocca riparte subito. Inginocchiata sul tappeto in fondo al letto, loro tre seduti sul letto: fatico un po’ di più per tirarli su tutti e tre. Il più lento a riprendersi è tabacco, che è anche il più grosso e lungo dei tre… e che per fortuna sarà l’unico a non incularmi. Dieci minuti al massimo, e sono di nuovo pronti, senza intoppi. Le cure che liquirizia dedica al mio buchetto (lingua e dita – prima uno poi due) mi fanno capire che si sale di livello. La sua lingua, come detto, è un serpentello assatanato… vorrei che continuasse, ma lui ha altro in mente adesso. Fa dei commenti in tedesco, gli altri ridono (facile immaginarsi cosa dice….). Ha una cremina (che caro), mi unge bene il buchetto e si si copre il cazzo con il condom. Steso sul letto mi indica di sedermi sul suo cazzo duro e svettante. Eseguo, dandogli le spalle. Entra bene nel buchetto, non ancora piacere, ma quasi neanche più dolore. Lascia che io faccia un po’ su e giù -con le mani mi tengo appoggiata sul suo petto – mentre lui si gode il mio culo stretto. Ma già l’altro che prima mi ha goduto in faccia mi indica di allargare meglio le gambe e di stendermi sull’amico. Viene sopra di me – con le mani mi tiene sotto le ginocchia – incrociando le gambe con noi, e mi penetra la fica esposta. Cominciano a sbattermi in due. Stavolta sono io che vado in tilt! E’ fantastico avere quelle due spade che lottano e si scontrano dentro di me. Non mi danno tregua….a lungo ….. godo di nuovo e godo forte stavolta, mi dibatto, gemo, forse strillo, con uno di loro che mi tiene ferma per i fianchi affinché non faccia uscire le due spade dal caldo fodero, e l’altro che mi mette una mano sulla bocca, mano che io mordo a farla sanguinare, vedrò poi. Quello che mi sta scopando la fica (liquirizia) è proprio il più fortunato: viene contemporamente a me, i nostri sussulti all’unisono, la sua lingua magica intrecciata alla mia  in un bacio bollente. Poi si rovescia di fianco, col fiatone. Mi rimettono a pecorina, Menta riprende il suo posto tra le mie chiappe  e comincia a sbattermelo nel culo con più decisione, mentre tabacco scivola sotto di me affinchè io possa prendere il suo cazzone dentro di me e cavalcare. Cazzo se è grosso… e adesso deve dividersi lo spazio con l’altro cazzo che si agita al di là della sottile membrana che li divide. Si riprende il ballo.  Sento una specie di forte crampo allo stomaco… un crampo di dolore e piacere insieme.   Menta viene presto nel mio culo; lo sento farsi di marmo,  pronunciare parole strozzate incomprensibili… poi si accascia a sua volta sul materasso, con l’espressione di un neonato felice. Mi concentro su tabacco, ballo sul suo palo di carne con le sue mani che corrono sul mio corpo, la sua bocca sui miei capezzoli,  le nostre lingue che si intrecciano. Me lo godo così per lunghi minuti, sento un grande piacere diffuso per tutto il corpo e decido di farlo godere così, massaggiando il suo cazzo con le contrazioni (volontarie  e meno) della mia intimità.  Capitola, grugnisce, impreca.   

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Siamo distesi sul letto,fianco a fianco, col fiatone, sudati.   Pochi minuti e la testa di liquirizia è tra le mie gambe.   Dice qualcosa agli altri due che sono seduti sul divanetto e ci ammirano, menandosi i cazzi, adesso mosci.    Ridono.    “What?”   chiedo io con la migliore faccina curiosa.     Tabacco prende il cellulare,  parla e poi mi mette accanto il telefono. La voce da troia meccanica del traduttore riporta “questa ragazza ha la fica più eccitante che mai visto e culo più pulito e di sapore buono”.   Rido, ringrazio e faccio capire che voglio parlare al telefono.  “Questo uomo è molto gentile ed ha lingua più bella e buona che io ho mai sentito!!”    La traduttrice riporta, tutti ridono e tirano pacche sul sedere di Liquirizia che mi ringrazia e riprende il suo lavoro, con maggiore convinzione,  esaltato dalle mie parole (come è facile motivare gli uomini a letto!!). Si impegna talmente tanto ed è così bella quella lingua che riesce a farmi avere un altro orgasmo bello e profondo. Fa quasi male. Resiste quando le mie mani tentano di scostarlo da lì e quando tento di stringere le gambe. Gemo e mi dibatto tra le sue mani che mi tengono per i fianchi. Certamente gli lascio in bocca un bel po’ di me stessa. Quando mi placo lo vedo, giù, tra mie gambe, con un espressione di immensa beatitudine, neanche fosse lui ad aver goduto. Allungo la mano e trovo il suo cazzo tornato bello duro (lavorano nel farmaceutico a quanto ho capito… prendono qualcosa… o sono io che li tiro così? Boh!). Mi giro pancia sotto, arraffo un preservativo sul comodino e glielo passo… al telefono dico “voglio che tu me lo metta nel culo!”. La vocetta ripete con le parole incomprensibile di quella lingua…. un coro di hua… huu più vari commenti palesemente eccitati… si leva dai tre. Un po’ voglio riposo per la fica che un po’ comincia a bruciare… un po’ ne ho ancora voglia lì… Liquirizia armeggia veloce sul proprio pisello, mi mette le mani sotto i fianchi e li solleva un po e… me lo infila nel culo! Forse ho esagerato un po’ sul piano motivazionale… i due “guardoni” lo incitano e lui è infoiato da matti, così senza tanti riguardi entra a diritto e lo spinge subito in fondo, a sbattere le palle contro le mie chiappe. Mi tiene stretti i fianchi e mi sbatte come un forsennato. Il buchetto era ancora largo ed aperto, ma il preservativo non scorre bene e sento bruciare forte (poterlo fare senza….). Resisto e vado con la mano a sgrillettarmi, un po’ per fare la porca, un po’ perché ne ho voglia. Liquidi per le dita ne trovo a iosa, basta che scosti le grandi labbra e affondi appena, così rimango bella eccitata, nonostante il dolore che adesso sento alla pancia. Gemo ed ansimo, più che altro per eccitarlo e farlo finire in fretta, cosa che riesce appieno: lo sento indurirsi a dismisura e, mentre io sento un male cane che mi fa strillare forte, lui si irrigidisce e si scarica dentro di me. Per un attimo temo ci resti secco… poi lo tira fuori e cade disteso sul letto, con la faccia beata. Gli do un bel bacio in bocca , “Sorry” dico, passando davanti agli altri e vado a riprendermi un po’ in bagno. Quando esco entra Liquirizia per la doccia, Tabacco si è rimesso i boxer e mi fa una X con le mani ridendo (“game over” dice). Menta invece è ancora sul divano che si mena il cazzo barzotto. Prenderlo dentro non me la sento proprio…. prendo il telefono e improvviso “mi piacerebbe assaggiare il tuo sperma amore!”. Mentre la macchinetta traduce, lo guardo e mi passo la lingua sulle labbra….. non capisco cosa dice lui, ma è evidente che è entusiasta al 100%. Mi inginocchio davanti a lui e lavoro di bocca e di mano per un bel po’, senza risparmiare occhiate porche e… me lo faccio arrivare dentro la bocca. Non ne esce molto e non mi arrivano schizzi in gola; valuto un po’ la quantità che ho sopra alla lingua e gliela faccio anche vedere, poi (se ho fatto 30 posso fare 31, penso…) chiudo la bocca ed ingoio con fare teatrale, come si trattasse di un litro di roba. Game over anche per lui.

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Ho fatto la doccia, mi sono rivestita. Bacetto a fiordi labbra a tutti; Liquirizia mi porge il cappotto dopo aver messo una busta nella tasca (che io non apro) e mi accompagna alla porta. Sto uscendo, mi ferma un attimo e mi mette il telefono all’orecchio “Sono sconvolto dalla tua sensualità. Posso invitarti a cena domani sera?”. Sorrido, rispondo sul telefono, gli dò un bel bacio con la lingua, gli metto il telefono all’orecchio e me ne vado….  e mi sento tanto puttana e soddisfatta!  “Il mio tempo è tutto del mio ragazzo;  per gli amici come voi…  solo due ore a settimana, dalle 4 alle 6…  comunque,   non mi avevano mai leccata come hai fatto tu!”.   Dall’ascensore gli lancio un’occhiata:   deluso, ma al settimo cielo.   In quel mentre entra una donna delle pulizie… con quel casino che abbiamo fatto….

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