LA MAESTRA D’INGLESE
Mi trovavo a Roma in quell’anno del 1993, ero sposato da sei anni, e un giorno decisi di andare a trovare mia zia e le mie cugine. Ogni volta che ci sentivamo al telefono mi dicevano di farmi una passeggiata a Roma, era tanto tempo che non ci vedevamo, e con la scusa anche di vedere il nuovo negozio che avevano aperto di noleggio video giochi e videocassette. Era molto bello e fornito di tutto, erano quei tempi che si lavorava tantissimo. Il primo giorno appena sveglio mi alzai dal letto, così mi diressi verso il negozio, appena mi misi a guardare il bel allestimento fatto da mia zia, entra una ragazza sulla trentina di età a salutare le mie cugine, si mettono a parlare e decidono di andare al bar a prendere il caffe. Lei si rivolge verso di me e mi invita ad andare con loro, si presenta e mi dice: piacere Carla, io rispondo, piacere Riccardo. Ci avviammo verso il bar a pochi metri della galleria commerciale, e ci sedemmo in un tavolino in attesa delle ordinazioni. Mi accorgo subito dagli sguardi che mi dava, e da come mi fissava con occhi penetranti, si parla del più e del meno, come mai ero a Roma, dove vivo, e anche dove alloggio se hotel o a casa di mia zia. Finito la pausa caffè mattutina che saranno state circa le 9:30, io e la mia cuginetta la più piccola, ritorniamo al negozio, lasciandole sole al bar a chiacchierare. Dopo circa venti minuti, arriva mia cugina da sola, e mi dice stupita: cugino hai fatto colpo, io ingenuamente rispondo: su cosa scusa, non capisco cosa intendi. Ma come…. Su Carla, ha detto che gli attizzi una cifra, e io rispondo: dimmi che significa, queste parole strane non so il significato, e sorridendo mi dice che gli piaccio da morire, e se vado a trovarla alle 19:00 in quel palazzo a vetrata al sesto piano, e che a quell’ora finisce le lezioni di inglese. Io subito felice dell’invito di Carla, che naturalmente era una ragazza affascinante, bellissima, con un corpicino snello, e altezza media con capelli neri e occhi neri. Arrivata la sera, mi precipito da lei, prendo l’ascensore e su al sesto piano, suono il campanello, e lei mi apre la porta con un sorriso quasi a diventare rossa. Ciao Riccardo… e io ciao Carla, accomodati entra, ti offro qualcosa? Ed io si dammi un bacio all’istante che lo desidero dal primo momento che ti ho visto. Mi avventai sulle sue labbra e iniziai a baciarla, nel frattempo mi dice: vedi che abbiamo tempo fino alle 20:30 di fare l’amore che poi viene a prendermi mio marito. Rimasi di pietra appena udì quelle parole, ma lei mi tranquillizzò, non temere di nulla sta tranquillo lui non sale mai qua mi citofona e io scendo. Ah ok dissi, allora va bene così, e iniziammo a spogliarci, io spogliavo lei e lei me. Ci siamo messi comodi sul divano tutti e due nudi, e inizia a leccargli la figa, per circa 10 minuti fino a che non diventò un lago, e poi iniziai a succhiarli il seno a sentire i suoi capezzoli duri come se fossero due noccioline sgusciate. Ero già arrivato al massimo dell’erezione che gli aprì le gambe e lo misi dentro senza preservativo, entrò di netto scivolando di quanto la sua figa era bagnata e oliata dal piacere che sentiva, spingevo come un dannato andando su e giù, che ad un certo punto volle che lo metto dietro il culo e appena lo appoggiai iniziò a gridare di piacere che ebbi paura che si facesse sentire da fuori, la strinsi forte, era a pecorina, lei stava venendo e io quasi, mancavano secondi che gli strinsi forte le maniglie dell’amore e con una botta a farlo entrare di più, ecco che sborrai tutto dentro, lo tolsi e lo riprese in bocca con ancora lo sperma fuoriusciva senza interruzione. Lo succhiava che mi faceva prendere delle scosse e mi faceva irrigidire ad ogni suo succhio. Finito tutto scesi sotto e andai al negozio, ma naturalmente mia cugina era là che mi aspettava, era molto curiosa di sapere quello che era successo tra me e Carla. Allora le raccontai tutto, le dissi come fu il mio primo approccio con Carla, e che appena aperto la porta ci siamo baciati e siamo andati diritti sul divano. Io rimasi a Roma per una ventina di giorni, e tutte le mattine io e Carla, andavamo al bar a fare colazione assieme alle mie cugine, poi la sera alle 19:00, io puntualmente salivo nell’edificio vetrato dove lei insegna, iniziavamo a fare sesso sfrenato nel nostro nido d’amore. Passata quasi una settimana salgo da lei come di consuetudine, inizio a spogliarla e baciarla, le tolgo il perizoma e inizio a leccarla dolcemente, quel profumo della sua figa era come un dolce appena sfornato, il suo sapore dolciastro, e poco dopo eccola che apre le gambe, era già tutta bagnata, io pronto a infilare il mio cazzo duro, lo misi tutto dentro, e nel succhiandogli il seno a modo mio la feci gemere di piacere, era un punto delicato per lei il seno, che solo toccarlo impazziva, ma a un certo punto pronto per venire sia lei che io, mi dice: Amore buttalo tutto dentro, hai capito bene sborrami dentro, lo voglio, sii voglio che mi sborri dentro, non toglierlo ti prego, voglio un figlio da te, voglio che mi metti incinta tu, devi stare tranquillo, ci ho pensato molto bene voglio essere ingravidata da te. Continuava a ripeterlo…lo voglio da te, si lo voglio ti prego, tua cugina lo sa ho parlato con lei e mi ha detto che posso fidarmi di te, io non posso averlo con mio marito, sono anni che ci prova. Io in un attimo pensai e così acconsentì alla richiesta a sborrarle dentro, non so cosa mi sia preso, ma non ci fu un pentimento, anzi dopo restammo ancora sul divano a discutere, e mi raccontò che ci provano col marito ma non succede nulla, ogni mese il ciclo ritorna. Ma nel frattempo continuammo a darci baci intensi, tanto che al punto ci venne voglia di nuovo, il mio cazzo diventava duro tanto che al punto iniziammo a fare sesso per due volte di seguito, e finì a sborrargli ancora dentro. Per i giorni successivi adottammo la stessa funzione, sesso libero, tutto dentro e senza limiti. Arriva il giorno della mia partenza, e tutto il giorno lo passammo assieme, la sera anzi che alle19:00 come al solito, anticipammo alle 17:00, lei mandò via gli alunni in modo di poter rimanere di più con me, passammo una bella serata, ordinammo a domicilio due pizze, patatine, birra, e infine chiudiamo la serata con fare l’amore, intensamente con coccole, baci, abbracci, e sempre a riempire ancora la sua figa di sborro. Partito oramai da una settimana, lei mi mancava tanto, mentre mia cugina al telefono mi diceva sempre che lei era innamorata di me, e domandava quando risalivo. Io purtroppo ho avuto un problema di salute, ho subito un intervento al femore per rottura mentre giocavo al calcio, subendo un intervento di impianto di una protesi, e così fui costretto a camminare un po’ con la sedia a rotelle, e un po’ con le stampelle. Passarono parecchi mesi circa quindici senza poterci sentire con Carla, non era come oggi con i telefonini che hai WhatsApp e invii messaggi, e foto. Una domenica di mattina, mi chiama mia cugina e mi dice: sai che Carla e sparita dal paese? Io sorpreso…. Ma che dici? e che fine ha fatto? e mia cugina mi dice che sono mesi che non si fa più vedere. Questo comportamento non è da Carla, sparire così all’improvviso senza salutare. Allora io sentito tutto questo, dico a mia cugina che in settimana vengo a Roma, voglio capire cosa sia successo. Passati due giorni, io salgo a Roma, esattamente a due anni dell’ultima volta che ci siamo lasciati. Io vado nel palazzo vetrato dove insegna, e arrivato sopra suono il campanello, Carla non apre e non risponde, riscendo giù e aspetto in auto leggendo un giornale, più che leggere era per nascondermi dalla gente curiosa. Ad un certo punto arriva una macchina, una Peugeot rossa cabriolet, e noto che era lei, parcheggia a pochi metri da me e scende dall’auto, io aspetto un attimo per vedere cosa fa, e vedo che si dirige verso l’edificio della scuola, apro la portiera e la raggiungo. Lei appena apre le porte dell’ascensore e sta per chiuderle, io entro in un balzo entro dentro. Lei vedendomi rimane sorpresa, imbarazzata, e diventa rossa, mi aggredisce verbalmente e mi dice: che fai! come mai tu qua, evidente che era tutta sorpresa nel vedermi, ma tu così compari come un fantasma, ricompari dopo essere sparito per due anni! Io risposi subito dando spiegazioni, che purtroppo ho avuto seri problemi di salute e non ho avuto modo di poterti avvisare, con i telefoni non avevamo modo di comunicare, ma tu potevi anche andare da mia cugina come hai sempre fatto, e lei mi raccontava tutto. Il fatto e che mi ha respinto, non ha voluto vedermi ne farmi entrare, apre la porta e me la sbatte in faccia. Racconto tutto a mia cugina, e rimane di stucco, non sa spiegarsi del suo comportamento, anche con lei si è allontanata da parecchio tempo. A questo punto io riparto e non sento più notizie di Carla per altri quattro anni. Ritorno a Roma da mia zia, e mi racconta che il negozio lo aveva venduto a dei cinesi, io spiegai il perché e mi disse che ormai non era come prima, si usavano altre cose come CD, PlayStation, e le cassette VHS non andavano più, oramai le tracce di Carla erano perse. Nel frattempo passarono altri mesi, ma un giorno ricevo una telefonata da mia cugina che mi dice: ho novità su Carla, vive a 15 chilometri da qua e ha un figlio, io facendo i conti ho capito che è proprio tuo figlio, su questo non si può sbagliare anche perché il periodo e quello della vostra storia. Sai come l’ho saputo? Ho avuto la notizia da poco dal figlio di suo marito, lo ha avuto con la prima moglie, sono passato al negozio e ho domandato che fine avesse fatto Carla visto che erano anni che non si vedevano. Mi ha detto che ha partorito, e il bambino ha compiuto sei anni pochi giorni fa. Allora io risposi: ecco perché era sparita, chissà cosa gli è passato per la testa, forse pensava che lo volevo condividere con lei, ho paura del marito che io presentassi lì a guastargli la famiglia? Boh! Questo e un mistero. Il fatto che mi abbia nascosto tutto questo, non è bello da mandare giù, dopo quasi un mese e quelle giornate e serate passate insieme amandoci intensamente, non credevo arrivasse a fare questa cosa orrenda, di volermi cancellare dalla sua vita, a me che le ho dato l’amore e un figlio come ha sempre desiderato, e io l’ho accontentata ma non per essere ingannato ai fini del suo scopo. Io da quel giorno ho iniziato a soffrire per sapere che ho un figlio in giro senza poterlo conoscere, abbracciarlo, baciarlo, tenerlo in braccio. Mi sarei accontentato di vederlo anche di nascosto, essere presentato come un amico di mamma, ma non essere considerato come un fantasma, persona inesistente a tutti gli effetti. Per tre volte in periodo scolastico mia cugina lo vide all’uscita di scuola, ma finite nel periodo estivo si sono perse le tracce, di nuovo lei ha cambiato paese, e fino ad oggi nel 2023, di Carla e del figlio non si sa più nulla, nonostante mia cugina si impegna a domandare e chiedere a tutti un suo recapito o dove vive, tutto e invano, spariti nel nulla, qualche voce che abbia lasciato il marito ma nulla più. Questa cosa credetemi, mi tormenta sempre di più, giorno e notte ci penso sempre, e io ci convivo ormai da anni, io sto sempre sperando che un giorno lei le dirà la verità al figlio, e che oggi lui ha 29 anni di età e che spero verrà a cercarmi. Nonostante tutto, oggi io sono divorziato e ho due figli che vivono da soli, accoglierei anche lui, volendolo bene allo stesso modo. Sembra strana questa storia, ma è tutta realtà, io ancora lì sto cercando e non ho mai smesso le ricerche, voglio vedere Carla anche per un saluto, ma mio figlio desidero abbracciarlo e che sapesse la verità, chi è veramente suo padre.
ciao ruben, mi puoi scrivere a gioiliad1985[at]gmail.com ? mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze...
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?
Complimenti, argomento e narrazione fantastici.