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Tradimento

mai dire mai 3

By 15 Settembre 2023No Comments

Quando fu tuto finito, Mara, ancora stordita e confusa, chiese di essere riaccompagnata alla sua auto e rimase muta e scontrosa durante il breve tragitto. Quando fu sola nella sua auto si andava chiedendo come era stato possibile che lei moglie madre esemplare si fosse lasciata andare in quel modo. Si vergognava di come si fosse comportata per tutta la serata e soprattutto di come avesse potuto seguire il collega nella sua tana e aver perso lì ogni inibizione.
Si disse che era stata la prima e ultima volta ripromettendosi di mettere le cose in chiaro e spiegare che era stata una grande sciocchezza che non doveva avere alcun seguito. E per dare maggiore forza ai suoi pensieri si ritrovò per qualche settimana ad essere più propositiva con il marito cercandolo lei stessa più volte.
Le sembrava che la vita avesse ripreso il suo corso normale anche se le immagini e i flash di quella serata la sorprendevano a tradimento procurandole un senso di vuoto allo stomaco e un fforte turbamento che faceva fatica ad allontanare. Certo, continuava ad amare il marito e non desiderava che essere la sua donna, ma ciò nonstante il suo corpo, contro la sua volontà, reclamava e anelava esperienze bruzianti che le accendesero il vulcano che aveva scoperto di avere dentro di sè. scacciava quei pensieri e quelle immagini le quali però si ripresentavano quando meno se lo aspettava e si ritrovava a sentire sul suo corpo le erezioni di quanti avevano ballato con lei quella sera, le si parava davanti agli occhi l’asta turgida e gonfia del collega.
nonostante le sue resistenze avvertiva che la fica le si gonfiava e s inumidiva, che i capezzoli si inturgidivano e avvertiva che così avrebbe perso la sua battaglia.
Provava con tutta se stessa a dirsi” Mara smettila, sembri un’adolescente! Hai un marito che ti ama, dei figli splendidi, un lavoro che ti appaga. Cosa vuoi di più”. I suoi propositi erano fermi, era sicura che quella era la strada giusta ma il suo corp la tradiva e sembrava dirle che sapeva bene cosa voleva di più. Andrea pur se a malincuore aveva accettato di tirarsi indietro ma le aveva anche detto che poteva chiamarlo un qualsiasi momento e lui avrebbe risposto presente.
Gli era stata gratae non ruppe i rapporti normali tra colleghi. Tuttavia quando il marito la scopava e le chiedeva di pensare a qualcuno che le piaceva se lo ritrovava davanti agli occhi e godeva di un piacere perverso ad immaginarlo ancora tra le sue game- Allora l’eccitazione raggiungeva il culmine ed era squassata da violente contrazioni di piacere. Allora anche Bruno si faceva strada in quellalussuriasfrenata e le piaceva pensare ai syoi sguardi carichi di desiderio che lasciavano intendere che cosa le avrebbe fatto se solo lei gliene avesse dato la possibilit. Quando la sua lussuria prendeva il comando si vedeva fra Bruno e Andrea che disponevano a piacimento del suo corpo .Allora stringeva forte nella fica il cazzo del marito e gli chiedeva di darglielo tutto senza smettere mai. Tra questi alti e bassi della sua mente e del suo corpo, passava in pochi attimi dalla vergogna di quello che era successo alla più folle eccitazione Capiva che non poteva più reggere quell’otto volante che la destabilizzava e non le faceva intendere quello che veramente voleva. Alla fine decise che sarebbe stata una brava moglie ma nello stesso tempo farsi desiderare e intrigare senza concedere se non un gioco di sguardi o un ancheggiare accentuato o un mostrare un pò le gambe accavallandole al momento giusto o facendo salire la gonna più del dovuto. Le sembrò un accettabile compromesse che appagava la sensualità che ormai era venuta allo scoperto- Chi pagò lo scotto di queste manovre di Mara fu il giovane collega Bruno che da poco si era fidanzato con una supplente appena arrivata nel nostro liceo. Approfittava di quando si trovavano insieme nella sala docenti per sedersi di fronte a lui, accavalland0 generosamente le gambe o chinandosi sul tavolo col pretesto di cercare documenti o circolari mostrandogli così la curva dei suoi fianchi e la visione del suo culo sontuoso. Anche Andrea che aveva goduto di quelle grazie e che non aveva rinunciato alla fiducia di poterne ancora disporre non riusciva a toglierle gli occhi di dossa. Aveva compreso le sue reticenze e l’essersi tirata indietro ma aveva anche assaporato a fondo la sensualità e l’eros di quella donna che non potevano essere repressi a lungo. Qualche tempo dopo Mara era sull’uscio della scuola ad aspettare che la fitta pioggia che era venuta giù si placasse :senza ombrello non poteva raggiungere la metro senza bagnarsi da capo a piedi. Fu Bruno che le offrì di accompagnarla con la sua auto.” Spero che la tua Giselle non sia gelosa2 gli disse salendonell’auto senza impedire alla sua gonna di scoprirle le cosce ben tornite che tante volte gli aveva esposto.” si che è gelosa e come poi non esserlo di una donna bella e di classe come te”. E poi aggiunse” non dobbiamo mica dirglielo che ti ho accompaganato a ca”.” Ma non ti disturbare-replicò lei- accompagnami alla metro”. ” E vuoi che mi sascio sfuggire l’occasione di poter essere utile a udonna di sconvolgente bellezza come te?”. E civettando con reciproca soddisfazione imboccarono la tangenziale , solo che all’uscita Bruno invede di proseguire in direzione del suo palazzo deviò e si introdusse in un viottolo che portava fuori ,all’estrema periferia della città. “Bruno dove vai? hai sbagliato strada”.”TRanquilla Mara,solo pochi minuti per scambiare quattro chiacciere solo noi due:Non cìè mai la possibilità di farlo”. Poco dopo si fermò in un’ampia radura , dietro fitti cespugli che nascondevano la vettura. Senza giri di parole Bruno guardandola fissa negli occhi , a bassa voce le confessò che da mesice mesi era attratto da lei al punto che non trascorreva giorno senza pensare a lei.” Ma che dici? Addirittura! Pensare ogni giorno a me, ma sai benissimo che sono parecchio più grande di te e soprattutto che sono sposa e madre di figli. Dai Bruno, accompagnami a casa.” Per tutta risposta e senza che lei se lo aspettasse Bruno accostò l suo viso e la baciò a lungo nonostante lei poggiasse le mani su di lui per allontanarlo. Avverti nonostante tutto la morbidezza di quelle labra il fuoco che trasmettevano ma appena si staccò da lei ebbe la forza di dirgli con voce accorata” Dai bruno, riaccompagnami e farò finta che non sia successo Null” Mentre parlava però non distoglieva lo sguardo dalle sue labbra.” Ti prego. ti scongiuro, non puoi farmi questo”. Bruno che aveva in tanti medi accumulato un desiderio enorme di lei non se ne diede per intesa: Lasciava scorrere il suo sguardo sulle labbra appena baciate che sapevano di nettare, sul seno che la camicetta esponeva per un buon tratto. sulle cosce che ormai, a causa della gonna risalita, mostravano la grossa balza delle autoreggenti. Mara percepì la sua carica di desiderio e cercò di sottrarvisi ma lui l’afferrò questa volta con maggiore energia e decisione e l’attirò a sèIl l bacio non trasmetteva più tenerezza o dolcezza ma la voglia urgente del maschio non più tenuta a freno. Lei resistette per quanto possibile scalciando e dibatten
dosi ma quando le sue mani si impadronirono del suo corpo si accorse del languore che prendeva possesso di lei. Le mani frementi sul seno, sulle cosce, sui fianchi erano scariche elettriche e non le permettevano di resistere ancora .Aprì la bocca come a prendere fiato e si abbandonò alla lingua del maschio infoiato succhiandola e facendosela succhiare. La giovane età di quel ragazzo fremente di desiderio e voglia d i lei le fecero perdere ogni controllo.” Siiii, si Bruno, ti voglio, prendimi tutta, fammi tutto”.
Lui non aveva bisogno di incoraggiamento, reclinò i sedili e senza preliminari aprì la cerniera dei pantaloni e imboccò con rabbia e da maschio padrone la femmina dei suoi sogni e delle estenuanti masturbazioni a cui l’aveva costretto a lungo. Mara ormai sconfitta e da lui e dal suo corpo incapace di opporsi al piacere che montava leccò a lungo quell’asta turgida, scese a leccargli lussuriosamente i testicoli e finalmente diede inizio ad un pompino divorante come non aveva mai fatto. Bruno andò a lungo avanti e indietro nella sua bocca scopandola senza pietà come se fosse una fica e alla fine tra gemiti e mugolii interminabili di possesso e soddisfazione scaricò tutta la voglia dentro di lei.

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