Skip to main content
Tradimento

Sesso a tarda età

By 20 Febbraio 2023No Comments

Ho superato i 67 anni e voglio raccontare cosa mi è successo un paio di anni fa.
Mio marito ed io siamo sposati da oltre 40 anni e siamo felici genitori di figli che hanno messo su famiglia ed abitano nella nostra grande città.
Siamo in pensione da qualche anno e avendo lavorato con profitto ci godiamo il tempo libero a disposizione facendo numerosi viaggi anche in giro per il mondo.
Di solito intervalliamo periodi di “vacanza” con una sosta di un paio di mesi.
Quando siamo a casa mio marito impegna spesso i pomeriggi con gli amici in una bocciofila non molto distante da noi mentre io, se il tempo lo permette, scendo con il cagnolino, che ci hanno regalato i figli, nei vicini giardini. Il loro obiettivo era di tenerci impegnati, ma non vi era il bisogno.
Poiché al pomeriggio ai giardini vi sono tante persone come noi, anziani e pensionati, mi trovai a far conoscenza di una coppia di pensionati che aveva più o meno la nostra età. Avevano anche loro figli accasati e della coppia era lei spesso impegnata con le amiche a giocare a carte.
Erano simpatici e si percepiva che avevano cultura e pochi problemi economici. Anche il loro il cane era stato un regalo dei figli.
Nelle rare volte che Bruno, mio marito, veniva con me ebbe modo di conoscerli.
Come ho detto spesso lui, Marco, ed io, ci incontravamo ai giardini da soli e facevamo lunghe chiacchierate. Era piacevole sia nel parlare che come uomo.
Giorno dopo giorno le nostre conoscenze si approfondirono sino a entrare anche in discorsi e riflessioni più intime; fu una cosa naturale senza secondi fini.
Non so come parlammo anche della sfera sessuale, prima dei giovani e del contesto sociale in cui vivevano molto diverso dal nostro di molti anni fa , e poi di noi anziani.
Non posso dire che fui stupita, ognuno ha un suo modus vivendi, quando venni a conoscenza che loro facevano ancora del sesso mentre mio marito ed io avevamo chiuso da un paio d’anni senza patemi particolari.
Però fu onesto nel dirmi che senza l’auto di una pastiglietta non ce l’avrebbe fatta.
Fu lui invece a stupirsi che noi non facessimo più del sesso. Diceva che eravamo una bella coppia in gran forma e non poteva comprendere come avessimo rinunciato al sesso.
Posso, senza falsa modestia, confermare che nonostante l’età mio marito ed io ci teniamo molto bene e l’amore e l’affetto che ci lega ci fa apparire spesso come degli adolescenti.
Gli dissi che a me e penso anche a mio marito che il sesso non mancasse ed era coperto da altra felicità.
Nei giorni successivi ogni tanto questo discorso tornava a galla; era lui a sollevarlo ma poi tutto finiva nel dimenticatoio anche se qualche pensiero in me stava insinuando.
Cominciai nel sicuro della mia casa a chiedermi come e perché il sesso tra mio marito e me fosse cessato. Non riuscii a trovare un solo valido motivo se non una concomitanza di eventi: età, malesseri vari, pigrizia, paura delle performances, interessi diversi ed altro. Comunque, riflettendoci, non vi era una vera ragione.
Con la coppia conosciuta, visti alcuni interessi in comune, allargammo anche in altri momenti i nostri incontri. In presenza dei rispettivi coniugi iniziammo a prendere dei caffe prima al bar e poi a casa nostra o loro e facemmo qualche pranzo o cena insieme. Eravamo degli anziani sufficientemente affiatati.
Vista la sintonia, io e Marco, avevamo quasi degli orari fissi degli incontri ai giardini e un pomeriggio che ero in ritardo non mi stupii quando mi citofonò invitandomi a scendere con il cane.
Lo invitai a salire; avevo una cosa da finire e poi saremmo scesi insieme. Ne approfittai per offrigli un caffe e mentre lui stava in soggiorno io finii i miei lavori e poi scendemmo ai giardini.
Dopo diventò quasi un abitudine che lui passasse da me, quando Bruno era ancora in casa chiacchieravano con piacere e dopo il caffe si scendeva.
Un giorno di pioggia, Bruno era uscito, decidemmo di aspettare e stare in casa aspettando che spiovesse
Fu un giorno particolare.
Seduti sul divano davanti la tv Marco ritornò sul discorso del sesso di coppia tra anziani ribadendo che il sesso è molto importante ad ogni età; io acconsentivo parzialmente.
Poi entrò sul personale dicendo che lui aveva voglie straordinarie che con la moglie non riusciva soddisfare poiché era un po’ bigotta.
L’argomento era interessante ma si chiuse lì con una promessa importante. Mi disse domani ti faccio vedere una cosa e poi dirai che ho ragione io.
Non capivo che cosa potesse avere a sostegno ma quando l’indomani si presentò con una cassetta porno rimasi tanto sorpresa.
Non volevo fare la bacchettona ed acconsentii che la vedessimo insieme sulla mia tv.
Mi aspettavo il solito video dove coppie giovani e bellissime ne facevano di tutti i colori, invece era una coppia anziana, forse della nostra età, che con calma ed erotismo fece del sesso. Non avevo mai visto una cosa del genere e rimasi catturata da quello che vedevo e dopo anni qualcosa si risvegliò tra le mie gambe.
Mi bloccai quando con la coda dell’ occhio vidi che Marco aveva estratto dai pantaloni il pene e si stava masturbando. Non mi colpirono le sue dimensioni, anzi non le percepii nemmeno, ma come gli stesse dritto e come fosse perso nel guardare la tv e nel contempo a masturbarsi.
Eravamo vicino e lui mi disse: scusa, quando vedo queste cose non capisco più nulla e mi viene una voglia.. Ero imbarazzata, non sapevo cosa dirgli. Fu lui a chiedermi: ma a te non fa nulla?
Io non sapevo che dire, da una parte volevo dirgli di si , dall’altra volevo evitare ulteriori imbarazzi.
Al mio silenzio lui disse non importa, guardami, che mi piace farlo quando una bellissima donna come te mi guarda
Ero bloccata, si avvicinò e girò a me e guardandomi continuò con la mano a massaggiarsi.
Dopo quello che mi sembrò un lungo tempo disse: sto venendo e a sorpresa prese una mia mano, la destra più vicino a lui, facendola stringere intorno al suo uccello. Penso che come fu toccato dalla mia mano raggiunse il piacere. Vidi il suo seme uscire; in realtà era poco e solo qualche goccia mi toccò la mano-
Poi mi chiese scusa.
Feci finta di nulla, il mio imbarazzo era alle stelle. Scendemmo ai giardini come nulla fosse avvenuto
Alla sera nel letto, con a fianco mio marito, ripensai al pomeriggio e dopo lungo tempo mi venne voglia di masturbarmi.
Ricordo bene che per non allertare Bruno che in quel momento dormiva andai in bagno e dopo tanto tempo mi masturbai.
Pensavo che l’argomento con Marco si fosse chiuso ma il pomeriggio seguente si presentò con una nuova cassetta e lo svolgimento fu analogo al pomeriggio precedente. Solo che questa volta mi sentii trasportata anch’io e lui se ne rese conto e mi incitò a masturbarmi come stava facendo lui.
Misi una mano sotto la gonna e ciascuno per conto suo si masturbò mentre un occhio era alla tv e l’altro a quello che l’altro faceva.
Ognuno raggiunse il suo piacere e poi, come la scorsa volta scendemmo ai giardini. Era irreale quello che stava e mi stava succedendo.
Era arrivato il fine settimana e quel week end, mio marito ed io, andammo in montagna ma non riuscivo a togliermi dalla mente quei due pomeriggi e in bagno mi masturbai nuovamente.
Quando arrivò il lunedì e ci ritrovammo ero pronta al nuovo video.
Vi fu una novità: mi chiese se potesse togliere i pantaloni per essere più comodo. Gli dissi che non c’erano problemi. Fu un errore perché poi anch’io, su suo consiglio acconsentii a togliermi, per comodità, la gonna.
Il suo pene usciva dagli slip ed era stretto in un suo pugno mentre io, le dita sotto le mutandine, mi masturbavo. Fu piacevole.
Da quel giorno iniziarono dei cambiamenti e non mi sorpresi quando mi trovai con le sue dita nelle mie mutandine mentre il suo pene era nella mia mano. Gli occhi alla tv quasi a non vedessero cosa stessero facendo le nostre mani.
Era bravo nel toccarmi i punti giusti e quel fatidico giorno raggiunsi l’orgasmo prima di lui e poi aspettò che mi rilassassi perché ricambiassi il piacere. Avevo un bastone duro tra le mani che non voleva piegarsi nonostante i miei sforzi.
Mi girai per comodità a lui usando l’altra mano, la sinistra perché il braccio destro era stanco, ma per fare questo ho dovuto chinare il busto e la testa verso il suo pene che era pochi centimetri dal mio viso
La mia mano stringeva ed andava su e giù, stringeva quel pezzo di ferro che non voleva piegarsi; nel movimento mi avvicinai ancor più a lui con il capo. Era diventata per me una lotta, una questione di principio, doveva venire. Nella concitazione della cosa non mi resi conto di quanto pericolosamente mi fossi avvicinata con la bocca quasi a sfiorarli la punta del pene. Me ne resi conto solo quando una sua mano mi spinse il capo in basso e mi trovai il suo glande sbattere sulle labbra ed alla mia aperura delle labbra per esprimere il mio diniego me lo trovai in bocca mentre la sua mano mi teneva premuta.
Dai, lo sentii dire ; è fatta. Sto venendo. Non mi mossi, ma colsi il suo muoversi verso l‘alto e l’abbassarsi. Non gli stavo facendo in pompino era lui che scopava la mia bocca.
Dopo un po’ disse: per favore stringi le labbra altrimenti non riesco a venire ed io come un automa aderii alla sua richiesta e quando lui si muoveva di conseguenza lo accompagnavo con il capo . Dopo mi accorsi che lui non si muoveva più, era solo il mio capo a muoversi. Gli stavo facendo un pompino e dopo pochi secondi lo sentii mugolare e accolsi il suo seme nella bocca; per fortuna era poco.
Mi sollevai guardandolo dicendogli: che cosa abbiamo fatto?
Mi rincuorò su quanto avvenuto ribadendomi che era un fatto naturale ed era solo la voglia di fare quello che con i nostri coniugi non riuscivamo a fare.
Io sapevo che ero arrivato a quel punto consapevolmente. Più volte avevo pensato agli sviluppi che la nostra “relazione” avrebbe potuto avere.
Pensai? Sua moglie non gli fa pompini? Ma non lo chiesi.
Quando il giorno dopo ci togliemmo gonna e pantaloni ed ebbi il suo cazzo in bocca non feci una piega anche perché con le dita mi faceva godere alla grande.
Ando avanti così per più giorni, intervallati dai weekend e da quei giorni che Bruno non usciva. Lui mi masturbava senza toccarsi poi io lo facevo godere con la bocca.
Sensi di colpa? Solo la prima volta. Non c’ era amore, era solo sesso tra anziani. Non mi pareva di togliere nulla a mio marito-
Il cambio avvenne quando dal masturbarmi da seduto sul divano cambiò la posizione dicendo che sarebbe stato più comodo.
Si mise in ginocchio avanti me e prese a masturbarmi con le dita. Mentre io ero goduriosa colsi un nuovo tocco. Stava usando la bocca sulla mia vagina . Aveva spostato lateralmente le mutandine e la sua lingua si era poggiata nella mia vagina.
Mio marito, ai tempi, lo faceva raramente anche perché a me piaceva poco e preferivo una bella scopata; ma qui era masturbazione e la sua lingua fece quello che facevo a lui ed i miei orgasmi da quel giorno giunsero dalla somma dell’ azione della sua lingua e delle sue dita.
Ma tant’è che va la gatta al lardo che….
Ormai ci spogliavamo completamente della parte sotto e ci mettevamo nella posizione che il partner riteneva più comoda per lui.
Io nel fargli il pompino mi inginocchiavo tra le sue gambe ;lui nel lavorarmi la vagina si metteva tra le mie gambe e a discrezione le alzava sulle sue spalle o me le faceva tenere giù.
Ultimamente mi faceva tenere le gambe larghe che cadevano dai braccioli laterali del divano, in quella posizione la mia vagina era più alta della mia testa che era poggiata più in basso sul divano.
Era la posizione che mi dava più godimento.
Non solo le sue dita e lingua spaziavano comodamente, ma anche il mio cervello vagava.
Per giorni continuammo a goderci le nostre “masturbazioni”.
Un pomeriggio mentre mi deliziava con la lingua colsi un suo movimento. Fu un attimo. Dovette essersi alzato lasciandomi in quella posizione che non avevo mai pensato potesse essere di sua massima comodità per una penetrazione.
Gambe aperte, vagina sollevata avanti e ben in vista già eccitata da lui, il corpo sul divano con la testa che non vedeva , fu un nulla in quella posizione penetrarmi.
Sentii il suo uccello premere e poi entrare con facilità in me. Ero fracida in vagina già sollecitata a dovere e prossima a godere. Quel nuovo profondo stimolo mi portò immediatamente ad un orgasmo che nessuna lingua o dita avrebbe mai potuto darmi.
Poi sconvolta dal fatto e dal piacere lasciai che spostasse le mie gambe portandole ai suoi fianchi e senza toglierlo dalla vagina continuò a scoparmi.
Poi alzò le mie gambe sulle sue spalle. Mi sentivo il cazzo che sfregava contro le mie pareti e la mia vagina lo stringeva traendone piacere Non smise il movimento sino a che non si accorse e mi accorsi che stavo avendo un nuovo orgasmo. Vide come mi dimenavo e come la mia bocca chiedesse aria. Si portò in avanti, in quella posizione il suo uccello occupava l’intera mia vagina e sollecitava la cervice. Gli dissi: sono vicina, godo. Non so come mi uscì: vieni anche tu.
In quel momento lo autorizzavo a venire in me non tanto per rassicurarlo su una maternità che alla mia età non sarebbe mai potuta essere, ero in menopausa da oltre dieci anni, ma per rassicuralo che mi fidavo di lui. La verità? Volevo sentire il suo cazzo esplodere in me. Si chinò in avanti e mi sussurrò all’orecchio: è tuo.
Allungò una mano infilandola sotta la camicetta, spostò il reggiseno e mi tirò un capezzolo provocandomi una scossa La mia vagina come di riflesso si strinse forte sul suo pene innescando il mio orgasmo. Tracimai il mio godimento ma non potei esprimerlo. La sua bocca aveva sigillato la mia e la sua lingua era penetrata nella mia bocca, Godetti con il suo cazzo in vagina e la sua lingua in bocca. Quando il mio cervello uscii dal blackout sentii le sue spinte in vagina e il suo cazzo urtare ripetutamente la cervice dandomi una sensazione di dolore che veniva compensata dal passaggio della base del cazzo contro la clitoride. Lo tirava fuori tutto per poi rimetterlo dentro sino in fondo. Non potevo vedere ma lo immaginavo. Durò poco che si irrigidì, sentii il suo cazzo vibrare piantandosi in me. Aveva raggiunto l’orgasmo.
Poi fece una cosa che ripeté spesso nei nostri successivi sessuali incontri: mi ha leccato e baciato il collo prima di sistemarsi nella sua posizione preferita dopo il sesso. Si stendeva sopra di me aspettando che il cazzo si sgonfiasse lentamente ancora dentro me poi si metteva al mio fianco mettendo una mano sotto al mio collo avvicinandomi a lui.
La cosa era molto intima, più da innamorati che da amanti, ma non mi dava fastidio e se piaceva a lui….
Dopo quella prima volta?
Dopo solo il rilassamento. Mi era piaciuto. Me l’ero voluto. Non posso trincerarmi dicendo che fossi stata ingenua. Sapevo che sarebbe stata solo questione di tempo e che saremmo arrivati a fare sesso completo e sapevo pure che quel momento non mi sarebbe dispiaciuto.
La sera nel nostro letto matrimoniale ero poggiata come al solito su mio marito per poi girarmi a cucchiaio con lui che mi teneva stretta. Questa era solo una piccola dimostrazione dell’amore e d’affetto che ci lega da oltre quaranta anni , vi erano numerose altre cose e non avrei mai rinunciato per nulla al mondo a lui.
Da quel giorno non vi furono limiti o scusanti. Si faceva del bel sesso e si finiva quasi sempre con una bella chiavata.
Arrivò un nuovo giorno che la tv andava con il suo video porno mentre eravamo sul divano e Marco in un modus ormai consolidato era con la testa tra le mie gambe e la sua lingua nella mia vagina; lì restava sino a quando non mi sentiva ben eccitata poi si sollevava e rapidamente offriva il cazzo alla mia bocca che ricambiava il favore avuto. Non serviva ad indurirlo più di tanto, si vede che la pastiglia faceva bene il suo dovere, ma solo ad eccitarlo mentalmente. Una signora sposata, una bella e fine signora teneva il suo cazzo in bocca succhiandolo e leccandolo mentre con le mani gli solleticava i testicoli. Lui intanto si occupava della mie tette ancora coperte dal reggiseno. Dopo i figli e l’allattamento erano diventate una bella terza che purtroppo non stavano più su da sole ma che un pregevole reggiseno continuavano a fare una bella figura su un corpo allenato. Sono alta un metro e sessantasette e i miei punti di forza sono sempre stati culo e gambe, peccato che l’età. Comunque non ero male anche a questa età.
Gli leccavo e succhiavo il cazzo mentre lui stringeva le mie tette poi dovevo interrompere il pompino per un attimo per permettere di togliermi il reggiseno. Poi ricominciavo a spompinarlo e lui giocava con le mie tette ed i capezzoli. Dopo breve si staccava portandosi tra le mie gambe e mi scopava. Adesso oltre a scoparmi usava mani e bocca sulle mie tette facendomi provare ulteriore piacere. Mi scopava a lungo fino a portarmi all’ orgasmo ed alla fine gli piaceva suggellarmi la bocca con la sua mentre godevamo. La sua durata non dipendeva solo dalla pastiglietta, aveva aggiunto e me ne aveva spiegato l’uso un anello di gomma, un anello fallico, alla base del cazzo che toglieva solo prima di venire.
Il bello era che finito il sesso ci rivestivamo e scendevamo ai giardini con i nostri cani senza parlare di cosa avevamo fatto come se nulla fosse avvenuto.
Ogni giorno poteva essere quello della variante in più. Ci fu il giorno del gioco di lingue che anticipò il resto.
Limonammo come adolescenti ci toccammo e spogliammo e quasi senza rendermi conto fui completamente nuda come lui, unica copertura i peli della vagina che tenevo corti grigi o bianche che non facevano certo bella figura, Il mio colore originale era il castano ma questo potevo tenerlo solo grazie alle tinte utilizzate dal parrucchiere e non avevo mai pensato a tingere i peli della vagina, non l’avrei mai fatto. Infatti non lo feci e risolsi più avanti il problema tagliandoli del tutto lasciando una depilata vagina. Mio marito non se ne sarebbe mai accorto se non vedendomi nuda in doccia; ma quegli eventi erano talmente rari che facilmente non se ne sarebbe mai accorto.
Per due vecchietti come noi fare l’amore sul divano non era il massimo delle comodità, anzi.
Avevamo ancora ammobiliata la camera dei ragazzi che veniva utilizzata quando i figli ci lasciavano i nipoti a dormire; nella stanza che era di fronte alla nostra camera da letto c’ erano un letto a castello ed uno singolo.
Marco aveva visto più volte il nostro appartamento, anche in presenza di mio marito. Quando una volta, scaldati per bene emisi un grido di dolore per la posizione assunta sul divano senza dire nulla si staccò da me, si alzò, mi prese per mano e mi accompagnò verso le camere. Pensavo sarebbe entrato nella camera dei ragazzi, ma entro nella nostra camera matrimoniale. Eravamo di fianco al letto e mi teneva le mani sul culo facendomi sentire la sua virilità. La sua bocca mangiava la mia. Volevo dirgli: no, no sul letto matrimoniale.
Nonostante l’età se la cavava bene: era alto come mio marito ed aveva un bel fisico e poi io non superavo i cinquanta Kg. Mi sollevò facendomi mettere le gambe intorno ai suoi fianchi penetrandomi così in piedi. Fece alcuni movimenti facendomi provare il piacere di una nuova posizione, poi per non farci male, mentre ero abbarbicata a lui si chinò verso il letto poggiandomi e rimanendo in me. Mi trovai distesa sul letto a gambe aperte mentre mi scopava. Nei momenti successivo occupammo l’intero letto.
Stavo scopando, tradendo, nel letto in cui dormivo con mio marito ma a quel punto cosa contava dove scopassimo?
Da quel giorno la comodità lo rese ancora più resistente. Sapeva controllarsi bene perché mi scopava a lungo; prima alla missionaria con poche variazioni e poi mi faceva girare per scoparmi alla pecorina come una cagna, la sua cagna.
Mi strizzava da dietro le tette mentre mi scopava.
Io ero invasata per il mio piacere e non bastavano le sue mani sulle tette e il cazzo in figa, come tante volte avevo fatto con mio marito, utilizzavo le dita e sentivo il cazzo sfiorarle e toccarle mentre mi sditalinavo. Avevo pazzeschi orgasmi
Non so perché realizzai che spesso non sì unisse a me nel godere, attendeva che il mio piacere scemasse e che mi rilassassi. Poi mi scopava velocemente e in quei pochi secondi che precedevano il suo orgasmo ero come un oggetto che veniva usato.
Razionalmente mi dissi che in fondo era una puttana anche se non venivo pagata.
Raggiunto il piacere si stendeva al mio fianco e mi stringeva.
Dopo ogni “seduta” cambiavo le lenzuola.
E’ inutile che vi racconti come facesse sempre più a soddisfare i suoi desideri ,quello che conta e che non mi opposi anzi li favorii.
Mi trovai ad indossare e lo feci solo per lui, non l’avevo mai messi con mio marito, slip traforati con reggicalze sotto la gonna. Quella volta mi trattò proprio come una troia tanto che non volli più indossarli, anche se me lo chiese ,nei successivi incontri.
Quella volta mi fece sedere sul letto e lui senza nemmeno svestirsi estrasse il cazzo e lo portò vicino alla mia bocca dicendomi di succhiarlo.
Io ormai obbedisco e dopo averlo preso in mano lo avvicino alla bocca e inizio a succhiarlo mentre mi tiene la testa tra le mani e inizia a spingerla su e giù sul suo cazzo. Sembra impazzito e sempre guidando la mia testa con le mani mi dice: oggi sei una troia , la mia. Succhiami come fanno le troie.
Un altro po’ e mi fa soffocare raggiungendo con la punta il fondo della cavità orale provocandomi dei conati di vomito, poi all’improvviso mi fa alzare in piedi e girare. Mi ha alzato la gonna sulla schiena e fatto poggiare le mani sul letto . Era un altro. Mi disse: troia allarga le gambe e appena l’ho fatto ho sentito il suo cazzo penetrarmi in fica in un solo movimento senza nemmeno togliermi gli slip, ma passando al loro fianco. Mi scopò duramente tenendo poggiate prima le mani sul culo e poi portandole da sotto alle mie tette. Ancorato così si muoveva in me come un cane arrapato . Pensavo volesse finire così, invece mi disse: oggi per me sei solo una troia. Si tolse da me, mi fece girare e sedere sul letto. Mi portò il cazzo alla bocca che succhiai con suo grande piacere. Gli piaceva trattarmi da troia e in quell’occasione piacque anche a me. Sentii il suo cazzo gonfiarsi in bocca e mi disse: prendi troia e venne nella mia bocca.
Continuai a succhiarlo sino a che non si sgonfiò del tutto.
Quella volta di sicuro non godetti fisicamente, mentalmente forse si. Non ero mai stata trattata come una troia.
Un’altra volta lo attesi in casa, su sua richiesta, vestita di tutto punto con la gonna ma senza indossare l’ intimo. Mi scopo vestita come l’avevo accolto facendomi poggiare contro il tavolo del soggiorno
Ma era solo sesso
Visto che i nostri “rapporti” continuavano con una discreta frequenza un giorno gli chiesi come andasse con la moglie; la vera domanda sottintesa era come facesse a fare sesso anche con lei.
Mi confessò che anche loro non facevano sesso da anni e che mi aveva detto una bugia per incuriosirmi perché lui il sesso voleva ancora farlo ed io gli piacevo molto.
Che dire?
Le nostre copule duravano da più di un anno interrotte solo dai viaggi con mio marito, in quel periodo almeno un paio di volte rischiammo di essere scoperti, ma solo l’ingenuità o la grande fiducia di mio marito in me non fece svelare i nostri tradimenti.
Scopammo veramente tanto come allupati giovani in ogni modo e punto della casa e ogni posizione era valida, tentò di prendere anche la verginità del mio culo, ma mi opposi fermamente, come mi apposi al suo desiderio di fare delle foto dei nostri incontri.
Il tempo passava e mi accorsi che la molla che mi spingeva al sesso si stava allentando e razionalmente compresi che quello che era successo era frutto di un qualcosa di passeggero, di un desiderato ritorno ad un passato ormai lontano e non ripetibile.
Realizzai che sesso senza mio marito non mi interessava e che volevo dedicarmi e stare con Bruno con le nostre coccole e il nostro condividere,
A Marco prima iniziai con il dirgli che ero spesso impegnata nei pomeriggi adducendo dei fittizi impegni , oppure se ero in casa non rispondevo al citofono; poi presi il toro per le corna e gli dissi che era ora di tornare alla normalità.
Non ne fu felice ma poteva solo prendere atto della nuova situazione. Nonostante questo ogni tanto ci provava e allora per diminuire le possibilità di contatto evitando possibili fraintendimenti andai presso altri giardinetti per il cane che nel dispiacere mi diede un aiuto; per la tarda età ,dopo pochi mesi ,venne a mancare. Non sentivo e non avevo più l’esigenza di andare ai giardini. Non volemmo un altro cane e mio marito ridusse i pomeriggi alla bocciofila, sono sicura anche se non me l’ha mai detto che lo fece per me.
Siamo sempre teneramente felici.

25
1

Leave a Reply