La visita militare’ orgia trav. in caserma (giorno 3)
Ciao a tutti, sorelline e maschioni. Ecco un nuovo racconto della vostra Giulia Trav.
Spero vi piaccia. Buona lettura!
Il pomeriggio con mia sorella fu meraviglioso. Scegliemmo lingerie, vestiti e scarpe assieme’ ero eccitatissima e come sempre mia sorella si divertì molto ad incoraggiarmi nella raffinazione della mia femminilità.
Decidemmo anche che avrei portato con me un piccolo beauty-case da viaggio per darmi un tocco di bellezza in più.
La notte fu più tranquilla della precedente’ di fatto ero un poco stanca e rasserenata per il fatto di avere avuto conferma’ doppia’ del mio successo in caserma.
La mattina dopo mi svegliai di buon ora. Dopo la doccia e i miei piccoli bisogni intimi favoriti da un lassativo che prendevo nelle grandi occasioni per essere certa di essere pulita dentro, feci colazione con mia madre che mi chiese alcune informazioni sulla giornata precedente’
Avevo già un buon rapporto di confidenza con mia madre ma non abbastanza da confessarle tutto. Così girai la mia avventura in una versione romantica e le dissi che in caserma avevo incontrato un uomo molto carino, che ci eravamo baciati e che lo avrei visto nel pomeriggio’ con l’occasione le anticipai così che il pomeriggio sarei ritornata piuttosto tardi. Speravo tanto che il mio bel capitano si sarebbe preso cura di me per qualche ora!
Lei mi sorrise e mi disse di stare attenta’ con alcuni uomini non si sa mai’ comunque sembrava contenta della mia felicità.
Sorrisi anch’io e dopo averla baciata mi incamminai verso la porta. Lì mi aspettava mia sorella, appena alzata che mi porgeva, sorridente e con sguardo furbetto, la sacca delle meraviglie. ‘mi raccomando fratellino’ divertiti!’. ‘Farò del mio meglio!’ risposi e baciandola le sussurrai ‘ti racconto tutto appena torno!’
Uscì di casa con giubbetto e ombrello. La giornata era grigia, pioveva intensamente ed era anche un poco freddo. Io però non ero triste come molte persone che non amano il cattivo tempo. Adoro fare sesso quando fuori piove’ non so perché ma mi ha sempre arrapato tantissimo! Così ero intimamente felice e speravo che la pioggia sarebbe durata tutto il giorno.
Presi l’autobus piuttosto pieno a causa della giornata umida e mi lasciai trasportare verso la mia dolce destinazione.
A dire il vero quella mattina fu poco piacevole. La solita fila, la solita attesa interminabile. Tutti noi reclute fummo poi condotti verso delle aule tristi dove un ufficiale ed un sottufficiale ci fornirono tutta una lunga batteria di test di ogni tipo. Test sulla personalità, sulle conoscenze, sulle capacità logiche, etc’ una noia mortale. Comunque mi applicai come sempre al mio compito e le ore scorsero in qualche modo.
Verso il termine della mattinata finalmente un momento di gioia’ il mio bel capitano venne a trovarmi’e, molto professionale e senza accusare la minima simpatia nei miei confronti, mi disse che avrei dovuto trovarmi davanti alla fureria alle 12.00 precise.
Chiesi sommessamente dove si trovasse la fureria ed il sottufficiale di turno, un siciliano baffuto, mi propose di accompagnarmi non appena finito il test.
Sorrisi e ringraziai assicurando così il mio bel capitano che sarei stato puntuale all’appuntamento’ poi senza attirare troppo l’attenzione feci un cenno degli occhi e indicai la sacca che avevo sistemato sotto il mio banco. Il capitano dette uno sguardo furtivo e visibilmente soddisfatto accennò uno stretto sorriso e se ne andò con aria marziale.
Alle 12.00 in punto, mentre le altre reclute erano condotte verso delle stanze adiacenti alle aule, fui accompagnata dal sottufficiale siciliano fino davanti alla fureria. Parlammo un poco durante il tragitto. Chiesi informazioni sul test e lui mi rispose che serviva a fare una selezione delle reclute ma soprattutto ad operare le assegnazioni successive.
Mi misi quindi a considerare quale avrebbe potuto essere la mia assegnazione in caso fossi risultata ‘abile ed arruolata’. Quale corpo militare sarebbe stato adatto a me? Quasi quasi mi scappava da ridere!
Il mio buon umore fece sorridere anche il sottufficiale che mi tenne compagnia fino all’arrivo del mio bel capitano. Era un uomo buono sotto la sua divisa, forse 32 o 32 anni, non molto attraente ma sapevo d’istinto che era un gran maschio. Occhi vispi e volitivi, naso grosso e prominente, mani ampie ed una patta vistosa che deformava il suo pantalone. E poi quei baffi! Ho sempre amato molto gli uomini baffuti e barbuti. Morivo dalla voglia di baciarlo!
Fu il mio bel capitano a salvarmi dalla tentazione. Arrivò con qualche minuto di ritardo, ringraziò il suo collega congedandolo e mi chiese di seguirlo.
Ubbidì immediatamente e ci incamminammo lungo un corridoio sottile. Senza parlare mi guidò su per delle scale e poi giù lungo un altro corridoio piuttosto buio. Lì aprì una porta e mi fece entrare’ nella sua camera!
Mi sentì esultare’ piena di speranza mi girai verso di lui e lo baciai sulla bocca con tutta la passione di cui fui capace. Lui rispose al mio bacio stringendomi a se come non ci fossimo visti da una vita. Poi mi sollevò da terra e mi portò sul suo letto dove ci baciammo e pomiciammo a lungo dicendoci parole dolci e sporcaccione.
Non potendo più contenermi gli chiesi di fargli un pompino. Lui mi guardò divertito e mi rispose negativamente’ ero delusa!
‘Non c’è tempo’ mi disse ‘devi prepararti subito cara!’
‘Mhmm!’ dissi ‘mi vuoi vedere donna? Ok, stai lì!’ e prendendo la sacca andai in bagno.
Il bagno era piccolo ma dignitoso e piuttosto pulito. Aprì la sacca, tirai fuori gli indumenti e il beauty-case. Poi mi spogliai del tutto.
Con cura estrema e intenso piacere iniziai allora la trasformazione davanti allo specchio. Ero decisa a fare colpo sul mio uomo e mi impegnai al massimo pensando ai piaceri di un pomeriggio intero con lui.
Mi allacciai un bustino nero con stringatura anteriore e reggicalze, perfetto per mettere in mostra in basso le mie natiche rosine ed in alto le mie tettine dritte.
Mi infilai poi delle calze nere di seta con riga posteriore dolcissime al tatto ed uno slip dello stesso colore con motivi floreali attillato e deformato appena dalla mia misera mascolinità.
In seguito aggiustai alla mia vita una gonna longuette in lana leggera blu con fodera interna altezza al ginocchio ed infilai una camicetta bianca maniche lunghe in cotone con balze. Calzai le scarpe decolletées in lamè bianco con tacchi di 12 cm che mia sorella mi aveva comprato il giorno prima. Poi indossai una veste blu con bottoni tipo militare adeguata all’ambiente in cui mi trovavo.
Era il momento di passare al trucco. Mi piazzai davanti allo specchio e dal beauty-case tirai fuori l’occorrente. Sistemai i miei capelli ed applicai un fermaglio con fiocco rosa molto femminile sul lato sinistro. Poi il fondo tinta, mascara e un rossetto rosso fuoco vistoso che metteva bene in mostra le mie labbra vogliose. Infine mi guardai a lungo nel riflesso dello specchio. ‘Che donna!’ pensai ‘potrei anche scendere per strada così e nessuno noterebbe niente! Forse riuscirei anche ad ammiccare qualche ragazzo o qualche uomo carino!’
Comunque ero tranquilla dato che il mio uomo aspettava nell’atra stanza’ ma ero eccitatissima di vedere la sua reazione. Sublimai la mia femminilità indossando degli orecchini clip a forma di cuoricino, un girocollo di finte perle, due anelli per mano e un braccialetto sul polso destro. L’ultimo tocco con due gocce di profumo Chanel ed ero pronta a fare la mia entrée.
Fuori pioveva a dirotto ed ero eccitatissima a l’idea di fare l’amore tutta agghindata al calduccio di quella caserma!
Quando uscì dal bagno il mio bel capitano spalancò gli occhi con ammirazione. ‘Giulia!’ esclamò ‘sei bellissima! Non posso crederci’ accidenti che figa!’
Allora io felicissima e troietta iniziai a camminare flessuosamente verso di lui, poi girandomi di scatto ripresi a passeggiare ancheggiando in senso opposto per mettere in evidenza la mia silhouette, in particolare il mio culetto rotondo e le mie gambe affusolate.
Non poté contenersi più di tanto e venne ad abbracciarmi subito. Il suo bacio fu dolcissimo ed intenso. Pensavo che saremmo passati subito all’atto ma mi disse che aveva una piccola sorpresa per me.
Ero stupita’ quasi delusa’ non capivo.. ma già stavamo camminando lungo il corridoio di prima. Lui allegro ed io un poco impaurita di essere scoperta in caserma in quella mise’ e ancora di più nel vedere rapidamente sfumare i miei sogni d’amore e di sesso.
A quanto pare il mio bel capitano era sicuro di se. Così dopo un poco mi tranquillizzai pensando che sapeva il fatto suo e l’idea di essere nelle sue mani non mi dispiaceva affatto’ e poi la curiosità riguardo la sorpresa che mi aveva preparato mi faceva sciogliere’. Il problema era che il nostro peregrinare lungo i corridoi non finiva più. L’unica consolazione per me fu che non incontrammo nessuno per un poco.
Poi dopo avere svoltato sulla destra ci trovammo di fronte ad un ufficiale che salutò il mio bel capitano amichevolmente. Io iniziai ad arrossire, lui invece sembrava incantato davanti a me. Il capitano disse che ero una sua amica venuta a visitare la caserma. Il collega sorrise e facendo un segno d’intesa, disse ‘capisco!’ e salutandoci se ne andò consigliandoci di evitare la seconda rampa di scale dove aveva visto il colonnello*** che avrebbe fatto sicuramente storie.
Lo ringraziammo e svoltammo nella direzione opposta.
Infine entrammo in una sala dove un tavolo era apparecchiato per sei. Io rimasi sorpresissima e chiesi spiegazioni. Il mio bel capitano mi rispose di stare tranquilla e che avrei passato un pomeriggio da sogno’
Io che avevo sognato un intimo pomeriggio d’amore! Cosa mi aspettava in realtà?
Mi disse che aveva invitato degli amici che volevano conoscermi’ io non seppi cosa ribadire e rimasi lì inebetita riflettendo sul fatto che aveva parlato di me ad altri. Mi sarei aspettato al limite il maggiore conosciuto il giorno prima’ ma addirittura in cinque!
Pur giovane non ero certo una novellina ed immaginavo molto bene cosa significasse che degli amici del capitano mi volessero conoscere. Per di più mi era capitato più volte di fare sesso con due uomini ma cinque mai!
Tremavo a l’idea di essere al centro dell’attenzione di tanti uomini ma più i minuti passavano e più la foia mi prendeva dappertutto. Mi sentivo sempre più elettrizzata quando sentì delle voci nel corridoio.
Entrò il maggiore del giorno prima che mi fece i suoi complimenti per la mia bellezza e che mi baciò appassionatamente, poi altri due ufficiali che non avevo mai visto, uno moro bellissimo romano dall’accento con occhi verdi accattivanti ed un altro biondo probabilmente friulano che mi palpò subito il culetto mentre mi baciava sulle guance. Infine entrò il sottufficiale siciliano incontrato la mattina, sorridente, il quale venne a baciarmi con la sua piccantissima peluria che mi fece venire i brividi di desiderio.
Il mio bel capitano mi propose di sedermi’ cosa che feci con gesti femminili molto accentuati. Poi dopo che ebbi preso una postura da donna elegante, i miei cavalieri si sedettero ed iniziammo a conversare e a mangiare serviti da un soldato giovanissimo e molto grazioso.
Primo di pasta al pomodoro e basilico. Secondo di pesce con insalata e patate al forno. Per dessert una mousse al cioccolato. Vino bianco e spumante per rallegrare l’atmosfera.
La conversazione sembrava quella di una serata tra amici. I militari parlavano di se scherzando. Io rispondevo alle loro domande sui miei studi e sulle mie passioni. Ridemmo molto delle mie sensazioni provate due giorni prima al mio arrivo in caserma’ di come mi ero sentita fuori posto’ io femminuccia chiamata alle armi!
Così passarono quasi due ore. Infine ci alzammo e uscimmo per raggiungere un luogo più intimo. Io ero anche un poco brilla dato che sopporto male l’alcool, poi la compagnia di tutti quegli uomini mi dava alla testa. Ma ero eccitatissima e non vedevo l’ora di scoprire come si sarebbe svolto il pomeriggio con i miei cavalieri.
Entrammo in una camera più ampia di quella del capitano. Il letto era ordinato e pulito come tutto l’ambiente. Vi erano tre sedie su cui si sedettero il maggiore, il sottufficiale ed il romano. Il mio bel capitano ed il friulano si sedettero sul letto. Io restai di fronte a loro un poco intimorita da tutti quegli sguardi vogliosi.
Il capitano mi chiese se mi andava di fare uno stip-tease per la compagnia. Io balbettai un poco ma accettai. Avevo già provato a casa con qualche successo a parere mio, ma in quel momento avevo paura di essere goffa e comunque non pronta ad esibirmi in pubblico. Ma cosa avrei dovuto fare? Erano lì in cinque ad aspettare una mia performance e’ onestamente non potevo più tirarmi indietro.
Allora chiesi spavaldamente se era possibile avere una musica adatta. Il sottufficiale esclamò di sì e tirò fuori dall’armadio un mangianastri e delle audiocassette. Ne scelse una e la inserì. Nel frattempo avevo cercato di convincermi ulteriormente che ce l’avrei fatta. La musica era piuttosto anonima ma abbastanza adatta. Il ritmo lento e sensuale accompagnato dal rumore della pioggia che mi eccitava mi fece accennare i primi movimenti.
Mi fermai un momento perché mi sentì di nuovo molto incerta’ ma avvertivo i loro sguardi delusi che mi avvolgevano, così mi feci coraggio e ripresi a ballare sempre più sensualmente. I ragazzi mi applaudirono per aiutarmi ed iniziai a togliermi la veste e la camicetta con molta lentezza facendo moine sensuali. Fischi di approvazione!
Dolcemente sbottonai la mia gonna, giocai con la chiusura lampo su e giù, su ancora poi giù decisamente fino a lasciarla scivolare lungo le mie gambe flessuose per terra. Applausi e incitamenti!
Infine rimasi con la mia lingerie a cui non volevo rinunciare’ così invece di spogliarmi ulteriormente mi misi a giocare con loro. Camminavo ammiccando verso l’uno, mi sedevo sulla gamba dell’altro, accarezzavo il terzo e baciavo gli altri, così ripetutamente più volte. Il mio pubblico era entusiasta e, dalle patte che vedevo gonfiarsi, molto eccitato.
Infine mi posizionai di schiena davanti a loro mettendo bene in mostra il mio culetto a mandolino. Lì ben piazzata sui tacchi a spillo iniziai a dimenarmi lentamente e sensualmente girandomi ogni tanto per ammiccare e vedere le loro reazioni. Il capitano ed il maggiore erano divertiti mentre gli altri tre sbavavano d’impazienza.
Giocai ancora con loro abbassando e rialzando più volte lo slip poi me ne liberai mettendo in risalto con un nudo totale le mie due chiappette burrose ed il mio buchetto voglioso. Fischi a ripetizione e parolacce molto invitanti quando tirai verso di loro lo slip che avevo appena baciato. Il friulano fu il più veloce e se ne appropriò sbaciucchiandolo ripetutamente.
Infine dolce sorpresa’ al fine di dimostrare almeno ai tre che non mi conoscevano intimamente che ero più di una femmina e molto meno di un maschietto mi girai e misi in evidenza i miei dolcissimi genitali che con le loro minuscole dimensioni provocarono una apoteosi di ‘oh!’ di sorpresa e di approvazione.
Il pubblico era caldo ed io ero tutta una brodo’ sentivo il mio buchino stuzzicare e le mie tettine drizzarsi al cielo sotto il bustino. Così mi avvicinai’ loro mi misero al centro dell’attenzione ed iniziarono a baciarmi e ad accarezzarmi dappertutto. Io ero in uno stato di eccitazione pazzesco. Tutte quelle mani addosso, le loro bocche, le loro lingue’ un delirio di sensi!
E dire che eravamo soltanto ai preliminari’ quando iniziai a spogliarli ad uno ad uno e li vidi tutti in praticamente tiro fui presa da vertigini. Il capitano esibiva il suo membro adorato di 25 cm, il maggiore il suo cosone di 22 cm con il suo diametro da paura. Il sottufficiale pelosissimo e baffuto che avevo baciato più volte con gusto mi mostrava con fierezza un fallo di almeno 23 cm con una cappella lunghissima a forma di fragola che mi tirava da matti. Il romano era il meno dotato, un membro di meno di 20 cm ma dritto come un fuso. Infine il biondino friulano mi offriva un cazzo ben proporzionato di circa 26 cm. Mai avuto una platea così ben fornita e così calda!
Non stavo più nella pelle così piazzai due cuscini per terra sui quali mi misi in ginocchio e mi lasciai circondare dai maschioni. Cinque cazzoni con cui giocare! Che dolce accerchiamento! Non vedevo l’ora di arrendermi!
Così potei godere del loro intenso profumo di maschiacci ed iniziare a baciarli tutti quanti. Un delirio di cappelle, aste e coglioni pelosi e capienti! Succhiavo l’uno, leccavo l’altro, spompinavo il terzo mentre accarezzavo e masturbavo gli altri.
I miei soldati presero a ansimare di piacere mentre io mi davo sempre più da fare per accontentarli tutti. Li sentivo sempre più forti e dritti, pronti alla monta ma gustai l’attesa ancora un poco. Poi il capitano mi invitò a sdraiarmi sul letto.
Lì fui coperta di baci, lingue che mi leccavano dappertutto, carezze ovunque’ bocca, tette, gambe, culetto, cazzetto e chiappette’ tutte quante le mie zone erogene messe a soqquadro. Ero sconvolta dal piacere. Quando poi si divertirono ad eccitare il mio buco di culo e a farlo liquefarsi mentre succhiavo a turno le loro belle fave in tiro ebbi il mio primo orgasmo involontario. Il mio seme colò dal mio cazzino atrofico, cosa che divertì molto la compagnia e mi eccitò ancora di più.
Ero ancora presa dai sussulti dell’orgasmo quando vidi il maggiore tirare fuori dal cassetto del comodino un intera confezione di preservativi. Saranno stati almeno una ventina. I miei nuovi amici avevano intenzioni serie!
Ebbi l’onore ed il piacere di infilare i preservativi a tutti i miei soldatoni. Gustavo i miei gesti precisi da troietta divertendomi a massaggiarli e a baciarli sulla cappella per fare si che il lattice aderisse al meglio. Loro erano visibilmente soddisfatti e mi incitavano con parole a volte dolci e a volte volgari che mi facevano impazzire di gioia.
Il capitano mi ordinò di posizionarmi a pecorina sul letto. Eseguì senza fiatare e mentre il romano mi infilava il suo cazzo in bocca fui sverginata quel giorno dal friulano. La cappella del romano mi arrivò presto in gola e quella del biondino sfondò senza difficoltà la mia rondellina per raggiungere il più profondo delle mie viscere dove eccitò le mie mucose e mi fece sussultare di piacere.
Nel frattempo gli altri mi accarezzavano e mi baciavano dove potevano. Il ritmo impresso dai primi due divenne fortissimo. Allora rimasi con loro due mentre sentivo gli altri che ci incitavano. Presto però il sottufficiale venne sotto di me ed iniziò a leccarmi il cazzetto. Essendo praticamente impotente con i miei 5 cm e comunque moscio dopo l’eiaculazione di prima reagiva poco o niente ma la lingua di quel porcone era esperta e mi provocò una duplicazione del piacere fortissimo che già provavo.
Il friulano mi sfondò il culetto per almeno venti minuti su un ritmo frenetico. Ero già al settimo cielo quando lo sentì dimenarsi accelerando spasmodicamente. Stava per eruttare e uscendo da me chiese al suo collega di lasciarlo eiacularmi in bocca. Un minuto e mentre il maggiore mi prese da dietro con il suo cosone in tiro che mi lacerò la rondellina, mi ritrovai a bere il seme del biondo. Abbondante, profumato e gustoso seme friulano’ una delizia!
Ebbi appena il tempo di ripulire il cazzo che si ammosciava che il capitano mi infilò il suo membro in bocca. Lo sentivo bello duro e deciso da spompinare. Ed intanto il maggiore sgropponava a più non posso facendomi il culo largo largo!
Il sottufficiale riprese a leccarmi le parti intime. I suoi baffi e la sua lingua contro i miei genitali mi eccitavano da morire’così mentre gli altri due mi impalavano in una doppia, andai a cercare il cazzo del romano che era a tiro per masturbarlo a piena mano.
Il maggiore ed il capitano erano degli scopatori incalliti’ lo sapevo già e me lo confermarono con la loro resistenza. Più di mezz’ora per il maggiore che mi schizzò il suo sperma sulla schiena con urla di intensa soddisfazione. Altri minuti per il capitano che mi riempì la bocca e la gola del suo sperma abbondante e denso che bevvi con avidità.
Però niente riposo per me. Mentre la pioggia scrosciava all’esterno, il romano mi scopò in bocca senza ritegno ed il sottufficiale leccone mi sfondò ulteriormente il culo con il suo membro appena meno grosso del maggiore. Ero sbattuta da questi due che si intendevano poco sul ritmo ma che mi procuravano un piacere violento. Passarono penso venti minuti prima che il romano si liberasse eruttando il suo seme biancastro e profumato nella mia bocca da troia. Appena dopo il sottufficiale che mi stava sgroppando come un matto non fece in tempo ad uscire dal mio culo grondante di umori e venne urlando nel suo preservativo spingendo a quel punto il suo cazzo nel più profondo del mio essere. Inebriata di piacere lo sfilai successivamente dal suo membro ancora in tiro e bevvi con appagamento il suo sperma liquido ma molto gustoso.
I miei uomini erano lì sdraiati intorno a me, visibilmente soddisfatti a farmi i complimenti. Io, fiera di averli accontentati tutti e cinque assunsi pose sensuali e ammiccanti. Avevo ancora voglia’ una voglia sfrenata!
Non fui delusa. Tirando delle lunghe pompe ai miei soldati cazzuti li misi tutti quanti sugli attenti e pronti alla monta.
Il maggiore mi fece sdraiare, tirò su le mie gambe, le sistemò sulle sue spalle e spingendo sul retro delle mie cosce mi infilò il suo cosone nel culetto ancora aperto a dismisura. Tempo poco mi sfondava di nuovo allegramente facendo ballare i miei piccoli attributi e facendo drizzare le mie tettine al cielo.
Gli altri non restarono a guardare a lungo. Il sottufficiale riprese a leccarmi e ad accarezzarmi le parti intime, il capitano mi offri da succhiare e leccare il suo cazzone, così fece anche il romano apparentemente amante dei pompini, infine il friulano si accontentò della mia mano sinistra che prese a masturbarlo ritmicamente.
Li avevo tutti per me! Una vera goduria! Ed ero la loro troia da monta che si divertivano a sbattere a turno!
Infatti si dettero il cambio sgroppando a lungo e venendomi in bocca con mio immenso piacere. Il sottufficiale mi scopò con una forza ancora maggiore di prima facendomi impazzire di gioia. Fu lui a farmi eruttare di nuovo. Mentre mi scopava selvaggiamente mi baciava con passione ed il dolce pizzicore dei suoi baffoni mi scioglieva tutta. Così non potei che schizzare sulla mia pancia il mio seme profumato poco prima che egli mi inondasse la gola con il suo sperma bollente. Alla fine il mio culo versava umori bagnando il copriletto ed il lenzuolo. Ero colma di piacere’
Restammo un lungo momento sdraiati sul letto. Io in mezzo a tanti uomini che mi baciavano e mi accarezzavano ero in estasi. Mai avevo goduto così da troia!… e mai avevo soddisfatto tanti maschioni insieme!
Pensavo che il nostro pomeriggio fosse finito. Erano le sei circa. La pioggia aveva quasi smesso.
Parlammo di argomenti vari’ i miei gusti musicali, la loro passione per il calcio…
Mi misi in piedi e andai a dare un occhiata fuori dalla finestra. Mi apparve un strada stretta e buia, bagnata e quasi vuota di gente. Provai un brivido misto di freddo e di piacere nel considerare l’esterno così autunnale e il calduccio della stanza dove avevo fatto l’amore con cinque uomini.
Il mio bel capitano venne dietro di me e mi prese tra le sue braccia. Mi strinse a se chiedendomi: ‘Cara, ti è piaciuto?’. Io elettrizzata risposi con un sì perentorio e dissi ‘baciami stupido’ sono ancora calda amore!’
‘Ah, sì, troietta ? Adesso ti accontento’ e mi baciò con passione facendomi sentire il suo cazzo di nuovo in tiro. Avevo qualche speranza quindi di farmi sbattere ancora!
La mia speranza si incendiò quando girandomi verso gli altri soldatoni li vidi tutti pronti o quasi ad una terza monta!
Il capitano si sdraiò sul letto e mi chiese di cavalcarlo’ cosa che feci con immenso piacere. Piazzai le mie gambe sui lati della sua vita e venni ad impalarmi sul suo bel membro. Sentì con piacere dolcissimo la verga penetrare in me e prendere la sua naturale posizione lungo le mie viscere eccitate’ poi piano piano iniziai a muovermi su e giù ritmicamente per poi accelerare sempre di più. Dopo qualche minuto ero già in una foia tremenda e cavalcavo selvaggiamente il suo cazzo eretto. Lui mi accompagnava massaggiando e stringendo le mie chiappette con le sue forti mani.
Intanto gli altri non rimasero inattivi. Il friulano si piazzò in piedi davanti a me e mi infilò il cazzone in bocca così da poterlo spompinare mentre mi facevo impalare d’amore. Poi gli altri gli dettero il cambio tra le mie labbra vogliose così che potessi gustare i loro calibri ed i loro diversi sapori.
Quando il capitano eruttò nel mio ventre non ebbi il tempo quasi di interrompere il ritmo della scopata. Il romano prese il suo posto, poi a seguire tutti gli altri che mi aprirono il culo a dismisura per il mio immenso piacere.
Il maggiore mi volle però in una variante’ mi chiese di cavalcarlo di schiena. Così mi girai e una volta posizionato le mie gambe montate su tacchi a spillo all’altezza delle sue cosce e le mani a quella del suo petto presi a dimenarmi facendo saltellare allegramente per aria i miei poveri attributi godendo nel ricadere giù fino a toccare con le chiappe i coglioni pelosi in un ‘flop, flap, flop!’ umido e fragoroso.
Il suo cazzo dal grosso calibro scivolava ormai libero nel mio culetto sfondato e potevo godere appieno delle sue nervature che mi facevo scogliere in brodo.
Un intenso profumo di sesso pervadeva la stanza ed il rumore della pioggia che aveva ripreso a cadere mi elettrizzava da matti.
Il romano mi riprese da dietro posizionandomi di traverso sul letto così che potessi succhiare e spompinare gli atri cazzoni ancora in tiro e ormai molto resistenti. Fu un delirio dei sensi quando si dettero anche lì il cambio sfondandomi il culo a ripetizione e, per mia fortuna, senza tregua. Io troietta mi ero fieramente arresa alle loro dolci armi carnose.
Ormai la scopata andava avanti ad oltranza e capivo bene che non sarebbe finita così presto da poter rientrare a casa per le otto’ quindi chiesi al mio bel capitano se potevo fare una telefonata.
Mi rispose di sì e infilandomi da sotto il suo cazzo di nuovo nel culetto mi indicò il telefono.
Rispose mia madre che non vedendomi arrivare aspettava da tempo la mia chiamata.
– ciao ‘ mhmmm’ mamma’ sai’ rientrerò più tardi
– ciao amore mio’ verso che ora?
– Beh’ mhmmm ‘ non so di preciso’ ti ricordi ‘ mhmmm.. la persona di cui ti ho parlato stamani’ beh mi ha invitata a.. a.. a’ mhmmm ‘ passare ancora un momento a casa sua’. Ti dispiace?
– No amore’ ma stai attenta’ senti è veramente un bel uomo?
– Oh, si mamma!
– E ti vuole bene?
– Beh’ mhmmm’ si!…penso proprio di si!
– Lo sento dalla tua voce’ va bene ti aspettiamo più tardi’
– Mhmm’. Forse anche domani mattina
– Domani mattina?… va bene’ divertiti!
– Farò del mio meglio mamma, grazie!
E mentre buttavo giù la cornetta, dolcemente impalata, guardavo i miei cinque porcelloni pronti a montarmi ancora a lungo.
Passai una serata gradevolissima’ sfondata ancora e ancora, fino ad esaurire i miei maschioni.
Il giorno dopo rientrai a casa con un documento che mi dichiarava ‘rivedibile’ dopo un anno. In realtà avevo appena iniziato a frequentare i suddetti militari che mi rividero molto prima, spesso e molto a lungo!
Bacini a tutti e’ un bacio appassionato sul cazzo a tutti i maschioni ‘ se poi volete farmi pervenire i vostri commenti, fatelo al seguente indirizzo e-mail: giulia.cam54@hotmail.it
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…