Sembrerà starno,ma il mio è un matrimonio felice,amo mia moglie più di me stesso,fin dal primo giorno in cui siamo usciti insieme quasi quattro anni fa.
Il nostro fidanzamento è durato due anni durante i quali lei non si è mai negata alle mie piccole e banali voglie. Facevamo l’amore tutte le volte che potevamo con me contentissimo d’avere una donna così disinibita e vogliosa,dovrei dire forse anche troppo.
Ci siamo sposati dopo aver messo a posto un appartamento datoci dai suoi,ma da subito la gelosia ha cominciato a tormentarmi. Monica,questo è il suo nome,è una donna bellissima,alta circa uno e settanta con una buona terza ben proporzionata su quel corpo senza un filo di grasso,i capelli a caschetto neri circondano un viso dove risaltano i suoi occhi verde smeraldo e le labbra carnose.
Lei ama vestire sempre in maniera provocante come se non lo fosse già abbastanza di suo,ma io non sono mai riuscito a dirle niente. Durante ogni festa si trova sempre al centro dell’attenzione, circondata da uomini che darebbero chissà cosa per portarla a letto,ma anche da donne che desiderano amare quel corpo.
Non so come ma mi sono trovato a desiderare che fosse non solo mia moglie,ma anche la mia padrona,che mi usasse come se fossi un docile cagnolino pronto a servirla ogni volta che ne avesse voglia. Volevo essere come lei,bella e affascinante e così ho iniziato a provare le sue cose,ovviamente a sua insaputa,per poi masturbarmi come un pazzo,eccitato dal sentirmi addosso il nylon delle calze o la seta delle mutandine.
Ho anche comprato dei giochini erotici pur sapendo che a lei non piacevano tanto,ma pensando a come mi sarebbe piaciuto se fosse stata Monica ad usarli su di me.
Finchè non son stato scoperto quel venerdì sera.
Sapendola a dormire mi guardo un filmino di dominazione femminile. Ho una voglia matta, so di essere molto porco, ma questi sono i miei istinti le mie voglie. Ho provato tutta sera a dirgli che volevo godere ma lei niente. Dopo poco che il filmino è partito avevo già il mio cazzo in mano.
Ma volevo di più,così non ho resistito,ho messo in pausa e sono andato in bagno,sapendo di trovare le sue autoreggenti quelle usate tutto il giorno. E speravo di trovare un perizoma,e infatti eccolo li nel cesto della roba sporca. Di fretta indosso le autoreggenti e corro in sala,in questi istanti le mie voglie insaziabili non mi fanno ragionare,dimenticando persino che lei è in camera che dorme.
Rimetto play, il film parte.
Lei è una bellissima Mistress che porta il suo schiavo in giro per casa come un cagnolino nudo e vorrei essere li io con lei. Il mio cazzo pulsa come non mai,inizio a segarmi ma sento che sto per venire. Così mi fermo perchè voglio godermi meglio il film.
Prendo un cuscino del divano lo piego a metà e lo metto appena davanti al tavolino che c’è proprio davanti alla tv.’ In mezzo alla piegatura ci infilo subito il mio cazzo,mentre mi allungo con la pancia sul tavolino per annusare le sue mutandine con il bacino inizio a scopare il cuscino.
Era tanto che non mi concedevo certe maialate e la mia testa ne aveva bisogno. Dopo un po’ nel filmato la Mistress sta sodomizzando il suo slave dopo averlo legato per aria,con uno strap-on. Il mio sesso è in fiamme, so che non resisterò per molto,così mi alzo per riappoggiare il cuscino al suo posto e godere, ma nel girarmi me la vedo davanti non certo felice.
‘Che cazzo fai brutto porco ?’
Vado nel panico,cerco di nascondermi, vorrei fermare le immagini ma non riesco anche perchè lei me lo impedisce. Poi stavo proprio per godere e il mio sesso sembra non volere sapere niente di lei, anzi sembra diventare sempre più duro.
‘Maiale schifoso,vada per un porno,ma cos’è questa porcheria. In più guardati, con le mie calze, ai un cazzo grande come mai avevo visto. ‘
‘Monica lascia che ti spieghi..’
Lei è furiosa,mi urla di tutto,mentre urla mi ricompongo indossando i pantaloni e una maglietta,cerco invano di calmarla,fino a che di forza non la porto su una sedia.
‘Senti lascia almeno che parli,dopo potrai fare quello che credi,anche lasciarmi e non farò nessuna opposizione,me ne andrò e ti lascerò tutto,solo prima devo parlarti,se ho fatto un errore è non farlo prima.’
‘Va bene,dammi però una sigaretta.’
Mentre lei fuma le confesso le mie perversioni,il mettere la sua biancheria intima,il sognarla mia padrona e tutto il resto. Io parlo e Monica fuma una sigaretta dietro l’altra,cambiando spesso espressione,passando dall’incredula alla disgustata alla curiosa.
Alla fine mi butto in ginocchio davanti a lei e la supplico di non lasciarmi.
‘Ora sai tutto,ma se c’è rimasto dell’amore in te non buttarmi fuori di casa.’
Monica rimane in silenzio,un silenzio che mi uccide non sapendo quello che farà,fino a che non prende la parola.
‘Allora Mario,io non so davvero che dirti,mettiti un attimo nei mie panni,che dovrei fare. Prenderti a schiaffi,farti fare le valigie,portarmi un uomo a farmi scopare davanti a te. Almeno lasciami questa notte per pensarci,domattina ti dirò la mia decisione,intanto tu adesso dormi sul divano,non voglio vederti fino a che non mi risveglio.’
‘Va bene,come vuoi tu,in fondo la tua richiesta è più che giusta.’
La vedo andare in camera e mi butto sul divano,so che non riuscirò a dormire,ma quello che più m’angoscia è il non sapere cosa deciderà di me.
La mattina mi sveglio presto,ho dormito poco e male e vado in cucina per farmi un caffè.
Monica è li seduta con la caffettiera ancora fumante davanti che beve dalla sua tazzina preferita.
‘Ne vuoi un po’ ?’ mi chiede con un mezzo sorriso.
‘Grazie penso proprio d’averne bisogno.’
Mi riempo una tazza e aspetto,non ho il coraggio di chiederle niente,ed il suo silenzio mi sta uccidendo.
Poi come d’incanto,inizia a parlare.
‘Senti Mario,io non c’ho dormito sopra,quello che mi hai detto ieri sera mi ha sconvolta nel profondo e non so se mi sono ancora ripresa. Quello che so è che ti voglio bene e che non me la sento di lasciarti,solo se vuoi essere una donna lo sarai solo per me e per chi voglio io,sarò sempre io a dettare le regole,tu potrai solo obbedire o andartene.’
Cerco d’interromperla,ma lei mi blocca subito.
‘Lasciami finire,d’ora in poi tu non mi scoperai più,non ne sei neanche degno,se vorrò farlo cercherò un uomo vero e se lo vorrò tu assisterai in silenzio. Inoltre ti tratterò come una troia,ti sfonderò il culo in maniere che neanche immagini,dovrai imparare ad usare la bocca meglio di una puttana. Infine lascerai il lavoro,farai la domestica a tempo pieno,il mio stipendio basta e avanza per vivere tranquillamente. Ora puoi dirmi se accetti le mie condizioni o meno.’
‘Si amore mio farò tutto quello che vuoi.’
‘Allora spogliati,devi imparare a stare nudo in mia presenza.’
Non le rispondo neanche e mi spoglio in un attimo.
Monica mi gira intorno quasi disgustata.
‘Certo che come donna fai proprio schifo,vedrò di metterci una pezza,ora seguimi in bagno.’
Li mi depila completamente,lo fa canticchiando mostrandomi che si diverte nel farlo.
Alla fine mi ritrovo senza un pelo e coi capelli rasati.
‘Non ti preoccupare per la chioma,nel pomeriggio ti prenderò qualche parrucca da donna.’
Poi mi porta in camera da letto dove mi fa indossare un suo completino intimo e delle autoreggenti.
‘Ora sei già meglio,dopo col trucco sembrerai una perfetta puttana.’
‘Grazie amore.’
‘Non mi ringraziare,non sai quello che ti farò passare,adesso prepara un buon pranzo che ho fame.’
‘Vado subito.’
Mentre mi allontano sento che chiama Maria e non capisco con chi ce l’abbia,finchè non mi si mette di fronte.
‘Cos’è sei diventato sordo ?’
‘No perchè ?’
‘Se ti chiamo devi rispondermi e subito.’
‘Ma tu hai chiamato Maria,l’ho capito bene.’
‘E con chi credi ce l’avessi se non con te,di certo non ti chiamerò più col tuo nome,se vuoi fare la donna avrai un nome da donna.’
‘Perdonami amore,non c’avevo pensato.’
‘Per questa volta passi,ma la prossima volta che sbagli ti punisco e per bene.’
‘Si amore,come vuoi tu.’
Preparo il pranzo,ma lei non mi fa sedere a tavola.
‘Tu resti qui in ginocchio vicino a me finchè non finisco.’
‘Si amore.’
‘E non chiamarmi sempre amore che mi fa saltare i nervi.’
‘Si Padrona ?’
‘Così va meglio,ora lasciami mangiare che dopo esco,ho bisogno di fare spese per il mio frocetto.’
Infatti dopo che ha finito si veste ed esce.
Di certo quando torna ci saranno delle novità.
La storia di Maria – secondo capitolo
Anche se non sono un granchè in cucina, m’impegno tutto il giorno per farle trovare una cenetta deliziosa.
Quando Monica torna è piena di sacchetti e subito le vado incontro per aiutarla, ma appena dentro casa, lei chiude la porta e li fa cadere per terra.
‘Servetta metti tutto in sala e non provare ad aprirli, ora vado a farmi una doccia,quando esco voglio la cena in tavola.’
‘Si mia Signora,sarà fatto.’
Prendo tutti i sacchetti e li porto dove mi ha detto lei, poi torno in cucina e do gli ultimi tocchi.
Lei arriva e si siede a tavola con indosso solo una vestaglia corto e leggera, ad ogni passo si pare quel tanto che basta perchè le sue gambe escano prepotentemente fuori, mandandomi fuori di testa.
Io ho ancora indosso il suo completino e le calze nere, e gli slippini faticano a contenere la mia eccitazione. Avrei voglia di prenderlo stretto in mano, farlo uscire dalle mutande e mostrargli, come sono eccitato da questa mia nuova situazione, ma lei subito mi blocca.
‘Maria vedi di non far uscire il cazzo mentre mangio, già mi fa schifo di se, non vorrei m’andasse di traverso il cibo.’
‘Ma Padrona non è facile, tu sei così bella che…’
Non mi lascia finire la frase che mi prende per il collo e mi fa chinare sul tavolo, poi fa entrare le mutandine nel solco delle mie chiappe lasciando queste nude.
‘Vediamo se così lo capisci.’
Inizia a sculacciarmi con forza, mi fa subito male, la pelle mi brucia, ma non mi sposto.
‘Ti ecciti ancora brutta maiala ?’
‘No amore.’
Ma in verità è che ogni suo schiaffo è sempre più eccitante, dopo il bruciore della pelle delle chiappe sento il mio sesso sempre più duro. Ho voglia di godere,sono eccitatissimo anche perchè quello che sto vivendo è un sogno che diventa realtà. Una cosa che ho sempre desiderato e mi sono sempre negato, sognando un’infinità di volte questo giorno.
‘Allora portami la cena e tieniti dentro il cazzetto.’
So che non sono un superdotato, ma finora non si era mai lamentata delle mie dimensioni, solo ora mi umilia ad ogni occasione, è dura ma è giusto che sia così, in fondo l’ho voluto io.
Quando ha finito mi porta dritta in sala e mi fa sedere.
‘Ora vediamo di farti sembrare meno schifosa di quello che sei.’
Da un sacchetto escono tre parrucche di diversi colori, dopo averle provate Monica stabilisce che quella che mi sta meglio è la prima che ho provata, un semplice caschetto nero alla Valentina.
Poi inizia a truccarmi spiegandomi quello che fa, devo essere veloce ad imparare perchè presto dovrò provvedere da sola.
Alla fine tira fuori in miniabito nero elasticizzato e dei sandali con un bel tacco, con quelle cose indosso vado allo specchio e stento a riconoscermi.
‘Allora come si sente la mia puttanella ?’
‘Sei una maga,non credo ai miei occhi !’
Sembro veramente una donna. Se mi incontrerei in giro non mi riconoscerei nemmeno io, sono bellissima. Mi sento in estasi sentendomi una zoccola, pronta a darsi
‘Allora Maria è contenta ?’
‘Si amore, Maria è contenta.’
Mi allungo per baciarla,ma lei si ritrae.
‘Che fai Maria, io non sono lesbica,io bacio solo i maschioni. Lo hai deciso tu di essere la mia servetta e questo sarai.,ora però ci vuole l’ultimo tocco.’
Prende una scatola e me la porge.
‘Aprila tu,in fondo questo è un regalo.’
Sono tanto nervosa che fatico a togliere il nastrino,ma alla fine riesco ad aprire la scatola. Dentro c’è un collare in pelle con tre anelli, uno frontale e due laterali. Monica mi aiuta a metterlo e mi specchio di nuovo.
‘Ora sei perfetta,la mia cagnolina e la mia schiava.’
‘Si,come tu mi vuoi.’
Sono al settimo cielo,mai avrei pensato di vestirmi e truccarmi così davanti a mia moglie, ma soprattutto di poter dar sfogo ai miei istinti di sottomissione. Anche se la frase, ora sei la mia servetta senza darmi un bacio un po’ mi sconvolge.
‘Ora però andiamo in camera, c’è ancora una cosetta da fare.’
La vedo prendere l’ultimo sacchetto ancora pieno e recarsi verso la camera da letto. Io la seguo un po’ a fatica, non sono abituata ai tacchi e cammino con molta prudenza, ma alla fine arrivo da lei che mi diverte a vedermi così impacciata.
‘Togliti il vestito, sul letto non serve.’
Me lo sfilo con cura e lo metto ben piegato sull’omino, poi le chiedo cosa devo fare.
‘Mettiti nella posizione delle puttane, cioè a pecora con la faccia sul materasso e le gambe ben aperte.’
Mi sistemo come vuole lei che mi mette al mio fianco e comincia ad accarezzarmi la schiena.
‘Dimmi Maria, dietro sei ancora vergine ?’
‘Si,lo sai che non sono mai stata con un uomo.’
‘Bene,mi piace che parli al femminile, in fondo ora sei una donna, solo con qualcosa in più.’
‘Si mi sento tanto donna, vorrei essere come te, perfetta e sublime.’
‘Bene, ma per diventare come me dovrai farne di strada. Per iniziare imparerai a godere come una femmina in calore, voglio che tu goda come una porca.’
Le sue mani sono scivolate sul mio culo, lo accarezzano come se fosse un bene prezioso.
Mi eccito davvero come una porcellina e, anche se ho un po’ paura, non vedo l’ora di sentirmi sua.
Sfila le mie mutandine dicendomi che non servono più, poi dal sacchetto prende uno strap-on doppio, di quelli in cui una parte entra nel sesso di chi è attiva.
Mi mette davanti a me con quel cazzo di gomma a pochi centimetri dal mio viso.
‘Fammi vedere come sei brava di bocca, scommetto che un pompino lo sai fare fin da subito.’
Non le rispondo neanche e mi avvento su quel membro, allargo la bocca il più possibile e lo metto dentro, farlo entrare tutto non è facile, mi sembra che non ci stia, ma coi suoi consigli riesco nell’impresa. Più mi spiega più mi piace e vorrei che quello strap-on non fosse li., ma ci fosse un bel maschione e mi riempisse la bocca col suo cazzo. Inizio a muovermi come una pazza come a voler far venire quel fallo di gomma dura.
‘Brava Maria, sembri nata per fare pompini,scommetto che ti piacerebbe anche bere il nettare di un uomo.’
‘Si,è vero.’ le rispondo sfilandolo per un istante.
‘Ora vediamo come godi prendendolo nel culo.’
Monica passa dietro,un po’ sono dura, ma lei inizia a leccarmi il buco bagnandolo con la sua saliva.
Quando mette dentro un dito quasi non me ne accorgo, sento solo una frustata di piacere partire da li per arrivare dritta al cervello.
Col secondo dito è diverso, questo lo accuso, ma Monica mi da due pacche leggere sulle chiappe e mi rilasso subito, gustandomeli con calma. Lei mi muove con calma, facendoli roteare mentre entrano ed escono.
Il terzo è devastante, mi sento davvero aperta, il dolore è forte, ma anche il piacere che e segue subito dopo.
‘Ora te lo apro del tutto piccola porca.’
Sento la punta dello strap-on premere sul mio ano, cerco di rilassarmi al massimo, ma non è facile.
Monica mi incula con dolcezza,ma nonostante ciò sento un male cane.
‘Mi fai male,ti prego, non mettermelo tutto dentro.’
‘Resisti ancora un po’ e dopo mi ringrazierai.’
Benchè la preghi di smettere, mia moglie non lo fa, anzi mi penetra sempre di più fino a far entrare del tutto quel simulacro nel mio sfintere.
‘Adesso godi piccola mia.’
‘Ma mi brucia tutto.’
‘Aspetta e vedrai.’
Pian piano lo sento uscire per poi rientrare,ogni volta che è dentro sento sempre meno dolore e il cazzo, quello mio, ingrossarsi fin quasi ad esplodere.
‘Si amore,ora mi piace.’
‘Vedi che sei solo una puttanella da culo.’
‘Hai ragione,ti prego, ti supplico non smettere. Si amore, godo come mai ho goduto, ti prego fammi tua.’
Mi afferra per le spalle e prende a scoparmi sempre più forte, sento ancora un po’ di male, ma il piacere è nettamente superiore.
“Si amore, più forte, continua così sto godendo”
Mia moglie mi sta sfondando il culo e sto godendo, chi l’avrebbe mai detto fino a ieri sera.
Adesso mi sta sbattendo come io amavo farlo con lei, lunghi e veloci colpi seguiti da alcuni più brevi e lenti, col cazzo dentro fino in fondo fino a sborrarle nelle viscere.
“Ti piace puttanella, senti quant’è bello prenderlo nel culo”
La differenza è che ora vengo senza usarlo, schizzando sulle lenzuola il mio seme in modo massiccio.
‘Maria è venuta,ora tocca a me.’ mi dice quasi trionfante. “Ma come faccio senza un bel maschione, dovrò trovarne uno che mi soddisfi e che poi soddisfi anche te, che ne pensi.”
Io sto per rispondere quando mi ferma e dice:
“Anzi, forse è meglio che però lo scelga Maria. Non vorrai che mi scopi anche degli uomini con dei cazzetti piccoli, ma di questo ne parliamo dopo ora voglio godere.”
Mi gira a pancia all’aria e si sfila lo strap-on,poi mi mette il culo in faccia e inizia a masturbarsi come una pazza.
Bevo il suo piacere che le cola sulle cosce e sul buchetto,la sento gemere fino a che non viene urlando a pieni polmoni.
Quando si muove lo fa per allungarsi sul mio cazzo, prende con la lingua il mio sperma e me lo porta davanti alla bocca che apro immediatamente.
Lo fa scendere con un po’ di saliva, è un nettare divino mischiato al suo orgasmo che ho ancora in gola.
‘Ora cambia le lenzuola che hai fatto un casino.’
‘Con te era impossibile non farlo.’
Mi bacia sulla guancia e si va a sedere mentre rifaccio il letto, poi mi fa spogliare e mi da un suo baby-doll per dormire.
‘Domani ti voglio scopare fino a sfinirti. E poi dobbiamo pensare come mettere un annuncio per trovare uno stallone da monta per entrambe.’
‘Spero sia una promessa e non una minaccia.’ le rispondo con un sorriso.
‘Certo che è una promessa, ora però dormiamo, mi sento a pezzi e voglio essere in forma per domani.’
Spengo la luce e le do il bacio della buona notte come da sempre, stasera dormirò felice, ho trovato una nuova moglie, proprio come la volevo io.
La domenica mattina mi sono svegliata prima di lei in uno stato quasi irreale di felicità.
Mentre preparo la colazione non faccio che guardarmi ancora un po’ truccata in quel baby-doll che Monica mi ha dato la sera prima.
Quando le porto a letto caffè e qualche biscotto lei mi ringrazia con un bacio che mi manda al settimo cielo.
La mattinata la passiamo coi trucchi, m’insegna a cosa servono e come usarli, anche se sono completamente a digiuno dell’argomento, imparo in fretta e poco prima di pranzo riesco quasi a truccarmi da sola.
Mangiamo qualcosa di leggero, una richesta fatta espressamente da lei, che mi eccita, soprattutto perchè non so che ha in mente per il pomeriggio. Poi Monica mi spiega come si cammina sui tacchi e li le cose sono meno semplici. Più volte finisco col culo per terra, soprattutto quando cerco di camminare senza sembrare un orso sui trampoli, però mia moglie è molto paziente, inoltre ogni volta che cado ride di gusto.
Dopo un pò di cadute, il mio sedere mi fa un po’ male, lei in maniera perentoria, mentre stò passeggiando, mi dice senza mezze misure.
‘Devi imparare a prenderlo in bocca.’
Non so che dire, la sua maniera brusca e decisa mi fa cadere di nuovo. Ma nello stesso tempo il mio sesso si indurisce e vorrei ringraziarla. Mi rialzo facendo finta niente, solo fissandola negli occhi.
Prende un fallo finto e mi fa vedere come fa lei, ma quando ci provo io il risultato è mediocre.
‘Non ci metti passione,sembra che stai scrivendo al pc !’
La sua voce è forte e decisa, e un brivido mi percorre la schiena facendo ancora indurire di più il mio cazzo schiacciato in quel perizoma.
‘Scusami è che non mi viene naturale.’
‘Questo lo so, ma mi sembra che non ti applichi, anche le cose fatte prima erano per te delle novità, ma sei riuscito a farle meglio.’
‘Non so che dirti se vuoi riprovo.’
La mia voce lascia trasparire il fatto che neanch’io sono convinto di quello che faccio, ma Monica ha subito la soluzione pronta.
‘Vediamo se impari in un’altra maniera.’
La guardo con due occhi fuori dalle orbite, quasi impauriti per la sua freddezza e decisione con cui mi dice quelle parole
Mi fa sdraiare e mi sfila le mutandine,quindi si accuccia fra le mie gambe dopo averle aperte al massimo.
Comincia a leccarmi una palla, poi l’altra, poi le prende in bocca e le succhia facendoci sbattere contro la lingua. Il cazzo s’indurisce al massimo, Monica è sempre stata brava ad usare la bocca, ma oggi mi sembra che lo sia ancora di più.
Quando passa al cazzo vado in trance, lo lecca lentamente, dalla base fino alla punta, girandoci intorno, quindi mette in bocca la cappella e la stringe delicatamente coi denti, Quando scende lo fa di colpo e quasi le vengo in bocca per quant’è forte la sensazione di piacere che provo.
Vorrei prenderle la testa e schiacciarla contro di me, ma non posso, so bene che s’incazzerebbe con conseguenze a dir poco gravi. Soprattutto perchè questo l’ho cercato e voluto io.
Mi spompina per bene, ma senza farmi venire, e ciò mi eccita oltremodo.
Quindi prende lo strap-on e lo infila, poi si siede sul letto accanto a me.
‘Ora fammi vedere se hai imparato. Muoviti, mettiti a novanta come fanno le puttane come te e succhialo.’
Ripeto ogni singolo movimento che Monica ha fatto poco prima sul mio arnese, solo che alla fine mi blocca la testa e mi scopa in bocca. Le sue mani ritmano la mia bocca e sento il suo piacere. Il suo respiro diventa affannato. Ciò però non mi disturba, non è sentirmi trattato come una puttana quello mi piace ma non i conati di vomito, per quanto il fallo finto mi entri in gola. Credo che mi tenga incollata a se per un infinità, non saprei dire per quanto tempo, ma alla fine sento la bocca grande, enorme e i conati di vomito sono passati. Io sono esausto da quel continuo su e giù.
Solo che Monica non vuole certo fermarsi li, vedendomi rallentare mi sposta e si alza, così si mette dietro di me e mi sodomizza.
Non lo fa con la calma di ieri, ma con più forza e decisione , come se volesse punirmi, volesse punire il fatto che secondo lei non mi stavo impegnando come lei avrebbe voluto .
Come il giorno prima all’inizio soffro un po’, ma dopo è solo piacere allo stato puro.
Ogni volta che entra del tutto fremo tutta, quasi urlo per quanto godo.
A lei però non basta neanche questo non avrei mai pensato di riuscire a trasformarla così decisa e forte, come mai non era stata. Ed infatti quando mi parla lo fa in maniera secca e decisa.
‘Guai a te se vieni come ieri sera, se lo fai ti sfondo di brutto.’
‘Ma come faccio, mi fai godere troppo.’
‘Tu pensa a come dev’essere spiacevole la mazza di baseball nel culo.’
Per un attimo ci penso sul serio,più che la lunghezza m’impressiona il diametro, ma l’effetto dura ben poco. Anche perchè ora mi tocca il cazzo sfiorandolo con le dita.
‘No così non vale, tu giochi sporco.’
‘Te l’avevo detto che ti avrei sfondata come meriti, quindi preparati.’
Mi sega con forza e dopo poco le sborra nella mano.
Però anche dopo che sono venuto non smette di stantuffare,anzi lo fa con ancora maggior impeto rispetto a prima. E come continua a mettermelo dentro , così continua a segarmi, il mio sesso sembra non essere mai sazio. E’ ancora durissimo e in più è ormai ricoperto del mio stesso sperma, che funzionando la lubrificante, le permette di masturbarmi con più forza. Mi sembra quasi che me lo voglia strappare via da come me lo stringe e lo tira verso di se ,ma devo dire che godo tantissimo,inculato senza pietà e segato con tutta la forza che ha in quella mano.
‘Monica mi stai facendo impazzire.’
‘Devi imparare a non fermarti subito, il meglio è sempre dopo.’
‘Si allora continua, sfonda la tua puttana.’
‘Certo che ti apro, non desidero altro che vederti aperta per bene.’
‘Cazzo sto venendo di nuovo.’
‘Allora vieni che dopo ti punisco come voglio io.’
La sua minaccia non riesce a bloccarmi l’orgasmo, anzi, lo fa arrivare ancora con più potenza e foga. Non mi ero mai trovato in una situazione così. L’ho sempre immaginata e sognata e ogni volta godevo come un pazzo masturbandomi a dovere. Ed infatti questo è molto meglio del primo orgasmo, ancora più distruttivo tanto sono violente le sensazioni che provo.
Vengo di nuovo nella sua mano,però questa volta mia moglie si ferma,lasciandomi il fallo ben dentro,come per farmelo gustare fino in fondo.
Come molla la presa finisco sdraiato sul letto,esausto e felice nello stesso tempo,ma Monica non ha certo intenzione di lasciarmi riposare.
Mi gira a pancia all’aria e mi porta la mano sporca di sborra davanti alla bocca.
‘Ora la pulisci per bene a colpi di lingua.’
‘Si amore, sarà un vero piacere.’
Prendo la sua mano fra le mie e comincio e succhiarle le dita, poi lecco avidamente il mio stesso piacere finchè non è completamente pulita.
‘Bravo il mio frocetto, anzi, mia servetta ora mettiti in ginocchio vicino al letto, sai che ti devo punire per aver goduto così tanto.’
‘Ma non con la mazza vero?’
La mia più che una domanda è una supplica, allora lei mi guarda beffarda.
‘No per quella c’è tempo, però ora obbedisci o cambio subito idea.’
Con un certo sollievo mi metto in ginocchio vicino ad un lato del letto, mentre Monica si va a sedere sull’unica poltrona presente in camera. Mentre va a sedersi prende il fallo che sembra un vero cazzo e si toglie lo strap-on.
‘Ora vieni qui camminando a quattro zampe,come una vera cagnolina.’
Vado da lei abbaiando come una vera cagna, Monica ride finchè non arrivo vicino ai suoi piedi.
‘Ora piantala di fare la scema e baciali.’
Cerco di sollevarne uno,ma lei mi spinge la testa in basso usando l’altro, così capisco che devo farlo da terra. Inizio a baciarne il dorso e, anche se mi sono svuotata ben bene, il cazzo torna a farsi sentire, complice l’umiliazione che sto subendo.
Dopo averli baciati entrambi, la mia Signora mi prende per il collare e comincia a farmi risalire sulle gambe,non ha fretta e si gode la mia lingua con la dovuta calma. Quando arrivo al suo monte di Venere è zuppa e mi ci butto dentro più vogliosa di lei.
‘Si leccamela e fammi godere.’
Prendo a leccarla dall’alto al basso e viceversa, le sue labbra sono ben aperte e la mia lingua scorre portandomi in bocca il suo piacere, che mi da ancora di più la voglia di continuare.
Monica geme sommessamente, anche se forse lo vorrebbe,non riesce a trattenere tutto il piacere che le sto donando. Solo poco prima di venire, scivola un pochino in basso.
‘Ora leccami il culo,voglio sentire la tua lingua dentro.’
Si allunga ancora un po’ fuori dalla sedia e appoggia le sue gambe sulla mia schiena mentre le ginocchia sono divaricate. Con le mani mi aiuto per aprirlo meglio, e ci ficco la lingua dentro come se fosse il mio cazzo.
Intanto lei si sta masturbando furiosamente col fallo di gomma facendo scivolare sopra la testa.
‘Si continua Maria,sto venendo.’
Non finisce quasi la frase che mi schizza in faccia il suo orgasmo mentre io ormai lecco dappertutto.
Come lei prima con me, ora io non mi fermo, voglio vederla godere ancora, e nella mia testa c’è la speranza che alla fine si voglia far scopare.
Ma i miei sogni sono presto delusi, Monica si alza e fa fare lo stesso a me, poi riprende lo strap-on e me lo fissa a metà coscia.
‘Adesso siediti,ho voglia di riempirmi tutta.’
Come mi siedo si mette sopra la mia gamba,e si fa scivolare lo strap-on nel buchetto.
‘Non ti muovere finchè non te lo dico.’
‘Va bene,dimmi tu cosa fare.’
Afferra l’altro cazzo finto e se lo entrare nella fica,penetrandosi fino in fondo.
‘Ora muovi piano la gamba e scopami nel culo.’
Faccio quello che mi ha appena detto e subito la sento urlare di piacere.
‘Si non sai com’è bello sentirsi fica e culo pieni.’
‘Non importa,quello che conta è che tu goda.’
‘Mm,divino,muoviti più in fretta,non ti far pregare.’
La gamba mi fa quasi male,ma aumento il suo movimento,ora si sta davvero sfondando il culo e la fica sopra di me,che per paura di vederla per terra,la tengo per i fianchi.
‘Ah godo,non smettere ora.’
‘Si godi amore.’
‘Sii,vengo,ahh.’
Mi blocca la gamba e la sento venire di nuovo,solo adesso è davvero esausta e si lascia coccolare fra le mie braccia.
Quando si alza è serena,poche volte l’avevo vista con quello sguardo così soddisfatto.
Mi toglie lo strap-on dalla gamba e si sistema prima d’andare in bagno.
Quando torna la vedo pensierosa e così le chiedo se ci sono dei problemi.
‘Uno c’è,ma vedrò di risolverlo in fretta.’
‘E quale se posso chiederlo.’
‘Devo trovare un vero uomo che mi scopi, non posso mica andare avanti coi cazzi di gomma.’
Non so se sentirmi umiliato o offeso, però me l’aveva detto che fra noi non ci sarebbe stato più il sesso di prima.
‘E poi così puoi provare il vero cazzo, sono sicura che ti piacerà. Anche se, tu avrai il tuo uomo, io il mio. Non mi andrebbe che lui scopasse un frocetto come te.”
Sono impietrito, non so che che dire la guardo mentre continua.
“L’unica cosa che ti permetterò di fare, ma questo vedremo in seguito, è controllare la dimensione del cazzo, magari facendogli un bel pompino. Non vorrai che una signora come me succhi tanti cazzi prima di trovare quello adatto a lei. ‘
Sono perplesso, ma le uniche parole che riesco a pronunciare sono ‘Hai ragione,è giusto così.’
‘Ora però pensiamo a cenare,ho una fame…’
In cucina preparo un bel piatto si spaghetti alla carbonara,di certo non ci faranno ingrassare con tutte le calorie che abbiamo bruciato.
Però non riesco a non pensarla con un altro,davanti a me,che fa l’amore,anzi sesso e neanche tanto calmo.
Il pensiero mi rovina quasi la serata passata a vedere la televisione,e mi abbandona solo quando mi addormento nel suo baby-doll,domani devo fare molte faccende,cominciando a far morire Mario per far definitivamente posto a Maria.
E’ già passato un mese da quando Mario ha lasciato il suo posta a Maria,con tutte le conseguenze di tale cambiamento.
Oggi lavoro a casa per mia moglie sbrigandole parte del lavoro da commercialista e facendo la casalinga. Ormai vestirmi da donna non è un problema come neanche truccarmi o fare tutte quelle attività tipiche dell’altra metà del cielo.
La mattina le preparo la colazione,poi dopo che lei è uscita,esco per fare la spesa,lavoro un po’ mangiando qualcosa di veloce. Poi prima che torni cucina per la cena,e una volta finito ci dedichiamo ai nostri giochi preferiti.
I tutto ormai lo faccio come Maria. All’inizio non è stato semplice, perchè nei negozi mi guardavo male, ma ora anche le commesse dei vari negozi, sono mie amiche e mi aiutano ad essere meglio me stessa.
Sono diventata una gran bella porcellina anche se in fondo mi manca la prova del nove,cioè andare con uomo.
Monica però vuole che sia ben pronta per questo passo,e solo quando mi reputerà in condizione di farlo,mi proporrà una serata a tre.
‘Penso sia arrivato il momento per farti provare cosa vuol dire andare con uomo.’
Me lo dice mentre stiamo cenando,e il boccone mi si ferma in gola.
‘Se lo dici tu sarà vero.’
La mia risposta però non la convince più di tanto e così mi chiede il motivo del mio tentennamento.
‘Lo sai che non possiamo andare avanti così,anch’io ho le mie esigenze..’
‘Lo so amore,ma tu mi sarai vicina,vero ?’
‘Certo che si schiocchina,ti potrei lasciare sola in un momento così importante per te,anzi per noi.’
Mi alzo e l’abbraccio,come sono stata stupida a dubitare del suo buon senso.
Dopo cena sono io a riprendere l’argomento.
‘Ma hai già pensato a qualcuno ?’
‘Per cosa ?’
‘Per fargli fare l’amore con noi.’
‘In realtà c’è uno che penso possa essere interessato e disponibile,è un avvocato che lavora in uno studio vicino al mio e che incontro spesso durante la pausa pranzo.’
‘E com’è dimmi,è un bell’uomo.’
‘Si è davvero carino,e poi è molto fine,proprio una bella persona,vedrò di chiedergli se vuole venire a cena da noi appena l’incontro.’
Per un paio di giorni Monica non mi dice più nulla,ma io cerco di preparami al meglio per quella serata,anche se non so quando sarà e soprattutto se lui poi vorrà anche me. Non credo che Monica le dirà tutto e scoprirà a cena chi sono. Passo almeno mezz’ora al giorno con un fallo finto ad esercitarmi nell’usare la lingua e prenderlo in bocca,il culo è discretamente aperto,mia moglie me lo prende quasi tutte le sere.
Poi una sera la vedo tornare con un gran sorriso.
‘Quale bella cosa ti è successa,stasera sprizzi felicità da tutti i pori.’
‘Allora ho visto Andrea,l’avvocato di cui ti ho parlato,e verrà a cena sabato,non sei contenta?’
‘Si.
In realtà la mia è una risposta poco convinta e Monica se ne accorge subito.
‘Vuoi che lasci perdere,se non ti senti pronta non se ne fa nulla.’
‘No anzi,penso che devo togliermi questo tabù che ancora ho nel cervello.’
‘Maria dimmi,sei sicura si o no,e sii sincera.’
‘Si amore lo voglio fare.’
‘Bene passeremo le due sere che mancano a sabato per farti migliorare ancora di più,voglio che diventi una perfetta puttana da bocca e culo.’
E così passo due sere a fare pompini ai suoi strap-on e prenderlo dietro,ma non mi lamento,anzi sono eccitata pensando che sabato sarò presa da un maschio con un vero cazzo. Questo è quello che spero anche se dello volte mi chiedo se lui mi vorrà,ma devo prepararmi ad essere veramente porca per lui.
Sabato mattina mi sveglio e sono agitatissima,anche se Monica m’aiuta in tutto,ho sempre paura di poter fare qualcosa di sbagliato,o peggio di tirarmi indietro all’ultimo minuto.
Solo quando mi devo preparare mi tranquillizzo un pochino,faccio una lunga doccia e mi sistemo per il trucco. Me lo faccio non troppo forte,solo esagero con le labbra,ma alla fine Monica mi dice che sono perfetta una vera puttana. Scelgo poi di mettermi un reggiseno imbottito e un perizoma in pizzo bianco,calze color carne molto velate,camicetta rosa e gonna blu. Non voglio sembrare un travestito volgare,insomma una da strada,ma apparire come una donna più che normale nell’abbigliamento, per fargli capire che so essere di classe, anche se il trucco fa apparire benissimo quello che voglio.
Monica invece si mette un lungo vestito da sera nero con profondi spacchi fino all’inguine,ad ogni passo le lunghe gambe fanno la loro comparsa,rendendola ancora più sexy e desiderabile.
Alle otto in punto squilla il campanello,Lei va ad aprire come me che aspetto vicino alla porta.
‘Ciao Andrea,ma che precisione.’
‘Le belle donne non si fanno aspettare sennò scappano.’ le risponde con un sorriso.
Poi si rivolge a me e mi guarda come stupito.
‘Tu devi essere Maria,sai che non t’immaginavo così carina?’
In settimana non avevo avuto il coraggio di chiederlo,ma Monica gli ha parlato di me. E una sensazione splendida e arrossisco, però mi ricompongo arrossendo leggermente.
‘Grazie,sei davvero gentile.’
Andrea ha portato dei fiori che sistemo in un vaso a centro tavola,poco dopo la cena è pronta e ci sistemiamo a tavola.
Mentre mangiamo la conversazione è molto informale,si parla di cose di poco conto cercando di non fare doppi sensi. Il nostro ospite fa onore alla tavola,soprattutto col dolce,una torta al cioccolato e panna che quasi si divora per intero.
Una volta finito Andrea e Monica si accomodano sul divano,mentre io preparò tre caffè.
Quando li porto loro due si stanno spogliando con gli occhi,l’atmosfera è carica di tensione erotica che si riaccende appena le tazzine si sono svuotale.
‘Allora Maria,non vorrei tu fossi troppo timida.’ mi dice Andrea fissandomi negli occhi.
Io non gli rispondo ma porto la mano sulla sua gamba,risalendo dal ginocchio fino all’inguine con estrema lentezza. Quando arrivo alla patta dei pantaloni sento che il suo pene è già duro e,senza esitare ulteriormente,lo tiro fuori.
In effetti è una mazza di tutto rispetto,ben superiore alla mia che di certo non sono scarso. Anche Monica lo guarda con voglia sapendo che presto sarà suo gustandoselo fino in fondo.
Con l’aiuto di mia moglie lo denudiamo completamente,come sempre lei è molto gentile con me e mi mostra come spogliarlo lo possa eccitare ancora di più. Appena lui si risiede avvicino le mie labbra a quel così bel membro.
Come mi ha insegnato Monica mi dedico prima ai testicoli,leccandoli e succhiandoli,ma a quel punto la mia voglia di cazzo è davvero troppo grande,e non resisto a prenderlo in bocca.
Mentre lo lecco avida mi tolgo la gonna ed il perizoma,il mio cazzo è già duro,ma non penso neanche lontanamente a toccarlo.
Monica capisce la mia eccitazione e vuole calmarmi un po’,così sento la sua mano sopra la mia testa che mi schiaccia su quel cazzo che arriva giù giù in gola. Capisco cosa voglia farmi capire,così mi riconcentro e mi dedico al cazzo di Andrea che ormai ho in bocca come lei mi aveva spiegato. Riesco a prenderlo tutto senza troppo sforzo ed è un qualcosa di bellissimo. Lo sento godere grazie al mio pompino,Monica lo bacia strozzandogli i gemiti in gola,ma so che sono io a dargli piacere.
‘Ora fermati sennò vengo subito.’
‘Allora mettimelo dentro.’ gli rispondo al massimo dell’eccitazione.
Mi sistemo carponi sul divano,loro due si alzano e mentre Andrea si sistema dietro di me,Monica si mette al mio fianco. E mentre con la mano di accarezza la parrucca donandomi la sua dolcezza,la sento sussurrarmi all’orecchio.
‘Ora amore rilassati e godi.’
Lui mi fa sentire la punta della cappella strusciandomela sull’ano,poi inizia a metterlo dentro con estrema prudenza,non sapendo che è tutta la settimana che Monica mi apre in attesa di questo momento. Comunque, mi fa male,ma non lo dico,anzi cerco di mascherare il dolore gemendo piano. Non riesco a rilassarmi come quando sono con lei, la tensione che ho prendendo per la prima volta un vero cazzo nel culo e mia mogli li accanto mi fa essere un po’ tesa.
‘Resisti amore mio,lo sai che dopo viene il bello.’ mi dice Monica in un orecchio.
‘Si lo so,e poi lui è così dolce.’
Andrea riesce a incularmi del tutto,poi lo lascia dentro senza muoversi per far si che i muscoli si adattino a quella presenza. Il dolore è quasi sparito del tutto,e ora voglio che mi scopi,il piacere sta arrivando alla testa e non so più resistere. Sentire la mani di Monica sulla schiena, mentre Andrea mi prende i fianchi mi da un’eccitazione tremenda. Lo voglio voglio essere la sua puttana e non resisto:
“Dai Andrea, muoviti, fammi sentire come fai godere una donna, fammi godere, come non hai mai fatto godere nessuno.”
Lui inizia a muoversi piano ed io a godere senza ritegno,si sente che sa quello che fa. Il suo sesso è durissimo, magnifico, vorrei allungare la mano dentro di me e toccarlo mentre mi apre.
Ogni volta che le sue palle sbattono sulle mie ho un sussulto di piacere,non è come coi falli di Monica,questa è carne viva ed è molto meglio.
‘Si ancora,sfondami di più,mi piace tanto. Voglio godere così.’
‘Sei proprio una porcella,ora te lo do come meriti.’
Il suo ritmo si fa serrato,mi afferra per le spalle per spingere più forte e farmi godere di più. Ogni tanto Monica glielo tira fuori e lo insaliva,e quando rientra mi apre con maggior vigore.
Ormai sono in delirio,la mia compagna mi sfiora il cazzo con le dita senza segarmelo,così mi eccita ancora di più come se già non lo fossi abbastanza.
‘Allora puttanella ti piace il mio cazzo ?’
‘Si è divino,scopami ancora ti prego.’
‘Ti sfondo finchè vuoi piccola cagna in calore.’
In realtà sta per venire ed io con lui,il mio cazzo è più duro del suo, anche se sballotta libero nell’aria.
Gli ultimi colpi che mi da sono estremamente violenti,poi mi sento schizzare dentro,è una sensazione nuova che non potevo neanche immaginare. Mi sento piena di un uomo e poco dopo vengo anch’io schizzando copiosamente sul divano mentre lui lo toglie da me.
Lui finisce sul divano ed io mi dedico subito a ripulirgli l’uccello,mentre Monica raccoglie con la mano lo sperma che ho dentro. Non ho fatto in tempo a leccarlo tutto che lei gli strofina contro la mano sporca,poi mi sorride e si mette davanti a me per leccarlo insieme.
Andrea si gode le nostre bocche senza dire nulla,solo il suo cazzo gradisce il trattamento tornando duro in breve tempo. Monica allora si toglie il vestito,sotto è nuda,già pronta per essere scopata,eccitante come poche altre donne e vogliosa al massimo.
Non da il tempo all’uomo ne di muoversi,ne di parlare,ma s’infila da sola il cazzo sedendosi sopra di lui.
‘Ora ti scopo io caro avvocato.’
‘Non chiedo di meglio bella signora.’
Lo cavalca subito in modo selvaggio,si vede che è tanto che non si fa una vera scopata,e che non vuole certo perdere tempo. Io mi piazzo dietro di lei come se avessi paura che possa perdere l’equilibrio,ma la cavallerizza non corre certo questo pericolo. E’ splendida la scena, ma appena mi giro, vedo il divano sporco del mio seme. So che fra poco lei si sdraierà e si farà prendere con una violenza inaudita, ne ha proprio bisogno, ormai è passato un mese da quando sono diventato Maria. Li osservo per un attimo, mentre Andrea le afferra le chiappe e le stringe con forza,lei gode in maniera quasi indecente,gemendo e urlando il suo piacere. Poi mi abbasso sul divano e mentre,con la coda degli occhi li osservo mentre con la lingua raccolgo dalla pelle ogni goccia del mio piacere. Quando ho finito mi alzo e lo guardo, lui capisce, così tira su Monica.
Lei si sdraia sul divano a gambe aperte invitandolo a prenderla come meglio crede.
‘Dai scopami ancora,dammi il tuo cazzo.’
‘Certo che sei proprio un gran porca,ma quant’è che non scopi.’
‘Tanto,ma ora ci sei tu.’
Andrea le apre le cosce e la penetra fino in fondo con un colpo solo,lei urla,ma di puro piacere.
Mi avvicino il più possibile ai loro sessi. La mia bocca si appoggia sul suo clitoride e inizia a succhiarlo, Mentre i miei occhi vedono il cazzo di lui che è sempre più ricoperto degli umori di Monica che ormai ha orgasmi a ripetizione. Prendo un dito e lo appoggio al buchetto del mio amore mantido del suo piacere,quasi senza sforzare lo metto dentro e inizio a farlo scorrere facendola godere ancora di più.
Lui ormai sta venendo e si ferma un attimo prima dell’atto finale.
‘Ti riempo la fica di sborra,dimmi che lo vuoi.’
‘Si riempimi tutta,ti supplico ti prego,voglio sentire i tuoi schizzi fino al cervello. Ormai sono settimane che non mi riempie nessuno lo voglio voglio che mi riempi tutta.’
‘Eccoteli ora,vengo,si vengo.’
Come con me le da un paio di colpi con forza,poi quasi si sdraia su di lei.
Sono entrambi sconvolti e non si muovono,sento i loro respiri affannati che cercano di regolarizzarsi con estrema fatica. Lui è ancora dentro di lei ma alla fine lei quasi lo spinge via e mi mostra la sua passera colante del piacere di entrambi. Non riesco a resistere a quella visione e prendo a leccargliela con una voglia unica,nella sua fica gli umori si mischiano allo sperma,ma è un miscuglio dal sapore unico ed inebriante.
‘Certo che non saprei proprio chi è la più maiala fra voi due.’
Andrea si sta riprendendo ed il suo senso dell’umorismo riesce fuori.
‘Guarda che non abbiamo ancora finito,vero Maria?’
La frase di Monica è di certo una provocazione e non una minaccia,ma Andrea finge di prenderla come tale e si copre con un cuscino.
‘Non so se posso resistervi,mi appello alla clemenza della corte.’
‘Te la do io la clemenza,a colpi di lingua.’ gli risponde Monica avvicinandosi sorniona.
Mentre lei si è inginocchiata sul divano e inizia a leccargli l’asta,io mi metto fra le gambe di Andrea e mi dedico alle palle. Anche se fisicamente provato lui non si tira indietro,anzi ci incita a farglielo tornare duro al più presto. Così diventiamo entrambe più golose,la mia bocca sale fino a trovarsi davanti quella di Monica,ed iniziare così un pompino in coppia. Mentre le nostre labbra scivola insieme su è giù e ci baciamo con passione,le lingue non smettono di torturargli piacevolmente il cazzo che in breve torna duro. Sembra ancora più assatanato di prima come se ora non veda l’ora di romperci. e infatti mi ordina di mettere a pecora per terra, io velocemente mi giro e mi metto a pecora, e quando sono come vuole lui, sistema Monica sopra di me mettendola nella stessa posizione. Sento i suoi seni turgidi sulla mai schiena e il suo sesso si appoggia appena sopra il mio culetto,è già umido e bagnato e mi eccitata da morire. e così il suo cazzo inizia a scivolare fra i due buchi posteriori,fino a quando non finisce dentro il mio.
Ma ci sta ben poco per finire in quello di mia moglie.
‘Così inculo tutte e due le mie troietta.’
Va avanti così,sodomizzando tutte e due in continuazione. Tutte e due godiamo come delle pazze e il mio sesso è sempre più duro,poi prende Monica e la fa mettere a carponi per terra.
‘Dai Maria mettiglielo dentro.’
Io non so che fare,ormai e da un mese, da quando sono Maria che mia moglie me l’ha in pratica proibito,ma è lei stessa a dirmi di farlo.
‘Dai Maria,mettimelo nel culo senza fare storie.’
Così mi piazzo dietro di lei e la penetro dietro.
Aperta com’è entra subito e senza tanti sforzi.
‘L’hai messo tutto dentro ?’ mi chiede Andrea toccandosi i testicoli.
‘Si è dentro perchè ?’
‘Perchè ora t’inculo io.’
Lui mi apre le chiappe coi pollici e senza esitare me lo sbatte dentro,spingendolo fino in fondo.
‘Ora rilassati e lasciati andare il ritmo lo detto io.’
Così prende a muovermi avanti e indietro,nel primo caso sono io a spingerlo nel culo di mia moglie,nel secondo lo prendo io.
Messo così in mezzo non posso che godere come una pazza e sento Monica che si masturba la fica. Sentire il mio cazzo che riempie il culetto di Monica e sentirlo diventare sempre più duro a ogni colpo di Andrea mi eccita sempre più. Sono tanto presa che non presto nessuna attenzione a Monica che si masturba,per un momento sto tornando ad essere uomo, anche se ormai preferisco la mia parte femminile.
‘Allora porcelline state godendo ?’
‘Sii.’ rispondiamo quasi in coro.
Essendo la più sollecitata sono anche la prima a venire, riempendo il culo di Monica di sperma, ma Andrea, non permette al mio sesso di diventare floscio continuando a pomparmi come un forsennato sino a che mi riempie , anche se Andrea non resiste molto di più e presto anch’io sono bella piena di sborra.
Con l’aiuto di Monica ripulisco per l’ultima volta il cazzo di Andrea che poco dopi ci lascia ormai sfinito,ma promettendoci di tornare presto.
Quando finiamo a letto è lei a chiedermi com’è stato.
‘Bellissimo,e poi Andrea non è stato mai violento, ma sempre molto attento a non farmi male.’
‘Sono contenta per te,e anche per me,un po’ di cazzo mi ci voleva proprio.’
“Devo confidarti che mi ha lasciato con una certa voglia, speravo si fermasse tutta la note con te, e poi la mattina si potesse fare qualcosa insieme. ma è stato bello così. Solo che io ti ho scopata anche se tu m’avevi detto di non farlo più.’
‘Che c’entra,stasera è successo qualcosa di speciale e poi lui era da solo,non vedo come si poteva fare diversamente,ma adesso non prenderci il vizio.’
Me lo dice ridendo ed io finisco col ridere con lei.
Alla fine c’addormentiamo abbracciandoci a vicenda dopo quella che è stata una delle serate più belle della mia vita.
Per chi vuole leggere altri racconti raccomandiamo il blog di Serena
http://serenathemiss.wordpress.com/ La nostra vita procede bene,ormai Maria si è completamente abituata alla sua nuova vita ed è felice. Solo la nuova situazione inizia a star stretta a Monica che,anche se non dovrebbe succedere,si ritrova sempre me fra i piedi.
Fino a che non decide di avere una serata tutta per se.
Nel pomeriggio m’avvisa per telefono di non farmi vedere in casa perchè in serata verrà con un uomo per fare sesso senza di me,il che vuol dire non solo non poterla vedere godere,ma neanche poterlo fare da sola perchè se mi sentono sono guai grossi. Come butto giù il telefono un’incomprensibile gelosia mi prende la testa,mia moglie,la mia donna,a letto con un altro e per giunta senza di me !
Sono stravolta e così faccio la più grande delle sciocchezze.
Faccio un piccolo buco fra la mia nuova camera,accanto alla nostra, quella dove abbiamo fatto sesso sino a qualche tempo fa,e che ora è la mia, quella di Maria. Solo quando lo decide lei dormiamo insieme,soprattutto perchè la mattina mi alzo prima per preparagli la colazione e portagliela a letto,così lei può dormire un po’ di più e viene svegliata dal profumo di caffè e non dalla sveglia.
Così con quel buco posso spiarla a sua insaputa, poi cerco di nasconderlo con un vaso di fiori,quindi mi chiudo in camera e aspetto.
Lei torna verso le dieci con un ragazzo di colore e finiscono subito sul letto.
Li vedo mentre si spogliano a vicenda,sarebbe meglio dire mentre si strappano i vestiti di dosso,e nudi si avvinghiano fra le lenzuola.
Vedere Monica così presa mi eccita non poco,inoltre il ragazzo è davvero molto ben fornito. E mentre loro fanno sesso in tutte le maniere mi ritrovo col cazzo in mano a masturbarmi in continuazione,mai sazio della loro visione. Non so se mi eccita di più vederla così,troia,farsi aprire e godere in tutti i modi o guardare quell’uomo,con’ quell’enorme mazza.
Monica è davvero scatenata,offre tutta se stessa a quel giovane,prendendolo in bocca e in ogni buco che le ha dato la natura,sembra quasi un’assatanata e non gli da mai il tempo di riprendersi da un orgasmo che lo prepara a quello successivo.
Anch’io non riesco a trattenermi e mi sego in continuazione.
So che è sbagliato,ma è difficile non godere,guardandola e sentendola godere così. In più vedere un uomo così dotato e con quei bei muscoli !
Così mi sborro più volte nelle mani e lecco il mio sperma sognando che sia quello di quel ragazzo.
Dopo alcune ore a quei ritmi forsennati lui crolla e non potrebbe essere altrimenti,le dice che si è fatto tardi e,una volta rivestito,se ne va da casa nostra.
La vedo felice e gioiosa,anche se sembra ancora vogliosa,ma sono stanca e mi butto a letto.
Monica passa dalla mia camera,la sento camminare vicino a me e vicino al buco,spero che non se ne accorga e finisco col crederci,perchè,credendo che dorma,non mi disturba e se ne torna sul letto,dove s’addormenta poco dopo.
La mattina si sveglia prima lei e per me inizia un lungo incubo.
‘Frocio bastardo,alza il tuo lercio culo e vieni con me.’
Io non capisco,sono ancora assonnata,ma la seguo in camera da letto.
Come entriamo lei mi spinge contro il vaso di fiori che doveva coprire il mio spioncino e subito si mette ad urlale.
‘Allora pezzo di merda,cos’è quello ?’
‘Cosa amore,il vaso ?’
‘Non prendermi per stupida come se non fossi già incazzata di mio,il buco stronza.’
Non so che dire,colta sul fatto e senza possibilità di fuga,decido di dirle tutta la verità sperando che mi comprenda.
‘Amore il buco l’ho fatto io ieri,saperti con un altro mi ha mandato in tilt il cervello,mi sono sentita inutile e la gelosia mi ha accecata.’
Mi butto ai suoi piedi chiedendo perdono,ma Monica è inferocita.
‘Perdono un cazzo,sei solo una cretina,per di più hai tradita la mia fiducia,dovrei solo sbatterti fuori di casa,ma non ci riesco,però questa me la paghi,eccome se me la paghi.’
‘Monica ti prego non essere cattiva,io non lo sono stata”
“Ora seguimi frocio che non sei altro”
Mi porta in camera mia e mi spinge sotto il buco urlandomi la sua rabbia
“Guarda, stronza, guarda che hai fatto. Non potevo crederci neanche io ieri sera. Hai bagnato il muro. frocio che non sei altro. Ti sei masturbato come un pazzo e non hai neanche pulito !”
Rimango li a guardare non so che dire.
“Non dici niente ora brutto frocio e fai bene. Ora non ho tempo,però quando torno a casa facciamo i conti.’
Va in camera sua si prepara e poco dopo esce di casa imbufalita come prima.
Passo il pomeriggio col terrore del suo castigo e,quando torna,mi sento quasi sollevata,almeno l’attesa è finita.
Spero per un attimo che la collera le sia passata,ma come chiude la porta,capisco subito che non è così.
‘Stronza sdraiati a terra che ora ti faccio lavorare per bene.’
La vedo poggiare un sacchetto di un noto negozio d’abbigliamento sportivo mentre mi sdraio al centro del tappeto. Lei si spoglia completamente e si siede sul mio viso mettendomi il suo sesso in faccia. M’accorgo subito che è sporco di sperma maschile,ma dall’odore non può essere quello di ieri sera.
‘Serva pulisci la tua padrona, se sei brava ti racconto cos’è successo oggi pomeriggio.’
Così inizio a leccargliela,il sapore è forte,ma mi faccio coraggio e con la lingua cerco di toglierle tutto quello sperma da dentro la vagina. Ma più la lecco più mi eccito,anche se il suo tono è veramente cattivo.
‘Sai stronza, oggi è arrivato un corriere nuovo, davvero un bel ragazzo,bello muscoloso ma senza esagerare,così l’ho portato nel magazzino e mi sono fatta scopare per bene,non sai che gran cazzo che aveva,mi ha davvero aperta come se quello di ieri sera non mi fosse bastato. Alla fine ho pensato a te così l’ho fatto venire dentro e ora tu puoi leccare il suo orgasmo,vero che sono brava ?’
Vorrei dirle che è una puttana e pure stronza,ma non ci riesco,mi sta umiliando completamente però dovevo sapere che saremmo arrivati a questo punto. In più che posso dire il mio cazzo parla per me. E duro,durissimo,quasi godo sentendola parlare così. Deve sapere che non potevo credere che si sarebbe per sempre accontentata di farmi il culo e farsi leccare da me.
Così cerco di salvare il salvabile.
“Brava amore,hai fatto bene, sono contenta che ha goduto da donna vera.”
Insomma cerco d’assecondarla sperando che sia finita li,non l’avevo ami vista così seria,ed a essere sincero anche se il mio cazzo era sempre più duro,avevo sempre più paura e infatti non finì li.
Monica non pensa che me la possa cavare con così poco e quando si sente ben pulita si alza e mi fa spogliare. Una volta nuda mi fa sdraiare sul tavolo e mi lega le gambe a quelle del tavolo in modo che le abbia ben aperte,e le braccia stese in avanti vengono fissate alla maniglia del cassetto.
Quando ha finito si ferma un attimo a guardarmi, quasi questa situazione la ecciti ancora di più di quello che immaginava, è soddisfatta del suo lavoro e se ne compiace.
‘Ora ti farò soffrire sul serio,così capirai chi comanda qui dentro.’
Prende il sacchetto e ne tira fuori un frustino da equitazione,quando si gira vede nel mio viso il terrore.
‘No ti prego quello no,sfondami come vuoi,ma non mi frustare.’
‘Taci cagna,so io quel che meriti per la stronzata che hai fatta.’
Si mette al mio fianco e comincia a par passare la paletta che sta alla fine del frustino nel solco del mio culo fino ad arrivare ai testicoli. Lo fa lentamente,come se non sapesse che così è terribilmente eccitante,e infatti il mio cazzo da chiari segni di vita. In più,non essendomi accorta di aver perso del seme sono eccitata,alzo un po’ la pancia e lascio che il mio sesso si metta dritto tra la pancia e il tavolo e mentre mi accarezza i testicoli inizio a muovermi.
‘Ma guarda la mia puttanella,sembra gradire il trattamento e soprattutto come sempre mostra la sua porcaggine. Non riesce nemmeno a trattenersi e si scopa il tavolo.’
Me lo dice divertita,ma so bene che presto quel ‘trattamento’ sarà ben diverso.
Infatti subito dopo una frustata mi prende su entrambe le natiche,rilassata come sono mi fa ancora più male,ma nonostante ciò non urlo,subito mi blocco,non mi muovo più come scopare il tavolo.
‘Ti faccio il culo a brandelli puttana guardona.’
Non finisce a dirlo che una serie di frustate mi arrivano sul culo,sono colpi forti e non riesco a trattenere il dolore ed infatti urlo. Invoco pietà,ma’lei mi benda con una calza,poi prende le sue mutandine e me le ficca in bocca per non non sentirmi più e torna a frustarmi ancor più forte di prima.
Sento la pelle bruciare ogni volta che mi colpisce,le più dolorose sono quelle che arrivano sul buco e che sfiorano le palle e il cazzo,che lei, giustamente dopo le prime frustate ha fatto mettere per aria,e va bene quando non mi prende su tutta la parte genitale.
Non so per quanto va avanti,a me sembra che il tempo si sia fermato,mi ritrovo a piangere per il gran male ma neanche ciò la fa smettere. E’ un dolore atroce, che non avevo mai provato prima. In più chi averebbe mai pensato che mia moglie si sarebbe trasformata in una così sadica Mistress.
Anzi Monica sembra posseduta da una forza animale,non ha mai avuto una gran muscolatura,ma picchia forte e l’intensità delle frustate sembra non scemare mai.
Quando finalmente si ferma ho le fiamme al culo,lei mi slega e mi ritrovo per terra,distrutta dal dolore.
‘Alzati e vieni in camera che non ho finito troia.’
Più che camminare mi trascino dietro di lei che apre l’armadio e mi mette davanti allo specchio.
‘Guarda come ti ho ridotto il culo,guardalo bene e poi dimmi se valeva la pena fare la guardona.’
Quando lo vedo quasi svengo,è completamente ricoperto di strisce rosse fra le quali quasi non si vede carne intatta.
‘No amore,ho sbagliato,ma quel che è peggio è che ti ho delusa.’
‘Almeno l’hai capita,adesso però devo finire di punirti.’
‘Si fai quello che ritieni più giusto.’
‘Vai sul letto e mettiti come la troia che sei.’
Non c’è bisogno che dica altro,mi sistemo a carponi sul letto mettendo il culo ben in alto e le gambe aperte,preparandomi ad essere sodomizzata.
Quello che non capisco è perché lo voglia fare,sa che mi piace e quindi non sarebbe una gran punizione,visto che finirei col godere.
Monica infatti non prende uno dei soliti dildi o strap-on che usa su di me,ma uno gonfiabile preso tempo fa e mai provato. L’abbiamo comprato insieme incuriosite dalle sue dimensioni da gonfio,spropositate per quanto siano gigantesche,ma poi nessuna delle due ha mai trovato il coraggio di provarlo.
Prima di ficcarmelo dentro mi sputa un paio di volte sul buchetto,ma quando mi penetra sento solo un gran male più dovuto a come sono ridotta che alle dimensioni del dildo.
‘Amore ti prego fai piano,mi brucia troppo.’
‘Taci cagna,questo non è ancora niente.’
Me lo ficca tutto dentro fregandosene delle mie lamentele per poi lasciarmi così,con il culo aperto,e andare in sala a prendere la busta che conteneva il frustino per sistemarla sotto il mio cazzo.
“Lo so che ti chiedi che faccio, ma ti spiego subito, so che sei un porco e anche se ti punisco, so che tu lascerai uscire da te la tua putrida sborra e non voglio che tu mi sporchi il letto.”
Anche se ho il culo infiammato, il mio sfintere non ci mette molto ad adattarsi a quella presenza,ed io ha provare un certo piacere come aveva previsto lei.
Ma Monica comincia a gonfiarlo,all’inizio è quasi gradevole,ma dopo è un inferno.
Le sue dimensioni diventano disumane e così urlo di dolore forse peggio di prima.
‘Basta amore,mi stai rompendo tutta.’
‘Taci cagna è quello che meriti per aver sbagliato.’
‘Ti prego non resisto più.’
‘Allora non hai capito niente,finchè non si gonfia del tutto tu stai li e zitta.’
“No tu non mi hai capito,ahh,mi stai spaccando tuttaa !”
Dal mio cazzo escono delle gocce di sperma,così inizia a pompare con più forza,e ad ogni aumento di dimensione urlo sempre di più,fino a quando non sento che non si gonfia più nonostante le sue pompate. Sadicamente passa un dito su tutta la circonferenza del dildo,così da farmi rendere ancora più l’idea di quanto sia piena. In effetti sto male sul serio,penso che sia diventato di almeno quaranta centimetri con un diametro proporzionato alla lunghezza. In più dopo aver goduto di nuovo,mi sono rilassata ed ora dolorante sento maggiormente la dimensione.
Ma Monica non è,purtroppo per me,ancora soddisfatta.
Così prende a muoverlo,facendone uscire una piccola parte per poi farla rientrare e,per quanto sia costretta a far piano son dolori. Anche se amo prenderlo dietro,quel dildo è davvero troppo grosso,e non penso solo per me,per quanto cerchi di rilassarmi riuscirci mi è impossibile. Quando lo sfila del tutto mi sembra quasi di rinascere per poi quasi svenire e sento di nuovo il mio sesso godere,come se uscendo mi avesse rilassato del tutto i muscoli anali,finchè non la vedo davanti a me.
‘Certo che sei proprio una porca dentro,mezzo metro di cazzo non ti ha fatto niente,anzi, come si voleva dimostrare sei tanto troia che sei anche venuta.’
Non riesco a risponderle,solo la voglio ringraziare e così apro bocca.
“Grazie amore per la punizione,me la sono proprio meritata”
“Pensi che abbiamo finito ? Un cazzo ! Ti sei pure divertita puttana,guarda quanto seme c’è nel sacchetto. Ora vieni con me.”
Mi prende per un braccio e mi porta in bagno dicendomi di sdraiami nella vasca e non ci metto molto a capire quello che ha in mente.
Con una mano mi sistema la testa sul fondo della vasca per poi mettersi a cavalcioni su di me col la fica ad un paio di dita dal viso.
“Mettiti subito in testa che quello che non bevi poi lo lecchi sono stata chiara?”
“Si amore,sono la tua schiava e puoi fare di me ciò che vuoi.”
Non finisco quasi la frase che i primi getti d’urina m’arrivano alla bocca,all’inizio d’istinto la chiudo per poi riaprirla in preda ad un raptus di libidine. E’ calda con un sapore aspro ma nello stesso tempo dolce e così inizio a bere tutto quello che finisce fra le mie labbra. Quando ha finito di pisciarmi in bocca la ripulisco con la lingua, ne avrei voluta ancora, ma lei s’allontana dicendomi di lavarmi e che stasera dormirà da sola.
Apro l’acqua calda e mi lavo a lungo,mi sento sporca e soprattutto aperta ma in qualche modo ho avuto ciò che infondo volevo,una moglie padrona di me che fa col mio corpo ciò che vuole.
Ma da domani anch’io avrò una vita tutta mia,senza che lei ci possa entrare, anche io voglio un uomo che mi possa soddisfare, come anche lei ne a bisogno. L’importante è che poi io e Monica torniamo sempre qua, insieme nella nostra casa, perchè comunque senza di lei io non saprei vivere ed essere me stessa, Maria.
Per chi vuole leggere altri racconti raccomandiamo il blog di Serena
http://serenathemiss.wordpress.com/ In città si svolgerà una riunione molto importante coi principali clienti dello studio di Monica ,la quale prende l’occasione di ospitare Jenny, una collega di un’altra città con la quale aveva collaborato. Siccome Jenny non aveva mai visto la nostra città, lei le chiede se può anticipare l’arrivo al Sabato cosa che la collega gradisce.
La mia Monica è felice, non vede l’ora di avere un “amica” con cui trascorrere il week end, soprattutto dopo che sono diventata Maria non era più la stessa cosa. Anche se erano sempre sposati lei non aveva più un uomo con cui stare. In più, ora, era diventata insaziabile, non sapeva più resistere, stava recuperando da quando prima, con Mario lo faceva solo una volta al massimo due alla settimana.
Quando usciva la sera, si ritrovava in macchina di sconosciuti a fare pompini e a farsi scopare. Ma questo week-end sperava fosse diverso. Soprattutto con l’arrivo di Jenny.
Sabato mattina arriva Jenny.
Io ho spostato tutte le mie cose nel ripostiglio, dove è stato messo un lettino, così che possa dormire li. Infatti sono stata presentata a Jenny come la cameriera, che vive in casa e dorme di solito nella camera che per l’occasione le è stata data, cioè la camera degli ospiti, proprio accanto a quella di Monica. Nel saperlo Jenny si sente in colpa, ma subito la tranquillizzo dicendole che è già fortunata, Monica è una signora dolce e sensibile e si sta benissimo anche nella nuova camera.
Così Jenny si sistema e il pomeriggio va con Monica a fare shopping. Mentre sistemo casa togliendo la polvere e mettendo tutto in ordine. Finito di farlo non resisto ed entro nella mia camera, quella che ora è di Jenny.
A terra ci sono delle splendide decolté rosse, quelle con le quali è arrivata,e non resisto. Mi sdraio a terra e inizio a leccarle, in pochi attimi il mio cazzo è durissimo. Le lecco e non riesco a trattenermi, devo far uscire il mio cazzo dalle mutandine. Man mano che le lecco salgo sul lato della scarpa, sento il suo profumo che m’inebria. L’odore del suo piede mi piace molto, così prendo una scarpa e la metto sotto il mio sesso.
Infilo il mio cazzo nella punta e mi sdraio, la scarpa lo contiene e i testicoli sono ormai dentro e con la parte posteriore della scarpa mi sfiora il buchetto. Mentre la mia lingua continua a muoversi su e giù dala scarpa, mi sto scopando una scarpa di Jenny mentre ho un bocca l’altra.
Sono veramente porca, ma ho troppa voglia di godere, finchè sento arrivare l’orgasmo. Non posso godere nella scarpa, così la sfilo, le metto una accanto all’altra e in ginocchio mi masturbo, lasciando cadere il mio sperma su quella pelle lucida.
Finito di godere mi guardo e vedo nello specchio una vera maiala.
Il perizoma alle ginocchia, la gonna alzata e le autoreggenti calate a mezza coscia. Vorrei scappare, ma vedo le scarpe di Jenny sporche così m’abbasso e con la lingua lecco il mio orgasmo, poi sistemo le scarpe ed esco.
Ma non riesco a muovermi che suonano alla porta e un brivido mi corre lungo la schiena.
Non saranno già Jenny e Monica che tornano, anche perchè non ho ancora preparato niente. Per fortuna quando apro è un venditore, che non faccio nemmeno entrare. Vedo che mi guarda in modo un po’ strano, ma non ci faccio attenzione e così vado in bagno. Li mi accorgo del motivo del suo guardarmi strano, per fortuna non era Monica, sennò chissà che guaio avrei passato.
Il rossetto era tutto sfatto e soprattutto avevo del seme sulla guancia. Così mi sistemo e vado in cucina a preparare la cena. Niente di che, preparo quello che ci eravamo già dette, cioè funghi ripieni di crema di piselli e pezzettini di’speck,pennette con asparagi e’petto di pollo’in salsa paprika e un souflé di formaggio con crocchette di patate al prezzemolo.
Il vino lo avrebbe scelto nel pomeriggio Monica con Jenny essendo lei l’esperta in quel campo e non volendo rischiare di fare brutta figura. Voleva che fosse tutto perfetto così che Jenny si potesse ricordare delle splendide giornate.
E’ quasi ora di cena, ho preparato la tavola, con tre posti, perchè ero si la cameriera, ma vivendo da lei mangiavamo insieme, a meno che non ci fossero occasioni particolari. E quella sera sapevo che avremmo mangiato tutte e tre insieme. Puntuali come un orologio svizzero, Jenny e Monica suonano alla porta, apro loro e le vedo sorridenti e beate, come se avessero trascorso una giornata divertente. Gli do una mano’ a portare in casa tutti i pacchetti delle spese che hanno fatto e poi le faccio accomodare a tavola. Ormai è tutto pronto, giusto il tempo di darsi una rinfrescata e poi tutte e tre li in sala a mangiare. Il vino che ha scelto Monica è buonissimo e invita alla compagnia.
Infatti, finito la cena, Jenny vuole fare due chiacchiere.
“Fra il viaggio e lo splendido pomeriggio con te Monica stasera sono un po’ stanca, se non è un problema, mi piacerebbe stare tranquillamente sul divano a fare un po’ di conversazione e poi andare a dormire.”
“Certo Jenny, sei tu l’ospite e non vorrei farti stancare troppo, accomodiamoci pure nel soggiorno, mentre Maria sistema la sala.”
E così loro vanno sul divano a parlare, le sento ridere e divertirsi.
Io sistemo tutto per bene e poi vado da loro. Sembra andare tutto al meglio, è come se fossimo amiche da tanto tempo, sino a che Jenny non vede la foto del matrimonio tra Mario e Monica e chiede spiegazioni.
“Monica, ma chi è quell’uomo, non me lo hai presentato.”
Io abbasso gli occhi, mi sa che divento anche rossa mentre Monica con tutta la naturalezza che la contraddistingue le risponde.
“Quello è Mario, il mio ex marito, è stata una bella storia, ma purtroppo ora non c’è più.”
“Perchè che gli è successo ?” le chiede l’amica stupita.
“Che dire, se n’è andato, a voluto cambiare vita.”
“Mi dispiace Monica.” le dice mettendole una mano sulla spalla.
“Non ti preoccupare, all’inizio è stato difficile ma ora, non sai quanto sono felice, mi ha dato una nuova vita.”
E mentre lo dice mi guarda e mi sorride, quasi come ringraziarmi.
Io ritorno tranquilla, e subito si parla di altro, fino a che, Jenny non crolla per la stanchezza.
“Perdonate ma sono stanca vado a dormire.”
E tutte e due in coro le auguriamo la buona notte.
Ci alziamo per guardarci negli occhi, ma Monica va verso camera sua senza dirmi nulla, in fondo non ce n’è neanche bisogno.
Così dopo aver sistemato il soggiorno me ne vado a dormire anch’io.
La mattina, come avevamo già disposto con Monica, mi alzo presto per andare a comprare le brioche fresche e preparo la sala da pranzo per la colazione. Stamattina niente colazione a letto per la mia amata, c’è Jenny nell’altra stanza. Sistemato tutto, vado in camera a prendere le mie cose e dopo in bagno per sistemarmi. Sono ancora un po’ rintronata, anche se sono già uscita, così non penso a Jenny e mi dimentico di chiudere la porta del bagno. Sistemo i vestiti sulla vasca e poi nuda, mi avvicino al water, se c’è qualcosa alla quale non mi sono mai abituata è fare la pipì seduta e così rimango in piedi. Proprio quel momento si apre la porta, è Jenny che per un secondo rimane impietrita, non sa che dire e richiudendo la porta corre in camera sua.
Anch’io, non so che dire ne che fare, ma poi mi riprendo e inizio a sistemarmi per bene togliendo anche qualche pelo di troppo.
Con un po’ di timore vado in camera sua, lei è seduta sul letto come se mi aspettasse con in mano le sue scarpe rosse.
“Che fai entra e chiudi la porta.”
E io così faccio senza dire niente.
“Allora, è per quello che ieri sera avete chiuso velocemente il discorso di Mario ! In più, il mio naso è sopraffino e ho sentito odore di maschio qua sopra, sbaglio ?”
La sua domanda è perentoria, decisa. Mi sento subito sua e m’inginocchio e stringendo le mani cerco di scusarmi.
“Si perdonami, scusami, ma non ho resistito.”
“In più, una mi sembra più grande dell’altra !”
Abbassandomi prendendo tra le mani le sue caviglie e bacio il dorso del piede.
“Si scusa non ho resistito ti prego perdonami.”
“Alza quegli occhi e guardami.”
Li alzo e vedo che si è alzata la minigonna e spostato le mutande lasciando uscire un enorme cazzo. Rimango a bocca aperta dalla meraviglia di quella mazza.
“Brava, Maria, se vuoi che ti perdoni vediamo cosa sai fare ?”
Io mi alzo e inizio subito a baciare e leccare come un cono gelato quello splendido enorme cazzo. E’ ancora un po’ floscio, ma con le mie cure diventa subito duro, Jenny sin da subito inizia a godere ed appoggiare le mani sulla mia testa e inizia a gemere.
“Sei una zoccola nata, ora comprendo meglio le parole di Monica di ieri sera continua, dai voglio godere.”
E così prendo quello splendido gelato tutto in bocca.
Per fortuna, Monica aveva preso uno strap-on molto grande per insegnarmi a fare delle splendide pompe. Ed infatti il suo cazzone entra facilmente in me, ora ho imparato a non sentire più i clonati di vomito e a respirare con il naso.
Lo lascio entrare in bocca mentre continuo a leccarlo tutto intorno, con le mani le afferro le chiappe, ma finisco ben presto con lo sfiorarle il buchetto.
‘Si Maria, così, mi stai facendo venire, sei una pompinara nata.’
Non so da quanto Jenny non godesse così tanto, ma quel servizietto la fece proprio impazzire ed in breve mi venne copiosamente in bocca.
Non avevo mai ricevuto tanto sperma, sembrava non finire mai. Continuavo a mandarlo giù e più lo facevo e più quello splendido cazzo lasciava uscire piacere puro.
Non ce la facevo più, stavo per aprire la bocca, ma per fortuna quel cazzo enorme finì d’eruttare sborra calda dal sapore dolcissimo. Così ripresi fiato senza però lasciarmi scappare quella splendida mazza di bocca. Poi prendo le sue palle tra le mani e mentre le stringo succhio forte la sua asta, come per voler estrarre tutto il nettare possibile,finchè si rilassa un attimo e mi alza la testa.
“Ora vado a mangiare qualcosa, ho bisogno di energie, poi insieme andiamo a svegliare Monica. Ma tu sistemati un po’ non voglio che sembri una baldracca di strada. Dimenticavo sie stata fantastica.”
Esce dalla camera e rimango come un sasso per le sue parole, ma poi vado in bagno per guardarmi allo specchio. Non me ne ero accorta, ma avevo rossetto ovunque e la parrucca si era spostata leggermente, così mi sistemo e vado in sala.
Jenny sta sorseggiando un succo mentre mangia una brioche, la vedo felice e come finisce il succo inizia ad interrogarmi.
“Allora racconta, come svegli di solito la tua Padrona, tanto ho capito che eri Mario e ora sei la sua serva tuttofare.”
“Dipende da cosa mi chiede. Di solito nel week-end la sveglio verso pranzo, massaggiandogli, baciandogli e adorando i suoi splendidi piedini.”
“E’ quello che pensavo, oltre a essere una grande assaggiatrice di cazzi sai essere molto dolce con lei.”
Mentre lo dice mette una mano sotto la gonna.
“Togliti il perizoma, mentre la svegli dolcemente voglio farti mia. Mi sono spiegata ?”
“E come?”
“Be mentre tu infila la tua testa sotto le coperte per occuparti dei suoi piedini il tuo culo è bello in vista. Ovvio…”
Lo dice come se fosse la cosa più naturale del mondo, ma io sono preoccupata, per come la prenderà Monica. Già ho fatto un errore facendomi scoprire da Jenny. Ma farmi scopare davanti a lei…
Ma Jenny è decisa, si alza e mi porta in camera da letto dopo avermi tolto il perizoma e li mi fa segno con un dito, come dire muoviti.
Appena sono appoggiata sulle coperte e Jenny vede il mio culetto appoggia la sua asta fra le mie chiappe. Per fortuna è ancora un po’ molle, ma fa presto a diventare duro. Appena sono sotto le coperte sento Monica svegliarsi, lo capisco dal movimento dei piedi e anche Jenny se ne accorge.
“Buon giorno, ben sveglia splendido amore. Il risveglio di oggi sarà meraviglioso, rilassati e godi di questi momenti.”
All’inizio toglie il piede dalla mia bocca, non so se Jenny se ne accorge, ma mi infila con un colpo secco il suo membro enorme fino in fondo. Emetto un gemito di dolore e così Monica allunga di nuovo i piedi, anzi me ne spinge uno in bocca.
“Zitta, che se no mi sveglio male.”
Così inizio a succhiare, leccare baciare i suoi piedi, mentre Jenny inizia a scoparmi sempre con più foga. Dopo l’orgasmo di prima di certo non ci metterà un attimo a venire, sento le sue mani sui miei fianchi mentre cambia il ritmo della scopata e inizio a godere.
Vedo le gambe di Monica allargarsi e la sento godere, immagino che si stia toccando ma da quella posizione non posso vederla così bene.
Ma quello che conta è che stiamo godendo tutte e tre e soprattutto io.
Godo dei piedi della mia signora che ho in bocca e che adoro.
Godo del cazzo di Jenny che mi riempe fino all’intestino mentre le sue palle sbattono contro le mie.
Godo del mio cazzo che pulsa di vita propria mentre mi sento la più felice delle serve.
Sino a che Jenny non viene riempiendomi il mio culetto ormai sfondato dalla sua possente mazza. Lo riempie per bene per poi mi fa uscire dalle coperte e subito dopo m’infila l’asta in bocca.
“Non vorrai che una dolce signora come Monica senta il sapore del tuo culo quindi puliscilo bene.”
Non me lo faccio ripetere due volte e inizio a succhiare ogni goccia di piacere mentre ne sento scivolare fuori dal mio culo un po’, ma non ci faccio caso. Mentre l’ho fra le labbra lo sento diventare un po’ floscio ma poco dopo lo risento rinvigorire e così lei mi spinge via.
Scopre Monica togliendole la coperta da dosso e la scopre mentre si tocca dentro lo slippino che sfila dolcemente prima di mettersi sopra di lei nel più classico dei sessantanove. Io non riesco nel vederle così e non toccarmi col seme di Jenny che mi cola tra le gambe ci metto poco ad arrivare al limite dell’orgasmo. Non so dove venire così prendo il mio cazzo e lo infilo nell’autoreggente che ormai dietro è sporca. Mi masturbo con la calza mentre l’altra mano corre sul mio buchetto aperto come a volerlo tappare e in attimo ho un orgasmo disumano che mi fa riempire la calza di sperma. Poi da vera maiala,inizio a raccogliere la sborra di Jenny e la unisco alla mia prima di portarmela in bocca e leccarla con ingordigia.
Poco dopo Monica emette un gemito splendido, pieno, enorme, come se in quel momento avesse avuto il primo orgasmo. Poi di nuovo un altro e un altro ancora, non l’avevo mai sentita godere così. Le guardo, meravigliata da come state donando piacere a vicenda. Non ho mai vista Monica così presa, come se per la prima volta dopo tanto tempo stava facendo l’amore sul serio e non per gioco. Poco dopo anche Jenny geme come impazzita, ma si vede che sa quello che vuole Monica e dopo l’ennesimo suo orgasmo si alza piano. Porta il suo sesso sul tuo e dolcemente la penetra mentre la bacia.
Vedo le vostre bocche incrociarsi, i vostri occhi chiusi mentre i vostri corpi si muovo piano in maniera sensualissima. Siete un corpo solo e vi muovete sul letto in modo indescrivibile. Poi Jenny le viene dentro ma non esce subito e continua a baciarla e bisbiglia qualcosa ma non capisco. Poi piano sfila il suo cazzo e Monica emette ancora un gemito di piacere.
“Grazie Jenny, erano anni che non facevo l’amore così.”
E mentre avvicini la tua bocca alla sua per ribaciarla ti rivolgi a me.
“Ora muoviti Maria. Non vorrai che io e il mio amore Jenny sporchiamo il nostro nido d’amore. Puliscici bene e poi vai a sistemarti, sembri una gran baldracca così concia. E lasciaci soli, rimarremo qua tutto il giorno noi, solo quando sentirai il campanello suonare potrai entrare.”
Così avvicino la mia bocca al sesso di Monica che è ancora molto vicino a quello di Jenny e do una prima pulita con la lingua ben fuori. Poi quando mi sembra quasi tutto abbastanza pulito prendo il mano il cazzo di Jenny e metto in bocca solo la cappella che succhio così da togliere ogni minima goccia che può essere rimasta in lei. Poi mi sposto su Monica e aiutandomi con le mani apro bene il suo fiore e infilo la lingua più che posso. Così da togliere ogni millimetro rimasto del seme di Jenny e del suo piacere. Quando la mia padrona si sente ben pulita mi congeda subito.
“Ora vai, e ricordati, un pranzo leggero, solo tramezzini con verdure o tonno. Oggi ho trovato chi mi da quello che mi manca. Un po’ di amore vero a letto. Ora vai e lasciaci sole, solo quando sentirai il campanello porta quello che ti ho detto.”
“Si Monica come vuoi.”
E così esco e vado in bagno, mi guardo allo specchio e sembro veramente una puttana così conciata. Mi spoglio e faccio una breve doccia. Finito di lavarmi riesco a sentire Monica e Jenny che godono e la gelosia mi assale, ma poi il piacere di sentirla godere è più forte e così mi eccito con le loro voci.
Mi sistemo con il vestitino da cameriera, quello che mi aveva fatto prendere, se per caso avrei dovuto essere una vera per qualche serata particolare e quella mi sembrava l’occasione giusta. Gli orgasmi di Monica finalmente sono finiti, almeno credo. Non sento più nessun rumore e non resisto così vado a spiare dal buco della camera che non ho ancora sistemato, vedo Monica e Jenny che dormono abbracciate. Così mi metto sul divano ad aspettare che mi chiamano, anche se mi sa che ormai i tramezzini non servono più.
Invece mi sbaglio, dopo qualche ora Monica suona il campanello ed io corro da loro.
‘Portaci quello che hai preparato e mangia con noi.’
‘Subito amori miei.’
Quando torno sono ancora sdraiate come due dee, mi siedo infondo al letto e mangio con loro bevendo la Coca Cola che era in frigo.
Finito il veloce pranzo si alzano insieme e vengono verso di me.
‘Jenny ti vuole ancora ed io voglio lei,quindi ora sei nostra.’
‘Si fatemi tutto quello che volete.’
Mentre Monica mi spoglia l’altra mi mette una mano dietro la testa e mi porta le sue labbra contro le mie. Ci scambiamo un lungo bacio, la sua lingua ha ancora il sapore del piacere di prima, e sento la sua mano salirmi fra le gambe fino a raggiungere il mio cazzo già duro.
Monica mi tira giù il vestito e le mutandine lasciandomi solo le calze ed il loro reggi, poi inizia a d accarezzarmi il culo, giocando a lungo col mio buchetto.
Fa un breve capolino fra la mia bocca e quella di Jenny prima di mettersi dietro di lei.
‘Dai Maria, facciamo eccitare la nostra ospite.’
C’abbassiamo insieme, lei bacio il suo culo mentre io inizio a leccarle le palle per poi risalire su tutta quell’asta che inizia a dare segni di vita.
La succhio a lungo, ma alla fine è dura come il marmo, pronta ad essere usata dentro di me.
‘Maria mettiti sul letto.’ mi dice Jenny ‘ma verso quello specchio. Voglio che tu ci veda godere tutte insieme.’
‘Si sarà bellissimo.’
Salgo sul letto e mi metto subito a pecorina allargandomi il culo con le mani. Quando vedo Jenny dietro di me ho un fremito, prima mi ha fatto un po’ male anche se dopo è stato stupendo. Invece adesso mi penetra lentamente, come aveva fatto prima con Monica, sembra quasi che abbia paura di farmi sentire anche il minimo dolore, ed io gemo come una cagna fino a che non mi è tutta dentro.
Alzo la testa e vedo Monica dietro di lei, non ho visto cosa si ha preso, ma di sicuro è uno strap-on e anche bel lubrificato.
Anche lei è estremamente dolce e lenta nella penetrazione, il cazzo di Jenny mi cresce ancora un po’ dentro, aprendomi del tutto.
‘Si scopami Monica, fammi godere mentre fotto la tua puttanella.’
‘Oh Jenny voglio renderti il piacere che mi hai dato,non sai come mi hai fatto godere.’
Lei si gira e si baciano, poi inizia a scoparmi lentamente prendendolo dietro anche lei nella stessa maniera. E’ qualcosa di magico, il solo sentir godere la nostra amante mi riempe il cervello come se il suo cazzo non bastasse, e inizio a toccarmi in preda ad un raptus di libidine pura.
Jenny dimostra una resistenza superiore alla mia che vengo una prima volta ben presto, ma non smetto di godere e del resto come potrei con lei dietro che mi fa sentire sua.
Quando lei mi viene dentro lo fa dopo avermi assestato un paio di colpo davvero forti che mi fanno avere un altro orgasmo.
Come al solito dopo mi dedico con passione alla sua pulizia sotto lo sguardo di Monica che si è tolta lo strap-on e si sta masturbando con quello.
Passiamo tutta la giornata sul letto a fare l’amore, in quella che resterà per sempre una delle giornate più belle della mia vita.
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Il mercoledì mattina mi fermo sempre alle bancarelle che si mettono vicino al mercato, più per curiosità che per altro, ma anche per cercare qualcosa di diverso da mangiare.
Girare fra gli ambulanti mi piace anche perché ho tutto il tempo di guardare con calma, senza sentirmi subito chiedere cosa voglio.
Inoltre si sentono i pettegolezzi delle altre donne e così ho scoperto che in tanti si chiedono che fine abbia fatto Mario, senza sapere che è rinato ad altra vita.
La cosa più bella è scoprire che la vicina è una gran mangiatrice di uomini, ma anche sapere che quasi tutte sono state con il fornaio del quartiere.
Sentire le loro confessioni mi eccita sempre perché, porca quale sono, la mia fantasia viaggia.’
Quella mattina, mentre ero intenta a scegliere dei formaggi sento una mano poggiarsi sul mio culo, cerco d’essere indifferente, ma dal vetro del camioncino vedo che dietro di me c’è un signore e che può essere solo lui ad importunarmi.
Cerco di vedere meglio, a occhio è sui quaranta, vestito nel solito abito giacca e cravatta, non mi sembra ne brutto ne bello, solo molto distinto nonostante la mano morta.
Devo essere sincera, la cosa mi eccita e non poco e sento il mio cazzo diventare duro.
Ma subito mi ricordo che sono in un luogo pubblico e la paura di essere scoperta lo fa diventare ancora di piccolo del solito.
Dopo la sosta dal salumiere mi fermo apposta da un ambulante che vende intimo e anche li mi si piazza dietro e mi tocca il culo, solo adesso con più insistenza.
Io faccio sempre l’indiana e mi sposto da una bancarella all’altra con lui sempre dietro che mi tasta.
Avrei una gran voglia di girarmi e dargli un bello schiaffo davanti a tutti,’mentre prima la sua mano dolce era un piacere ora mi sento molestata ma, in fondo, è il primo uomo che mi degna, seppur in maniera sbagliata, di un minimo d’attenzione, forse non rendendosi conto che non sono una donna al cento per cento.
Fino a quel momento gli unici rapporti col sesso forte sono stati gestiti da Monica, non che mi possa lamentare, solo mi manca una storia, anche effimera, tutta mia, dove sentirmi donna in maniera completa senza dovermi per forza confrontare in alcun modo con mia moglie.
Così mi dirigo verso casa, all’inizio lui sembra sparito, finché non me lo ritrovo dietro a meno d’un metro.
Non ho il tempo di dirgli niente che mi afferra per un braccio e mi spinge dentro ad un portone, di li mi trascina per un corridoio fino ad arrivare ad una porta metallica, che si apre lasciandoci entrare nel locale caldaia di quel palazzo.
Appena dentro lui chiude la porta dietro di se spingendomi contro il muro. Li mi stringe a se e mi bacia con notevole irruenza ed io mi sciolgo subito davanti a tanta mascolinità.’Le nostre lingue si intrecciano, e io ho una voglia indescrivibile di lui.
Quando stacca le labbra dalle sue inizia a palparmi il culo, solo ora mi fa salire prima la gonna in modo da potermi toccare sulla pelle. Dopo, quel bacio così passionale il mio sesso è durissimo,ma lui blocca subito la mia eccitazione.
‘So che sei una checca.’ Mi sussurra all’orecchio ‘Ma io ho una gran voglia di scoparti quindi, o esci adesso o fai come dico io.’
In teoria dovrei scappare, in fondo sto tradendo Monica, ma non posso non ricordare che lei lo fa senza farsi tanti scrupoli, anzi raccontandomi la sera le sue scappatelle. E quel bacio, che mi ha rubato così mi ha messo una gran voglia di lui.
Così gli metto una mano dietro la testa e lo spingo contro la mia bocca, ora sono io ad essere affamata della sua lingua, che ritrovo subito contro la mia.
La sua mano afferra la parte posteriore del perizoma tirandola in alto, i miei genitali si schiacciano contro quella anteriore e la cappella quasi mi esce fuori.
Sono arrapata, vogliosa di cazzo e di sentirmi puttana fino in fondo.
Allungo una mano e gli tocco la patta, sento che sotto c’è una mazza notevole, proprio quello che desidero con tutta me stessa.
Senza che lui mi dica niente mi accuccio ai suoi piedi, gli apro i pantaloni, abbasso gli slip e finalmente lo vedo.
E’ un gran cazzo, di certo sono più di venti centimetri, ma quella che spicca è una cappella quasi sproporzionata per quanto è grande. Allungo la lingua per sentirne il sapore, sa di pulito ma, soprattutto, di maschio.
La lecco in un misto di calma e frenesia, sfiorandola con le labbra, fino a ricoprirla di saliva.
‘Che aspetti a prenderlo in bocca, tanto lo so che non vuoi altro.’
Non gli rispondo ma inizio a farlo scivolare fra le labbra, all’inizio ho delle difficoltà date dalla dimensione della cappella, ma alla fine riesco ad attaccare le labbra alla sua pancia.
E’ forse il miglior pompino della mia vita, mi sembra quasi di sentire ogni vibrazione di quella cerchia è come se il sangue che gli scorre dentro volesse farmi sentire ogni suo movimento. Lui mi mette le mani fra i capelli quasi a dettare il ritmo, ma io infoiata come sono, non ne ho certo bisogno.
Faccio scorrere quel cazzo fra le labbra a velocità sostenuta, avvolgendolo con la lingua ogni volta che l’ho dentro fino in gola.
Lo sento gemere sempre più forte, vorrei potermi masturbare, ma non posso perché le mani mi servono per tenermi in equilibrio. Ho il cazzo che mi sta esplodendo nel perizoma quando lui mi avverte che sta per venire.
Allora mi lascio andare alle sue mani, dopo un paio di veloci scorribande in bocca,’ lo lascio scivolare fra le labbra mentre con una mano gli accarezzo le palle. Poi salgo,gli tiro la pelle indietro, mentre con i denti gli stringo la cappella. Succhio pian piano, mentre con la lingua gli accarezzo il glande e subito lo sento schizzarmi dentro il suo sperma, mentre mi stringe a se. La sborra sembra volermi entrare dritta in gola, fatico a respirare, perchè con forza mi ha tirato a se e ora sento veramente il suo cazzo sino in gola, ma non voglio certo perdermi neanche una goccia di quel piacere così dolce che ho nel palato.
Bevo tutto ciò che mi dona senza mai aprire la bocca, anzi quando finisce risalgo di nuovo, fino alla base della cappella per poi riprenderlo e succhiarlo’tutto e fargli schizzare le ultime gocce di sperma.
Lui si rilassa ed io mi alzo in piedi prendendogli il cazzo in mano.
Quando sono in piedi lui mi afferra la testa e mi bacia, la bocca mi si apre e anche lui può gustare il suo stesso piacere prendendolo dal mio palato. Ma subito questo momento di dolcezza viene interrotto dalla sua irruenza.
‘Farlo tornare duro, ho voglia del tuo culo.’
La mano diventa subito più languida ed il suo cazzo non ci mette molto a tornare duro e gonfio come prima. Nel frattempo il mio cazzetto stava esplodendo dentro il perizoma, così lascio uscire la cappella.
Quando sento che è pronto gli chiedo come vuole che mi metta.
‘Faccia la muro e piegata a novanta, poi lasciati andare.’
Mi sistemo subito come vuole lo sconosciuto, mi giro, appoggio le due mani al muro e mi piego a novanta così che veda bene il mio buchetto’e subito dopo sento le sue mani alzarmi la gonna fino alla vita.
Lui sposta il perizoma e, dopo esserselo messo in bocca, mi penetra con un dito.
Ho un sobbalzo, non avevo fatto caso alle sue mani, le dita non grandi e lisce e poco dopo diventano due quelle che ho nel culo. Le fa scivolare con calma, roteandole per aprirmi al meglio mentre mi sembra di raggiungere l’estasi.’Per fortuna Monica mi ha insegnato a non godere subito, altrimenti, quelle mani così magnifiche mi avrebbero fatto raggiungere subito l’orgasmo.
Quando sento la sua cappella sfiorarmi l’ano cerco di rilassarmi per poterlo prendere senza sentire dolore, ma come mi sodomizza sento solo un gran male.
Però non emetto un fiato, so che questo è un piccolo prezzo da pagare per avere un gran piacere a breve.
Lui m’incula con forza e decisione e in pochi attimi arriva’fino in fondo, quando sento le sue palle sbattere contro le mie capisco che ormai sono piena.
Senza cadere allungo una mano sul mio cazzo, forse più duro del suo e,’comunque, più duro del solito, lo sento veramente di marmo e comincio a masturbarmi con calma.
Il mio amante intanto prende a scoparmi, prima con lentezza, ogni sua penetrazione è lunga, come se volesse farmi sentire per bene quanto ce l’ha grosso. Poi diventa più irruento, il cazzo entra ed esce a maggior velocità, mi sta sfondando come una troia, ma io non chiedo altro che essere trattata come tale.
Con le mani mi afferra saldamente i fianchi, non c’è quasi bisogno che mi appoggi al muro, sono una bambola in suo totale possesso, un oggetto da cui trarre piacere e poco importa se anch’io goda.’
Man mano mi prende sempre con più veemenza e io godo sempre di più inarco sempre di più la schiena come a voler far entrare anche le sue palle.
Quando apre bocca non ha più nulla del distinto signore che mi faceva la mano morta, sembra più un manovale in cerca d’emozioni proibite.
‘Ti piace il cazzo brutta puttana che non sei altro.’
‘Si, sfondami tutta, non sai come mi piace.’Si ancora dillo sono la tua puttana, la tua troia’
‘Certo puttana’che te lo rompo questo culo da checca, te lo riempio di cazzo fino a sfinirti.’
‘Mm, dammelo ancora e poi ancora, riempilo di sborra.’
‘Si ti vengo dentro, devi sentire la sborra fino in gola.’
Ora mi sta davvero sbattendo forte, quasi ho paura che gli esca fuori da quanto è veloce. Mi stringo’il cazzo, vorrei segarlo, ma lo fa già lui con la sua irruenza,’cerco di venire con lui e infatti raggiungiamo insieme l’orgasmo.
‘Si vengo, prendila tutta la mia sborra.’
‘Anch’io,sto venendo, si. Ancora ti prego.’
Mentre lui mi riempie le viscere di sperma caldo io sborro per terra sfiorando coi mie schizzi la gonna.
Come molla la presa, mi appoggio al muro sfinita, ma subito, m’abbasso e mi giro per riprenderlo in bocca. Ora non sa solo di lui, ma anche di me, del mio culo rotto e pieno del suo piacere, un gusto che amo e che non smetterei mai d’assaporare.
‘Brava pulisci tutto, non vorrei macchiarmi i pantaloni.’
Quando ho finito mi allunga un paio di fazzolettini di carta e mi pulisco il culo con quelli mentre lui si riveste in tutta fretta.’
‘Senti ora devo scappare, se vuoi ogni due settimane sono qui per lavoro.’
‘Va bene, ma un nome ce l’hai ?’
‘Michele e tu ?’
‘Maria.’
‘Allora Maria ci vediamo fra due settimane, magari con più calma.’
‘D’accordo se vuoi abito qui vicino, così stiamo anche più comodi.’
‘Certo mia bella checca, ora però devo scappare.’
Mi da un veloce bacio, una pacca sul culo’ed esce da quella stanza mentre io cerco di darmi una sistemata.
Raccolgo i mie sacchetti e torno a casa, appena dentro vado in bagno e mi spoglio.
Come mi siedo sul bidè porto una mano sul mio buchetto ancora dilatato, raccolgo quello che rimane e lo lecco avida. Finisce che mi masturbo nel bagno con due dita nel culo, poi mi lavo per bene e torno alle mie faccende, non vorrei che Monica si accorga di quello che è successo in mattinata, ma più che altro non so se dirglielo o meno. Anche se so che se ne accorgerà prima o poi, non riesco a togliermi dalla mia mente Michele.
Dolce, ma nello stesso tempo brutale.
Il mio primo vero uomo.
Per chi vuole leggere altri racconti raccomandiamo il blog di Serena
http://serenathemiss.wordpress.com/
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…