Spiagge 1

Tornando sul tema delle spiagge “particolari”:

Qualche anno addietro su una di queste spiagge si vedeva una donna abbastanza piacente che si avvicinava gradualmente alla zona calda, in parole povere non si metteva tra i nudisti, ma in un punto laterale in modo da poterli osservare tranquillamente senza esporsi.

Era molto bella nella sua semplicità, trentotto anni circa, non molto alta, pienotta ma non grassa, vestiva in un modo sobrio e curato, unica curiosità un fermacapelli con una coccinella di cui non si separava mai.

Intanto che trascorrevano i giorni i suoi costumi diventavano gradatamente più audaci, la distanza che la separava dai corpi esposti con molta malizia diminuiva e le sue occhiate verso gli attributi sessuali diventavano sempre più languide e lussuriose.

Alle volte era in compagnia di un uomo, forse era il suo giovane amante, dimostrava circa diciotto anni.

Quella volta non mi avvicinai più di tanto alla zona “calda” vi erano poche persone, inoltre data la presenza di molti scogli con il mare agitato non &egrave consigliabile fare il bagno.

Scelsi di fermarmi prima, la spiaggia era deserta così feci prendere un po’ di sole anche al mio amico, e tolto il costume mi distesi.

Dopo un po’ arrivò anche lei sempre con il giovane accompagnatore, si sistemò poco distante da me, vicino ad un punto dove gli scogli formano una piccola e comoda insenatura denominata “Piscina di Venere”,

L’anno precedente vi ero stato con Claudia, l’acqua era poco profonda, circa sessanta centimetri e si poteva fare attività ludica “Giochi bagnati”.

Toltosi il reggiseno rimase in topless, era molto provocante, le sue tette chiare contrastavano con il corpo abbronzato.

Cercando di distogliere i miei pensieri presi a leggere un libro poliziesco,

Sino a quando sentii la voce concitata del giovane chiamarmi,

Signore, signore venga presto ci aiuti, per favore………

Mi alzai di scatto non badando alla mia nudità,

Il suo culo bianco catalizzò la mia attenzione, mentre lei veniva sballottolata tra gli scogli dalla furia delle onde, finendo con il volto in acqua,

Cercai di alzarla prendendola dai fianchi, così facendo l’attirai verso di me,

Riuscendo ad alzarla un poco, la sentii tossire,

Il mio cazzo si trovò a contatto con il suo culo,

Sembrava che la stessi fottendo alla pecorina,

Si voltò e mi sorrise maliziosamente, alzai lo sguardo e al giovane che ci guardava incuriosito e compiaciuto chiesi di aiutarmi,

Aspetta un attimo disse la donna, ed alzò una gamba cercando di infilarsi lo slip del costume sbilanciandosi finendo nuovamente in acqua,

Intervenne il giovane prendendola dalle spalle mentre io l’aiutavo ad alzarsi,

Grazie va meglio disse la donna, si appoggiò ad uno scoglio posizionandosi dietro al ragazzo accarezzandogli i capelli.

Però, mi disse il giovane non sembravi così!

Così come? dissi io,

Guardati,

Abbassai gli occhi e vidi il mio cazzo penzolare allungato in stato di semierezione,

Mah, bofonchiai imbarazzato,

Non devi scusarti, disse la donna, il giovane si abbassò di scatto facendo sparire il mio cazzo nella sua bocca, roteando la lingua mi leccava il glande,

La donna lo guidava nei movimenti guardando il suo operato come una perfetta istruttrice,

Lo stava istruendo nell’arte della fellatio (fare pompini),

Ma lo entrò troppo, infatti, cominciò a tossire come se stesse per vomitare,

Piano tesoro mio, devi farlo dolcemente, disse la donna,

Lo so mamma ma &egrave enorme, troppo bello!

Mamma? ho sentito bene?

Si &egrave mio figlio disse la donna prendendo il mio cazzo in bocca continuando l’operato del figlio, con la lingua di fuori leccava l’asta in tutta la sua lunghezza, lo mordeva prendendolo di traverso, sembrava avesse in bocca una coscia di pollo, (e lei aveva molta fame)

Scese ai coglioni succhiandoli, con la mano avvicinò il ragazzo al mio cazzo,

Si stava accarezzando la fica, la sentivo gemere scossa in preda all’orgasmo.

La scena che si presentava ai miei occhi era troppo forte: la madre strofinava la fica nel mio piede e si toccava il clitoride leccandomi la minchia mentre il figlio mordicchiava e baciava la cappella toccandosi il piccolo cazzo,

Sentii lo sperma salirmi dai coglioni schizzando sul volto del giovane che uscita la lingua cercava di raccoglierlo,

Venne in aiuto la mamma che lo ripulì leccandogli il volto e baciandolo amorevolmente, mentre il giovane eiaculava.

Calmati i nostri sensi uscimmo dall’acqua, mi invitarono a sistemarmi vicino a loro,

così feci,

-Io sono Tony, ed allungai la mano,

-Lilly, rispose lei,questo &egrave mio figlio Marco,

-Piacere disse il giovane arrossendo un pochino,

Mi disse che abitavano in una città vicina, che venivano dalle nostre parti per evitare di incontrare che qualcuno li avrebbe riconosciuti, lei era Ricercatrice Universitaria e quindi conosceva molte persone.

-Mamma faccio due passi nel bagnasciuga,

-Non ti allontanare molto, però.

-Ti domanderai cos’e che mi spinge ad avere un rapporto sessuale con il primo che capita, e per di più in compagnia di mio figlio,

-Non sei tenuta a farlo, ma se ne vuoi parlare,

-Tutto &egrave cominciato due anni fa, sei mesi dopo che mio marito andò via di casa dopo l’ennesima lite,

scatenata dalla mia assurda gelosia.

Ero uscita a fare delle commissioni lasciando Marco in casa, aspettava Michel, un suo coetaneo inglese che abitava lì vicino, gli dava delle ripetizioni, era l’ultima perché la sera stessa tornava in Inghilterra con il padre, dopo tre anni trascorsi in Italia.

Tornando a casa aprii la porta con la chiave, evitai di suonare per non disturbare, vi era troppo silenzio

Mi avvicinai alla stanza, la porta era socchiusa e vidi Michel che si passava in faccia lo slip che mi ero cambiata prima di uscire da casa mentre Marco accucciato ai suoi piedi gli accarezzava le palle e gli leccava il cazzo,

Rimasi di stucco, non mi sarei mai aspettata di vedere mio figlio spompinare Michel che potei constatare

si ritrovava ad avere un attrezzo niente male,

Ero sconvolta, non sapevo cosa fare, allora uscii nuovamente da casa feci due passi per calmarmi,

trascorsi dieci minuti tornai a casa e suonai, dopo qualche minuto mi venne ad aprire Marco,

-Ho lasciato le chiavi nell’altra borsa, dissi.

-Michel ? domandai,

-E’ in bagno, sta poco bene,

-Mamma senti io vado in palestra, ti spiace, sono già in ritardo, ci vediamo stasera e mi baciò sulle guance come faceva sempre.

Così Marco usci richiudendo la porta alle sue spalle, mi avvicinai alla porta del bagno e bussai,

-Sono la signora Lilly, mio figlio Marco &egrave andato in palestra, che cosa hai, posso fare qualcosa per te?

-Sto male, non lo so quello che mi succede ho delle fitte al basso ventre.

Sentivo scorrere l’acqua nel lavandino, incuriosita spiai dalla serratura e vidi Michel sudato in fronte che si bagnava il cazzo enorme, era scurissimo, con il glande paonazzo sembrava dovesse scoppiare da un momento all’altro, cercava di far calare l’erezione, ma con scarsi risultati.

Mi sentii turbata, ipnotizzata alla vista di quel sesso, ritrassi la mano che avevo appoggiato sulle mutandine ormai fradicie d’umori, da due anni non avevo più rapporti solo qualche volta mi ero toccata nella vasca mentre facevo il bagno.

Mi allontanai dalla porta per rispondere al telefono era Matilde, una mia cara amica, cominciò a parlare di suo marito che la trascurava, la figlia non l’aiutava nelle faccende di casa e cosi via ”’.le solite cose,

-Senti cara ti richiamo io dopo, e riattaccai

Nel frattempo Michel era uscito dal bagno, passeggiava nel corridoio nervosamente,

-Va meglio? gli chiesi,

-Si, grazie,

-Vieni che preparo il caff&egrave, ti va? senza aspettare risposta mi avviai in cucina, sentivo il suo sguardo trapassarmi la gonna color panna , i suoi occhi erano carichi di desiderio e guardando i suoi pantaloni si notava l’erezione.

Ero eccitata, ma non sapevo che fare, ero agitata, non trovavo la caffettiera mi abbassai per prendere quella di riserva nel mobile basso in mezzo alle pentole, quando sentii il suo cazzo appoggiato sul mio culo, mi girai e vidi che stava guardando il lampadario, e come nulla fosse continuava a strusciarsi,

-Questo neon andrebbe cambiato, mi disse,

-Infatti, me ne sono accorta ieri sera e oggi l’ ho comprato.

-Vuole che l’aiuti a cambiarlo?

-Sei molto gentile, mi girai accarezzandolo sulla guancia, se non ti spiace lo facciamo dopo, prima il caff&egrave.

Prendendo il caff&egrave chiacchierammo del più e del meno Michel doveva partire, in Italia si era trovato bene, si era affezionato a Marco, gli sarebbe mancato,

-Credo che mancherai anche a lui, dissi mentre ripensavo alla scena della stanza, sentivo i capezzoli che s’inturgidivano ed i miei umori bagnarmi ancor di più gli slip, non potevo stare seduta, quanto prima avrei macchiato la gonna.

Andai in bagno per cambiarmi, mi tolsi gli slip sporchi, li odorai, l’odore acre m’inebriò,

cercai nel cassetto degli slip puliti, ma non ne trovai, decisi di farne a meno.

Passando presi la scala nel ripostiglio e la piazzai sotto il lampadario, presi il neon che era ancora nella borsa della spesa e tornai in cucina,

-E’ abbastanza solida questa scala? io non mi fido, disse Michel,

-Ho capito salgo io, e salii sul primo gradino,

-Io la tengo ferma, disse, lo guardai con la coda dell’occhio e come già immaginavo lui si stava lustrando gli occhi guardandomi di sotto,

quando arrivai all’ultimo gradino, lo guardai e gli dissi:

-Tienila ferma! mi raccomando!

Mentre lui rosso in volto deglutiva, ero rimasta senza mutandine non pensando di salire io,

Sentii la scala tremare quindi scesi di un paio di gradini allungandomi staccai il neon,

-Hai visto si sono staccati i piolini, non facevano contatto, per questo non funzionava accendeva,

-Gli chiesi di passarmi il tubo nuovo mentre accarezzavo il neon mimando una lenta masturbazione, era liscio e lungo, scatenava pensieri,

Gli porsi il neon vecchio, e mentre lui lo tirava a se lo lasciai scivolare tra le mani,

-Nel mettere il neon nuovo mi sporsi in avanti allargando di più le gambe, mettendo la mia micina in bella mostra,

prova ad accendere! vediamo che succede,

hai visto che funziona?

-Si funziona, disse lui mentre io sentivo qualcosa toccarmi il clitoride, mi scappò un gridolino, tremai, non era la sua lingua come avevo a lungo sperato,

ma qualcosa di freddo, una sensazione piacevole,

sentii i brividi corrermi su per la schiena e i capezzoli indurirsi ,

-Che fai!, dissi,

-Si fidi Signora vedrà che le piacerà,

Sentii quella cosa dura entrare lentamente, scivolando tra le labbra della mia fica bagnata di umori.

Capii che era il neon, mentre sentivo la sua lingua salire sulle cosce sino a leccarmi il buchino e penetrare nel mio culetto,

-Sei pazzo!

-Dai, si vede che le piace,

-Sei perverso, ma continua!, ti prego non ti fermare,

-Allora i pazzi siamo tutti e due,

-Muovilo più velocemente dissi, che sto per venire, dai, spingilo dentro.

Così facendo tirò il cazzo fuori dai pantaloni e se lo menò venendo copiosamente, schizzando il suo seme sui piedi, sentendo il calore del suo sperma ebbi un orgasmo,

Quando scesi dalla scala lo baciai sulla guancia e gli dissi : guarda che sono di già le 19.30,

-Cielo! &egrave tardissimo mio padre mi ammazza se perdiamo l’aereo.

-Arrivederci signora e mi baciò, grazie, mi saluti Marco gli dica che poi lo chiamo.

-Grazie a te Michel, di questi minuti di gioia.

I giorni passavano, Marco si era chiuso in un mutismo serrato, agli esami era passato con una sufficienza, non me lo aspettavo, lui aveva preso sempre bei voti.

Non aveva appetito, dimagriva a vista d’occhio, era sempre di cattivo umore, alcune volte rincasando dal lavoro lo trovavo a letto che fissava il soffitto, cercavo di convincerlo che doveva uscire, frequentare altri ragazzi, insomma, gli dicevo, la vita continua.

Iniziò a frequentare la piscina comunale, ad uscire la sera, ritornava vivere felicemente

Fino a che, una notte, mi alzai per andare a fare pipì e lo vidi piangere davanti allo specchio del bagno, era sporco con gli abiti strappati,

-Marco!, cosa &egrave successo, hai fatto a botte con qualcuno, per favore parla,

Mi abbracciò singhiozzando, si strinse forte a me,

-Mamma stavo passando dai giardini pubblici e sono stato avvicinato da tre uomini di colore, mi hanno invitato a fare un giro con loro, io non ci volevo andare perché si sentiva dall’alito che erano sbronzi,

-E allora?,

-Allora uno di loro mi a preso sulle spalle, io gridavo, ma non c’era nessuno che potesse aiutarmi,

-Mi hanno trascinato nella casa abbandonata, dove prima abitava il custode, dentro vi era una grassa signora anziana anche lei di colore, quel giorno compiva gli anni,

-Sarah ti abbiamo portato un regalo, esclamò il più grosso, mentre venivo spinto sul letto,

-Che bel ragazzo!, sei vergine?,

-In che senso?,

-Che vuol dire, ‘in che senso’,

-Hai mai fatto l’amore con una femmina?,

-Veramente no!,

-Stupendo! allora io sarò la tua nave scuola!

-Io non voglio, risposi,

-Tu cosa?, disse il negro grasso, e mi diede un ceffone, —Spero sia l’ultimo mi dispiacerebbe rovinare questo bel faccino, ora spogliati e fai tutto quello che ti dice Sarah perché questa &egrave la sua festa, e tu sei il regalo,

se non l’avessi ancora capito.

Mi spogliai nudo e mi misi al centro del letto, sentivo i commenti dei negri e non erano per niente rassicuranti.

Anche Sarah si spogliò, non era un bello spettacolo da vedere, quei seni enormi che si appoggiavano sulla pancia che scendeva fino a coprire i peli della fica, e il culo che ballava tremando per la troppa cellulite,

-Uno schifo!

Si avvicinò e mi baciò sulla bocca, puzzava di vino, poi si abbassò e prese il mio pisello in bocca mentre gli uomini si spogliavano, li guardai erano tutti e tre eccitati, la donna dopo un po’ si mise a bestemmiare perché non mi saliva,

io cercavo di concentrarmi, ma non ci riuscivo,

-Ma che sei frocio! diceva,

Allora indispettita mi ha infilato due dita nel culo, bruciava da morire, poi mi ha spinto verso uno dei negri dicendo: allora visto che sei frocio succhia questo cazzo,

Si avvicinò, era maleodorante, chissà da quanto tempo non si lavava, lo spinse dentro la bocca,

l’uomo mi teneva dalla testa e cominciò a muoversi, mentre gli altri due mi davano schiaffi sul culo, guarda come gode il maiale,

-Sarah togli le dita, disse uno,

Il tempo di tirare un sospiro di sollievo e sentii un cazzo appoggiarsi sul culo, un dolore lancinante, avevo come un fuoco dentro, mentre l’uomo spingeva entrando sempre più, dopo un paio di minuti disse che stava per venire, usci il cazzo dal mio culo, spinse l’uomo che mi stava davanti e venne nella mia bocca, dicendo che se ne sputavo una sola goccia mi avrebbe ammazzato,

-Ho dovuto inghiottire tutto,

La donna si era messa a quattro zampe sul letto e il negro grasso la stava scopando,

Nel frattempo, si era messo dietro di me l’altro negro, ma l’aveva più grosso e non entrava, per sentire meno dolore mi allargai il culo con le mani e questi spingeva nervosamente, sentii un dolore atroce e svenni.

Quando mi sono svegliato ero solo sul letto tutto sporco di sperma che mi avevano schizzato addosso.

Mentre mi raccontava questo singhiozzava,

-Povero caro, il mio tesoro, che umiliazioni hai dovuto subire,

Lo abbracciai forte,

-Ti preparo un bagno caldo!

-Mamma voglio stare sempre insieme con te!

-Stai tranquillo, non ti lascerò da solo.

Cosi purtroppo ritornammo al punto di partenza,

la mattina mi recavo al lavoro e lui rimaneva casa,

il pomeriggio se io uscivo veniva con me,

altrimenti rimaneva pure lui in casa,

Stava diventando più apatico di quando era partito Michel

Dopo un paio di settimane dall’accaduto si sentì male,

venne il medico a visitarlo, disse che era deperito e che se non si dava una mossa gli sarebbe venuto un esaurimento nervoso.

A quel punto ruppi gli indugi, chiamai Andrea, mio marito e gli raccontai tutto quello che era successo, ovviamente meno della storia del neon,

ma non credo che a lui sarebbe dispiaciuto ci eravamo lasciati perché lui insisteva nel volermi far scopare con altri uomini, cosi sono cominciati i litigi, fino ad arrivare alla separazione.

-E allora?

-Allora abbiamo preso la decisione che se al ragazzo piacciono i maschi non ci dobbiamo opporre, anzi lo dobbiamo aiutare, così come ho fatto oggi con te.

-Ma non hai paura di fare qualche brutto incontro?

-Vedi questo? , così dicendo tolse il fermacapelli con l’orsetto rosso,

-Si! &egrave un’ elastico per i capelli, e con ciò? non mi dirai che &egrave un’arma segreta,

-Aspetta un’attimo!, anzi girati!,

-Mi voltai e vidi un’energumeno che stava per saltarmi di sopra sembrava un rinoceronte alla carica,

-Fermo! non &egrave successo niente, gridò la donna,

-Tutto a posto amore? l’uomo estrasse dalla tasca un fazzoletto e si asciugò la fronte,

-Sì caro, ti presento Tony, &egrave una persona i gamba e gli ho raccontato tutto,

-Tony, ti presento Andrea, mio marito era su quella montagnola e con il binocolo ci guardava, il fermacapelli &egrave il segnale di pericolo, se lo tolgo lui interviene.

-Vuol dire che ha visto tutto? tutte le cose che abbiamo fatto in acqua?,

-Si, ma non ti preoccupare a me piace vedere mia moglie fare la troia, c’eravamo lasciati perché lei mi accusava di essere un guardone e invece adesso siamo di nuovo insieme, &egrave magnifico, mi dispiace per i gusti di mio figlio, ma se lui &egrave contento così, siamo tutti contenti.

-Anzi se stasera &egrave libero si consideri ospite a cena da noi.

Questo racconto &egrave frutto della mia immaginazione,

se qualcuno/a vuole darmi un giudizio o consigli per il seguito &egrave ben accetto

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