Connection Information

To perform the requested action, WordPress needs to access your web server. Please enter your FTP credentials to proceed. If you do not remember your credentials, you should contact your web host.

Connection Type

Racconti erotici di Milù - Storie porno vere e racconti di sesso - Un Babbo Natale speciale - Trio Skip to main content
Racconti CuckoldTrioVoyeur

Un Babbo Natale speciale

By 9 Gennaio 2025No Comments

Cosa c’è di più tranquillo e pacioso di Babbo Natale? Ogni volta che ne vedo uno però mi ricordo di un Babbo Natale che ho conosciuto e che si è strafottuto mia moglie. Tutto mi sarei immaginato che quel Babbo incontrato in una vacanza natalizia fosse un tale porco vizioso. La cosa successe per caso e nè la mia moglie troia nè tanto meno io avevamo pensato di passare un natale a fottere ma evidentemente la mia puttana attirava i porci con i suoi atteggiamenti e sguardi da zoccola. Nell’ albergo c’era un festa di Natale. Tutti eravamo invitati e Babbo Natale, un tipo molto grosso in costume, si agirava facendo foto con i bambini e distribuendo regalini e scherzando con la gente. Io non mi accorsi di niente ma quando fummo soli mia moglie mi confidò:”…hai visto quel grosso porco?… mi ha tastato pocce e culo il bastardo… si vede che lo arrapavo… ” Io non diedi peso e risposi:”… è ovvio visto la scollatura che hai… deve essersi accorto che sei anche senza slip…” Mentre stavamo andando in camera lui ci raggiunse e si presentò e entrò subito in argomento:”…sua moglie è veramente bella… lei è fortunato ad avere una femmina cosi… dovete essere una bella coppia aperta… mi scusi se mi permetto ma la signora è molto sexy…bla…bla…” Dopo altri complimenti partì deciso:”…mi sono accorto che tua moglie porta un dildo… se mi permetti vorrei sostituirlo con un bel manico… sempre in tua presenza e col tuo consenso e se lei gradisce…” Io sorpreso dalla proposta sconcia presi in disparte mia moglie consigliandole di andarcene:”…questo stronzo vuole montarti… si è accorto che porti l’attrezzo in culo e s’è arrapato… è un culturista ma avrà un cazzetto… tutto muscoli e basta…” Ma la zozza esaminandolo con l’occhio esperto delle mignotte mi interruppe:”…magari ti sbagli… non mi sono mai fottuta un culturista… lo voglio provare…” E come niente fosse gli disse sfacciatamente:” …vieni in camera e fammi vedere il manico… se è come dici te lo faccio mettere al posto di quello che hai visto…”. Cosi ce ne andammo in camera dove lui ci raggiunse dopo essersi cambiato.
Quando entrò io rimasi impressionato dalla sua stazza. Era alto e grosso tutto muscoli. La zozza invece mi commentò a bassa voce con una smorfia delusa:”…di solito questi giganti c’hanno un cazzo ridicolo…” Mia moglie era scettica ma ormai eravamo in gioco e io dovetti assisterla alla monta come era mio dovere di guardone cornuto curioso di vedere come sarebbe andata. Mentre io in disparte mi godevo una sega il culturista aveva infilato una mano tra le cosce di mia moglie e le sgrillettava la figa mentre le succhiava i capezzoli delle grosse pocce che aveva estratto dalla blusa. Vedevo che la zozza a cosce larghe se la godeva e a un certo punto infilò le mani nei pantaloni prendendo il bozzo che li gonfiava. Da esperta puttana gli sfoderò il cazzo e non pote trattenere una esclamazione ammirata:”…cazzo che stanga… allora era vero che ce l’ hai come un toro… vediamo quanto intosti e come fotti…” E chinandosi sulla grossa cappella se la mise in bocca a fatica cominciando a sugarsela arrapata mugolando. In effetti il cazzo era veramente grosso e anche se mia moglie era abituata a beccarsi in panza quello mostruoso del suo pappone di certo lo avrebbe gustato. A forza di slapparlo e sbocchinarlo la pompinara lo fece tosto come un palo e io le dissi incazzato:”…puttana vedrai adesso come ti imbottisce di mazza… prima te la ingozza per bene e poi ti tromberà come un maiale…” Il porco intanto si era alzato e a gambe larghe si godeva il lavoro osceno che mia moglie inginocchiata davanti a lui gli faceva alla mazza tosta. Ormai aveva imboccato il palo e lo sugava a bocca piena mentre lui accompagnava la pompa tenendole la testa e spingendosela sul nerbo teso sempre più forte. Le chiavava la bocca con violenza affondandole in gola il cazzo fino alla base e schiacciandole la faccia tra i peli della radice provocandole dei singhiozzi strozzati. Nonostante i suoi conati il porco non smise di fotterla in gola fino a quando con un grugnito le scarico la sua sborrata che la pompinara mugolando soffocata ingoiò a boccate. Era tanta che le riusciva dal naso e dagli angoli della bocca scolandole sulla faccia e sulle pocce mentre la vacca pisciava libidine dalla sorca inondandosi il fracosce. Quando ebbe scaricato le palle il porco finalmente lasciò la testa di mia moglie ricacciandole di bocca la mazza grondante chiedendo soddisfatto:”…la signora ha gradito l’ antipasto?… adesso viene il piatto forte zoccola preparati…” Io con un po di invidia pensavo:”…guarda come ha scolato la mignotta… per poco non crepava soffocata ma è venuta da vera troia…” E lei ansimando si mise golosa a slappare cazzo e palle del gigante. La pompinara tanto fece leccando e sugando cazzo e palle che in poco tempo lo rintostò al massimo. Allora il porco prese mia moglie sollevandola come una bambola e dopo averle ordinato:”…spalanca le cosce zozzona che te lo ficco in fregna…” se la fece scendere sulla mazza dura che dovetti impugnare mio malgrado come mi ordinava la zozza arrapata tenendosi le labbra della sorca larghe:”… tienigli la ceppa dritta sul buco della figa… dai stronzo che me lo voglio sentire attappare la fregna a fondo…” Così la vidi scomparire in panza alla vacca. Prima la grossa cappella e poi lentamente la stanga nodosa. Quando la porca la sentì ben piantata nella patacca scolata tenendosi aggrappata al maschio ansimò arrapata:”…forza porco bastardo infiocinami la fregna fino alle ovaie… fammelo uscire dalla bocca il tuo cazzaccio da cavallo… scardinami tutti i buchi… sfondami sorca e culo… voglio pisciare e cagare la tua sborra in bocca a quel cornuto di mio marito… dai sgarrami tutta…” E lasciandosi andare si fece scivolare lentamente la stanga lubrificata su per la figa allagata mugolando infoiata di libidine. Quando il palo le fu scomparso in fregna fino alla radice lui le assestò un colpo così violento che il dildo che la puttana portava sempre infilato nel buco del culo schizzò fuori con una pernacchia sonora. Il porco in piedi a gambe larghe se la teneva impalata sul cazzone tosto senza muoversi e lasciava che la puttana sculettando aggrappata alle sue spalle si chiavasse da sola. Io ero impressionato dalla forza del tipo che si teneva mia moglie impalata sospesa sul cazzo senza sforzo. I mugolii e strilli strozzati della troia mi facevano capire che stava godendo parecchio di quella chiavata che le stirava la figa. I suoi ansimi e gemiti accelerarono sempre più mentre la vacca farfugliava parolacce sconce incitandolo:”…dai… più forte porco… dammi in panza bastardo… fammi riuscire questo cazzone dalla bocca… spingi… sfonda tutto stronzo… di più… di più… me ne devi mettere di più in fregna…” Ma invece il porco prendendola per la vita la sollevò di peso sfigandola e buttandola sul letto dove restò scosciata e gemente protestando:”…che cazzo fai bastardo?… perché hai smesso?…” E lui rispose:”…stavi già per venire puttana… ma devi spurgare solo quando te lo dico io… una troia da monta come te deve strillare come una maiala… e adesso ti faccio vedere io a te e al tuo cornuto come strillano le troie sotto cazzo… ti rompo il culo gran puttana…” E dopo aver ripreso in braccio mia moglie girandosela di spalle mi ordinò sfottente:”…dai cornutazzo fai il tuo lavoro… vieni a guidarmi il manico su per le chiappe della tua bagascia che te l’ inculo a fondo…” e io umiliato dovetti ubbidire andando a prendere in mano il gran cazzo nodoso scolato mentre il porco senza sforzo si fece scivolare mia moglie addosso mettendola in posizione. La troia arrapata teneva le cosce larghe e io potei sentire la cappella bollente affondarle tra le chiappe e la puntai bene sullo sfintere di mia moglie che mi guidava:”…piu su stronzo… si così gran cornuto… adesso è ben appizzato… tieniglielo dritto coglione… si così c’è… dai porco inculami…” E il bastardo lasciandola pesare le ficcò il nerchione tosto su per il retto fino a quando la mia mano che impugnava la base del nerbo testo restò schiacciata tra i loro corpi. L’ infilata anale strappò a mia moglie un lungo gemito acuto perché nonostante fosse abituata a farsi sfondare il culo dall’ enorme nerchia del suo pappone quell’ impalata le stirava la rondella all’ inverosimile. Pesando sul palo che le arava le budella la troia mugolava bestemmiando e smaniando:”…cazzo che rotta di culo… mi strappa l’ano questo battacchio tosto… leva ‘sta cazzo di mano recchione merdoso che cosi me lo becco tutto fino ai coglioni… mamma mia che sgarrata di chiappe… mi arriva nel cervello… mi stai perforando fino allo stomaco porco bastardo… fai piano che mi si spacca il buco…” Io impressionato tolsi la mano con cui avevo guidato il cazzone e mia moglie pesando sul nerbo dritto se lo fece entrare fino alla radice nel suo culo di troia depravata. Mentre guaiva la schifosa zoccola scolava dalla fregna larga la sua libidine oscena e io ormai arrapato ubbidendo agli insulti osceni della maiala mi buttai a leccarle la patacca grondante. Il porco si teneva mia moglie impalata sostenendola solo con la potenza di quel cazzone duro e sentendola farfugliare parolacce sconce cominciò a incularsela brutalmente. Il bastardo la sollevava prendendola per la vita sfilandosela dal cazzo fino alla cappella per poi lasciarla ricadere a impalatsi mentre contemporaneamente le sparava una botta feroce da sotto in su sventrandola ad ogni colpo brutalmente. La mia troia anche se abituata alle rotte di culo feroci sotto quel trattamento bestiale ad ogni colpo lanciava un urlo strozzato che ritmava il tremendo pompaggio anale che subiva. Io guardavo stupito di come quella bestia la manovrasse come un fantoccio sbattendosela violentemente sulla minchia. Non me l’ aspettavo che quella bestia se la inculasse così brutalmente. La sentivo scorreggiare da maiala ad ogni colpo e pisciare libidine come una fogna intasata per quanto godeva da scrofa. Quando il porco se la spingeva violentemente sulla mazza mia moglie con un rutto sonoro spurgava dalla sorca larga uno schizzo di libidine che scolava sulle palle del toro che le martellava in culo come un’ ossesso. Anche se aveva il fiatone ed era coperto di sudore il mandrillo non rallentava il pompaggio e anzi alle implorazioni strozzate di mia moglie che lo pregava di lasciarla rifiatare rispondeva sbuffando:”…zitta maiala… è inutile frignare… questo è il sollevamento pesi che preferisco… una troia da limare in culo fino a farla cagare sborra… dai strilla più forte zoccola… fai sentire al tuo cornuto come ti sto sturando le tue chiappe da troia… digli come stringi il buco del culo per gustarti meglio il mio pistone che ti sgarra le budella… senti gran cornuto depravato come sfiata di culo tua moglie…” E infatti il buco del culo spalancato della zozza ormai sbrillentato dal tremendo lavoro del grosso nerbo ad ogni sturata sfiatava sonoramente finendo con una secca scorreggia quando la rinfilava di colpo fino alla radice. Dopo quell’ interminabile inculata il porco stava per venire e piegato in avanti quasi a 90 gradi teneva abbrancata la puttana impugnandola per le pocce e se la spingeva ferocemente sul palo tosto senza pomparla più ma tenendola infilata fino alle palle e stretta a se le sparava dei tremendi colpi duri che facevano ruttare mia moglie sbarrando gli occhi e rivomitando la lingua per quanto la grossa stanga le svangava le budella. Alla fine con un grugnito il bastardo scaricò una sborrata da toro che riversò dritta nello stomaco della mia troia che se ne venne con un lungo urlo strozzato sbavando:”… che scarica da porco… mi sta concimando le budella alla faccia tua guardone merdoso… mamma mi che rotta di chiappe mi ha dato… sto pisciando di libidine…” E infatti con quel trave che le sputava roba calda in panza vidi la zoccola scaricare una pisciata filante con la sua goduta da pervertita. Finito di sborrate il mandrillo la gettò sul letto come un fantoccio sculandola con un risucchio umido e la schifosa con una lunga scorreggia risparò fuori dal buco del culo devastato una cascata merdosa di sborra vischiosa imprecando e gemendo. Anche io scaricai la mia sborrata infoiato com’ ero da quello spettacolo osceno.
Pensavo che il porco fosse sazio di monta ma lui prendendo il dildo di mia moglie ci chiese:”… gli fai portare questo perché ha la rondella spanata vero?…” E io a malavoglia dovetti spiegare che lei faceva la puttana per un pappone con una nerchia mostruosa che la sbudellava ogni giorno e fin da ragazza era stata inculata da grossi cazzi e talmente usata di chiappe che il suo dottore l’ aveva anche operata per sfiancarle lo sfintere in modo da metterla in grado di sopportare le stirate di chiappe più estreme che si beccava in continuazione. Il porco sentendo questo racconto armava a vista d’occhio e per sfregio prendendo il dildo mi obbligò a mettermi carponi e con una violenta botta me lo ficcò nelle natiche applaudito dalla bagascia che commentò:”…bravo… c’è abituato il recchione… se vuoi te lo puoi inchiappettare il mio marito frocio…” Ma il porco per mia fortuna rispose:”…non inculo finocchi… ma il tuo marito guardone mi deve ripulire la mazza che t’ho ficcato in culo…” E prendendomi per il collo quel bastardo mi piegò obbligandomi a slappargli il cazzo smerdato grondante di liquidi schifosi fino a lucidarglielo. Io ubbidivo rassegnato perchè c’ero abituato a quei servizi sconci a cui mi forzava anche il pappone di mia moglie. Quando ebbi finito quel leccacazzo disgustoso lui mi mollò un calcio in culo lasciandomi dolorante e umiliato e se ne andò soddisfatto. Mia moglie giaceva sfinita a cosce larghe e i suoi buchi spalancati e ancora grondanti robaccia vischiosa mi arrapavano e la viziosa vedendomi armare mi sfotteva anche:”…cornutazzo recchione… ti piace vedermi scaricate la sborra dei montoni che mi sfondano i bichi vero?… guarda quanta me n’ ha messa in panza quel porco…” E aprendosi colle mani le chiappe e la figa mi offriva i buchi spalancati. Io avevo l’ ordine assoluto di non fotterla che col permesso del suo pappone ma arrapato com’ ero non resistetti e prendendole le gambe larghe me le portai sulle spalle e le buttai in fregna il mio cazzo come una furia. La zoccola mi avvisò sfottente:”…bravo porco… vedrai il mio mandrillo come ti concia quando gli dirò che me l’ hai messo in panza… forza che il tuo cazzetto neanche lo sento… goditi questa trombata che poi te la faccio pagare coglione…” Io furioso la chiavavo a fondo aiutato dal sugo di figa che la maiala aveva scolato e alternavo passando dalla sorca al culo tanto spalancato dal lavoro feroce del culturista che ci sprofondavo fino alle palle senza sforzo ad ogni affondo godendo come un maiale a sguazzare nella sborra che intasava le budella della gran troia rottinculo. Mi godetti una trombata doppia ma quando accelerai per scaricarle nelle budella la mia goduta la troia si sculò di colpo con una mossa brusca facendosi riuscire dal retto il mio cazzo in tiro. Io restai sorpreso e volevo rinfilarle le chiappe ma la viziosa pervertita mi bloccò ordinandomi:”…stronzo cornuto… oltre a incularmi vuoi anche sborrarmi in panza?… non sono il tuo cesso coglione… voglio tenermi in culo la sborra del mandrillo che m’ha riempita alla faccia tua… ringrazia che t’ho lasciato infilare il tuo cazzetto nel mio buco di culo ma niente goduta in corpo… puoi solo svuotarmi le tue palle nella rondella…” E mettendosi a culo sperto si aprì le chiappe colle mani offrendomi lo sfintere spalancato dove umiliato potei solo appizzare la cappella e scaricare la mia sborrata segandomi come ordinato scolandogliela nel condotto anale e spruzzandogliela addosso e poi ci addormentammo sazi di porcate.
Al mattino fummo svegliati da Babbo Natale che entrò con la colazione dicendo:”…sveglia porci viziosi… è Natale e col caffè vi porto il vostro regalo preferito…” E lasciato il vassoio sfoderò il grosso cazzo ordinando imperioso:”…al lavoro depravati… leccate ‘sta mazza…” E prendendoci per il collo il bastardo obbligò me e mia moglie a inginocchiarci tra le sue gambe larghe e cominciare a spompinarlo. La troia esperta lo lavorava leccandogli il buco del culo e io dovetti imboccare la grossa cappella. Con questo servizio osceno il porco resistette poco e grugnendo sborrò ingozzandomi di roba calda. Poi andò a scolare gli ultimi schizzi nel caffe e ce lo servì. Nauseato dovetti ingoiare umilmente quello schifo mentre lei da vera scrofa si beveva con gusto il caffè alla sborra del porco che assisteva soddisfatto. Per fortuna ci lasciò subito perchè aveva da fare e se ne andò promettendo di venire a sforarci le chiappe con comodo e io preoccupato riuscii a convincere la mia puttana a partire temendo di restare invischiati in altri giorni di porcate continue. Buon Natale amici!

Leave a Reply