Skip to main content
Erotici RaccontiRacconti Erotici Lesbo

Campagne anni 50

By 5 Febbraio 2022No Comments

Estate 1953, mi chiamo Lucia sono una ragazza giovane, capelli rossicci.
Non posso proseguire gli studi e mi tocca di andare in campagna per raccogliere la frutta, le mie ambizioni di emanciparsi stanno svanendo.
Il casale si trova a 20 km da casa mia, la mia famiglia non ha automobile e sono costretta ad andarci in bici. In queste campagne da diversi anni ci lavora stagionalmente una amica di mia madre, il marito l’ha lasciata e lei per tirare avanti non ha trovato di meglio che il lavoro in queste campagne. Si chiama Teresa, avrà una quarantina d’anni è una bella donna, mora e prosperosa e la conosco da tempo, sono un po’ meno preoccupata avendo una conoscente con cui condividere l’esperienza. Teresa ha una bici da uomo e si offre di accompagnarmi, la bici serve a casa mia e così mi tocca fare due ore di bici sul cannone. Teresa è simpatica, mi dice che il lavoro è duro, ma la paga è buona. Teresa racconta
“Saremo una ventina di donne ho almeno 5,6 amiche con cui da anni facciamo stagione, vedrai che ti piaceranno.”
Dopo 20 minuti dico “Teresa scusami ma non mi sento più le gambe e mi fa male stare seduta sul cannone”
Teresa risponde “Certo, ci fermiamo subito”
Scendo dalla bici un po claudicante, mi friziono un po’ le natiche perché sono intorpidite. Teresa si mette a fare pipì, solleva bene la sottana e nel sistemarsi le vedo i tanti peli folti che le ricoprono il pube. Non ho mai visto altre donne nude, mia mamma è rossiccia come me e abbiamo una peluria chiara e molto più rada.
Teresa mi dice sorridendo “beh, perché mi guardi così? Non hai mai visto una signora fare la pipi? Falla anche tu così poi ripartiamo e poi pedali tu”
Mi vergogno un po’ ma me la sento e devo farla, mi allontano, sollevo sottana, calo i mutandoni e provo a farla. Faccio fatica perché mi sento osservata, Teresa si avvicina e mi solleva le sottane e dice “Dai che così sei più comoda”
Sono scoperta e in un momento intimo e mi sento osservata ma riesco a fare pipi’.
Teresa dice ridendo “Avevi una bella pipi’ da fare”.
Io arrissisco un po ma poi sorrido.
Salgo in bici, lei si siede sul manubrio e ripartiamo, faccio un po fatica all’inizio, ma poi prendo velocità.
Teresa mi chiede ” Ci vedi?”
E io le rispondo. “Non tanto, mi spiace, ma micopri un po’ la visuale”
Teresa allora si abbassa con le spalle, si appoggia sulle mie e si avvicina con la testa alla mia. Io le sento il respiro.
Teresa dice “Cosi’ va meglio?” Io annuisco ma mi imbarazza il fatto di averla così vicino al mio viso.
I suoi capelli mi sfiorano il viso e il vento scompiglia i miei. Teresa me li sistema con delicatezza sorridendomi.
Il mio respiro è affannoso, espiro lateralmente e Teresa mi dice “Guarda avanti che ho paura che cadiamo”
Così faccio, Teresa mi è di fronte e respira il mio respiro, a volte chiudendo gli occhi come per assaporarlo meglio.
Fa caldo, lei si apre i bottoni della camicetta e io mi ritrovo davanti quel gran seno che sballonzola. Le dico “Vorrei anche io un seno cosi'” lei risponde “E io vorrei essere bella come te” poi mimando un bacio con una faccia buffa, approfittando della mia impossibilità a difendermi mi bacia la fronte e le guance mentre io ridendo cerco di scansarli divertita. Ho la faccia sudata, Teresa si lecca le labbra che le ho bagnato di sudore e mi fissa per alcuni istanti.
Un brivido strano mi attraversa tutto il corpo.
Arriviamo al casale, le altre donne hanno finito la giornata. Mi presentano tante donne i cui nomi dimentico subito, ma il benvenuto che danno a me e Teresa è di buon auspicio.
Sono nel cortile e si stanno lavando, due donne sono nude e stanno facendo doccia dall’acqua che cade da una damigiana, si insaponano velocemente il petto, il collo, le natiche e il pube nero di peli per poi sciacquare velocemente.
Una donna più anziana delle altre, che come mi spiega Teresa è un po’ la capa, va sotto acqua e due ragazze le insaponano tutto il corpo mentre lei tiene le braccia alzate e lascia fare con aria soddisfatta.
Senza rendermene conto mi sono avvicinata, la mano insaponata di una delle due ragazze scorre tra le natiche burrose per diverse volte.
Altre si spazzolano i capelli e aiutano a rivestirsi.
Si cena con una buona pasta e si ride tanto, bevo un po di vino che subito mi dà un po’alla testa
Andiamo in camera, e’ una stanza da due che condivido con Teresa,la giornata di oggi mi ha scombussolata, il vedere delle passere nude, i baci di Teresa,il fatto di non essere a casa, la preoccupazione è la paura per la mia prima esperienza di lavoro ecc, non riesco a prendere sonno.
Teresa se ne accorge si avvicina al bordo del letto, mi dice all’orecchio “E’ dura la prima sera in un posto nuovo, io sono tua amica devi fidarti di me…devi rilassarti adesso ti canto una canzoncina tranquilla e starai meglio, io voglio che stai bene”
Chiudo gli occhi, Teresa canta una canzoncina con voce leggera leggera e mi accarezza i capelli.
Mette una mano sulla mia pancia, poco sopra il pube è resta ferma.
Il suo naso è a volte le sue labbra sfiorano il lobo dell’orecchio facendomi venire i brividi.
Ho i capezzoli turgidi e mi trovo bagnata tra le cosce, le dita di Teresa si sono intrufolate nelle mie mutande e ora toccano il mio pube e trovano il mio sesso.
Lei scorre un dito bagnandolo tra le labbra della mia patatina e mi tocca la clitoride.
Inizia a stimolarla, sento la punta della lingua sul lobo e sul collo. È buio non vedo quasi nulla vengo mordendomi la mano per non fare rumore. Teresa mi dice “Vedi che adesso stai bene tesoro”
Dico sottovoce
“Grazie mi hai fatto stare bene come posso ringraziarti”
Teresa risponde “Se ti va, vorrei un bacio, tu stai lì sdraiata ”
“Certo ti bacio volentieri”
Io avverto avvicinarsi Teresa da sopra di me, le labbra che baciano le mie non sono quelle che mi aspetto, sono quelle della sua passera…scatto ma poi mi fermo…respiro il suo odore e d’istinto comincio a baciare timidamente, leccare e succhiare.
Teresa ruota il bacino e io le slinguo anche il culo.
Mi accarezza i capelli e mi riempie la bocca con il suo nettare.

Leave a Reply