Sono ormai cinque mesi che vivo sola. Mi guardo allo specchio, mi vedo bella e il desiderio di poter vivere la mia femminilità anche fuori casa è sempre più forte.
Oggi è l’ultimo giorno di carnevale, l’occasione sarebbe perfetta per una prima uscita en femme. Ma dove andare….
Controllo su internet gli eventi e le feste della città ma poi abbandono subito l’idea, impaurita dal pensiero che qualcuno possa riconoscermi. Ma forse posso vedere se in qualche città vicina c’è qualcosa di interessante!
Si si… una festa in un locale verso milano, musica dal vivo e da mezzanotte dj set… sono quasi 100 km di auto ma lì sicuro non conosco nessuno. E se mi fermassero i carabinieri, è pur sempre carnevale, nessuno avrebbe da ridire niente.
Mi preparo: minigonna nera larga e pieghe, top di pizzo nero e sopra camicetta rosa un po’ aperta. Sotto collant scuri e push up con perizoma coordinato rosso fuoco. Trucco deciso sugli occhi, ombretto e mascara, rossetto fucsia accesso, fondo tinta e cipria glitterata. Infilo le ballerine per guidare e metto in una borsa degli stivaletti neri con zeppa e tacco largo.
Arrivo al locale a mezzanotte. il DJ set è appena iniziato. Il locale è pieno di gente. Bevo subito i due drink compresi nell’ingresso e poi mi butto nella mischia a ballare. Non sono ubriaca ma sento la testa leggera e mi lascio andare al ritmo della musica.
Qualcuno prova un approccio, mi sorride, mi chiede come mi chiamo, ma quando confesso che non sono una ragazza biologica spariscono nella folla di corpi danzanti.
Io comunque penso solo a ballare e divertirmi, fino a quando mi si presenta davanti un bel tipo, sui 25-30 anni, circa 180 cm , capelli castani corti, viso pulito senza barba e baffi, fisico leggermente palestrato, insomma il classico fighetto. Non certo il mio ideale di uomo, forse un po’ anonimo, ma davvero niente male. Tiene in mano due drink e me ne offre uno.
“Guarda che sono un maschio!” gli urlo per farmi sentire sopra la musica hip hop altissima.
Dalla sua espressione è evidente che non lo aveva capito, però, invece di sparire, ride e mi risponde: ” Te lo offro lo stesso! Sei comunque una gran figa!”
Così accetto il drink e stiamo a ballare vicini. Lui mi sorride e io ricambio facendo gli occhioni da cerbiatta. Finiamo il drink tra ammiccamenti e sorrisi. Inizio a sentirmi su di giri per l’acool. Mi prende per mano e mi porta in un angolo del locale dove le luci sono piu basse. Mi mette le mani sui fianchi e mi stringe a lui, sempre ballando. Sento la sua eccitazione che preme contro di me, sulla pancia ad altezza dell’ombelico. Le sue mani vanno veloci sotto la gonna, mi accarezzano il culetto e si infilano dentro i collant. Mi afferra per le natiche con decisione stringendomi ancora più a lui e mi spinge contro il muro. Mi lecca il collo e con il dito medio va in mezzo alla chiappe a massaggiarmi il buchino facendomi andare completamente fuori di testa.
Lo abbraccio stretto stretto e la mia micro pisellina, dura all’interno dei collant, strofina sulla sua gamba, contro il jeans. Muovo il bacino sempre più veloce avanti ed indietro cercando la soddisfazione grazie a quello sfregamento. Lui capisce, mi asseconda con il movimento, inizio a gemere forte, probabilemente anche ad urlare, ma la musica per fortuna copre tutto. Improvvisamente me ne vengo, dentro i collant, tremando tutta in un orgasmo intenso mai provato prima.
Avrei bisogno di qualche minuti di pausa ma lui prende la mia mano portandola sul suo pacco duro dentro i jeans. Lo tocco un po’ ma non posso certo tirarglielo fuori dentro il locale…
Cosi prendiamo le giacche ed usciamo. A passo svelto raggiungiamo la sua auto, un grosso SUV nero, parcheggiata, forse volutamente, in una zona poco illuminata. Mi fa accomodare sul sedile posteriore ed entra anche lui chiudendo la portiera. Senza perdere un attimo, si cala i jeand e i boxer grigi attillati, mi afferra con una mano per capelli dietro la nuca e porta il mio viso contro il suo cazzo.
Ho un attimo di esitazione, la sua cappella bagnata e salata preme sulle mie labbra chiuse. Vorrei prima guardarlo, accarezzarlo, leccarlo, ma lui spinge con foga. La mia bocca cede senza opporre troppa resistenza e lascia entrare la sua mazza dura e dritta. Tenendomi per i capelli comanda il ritmo del su e giu come piace a lui, veloce e intenso, fin da subito. Cerco di fare del mio meglio, ma è la mia prima volta, stavo quasi per dirglielo, ma non me ne ha lasciato il tempo.
Sembra comunque che il trattamento gli piaccia, nemmeno cinque minuti ed è al limite: ” oddio non ce la faccio più…… così così.. brava….. dai dai ”
Mi tiene ferma la testa con entrambe le mani e con un colpo secco di bacino mi infila quasi tutto il cazzo in bocca scaricando il suo piacere. Deglutisco a fatica il suo succo amarognolo, denso e appiccicoso e mi lascio andare, sfatta dal piacere, con la testa appoggiata sulle sue gambe nude. Accarezzo il suo cazzo moscio e bagnato annusando tutto il profumo di maschio che emana.
Stiamo qualche minuto in silenzio, poi mi ricompongo, gli sorrido: “io comunque mi chiamo miriam”.
“Hai ragione” esclama ridendo” io sono Dario”.
Si è fatto tardi, sono passare le tre, cosi ci scambiamo il numero, promettendoci di restare in contatto. Mi accompagna fino alla mia auto, un bacio veloce sulla guancia e prendo la strada di casa.
Molto delicata e romantica. La mia “donna” ideale! Leggi i miei racconti e le mie poesie e dimmi che ne pensi.Ciao, Tesoro..