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Racconti EroticiTrio

La prof universitaria – La barca ed il marinaio

By 20 Giugno 2023No Comments

Salve a tutti.
Inizio qui una serie di racconti che narrano alcune avventure che Cristina ed io abbiamo avuto, dopo che oltre che amici, siamo diventati compagni nella vita (vedi La mia inquilina, una prof universitaria).
Inizierò dalla prima estate passata insieme.

Era arrivato il mese di maggio ed avevamo cominciato ad andare al mare; veramente più che al mare, andavamo in porto, dove, come ho accennato nell’altro racconto, possiedo un piccolo cabinato di 7 metri.
Cris, da buona calabrese cresciuta vicino e sul mare, adorava le nostre uscite in barca; poter prendere il sole nuda in coperta, tuffarsi nuda con me nell’acqua limpida al largo, fare all’amore sul ponte o in cabina, cullati dal dondolio delle onde, durante i lunghi weekend trascorsi in spensieratezza.
Diceva che tutto questo la faceva rilassare dall’impegno del lavoro universitario.
Arrivò anche giugno e, con la fine del mese, anche la fine dell’anno accademico e degli esami.
Ora eravamo veramente liberi, liberi di passare intere giornate al mare e sul mare.
Cris amava prendere il sole e la sua pelle aveva acquistato un bel colore oro scuro, uniforme, senza segni di costume, anche se, quando eravamo in porto, indossava dei ridottissimi bikini, che nulla nascondevano, ma anzi, esaltavano le sue curve.

Qui apro una parentesi.
In questo periodo di tempo, da quando abbiamo deciso di stare assieme ed ho imparato a conoscere meglio Cristina, sono emersi lati del suo carattere e della sua personalità, che mi hanno stupito.
La docente universitaria tanto rigida, preparata, che non mescola il lavoro con la vita privata, si è rivelata una donna brillante, un’amante meravigliosa, pronta nel fare sesso ed anche una bella porca.
Ha una natura molto calda e sensuale e se presa nel modo giusto e fatta eccitare, perde ogni freno inibitore e diventa una vera puttana che non si tira indietro davanti a nuove esperienze e situazioni, vivendo il sesso in modo totale e senza inibizioni.
Mi ha confessato che quando era sposata, qualche volta, aveva avuto l’idea di cornificare il marito con qualche collega che le faceva la corte, ma non era mai andata oltre il pensiero.
Dopo il tradimento di lui, però, aveva deciso di cambiare modo di vita e godersi appieno i piaceri che questa poteva offrirle, anche dal punto di vista sessuale.
Tutto questo, se da una parte mi aveva sorpreso, dall’altro mi aveva fatto un immenso piacere, perché io adoro le donne disinibite e anche un po’ porcelline.
Dal canto mio ho cercato d’incoraggiare questo aspetto del suo carattere rendendomi disponibile a nuove esperienze da vivere assieme.

Da una decina di giorni è arrivato e ha ormeggiato accanto a noi, un bellissimo yacht di una dozzina di metri; a bordo non c’è nessun altro che un marinaio incaricato della custodia dell’imbarcazione.
Come accade nei porti, si fa sempre conoscenza con i vicini di ormeggio e s’intrattengono rapporti cordiali.
Veniamo così, a sapere che il marinaio si chiama Daniele, è siciliano e fa quel lavoro di custode e skipper d’imbarcazioni ormai da diversi anni, in attesa di mettere da parte i soldi necessari a comprare una sua barca, con cui avviare un’agenzia di charter nella sua Sicilia, dove ha una fidanzata che lo attende per sposarsi.
Daniele è un bel ragazzo sui trent’anni , tipicamente meridionale, capelli ricci neri, occhi scuri, non tanto alto ma con un bel fisico asciutto, la pelle scurita dalla vita all’aria aperta e dal sole.
Da quando è arrivato non perde occasione, quando siamo in porto, di salire in coperta e chiacchierare con noi e, soprattutto, di mangiarsi con gli occhi il corpo di Cristina disteso al sole.
Le meteo oggi hanno dato un bel weekend soleggiato e noi siamo arrivati da poco al porto.
Io sto trafficando per preparare la barca all’uscita in mare e Cris è distesa al sole a prua.
Indossa un bikini giallo, che spicca sulla sua pelle abbronzata, con due triangolini di stoffa che le coprono giusto i capezzoli, un terzo triangolino le copre la peluria del pube, mentre dietro una strisciolina di tessuto le passa in mezzo alle natiche.

Finalmente è tutto pronto, accendo i motori e dico a Cris di venire dietro mentre usciamo dal porto.
-“Buongiorno” – ci fa Daniele che, sentendo il rumore dei motori, è uscito sul ponte a salutarci.
-Buongiorno” – rispondiamo in coppia noi.
-”Uscite?” – domanda.
-“Sì.” – rispondo – “È una bellissima giornata, il mare è uno specchio e poi, qui in porto, fa un caldo bestiale, andiamo a cercare un po’ di refrigerio al largo.
-“Beati voi”.
Parla con me, ma non stacca gli occhi da Cris e dal suo corpo.
-“Ma tu non esci mai?” – domando.
-“Qualche volta, per far girare i motori o per qualche lavoretto al cantiere. Il mio contratto non prevede uscite di piacere ed io lo rispetto.”
-“Bravo, è giusto così.” – dico innestando la marcia per allontanarmi – “Ciao, ci vediamo al ritorno”.
Lui ci saluta con la mano, senza staccare gli occhi da Cristina.
Ci dirigiamo in una piccola insenatura sotto al promontorio, dove so che saremo soli o al massimo con qualcuno che, come noi, è in cerca di privacy.
Getto l’ancora e mentre torno a poppa sento uno splash; Cris si è già tuffata in acqua.
I due pezzi del suo bikini sono sul sedile dietro.
Tolgo anch’io il costume e presi maschera e pinne mi accingo a tuffarmi.
Cristina sta nuotando a una trentina di metri ed io, grazie alle pinne, riesco a raggiungerla e l’abbraccio da dietro.
Lei si gira, mi passa le braccia intorno al collo ed allaccia le gambe intorno ai miei fianchi.
Ci baciamo con passione.
Pinneggiando lentamente sostengo entrambi.
La corrente ci fa ondeggiare e nel movimento la sua fighetta struscia contro il mio membro.
Questo, unito al lungo gioco di lingue che stiamo facendo, fa si che il cazzo mi s’indurisca e si sistemi tra le sue grandi labbra.
-“Uuuhhh, già pronto!!” – esclama – “Ma ce la fai a sostenerci?”
-“Non resta che provare” – rispondo.
Cris toglie una mano dal mio collo e la porta tra i nostri corpi, afferrando la mia asta.
La passa più volte tra le labbra e ondeggiando su e giù, si fa penetrare.
-“Aaahh!!” – sospira e, spingendo col bacino, si fa penetrare fino in fondo.
Il suo movimento manda la mia testa sott’acqua, bevo un po’ e risalgo sputacchiando.
Lei ride:“Te l’avevo detto che era difficile tenerci entrambi”.
-“Tu non ti muovere, resta così” – le dico e mi lascio andare all’indietro pinneggiando verso la barca.
Il tragitto non è lungo e, sempre uno dentro l’altra, arriviamo ed io afferro con una mano la scaletta e con l’altra l’abbraccio in vita, stringendola a me.
-“Ora puoi muoverti come vuoi”.
Non se lo fa ripetere e con le mani sulle mie spalle e le gambe sempre avvinghiate a me, comincia ad ondeggiare.
La sua figa dentro è bollente, credo sia bagnata, con tutta l’acqua attorno è difficile capirlo.
Si scopa da sola, ondeggiando sul mio cazzo, profondamente piantato in lei.
Apre le labbra, come per prendere aria e le esce un lungo gemito.
-“Aaahh… che bello… lo sento tutto… mi tocchi il fondooo”.
-“Dai continua… anch’io ti sento… godi… godi… che poi ti sborro dentrooo!!”.
-“Sììì… ci sono quasi… eccooo… arriva… lo sentooo… oddio sto godendo… sìì godooo!!”.
Comincia a tremare, rovescia la testa all’indietro, mi stringe forte i fianchi con le gambe e si lascia andare all’orgasmo che la travolge.
Sentire la sua figa pulsare e massaggiarmi il cazzo, porta anche me al limite e con un guizzo verso l’alto, le scarico dentro due, tre bordate di sperma.
Nella foga dell’orgasmo lascio andare la scaletta e sprofondiamo sott’acqua tutti e due.
Risaliamo ridendo e sputacchiando acqua.
Cris si sciacqua la figa con l’acqua di mare, poi afferra la scaletta e risale; nel movimento, le sue natiche si aprono mostrandomi la rosellina posteriore.
-“Che spettacolo!!” – penso.
Dopo pranzo ci stiamo rilassando sul ponte di poppa, lei sul materassino, nuda, crogiolandosi al sole, io, all’ombra del tendalino, su una poltroncina a sdraio comprata apposta, schiaccio un pisolino.
Apro gli occhi e davanti a me ho la meravigliosa visione del suo corpo nudo, supino, i seni leggermente adagiati di fianco con i capezzoli rosa scuro che spiccano sull’abbronzatura, il suo ventre piatto, giù fino alla leggera striscia di peluria biondo scuro che orna il suo pube e le sue splendide gambe con i piedi smaltati di un rosa conchiglia.
-“Dormi?” – domando.
-“Uuhhmm, sonnecchio”.
-“Ti va di parlare un po’?”
-“Che c’è?” – domanda girando il viso verso di me.
-Ti volevo chiedere, se hai notato come Daniele ti guarda?”
-“Certo! Non sono cieca e mi accorgo quando un uomo mi guarda con desiderio”.
-“Appunto. E tu?”.
-“Io cosa?”.
-“Voglio dire, ti fa piacere, ti eccita?”.
-“Beh, a una donna fa sempre piacere sentirsi ammirata, specie da un uomo molto più giovane”.
-“Più che ammirata, direi che ti guarda come se volesse saltarti addosso e scoparti lì, sul posto”.
-“È vero e, se devo essere sincera, la cosa m’intriga”.
-“Cioè?”.
-“In verità, voglio dire che a volte, quando sono distesa e sento il suo sguardo su di me, penso, immagino, cosa mi farebbe se io lo assecondassi e qualche volta mi sono anche eccitata e bagnata”.
-“Aahh bene, così mi hai tradito, se pur col pensiero” – dico ridendo.
-“Come sei sciocco, se avessi voluto tradirti, lo avrei già fatto, mi sarebbe bastato un gesto” – dice ridendo anche lei e lanciandomi contro il flacone della crema solare.
Lascio cadere il discorso e prese pinne e maschera, mi tuffo in mare.
So che sul fondo, a non più di tre metri, c’è una prateria di posidonie ricca di capesante, così m’immergo alla ricerca del prelibato mollusco.
Dopo un oretta ne ho raccolti una retina piena e risalgo a bordo.
-“Che belli!!” – esclama Cris – “Li mangiamo stasera?”.
-“Sì, li preparo in umido e tu fai una bella insalata di pomodori, ti va?”.
-“E me lo chiedi, sento già lo stomaco che brontola dalla fame!!”.
Torniamo in porto verso le sei e mentre Cris va ai bagni a farsi una doccia, io comincio a preparare i molluschi.
Li preparo in un tegame, con aglio, peperoncino, olio e prezzemolo, li sfumo al vino bianco ed aggiungo la salsa di pomodoro, poi li lascio sobbollire lentamente.
Cris torna ed è il mio turno per la doccia.
Quando torno li vedo, lei e Daniele, che parlano amichevolmente sul ponte.
Cris indossa un copricostume colorato e trasparente, e sotto credo che abbia, al massimo, un paio di slippini.
-“Hei ciao” – dico rivolto a Daniele.
-“Ciao.” – risponde sorridendo – “Sono stato attratto dal profumo che viene da dentro e sono uscito”.
-“Già, ho fatto un po’ di pesca per stasera. Capesante, ti piacciono?”.
-“Li adoro, dal profumo devono essere squisiti. A proposito vi andrebbe un aperitivo con un prosecchino? Ne ho un paio di bottiglie nel frigo”.
-“Certo.” – risponde subito Cris – “Dopo il caldo di oggi ci starebbe una meraviglia”.
-“Benissimo, torno subito”.
Dopo poco torna, ci passa una bottiglia gelata e tre bicchieri a stelo e con un salto scavalca la battagliola e atterra sul ponte della mia barca.
Stappa la bottiglia e versa il vino nei bicchieri.
-“Allora cin cin” – fa alzando il bicchiere.
-“Cin cin” – rispondiamo insieme e beviamo.
-“Aaahhh” – esclama Cris scolando tutto il bicchiere – dammene un altro po’ scende giù che è una meraviglia!!”.
E via col secondo bicchiere.
Il tempo scorre via veloce e così il vino; la bottiglia finisce e si è fatta ora di cena.
-“Perché non rimani a cena con noi?” – dice inaspettatamente Cris, rivolgendosi a Daniele – “Credo che ce ne sia abbastanza per tutti e tre”.
-“Se per voi non è un disturbo, accetto volentieri, il profumino di oggi pomeriggio ha proprio solleticato il mio appetito. Però” – continua – “venite voi sulla Mandragola, si sta più comodi. Io metto il vino”.
-“D’accordo.” – acconsente Cris – “Ci vediamo verso le nove”.
Quando lui risale sulla sua barca le chiedo:
-”Che intenzioni hai?”
-“Solo cenare e stare un po’ in compagnia” – mi risponde sorridendo.
-“Mmmhh vedremo” – penso.
Alle nove saliamo sullo yacht portando con noi la cena.
Cris per l’occasione si è cambiata e ha indossato un bikini nero, con brasiliana e sopra un copricostume arancio, che è un velo di cipolla.
Le ho chiesto di mettere il reggiseno del costume e lei, ridendo mi ha fatto:“Ah, ah, sei geloso!!”.
-“No, solo penso sia più consono per una cena tra amici” – rispondo, sottolineando sarcasticamente la parola “Amici”.
Daniele ha già apparecchiato la tavola sul ponte di poppa.
-“Ho apparecchiato fuori. Dentro c’è l’aria condizionata, ma dopo un po’ si gela, qui si sta freschi e poi, ho pensato, che sotto le stelle si mangia meglio” – dice sorridendo ed avvolgendo Cristina in lungo sguardo eloquente.
La cena scorre via tranquilla ed anche il vino; siamo alla seconda bottiglia.
Daniele ci fa sapere che i proprietari dello yacht abitano nel Nord Italia e non vengono quasi mai, solo occasionalmente per qualche weekend e, comunque, per l’estate, verranno per due settimane a cavallo di Ferragosto, per fare una crociera con degli amici.
Dopo cena, prendo il mio bicchierino di amaro, che lui ci ha gentilmente offerto e mi allontano verso poppa per accendere la mia pipa; la fumo, occasionalmente, solo quando sono in barca.
Lascio i due al tavolo a ridere e scherzare.
Cristina ride di gusto alle battute di Daniele; è un po’ brilla… un po’ tanto brilla!!
Daniele, intanto, ha spento le luci del ponte, per via delle zanzare, dice lui, lasciando accese solo quelle del coronamento di poppa.
Mentre sto fumando appoggiato al parapetto, nella penombra, vedo che il piede nudo di Daniele scivola su quello, anch’esso nudo, di Cris e comincia ad accarezzarlo.
Poi comincia a salire su per la gamba, arriva al ginocchio e lentamente arriva alla coscia.
Lei non reagisce, si comporta come se niente fosse e continua a parlare e a ridere.
Io, invece, non so proprio come comportarmi; non so se scatenare un casino, oppure restare a guardare quel tentativo di seduzione della mia donna, fatto sotto i miei occhi.
Decido per la seconda opzione e continuo a fumare.
Finita la fumata, mi avvicino al tavolo e lui si ricompone immediatamente.
-“Cristina,” – faccio – “sono un po’ stanco, anzi proprio stanco, vogliamo andare?”.
-“Certo, va bene.” – risponde – “Daniele grazie di tutto, sei un ospite magnifico”.
-“Grazie a voi per la compagnia e per la cena squisita. Buonanotte, a domani”.
Ci salutiamo ed al momento di stringere la mano di Cris, lui si china per baciarla sulle guance.
Ho l’impressione che quel saluto duri un po’ troppo a lungo, come se Daniele le stesse dicendo qualcosa all’orecchio.
Risaliamo sulla nostra barca e scendiamo in cabina.
-“Ti sei divertita?”.
-“Sì, sono stata proprio bene, Daniele è molto simpatico”.
-“E poi ci sa fare con i piedi” – aggiungo io.
-“Sapevo che te ne eri accorto,” – mi fa ridendo – “l’ho lasciato fare per stuzzicarti un po’”.
-“Beh, se lo vuoi sapere, mi hai stuzzicato un bel po’. Vederti oggetto delle attenzioni di Daniele, da una parte mi ha innervosito, dall’altra mi ha eccitato; ho quasi avuto un’erezione”.
-“Non mi dire!” – adesso ride – “Ti piace fare il guardone?”.
-“No, ma vederti che provavi piacere alle sue avances, faceva piacere anche a me. Ti ha detto qualcosa quando ti ha salutato?” – domando.
-“Non ti sfugge niente, eh? Sì mi ha detto se volevo andare da lui, stanotte, mentre tu dormivi”.
-“E tu?”.
-“Niente non ho risposto”.
-“Volevo dire, e tu cosa vuoi fare?”.
-“Beh non so. Devo dire che l’idea di farmi un giovanotto come Daniele mi intriga e mi eccita. Ma forse sono un po’ brilla”.
-“Ecco che esce fuori la porcellina” – penso.
-“Un po’ tanto, direi.” – scherzo io – “Ma se ti fa piacere toglierti questo sfizio, allora andiamo”.
-“Come andiamo?” – domanda stupita.
-“Certo, non penserai che ti lasci andare sola a farti scopare da quel fusto. Non si sa mai potrebbe piacerti troppo ed io ti perderei. Meglio essere lì e controllare”.
Lei mi guarda pensierosa, poi fa:“Va bene, allora, andiamo”.
Presa la decisione, si toglie il copricostume, sale sopra lo yacht ed io la seguo.
Bussa alla porta vetrata della cabina.
Daniele viene ad aprire e resta di sasso vedendomi; forse pensa che voglio litigare a causa delle sue proposte a Cris.
È lei a rompere il ghiaccio.
-“O tutti e due o niente” – dice decisa, guardandolo negli occhi.
Daniele si scosta di lato e ci fa entrare.
Cristina si ferma di fronte a lui e senza dire una parola gli da un bacio appassionato, credo con tanto di lingua in bocca, che sembra non finire più.
Continuando a baciarla, lui la prende per i fianchi e l’attira a se.
Lei scende una mano e comincia ad accarezzarlo sull’inguine da sopra gli shorts, soffermandosi sulla sua già intensa erezione.
Continua ad accarezzarlo a lungo, per assicurarsi che il membro divenga ben turgido ed eretto, poi infila la mano dentro i pantaloncini e scende per continuare la carezza a nudo.
Continuando a baciarlo gli abbassa gli shorts e il cazzo, rigido, svetta verso l’alto, lei s’inginocchia e lo guarda ammirata, come se non ne ha mai visto uno!!
Devo, comunque, ammettere che Daniele è ben fornito!!
Poi stringendolo con la mano, lentamente, inizia a scendere e salire segandolo sempre più veloce.
Il cazzo, teso e turgido, punta verso le sue labbra.
Lui le mette una mano sulla testa e scostandole i capelli all’indietro le fa avvicinare il viso alla punta.
Lei si gira e mi lancia uno sguardo pieno di libidine, lo indirizza verso la bocca e lo avvolge con le labbra, dove lo aspetta una lingua esperta.

Mentre lei si lavora il cazzo di Daniele, io continuo a guardarla, con il membro ormai duro che accarezzo da sopra il costume.
Lui continua a tenerle i capelli all’indietro, penso, per farmela vedere bene in volto mentre lei fa scorrere le labbra sull’asta, in un pompino sempre più veloce, sempre più in profondità, facendolo scendere fino in fondo alla gola.
Qualche minuto di quel lavoro e vedo Daniele inarcare la schiena, il viso contrarsi in una smorfia di piacere.
Sta per venire, nella bocca della mia donna e… la cosa mi eccita; continuo a menarmelo e sono prossimo all’orgasmo anch’io.
Ma lui la ferma e tirandola leggermente per i capelli la fa sollevare, la bacia gustandosi il proprio sapore misto alla saliva di lei.
-“Non voglio venire ora, così. Voglio scoparti, possederti. Vieni”.
Così dicendo, la prende per mano e la conduce nel sottoponte, apre la porta della cabina padronale di prua e la tira dentro.
Io li seguo come un cagnolino.
Nella cabina c’è un gran letto ovale, che sembra fatto apposta per scopare, con annesso un piccolo bagno.
Lui l’abbraccia da dietro e fa scendere il reggiseno, scoprendole i seni dai capezzoli turgidi, li stringe tra le dita e comincia a farli roteare.
-“Aaahhh, sììì… cosììì…” – geme Cris – Cosììì mi piaceee”.
Mentre le stringe i capezzoli, le bacia e mordicchia il collo, struscia la sua erezione contro le chiappe, che lei spinge all’indietro curvandosi un po’ in avanti.
Lui le slaccia il reggiseno lasciandolo cadere e scende allo slip che abbassa alle caviglie; lei lo scalcia via, restando, così, nuda e splendida nella penombra della cabina illuminata solo dalla luce che entra dall’oblò.
Con una leggera spinta la fa stendere sul letto, dove lei si sdraia, a cosce aperte, mettendo in mostra le labbra della figa, gonfie e rilucenti di umori.
Daniele si fionda tra quelle cosce e comincia a leccare quel ben di dio.

Io li guardo affascinato, mentre con la mano continuo a segarmi il cazzo, ormai messo a nudo.
Lui avvicina una mano e tuffa due dita in profondità dentro di lei, aumentando il ritmo man mano che affonda e cerca il punto G per farla godere maggiormente.
Ci sa fare il ragazzo!!
Cristina reagisce alla penetrazione agitando il ventre in una danza frenetica, gemendo e dando sfogo alla sua lussuria,.
-“Adesso basta, ti prego scopami, voglio sentirti dentro” – dice allontanando il suo viso dalla figa pulsante.
Daniele si alza e da un cassettino estrae una bustina, la apre e si srotola il preservativo sull’asta rigida.
Sale sul letto ed avvicina il cazzo ricoperto alle labbra di Cris; lei lo imbocca e lo insaliva ben bene.
-“Vieni ora, ti voglio dentro” – gli dice sdraiandosi a cosce aperte ed offrendosi completamente.
Lui non si fa pregare e mettendosi tra le sue cosce, posiziona la cappella contro le labbra e con un colpo di reni spinge il cazzo dentro di lei fino in fondo, a toccare l’utero.
-“Ohhh che bello! Tiralo fuori e dammelo di nuovo. Ti prego!” – geme lei.
Lui lo estrae quasi del tutto, lascia dentro solo la cappella e, poi, giù, fino in fondo.
Cristina spalanca la bocca, come se dovesse prendere aria, in un grido muto.
Lui prende a scoparla con colpi veloci e potenti ed ogni penetrazione è accompagnata dallo schiocco del contatto violento tra l’inguine di lui ed il pube di lei.
Sopra al letto un grande specchio mostra uno scenario ad alto contenuto erotico; lei sotto, con le gambe sollevate ai fianchi di lui e le mani artigliate ai suoi glutei per farsi penetrare meglio, lui sopra che la penetra a fondo, mentre le bacia le tette, sbattendola e facendo schioccare rumorosamente le grandi labbra ad ogni affondo.

-“Ooohhh sìììì… sto godendo… godooooo…” – con un urlo lei annuncia l’arrivo dell’orgasmo e tutto il suo corpo si agita negli spasmi e nelle contrazioni del piacere.
Vedo che anche Daniele sta arrivando, aumenta il ritmo ed infine si pianta profondamente in lei, mentre le pulsazioni del suo scroto mi dicono che sta riversando getti di sborra dentro quella figa vogliosa.

-“Sì, riempimi. Voglio essere riempita da te… dalla tua sborra!”
Nello stesso momento vengo anch’io, schizzando il pavimento di teak con il mio seme.
Mi stendo sul letto con loro, mentre Daniele, uscendo da lei, rotola di fianco lasciandola in mezzo a noi due.
-“Grazie” – fa lei girando il viso verso di me – “Mi è piaciuto molto!!” – e mi bacia appassionatamente.
Poi si volge verso Daniele:
-“Grazie anche a te. Sei stato magnifico” – e bacia anche lui sulle labbra.
Stanchi di queste fatiche sessuali, ci addormentiamo nel lettone.
Non so quanto tempo è passato, ma vengo risvegliato da dei gemiti e mugolii.
La cabina è sempre in penombra, girandomi vedo Cristina che sta cavalcando Daniele, mentre lui le succhia i capezzoli.
Mi metto seduto e vedo che lui, oltre a succhiarle i capezzoli, le sta anche titillando il buchetto posteriore con un dito.

-“Siii… bravo, cosììì… mettilo dentro… mi fai morireee…”
Lui obbedisce e vedo il dito scomparire, quasi per intero, nell’ano di Cristina.
-“Ooohhh che bello… sìììì… mi fai godere doppiamente… davanti e dietrooo…”
La scena a cui assisto è incredibilmente eccitante ed il mio cazzo reagisce indurendosi.
Sono eccitato al massimo e questa volta decido di non restare passivo a guardare.
Mi sposto dietro Cris e tolto il dito di Daniele dal pertugio, mi fiondo col viso tra le sue chiappe.
Trovo il buchetto con la lingua e prendo a leccarlo, a penetrarlo, ad insalivarlo ben bene.
Cristina gradisce il trattamento e grida:
-“Sììì amore… cosììì… leccami tuttaaaa…”.
Mentre porto avanti il cunniligus anale, sento sul mento le spinte di Daniele, che affonda la sua asta nella figa dilatata.
Lei gira il viso all’indietro e guardandomi dice:
-“Inculami amore… dai voglio provare una doppia penetrazione… e voglio che sia tu a farmela… Dai ti aspetto”.
Mi sollevo e mi metto in ginocchio tra le gambe di Daniele, punto la cappella contro il suo ano lo sento aprirsi leggermente e riesco a far entrare una metà della cappella.
Faccio un po’ fatica a far entrare il resto del cazzo, sento l’ingombrante presenza dell’’altro dentro la figa ed i suoi movimenti m’impediscono la penetrazione.

Daniele intuisce le mie difficoltà e sfila il suo membro dalla vagina lasciando dentro solo la punta, poi si ferma in quella posizione.
Spingo ed il glande è come risucchiato dallo sfintere, che si apre al passaggio.
-“Aaahhh… è bellissimo… sì ancora daiii… non fermarti ti prego! Inculami,dai… così…”

Sentendo che si è liberato dello spazio, spingo decisamente ed il cazzo entra tutto dentro, fino in fondo, fino a che i peli del mio pube si schiacciano contro le sue natiche.
Accorgendosi che sono entrato, Daniele da una spinta e s’immerge nuovamente nella figa.
Lei s’irrigidisce stringendo lo sfintere.
-“Dio amore, mi stai spaccando. Sei enorme non resisto”.
-“Non sono io che sono diventato enorme.” – penso – “Sei tu che sei completamente piena di cazzi”.
Quando sento lo sfintere rilassarsi comincio a muovermi, pompandola.
Anche Daniele riprende a penetrarla e lei, a bocca aperta, si gode la doppia respirando rumorosamente.
-“Godoo… godooooooo” – urla improvvisamente – “dai… cosììì… sono la vostra puttanaaa… riempitemi di sborra… oddio… sìììì… vengooooooo” – s’irrigidisce ed inizia ad agitarsi tra di noi negli spasmi orgasmici, stritolandomi il cazzo con lo sfintere.
Man mano che l’orgasmo scema, vedo i muscoli della sua schiena rilassarsi e si abbandona sul petto di Daniele.
Allora, io e Daniele, che ci eravamo fermati per farle godere appieno l’orgasmo, riprendiamo a stantuffarla, lui dentro ed io fuori, io dentro e lui fuori, quasi sincronizzati.
La sensazione di piacere che ricevo dallo sfregamento, attraverso la sottile parete che divide l’ano dall’utero, delle nostre due verghe è sublime.
“Oddio sto godendo di nuovo… godo ancoraaaa…che belloooo… vi prego riempitemi… oraaaa” – e riprende ad agitarsi.
Sento Daniele, da sotto, grugnire ed avverto chiaramente le pulsazioni del suo cazzo, mentre si scarica nella sua figa.
Ma anch’io sono al limite, lo sfregamento contro Daniele e le contrazioni dell’ano di Cris, durante l’orgasmo, hanno la meglio e, profondamente piantato in lei, riverso tutto il mio seme nel suo intestino, tenendola saldamente per i fianchi.
Sfinito, mi accascio sulla sua schiena.
Sento il mio membro ammorbidirsi e lentamente scivolare fuori dal suo ano.
Quando esce completamente, dal foro dilatato le sfugge un peto dal suono liquido.
-“Ooppss, scusate, ma è stato involontario” – dice ridendo e noi le facciamo eco.
Scivola di lato, sfilandosi da Daniele e si stende accanto a me.
Mi passa un braccio sul torace e appoggia la testa sulla mia spalla:
-“Grazie” – mi sussurra contro il petto e si addormenta.
Quando mi sveglio, un raggio di sole, già alto, penetra dall’oblò ed accarezza il corpo di Cristina, dolcemente addormentata.
Salgo sul ponte e trovo Daniele, il quale ha già apparecchiato la tavola per la colazione; sopra c’è un po’ di tutto.
-“Buongiorno. Dormito bene?” – mi fa strizzandomi l’occhio.
-“Benissimo. E tu?”.
-“Meravigliosamente!!” – poi, continuando – “Sono andato a prendere delle brioches appena sfornate, qui c’è un po’ di tutto, serviti pure”.
-“Grazie, sei un ospite squisito; ma prima di fare colazione, mentre aspettiamo che si svegli Cristina, vorrei fare una doccia” – e scendo dalla barca e mi avvio verso i bagni del porto.
Quando torno trovo Cristina e Daniele che, seduti al tavolo, stanno chiacchierando; lei sta azzannando una brioche e bevendo succo di frutta.
-“Buongiorno caro.” – mi fa alzandosi e stampandomi sulle labbra un bacio al sapore di ananas – “Scusa se ho già iniziato, ma sono affamata”.
-“Ti credo, dopo le fatiche di stanotte” – penso sedendomi.
Dopo colazione scendiamo nella nostra barca.
-“Scusami,” – mi dice – “sono ancora un po’ stanca, stanotte mi avete sfiancato, vorrei dormire ancora un po’”.
-“Fai pure, io ho delle cosette da sbrigare qui al porto, non ti disturberò”.
-“Grazie” – fa, baciandomi appassionatamente.
-“Meglio che ti calmi,” – le dico scherzando – “altrimenti addio riposino”.
Lei ride, prende il materassino e, sculettando, si dirige a prua dove si sdraia al sole.

Dopo la folle notte a bordo dello yacht con Daniele, lui ha più volte riprovato ad invitarci, per cena, per uscite in mare con lo yacht, ma proprio Cris ha sempre, con garbo, rifiutato.
In privato mi ha detto che aveva un po’ paura di prenderci gusto.
Era stata una bella avventura, ma era finita lì; lei mi voleva bene e non voleva incrinare la nostra relazione con avventure extracoppia.
Poi ridendo aveva continuato dicendo che, comunque, qualche altro piccolo diversivo non le sarebbe dispiaciuto.
La troietta!!!
Abbiamo, comunque, mantenuto degli ottimi rapporti di vicinato con Daniele, il quale dopo un po’ si è messo l’anima in pace.

Seguiranno altre storie.

I commenti e i suggerimenti sono ben accetti, scrivetemi pure a miziomoro@gmail.com

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