“Ciao caro sono tornata, ho un regalino per te”
Sono in mansarda dove ho lo studio e sento la voce di mia moglie che mi annuncia il suo rientro. Non mi ero nemmeno accorto che fosse uscita. Quando dice che ha un regalino per me mi si accendono i sensi, di solito ha voglia di scopare ed indossa mise troiesche che tanto mi piacciono.
“Scendo io o sali tu?” le chiedo a voce alta.
“Vengo io”
Sento il ticchettare dei tacchi alti e sottili lungo le scale, chissà quali delle scarpe da zoccola che mette solo in casa avrà indossato? Ne ha una decina di paia di quel tipo, tutte col tacco al netto del plateau di almeno 12 centimetri. Quando le indossa quasi diventa alta come me.
Cristina è una bella signora di poco meno di 60 anni, alta 1,60, capelli lunghi biondi, occhi azzurro mare, 5 di seno naturale recentemente aiutata a stare su come se avesse 20 anni, un bel culetto a mandolino frutto di genetica palestra e danza. Insomma una bella donna, se la vedi di schiena potresti perfino scambiarla per una trentenne, dal fisico e dall’agilità di movimento.
Siamo sposati da 35 anni, lei ormai da poco in pensione, io libero professionista con la stessa età lavoro per progetto ed in casa.
Il ticchettio si avvicina, la mia postazione dà le spalle all’arrivo della scala, mi giro e la vedo spuntare.
Indossa una giacca di pelliccia di volpe bianca che non metteva da almeno 20 anni.
La indossava la prima volta che ci siamo conosciuti. Appuntamento al buio, un mio amico, e la sua ragazza dell’epoca, ci avevano invitato ad andare al cinema ed a mangiare una pizza senza dirci che ci sarebbe stata la sorpresa.
Avevo fatto buon viso a cattiva sorte. Beh in realtà tanto cattiva non era, Cristina si era presentata con la giacca da cui spuntava, poco, una mini di pelle nera, calze velate e scarpe col tacco. Fisico rimarchevole già all’epoca. Al cinema le due ragazze si erano sedute in mezzo e noi ai due lati. Appena iniziato il film il mio amico e la sua ragazza avevano cominciato a pomiciare ed anche qualche movimento sospetto. Il film era il romanticissimo Ghost. Lei mi era piaciuta un sacco ed anche io avevo avuto l’impressione di non esserle indifferente. Terminato il film eravamo andati a mangiare una pizza e ci eravamo tenuti per mano.
Eravamo tutti e 4 studenti universitari in una città lontana dalla nostra con le prime libertà di fare quello che si voleva. Io vivevo con il mio amico e lei con la sua amica. Terminato di pranzare i nostri amici erano andati a casa delle ragazze e noi rimasti a chiacchierare.
“Fa freddo, andiamo da te fino a che i due arrapati non avranno finito” mi aveva detto.
Lungo le scale mi si era buttata addosso ed appena entrati in casa mi aveva baciato.
In breve anche noi eravamo nudi ed intenti a fare ginnastica. Dopo la terza volta lei mi aveva detto, mi piacerebbe restare qui stanotte, avevo preparato un cartello, messo fuori dalla porta di ingresso “Franco torna da Anna, casa occupata”.
Eravamo rimasti a letto fino all’ora di pranzo del giorno dopo e da lì non ci eravamo più lasciati.
Ma torniamo a noi, la pelliccia bianca è un flash per me, mi porta alla memoria il ricordo appena raccontato e molti altri, quasi tuti scoperecci. Cristina ben lo sa, immagino.
La pelliccia è aperta, sotto indossa un catsuit a rete con apertura al cavallo.
E’ tutte sporca di una sostanza biancastra, ne ha sul volto, sul seno e sul pube.
Sobbalzo, non mi ha mai fatto corna, almeno che io abbia mai saputo, il modo di comunicarmelo è abbastanza inusuale penso.
Mi raggiunge alla scrivania e mi dice “pulisci cornuto, lo so che ti piace”.
Ha ragione da qualche mese mi giro un sacco di siti cucklold e la parte che più mi piace di film è quella finale quando la donna irrorata per bene a bei maschioni, meglio se almeno 3, prende il compagno e lo costringe (ottimo se lui fa un po’ di resistenza) a ripulirla maltrattandolo verbalmente ed a volte anche fisicamente.
Mi sarebbe piaciuto provarlo ma è una cosa che, per rispetto, non avrei mai pensato di chiedere a Cristina.
Come può esserci arrivata e come mai la sua reazione è stata quella di farsi scopare da più di un uomo (almeno le quantità di liquido biancastro che ha addosso indicano che non può essere stato uno solo). Chi sono quelli che si sono scopati mia moglie, sono lampi che mi passano in testa, lei ormai è addosso a me, mi prende per i capelli e spinge la mia faccia sulle sue guance: “tira fuori la lingua e gustati questo nettare, è molto buono, te lo posso assicurare”. Sono titubante e basito, chi ho sposato? Lei con una mano mi tappa il naso e sono costretto a leccare via la densa sostanza. Scopro che mi piace e ci metto tanto impegno.
Lei se ne accorge: “ti piace ripulirmi dal succo degli altri uomini, bravo il mio cervo, vedrai che ti piacerà sempre di più”.
Quindi sposta la mia testa sul seno, un capezzolo è completamente affondato nella sostanza bianca, spunta solo il bottoncino, i seni sono inturgiditi dal freddo. Lo ripulisco e poi da solo passo all’altro, Cristina molla la presa sulla testa e geme per il trattamento poi, una volta ripulita, si siede sulla scrivania e riprende la mia testa tuffandola sulla sua figa. E’ piena dentro e fuori, dal culo spunta un anello di gomma, succhio tutto con avidità senza mandare giù poi mi rialzo di colpo e la bacio passandole più di metà di quello ce avevo in bocca, ci baciamo appassionatamente.
Penso che ha avuto una ottima idea.
Il mio cazzo è dritto, si è bagnato terribilmente durante le leccate, abbasso i pantaloni e la infilo con tre colpi, è tutta lubrificata dalla sostanza bianca, sento in parte resistenza lei sposta una mano, la mete sotto ed estrae dal culo un plug anale di media dimensione.
“Il culo lo ho tenuto per te” si sfila e si mette a pecorina pronta per essere presa anche dietro. Allo stesso tempo lecca in modo esplicitamente sensuale l plug. Sputo un po’ affondo un paio di dita nel suo posteriore e quindi ci metto la cappella. Entra in un attimo. La sento ansimare, do un colpo secco e ne entra un’altra metà, le strappo un gemito misto di dolore e piacere.
Mi attacco alle sue grosse tette stuzzicandone i capezzoli mentre la mordo sul collo. Lei gira la testa e chiede con lo sguardo di essere baciata cosa che faccio subito ed appena ho la lingua nella sua bocca do un altro colpo secco e sono dentro fino in fondo. Le mie palle sbattono sulle sue chiappe. Mi ritraggo per circa 7/8 centimetri quindi affondo di nuovo, stavolta però lentamente ed inizio un avanti ed indietro lento ma costante, sento i suoi gemiti che si sommano ai miei, il cazzo si gonfia mentre lei con una mano si masturba e veniamo praticamente insieme. Le riempio le viscere della mia calda sborra e continuo a pomparla fino a che il mio uccello non inizia a ritirarsi.
“Siediti” mi dice Cristina.
Le obbedisco e lei si infila sotto la scrivania ed inizia a spompinarmi.
Ci mette un po’ a farmelo tornare duro ma sia la situazione che la sua abile bocca hanno successo.
Esce da sotto la scrivania ed ancora si siede sul bordo. La prendo, stavolta davanti, la scopata va avanti 10 minuti buoni poi lei vuole cambiare posizione ed essere presa a pecorina. Viene una prima volta mentre io resisto e lei decide che in figa ne ha avuto abbastanza, mi fa sedere di nuovo, si inginocchia e completa l’opera con un sontuoso pompino. Le vengo in faccia, la quantità di materiale è minima rispetto a quello che le ho tolto prima ma lei apprezza. Lo rincorre con la lingua e quello che è fuori portata lo prende con un dito e se lo ficca in bocca.
Sono trascorsi 5 minuti, ci siamo calmati, io sono ancora sulla poltroncina e lei mi si è seduta in grembo con la testa appoggiata alla spalla.
“Di che marca era lo yoghurt? Buonissimo devi riprenderlo” le dico.
Lei sorride e mi risponde con il nome di una marca di yoghurt greco molto denso quindi aggiunge, “visto che ti piace la situazione che ne dici se la prossima volta non fosse yoghurt?”
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…