Di seguito le scelte più votate. Puoi contattarmi a sirluciferbully@gmail.com per continuare a scrivere insieme l’avventura di Miriam.
24 dicembre 2026
2.1
Trascorre la notte ma il sonno è tormentato. Nel sogno ti rivedi nuda sul lettino di uno studio medico, delle cinture di cuoio immobilizzano gambe e braccia; di nuovo la dottoressa ma questa volta ne distingui più nitidamente i colori e i tratti del viso: si tratta di una donna di mezza età, i capelli lasciati grigi sono raccolti in uno chignon e gli occhiali presentano lenti spesse; la dottoressa del sogno ti punta contro una siringa finché degli uomini senza volto entrano nello studio e sussurrano parole che non cogli; la dottoressa dà di matto e dà ordine di slegarti.
Ti svegli fradicia di sudore. Nel sogno hai forse riempito i buchi di un ricordo con la fantasia oppure hai visto ciò che ti è accaduto realmente? Sei sempre più determinata a scoprirlo. Prendi in mano il cellulare per controllare se per caso Michel ti abbia risposto: niente… E’ strano anche questo.
Ti alzi, hai dormito con i vestiti. Sono gli stessi vestiti per altro che indossi da una settimana. Pomeriggio dovrai assolutamente comprarti qualcos’altro, un cambio e un pigiama.
Oggi scegli le scale, ti sorprendi a scenderle con un passo rapido non necessario. Non vedi l’ora di rivedere Carlo? Ti ripeti che vuoi solo evitare di indisporlo facendolo attendere, quell’uomo ti serve per conoscere la verità. Certo, c’è questo ma forse anche altro?
Nella hall dell’hotel Carlo sta chiacchierando. Sorride quando ti vede e ti saluta a gran voce. Ha un bel sorriso, i denti bianchi e regolari. Ignora la receptionist che gli chiede dove siate diretti, non puoi evitare di pensare che forse fra loro due ci sia stato un flirt.
Il sole splende radioso non disturbato da nuvole. Anche senza le stufe già accese ad ogni angolo si faticherebbe a considerarla la Vigilia di Natale, le stufe fanno sì che si percepiscano tra i 30 e i 40 gradi. Al sole i ricci biondi di Carlo appaiono ancora più biondi, il sudore vi irrora la fronte. Lo stomaco brontola.
Carlo ti fa strada fino a un bar che ha tutto l’aspetto di essere costoso ma è lui ad offrire, così non te ne preoccupi. Ordinate due cornetti alla crema. Nel mangiarlo ti finisce qualche briciola sulla maglietta e ti sporchi di crema i lati delle labbra. L’uomo accanto a te ti schernisce bonariamente e fa per ripulirti la crema con il pollice. Che fai?
Ti ritrai e ci pensi da sola. Vai a 2.4
Lascia fare. Perché rifiutare un gesto carino? Vai a 2.5
2.5
Carlo posa delicatamente la mano sulla guancia e ti passa sopra le labbra il pollice a ripulirti dalla crema. Ha lo sguardo dolce e tu non puoi che ripagarlo con uno sguardo altrettanto dolce. L’imbarazzo è visibile sul volto di entrambi. Ti chiedi cosa faresti se provasse a baciarti in questo momento? In cerca di risposte ti stringi la fedina intorno all’anulare della mano sinistra.
Ad ogni modo, Carlo non ha provato a baciarti. Ti aspetta fuori dal bar e tu lo raggiungi. Vi dirigete verso il quartiere dedicato nel nome a un celebre cantante rock italiano. Nel frattempo, cerchi di elaborare una domanda che possa far luce sui suoi oscuri datori di lavoro ma che risulti anche formulata non intenzionalmente. Non riesci a pensare a nulla per inserirti nei suoi racconti. Sembra saperne molto sulla città. Ti racconta con dovizia di dettagli il leggendario concerto che ha inaugurato Porto Onirico, quattro mostri sacri della musica si sono succeduti sul palco: la cantante pop Lady Gaga, la band rock Chili Peppers, il cantante rock Vasco Rossi e infine il dj David Guetta. Ad ognuna delle quattro star è stata dedicata un distretto.
In un quarto d’ora giungete a Vasco, dove artisti di strada di ogni sorta si esibiscono giorno e notte. Vi fermate davanti a diverse statue viventi, fai finta di niente quando Carlo ti becca a sbavare davanti al sedere di un David di Michelangelo, lo rimproveri quando è lui a fissare le gambe di una Statua della Libertà. Carlo chiede a un ritrattista di disegnare un tuo ritratto, ridete e scherzate quando lo vedete: si tratta di un ritratto satirico e l’artista ha esagerato all’inverosimile le dimensioni dei tuoi seni già abbondanti al naturale.
Arriva troppo presto il tramonto. Carlo ti ricorda che stasera sarà la Vigilia di Natale. E’ triste passarla da soli, non puoi nemmeno passarla in chiamata con il tuo fidanzato siccome non risponde. Potreste andare in una discoteca nel distretto Guetta, conosce degli amici che vi farebbero entrare gratis. All’inizio esiti ma accetti quando ti viene in mente un piano: lo farai ubriacare, così vuoterà il sacco. Non sei un’assidua bevitrice ma le volte in cui hai bevuto hai scoperto di reggerlo abbastanza bene. Sicuramente lo reggi più del tuo fidanzato. Comunque, dovrai comprare un vestito da festa. Dici a Carlo che avevi già pensato di fare un salto in un negozio siccome oltre ciò che indossi non hai nulla. Il biondo risponde che ti accompagnerà volentieri a fare shopping. Che fai?
Accetti di buon grado la sua compagnia siccome qui non conosci negozi di vestiti. Vai a 2.6
Ringrazi ma basterà che ti indichi dove andare. Vi date appuntamento alle 22:00 fuori dall’hotel. Vai a 2.7
2.6
Così vi dirigete verso la via dello shopping. Davanti a voi un boulevard come non ne avevi mai visti risplende nella sera tra le insegne al neon e le luminarie. Vi si para davanti una calca sgomitante di gente, chi entra ed esce da boutique alla moda e chi si accontenta di guardare vetrine accattivanti. Rischiate di perdervi di vista fintantoché Carlo non allunga una mano verso di te, l’afferri e ti lasci guidare. L’uomo ti mostra diverse vetrine. Entrate nel negozio la cui vetrina ti convince maggiormente. Vi accolgono calorosamente un uomo e una donna: l’uomo indossa un abito blu con cravatta abbinata, la donna un tailleur gessato. Prendi parola e chiedi che ti vengano mostrati abiti da sera, abiti da giorno e pigiami. Necessiti un po’ di tutto.
La commessa stende sul tavolino di vetro una decina di vestitini da giorno, una decina di abiti più eleganti per le feste e un’ampia scelta fra pigiami e camicie da notte. Dopo un’attenta analisi afferri un vestitino color indaco, un abito lungo monospalla in jersey blu con paillettes e una camicia da notte rosa. La commessa ti indica un camerino in cui entri, lei e Carlo prendono posto sulla panca di legno di fronte.
Mentre infili il vestito color indaco ti viene in mente che potresti scattarti delle foto provocanti da inviare al tuo ragazzo, così quando le vedrà brucerà di gelosia e imparerà a controllare il telefono più spesso. Imparerà a controllarlo più spesso soprattutto quando manca da casa la fidanzata che potrebbe aver bisogno di lui. Che fai?
E’ un’ottima idea. Se non si fanno certe follie da giovani…Vai a 2.7
Meglio di no, magari poi ti tocca litigare con Michel. Vai a 2.8
2.7
Attraverso la parete a specchio ammiri il tuo corpo, sei uno schianto. Prendi in mano il cellulare e ti metti di profilo, il vestitino indaco esalta le curve. Ti mordi un labbro immaginando quanti uomini stasera apprezzeranno. Ti scatti la prima foto e ti cambi d’abito. Indossi il monospalla. Sei irresistibile. Con una mano tieni la gonna alta e con l’altra abbassi le mutandine fino a metà coscia, ti scatti la seconda foto. Raramente ti è capitato di lasciarti crescere il triangolino di peli neri sopra il pube ma non ti dispiace.
Prima di indossare la camicia da notte ti slacci il reggiseno. Quando alla fine la indossi lasci aperti gli ultimi bottoni: sono facilmente intuibili attraverso il tessuto leggero la forma rotonda dei seni e il colore esatto dell’areola intorno ai capezzoli, la scollatura mostra il neo tra i seni. Ti scatti la terza foto. Invii tutto a Michel.
Stai per uscire soddisfatta dal camerino quando ti accorgi che la tenda rossa non nasconde del tutto l’interno del camerino da occhi indiscreti. Il tuo sguardo corre immediatamente verso Carlo che ha nel frattempo gli occhi rivolti al pavimento. Arrossisci perché non è impossibile abbia visto qualcosa dello spettacolo che hai gratuitamente offerto. Chissà se gli è piaciuto.
Abbandonate il negozio dopo aver pagato. Grazie al nuovo vestito, che già sfoggi orgogliosamente, non ti sentirai a disagio stasera. Occorre però mantenere la concentrazione alta sull’obiettivo: indagare sulle informazioni in possesso di Carlo.
Vi fermate un momento per consumare una pizza al taglio e vi mettete in fila per entrare in discoteca. Saltate la fila quando il buttafuori riconosce e saluta l’uomo che ti accompagna. L’interno della discoteca è curato: un’ampia pista da ballo sta al centro di una sala dal soffitto alto, delle scale conducono fino a balconcini dotati di tavoli da cui ci si può affacciare senza essere visti.
Il dj set è già iniziato, il vocalist dà il benvenuto agli ospiti della serata. Carlo ti prende per mano e trascina subito in pista. Non sai esattamente come muoverti, hai messo piede in discoteca un paio di volte ai tempi dell’università. Guardandoti intorno e prendendo ispirazione da ballerine più dotate inizi timidamente a muovere le anche. Ogni tanto Carlo prova ad accorciare, se non addirittura ad annullare, le distanze. Quando non lo fa altri uomini ti si strusciano addosso e senti le loro erezioni spingere contro il sedere.
Tutto sommato ti stai divertendo ma è giunto il momento di mettere in atto il piano. Dici quindi a Carlo che hai voglia di bere e chiedi se anche lui non ne abbia. Lui sorride e risponde che berrete ma non come clienti normali sgomitando per un drink annacquato. Stasera siete élite e in quanto tali vi attende un tavolo al piano di sopra, nella zona privé. Non ci credi finché Carlo non ti trascina, nuovamente prendendoti per mano, fino a uno dei balconcini visti prima. Uno dei tavoli riporta su un bigliettino i vostri nomi. Con i saluti dello staff ci sono una bottiglia di spumante e due di vodka. Quest’uomo, pensi, deve essere rispettato per ricevere un simile trattamento durante una serata improvvisata. O forse, è l’organizzazione per cui lavora ad essere temuta. Sullo stesso piano si trovano altri tre tavoli: ad uno siedono una signora sulla sessantina e un ragazzo che potrebbe essere suo figlio, ad un altro una coppia afroamericana e all’ultimo un gruppo di amici.
Mentre rivolgete lo sguardo compiaciuto in giù verso la pista cominciate a bere un calice di spumante. “Alla nostra!” brindate all’unisono facendo urtare i vostri bicchieri. Prendi coraggio e dai inizio con discrezione all’interrogatorio. Per cominciare delle domande generiche, gli chiedi da quanto tempo abiti a Porto Onirico e se qui si viva bene. Ti risponde che qui lavora da un anno, da quando la città è stata inaugurata. A Porto Onirico c’è turismo tutto l’anno e quindi si è trasferito, non ha lasciato affetti fuori da questo posto. A volte si soffre un po’ la solitudine nelle sue condizioni ma la città offre divertimento e opportunità.
Vi trovate presto per le mani una bottiglia vuota e passate alla vodka. Carlo pare già sbiascicare e di tanto in tanto fermarsi come per ritrovare il filo del discorso. Al contrario tu sei ancora abbastanza lucida. Certo, gira un po’ la testa se guardi in basso. E’ il momento di essere più audace. Chiedi se lavori per loro da prima di mettere piede in città e perché rapiscano ragazze. “Non solo ragazze!”, tuona Carlo un po’ risentito. Temi ti abbia scoperto ma ormai sei in ballo. Gli rivolgi uno sguardo pietoso, da cane bastonato. Funziona perché aggiunge:” Non riuscirai a farmi confessare per chi lavoro, già rischio abbastanza standoti a fianco dopo aver portato a termine l’incarico. Faresti bene a dimenticare questa faccenda. Per te è conclusa, non ti hanno nemmeno iniettato quella roba”.
Stai per domandargli cos’è che iniettano solitamente a coloro che rapiscono, vuoi sapere perché sei stata graziata. L’uomo ti propone però uno shot di vodka al goccio. Meglio non incalzarlo adesso. Hai già raccolto informazioni preziose ma qual è il loro scopo? Diffondere un virus sottoponendo individui casuali a una contaminazione? Oppure condurre la sperimentazione illegale di un qualche farmaco pericoloso? Dovrai proseguire domani con le indagini.
Ora la testa ha preso a girare più vorticosamente. Ti è salita la sbronza. Avverti le gambe pesanti e perciò devi sederti. Carlo prende posto accanto a te e il suo braccio ti cinge la vita. Non ti opponi. In pista pochi ancora ballano, la maggior parte delle persone è schiacciata alle pareti mentre pomicia e si palpeggia. Dietro il bancone la barista se la fa con due uomini.
Anche nella zona privé l’aria è satura di ormoni: la coppia afroamericana ci sta dando dentro, la donna inginocchiata tra le gambe dell’uomo gli sta leccando le palle; scopri che la sessantenne e il ragazzo appena maggiorenne non sono madre e figlio, qui è lui ad essere inginocchiato e lappa avidamente; il gruppo di amici sta giocando al gioco della bottiglia e già sai come finirà per l’unica ragazza della compagnia.
Non puoi negare che tutto ciò ti stia eccitando e Carlo è come se lo percepisse l’odore della tua eccitazione: ti guarda con desiderio, ti prende il viso tra le mani e appoggia piano le labbra ai lati della tua bocca. E’ in attesa di una tua reazione. Che fai?
Tira il dado. Effettua una prova di volontà.
Se il risultato del tiro è pari o superiore a 5 vai a 2.8
Se il risultato del tiro è inferiore a 5 vai a 2.9
2.9
Lo baci. Le lingue si intrecciano, la saliva si scambia. Le sue mani sono gentili, tremano leggermente. In un attimo ti ritrovi stessa sul divanetto nero, lui sopra di te cerca con una mano i tuoi seni. Il tuo corpo lo vuole, la tua mente sospende ogni giudizio.
Il respiro si fa sempre più affannoso. Carlo ha trovato i tuoi seni, ora afferra il sinistro e sotto la sua presa il capezzolo è turgido. Succede tutto così rapidamente, sono instanti: lui ti alza fino alla pancia la gonna, tu apri le gambe; lui si stacca dalle tue labbra e inizia a baciarti il collo, tu gemi; lui ti scosta le mutandine e ti penetra con l’indice la fica, tu cerchi le sue gambe.
Quando trovi le sue gambe è facile risalire fino alla cintura, tirare giù la zip dei pantaloni e avere finalmente il suo cazzo in mano. E’ grosso e caldo al tatto, alla base peli corti e duri ti solleticano i polpastrelli. Puoi intuire che si sia rasato l’inguine qualche giorno fa.
Dai inizio a una sega lenta mentre la fica sbava e offre ormai ospitalità a indice e medio di Carlo. All’improvviso entrambi però interrompete le vostre attività. Nella tua borsetta qualcosa vibra. Si tratta del tuo cellulare, hai ricevuto un messaggio. Sarà Michel? Quest’imprevisto ti scuote, recuperi lucidità. Che fai?
Smetti di segare Carlo e ti affretti a prendere il cellulare. E’ stato un errore.
Decidi di ignorare il cellulare.
Potevi mettercele tutte le categorie già che c'eri....
Ah, è il penultimo capitolo. Ormai ci siamo (meno male, non credevo di aver scritto una storia tanto lunga). La…
Giada era il personaggio che meno accettava la sua vera natura, tra tutti e tre i personaggi principali. Lungo la…
Molto piacevole. Lieto tu abbia inserito Padma, che spero di veder nuovamente attrice sul palco dei tuoi racconti!
Leggetelo, ho bisogno di sapere cosa ne pensate...grazie