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Il Nipote Perfetto – Parte Ottava (Una Serata Indimenticabile)

Venni fuori dal bagno con il cuore che batteva a mille, eppure mi sentivo decisamente più tranquillo di prima dopo le parole di Domenico. Daniele e Giovanni erano seduti sul divano, parlavano a bassa voce. Giovanni sembrava irritato, Monica in piedi davanti a loro con le braccia conserte era rigida e decisamente più irritata di tutti. Daniele invece stava in silenzio con la testa abbassata. Sentivo Monica che lo stava rimproverando, ci misi poco a capire che stavano parlando di me. Appena Giovanni mi vide fece un rapido gesto agli altri due, smisero subito di discutere, Daniele si alzò e tutti e tre cercarono di tornare ad essere quelli di prima, come se niente fosse successo. Domenico mi teneva una mano sulla spalla.
“Bhe, io direi che è arrivato il momento di fare un bel brindisi che ne dite?” disse Daniele cercando di smorzare ancora di più la tensione.
“Sono d’accordo con te!” esclamò Monica. Giovanni prese dal tavolo una bottiglia di spumante, in pochi secondi fece volare il tappo e riempì i bicchieri per tutti, Monica mi passò il calice e brindammo tutti insieme.
“Alle nuove amicizie!” disse Daniele, Monica mi fece un occhiolino sorridendomi. Dopo il primo sorso presi qualche rustico dal rinfresco e andai a sedermi sul divano, incrociai le gambe tenendo il bicchiere sul ginocchio, subito dopo Domenico venne a sedersi vicino a me, portandomi un piatto con alcune tartine da dividere. All’improvviso Giovanni con un telecomando accese lo stereo, facendo partire un piacevole sottofondo, un misto tra jazz e bossa nova. Posò il telecomando e prese la bottiglia per fare un secondo giro dei bicchieri, venne subito da me e mentre riempiva il mio bicchiere mi chiese se mi piaceva lo spumante, annuì sorridendo. Subito dopo prese Monica sottobraccio, riempì il suo calice e lei lo ringraziò con un bacio, notai la sua lingua che inizia a farsi strada nella bocca di Giovanni.
“Accidenti iniziamo per bene qui eh…!” esclamò Daniele.
“Isso é apenas o começo, querido!” gli rispose Monica bevendo un altro sorso dal calice. Si allontanò da Giovanni e andò da Daniele per baciare anche lui. Daniele posò velocemente il calice sul tavolo accanto a lui e mentre Monica infilava la sua lingua nella sua bocca, lui iniziava a stringerla, le sue mani le stringevano i fianchi e subito arrivarono sul quel grosso culo. Le vidi stringerlo mentre Monica continuava a baciarlo, sentivo Daniele ansimare dal desiderio. Domenico mi prese la mano, con l’altra mi avvolse le spalle.
“Ci sa fare Monica eh? Che ne pensi?” mi sussurrò all’orecchio.
“Si, è proprio… Brava…” gli risposi.
Giovanni raggiunse Monica alle spalle, dopo aver vuotato il calice le strinse i fianchi, lei si girò e lo baciò di nuovo, si trovava proprio nel mezzo, tutti e due la stavano baciando e toccando con passione, sentivo la loro eccitazione crescere. Monica iniziò a strusciarsi contro Daniele, bevve un altro sorso da calice e Giovanni la baciò di nuovo, questa volta le toccò i seni, le sue mani stringevano quelle grosse tette mente Monica teneva la testa di Giovanni e infilava la sua lingua fino alla gola. Giovanni iniziò a baciarle il collo, poi scese verso il petto e mise la faccia nella scollatura. La mano di Monica premeva la sua testa in mezzo alle tette come se volesse farlo soffocare. Sentì il suono della bocca di Giovanni che baciava i seni di Monica e poi tornò su per baciarla ancora. Monica sembrava instancabile, si lasciava toccare ovunque e la sua lingua correva senza sosta su Daniele e Giovanni. Sentì Domenico toccarmi una coscia, la sua mano mi accarezzò la gonna e poi lentamente arrivò al ginocchio per toccare le calze ed infilarsi delicatamente sotto. Iniziavo a sentire il pisellino muoversi nonostante il cuore che batteva a mille. All’improvviso le mani di Monica arrivarono ai pantaloni di Daniele e Giovanni, si vedevano chiaramente le loro erezioni, Giovanni toccò subito Monica in mezzo alle gambe ed iniziò ad alzare il vestito, anche l’erezione di Monica iniziava ad essere visibile. Giovanni si inginocchiò e finì di alzare la gonna, le mutandine di Monica erano belle gonfie e si vedeva la cappella che sbucava da un lato. Baciò le cosce, il bordo delle autoreggenti e poi andò dritto alle mutandine. Le scansò delicatamente, appena il grosso cazzo di Monica uscì fuori, Giovanni iniziò a leccarlo, in pochi secondi lo prese in bocca. La sua testa iniziò a muoversi, Monica sorrideva e sospirava di piacere, Daniele da dietro iniziò a toccarle il seno, mise le mani nella scollatura e tirò fuori le tette. Uscirono di colpo, da sole, quasi come lo volessero loro.
Iniziai ad eccitarmi, non avevo mai assistito ad una scena del genere, per la prima volta vedeva dal vivo ciò che fin’ora avevo solo visto nei film porno. Ripensai a tutte le volte che avevo fatto sesso con Domenico, sicuramente visti dall’esterno anche noi due eravamo così ma ora vedere quella scena con i miei occhi mi dava una sensazione strana. La mano di zio Domenico oramai mi aveva quasi tirato del tutto su la gonna, arrivò in mezzo alle mie gambe e la sentì toccare le mie mutandine, i suoi polpastrelli mi fecero un leggero solletico. Guardai velocemente i suoi pantaloni, stavano iniziando a gonfiarsi e l’altra sua mano iniziava a strofinarsi sull’inguine. Mi prese la mano e la portò proprio sopra il gonfiore, sentì il suo cazzo duro sotto i pantaloni, la mia mano iniziò a tremare quando mi accorsi che Monica mi stava guardando. Domenico se ne accorse e me la tenne ferma con la sua, iniziai ad accarezzarlo mentre lui si avvicinò al mio orecchio ed iniziò a morderlo delicatamente, sentì anche la sua lingua che sfiorava i miei lobi.
Monica prese la testa di Giovanni tra le mani ed iniziò a spingere dentro il suo cazzo eretto, Giovanni sembrava avere difficoltà a prenderlo tutto nella bocca.
“Succhialo tutto amore…” ansimava Monica, lasciò la testa di Giovanni che provò ad arrivare fino alla base ma non ci riusciva, Monica era davvero dotata…. Giovanni s staccò per riprendere fiato. Daniele da dietro glielo prese con una mano per masturbarla. “Tutto amore dai, riprovaci su…” gli disse.
Giovanni affondò ancora, stavolta arrivò più in fondo di prima, poi tornò su e ancora affondò la testa, questa volta scese ancora di più, lo sentì fare dei colpi di tosse soffocati dal grosso cazzo scuro di Monica, quando tornò su per staccarsi riprese fiato, Monica con le dita gli tirò via la bava in eccesso che gli stava colando sul mento.
“Bravissimo amore! Bravo…” Monica si chinò per baciarlo e poi riprese la testa per infilarlo ancora nella bocca. Giovanni stavolta succhiò più velocemente, senza scendere troppo verso la base. La mano di Daniele accarezzava le sue palle e cercava di scansare le mutandine il più possibile.
Non mi accorsi che Domenico aveva slacciato i pantaloni, mi ritrovai ad accarezzare le sue mutande che stavano per esplodere. Lo sentivo più duro che mai, anche io stavo iniziando ad eccitarmi seriamente. Daniele si accorse di noi, mi guardò e mi fece un cenno con la testa, verso zio Domenico. Automaticamente la mia mano scivolò sotto le sue mutande e fece venir fuori il suo grosso cazzo. Iniziai a masturbarlo, scappellandolo lentamente, sentivo il calore e l’umidità della cappella nella mia mano. Domenico iniziò a leccarmi il collo, sentì il solletico della sua lingua e mi piegai di scatto. Arrivò subito alla mia bocca e mi baciò. Anche per Daniele, Giovanni e Monica doveva essere un bello spettacolo ciò che stavamo facendo noi sul divano.
“Allora? Te la senti di andare avanti?” mi chiese Domenico. Annuì. Sentì la sua mano arrivare dietro la mia testa, in mezzo ai capelli. Subito senza farmi costringere mi piegai e arrivai sul suo cazzo, iniziai a succhiarlo.
“Adesso ci siamo ragazzi!” esclamò Daniele. Mi girai per guardarli, Monica mi sorrideva come sempre, mi mandò un bacio. Il bacino di Domenico iniziò a muoversi, il suo cazzo entrava ed usciva dalla mia bocca da solo. Accarezzai le sue palle mentre mi scopava lentamente la bocca. Non resistetti e mi toccai, alzai ancora di più la gonna per arrivare alle mutandine, volevo tirarlo fuori.
“Perché non ti metti un po’ più comoda tesoro?” mi disse zio. Mi alzai, zio mi disse di togliere il superfluo, slacciai la gonna e dopo averla fatta cadere sbottonai la camicetta, finì a terra anche quella. Rimasi solo con le calze, l’intimo e le scarpe. Oramai ero così eccitato che mi bastò scansare le mutandine per far uscire il cazzo eretto. Tornai a sedermi sul divano accanto a Domenico e glielo presi di nuovo in bocca. Affondavo sempre di più, come se volessi imitare Giovanni con Monica. La mano di zio afferrò il mio cazzo ed iniziò a masturbarmi, non mi ero nemmeno ripreso dall’orgasmo avuto con Monica poco fa che la mano di Domenico già mi stava facendo infuocare la cappella. Daniele si liberò dei pantaloni e mentre ci guardava iniziò a masturbarsi, Monica se ne accorse e lo aiutò con la sua mano. Notai che anche Daniele era dotato, avrà avuto un cazzo eretto di quasi diciotto centimetri, più tardi scoprì che anche Giovanni era stato fortunato con le dimensioni, anche se forse tra Daniele, zio Domenico e Monica, lui era il meno dotato. Giovanni si alzò di scatto e abbassò le spalle del vestito di Monica, lei subito si fece scivolare il vestito addosso e lo lasciò per terra, restando anche lei solo con l’intimo e le scarpe, come me. Aveva un bellissimo completo reggiseno e mutandina di raso nero, con alcune strisce leopardate e contorni in pizzo nero. Attorno la vita, un bellissimo reggicalze nero abbastanza alto che le fasciava il ventre con la gli stessi richiami leopardati.
Dopo aver baciato Daniele, anche Giovanni si liberò in fretta dei suoi pantaloni, si fece baciare e toccare i grandi seni, Giovanni la liberò del reggiseno e insieme a Daniele si divisero quelle grandi tette. Le loro mani masturbavano e accarezzavano le palle e il cazzo scuro di Monica. Lei sembrava volersi muovere ma loro non la lasciavano andare. Fece qualche passo, liberandosi di quei due assatanati e venne verso di me, si inginocchiò e iniziò a succhiarmi, facendo un gioco di lingua che quasi mi fece esplodere. Mentre succhiava, Daniele e Giovanni si spogliarono completamente e vennero verso di noi, avevano i cazzi duri e pulsanti tra le mani, si stavano masturbando, pronti ad usarli. Riuscirono a sistemarsi ai lati di Monica, mentre lei stava in mezzo alle mie gambe, quasi al lato opposto del divano, Monica con difficoltà prese in mano i loro cazzi e cercò di masturbarli, anche se non li guardava direttamente perché i suoi occhi erano concentrati su di me, loro sembravano godere lo stesso. Daniele all’improvviso alzò le mie gambe e si sedette, mise una mia gamba sulla sua spalla ed una sulla sua pancia, mentre si stava segando quel cazzo duro, iniziò timidamente ad accarezzarmi una caviglia. Sentivo che stava cercando di essere il più delicato possibile, quasi aveva paura di toccarmi. Monica ora si concentrava solo su di me e Giovanni, mentre Daniele e Domenico (che teneva Daniele sott’occhio) si godevano o spettacolo. Monica si staccò da me ed iniziò a succhiare Giovanni, ma le sue mani presero me e Daniele, non smisero mai di segarci. Daniele sollevò lentamente la mia gamba, tenendo il polpaccio tra le mani, timidamente lo baciò guardandomi, ricambiai il suo sguardo e non opposi la minima resistenza, subito dopo la sua bocca mi baciava le caviglie e la sua lingua piano piano uscì fuori leccando il collo del mio piede e la mia caviglia. Finì con baciarmi il piedino e la scarpa mentre la sua mano scappellava velocemente il suo cazzo. Guardai zio Domenico, aveva visto che Daniele aveva iniziato a baciarmi il piede ma non sembrava dargli fastidio la cosa, io avevo paura che non gli facesse affatto piacere, del resto amavo donargli i miei piedini per farlo godere e soddisfare le sue voglie e adesso con Daniele che iniziava a sfiorarli con la bocca mi sembrava come di tradirlo.
Domenico afferrò la mia testa e la staccò da lui, mi diede un bacio e si alzò in piedi, lasciando lo spazio a Monica che si sedette accanto a me. Nello stesso momento anche Daniele si alzò ed andò verso Monica, mi ritrovai seduto accanto a lei con zio Domenico davanti che puntava il suo cazzo verso di me mentre lei si ritrovò con i cazzi di Daniele e Giovanni pronti davanti al viso. Ci guardammo, fu uno scambio di sguardi veloce, lei mi sorrise e poi iniziammo subito a succhiare ciò che avevamo davanti. Lei si divideva tra Daniele e Giovanni, io restavo sempre con quello di zio Domenico in bocca. La vedevo succhiare velocemente, prima uno e poi l’altro, a tratti riusciva a farli entrare tutti e due nella sua bocca. Le toccavano le tette e ogni tanto scendevano fino a toccare il suo cazzo.
“Certo Domenico che è proprio brava tua nipote… Guarda come usa la bocca! Si vede che sta imparando sul momento da Monica eh?” gli disse Giovanni.
“E’ la migliore nipote che potessi desiderare.” disse mentre mi accarezzava il viso “Ma è mia nipote, soprattutto adesso. Non ve lo dimenticate..!” disse in modo perentorio. Sentì Monica prendermi la mano, bastò un rapido sguardo per vedere il modo rassicurante e quasi materno con cui mi stava guardando nonostante fosse occupata a succhiare quei due cazzi.
“Ora fatemi risposare un po’ la bocca ragazzi…” disse Monica “Dai che ho voglia…”. Si allungò sul divano, allargando le gambe per invitare quei due ad entrare. Giovanni non se lo fece ripetere due volte e si inginocchiò subito, da un cassetto di un mobile vicino al tavolo tirò fuori una scatola di preservativi e dopo averne indossato uno iniziò a puntare contro l’ano di Monica. Entrò quasi subito e lei tirò un sospiro di piacere. Mentre Giovanni iniziava a stantuffare, Monica si masturbava ma la mano di Daniele prese subito in carica il compito. Giovanni sembrava tenere un buon ritmo, spingeva fino in fondo il suo cazzo con colpi decisi, non troppo forti. Monica ovviamente ne godeva, mordendosi il labbro inferiore. Mentre mi gustavo lo spettacolo, Domenico mi tolse il suo pisellone dalla bocca e mi tirò a lui.
“Se vuoi e se te la senti, con Monica puoi giocare tranquillamente.” mi sussurrò all’orecchio.
“Sei sicuro che non… che non ti dia fastidio?” gli chiesi.
“No, mi hai detto che ti piace giusto? E’ solo un gioco questo tesoro…” mi rispose accarezzandomi le palle delicatamente “Ho capito che con Daniele e Giovanni non vuoi giocare più di tanto, non c’ bisogno che tu me lo dica, ma voglio che ti senta lo stesso libera con Monica se mi dici che ti piace.” mi aveva letto nel pensiero, in effetti non mi sarei mai fatto toccare in quel modo da Daniele e Giovanni. Restammo qualche secondo in disparte, Daniele si mise un preservativo e diede il cambio a Giovanni, entrando nel culo di Monica. Si stavano dividendo il culo, allargandolo un po’ per volta e Monica ne era entusiasta. Mi guardò di nuovo, con un dito mi fece segno di avvicinarmi e con l’altra mano fece dondolare il suo cazzone.
“Vai se vuoi tesoro…” mi disse Domenico. Mi allungai sul divano verso quel bel cazzo marrone, Monica mi imboccò e subito fu nella mia bocca. Iniziai a succhiarla per restituirle il piacere della lingua di prima, i due maiali le tenevano le gambe allargate mentre la scopavano a turno, Monica iniziò a toccarsi entrambi i seni, stringendosi i capezzoli mentre si concentrava per sentire al meglio il piacere anale ed orale. Dopo essere affondato un paio di volte sul suo cazzo provai a riprendere fiato, ma le sue mani presero subito la mia testa e mi spinsero verso uno dei grossi seni, mettendomi in bocca un capezzolo. Succhiai ovviamente pure quello, a Monica sembrò piacere molto.
“Brava amore… chupa o peito da mãe..!” si masturbava lentamente “Ti piace la tetta di mamma Monica?” mi chiese nel pieno del godimento. Io annuì timidamente, succhiando anche l’altro seno per poi tornare sul pisellone. Domenico ci guardava estasiato. Lentamente mi prese un piedino dopo l’altro, sfilò le scarpe e se li portò alla bocca. Iniziò a succhiare le dita rosse che uscivano dalla rete delle calze finchè non infilò un piede dopo l’altro nella bocca. Ora si che riconoscevo il mio adorato zio, il mio feticista del cuore.
Portò un piede in basso e subito iniziai ad accarezzargli il cazzo mentre con la bocca si gustava l’altro. Cambiò piede, con il piedino bagnato di saliva cercai di masturbarlo, con la pianta cercai di accarezzare la cappella e alla fine la presi tra le dita cercando di fare dei movimenti circolari. Lo vedevo andare in estasi.
“Guarda che porcellina che sei! E tuo zio è porco come te…” disse Monica accarezzandomi la testa.
“Forza Monica girati, ho voglia di montarti per bene!” Daniele si alzò in piedi e Monica ubbidì, girandosi e mostrandogli il culo. Immediatamente Daniele entrò dentro, la prese per i fianchi e iniziò a scoparla. Giovanni non perse tempo, tolse una scarpa dal piede di Monica che aveva sotto ed iniziò a strusciare il suo pisellone sulla pianta velata di nylon. Avevo il viso di Monica davanti, la vedevo ansimare a ritmo dei colpi di Daniele. Mi diede un bacio, interrotto dal ritmo di Daniele che aumentò all’improvviso (evidentemente vedendoci in quel modo si eccitò ancora di più ed aumentò il ritmo) ma la sua lingua comunque mi chiamava, muovendosi su e giù nel tentativo di farmi tornare da lei. La succhiai subito appena la vidi muoversi.
“Domenico ma tu non vuoi fare proprio nulla? Hai deciso di guardarci tutto il tempo?” gli chiese Giovanni.
“Mi sto godendo una delle parti migliori di mia nipote, fatevi gli affari vostri!” gli rispose.
La frase di Giovanni mi fece rendere conto che effettivamente zio ancora non mi aveva nemmeno sfiorato il buchetto… Subito mi misi in posizione, imitando Monica, allargai il culo, mostrando a zio il mio buco tra le maglie della rete, spinsi avanti e indietro, muovendo l’ano. Domenico non se lo fece certo ripetere. Scese per darmi una bella leccata, aveva sistemato una maglia della rete centrata con il mio ano voglioso e aveva iniziato a bagnarlo con la lingua, non che fosse del tutto necessario visto quanto mi ero eccitato…
Mise dentro un dito, poi lentamente mise il secondo e li mosse avanti e indietro, allargandomi, poi alla fine puntò la cappella ed entrò. Ansimai appena, poi lentamente rilassai lo sfintere ed iniziò il piacere. Sentirlo muoversi era sempre piacevole. Monica continuava a baciarmi, ora Giovanni aveva preso il posto di Daniele, scopandola ancora più forte. Domenico invece non si faceva condizionare, sapeva come mi piaceva e andava per conto suo, seguendo il ritmo che aveva di solito.
Dopo aver montato Monica per bene, Giovanni la fece girare a sedere, si fece spazio e salì in piedi sul divano per prenderle la testa ed infilarlo dentro mentre Daniele le aprì la gambe ed iniziò a scoparla di nuovo. Monica se ne stava ferma, con il cazzo di Giovanni che la spingeva verso lo schienale. Intanto Domenico aveva gradualmente aumentato il ritmo mentre mi teneva per i fianchi, stringendoli e giocando con la mia pancia morbida. La mano di Monica cercò il mio cazzo, ci arrivò appena, lo prese e cercò di segarlo. Come al solito mi ero lasciato andare alla penetrazione anale, concentrandomi sul sentire la mia prostata e il pisellino aveva iniziato ad ammosciarsi lentamente ma grazie a Monica iniziava a tornare duro. I colpi di zio erano sempre più decisi, aveva trovato il solito punto. Sentì il fuoco montare e mi resi conto che stavo iniziando a gocciolare, bagnando la mano di Monica, lei però continuava ad accarezzare la cappella senza fermarsi, raccogliendo tutto il pre sperma con la mano. Zio affondava sempre più, andava sempre più in fondo e io non ce la facevo più. Le mie gambe iniziarono a tremare, arricciai i piedini, sentivo la mano di Monica sempre più umida, le contrazioni nel ventre… Pensai che le avrei riempito la mano, ma lei si fermò appena in tempo. Sentì un calore partire dalla prostata ed arrivare fino al petto, una sensazione bellissima. Le gambe tremarono un’ultima volta, con tutto il corpo, poi mi rilassai completamente. Avevo avuto un vero e proprio orgasmo anale. Appena me ne resi conto la mano di Monica arrivò dritta verso la mia bocca, era piena di succo, la leccai tutta, dito dopo dito per ripulirla completamente. Assaporai il mio pre sperma e mi sembrò il più buono di sempre. Il cazzo di Giovanni oramai era arrivato fino alla gola di Monica, la vedevo quasi strozzarsi mentre tirava fuori la lingua con il cazzo che spingeva sempre di più all’interno della bocca. Quando poi usciva per farle riprendere fiato, le colava la saliva sui seni, e le mani di Giovanni la raccoglievano per spalmargliela in faccia e poi rientrare di nuovo per andare dritto fino alla gola.
Si scambiarono, Daniele iniziò a strozzarla con il suo cazzo mentre Giovanni la penetrava ancora, senza fermarsi un attimo. Zio mi aveva fatto sedere, proprio come Monica e mi teneva aperte le gambe per succhiarmi lentamente, facendo riposare appena il mio culetto. Sentivo come al solito il buco bagnato e freddo, mentre succhiava appena la mia cappella, sentì due dita di zio appoggiarsi al bordo del mio ano, disegnarono lentamente la circonferenza del buco, facendomi capire che ero stato aperto per bene.
Chissà se mi fossi visto allo specchio in quel momento…
Domenico riprese a penetrarmi, stavolta reggendo il mio cazzo con la mano, masturbandolo lentamente mentre il suo cazzo si muoveva avanti e indietro, si chinò per baciarmi.
“Cazzo misà che non resisto… Monica devo sborrarti!” esclamò Daniele.
“Porca puttana pure io sto per esplodere, è impossibile non sborrare con questa porcona!” anche Giovanni era al limite. Si staccarono entrambi, ordinarono a Monica di inginocchiarsi davanti a loro, lei ubbidì, ancora con il fiatone. Si mise in ginocchio, loro tolsero i preservativi e puntarono i cazzi dritti verso quel bellissimo viso. Monica ansimava.
“Oh si amori miei si! Datemela si! Datemi la sborra!” ansimava sempre di più. Il primo fu Daniele, quattro schizzi fortissimi che le colpirono la fronte e colarono prima in mezzo agli occhi, poi lungo una tempia, e alla fine arrivò Giovanni. Sborrò di meno, forse appena due schizzi ma molto carichi e densi, diretti su una guancia. Li sentivo ansimare ad ogni schizzo, quasi piegati in due dallo sforzo della sborrata. Rimasero tutti e tre fermi per qualche minuto, poi Monica raccolse un po’ di sperma dal viso che iniziava a colarle addosso, leccò qualche goccia e poi andò a prendere dei fazzoletti per pulirsi gli occhi, qualche goccia sicuramente le era entrata tra le ciglia e le stava dando fastidio. La vidi asciugarsi le tette mentre con una mano si masturbava ancora per non perdere l’eccitazione. Restammo solo zio ed io sul divano, lui di certo non perdeva il ritmo, se ne fregava che gli altri avessero finito e si fossero svuotati le palle sul viso di Monica. Lei si sedette accanto a me, sentì le sue mani su di me, mi chiese di sdraiarmi verso di lei. Lentamente, cercando di non perdere il cazzo di Domenico, mi allungai con la testa sul suo ventre. Zio continuava a pompare e stantuffare, vedevo il suo viso, anche se non apriva bocca si vedeva chiaramente quanto stesse godendo. Prese un mio piede e lo succhiò, in quel momento il solletico della lingua mi fece tremare ancora di più, Monica scostò la mia testa e mi imboccò con il cazzo, si stava godendo gli ultimi momenti , sentivo il sapore di pre sperma in bocca, era quasi vicina all’orgasmo, come me del resto… Domenico aveva iniziato a divorare il mio piedino, ne aveva in bocca quasi la metà mentre con la lingua leccava la pianta. La sua mano stava chiusa sulla mia cappella, accarezzandola, sempre più bagnata e umida. All’improvviso Monica uscì dalla mia bocca, tenne il cazzo attaccato al mio viso.
“Dai Domenico falla venire, guarda che voglia che ha..!” disse. Zio non se lo fece ripetere due volte, mollò il mio piedino e si concentrò per spingere sempre più in fondo e segarmi più velocemente, durai pochissimo… Afferrò il mio cazzo alla base, cercando di masturbarmi, e partirono gli schizzi. Forti e densi… mi arrivarono fino al collo, qualche goccia arrivò alle labbra, cercai di raccoglierla con la lingua, ma non ne arrivò abbastanza.
“Oh si amore, che brava che sei! Te la sei meritata tutta la sborra… Ora lo zio ed io te ne diamo altra ah..!” ansimò Monica mentre iniziava a schizzare anche lei, i suoi schizzi mi presero in pieno sul viso, bagnandomi gli occhiali, quanta ne venne fuori… Era bollente, densa e bianca. Mi prese lungo gli zigomi e il naso, qualcosa arrivò anche su di lei. Vidi il viso di zio contratto, non riusciva più a resistere.
“Vai Domenico, non ti fermare!” lo incoraggiò Giovanni
“Si ci sei quasi non mollare adesso, tieni ancora un po’!” aggiunse Daniele.
Diede gli ultimi colpi cercando di resistere. Monica si accorse che mancava poco, mi prese la testa con le mani, tenendola in posizione e poi mi tenne aperta la bocca con le dita.
“Pronta per la sborra di zio amore? Apri bene dai…” disse.
“Oddio si…” ansimai “Zio ti prego ah..!” lo implorai di venire. Uscì subito, tenne il cazzo in mano e segandosi velocemente salì sopra di me, appoggiò la cappella sul mio labbro inferiore e con un grido di piacere iniziò a sborrare. I primi schizzi mi presero sul naso e sugli occhiali, poi entrarono dritti nella bocca. Non la finiva di ansimare, era come se stesse avendo un infarto. Mi riempì la bocca, potevo sentire chiaramente lo sperma che si muoveva sulla mia lingua, ancora mi trattenevo dall’ingoiarlo come facevo sempre. Finì di buttare fuori gli ultimi schizzi, passò la sua cappella sulle mie labbra e alla fine rimase eretto sopra il mio petto, Il suo cazzo che iniziava ad ammosciasi pendeva davanti la mia faccia. Monica iniziò a raccogliere lentamente con le dita tutto le sperma sul mio viso, per poi pulirsi sulle mie labbra, mandando tutto nella mia bocca. Mi tolse gli occhiali e ripulì le lenti, facendo lo stesso identico lavoro, il tutto fatto con una calma e precisione quasi chirurgica e spirituale.
“Che brava nipote che hai Domenico…” sospirò Monica “Proprio un amore… Sei contenta tesoro?” mi chiese. Annuì cercando di tenere la bocca aperta, stavo facendo molta fatica a trattenere tutto in bocca. Quando Monica finì di imboccarmi, sentivo di avere la bocca piena per metà.
“Bravissima amore, ora puoi ingoiare se vuoi…” chiusi la bocca e facendomi forza mandai giù il boccone. Avevo gli occhi di tutti puntati addosso, Monica non la finiva di ripetere quando fossi stata brava. Mi accarezzava il viso dolcemente, sistemandomi gli occhiali sul naso, mentre Domenico aveva ripreso fiato e si era seduto, tenendo i miei piedini in grembo per accarezzarli e massaggiarli. Daniele e Giovanni si allontanarono e tornarono con delle bottigliette d’acqua per tutti. Dopo aver bevuto, dissero quanto fossero felici di avermi visto all’opera con zio e Monica.
“Peccato che non sei riuscito a farcela conoscere prima!” disse Daniele. Giovanni ammiccò.
“Oh piantatela voi due, fatela riprendere in pace!” li riprese Monica “Vieni tesoro andiamo a darci una rinfrescata.” mi aiutò ad alzarmi, si rimise la scarpa che le aveva tolto Giovanni e mi portò in bagno con lei. Chiuse la porta ed aprì subito l’acqua del lavandino.
“Te la sei cavata benissimo amore, ma è la prima volta che fai un’orgia?” mi chiese.
“Bhe si, fin’ora avevo solo fatto sesso con zio.” risposi.
“Sei stata bravissima, non è scontato… tante ragazze che ho conosciuto e visto in azione, se era la prima volta spesso si bloccavano per l’imbarazzo, ma tu avevi Domenico… è merito suo se sei stata così brava!”.
“Grazie Monica, si forse hai ragione, se non ci fosse stato Domenico non penso proprio che ce l’avrei fatta…” mi bagnai il viso “Ma… che intendi con tante ragazze che ho visto..?” chiesi.
“Oh amore! Avrai capito che lavoro faccio no? Sai quante serate mi faccio come questa qui?” rise mentre si sciacquava il viso.
“Bhe si, l’ho capito. Ma davvero ne fai tante?” domandai.
“Si amore, per mia fortuna tante, a volte capitano anche week end interi… mi pagano bene per fortuna!” mi passò un asciugamano.
“Cavolo…” sospirai mentre mi asciugavo il viso.
“Tu però non ci pensare nemmeno a fare come me! Tieniti stretta tuo zio… Si vede lontano un chilometro che tra voi due c’è qualcosa di molto forte, di speciale. Non rovinarti per fare quello che faccio io.” mi rimproverò.
“Non saprei nemmeno come fare… Ma davvero dici che il legame tra me e zio è così evidente?”.
“Si amore, evidentissimo.” si asciugò i seni “Ora vieni che Monica ti rinfresca per bene!” mi fece sedere sul bidet e mi lavò con delicatezza, accarezzandomi le parti intime e asciugandomi con cura. Feci lo stesso con lei, ricambiando il favore.
Uscimmo dal bagno, gli uomini erano tutti e tre seduti, si erano rimessi le mutande e Daniele e Giovanni si stavano rilassando fumando una sigaretta. Andai da zio e mi sedetti sulle sue ginocchia, mi abbracciò accarezzandomi le cosce.
“Siamo stati prorio bene questa sera ragazzi.” disse zio. Io annuì con lui. “Ora fateci riprendere fiato ancora qualche minuto e poi vi salutiamo, dobbiamo tornare a casa. Restai seduto sulle sue ginocchia, mi passarono qualcosa dal tavolo apparecchiato e placai la fame che iniziava a farsi sentire. Quando zio fu pronto, ci rivestimmo. Monica mi portò nuovamente in bagno, per sistemarmi il trucco, ci teneva a rifarmelo lei. Fece un ottimo lavoro, molto migliore del mio ovviamente, anche se non mi truccò in maniera molto diversa da come ero abituato a fare da me.
Salutammo tutti, Monica mi allungò un biglietto con un numero di telefono, mi disse che quello era il suo numero personale e di non esitare a chiamarla se avevo voglia di fare due chiacchiere. Scendemmo in strada e tornammo alla macchina. Il viaggio di ritorno fu rapido, restammo in silenzio, la sua mano sulla mia gamba. Arrivammo a casa, zio mi fece scendere e rapidamente corsi con lo sguardo basso verso il portone sperando di non farmi vedere da nessuno. Entrai in casa e poco dopo lui mi raggiunse. Ci spogliammo e ci infilammo sotto la doccia. Mi passò la spugna su tutto il corpo, io lo insaponai a mia volta e non potei resistere dal prenderglielo in mano. Sentì la sua mano che scese velocemente e mi infilò due dita nel culetto. Ero ancora aperto. Mi baciò. Lo abbracciai mentre l’acqua calda ci lavava di dosso la schiuma del sapone. Uscimmo dalla doccia dopo una mezz’ora abbondante.
“Allora ti è piaciuta la serata?” mi chiese.
“Si zio, mi è davvero piaciuta, mi sono divertito tantissimo… Spero che lo rifaremo.” dissi mentre a malincuore passavo l’acetone sulle unghie per togliere lo smalto.
“Oh si tesoro mio non preoccuparti, ci saranno altre occasioni. Sono felice che sei stata bene e scusa ancora le incomprensioni che ci sono state.” mi abbracciò. “Se vuoi vai pure a casa, è tardi, i tuoi magari ti staranno aspettando… Non preoccuparti sistemo io i vestiti di tua zia nell’armadio” mi diede un bacio, mi rimisi in fretta i miei vestiti maschili e ci salutammo baciandoci ancora.
Tornai a casa, era quasi mezzanotte. Salutai i miei, dissi loro che avevamo fatto una bella cena con gli altri ragazzi e andai subito a letto dicendo che ero stanco e con lo stomaco pieno. Mi spogliai, tolsi ance il reggiseno ed indossai il pigiama. Misi il biglietto con il numero di Monica nel cassetto del comodino. In silenzio sotto le coperte, sentivo il mio buchetto ancora sfinito dalla serata che aveva passato, lo sfintere era quasi insensibile. Cercai di muoverlo, ma sentivo che non c’era la minima sensibilità, era del tutto allargato. Ripensai a zio Domenico che sopra di me veniva nella mia bocca mentre Monica la teneva aperta. Il cuore che batteva a mille, non riuscivo a credere a ciò che avevo fatto appena un paio d’ore prima, ero così euforico che non riuscivo a star fermo. Ero talmente sconvolto dall’adrenalina e dall’euforia che quando mi svegliai, la notte mi sembrò passata in appena un battito di ciglia.

(Racconto tratto da una storia vera. I nomi dei personaggi e alcune vicende sono stati modificati per proteggere la privacy dei diretti interessati. Per qualsiasi informazione, suggerimento o domanda potete scrivere a: forbidden.fantasy@outlook.com)

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