Retroscena (e conseguenze)
“John, non ti puoi immaginare che vacca mi sono scopato insieme ai miei ragazzi. Eravamo a fare dei lavori per il 110 in un condominio ed ho visto una signora sui 35 anni che entrava con i due bambini. Il viso mi era familiare e non capivo perché poi mi è venuto in mente che assomigliava ad un troione che avevo visto su youporn che in vacanza cornificava il marito prendendosi due bei piselloni di animatori. Una di quelle che fanno le ritrose ma poi una volta che togli il tappo ti consumano il pisello”.
“Vorrei vederla e scoparmela questa, fammi vedere il filmato”.
Ahmed tirò fuori il telefonino e mostrò il filmato a John il quale sobbalzò.
La vacca era la moglie del suo braccio destro. La aveva incontrata qualche volta a delle feste aziendali. Non era figa come sua moglie ma non era niente male e soprattutto sprizzava sensualità e con lo sguardo sembrava dire scopami scopami”.
Non disse nulla ad Ahmed ma iniziò a pensare come avrebbe potuto sbattersi quella porcona.
L’occasione si presentò da sola (se leggete le puntate precedenti scoprirete che Sara era rimasta senza lavoro, era esperta di lingue e lui aveva bisogno di una educatrice per suo figlio Nicholas che zoppicava soprattutto nelle lingue straniere).
Sara venne assunta da John e si fece scopare (anche in questo caso potete leggere gli episodi precedenti) dal figlio di primo letto Lapo, anche lui al corrente di quanto fosse porca grazie ai filmini trovati su youporn.
Sara lavorava in quella casa e si era fatta entrambi i maschi pronti, ridendo fra sé e sé pensò che se fosse rimasta abbastanza anche Nicholas, una volta cresciuto, le avrebbe dato una ripassata. Si vergognò un po’ di questo pensiero ma si immaginò in mezzo a Lapo John ed una versione aggiornata di Nicholas che la riempivano in tutti i buchi scambiandosi spesso di posto e cambiando posizione.
Era sul mezzo pubblico e si rese conto che il suo sguardo non era innocente e non era proprio caso per cui si sforzò di pensare ad altro e si ricompose.
Arrivata alla villa vide che erano ricominciati i lavori edili, evidentemente idraulici ed elettricisti avevano completato la loro parte e così intravvide il capocantiere che se la era scopata qualche mese prima insieme ai suoi nel garage di casa.
Lo evitò apposta e quando entrò in casa salutò, gli risposero sia Lapo che John ma non la moglie modella che era volata a Londra per lavoro.
C’erano anche l’autista e la cuoca, Sara andò in camera di Nicholas ed iniziarono a lavorare alla preparazione della verifica del giorno dopo.
Finito di studiare iniziarono a giocare, erano quasi le 19 ed era ora che tornasse a casa, iniziò a prepararsi quando sentì le braccia di John, che era impegnato in una call con gli auricolari, che la cingevano da dietro tirandola a sé.
Cercò di divincolarsi ma la forza dell’uomo era di molto superiore alla sua e non voleva farsi sentire dagli altri della call fra i quali pensava avrebbe potuto esserci suo marito Pietro come braccio destro di John.
John mise un dito davanti al naso facendole segno di stare in silenzio ed iniziò a parlare.
Con l’altra mano la fece inginocchiare ed indicò il suo membro che svettava sotto i pantaloni.
“Pietro ti dispiace se tengo qui Sara qualche ora in più? La cuoca se ne è andata in anticipo per un problema, mia moglie non c’è e devo mettere a tavola sia Nicholas che Lapo”.
La risposta di mio marito Pietro fu ovviamente di consenso.
Nel frattempo John aveva tirato fuori l’uccello, io ero ancora inginocchiata e mi fece segno di leccarglielo. Non volevo, teoricamente, ma la mia passera bagnata raccontava un’altra storia così iniziai un succoso pompino.
Mi ero però dimenticata di Lapo e Nicholas. Il secondo era in camera sua a giocare mentre noi eravamo in cucina ma il primo si palesò con l’uccello in tiro.
“Succhialo anche a lui” disse John dopo aver silenziato il microfono.
Mi bagnai ancora di più, sapevo che sarebbe arrivato anche quel momento in cui padre e figlio mi avrebbero scopato insieme, inconsciamente lo speravo e non avevo fatto nulla per evitarlo.
La nostra situazione economica era tornata florida, lo stipendio che mi passava John era il triplo di quello normale, aggiungeva inoltre qualche mancia e mio marito, dopo che John mi aveva scopata e fatta il culo, gli aveva pure dato un aumento di 1000€ al mese dicendogli che era per il suo lavoro ma anche un ringraziamento per quanto la sua famiglia era stata gentile nei confronti dalla sua, per la disponibilità e capacità di Sara, aveva concluso.
Ormai ero in ballo e dovevo ballare, iniziai a leccare e segare alternativamente i due cazzi. Lapo era figlio di cotanto padre e lo ricordava in tutto, in particolari sia le dimensioni del fisico che quelle del membro erano XXL. Mio marito Pietro era ben dotato ma questi due lo superavano di parecchio sia in lunghezza che larghezza, li avevo già provati singolarmente e mi ero sentita riempita come non mai.
Temevo un poco il fatto di doverli prendere insieme anche perché, entrambi avevano visto il filmato delle vacanze in cui mi facevo prendere in una doppia con i gemelli ma ormai ero in ballo.
Lapo si staccò, si infilò sotto di me che continuavo a spompinare suo padre ed iniziò a leccarmi con molta foga, apprezzavo l’entusiasmo, ero bagnatissima ma la sua troppa insistenza mi teneva eccitata senza riuscire ad avere un orgasmo. Gli feci cenno di rallentare, lo fece ed in un minuto godetti. Una volta calmata si infilò sotto con il cazzo e mi fece sedere sopra di lui dandogli le spalle. Davanti il bastone di John era sempre dritto e non accennava minimamente a voler sborrare.
Iniziai così a cavalcare Lapo che da dietro mi strapazzava i capezzoli e mungeva come una vacca. Mi scaricò in figa una copiosa dose di cremina facendomi raggiungere un altro orgasmo proprio mentre John si staccava e segandosi mi riempiva volto e seno con i suoi schizzi.
O cavolo pensai, di là c’è Nicholas che deve mangiare. Erano le 1930, dovevo pulirmi rimettermi in ordine e mettere a tavola i tre uomini.
Mi ripulii velocemente dopo aver messo su l’acqua, quando tornai dal bagno buttai la pasta proprio mentre Nicholas entrava in cucina e domandava cosa avrei preparato e che lui aveva una certa “famina”.
Guardai nel frigo e vidi che c’era del salmone affumicato così decisi di preparare la pasta panna e salmone semplice e veloce come condimento.
Alle 2010 i tre uomini stavano già ripulendo i loro piatti e chiedevano il bis. Ne avevo fatto un pacco da mezzo chilo, rinunciai alla mia parte che divisi fra di loro che gradirono il supplemento.
Io intanto pensavo a quanto successo poco prima ed ero contenta che mi fossi salvata il culo, non che non mi piacesse prenderlo dietro, anzi ma se era di dimensioni normali. La volta precedente che John mi aveva preso anche lì, il culo era rimasto spanato per giorni e mi era bruciato costringendomi ad usare un lenitivo alla calendula.
Dopo cena, mentre rassettavo, John aveva finito di lavorare, Lapo era sul divano col fratellino e guardava i cartoni animati.
John annunciò a Nicholas che erano le 2130 e che era ora che andasse a nanna. Accompagnai il bimbo in camera sua assicurandomi che si lavasse i denti e gli lessi una fiaba. Erano le 22, la avevo scampata John mi aveva detto che avrebbe chiamato un taxi pagato da lui per tornare a casa.
Quando tornai nella stanza invece trovai padre e figlio seduti nudi sul divano che stavano guardando il video che mi era stato fatto di nascosto in vacanza. La scena era quella in cui ero riempita in entrambi i buchi e godevo come una matta mentre i due gemelli mi insultavano dandomi ancora più piacere.
“Non vorrai andartene senza farmi scopare” disse John.
Provai una debole resistenza.
“Pietro mi aspetta a casa, gli hai detto che alle 22 mi avresti mandato con il taxi”.
“Non preoccuparti, lo ho già chiamato e gli ho detto che Nicholas mi ha chiesto che ti fermassi ed ha capito”.
Lo disse mentre mi strizzava l’occhio.
Pietro era al corrente che mi ero fatta scopare dai due singolarmente, ancora non sapeva nulla della doppietta di poche ore prima a meno che John lo avesse avvisato. Gli andava bene per il fatto che i soldi in casa erano tornati abbondanti e non dovevamo più tirare la cinghia.
D’altra parte, mettendomi nei suoi panni, lo avevo tradito a più riprese (e non le sapeva nemmeno tutte) capiva che il cazzo mi piaceva, soprattutto se di grosse dimensioni ed aveva deciso di far fruttare questa mia inclinazione.
Mi montò dentro un po’ di rabbia, va bene le corna subite ma quelle che procuri tu meritavano di essere colossali.
Decisi che quella notte avrei spolpato i due uomini, avrei avuto un sacco di orgasmi ed avrei fatto contento mio marito con un supplemento di corna e di soldi.
“John, parliamoci chiaro, voi state forzando la mano con la approvazione di Pietro, questo lo ho capito, allora se devo fare la mignotta mi devi pagare. La doppietta vi costa 1000€ in contanti. Se mi volete tutta la notte facendomi quello che volete in ogni buco il prezzo raddoppia”.
John fece il signore, andò alla cassaforte e tornò con un pacchetto di banconote da 200€.
“Spogliati ed inginocchiati troia”. Gli ubbidii e lui cominciò a lasciarmi cadere addosso le banconote, il mazzo era da 25 e lui le lanciò tutte su di me.
“Sono 5000€ sei pagata per oggi e per un’altra volta, sarai a nostra disposizione per due notti, decideremo poi quando e dove”.
Ormai non avevo più remore, raccolsi ed imbustai le banconote mettendole in borsa.
Eravamo tutti nudi domandai “da cosa volete che inizi?”.
Mi dissero di prenderli per l’uccello che era già dritto e di recarmi verso la palestra.
Lì ebbi la sorpresa che non immaginavo.
Ahmed il capocantiere mi aspettava col cazzo svettante.
“Ahmed la avevi pagata 100€ l’ultima volta, stavolta la puttana la pago io ed è a disposizione per tutta la notte. Dobbiamo mandarla a casa con i buchi sfondati, non si deve poter sedere per giorni tanto le piace, vero maialona?”
Feci cenno di sì con la testa.
John aprì un armadio ed estrasse un catsuit ed un paio di scarpe con un tacco altissimo oltre ad un cuneo anale di notevoli dimensioni che terminava con una coda che ricordava una frusta.
Mettiti scarpe e catsuit cosa che feci subito. Quando fui pronta, traballante su quei trampoli con tacco da 15cm di cui 4 di zeppa, John mi prese per mano e mi fece mettere sdraiata su una panchetta della palestra. Poi prese un olio lubrificante e mi infilò in culo tre dita in un colpo solo facendomi sobbalzare e provocandomi un po’ di dolore. La vacca non è ancora pronta. Mentre ci divertiremo il cuneo farà il suo lavoro sfondandole per bene il culo così non faticheremo a metterglielo dentro”, disse John ridacchiando.
Detto questo cominciò a muovere le dita procurandomi altro dolore fino a che il mio culo si abituò, quando John si accorse di ciò tolse le dita ed infilò il cuneo anale con la coda.
“Mettiti a 4 zampe, cagna” mi apostrofò Lapo. Quindi i tre uomini si sedettero su una panca nudi con i cazzi dritti.
“Vieni qui troia e succhiaceli” disse Ahmed.
Camminando a 4 zampe e facendo la gattina che miagola mi mossi verso di loro ancheggiando in modo che anche la coda si muovesse.
Mi avevano comprata e mi stavano umiliando, eppure in tutto questo c’era una grossa componente che mi piaceva. Stavo cominciando a pensare di essere masochista, almeno sessualmente.
Lapo e Ahmed erano ai lati, John in centro per cui iniziai leccando le palle che stavano sotto quell’enorme cazzo e che erano all’altezza, sembravano due palline da golf, lo scroto era teso e depilato e la cosa mi eccitava ed aiutava a slinguazzare meglio. Intanto le mani segavano lentamente gli altri due ed a giudicare dai mugolii apprezzavano quanto stavo facendo. Dalle palle salii verso il fusto e poi alla cappella che moridcchiai delicatamente strappando consensi a John. “Sei una troia matricolata ed una grande pompinara, a livello delle escort che mi faccio durante i miei viaggi di lavoro solo che loro prendono molto di più e per un cazzo solo, se continui così farò l’abbonamento” ed i tre iniziarono a ridere e deridermi. “Credo che i soldi siano solo la ciliegina, in realtà sta zoccolona è proprio affamata di cazzo, secondo me se le organizzi una gang con 10 cazzi non devi nemmeno pagarla ed il solo pensiero la farà sbrodolare”. Un brivido mi passò lungo la schiena e non riuscii a dissimularlo, mi bagnai abbondantemente al pensiero di essere in mezzo a 10 cazzi tutti che volevano me, che mi prendevano in ogni buco che mi riempivano di sborra.
Lapo se ne accorse, si scostò e si mise dietro di me appoggiando il suo cazzone sulle grandi labbra dopo aver scostato la coda.
“E’ fradicia, Ahmed mi sa che hai ragione. Papà la prossima volta organizziamo con tutta la squadra di Ahmed così ci fa lo sconto per i lavori della piscina”.
Disse ridendo di nuovo seguito dagli altri due quindi con un colpo secco mi infilò metà del cazzo in figa. Fu un po’ frenato dal cuneo anale che essendo di grosse dimensioni impediva il libero accesso alla figa. Spinse e riuscì ad entrare provocandomi però un dolore ed un urlo di conseguenza.
“Non farle troppo male altrimenti poi non ci divertiamo, è evidente che questo trattamento le piace e più le piace più è brava e volenterosa” disse John al figlio.
Io intanto per il dolore avevo molato sia il cazzo di Ahmed che smesso di leccare quello di John.
Lapo allora estrasse il suo uccello lentamente provocandomi stavolta un leggero piacere quindi mi stappò il culo tirando il cuneo anale per la coda. Si udì uno schiocco e mi fece parecchio male ma subito il dolore scomparve. Lapo approfittò del buco del culo oscenamente spanato e spalancato ed infilò il suo pur notevole cazzo senza trovare alcuna opposizione.
Non sentii alcun dolore e una mano di Lapo che iniziò a sgrillettarmi mentre mi pompava iniziò anzi a darmi brividi di piacere. Come conseguenza ripresi in mano la situazione dei due cazzi davanti a me. Con una mano tenevo fermo il cazzo di John mentre lo leccavo scorrendo su tutto il fusto fino ad ingoiare la cappella e poco più, con l’altra mano segavo Ahmed che mi diceva parole nella sua lingua inequivocabili per intonazione.
John mi mise una delle sue enormi mani sulla testa e mi guidava nel pompino facendomi ingoiare anche più di quello che avrei potuto. Lapo da dietro mi squassava il culo senza farmi male grazie alla preparazione del cuneo e sentii la sua cappella che si ingrossava e una lunga serie di schizzi di sborra che mi riempivano l’intestino. Ahmed iniziò a gemere, si staccò e iniziò a segarsi sborrandomi sulla schiena. Infine anche John iniziò a mugolare e tirò fuori il suo uccellone nero dalle mie fauci, mi bloccò il viso a 30 centimetri dal membro, diede due pompate con l’altra mano e mi fece una specie di maschera di bellezza. Al 4 schizzo smisi di contare troppo impegnata a cercare di respirare in mezzo a quella esplosione di sborra.
Quando anche John ebbe finito e fu rilassato mi guardò e disse: “vai a lavarti troia che sembri un cesso, cambiati, in bagno qui in palestra poi trovi un cambio, indossalo e torna di qua”.



scusa, al quarto sono bloccato!
ti ringrazio, mi fa molto piacere sapere che ti sia piaciuto! il secondo capitolo l'ho completato. nel terzo sono bloccato.…
ne ho scritti altri con altri nick...spero ti piacciano altrettanto.
Vedi la tua posta indesiderata
Ti ho scritto, mia Musa....attendo Tue...