Antonio è concentrato sul suo portatile, i bambini si sono addormentati, Daniela è anche lei nel mondo dei sogni, può finalmente concedersi alcuni minuti per rilassarsi.
‘Stasera cosa cerchiamo. Ecco ci sono’.’ E così pensando digita sul motore di ricerca di Youporn ‘Anal milf’. In pochi secondi gli si offre la scelta tra centinaia di filmati. Ne sceglie uno con protagonista Lisa Ann.
Mentre segue le immagini si accarezza l’inguine.
‘Minchia mi tocco come un ragazzino’ il pensiero lo induce a chiudere il computer.
E’ eccitato e si dirige verso la camera da letto. Si infila sotto le coperte e si avvicina a Daniela, sua moglie da dieci anni, da quando lei ne aveva solo venti.
Lui è stato il suo primo uomo.
Le accarezza le gambe, che spuntano nude dalla camicia da notte. Sale fino alle cosce, sode e con la pelle morbida come la buccia di una pesca. Arriva fino al sedere, coperto da un paio di mutande di cotone.
Lei inizia a mugolare:’Mmmm ‘. Che fai? Anto’ lasciami dormire che è tardi.’
Lui non smette, il ricordo delle immagini ancora ben presente.
Come vorrebbe che la sua Daniela fosse così calda e provocante. E’ sempre vestita come una suora e al sesso ci pensa ben poco. Si avvicina la suo orecchie e le sussurra:
‘Amo’ ti desidero. Facciamo l’amore?’
‘Mmmm’..sto’ dormendo. Lo facciamo sabato sera. Ora lasciami dormire.’ Risponde lei
‘Ma io ho voglia adesso’ e così dicendo appoggia la sua asta turgida al sedere di Daniela.
Lei si scuote:’Stai buono! Sono stanca, ti ho detto che lo facciamo sabato.’
Lui insiste e lei sbotta:’E smettila, è un mese che non mi consideri e stasera ti prende la fregola? Hai visto qualcuno dei tuoi amati filmetti al computer?’ Daniela è decisamente seccata e Antonio, colpito dalla reazione si offende, bofonchia un ‘Buonanotte’ a mezza bocca e si gira sul fianco.
Il giorno successivo, alle 17 Antonio esce dallo stabilimento dove lavora come operaio. E’ ancora nervoso per gli eventi della notte prima e non vede l’ora di poter parlare con Daniela. Come si permette di lamentarsi, è sempre lui che la cerca e che propone di fare l’amore. Fosse per lei non lo farebbero da anni.
E inoltre, sempre nella stessa maniera. Lei rifiuta ogni nuova esperienza, dice che sono cose da ‘puttana’.
La sua educazione tradizionale, tipica delle famiglie meridionali la ha resa molto riservata e pudica.
D’altronde quando Antonio la ha conosciuta sono state proprio queste caratteristiche a spingerlo nel corteggiamento e nel successivo fidanzamento.
Non che Daniela sia brutta, ma è comune. Un metro e sessanta, circa cinquanta chili, seno della seconda misura, gambe tornite ma non slanciate, viso carino ma ordinario.
Lui si è fidanzato con lei perché era quella giusta per costruire una famiglia, seria, studiosa e senza grilli per la testa. Lui aveva lasciato la Sicilia e l’aveva raggiunta a Milano, trovando lavoro in una piccola fabbrica di carpenteria di un conoscente. Dopo un breve fidanzamento si erano sposati, lei avrebbe voluto continuare a studiare fino ad arrivare alla laurea in giurisprudenza. Ma poi erano nati i due figli: Andrea che ora ha otto anni e Sofia di cinque e lei non aveva mai cercato lavoro, adagiandosi alla sua condizione di madre e moglie. Perdendo anche tutti gli stimoli connessi ad una vita più varia e piena.
Tutto perfetto per Antonio, salvo nell’intimità. Lei non era mai stata molto attiva, ma sembrava partecipare e godere dei loro rapporti sessuali, ma dopo questi dieci anni di matrimonio era sempre meno interessata all’intimità. E anche lui avrebbe voluto qualcosa di diverso, qualche rapporto orale, magari l’anale che lei aveva sempre rifiutato come fosse una cosa demoniaca.
Mentre seguiva questi pensieri Antonio si sente chiamare, è Concetta una delle ragazze della cooperativa che si occupa delle pulizie nell’azienda.
‘Minchia, pensavo che facevi finta di non sentire. Mi daresti un passaggio fino a casa che ho la macchina dal meccanico?’ lei gli chiede.
Antonio la conosce di vista, era una compagna di scuola di Daniela alle elementari, poi si sono perse di vista e Daniela non la ricorda con piacere.
‘Ma tu dove abiti?’ Antonio le chiede.
‘In via Manzoni’ è la risposta.
‘E’ dall’altra parte della città! E va bene, sali che facciamo in fretta che devo andare a casa’ la apostrofa Antonio che non vuole perdere tempo, in fondo attraversare tutta la città nel loro paese alle porte di Milano vuol dire perdere dieci minuti.
Concetta passa dal lato del passeggero sculettando. E’ vestita con una tuta da lavoro, non molto alta deve avere un seno abbondante. Ma quello che colpisce Antonio è la bocca, carnosa, rossa e sempre in movimento. Sta masticando una caramella.
Sale in macchina, chiude la porta e offre una gomma a Antonio:’Vuoi?’
‘No, grazie.’
‘Sai che io e tua moglie siamo andate a scuola insieme? Elementari e medie abbiamo fatto, i suoi genitori abitavano vicino a noi ed eravamo amiche. Solo che lei andava bene a scuola ed è andata al liceo, io ho provato a fare l’alberghiero ma non mi sono diplomata. E ci siamo perse di vista.
Da piccole eravamo tanto unite, poi ‘.’ Attacca a parlare Concetta.
‘Capita, frequentando scuole differenti, di perdersi di vista.’ Prosegue Antonio che si concentra sulla strada.
‘E poi i suoi erano così severi. Non la facevano mai uscire. Io avevo i primi filarini e lei era sempre a casa. Di lei dicevano che era una suora’. Congiuntivo, questo sconosciuto.
Antonio tace.
‘E’ vero che di me dicevano che ero una troia.’ conclude Concetta ridendo.
Antonio arrossisce, certi argomenti, certi termini con Daniela sono tabù.
‘Ecco, li c’è posto, parcheggia che ti offro qualcosa di fresco.’ Concetta indica un parcheggio davanti ad una casetta a due piani.
‘Grazie, ma devo scappare. Ho da fare a casa.’ Si schernisce Antonio
‘E che cazzo, solo un minuto, mica avrai paura di me.’ Lo irride Concetta. Antonio spegne la macchina e scende:’Fanculo, vediamo cosa mi offre.’ Pensa sognando un finale ad alto tasso erotico.
Entrano nella casetta.
‘Me l’hanno lasciata i miei, sono morti due anni fa.’ Spiega Concetta.
‘Tu non sei sposata?’ chiede Antonio.
Concetta ride:’No, amo troppo la libertà’ è la sua risposta.
Si accomodano in cucina, Concetta offre da bere ad Antonio che accetta un bicchiere di Coca.
‘Posso sdebitarmi per il passaggio?’ chiede Concetta con una voce improvvisamente calda e bassa.
‘Coooome?’ chiede Antonio balbettando, sorpreso.
Gli occhi di Concetta, neri, profondi, sono fissi nei suoi. Le labbra sono tumide.
‘Pensavo con un pompino. Ti piacciono i pompini?’ lei gli chiede.
Antonio, inizia a sudare. Sognava un incontro erotica, ma ora è realtà. Non se lo aspettava.
‘Si, certo.’ Risponde incerto.
Concetta si inginocchia di fronte a lui, gli abbassa i pantaloni della tuta e gli tira fuori l’uccello. Si sente una vampata di odore di selvatico, -Forse un lavaggio sarebbe opportuno- pensa l’uomo.
Invece Concetta inspira profondamente, sembra apprezzare l’odore maschile, e lentamente imbocca l’uccello di Antonio.
La sua bocca è calda, morbida, incredibilmente profonda. Introduce l’asta di Antonio fino alla base, poi lentamente risale, mentre con la lingua lecca la cappella. Antonio è eccitatissimo, un pompino fantastico.
Concetta inizia a segarlo con la mano destra mentre continua a stimolare la cappella.
Antonio è già prossimo a godere e lei lo comprende:
‘Vuoi che lo beva o vuoi venirmi in faccia?’ gli chiede.
Antonio è sorpreso, sotto choc, non riesce neanche a rispondere. Lei si apre la tuta da lavoro, slaccia il reggiseno ed avvicina le sue mammelle ai testicoli dell’uomo. Sfregandoli con i capezzoli e reinserendo contemporaneamente la cappella in bocca.
Antonio inizia a sborrare. Lei, dopo il primo schizzo che la sorprende estrae l’uccello e direziona i getti sul suo seno.
Quando Antonio ha finito, fissandolo negli occhi, gli lecca l’ultima goccia che esce dal meato.
Quindi si spalma lo sperma sul seno e poi si lecca le dita.
‘Ora vai a casa. Devo farmi la doccia.’ Lo congeda alzandosi.
‘Ah, la mia macchina sarà rotta ancora per qualche giorno. Se vuoi accompagnarmi a casa”cerca di avere più tempo libero domani.’ Gli dice avviandosi verso le scale, ancheggiando in maniera esagerata.
‘Si”certo. Domani avrò più tempo.’ Risponde Antonio, ancora eccitato nonostante l’orgasmo.
-Che porca! Roba da film- è il pensiero che lo segue.
Concetta sorride mentre entra in bagno. ‘ Quella stronza di Daniela aveva raccontato a tutti che lei si faceva toccare da Aldo, un loro amico. Da allora tutti la hanno definita una troia, e aveva solo quattordici anni. Ora dopo tanto tempo è arrivato il momento della vendetta. Con Antonio è fin troppo facile – e così pensando apre la doccia e regola la temperatura.
Sono passati quindici giorni da quando Antonio ha avuto il primo incontro intimo con Concetta. Da allora i due si sono frequentati assiduamente. Antonio è preda di un delirio sessuale, quella donna lo fa impazzire, ha scoperto un nuovo mondo.
Lei lo provoca e gli offre tutto, pompini, scopate, rapporti anali, rapporti con sex toy. Tutto quello che Antonio aveva solo visto nei filmati porno lo ha scoperto e praticato con Concetta.
Ormai pensa a lei continuamente, e quando la pensa si eccita.
A Daniela ha detto che la ditta gli ha chiesto di collaborare allo spostamento di un magazzino, che glielo ha imposto fuori orario e senza pagamento degli straordinari. In questo momento di crisi lei gli ha creduto, ma ora inizia a lamentarsi del fatto che lui rientri sempre più tardi. A volte esce alle 17,30 dal lavoro e non arriva a casa fino alle 21. Sfatto ebbro del piacere provato con la sua amante.
Ma non potrebbe rinunciare a Concetta. Non è una bellezza, è leggermente sovrappeso, ha un po’ di pancia, le gambe sono corte ed il seno è persino eccessivo per la sua statura.
Ma sa come eccitarlo, ha un viso e degli atteggiamenti da porca. Dimostra di provare piacere dai momenti che trascorrono insieme. E questo ha mandato Antonio in visibilio.
Ora è sorto un problema, Concetta è stata licenziata dalla cooperativa che segue le pulizie della fabbrica di Antonio. Lei dice che il capo voleva scoparla e lei si è rifiutata.
Ha iniziato a chiedere dei piccoli aiuti ad Antonio, trenta, cinquanta euro ogni volta che si vedono. Ma Antonio fatica a giustificare queste spese nel suo risicato bilancio. Deve affrontare il problema con Concetta, meglio oggi stesso, appena esce dal lavoro andrà da lei e ne parleranno. In fondo lei lo desidera, forse lo ama e capirà i suoi problemi. Antonio ne è sicuro.
All’uscita dal lavoro Antonio si affretta verso casa di Concetta. Parcheggia ed entra, la porta è aperta, lei lo aspetta.
‘Concetta, dove sei.’ Chiama lui stupito di non vederla seduta in salotto, ad attenderlo.
‘Sono su, vieni’ La voce della donna viene dal piano superiore.
Antonio entra in camera, Concetta è seduta sul letto, la schiena appoggiata allo schienale e si sta sditalinando furiosamente. Le dita scorrono tra i peli neri, bagnati dei suoi umori ed aprono la vulva, mostrando il rosso della vagina. Tormentano il clitoride e scendono fino all’ano.
L’immagine è oscena, il contrasto tra i capelli biondi e il fitto cespuglio di peli nerissimi rendono il tutto ancora più volgare. La donna ha le gambe divaricate, le labbra aperte, il grosso seno si solleva al ritmo del respiro, i capezzoli sono duri, spiccano sulle areole.
Il volto è congestionato.
‘Che minchia aspetti, vieni a scoparmi.’ Concetta invita Antonio, che era bloccato dalla visione. Si precipita tra le cosce della donna ,leccandola. Lei gli prende la testa e lo preme tra le sue intimità.
‘Fottimi con le dita, fammi godere. Sbattimi’ Concetta lo incita.
Antonio non se lo fa ripetere ed infila prima due dita nella vagina e poi, con la mano sinistra, si avvicina all’ano ed introduce un dito anche in questo secondo orifizio. Constatato che Concetta non si lamenta, anzi aumenta il ritmo del suo respiro e si posiziona in modo da favorire la doppia penetrazione, Antonio accelera il ritmo delle dita e succhia il clitoride,
In breve Concetta inizia a smaniare e un flusso di liquidi esce dalla sua vagina andando a bagnare Antonio ed il lenzuolo.
Dopo l’orgasmo Concetta si distende per riprendere il controllo del respiro, Antonio le accarezza il corpo. I grossi seni, la pancia leggermente gonfia, le cosce generose.
Concetta la attira a se, inizia a baciarlo. Le lingue si intrecciano, intanto gli abbassa i pantaloni da lavoro e gli estrae il cazzo, turgido e paonazzo per l’eccitazione. Lo imbocca ed inizia a leccarlo.
Antonio è in ginocchio sul letto. Vede la donna ingoiare completamente la sua verga, giocare con la sua cappella.
Si sdraia e la posiziona per un sessantanove, lui lecca la sua vulva ancora fradicia di umori, sentendo un forte odore di eccitazione, di piacere. Lei scende a leccare i testicoli e si spinge fino al sedere. Lubrifica lo sfintere con la saliva e poi infila la falange del suo indice dentro Antonio, che, sorpreso, scopre come questa situazione lo ecciti.
In breve Antonio sborra, con Concetta che in parte ingoia lo sperma ed in parte lo riceve sul seno.
Anche lei è prossima all’orgasmo ed allunga una mano a stimolarsi il clitoride, che Antonio in preda agli spasmi ha smesso di leccare.
Il corpo di Concetta è scossa da brividi e Antonio, che è sotto di lei, ne approfitta per infilarle due dita nel sedere, in profondità. Provocando la donna che grida:
‘SIIII; COSIIIIIIII, fottimi, fottimi il culo che voglio godere. Sbattimi amore mio, sbattimi.’
Dopo l’orgasmo i due amanti si abbracciano, godendosi le sensazioni appaganti che hanno provato.
Dopo alcuni minuti Concetta riprende a parlare, mentre lecca il collo di Antonio arrivando fino all’orecchio :
‘Amo’, oggi mi è arrivata la bolletta della luce. La devo pagare, sono ottanta euro. Me li puoi prestare?’ Antonio sta nuovamente eccitandosi, ma questo discorso lo riporta con i piedi per terra:
‘Ma amore come faccio? Io sono un operaio, non riesco a mantenere due famiglie. Non ce la faccio’
‘Ah, allora io vado bene per fottere, per le porcate ma non per la famiglia. E’ questo che mi dici.’ Declama, con voce irritata Concetta.
‘Ma no, non volevo dire questo. E’ che non ho i soldi. Amore mio non volevo dire altro.’
‘E certo, il signorino ha scopato, ha sburrato nella sua vacca ed ora non può aiutarmi. Ma MI PRENDI PER FESSA??’ Concetta alza la voce ‘TUA MOGLIE COL CAZZO CHE TI FA GODERE COME ME, MA LEI TE LA TIENI. ALLORA SAI COSA TI DICO? VAFFANCULO STRONZO, VATTENE DA CASA MIA E TORNA A FARTI LE SEGHE A CASA TUA. STRONZO!!’ Concetta gridando ha gettato i vestiti ad Antonio, ha iniziato a colpirlo, a graffiarlo sulle braccia e lo caccia di casa. Lui riesce appena ad infilare i pantaloni e a uscire inseguito dagli urli della donna che si sentono anche di fuori. Antonio è paonazzo, chissà cosa pensano i vicini, speriamo che nessuno lo conosca.
Sono passati cinque giorni dalla lite tra Antonio e Concetta, lui ha cercato di chiamarla ma lei non risponde. Sabato sera Antonio ha fatto l’amore con Daniela, una scopata normalissima, lui la ha accarezzata, la ha baciata sulla vagina, ma lei non ha voluto che continuasse, lo ha attirato a se, lo ha baciato con passione e gli ha fatto indossare il preservativo. Lui le è entrato dentro, trovandola calda e lei lo ha abbracciato e lo seguito nei movimenti, fino all’orgasmo, quindi si è alzata per lavarsi, ha indossato la camicia da notte e dopo un ultimo bacio si è addormentata.
E’ stato piacevole ma senza la trasgressione che prova con Concetta non è rimasto appagato.
Oggi ha deciso di passare dall’amante dopo il lavoro, trovando una scusa per Daniela.
Arrivato sotto casa della donna vede le serrande sollevarsi, Concetta è in casa.
Suona il campanello:
‘Chi è?’ chiede Concetta
‘Sono io, sono Antonio’
‘E che minchia vuoi?’
‘Volevo parlarti, non mi rispondi al telefono.’continua lui, imbarazzato all’idea che possano vederlo.
‘Tua moglie non ti fa più scopare che torni da me?’
‘Cosa dici, volevo sapere come stavi.’
Lei apre la porta: ‘Entra bugiardo.’ Dice ridendo.
Quando si vedono lui si getta ad abbracciarla e la bacia con passione, quasi con violenza.
Lei ricambia e sorride, pensando che Antonio è quasi in mano sua.
Gli accarezza il pacco da sopra i pantaloni della tuta da lavoro.
‘Direi che a LUI sono mancata.’ Dice ridendo riferendosi alla sua erezione.
‘Anche a me amore mio. Mi sei mancata tanto. Ti prometto che farò tutto quanto posso per aiutarti.’ Mentre Antonio dichiara il suo amore avverte in sottofondo un rumore di tacchi sul pavimento, si volta e, dalla porta del salotto, vede entrare due donne. Una alta almeno un metro e settanta, con lunghi capelli neri raccolti a coda di cavallo, il viso ha lineamenti caucasici, naso piccolo, zigomi alti, occhi chiari. La pelle è bianchissima. Indossa una giacca di pelle da cui spuntano due short, anch’essi di pelle che evidenziano due splendide gambe, lunghe e diritte, che terminano in scarpe con tacco e plateau molto alte. Il seno è importante come quello di Concetta e dimostra trenta-quarant’anni. Dietro di lei una ragazza più giovane, che con i tacchi arriva al metro e ottanta. Vestita come la prima, in pelle, con i capelli biondi, un seno piccolo e gambe chilometriche. Anche lei ha lineamenti da est europa e sembra giovane.
‘Ti presento Olga e Tatiana. Sono due ragazze a cui ho affittato la camera da letto che era dei miei. Dopo che te ne sei andato ho interpellato degli amici per cercare il modo di guadagnare qualcosa e mi hanno proposto di ospitare le due ragazze. Mi danno cinquecento euro al mese a testa oltre alla spesa per i pasti. Vedi come sono belle?’ Concetta presenta le due nuove arrivate che porgono la mano ad Antonio che le saluta.
‘A proposito, se vuoi aiutarmi potresti accompagnarle al lavoro, sono cameriere in un locale vicino la stazione Centrale di Milano. Se le accompagni tu ci danno i soldi del Taxi, quaranta euro. Sei disponibile?’
Andare fino alla Centrale comporta un’ora di macchina, quindi fino alle 20 non è di ritorno, ma può essere il modo per fare la pace con Concetta. Antonio pensa tutto quello, mentre Concetta gli stringe il cazzo e gli dice:’E quando torni ti faccio giocare.’ Ogni resistenza è vinta, Daniela aspetterà, in fondo è a casa. Una scusa si trova.
Mentre viaggiano verso Milano Tatiana, la ragazza più grande si siede di fianco ad Antonio, mentre Olga si siede dietro. Tra loro parlano una lingua incomprensibile. Dopo alcuni minuti Tatiana si rivolge ad Antonio: ‘Scusa ma Olga è appena arrivata da Ucraina e non parla italiano.’
‘Tu vivi da tanto in Italia?’ chiede Antonio incuriosito.
‘Quattro anni, prima Rimini e Riccione, poi Torino e ora qui’
‘Sempre come cameriera?’
‘No, ballerina, cameriera. Qualsiasi lavoro. Basta guadagnare.’ Risponde la donna.
Olga dice qualcosa che provoca una risata di entrambe.
‘Tu fichi fichi con Concetta?’ chiede Tatiana unendo indice e pollice della mano sinistra a formare un tondo e infilando l’indice della mano destra a mimare un rapporto sessuale.
Antonio arrossisce:’Siamo amici’ risponde sminuendo.
Olga scuote la testa come a mimare che non capisce.
Tatiana dice qualcosa all’amica, Antonio percepisce solo un ‘Da’ il resto è misterioso, mentre le due donne scoppiano a ridere.
Il viaggio verso la zona della stazione Centrale dura più del previsto, il traffico è intenso. Tatiana lo guida in una strada laterale e gli fa cenno di arrestarsi, lui sale sul marciapiede e le due donne scendono, poi Tatiana torna indietro e gli getta due biglietti da venti euro sul sedile dicendogli:
‘Per Taxi’ e gli getta un bacio con le labbra.
Le vede dirigersi verso una porta che si apre per farle entrare, di fianco nota l’insegna di un locale notturno, con stilizzato il disegno di una cameriera molto procace e a seno scoperto, probabilmente quello è l’ingresso del personale.
Ritorna verso casa di Concetta, eccitato al pensiero della scopata che lo attende.
Arrivato a casa della donna trova la porta aperta, entra chiamandola:
‘Concetta!! Sono io, sono arrivato. Andare fino in centro mi ha fatto perdere quasi due ore. Dove sei?’
‘Vieni su, sono qui.’ è la risposta della donna.
Antonio sale e la trova nella camera dei genitori che ora ha affittato alle due donne. Il disordine è totale, vestiti, scarpe, biancheria gettati ovunque.
Concetta è vicino al letto, solleva le coperte e chiama Antonio:
‘Vieni a vedere.’ Sollevando le coperte appaiono due vibratori, dalle dimensioni molto realistiche e dall’aspetto di un vero fallo, coperti di vene.
‘Quando rientrano si divertono le due puttane, saranno marito e moglie.’ Scherza Concetta che intanto si avvicina ad Antonio e abbracciandosi a lui inizia a sussurrargli all’orecchio.
‘Allora, ti ha eccitato portarle al lavoro? Sono due puttanone, altro che cameriere. Fanno anche gli straordinari. Vedo che hai il cazzo bello tosto, è per le russe o perché tua moglie ti lascia in bianco?’
‘E’ perché volevo vederti, ti desidero.’ Risponde l’uomo.
Si gettano sul letto delle due russe e Concetta gli abbassa i pantaloni della tuta estraendo il membro.
Inizia a segarlo, lentamente, avvicinando le labbra al glande:
‘Allora con Daniela scopi oppure no? Dimmi la verità maiale.’
‘No, lei me la fa sempre sospirare, e poi non è appassionata come te. Scopare con te mi piace molto di più’
‘Lei non te lo succhia come faccio io’ così dicendo Concetta imbocca la cappella di Antonio ed inizia a leccarlo e succhiarlo con voracità, emettendo suoni che aumentano l’eccitazione dell’uomo.
Antonio osserva l’amante, le gambe sono corte e tozze, la pancia è prominente anche se non cascante, il viso tondo e tutta la figura sono leggermente sovrappeso sono comunque eccitanti, e lei dimostra una passione erotica che lo sconvolge.
In breve si posizionano leccandosi a vicenda, la fica pelosa della donna a portata della lingua e delle labbra di Antonio che si abbevera ai suoi succhi, che uscendo copiosi denotano la sua crescente eccitazione.
Concetta si alza e si impala sull’uccello. Antonio emette un sospiro di piacere quando entro all’interno del corpo dalla donna.
‘Fottimi, fotti maialone. Senti come sono calda. Senti come sono bagnata, ti voglio sentire sborrare. Fottimi porcone, fotti la tua Concetta.’ Così dicendo Concetta si dimena sull’uccello dell’uomo, stringe i muscoli vaginali per aumentare il piacere di Antonio che in breve arriva all’orgasmo riempiendola con i suoi getti bollenti.
‘Minchia da quanto non sborravi?’ Chiede Concetta sollevandosi e notando un rivolo di sborra che le cola fuori dalla vagina.
Dopo alcuni minuti ed essersi ricomposta Concetta apre la finestra per far uscire l’odore di sesso che satura la stanza delle due Ucraine:
‘Minchia, aiutami a cambiare le lenzuola, che non posso perdere le mie affittuarie.’
Mentre compiono l’operazione Concetta chiarisce alcuni aspetti del nuovo rapporto che lega lei ed Antonio.
‘Allora, da domani, tutti i giorni, subito dopo il lavoro ti precipiti qui e porti le due troie al lavoro. In questo modo guadagni qualcosa e mi aiuti. In cambio io ti faccio scopare come non hai mai fatto in vita tua, ti prosciugo i coglioni. Ahh, e non scopi più con Daniela. Devi decidere o lei o io.’
E così dicendo apre la vestaglietta che la copre esponendo il seno ed il pube, nudi.
‘Ma cosa cazzo gli racconto, che tutti i giorni faccio cosa dalle cinque alle otto, nove di sera?’
‘Minchia, ma sei limitato forte. Digli che hai trovato un lavoretto per arrotondare. E che ci vai anche al sabato pomeriggio, che le troie lavorano anche al sabato chiaro.
Altrimenti dimmelo ed io cerco un altro aiuto. Ma mi aiuta per tutto. Tu questo sticchio lo saluti e lo vedi solo in foto. Ti è chiaro?’ Conclude infilando indice e medio tra le labbra della vagina ed aprendole., mostrando l’interno, rosato ed umido.
‘Certo, certo. Ho capito.’ Balbetta Antonio.
Sono passate due settimane dal ritorno di Antonio da Concetta. Il loro menage ha preso un andamento regolare, tutti i giorni Antonio esce dal lavoro e corre a caricare le due ragazze Ucraine portandole al topless bar dove lavorano. Ogni volta gli danno quaranta euro e lui e Concetta li dividono. In questo modo può dimostrare a Daniela che svolge un lavoretto. Tornato a casa da Concetta ha subito inizio un tour de force sessuale che lascia l’uomo incapace di connettere.
Concetta è molto calda, molto esperta e vuole assolutamente allontanare Antonio da Daniela. Lei odia Daniela da quando, erano ragazzine, avevano litigato per un filarino e Daniela aveva sparso la voce che Concetta facesse le seghe ai ragazzi nei bagni della scuola. Era la verità, ma si facesse i cazzi suoi.
Un pomeriggio Antonio era uscito prima, vi era un’assemblea sindacale, ed era arrivato da Concetta in anticipo di oltre un’ora. Era entrato ed aveva sentito dei rumori riconoscibili, provenire dal piano di sopra. Si era avvicinato silenziosamente ed aveva visto Concetta e le due ragazze sul letto, tutte e tre nude.
Concetta leccava la figa, completamente depilata di Tatiana che era appoggiata con la schiena alla testiera del letto. Intano Olga infilava un cazzo di gomma nero, enorme dentro la figa di Concetta strappandole dei mugolii di piacere.
Dopo alcuni minuti Olga lo aveva visto e si era alzata dal letto andando verso di lui. Era bellissima, almeno un metro e ottanta, capelli biondi, seno non molto grande ma durissimo. Da adolescente. Le gambe erano splendide e la vagina era completamente depilata.
Lo aveva preso per mano e, portatolo nel centro della camera, gli aveva abbassato la tuta. Quindi si era inginocchiata prendendo in bocca il suo uccello. Lo aveva ingoiato tutto, fino alla base, senza difficoltà e lo aveva coperto di saliva.
Antonio aveva sentito Tatiana parlare alla ragazza nella loro lingua e Olga si era alzata in piedi e aveva condotto Antonio fino al letto dove Tatiana lo aveva baciato con un furore ed una sensualità che lo avevano sorpreso, lo aveva fatto sdraiare sul letto e si era impalata sulla sua minchia.
Le grandi tette ballavano davanti ad Antonio che si sforzava di arrivare a succhiare i capezzoli, grossi e scuri.
Tatiana aveva ripreso a baciarlo in modo sensualissimo, unendo le loro lingue, mentre con i muscoli della vagina stringeva il cazzo dell’uomo.
Aveva quindi sentito una mano stringergli i testicoli, con forza. La sorpresa ed il dolore avevano ritardato l’orgasmo dell’uomo.
Tatiana aveva quindi accelerato il ritmo della cavalcata, mostrando di godere della penetrazione dell’uomo con sospiri e mugolii, Antonio aveva visto che Concetta era posizionato in mezzo alle sue gambe, era stata lei a stringergli i testicoli, aveva quindi infilato il suo dito indice in bocca e, una volta lubrificato, lo aveva infilato nel sedere dell’uomo con un movimento lento e costante.
Antonio aveva iniziato ad ululare il suo piacere e in breve aveva goduto dentro la donna.
La doppia stimolazione lo aveva condotto ad un piacere mai provato prima, intensissimo.
Gli sembrava che il cuore gli scoppiasse nel petto.
Tatiana si era accasciata su di lui e quando aveva ripreso un ritmo di respirazione regolare aveva cominciato a baciarlo con una voluttà sorprendente per una professionista del sesso.
‘Una scopata come questa costa cinquecento euro.’ Aveva detto, ridendo Tatiana, alzandosi dal letto e dirigendosi verso il bagno. Antonio provava un appagamento pressoché totale, aveva abbracciato Concetta e aveva iniziato a coccolarla, temendo la sua gelosia, che però si concentrava solo verso Daniela.
Due giorni dopo, mentre Antonio si allontanava da casa di Concetta con le due ragazze a bordo aveva visto una Giulietta tagliargli la strada, erano scesi tre uomini con paletta e pistola, avevano fatto scendere tutti dall’auto e avevano caricato le due donne su una punto della polizia e Antonio su una seconda vettura. Quindi erano andati verso una caserma dove avevano messo Antonio in una cella da solo e senza nessuna informazione.
Dopo tre ore lo aveva interrogato un questore che gli aveva comunicato che era in stato di fermo per sfruttamento della prostituzione di minore, ritenevano lui fosse lo sfruttatore di Olga. Antonio era trasecolato, Olga pensava avesse almeno vent’anni e poi lui non sfruttava nessuno, dava solo un passaggio alle due donne.
A sera un poliziotto aveva avvisato Daniela che suo marito era in stato di fermo per sfruttamento della prostituzione. Lei era svenuta per lo choc. Aveva fatto chiamare sua madre, piangendo e lei era accorsa ad aiutarla.
Il giorno successivo Daniela si sentiva osservata da tutto il quartiere, i pettegolezzi avevano iniziato a correre. In breve aveva saputo della relazione tra Antonio e Concetta. Proprio quella troia che la odiava, e delle attività del marito. Aveva tenuto i figli a casa da scuole per evitare che venissero presi in giro ed era precipitata in una situazione di prostrazione terribile, non avrebbe mai creduto Antonio capace di quelle cose.
Mentre riposava sul letto era arrivata la zia più anziana, zia Carmela con il figlio per portare ‘conforto’.
‘Se succedono queste cose è sempre colpa anche della mugliera. ‘Aveva giudicato parlando con la mamma di Daniela.
‘Quando siamo arrivati dalla sicilia era il ’68, in fabbrica tutte queste lombarde volevano scoparsi i nostri mariti, ma io cosa ho fatto, a Turiddu tutti i giorni lo facevo ficcare, al mattino, prima del lavoro, e alla sera prima di dormire. E lui non pensava alle altre, aveva solo voglia di tornare a casa.. Se ti fai sospirare troppo finisce che il marito trova un altro sticchio più disponibile da fottere. Dovevi spiegarlo a tua figlia.’ A sentire quei commenti Daniela era scoppiata in un pianto silenzioso pieno di rimorsi, forse la zia aveva ragione.
Dopo due settimane Antonio stà per essere scarcerato, il giudice si è convinto della sua buona fede ed è emerso che Olga ha vent’anni ma ne dichiarava meno per farsi pagare cifre più alte dai clienti. Il suo avvocato d’ufficio lo ha avvisato che entro sera sarebbe stato scarcerato ma aveva anche specificato che Daniela, più volte contattata, aveva rifiutato di visitarlo e non lo rivoleva a casa. Cosa avrebbe trovato fuori dal carcere? Era anche senza soldi.
A sera, uscendo dal portone, si sente chiamare: è Saro un cugino di Daniele che lo abbraccia.
‘Ciao Antonio, Daniela per ora non vuole vederti, ti ho portato la macchina e sopra ci sono i tuoi vestiti e tutte le tue cose.’
Antonio scopia in improperi, lacrime ed insulti.
‘Abbi pazienza Antò, col tempo tutto si aggiusta. Ma adesso Daniela è offesa. Proprio con Concetta l’hai tradita!! E quella troia le ha mandato delle foto di voi che fottevate, lei è andata fuori di testa.’
Antonio ricorda le foto che, per gioco, si erano scattati a vicenda mentre facevano l’amore, non avrebbe mai pensato che Concetta potesse darle proprio a Daniela.
Ma quanto si odiano queste due donne.
Arriva la sua Punto, sopra ci sono due ragazzi del quartiere, li conosce di vista. Si presentano come Franco e Rocco. Il primo è palestrato ed il secondo peserà centocinquanta chili. Che Saro li abbia portati con se per evitare problemi? E’ probabile, lui è mingherlino come tutta la famiglia di Daniela. Si salutano e Saro parte con gli amici per tornare a casa di Daniela e riferire l’esito dell’incontro.
Arrivati a casa di Daniela il ragazzo si sente in dovere di invitare gli amici a prendere almeno un caffè, averli di fianco lo ha molto tranquillizzato. La mamma di Daniela si affretta a preparare la caffettiera mentre i due si accomodano nel tinello. Franco annusa, quella casa ha lo stesso odore della sua, di quando era bambino e viveva con la mamma e i fratellini. Il papà tornava ogni tanto, quando era fuori dal gabbio e non era in giro per i suoi affari.
Che nostalgia gli provoca quell’odore di pulito, di fresco e di cibo buono.
Osserva Daniela per la prima volta, è minuta, magra e con un piccolo seno, ma gli occhi verdi ed i capelli neri, lisci gli ricordano sua mamma. Lei aveva solo più seno. Lei piange, quante volte lui aveva consolato la mamma per le botte del papà o per i problemi di bollette e debiti che avevano, quante volte l’aveva abbracciata per farla sentire protetta, sicura.
Suona il campanello, la mamma si avvicina al citofono e risponde, è Antonio che vuole salire in casa sua. Il panico corre per la casa, Rocco sghignazza, prevedendo la rissa.
Franco prende le redini della situazione, Daniela deve scendere e parlare con Antonio, fuori all’aperto dove li vedono, lui osserverà la scena passando dal cortile e se Antonio alza le mani interverrà.
Mentre scendono Daniela trema, è pallidissima, lui le stringe la mano per trasmetterle forza.
Il dialogo tra Antonio e Daniela si trasforma subito in una lite, lei gli rinfaccia il tradimento e lui strilla che la casa la paga lui, con il suo stipendio e che vuole i suoi figli, lei gli mostra le foto sul telefonino che Concetta le ha inviato e gli dice che i figli li vedrà solo dopo il divorzio. Lui alza la mano destra e la colpisce sul volto, Franco interviene, è più alto e robusto di Antonio e con una spinta lo butta a terra, lui cerca di rialzarsi e riceve una manata in faccia che lo convince a desistere.
Franco lo temeva più coriaceo, invece tutto si è risolto bene. Antonio si allontana a Daniela si accoccola tra le braccia del ragazzo.
Franco la stringe, il ricordo lo riporta a tanti anni prima, quando abbracciava la mamma che piangeva e poi doveva masturbarsi perché eccitato dalle sue forme, dalle sue rotondità. Il ricordo lo porta ad eccitarsi come un ragazzino. Daniela prosegue e ringraziarlo e, lentamente, smette di piangere. Franco gli lascia il suo numero di cellulare:
‘Chiamami se lo stronzo torna a farsi vivo. A qualunque ora, non temere. Mi ricordi tanto la mia famiglia e ti voglio aiutare.’ Parlano sugli scalini, Franco le racconta di quella sera in cui suo padre, ubriaco, ha sparato alla mamma. Lui aveva diciotto anni ed era fuori. La mamma non era sopravvissuta ed i suoi fratellini erano stati dati in affidamento, lui era andato da Rocco che lo aveva accolto come un fratello. Da allora avevano condiviso tutto, avevano fatto i buttafuori in discoteca, venduto i panini allo stadio ed ai concerti, ed ora avevano preso un chiosco nel parco, nessuno lo voleva per paura dei tossici, ma loro facevano paura ai tossici e si trovavano bene. Il lavoro era pesante ma si guadagnava bene. A sentire questi racconti Daniela si tranquillizza, c’è chi ha problemi maggiori dei suoi.
Salgono in casa e, dopo aver riassunto gli avvenimenti tutti, tranquillizzati rientrano alle loro case lasciando Daniela sola con i figli.
Daniela prepara la cena con il poco che trova nel frigo e, alle nove, mette i figli a letto. Racconta loro una storia, senza molta partecipazione, e torna in tinello dove si lascia prendere dallo scoramento e dalla paura. Antonio non verserà più nulla sul conto comune, quindi anche le bollette non verranno pagate, inoltre come può mantenere i figli, vestirli, comprare i libri. La mamma ha una piccola pensione, la aiuta per la spesa ma non può sostenere tutta la famiglia, e lei non vuole lasciare l’appartamento, ormai il mutuo è quasi finito ed anche lei ha fatto tante rinunzie per riuscire a pagare le rate. Mai una pizza, pochissimi cinema e solo per i bambini, mai vacanze o gite. Una vita da vecchi, e quello stronzo buttava i soldi con quella puttana. Al pensiero a Daniela sale il sangue al cervello. Ma domani come farà la spesa? Inizia a piangere, silenziosamente, per non farsi sentire dai bambini che forse non dormono ancora.
Squilla il suo telefono, il numero chiamante è sconosciuto, speriamo non sia Antonio. Risponde con voce tremante:’Pppronto?…’
‘Ciao, sono Franco. Volevo sentire come te la passavi. Dalla voce mi sembri un po’ giù. Ti va di vederci?’
‘Ma, non so, i bambini dormono. Domani hanno scuola”’ tituba Daniela.
‘Aprimi il portone, sono sotto. Salgo due minuti e me ne torno a casa, tranquilla”
Daniela chiede qualche minuto di tempo, si lava il volto, si pettina e si trucca leggermente. Non vuole fare la figura della frignona. Si guarda allo specchio, in fondo è una bella donna, ha solo trent’anni. Si cambia abito indossandone uno con la gonna lunga fino al ginocchio e con il seno trapuntato che valorizza il suo decolté, sicuramente non strabordante ma sodo, da ragazza giovane.
Quindi apre il portone e aspetta vicino alla porta; quando vede Franco uscire dall’ascensore gli apre la porta dell’appartamento lasciandolo entrare. E’ proprio un bel ragazzo, più o meno della sua età, moro di capelli e di carnagione, molto robusto. Ha in mano una rosa che le dona strappandole un sorriso. Da quanto tempo non riceveva dei fiori.
Si siedono sul divano e Daniela si apre come non faceva da anni, visto che Franco gli ha confidato i suoi segreti più dolorosi (le circostanze della perdita della mamma ed i rimorsi che questo gli ha procurato) lei non trova nessun motivo per non confidare le sue paure, i suoi timori di donna sola con due figli da crescere e senza fonti di reddito. Racconta anche dell’umiliazione portata dal fatto che l’amante di Antonio fosse proprio quella zoccola di Concetta con cui vi è un odio reciproco che risale all’adolescenza.
Franco la ascolta, la capisce. E si gode l’atmosfera di quella casa, una casa che odora di famiglia, di affetti, di cose buone. Ora divide un appartamento con Rocco che è un disastro, sporco, disordinato, puzzolente di fumo e di biancheria sporca. L’appartamento di Daniela gli ricorda l’infanzia e Daniela, così minuta ma graziosa, così asciutta, con quelle gambe magre ma diritte gli ricorda il fisico di sua mamma. Ed anche i racconti di Daniele li conosce, li ha sentiti fare decine di volte dalla mamma che sbarcava il lunario facendo le pulizie negli uffici con un marito che entrava ed usciva di galera. E’ colto da un brivido, si avvicina al viso di Daniela che non lo respinge, le labbra si incontrano e le lingue si intrecciano. Nasce un bacio languido, sensuale ed avido al tempo stesso. Che dura un tempo infinito e li lascia sorpresi.
‘Franco, non pensare male, è che sono tanto sola, con te mi sono sfogata e”.’ Daniele vorrebbe scusare la sua disponibilità ma Franco gli chiude la bocca con un nuovo, lungo, bacio.
Daniela sente i muscoli scolpiti del ragazzo sotto la camicia e Franco accarezza il corpo snello e flessuoso della ragazza, l’eccitazione cresce.
Franco stende la ragazza sul divano, le solleva la gonna e le bacia le gambe, salendo verso l’inguine protetta da mutandine di cotone a fiori, quasi da bambina.
Franco le toglie ed appare la vagina di Daniela, con un folto cespuglio pubico, la cosa non piace a Franco che adora le vagine depilate ma, superando il primo impulso di repulsione decide di baciare e leccare la donna ottenendo un successo la cui rapidità è inattesa. In pochi istanti la vagina di Daniela è completamente bagnata, e la ragazza inizia a respirare affannosamente.
‘Andiamo in camera, ti prego. Non vorrei i ragazzi si svegliassero.’ Riesce a dire Daniela prima di essere travolta da un orgasmo.
Franco la aiuta ad alzarsi dal divano e, baciandosi, entrano in camera da letto. Daniela vorrebbe spegnere la luce ma Franco intende godere dello spettacolo di quella donna che gli si concede e riaccende il lampadario, quindi la spoglia del tutto e riprende a leccare la vagina della ragazza, introduce un dito dentro di lei e stimola il punto G con esperienza, lei si attacca ai capelli dell’uomo, vorrebbe respingerlo tanto è sconvolta dalle sensazioni che sta provando ma si ricorda cosa ha detto zia Carmela ‘gli uomini vogliono fottere e se una donna è troppo riservata finisce che cercano lo sticchio dove capita’. A quel pensiero e rivedendo le immagini di Antonio e Concetta che scopano alla faccia sua decide di concedere tutto a quest’uomo, di essere sua senza remore, con passione. Oltretutto si stà rivelando un amante molto abile. Con questo pensiero precipita nel gorgo dell’orgasmo iniziando a tremare e chiudendosi la bocca con il cuscino per non far sentire i gridolini di piacere che gli escono incontenibili. La doppia stimolazione, della clitoride e del punto G la portano a godere di sensazioni mai provate prima, sente anche uno stimolo incontenibile ad urinare, e vorrebbe alzarsi per andare in bagno ma Franco la tiene stesa e le dice di rilassarsi e di non preoccuparsi. Per la prima volta in vita sua Daniela squirta, bagnando le lenzuola del suo piacere.
Franco la abbraccia e attende che riprenda un ritmo della respirazione normale.
‘Mio Dio, non ho mai provato niente di simile. Sei magnifico.’ Sono le prime parole di Daniela.
‘Daniela, mi piaci. Ti desidero e ti amo. Amo tutto di te.’ Con queste parole Franco riprende ad accarezzare tutto il corpo della ragazza, collo, labbra, guance, il seno, la pancia piatta e soda, le cosce sode, le caviglie slanciate e i polpacci asciutti. Daniela gode di queste carezze, le piace sentire la calda e forte mano di Franco sulla sua pelle, è completamente offerta allo sguardo ed alle carezze dell’uomo.
‘Ti amo.’ Le sfugge di bocca, è troppo presto, si conoscono da poche ore, ma lei ha bisogno di qualcuno a cui affidarsi e VUOLE AMARE quel ragazzo così forte e deciso.
Franco sorride e la bacia con una passione crescente, impossessandosi della sua lingua, delle sue labbra. Si spoglia a sua volta mostrando un corpo muscoloso, di colorito moro e completamente glabro. L’uccello si erge, duro e con il glande scoperto. Già eccitato.
Daniela per la prima volta vede il pene di un uomo che non sia Antonio, così depilato l’uccello di Franco gli sembra più grande, nodoso, duro. Lo accarezza.
‘Amore, io non ho fatto l’amore con nessuna altro che non fosse mio marito. Lo ho conosciuto a diciassette anni e poi ci siamo sposati. Non sarò brava a far l’amore, ma voglio che tu sia felice, dimmi cosa desideri ed io ti accontenterò’ mentre dice queste frasi, mentre prende questo impegno, Daniela masturba lentamente l’uomo, colpita dal calore che sprigiona il pene, pare scottare.
Franco la invita a prenderlo in bocca, a leccarlo, la incita a scendere fino ai testicoli, le chiede di succhiarlo e di giocare con la lingua sul glande.
Lei esegue con il massimo impegno, ansiosa di compiacerlo e lieta di sentire l’eccitazione dell’uomo crescere. L’atteggiamento di Daniela eccita fortemente il ragazzo che la stacca dal pene, la fa sdraiare sulla schiena, le allarga le gambe godendosi la visuale della sua vagina aperta, quindi appoggia il glande alle labbra ed entra in lei, in profondità. La prende sotto le ginocchia facendole alzare le gambe ed entrando dentro di lei con tutto il suo membro.
La vagina della donna è caldissima e bagnata, mentre Franco si muove in lei la sente emettere dei singulti. Incrocia i piedi sulla schiena dell’amante provando per la prima volta una penetrazione che sembra arrivare fino all’utero. In breve raggiunge un nuovo orgasmo, la sua vagina pulsa intorno all’asta dell’uomo che a sua volte sta per godere.
‘Ti prego, non venirmi dentro. Non uso precauzioni potrei restare incinta’ riesce e sussurrare Daniela con un barlume di lucidità, Franco è ormai prossimo a sborrare, assesta alcuni colpi profondi alla donna e poi estrae il pene ed erutta il suo sperma sul corpo della donna, la pancia, il seno arriva fino al collo con il primo spruzzo, il più potente di tutti.
Si sdraia di fianco all’amante ed attendono di riprendere un ritmo di respirazione regolare godendo delle sensazioni che il corpo regala loro.
Daniela abbraccia l’amante e lo bacia sul collo, gli lecca il lobo delle orecchie, tutto sotto l’occhio dell’uomo che con la luce accesa osserva le azioni della donna. Daniela pensa:-Con Antonio non mi facevo neanche vedere così, nuda, dopo l’amore ed ora. Quest’uomo sa come farmi godere.
Anche Franco è soddisfatto della partecipazione della donna e vuole approfittare del momento, la porta a scendere sull’uccello ed a suggerlo tutto, pulendolo dai residui di sperma con la lingua, mentre lui la osserva:’Franco ti amo tanto, con te mi sento donna come mai prima.’ Proclama Daniela mentre lecca il cazzo dell’uomo.
‘Anche io ti amo, sei la donna che cercavo da sempre.’ Risponde Antonio.
Sono le sette, suona la sveglia a casa di Daniela, lei apre gli occhi e vede Franco di fianco a sé. Ricorda la notte precedente in cui, per la prima volta ha fatto l’amore con un uomo che non fosse Antonio, suo marito. Che bello che è Franco, muscoloso e bello e come la ha fatta godere questa notte. Ora però deve portare i bambini a scuola, preparare la colazione, insomma assolvere a quei doveri giornalieri.
Franco apre un occhio e domanda:’Che succede?’
‘Devo svegliare i bambini e portarli a scuola amore mio.’ Risponde Daniela baciando l’uomo.
Lui sposta le coperte mostrando il cazzo già parzialmente eretto: ‘fai in fretta, noi ti aspettiamo qui’risponde indicando il suo pene e la tira verso di se palpandola in tutto il corpo mentre la bacia.
Franco sente i rumori della famiglia che si sveglia, sente chiamare i ragazzi, li sente lavarsi e fare colazione, poi li sente uscire di casa. Tutto questo gli ricorda l’infanzia che per lui è finita troppo presto. Daniela potrebbe essere la donna giusta per riviverla, una donna seria ma appassionata, oltre tutto bisognosa di aiuto e quindi più fragile. Gli viene in mente una proposta che lei probabilmente accetterebbe.
Alle otto Daniela è già di ritorno, ha fatto più in fretta possibile, la scuola è vicina per fortuna. Entra in camera da letto e bacia Franco che la spoglia, togliendole i pantaloni, la maglia e la biancheria.
‘Vieni con me’ le dice prendendola per mano e conducendola verso il bagno.
La fa sedere sul bidet, apre l’acqua ed inizia a lavarla, lei è sorpresa e titubante.
Lui prende un rasoio e della schiuma da barba che sono sul lavandino, inizia ad insaponarle i peli della vagina.
‘Amore mio, ora ti depilo, voglio vederti totalmente nuda. Quando ti lecco non voglio avere dei peli in bocca, non ti dispiace vero?’
‘No amore mio, come desideri tu.’ Risponde Daniela, titubante.
Lavorando con acqua sapone e rasoio Franco depila la ragazza, quando la sciacqua sente che questa manovra la ha eccitata, le labbra son aperte, offerte, ed il suo respiro è accelerato.
Lui si pone di fianco a lei che è all’altezza giusta per prendere in bocca il suo pene. Franco la prende per i capelli e detta il ritmo e la profondità delle leccate.
‘Usa la lingua, fammi godere amore mio’ le chiede.
Daniela si impegna al massimo. Il pompino dura a lungo, poi Daniela si aiuta con la mano destra e porta Franco all’orgasmo, lui le viene in bocca, impedendole di sfilare il cazzo dalla bocca, in tal modo è obbligata ad ingoiare alcuni getti, per non soffocare, una parte ulteriore dello sperma lo fa colare, misto a saliva, nello scarico del bidet.
‘Ed ora lavalo con la lingua amore mio’ le intima l’uomo e lei esegue.
Franco è contento, quella donna ha fatto più sesso in queste poche ore che in tutta la vita precedente. La sua erezione si sta riprendendo, anche perché la ha aiutata con una pastiglia di Levitra.
‘Vieni’ dice alla donna, si siede sulla tazza del bagno e la fa salire su di se, penetrandola.
Lei è bagnatissima, si muove alzandosi ed abbassandosi mentre lui le assesta dei colpi con le reni entrando dentro di lei fino completamente.
In breve sono entrambi colti dal furore sessuale e mentre continuano a far l’amore si baciano, si leccano, si accarezzano con una passione ed un desiderio frenetici.
Dopo alcuni minuti Daniela sente il cazzo di Franco gonfiarsi ulteriormente, si rende conto che è prossimo all’orgasmo, cerca di sollevarsi dall’uomo per non farlo venire dentro di lei ma in questo modo viene colta dall’orgasmo mentre è in movimento. E’ un orgasmo così forte che le gambe le cedono e cade a terra, sulle piastrelle, mentre vede l’uccello di Franco spruzzare con vigore, uno, due getti di sperma.
Franco si riprende prima della donna:
‘Amore mio, devi andare da un ginecologo, non possiamo continuare così, rischi di farti male.’ Le dice aiutandola ad alzarsi.
‘Ma se non ho i soldi per il pane, come faccio a pagare il dottore.’ Risponde lei.
‘A questo proposito ho una proposta da farti. Ascoltami amore, io adesso vivo con Rocco, potrei trasferirmi da te e passarti i soldi che oggi spendo con Rocco tra affitto, spesa e pulizie.
Cosa ne dici di mille euro? Ed inoltre ti sarei vicino, ti proteggerei da Antonio e saremmo liberi di amarci.’ Propone a Daniela che non riesce a credere alle sue orecchie.
‘Ed i bambini?’ domanda titubante.
‘Io amo i bambini, sarebbero come i miei fratellini. Io con i pupi ci so fare, vedrai. Tu pensaci, intanto ti lascio qualche soldo per la spesa. Va bene amore?’ e così dicendo posa duecento euro sul comò. Daniela per un attimo pensa:’Mi paga come una puttana.’ Ma la necessità è troppa e non dice nulla.
Franco, dopo la colazione, esce dalla casa di Daniela.
Alle due del pomeriggio riceve un messaggio:’Stasera vieni a cena da me? Vediamo come leghi con i bambini.’ Lui sorride, è evidente che Daniela accetta la proposta, ora viene il difficile, raccontare del cambiamento a Rocco, evitare che si senta abbandonato. Alle venti Franco si presenta da Daniela, con una rosa ed una bottiglia di vino. La cena scorre serena, i bambini dopo il primo momento di timidezza sono felici di avere una figura maschile con cui giocare e scherzare. Dopo cena Franco si offre di metterli a dormire e legge loro una fiaba mentre Daniela riordina.
Dopo alcuni minuti Franco esce dalla stanza dei ragazzi:
‘Si sono addormentati.’ Dice chiudendo con cura la porta della camera, si avvicina a Daniela che per la serata si è preparata con cura, un vestitino azzurro lungo fino al ginocchio e stretto in vita, i capelli trattenuti da un cerchio, il trucco leggero ma evidente, indossa ciabatte da casa leggermente rialzate che ne slanciano la figura minuta.
Franco la stringe alla vita, da dietro e si appoggia a lei premendo sulle sue natiche con il cazzo già turgido:
‘Ora siamo soli, amore mio. E’ tutta le sera che ti desidero, sento come ti desidero?’ lei volge il volto e si baciano. Lui le stringe i seni ed inizia a palparli abbassando l’abito di lei, stringe un capezzolo con forza, strappandole una smorfia di dolore.
Daniela è appoggiata con le mani al tavolo della cucina, Franco dietro di lei prende una sedia e si accomoda, le alza il vestitino e le sfila le mutande. Inizia ad accarezzare la vagina, totalmente depilata dopo il suo lavoro del mattino e la sente eccitarsi in fretta. Le accarezza l’interno delle cosce facendole allargare le gambe, con un dito inizia a titillare l’ano che si raggrinzisce al tocco.
Lui si abbassa a leccarlo, facendola nel contempo piegare a 90 gradi, ora le sue intimità sono completamente esposte ed aperte davanti a lui.
‘Andiamo di la amore, andiamo in camera da letto.’ Chiede la donna, imbarazzata dalla posizione.
‘Dopo amore mio, dopo. Abbiamo tutto il tempo.’ Risponde lui che si eccita a vederla intimidita.
Lecca lungamente sia la figa sia l’ano massaggiando entrambi ed introducendo per la prima volta un dito dentro il suo culetto.
‘Antò che fai mi fai male’ reagisce lei.
‘Come mi hai chiamato?’ chiede Franco continuando ad accarezzarla e sentendola sembra più bagnata.
‘Amò, ti chiamo amò.’ Risponde lei arrossendo
‘Mi sembrava mi avessi chiamato Anto, ma mi sarò sbagliato. Con lui non facevi questi giochini vero amore mio?’ chiede con tono duro Franco.
‘No, da lui non mi sono mai fatta toccare come fai tu. Aghhhhhhh.’
Mentre Daniela parlava Franco ha introdotto tutto il suo dito nell’ano della ragazza. Ora è veramente eccitato, vuole sverginare il culo della sua donna.
Si abbassa i pantaloni che indossa, che sono tenuti da un elastico, estrae l’uccello e prende l’oliera sul tavolo, lascia colare un filo d’olio sullo sfintere di Daniele e lo usa per lubrificare le sue dita, che ora superano più facilmente lo sfintere di Daniela. Con la mano sinistra prende la mano sinistra della giovane e la conduce sulla vagina, ora le due mani giocano tra loro sfregando il clitoride ed eccitandola, mentre le dita che entrano nel culo di Daniela sono diventate due e poi tre.
A quel punto Franco lubrifica con l’olio la sua cappella e la appoggia sulla rosellina della donna, che impaurita stringe lo sfintere.
‘Se stringi ti farò tanto male, spingi come se facessi la cacca e vedrai come entro bene amore mio.’
Sussurra all’orecchio della ragazza mentre stringe il clitoride tra due dita mischiando piacere e dolore, lai è schiacciata dal corpo di lui, non riuscirebbe a scappare neanche volendolo quindi si rassegna ad ubbidire.
Franco sente la cappella, ben lubrificata, entrare senza troppo problemi. Lei colpita dal senso di riempimento che prova si irrigidisce, ma ora è tardi, la cappella è dentro di lei, calda e pulsante.
Lui continua a carezzare il clitoride attendendo che l’ano si abitui alla situazione, dopo alcuni minuti la sente prossima all’orgasmo, aggiunge dell’olio sul suo uccello e mentre lei inizia a contrarsi per il piacere entra dentro di lei con tutto il cazzo.
Per non gridare Daniele stringe tra i denti un tovagliolo. Quando è completamente dentro di lei Franco prende il suo telefono ed immortala la scena. Daniela riversa sul tavolo, praticamente nuda con il vestito raccolto in vita ed il suo cazzo che entra in lei, interamente, mentre il volto di lei è un misto di sofferenza ed eccitazione.
‘Il tuo maritino preferiva fottersi a Carmela, ma ora ci penso io a te.’ Le dice Franco mentre inizia a muoversi dentro di lei, estrae il glande, producendo un rumore osceno, lubrifica nuovamente la cappella e lo sfintere con l’olio alimentare e rientra dentro di lei. Ripete la manovra più volte, ogni volta per Daniela è una fitta.
‘Continua a sgrillettarti, così non senti il dolore.’ Le suggerisce Franco.
Franco è eccitato dall’aver sverginato il culo di Daniela, ora inizia a muoversi con maggior facilità dentro di lei, sente il budello che gli stringe il pene con forza e in breve l’eccitazione sale al limite.
‘Ora ti riempio, finalmente ti posso riempire, qui non mi resti gravida. Toh, prendi amo’ Ahhhhh’
Franco gode nell’intestino di Daniela che sentendo i getti caldi dentro di lei è colta da brividi inattesi, fortissimi.
Franco estrae il cazzo dal culo, si avverte un’uscita d’aria dall’ano di Daniela. Quindi si siede, la donna è ancora riversa sul tavolo, provata dalle fortissime sensazioni che Franco ha provocato in lei. Quando accenna a riprendersi Franco la prende, la bacia con passione, a lungo, dopo di che la spinge ad inginocchiarsi di fronte a lui ed a leccargli il cazzo, lei oppone resistenza, quell’uccello è appena uscito dal suo culo in fondo. Allora gli porge un tovagliolo, lei provvede a pulirlo con cura con il panno e, subito dopo, lo infila in bocca. Compiendo questa manovra alza gli occhi ad osservare Franco che si complimenta con lei e le ripete quanto la ami.
Quindi si dirigono verso la camera da letto, la notte è ancora lunga.
Sono trascorsi oltre due mesi da quando Franco si è trasferito a vivere da Daniela, la donna è soddisfatta della situazione. In realtà l’uomo non gli versa un vero mensile, gli lascia dei soldi per pagare la spesa, le bollette, per comprarsi qualcosa. Ma d’altronde anche Antonio si comportava così. I ragazzi hanno accolto bene il nuovo compagno della mamma, Sofia la piccolina si comporta anzi da smorfiosetta per farsi coccolare, Andrea che ha quasi nove anni crea qualche preoccupazione. La maestra ha chiamato Daniela per informarla che Andrea cerca di toccare le compagne di classe sotto il grembiule, sembra troppo precoce. Daniela è avvampata, evidentemente il ragazzino ha visto che Franco la tocca spesso, sotto la gonna che vuole indossi sempre, ed ha ripetuto questo atto a scuola. Deve dire a Franco di essere più attento ai suoi atteggiamenti in presenza dei bambini.
L’unico problema è che Franco ha ripreso i suoi orari normali, esce di casa dopo pranzo per andare al chiosco e rientra verso le due di notte. Di solito la sveglia al suo rientro e fanno l’amore. Al mattino alle sette suona la sveglia, Daniela prepara la colazione per i bambini. Ora Andrea, spinto da Franco, vuole andare da solo a scuola, e Daniela dopo alcuni giorni di patemi d’animo si è rassicurata. I ragazzi escono dandosi la mano e raggiungono la scuola, sono solo due isolati.
Lei torna a letto, a volte si riaddormenta, a volte Franco la possiede di nuovo. In tutti i casi Franco è un amante esigente, fanno l’amore tutti i giorni, due o tre volte al giorno. Ora lui può venirle dentro senza rischi ma gradisce molto i rapporti anali e, ormai sempre, vuole che lei gli pulisca l’uccello dopo aver fatto l’amore. In tal modo, a volte, l’eccitazione riprende e fanno l’amore nuovamente.
Quello che Daniela ignora è che Franco integra i guadagni del chiosco vendendo delle pastiglie di eccitanti. Questa sera ha un incontro con due marocchini che vorrebbe agganciare come venditori. Sembra abbiano delle pastiglie formidabili.
L’incontro è per le nove a casa di Daniela, un suggerimento di Rocco per evitare di attirare l’attenzione sul chiosco. Franco ha chiesto alla compagna di mandare i bambini dalla nonna.
Ora Franco, Daniela e Rocco sono in casa, i due uomini attendono i fornitori e la donna riordina la cucina dopo la cena. Indossa un vestitino leggero, che le ha comprato Franco, lungo fino a metà coscia, con una fantasia floreale. Suona il campanello, è Antonio. Daniela si è dimenticata che passava a prendere i bambini per portarli al cinema.
Franco la spinge a scendere per parlare con l’ex marito per strada, teme che una discussione in casa possa compromettere l’incontro con i marocchini. Dopo alcuni minuti manda Rocco a seguire la donna.
Appena sceso Rocco vede Antonio e Daniela che gridano e si insultano:
‘Sei una puttana.’
‘E tu un cornuto. Ti ho reso pan per focaccia. Ora ho un uomo che è capace a farmi godere, tu non eri neanche buono.’
A quelle parole Antonio tira una sberla a Daniela che stramazza a terra.
Rocco si dirige verso i due e nel frattempo si sfila la cintura dei calzoni, appena Antonio accenna un movimento lui lo colpisce con la fibbia della cintura, colpisce il braccio sx e la fibbia si schianta sulla schiena dell’uomo lasciandolo sorpreso e dolorante. Intanto Rocco, con una velocità sorprendente considerando la sua stazza, gli è arrivato addosso, gli assesta una sberla e Antonio si riduce a fuggire, inveendo contro di lui.
Rocco aiuta Daniela a rialzarsi, lei piangendo si ritrova tra le braccia del ragazzo.
‘Che bel culo’ pensa Rocco mentre stringe la donna, con le mani le palpa la schiena e poi scende fino alle chiappe che accarezza da sopra la gonna.
Daniela riesce a smettere di piangere e sentendo la manone di Rocco sul suo sedere si divincola, lo ringrazia e si avvia verso casa.
In ascensore Rocco cerca di abbracciare la donna che lo allontana:’Stai fermo, sono la donna di Franco che minchia ti tocchi’ sibila lei.
‘Ma io e Franco siamo soci, quasi fratelli. Quello che è mio è suo e viceversa.’ Dice ridendo il ragazzo.
Daniela scappa fuori dall’ascensore senza comprendere se Rocco scherzi o faccia sul serio. Entra in casa e racconta a Franco gli avvenimenti, lui non la ascolta, è teso, attende i due nord africani e dei problemi di Daniela non potrebbe interessargli meno di così, capisce che Rocco le ha palpato il culo ma liquida la faccenda con un gesto della mano che indica la poca importanza della cosa:’Ora vatti a sistemare, tra poco arrivano quelli che devo incontrare e tu sembri scappata di casa, vatti a mettere a posto. Rocco scherzava, lo fa con tutte.’
In quel momento suona il suo cellulare, gli egiziani sono arrivati, sono in strada. Franco li istruisce su come salire in casa e li attende sulla porta.
Il primo avrà trent’anni, denti rovinati e faccia furba, di altezza media, insieme ha un ragazzo molto giovane e molto alto.
Sono marocchini, non egiziani e si chiamano Ahmed e Mohamed, sono fratelli, il più giovane è arrivato da poco dal paese, mentre il più anziano è ormai un capo nel giro delle pastiglie e del fumo.
Daniela, invitata da Franco porta da bere e dei bicchieri, il giovane Mohamed strabuzza gli occhi vedendo le gambe della donna, la osserva con insistenza, tanto che Daniela si ritira in camera da letto infastidita dalle occhiate dei due.
La trattativa commerciale è difficile, Franco e Rocco vorrebbero comprare queste famose pastiglie a dieci euro l’una, ne vorrebbero mille, un chilo. Ahmed chiede venti euro, dice che tutti i suoi venditori le pagano così e le rivendono a cinquanta euro, pare sia roba di prima scelta. Rocco annuisce, ha sentito dire che sono le migliori pastiglie sul mercato cittadino, ma la loro clientela è abituata a spendere venti, venticinque euro. Riuscirà a spenderne il doppio?
La trattativa sembra destinata a naufragare quando Mohamed dice qualcosa al fratello, che ride e propone:
‘Quella è la tua donna?’ ed indica la porta dietro cui è scomparsa Daniela.
‘Si, perché’ chiede Franco aggressivo.
‘Ahmed se ne è innamorato, ti diamo mille pastiglie a diciassette euro se lei scopa con noi due. Tutta la notte. Lui è un romanticone.’ Conclude indicando il fratello che sorride con espressione ebete.
‘Cazzo, accetta Franco. Il prezzo è eccezionale e Daniela la stai mantenendo tu è ora che ti renda qualcosa. Minchia accetta.’ Rocco sibila all’orecchio del socio.
‘E’ una troia come mille e ci frutta tremila euro, non perdere tempo.’ Incalza Rocco.
Con fare incerto Franco accetta, si stringono le mani. Ora i due marocchini vanno a prendere la merce, Rocco andrà a prendere i soldi e Franco deve convincere Daniela.
Prima di uscire Mohamed gli consegna una bustina con una pastiglia rosa:’Falle prendere questa, vedrai che sarà più disponibile ad accettare.’ Gli dice:’E ricorda ,tutta la notte, niente stronzate.’ Conclude stringendo la mano di Franco con forza.
Rocco sghignazza, l’irruzione di Daniela nel rapporto tra lui e Franco la ha vissuta male, si è allontanato da lui, si è imborghesito. Ora dovrà rendersi conto che le donne sono tutte troie, anzi sarà lui stesso a farla diventare una puttana.
Franco lo spedisce a recuperare i contanti, deve affrontare Daniela e vuole essere solo in casa, teme la sua reazione.
Lei è in camera, sdraiata sul letto, intenta a leggere un periodico.
‘Amore, hai finito con il tuo incontro? Tutto bene?, Ti vedo preoccupato, c’è qualcosa che ti preoccupa? Posso aiutarti amore mio?’
Nel cervello di Franco si accende una lampadina, improvvisamente.
‘Amò, ho un grosso problema. Hai visto quei due arabi? Io gli devo dei soldi, sono venuti a prenderli ma ho solo un acconto da dargli. Sono gente pericolosa.’ Racconta.
‘E non possiamo chiamare la Polizia?’ chiede Daniela che non conosce l’attività di Franco.
‘E’ un debito per forniture in nero. Se chiamo la Polizia poi fanno chiudere anche me. Devo solo guadagnare qualche giorno di tempo in modo da poter pagare.’
‘E chiedigli più tempo allora.’ Propone lei.
‘E’ un’ora che ci provo, ma niente non transigono, mi hanno dato un’ora di tempo per trovare i soldi. Non so che cazzo fare”.’ E si prende la testa tra le mani. Daniela lo abbraccia:
‘Amore non ti preoccupare, posso aiutarti? Non ho soldi da parte ma se posso fare qualcosa dimmelo.’ E lo bacia dolcemente.
Franco ricambia il bacio, lo prolunga, poi stacca le labbra e parla:
‘Amò, senti quelli usano il coltello, non vorrei crearti problemi. Magari li chiamo e sposto l’incontro fuori, se si mette male’..’
Daniela si spaventa. ‘Ma è così grave? Credevo fosse un litigio, una cazzata. Il coltello’.. non mi fare preoccupare Fra.’ Impallidisce, non si aspettava un problema di quel tipo, in casa sua. E se fanno male a Franco come potrà tirare avanti? Più ci pensa e più si angoscia.
Franco ha colto il cambio d’umore, lei si è ammutolita.
‘Stai tranquilla, sistemo tutto. Deve ancora nascere il marocchino che buca Franco. Li infilzo come due spiedini.’ Queste parole aumentano l’angoscia di Daniela.
‘Amò sei preoccupata?’ continua il ragazzo ‘tranquilla che andrà tutto bene. Gli do una lezione che non la dimenticano. Pensa che il più giovane mi ha detto che se volevo mi riduceva il debito in cambio di una scopata con te. Si vede che vive di seghe quel minchione.’
L’amo è gettato.
Daniela tace.
Il silenzio si prolunga, è pesante.
‘Amò, senti, se vuoi io gli potrei fare un pompino. Una cosa veloce solo per accontentarlo. Così ti danno il tempo di raccogliere i soldi.’ Sussurra Daniela, che si dibatte tra la paura di perdere Franco e quella di sputtanarsi. ‘Ma lo faccio solo se tu lo vuoi.’ Aggiunge di corsa, quasi pentita.
‘Non ho bisogno, non mi fanno paura.’ Insiste Franco che vede il traguardo vicino.
‘Lo so che non hai paura di nessuno, ma potrebbero ferirti. Io non voglio ti facciano del male, sei il mio amore. Voglio aiutarti. Se tu lo vuoi, ovviamente.’ Continua Daniela che prende coraggio man mano che parla, che si sente un’eroina pronta ad immolarsi per il suo amore.
Franco tace, è combattuto, da una parte è lieto di aver convinto la donna ma dall’altra la facilità con cui si è fatta intortare lo lascia perplesso. Che voglia tradirlo, che sia troia di natura. In fondo è deluso, sperava che Daniela si sarebbe opposta, avrebbe gridato di no, invece. Che schifo, altro che sua madre.
‘Va bene amò, facciamo così. Vestiti sexy che così vengono prima.’
‘Ma li devo spompinare tutti e due?’ chiede Daniela sorpresa.
‘Amò. Non lo so. Il debito è grosso, non abbiamo specificato. Stai tranquilla ci saremo anche io e Rocco a controllare.’
‘Ma anche Rocco? Quel porco mi ha palpato prima, quando è venuto giù.’
‘E perché non me lo hai detto? Ti è piaciuto farti palpare?’
‘Ma cosa dici. Non te l’ho detto subito perché eri preoccupato. E lui è come un fratello per te. Te lo avrei detto quando fossimo stati soli’.’ Balbetta Daniela che si rende conto che era meglio tacere.
Franco è ancora più deluso.
‘Va be’ ora vestiti, non vorrai riceverli in pigiama.’
‘Ma cosa devo mettermi’ chiede lei, che ora sente crescere la paura.
‘Mettiti sexy, perizoma, vestaglia trasparente, scarpe con il tacco. Solite cose, come quando vuoi farmi attizzare.’ Conclude Franco con distacco.
Daniela va in bagno.
Dopo alcuni minuti arriva Rocco, con i soldi, e gli ricorda la pastiglia.
Franco entra in bagno, Daniela è pallidissima.
‘Fra’, ho paura, non lo voglio fare. Non lo ho mai fatto.’
‘Amò ora è tardi, dai lo fai per me. Stai tranquilla lo so che lo fai solo per me, non ti preoccupare. Tieni prendi questo tranquillante, ti aiuterà ad affrontare la situazione.’ E le porge la pastiglietta che lei ingoia con un sorso d’acqua.
Daniela termina di prepararsi, perizoma color oro che risulta sulla sua carnagione scura, vestaglia abbinata, trasparente, senza reggiseno. I capelli sono raccolti in una coda di cavallo, indossa le pantofole con il tacco e le piume che le ha comprato lui.
Ritocca il trucco, caricandolo maggiormente. Si sente bene, sente un calore invaderla, è sicura di sé, li farà morire di desiderio.
Lei e Franco si baciano, le lingue si intrecciano, intanto squilla il telefono. I due egiziani sono arrivati.
Franco e Rocco li accolgono, si scambiano le borse, quella degli egiziani è piena di pastiglie, quella dei ragazzi contiene diciassettemila euro in banconote. Gli egiziani contano i soldi, non si fidano molto.
Ok, i soldi ci sono:
‘E la donna? E’ pronta?’ chiede Ahmed mentre il fratello sembra eccitato, si accarezza l’inguine.
‘Ora la chiamo’ dice Franco, che vorrebbe tornare indietro, non vorrebbe cedere la sua donna a quei maiali. Ma ora è tardi.
Apre la porta del bagno, Daniela esce. E’ molto eccitante, la vestaglia trasparente lascia intravedere i capezzoli, turgidi, e il perizoma. Le gambe sono slanciate, con le caviglie sottili e i polpacci asciutti.
Sotto la tuta di Mohamed si nota un rigonfiamento. Molto grosso.
I due fratelli si avvicinano, le accarezzano il seno, il collo, le labbra, il sedere. Daniela lascia fare, anzi accelera il respiro, si eccita.
‘Vieni’ dice il più anziano prendendola per mano e conducendola verso la camera da letto.
‘Lascia la porta aperta, voglio controllare che non gli facciate male.’ Dice Rocco, con la bava alla bocca per l’eccitazione. Franco gli lancia un’occhiata che lo incenerirebbe, ma tace.
I due scuotono le spalle e si abbassano i calzoni, che sono tipo tuta , con solo un elastico a sostenerli.
Il più giovane estrae un pene enorme, grosso, nodoso, scuro. Daniela è sorpresa, ma l’effetto della pillola le impedisce di provare paura. Tutto le sembra un gioco, tutto la eccita ed è visto come deformato, lontano. Un sogno non una cosa reale.
Mentre il più giovane attira Daniela e la posiziona in modo che possa succhiare il suo cazzo, il più vecchio le sfila la vestaglia ed il perizoma lasciandola nuda ed inizia a carezzare le sue intimità che si bagnano al tocco delle dita dell’uomo. I due parlano tra loro in arabo e ridono, indicando la donna e le dita del più vecchio bagnate del suo succo.
Daniela riesce ad ingoiare solo parzialmente il cazzo del ragazzo, è veramente troppo grosso.
‘Minchia, è grosso come una lattina di coca. Guarda Franco.’ Commenta Rocco.
‘Dopo che gli infila dentro quel palo chissà come gli resta larga la fica.’ Ride Rocco.
Franco è incazzato, con sé stesso per aver accettato la proposta degli egiziani, con Rocco che lo ha spinto ad accettare e con Daniela che non si è opposta. Gli fa le corna davanti, e che cazzo.
Daniela è inginocchiata sul letto, con il culo sollevato, e cerca di spompinare il ragazzo, in realtà riesce appena ad infilarsi in bocca la cappella e poi lecca l’asta e i coglioni dell’uomo.
Ahmed si posiziona dietro di lei, appoggia il suo cazzo alla vagina della donna, lo sfrega sulle parti esterno per bagnarlo con i suoi umori e lo infila dentro di lei.
Daniela lancia un lungo mugolio di eccitazione, la penetrazione dell’uomo la porta ad eccitarsi ulteriormente, e lei aumenta il lavoro sul cazzo del fratello.
Rocco e Franco osservano la scena dal divano della sala da pranzo, sembra uno spettacolo porno.
Ahmed scopa la donna con un ritmo regolare, non troppo veloce ma costante. In pochi minuti l’uomo arriva all’orgasmo e quando sborra nella figa di Daniela, anche lei è squassata dai brividi.
Franco la vede godere, godere di un altro, si alza e va nella camera dei bambini che è vuota.
‘Dove vai? Guarda che spettacolo.’ Lo chiama Rocco.
‘Ma vaffanculo’ gli grida Franco. Mentre si allontana non vede il sogghigno perfido dell’amico.
Intanto Mohamed, il fratello giovane, si è sdraiato sul letto, con l’uccello che svetta, durissimo.
Daniela viene spinta a salire sul cazzo del ragazzo, nonostante le dimensioni, anche grazie alla lubrificazione portata dalla sborrata del fratello, riesce ad introdurlo in lei.
Quando riesce ad entrareo completamente un rantolo sfugge a Daniela, non si è mai sentita così piena, così dilatata. La sua figa è larga come prima del parto, ma non sente dolore, l’effetto dell’eccitante che le è stato somministrato la porta a concentrarsi sulle sensazioni piacevoli, a dilatarle.
Il ragazzo si muove dentro di lei con una velocità pazzesca, intanto le succhia i capezzoli, le stringe i fianchi, le accarezza tutto il corpo porgendole le dita da succhiare. Daniela è travolta da una sensazione di piacere fortissima che esplode quando il ragazzo sborra dentro di lei. Inizia ad avere dei singulti.
‘Godi, godi’ le dice il ragazzo che forse conosce solo quelle parole di italiano.
Mohamed erutta quattro, cinque getti di sperma, caldissimi che la invadono, prolungando il suo piacere.
Daniela si accascia sull’amante, con i brividi che continuano ad attraversarla.
Ahmed ne approfitta, il suo sfintere è completamente esposto, lui inizia ad accarezzarlo e, preso un tubetto di lubrificante, a saggiarne la resistenza introducendo prima uno e poi due dita.
Ridendo dice qualcosa al fratello che allunga le mani e le allarga le chiappe, le tiene larghe mentre Ahmed appoggia il suo uccello, ben lubrificato di vasellina, e lo infila nel culo della donna.
Entra senza sforzo, Daniela è così sconvolta che sembra non rendersi neanche conto della cosa fino a quando lui non è entrato completamente. Mentre l’uomo inizia a fotterla lei mugula, e si lamenta piano,
In breve l’uomo arriva all’orgasmo, si sfila dal culo della donna, ormai ridotta ad una bambola nelle mani dei due.
La sollevano, posizionando dei cuscini sotto il suo inguine e, mentre Ahmed la obbliga a succhiare il suo uccello, il fratello si posiziona dietro di lei e appoggia il suo uccello contro lo sfintere, dilata al massimo le chiappe con le mani e spinge con forza, riuscendo ad infilare la cappella.
Daniela lancia un urlo, che viene strozzato dall’egiziano che le infila l’uccello fino in gola, provocandole dei conati di vomito.
Mohamed inizia a muoversi dentro di lei provocandole un dolore lancinante, ma lei è immobilizzata da Ahmed che le sussurra deridendola:’Vedrai, dopo aver provato l’uccello di mio fratello tutti gli altri ti sembreranno piccoli vacca bianca.’
Rocco osserva la scena oscillando tra una sensazione di eccitazione e di pena per Daniela che ora sembra veramente soffrire.
Daniela apre gli occhi, è sul suo letto, insieme a due ragazzi nord-africani. Si ricorda cosa è successo, è stata scopata da quei due, le hanno fatto di tutto, all’inizio era anche piacevole ma poi il dolore è stato terribile. Sente un forte bruciore provenire dal sedere, è tutta sporca di sperma secco ed ha lividi sulle braccia, sul corpo e sui seni. Anche la vagina è arrossata in maniera anomala.
Si alza con attenzione, non vuole svegliarli. Esce dalla camera, Rocco è sul divano del soggiorno, addormentato. Chissà dov’è Franco. Ha bisogno di essere tranquillizzata da lui, di sentirsi dire che quello che è successo ieri notte è stato un caso unico ed irripetibile.
Entra nel bagno, guardandosi allo specchio con il trucco disfatto, i capelli imbrattati di sperma, e gocce di sperma rappreso dovunque. Si scioglie in un pianto incontenibile accasciandosi a terra.
Si infila in doccia e si lava con l’acqua bollente. Vuole cancellare i ricordi di quella notte terribile.
L’ano è infiammato e dolorante ed anche la vagina è arrossata.
Si asciuga, si massaggia il corpo con una crema idratante mentre su ano e vagina utilizza una crema datagli dalla ginecologa per aiutare la guarigione dopo la gravidanza.
Si guarda allo specchio, senza trucco, con i capelli umidi sembra una ragazzina.
Sul seno ha dei grossi lividi scuri, le ricordano il brutale rapporto della notte trascorsa. Il più giovane dei due marocchini mentre la penetrava si aggrappava ai suoi seni strizzandoli in modo brutale, facendola muovere in sincronia con i suoi movimenti dentro di lei.
Indossa un accappatoio ed esce dal bagno, i nord africani dormono ancora, chiude la porta della camera. Rocco invece si è svegliato è stà facendo colazione, guardandola con un ghigno beffardo.
‘Ciao Daniela, nottata movimentata vero?’ le chiede.
Lei arrossisce, lui ha osservato tutto quello che avveniva tra lei e gli egiziani, la ha vista scopare con quei due, senza freni, in modo animale, ha visto il suo corpo posseduto e violato. Ridotto ad essere un giocattolo per le loro voglie.
‘Vuoi mangiare? Sarai affamata dopo tutto il movimento di questa notte.’ Insiste Rocco con il suo sguardo ironico.
Daniela si siede su una sedia, è attraversata da brividi e si sente depressa.
‘Come stai? Sei tutta pallida. Hai bisogno di qualcosa?’ si preoccupa Rocco che nota il pallore ed il tremore delle mani.
‘Ho freddo. Sono stanca e depressa. Dov’è Franco?’
‘Dorme in camera dei bambini. Prendi del caffè, è caldo.’
Lei beve una tazza, con molto zucchero, ma il tremore non si placa.
Rocco riconosce i sintomi ma è stupito, ha preso solo una pastiglia in fondo, non può essere in astinenza. O forse sì. Che sia così forte quella pastiglia degli egiziani? Era rosa ricorda, diversa da quelle azzurre che loro hanno comprato. Deve farsene dare qualcuna dai due ragazzi, dev’essere proprio una bomba.
‘Ti posso aiutare, ti posso dare una pastiglia che ti sollevi il morale. Ma devi meritartela ovviamente.’ E con queste parole allunga le mani, le infila sotto l’accappatoio e le accarezza il seno, sente i capezzoli indurirsi. Allarga i lembi della vestaglia e tira Daniela verso di sé.
Lei non riesce ad opporsi.
Si ritrova in ginocchio di fronte all’uccello di Rocco. Confronto ai due egiziani sembra quello di un bambino, le entra in bocca fino alla radice senza problemi. Lei inizia a leccarlo, succhiarlo e baciarlo. Rocco si eccita, la donna del suo amico lo sta spompinando. E’ proprio una vacca.
E come lo spompina bene, Rocco stà per venire, appoggia la pastiglia che ha preparato per Daniela, non è una di quelle degli egiziani, è di quelle che hanno preso da altri fornitori, costa meno ed è meno forte. Si gode il momento, stà per sborrare. Daniela si solleva d’improvviso, prende la pastiglia sul tavolo e si allontana chiudendo l’accappatoio. Entra nella camera dei ragazzi dove si trova Franco. Rocco è sorpreso, lo ha fregato, l’eccitazione cade di colpo.
‘Bastarda, gliela farò pagare’ pensa mentre si riveste.
Daniela ingoia la pillola, mentre si avvicina al letto dove vede la sagoma di Franco. Si stende di fianco a lui, abbracciandolo.
Inizia a baciarlo sul collo, ad accarezzargli il petto, per poi scendere agli addominale, Franco non reagisce, è turbato, ha visto la sua donna in mano ai due egiziani, la ha vista possedere e violare. Non è convinto che la loro storia abbia un futuro.
Daniela intanto è scesa con le mani fino all’inguine, infila le mani dentro i pantaloni del pigiama ed inizia ad accarezzargli l’uccello facendolo indurire. Franco non la ha mai sentita così intraprendente.
‘Amore, svegliati sono qui per te. Baciami, abbracciami.’ La donna inizia a sussurrare all’orecchio di Franco senza lasciare il suo uccello che continua ad indurirsi sotto le sue carezze.
Franco si volta, prende il volto di Daniela tra le mani e la bacia con foga, mordendole le labbra e succhiandole la lingua. La ragazza ricambia con passione, felice che il suo uomo si dedichi a lei.
Franco la porta a girarsi in modo da iniziare un sessantanove. Le lecca la vagina che subito si inumidisce e si apre offrendosi alla sua lingua.
Daniela intanto ha preso in bocca l’uccello dell’amante succhiandolo e leccandolo mentre con le mani lo accarezza. Ci mette il massimo impegno, vuol far godere il suo uomo. Vuole cancellare il ricordo della notte precedente, vuole dimenticare i due egiziani che la scopavano ed inculavano in simultanea lacerandole le carni. La lingua di Franco è calda, eccitante ed abile nel leccarla.
Sente le mani di lui che toccano tutto il suo corpo, il seno, la pancia, le cosce e poi si soffermano sull’inguine e sull’ano. Mentre la lecca Franco introduce un dito nel suo ano, provocando un rantolo di sofferenza.
Lei aumenta l’impegno sull’uccello dell’uomo. Vuole assolutamente farlo godere.
E Franco gode, nella bocca di Daniela sborra e si accerta che lei ingoi il suo seme, completamente, senza perdere neanche una goccia.
Si posiziona dietro di lei, l’uccello è ancora duro, le solleva i fianchi ed entra nella vagina di lei, calda e bagnata entra senza sforzo.
La fotte con calma, godendosi il corpo della donna sotto di lui, toccandola ovunque.
Quindi estrae il pene e lo appoggia allo sfintere, spinge per penetrarla mentre lei cerca di sottrarsi, prova dolore, è ancora dolorante per le penetrazioni della notte appena terminata.
Lui non si impietosisce ed entra in lei fino alla radice, facendola mugolare di dolore.
Mentre si muove in lei bussano alla porta.
‘Che c’è?’ domanda
‘I due Egiziani sono andati via. Io vado a casa a riposarmi, ci vediamo al chiosco più tardi.’ Dice Rocco da dietro la porta.
‘Entra, entra’ dice Franco che vuole far valere il suo ruolo di maschio dominante.
Rocco apre la porta, vede Daniela carponi scopata da Franco e sorride con espressione malevola.
‘Va be’, ci vediamo dopo. Buon divertimento.’ Dice congedandosi dall’amico.
Ogni colpo inferto da Franco provoca i lamenti di Daniela che non osa sottrarsi.
Finalmente Franco arriva all’orgasmo, viene nell’intestino di Daniela e quando estrae il pene ormai ammosciato la prende per i capelli e le impone di leccarlo e pulirlo con la lingua. Lei esegue, rassegnata.
Sono passati alcuni giorni dall’incontro con gli egiziani, Rocco e Franco sono al chiosco. Da quando trattano le pastiglie degli egiziani hanno visto incrementare l’afflusso di clienti, soprattutto sono venuti ragazzi da altre zone della città, attratti dalla fama di qualità di queste pastiglie.
Il telefono di Franco suona insistentemente da alcuni minuti.
‘Chi ti cerca?’ chiede Rocco.
‘Daniela, mi sta rompendo. Dice che ha bisogno di una pastiglia, che stà male. Una rottura di palle unica.’ Risponde con non-chalance Franco. Ormai la storia tra lui e Daniela è arrivata al capolinea, dopo la nottata con gli egiziani lui la considera una troia come tante. Inoltre lei sembra aver preso gusto alle anfetamine e ne chiede di continuo.
‘Me ne sono fatte dare due rosa dagli egiziani. Se vuoi gliele porto.’ Dice sghignazzando Rocco
‘Pastiglie rosa? Cosa sono’ domanda Franco che non ricorda.
‘Quella che ha preso prima di scopare con quei due, è micidiale ti fa venire una voglia di scopare pazzesca.’
‘Così te la puoi scopare vero? Fai come cazzo vuoi, se ti piace scopatela pure, per me è solo una troia come tante.’ Gli risponde Franco che ormai vuole porre fine alla storia con Daniela.
‘Allora io vado da Daniela, ma se ti chiama tu reggimi il gioco, chiaro?’ decide Rocco.
‘Certo, vai tranquillo. E divertiti.’ Conclude Franco.
Dopo pochi minuti suona il campanello a casa di Daniela.
Lei spera sia Franco venuto a portargli una pillola, si sente male, depressa e senza forze. Ha bisogno di aiuto.
‘Sono Rocco, fammi salire.’ Dice la voce al citofono.
Ma certo, Franco non poteva muoversi ed ha mandato lui. Pensa ingenuamente Daniela.
Rocco entra e chiude la porta. Daniela è proprio messa male, vestita in tuta, senza trucco e con i capelli unti.
‘Allora Daniela, Franco mi ha detto che hai bisogno di aiuto. Io sono corso, ma questa volta non devi farmi scherzi, devi farti scopare per bene. Come i due marocchini, Hai capito?’
Così dicendo la strattona, Daniela è sconvolta, spaventata.
‘Chiedi a Franco, me lo ha detto lui. Fatti una bella scopata mi ha detto, divertiti. Chiedilo a lui se non mi credi.’
Daniela prova a chiamare Franco che non risponde, ma le invia un SMS: ‘Smettila di spaccarmi le palle troia. Se vuoi la pastiglia fattela dare da Rocco. Fai il cazzo che vuoi.’
Daniela scoppia a piangere, è sola ed abbandonata. E sta male.
‘Non piangere, forza vatti a preparare, truccati, vestiti da troia e raccogli i capelli a coda di cavallo se vuoi la pillolina. Muoviti, non posso aspettare tutto il giorno.’ Le intima Rocco che inizia ad essere eccitato.
Daniela si chiude in bagno, continua a piangere poi si rassegna. Si trucca, raccogli i capelli ed indossa un completo perizoma, reggiseno e vestaglietta che gli ha regalato Franco. E’ trasparente e sexy, i capezzoli svettano, turgidi nonostante tutto.
Esce dal bagno, Rocco si è accomodato in camera da letto:’Vieni troia, oggi non riesci a fregarmi, o ti meriti la pastiglietta o niente. Datti pure da fare. Forza’ la aggredisce. Lei trema, ha freddo. Vede il suo mondo crollare. Solo una di quelle pastiglie può farlo tornare in ordine, ma Rocco le ha nascoste e gliele darà solo dopo. Dopo averla scopata come e quanto vuole.
Mentre l’uomo la tocca, infilando le sue dita tozze nella vagina e nell’ano Daniela vorrebbe scappare. Poi decide di finire in fretta, è la sua unica speranza. Si abbassa sull’uccello di Rocco e lo prende in bocca. Lo succhia con impegno, quando si inturgidisce si aiuta segandolo con la mano destra e cerca di farlo venire il più in fretta possibile. Quando percepisce che l’orgasmo del ragazzo è vicino cerca di sollevarsi dall’uccello, non vuole ingoiare. Ma lui le tiene la testa ferma con le sue manone, solo quando l’orgasmo sopraggiunge ha un attimo di disattenzione e Daniela, dopo aver ricevuto in bocca il primo getto riesce a spostarsi, cercando di non farsi notare sputa il seme dell’uomo in un fazzoletto, senza ingoiarlo. Rocco sembra contento.
‘E brava la troia. Non hai ingoiato. Non credere di cavartela così. Non ti do niente, non ti meriti niente.’ Dice sorridendo con espressione cattiva.
Daniela perde il controllo, grida:
‘MA CHE CAZZO DICI. DEVI DARMI LA ROBA. NON VEDI CHE TREMO, NON CE LA FACCIO PIU’. LA VOGLIO” e scoppia a piangere, il suo corpo è scosso dai tremiti.
Riprende a voce bassa, scossa dai singhiozzi:
‘Ti prego, credimi, dammela e non te ne pentirai ti farò godere come mai in vita tua. Ti farò tutto, tutto te lo giuro ma dammela’.’
Rocco non si fida, le tossiche sono false per natura, ma ha un’idea che lo tenta.
‘Senti, facciamo così. Ti do mezza pastiglia, voglio darti fiducia, e l’altra mezza dopo che mi hai soddisfatto. Va bene così?’
‘Si, tutto quello che vuoi, tutto. Non ne posso più sono tutta un tremito, mi sento morire, ti prego..’
‘Te la preparo con le mie manine, vedrai che buona.’ Ridacchia Rocco.
Si alza in piedi, nudo e si dirige verso la cucina. Le pastiglie sono nascoste tra i suoi abiti, prende la bustina, ne estrae una e la divide in due con il coltello. Prende la parte più piccola e la schiaccia con il fondo di un bicchiere.
Daniela intanto segue le operazioni, ansiosa. Vuole quella cazzo di pastiglia, ne ha bisogno.
Rocco con il dito raccoglie la polvere, la versa nel bicchiere.
‘Ora te la allungo un po’ con il tuo succo preferito.’
Appoggia l’uccello e piscia nel bicchiere. Un getto di urina si mischia all’eccitante.
Lui guarda contro luce il bicchiere, il liquido ha un colore rosa pallido.
‘Vieni a prendere la tua pastiglietta. Troia.’ Chiama Daniela.
Lei è sconvolta, non riesce a fare a meno della droga. Prende il bicchiere e lo beve tutto d’un fiato, non sente neanche il gusto tanta è l’ansia.
In breve un calore la riscalda da dentro e il viso si distende.
Rocco la prende per un braccio e la riporta in camera da letto.
‘Ora mettiti alla pecora, che ti inculo. E ringraziami della mia bontà puttana, non dovevo darti nulla.’ Ride Rocco.
Daniela si posiziona con il sedere in alto, pronta ai voleri dell’uomo. ‘Per fortuna così grosso come è ha un uccello piccolino’pensa.
Ma l’inferno per lei è appena iniziato, chissà se riuscirà mai ad uscirne.
Mamma mia ruben, mamma mia... Ti prego, scrivimi a gioiliad1985[at]gmail.com , mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze…
ciao ruben, mi puoi scrivere a gioiliad1985[at]gmail.com ? mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze...
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?