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Un buon motivo per imparare a ballare

By 7 Febbraio 2004Maggio 15th, 2020No Comments

Mi hanno invitato all’inaugurazione di un nuovo Discopub, stasera, appena fuori città. Beh, che c’&egrave di male ad andare a farsi una bevuta da solo? Prendo la macchina, mi faccio qualche chilometro, ed ecco l’insegna: THE BLUE SEA PUB! Non &egrave certo un buon inizio, con un nome così in aperta campagna, comunque me ne frego, e parcheggio l’auto nell’ampio piazzale semibuio. Appena entrato scopriamo con un po’ di fastidio che la serata &egrave dedicata alla musica latina: salsa, merengue e così via, con tanto di insegnanti di ballo di colore, ballerine professioniste mozzafiato, e un sacco di gente che balla. Mi viene subito in mente che Barbara, la mia ragazza, che adora ballare, &egrave uscita insieme alla sua amica Simona, e che potrebbero trovarsi proprio lì. Comunque mi accomodo al bancone del bar, ordinando un Negroni, e faccio finta di nulla. Dopo un po’, però mi sento battere su una spalla: voltandomi mi trovo faccia a faccia proprio con Simona, tutta sorridente! Indossa una camicetta semitrasparente dalla quale occhieggia maliziosamente il pizzo del reggiseno, e un paio di quei pantaloni attillati che disegnano le forme come un fumetto erotico. -Ciao, Simona! C’&egrave anche Barbara?- le chiedo, facendo il finto tonto per nascondere l’imbarazzo. -Certo che c’&egrave. Sono venuta a prendere da bere anche per lei!! E tu che ci fai, sei venuto a controllare la tua bella?- -Certo che no! Non sapevo neanche dove fosse andata, e quanto a me, mi ha invitato ieri Franco, il padrone del locale. Lo conosco da anni, e ha insistito perché vedessi il suo nuovo pub!-

-Beh, in tal caso, offrici da bere!- mi fa lei, sfacciata; -Certo, Simona, ordina quello che vuoi!- Allora lei si rivolge al barman: -Ehi, mi fai due Gin Tonic con molto gin e poco tonic?!- La cosa mi colpisce, perché Barbara, di solito, non beve granch&egrave. Comunque Simona afferra il suo bicchiere, mi porge l’altro e, prendendomi sotto braccio mi porta verso la saletta da ballo: -Vieni a portarglielo tu da bere, così vedi anche come &egrave brava a ballare, la tua donna!!- Sono un po’ titubante, ma appena la riconosco, in mezzo alla pista, mi immobilizzo: gasatissima, sta ballando tutta sorridente con uno dei ballerini di colore, lanciata in un merengue mozzafiato. Ha addosso una magliettina corta, attillata e scollatissima, e una minigonna minuscola, che ad ogni passo di danza un po’ più scosciato fa indovinare la qualità della biancheria intima! Mi ribolle subito il sangue, ma non solo per gelosia’. Finito il ballo, mi viene incontro, tutta allegra: -B&egrave, che ci fai qui?- -Sono venuto a portarti da bere, non vedi?- le rispondo, ridendo. Stiamo un po’ lì a chiacchierare, e mi rendo subito conto che &egrave già un po’ alticcia, così come la sua amica Simona; le due amiche non sono certo al primo Gin Tonic, e sono pronto a scommettere che non hanno dovuto pagarne nemmeno uno’. Dopo un po’ Barbara torna a ballare, ed io resto seduto insieme a Simona, che ben presto invita anche me. Beh, devo dire che vedere tutte quelle belle ragazze ben agghindate darsi da fare per essere il più sexy possibile, nello stile dei balli caraibici, &egrave senza dubbio un bello spettacolo. E poi, Simona &egrave pur sempre una gran bella fica. Eccitato dalla situazione, mi tuffo nelle danze, lasciandomi andare e duettando con lei per quanto la mia scarsa abilità di ballerino mi permette. Ma la cosa che mi diverte di più &egrave vedere Barbara stuzzicare tutti quelli che ballano con lei con passi dal contenuto piuttosto erotico, strusciandosi e lasciandosi strusciare con una sensualità assolutamente disarmante, che non le avevo mai visto sfoderare prima. Certo, però, quei ritmi stancano, e ben presto me ne torno a sedere, a finirmi il mio Negroni, ordinandone subito un altro. Alcuni minuti dopo vedo Barbara venire verso di me: -Perché non andiamo fuori a prendere un po’ d’aria?- Io annuisco subito, sperando in una sua voglia improvvisa di avermi, magari nell’intimo della mia auto. Ma lei mi ghiaccia subito: -Aspetta, che chiamo anche Simona e i miei amici!- Così, deluso, ma anche piuttosto allegro grazie alla bravura del barman, esco nell’ampio parcheggio, insieme a due dei ballerini di colore, a Simona e ad altri due ragazzi. Arrivati in uno spazio buio fra due auto, ci mettiamo lì a ridere e scherzare; noto che uno dei due ballerini di colore sta lisciando con indifferenza una gamba a Barbara, seduta sul cofano di una macchina, e lei sorride divertita. In un attimo, lui le infila la mano tra le cosce, senza trovare resistenza. Ho l’istinto di reagire, ma Simona mi si mette davanti, cominciando ad accarezzarmi sul petto, e scendendo con la mano verso il ventre: – Ehi, senti un po’!- mi dice, -Non ti andrebbe di farmi divertire un po’? Sono convinto che la tua bella, in questo momento, non ha niente in contrario!- Sono talmente confuso da non accorgermi che il tipo si &egrave inginocchiato davanti a Barbara, le ha sfilato le mutandine ed ha cominciato a leccarle la fica, mentre lei &egrave impegnata a sbottonare i pantaloni dell’altro ballerino, pescandovi dentro un enorme cazzo nero. Gli altri due si fanno avanti, sfilandole la maglietta e cominciando a palparle le tette, mentre Simona decide di dedicarsi a distrarmi, prendendomi in bocca il pene ed ingoiandoselo avidamente. L’eccitazione mi prende a bordate, con le labbra e la lingua di Simona che lavorano magnificamente, mentre Barbara riempie il mio campo visivo, impegnata ad accogliere nella sua piccola bocca l’enorme cazzo nero, e contemporaneamente a saggiare la consistenza degli altri due ragazzi. Quello che le stava leccando la fica, intanto, si rialza, le afferra le caviglie, e la penetra con decisione, iniziando a scoparla con ritmo, mentre lei inizia a gemere; allora finalmente Simona si rialza, io le sfilo i pantaloni e le tocco la fica, già fradicia di voglia. Faccio per chinarmi su di essa, ma lei mi afferra per i capelli, bloccandomi: -Non perdere tempo, pensa a fottermi!- Scatenato dalla franchezza della richiesta, la adagio sul cofano della macchina di fronte e, prendendole le gambe e sollevandogliele, comincio a chiavarla. Ben presto Barbara si ritrova inginocchiata a terra sopra al ballerino, mentre gli altri tre, a turno, le gonfiano le guance con il proprio cazzo, per poi finalmente chiedere il cambio al loro amico, dentro la sua fichetta. Io continuo a scoparmi Simona, eccitatissimo dalla situazione, mentre l’amica, sotto di me, comincia a gemere rumorosamente. Ad un certo punto, la mia ragazza si gira verso di me, ma non rivolta a me, e con un sorriso pieno di malizia dice: -Chi di voi quattro mi vuol fottere il culo per primo?- Si fa avanti proprio il ballerino con il cazzo enorme, e dopo un po’ di doverosa preparazione a colpi di lingua, le riempie il buchino, strappandole un grido. La situazione va avanti così, con Barbara piena di cazzo nel culo, in bocca e nella fica, e la Simona che vorrebbe almeno lo stesso trattamento; allora, finalmente, uno dei tre si avvicina a noi due, e io gli concedo il posto. Simona gli sale sopra, calandosi su di lui, mentre io le saggio il buchino del culo con l’indice: un dito, poi due, poi tre, e lo sfintere si apre come un fiore, rilassandosi per lasciarmi entrare con tutto il cazzo. Fotterle il culo mi dà una carica assolutamente selvaggia, e Barbara mi fissa quasi sbalordita, mentre galoppo pesantemente dentro il buco della sua amica. Finalmente, la cosa volge al termine: la mia ragazza si inginocchia in mezzo ai due neri e all’altro ragazzo, e li lascia sfogare il loro orgasmo sul suo viso, facendosi bersagliare gli occhi, il nasino e la testa da caldi e abbondanti proiettili di sperma. E’ troppo: anche il mio “collega di chiavata” viene, alla vista di tanta inattesa porcaggine, imbiancando il ventre di Simona; e anch’io sto per esplodere sulla sua schiena, quando all’improvviso, la mia ragazza si rivolge a me: -No, aspetta! Vieni da me, Amore, voglio averla per me, la tua crema!- Allora mi avvicino, e lei spalanca la bocca, ricevendo il mio orgasmo e lasciandosi scendere lo sperma in gola, raccogliendo con la lingua i pochi fiotti che, mancando il bersaglio, vanno a mescolarsi con il prodotto degli altri tre cazzi.

Mi sento strano, ma anche estremamente soddisfatto, al punto da mettermi a ridere insieme agli altri, rivestendomi rapidamente. -Vieni a casa con me?- propongo a Barbara. -No di certo, tesoro! E’ ancora presto, e c’&egrave ancora tanta gente con cui ballare’.. E poi, tu, il mio culetto non l’hai ancora visitato!- Col visino ancora lucido, mi prende per mano e mi trascina di nuovo dentro al Pub”.

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