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Erotici Racconti

L’altro

By 24 Settembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Stamattina mi sono alzata tardi, si vero.. prima delle nove, non accade quasi mai. E’ che mi piace il caldo del mio corpo la mattina, sono come una borsa dell’acqua calda, morbida, liscia.. il tepore che sento &egrave come una culla, una soffice ovatta dove &egrave come se fluttuassi, assopita e sveglia, con i pensieri rapiti dal sognare e il corpo che respira la vita, la vita di un nuovo giorno.
Abbasso le lenzuola con i piedi, strofinandoli goffamente contro.. quel fresco mi punge e pizzica la pelle.. no.. no.. ancora presto per questa dolce sofferenza.. voglio restare a letto.. ancora qualche istante, nuda come sono.
Mi rimetto sotto le lenzuola, stesa completamente di traverso, lasciando solo i piedi dondolare di lato dal letto, le braccia intorno al cuscino. Richiudo gli occhi e nel farlo la mente mi porta da lui.
La mente &egrave la mia barca, una barca che, piccola piccola, viaggia nell’immenso infinito dei ricordi, degli angoli che ancora non conosco.. che scopro con piacere e stupore, sempre con gli occhi della bimba che sono.
Ricordo la prima volta che lo pensai, che godetti del suo pensiero.. fu struggente. Un misto di dolore e piacere.. un dolore che mi trapassava il cuore come un pugnale e un piacere di cui persi completamente il controllo, spingendomi oltre.. oltre quello che allora era un mio limite.
Lui, un amico, un grande amore.. per lui avrei dato la vita, la mia vita, per lui avrei scalato montagne e attraversato deserti.. lui era me, la parte pura del mio cuore, la mia coscienza. Non so perch&egrave quel giorno successe, perche’ quel giorno lui divenne il mio amante che per pochi istanti mi portò giù negli abissi per poi farmi risalire oltre ogni mio pensiero.
Ero con LUI, si, col mio uomo.. il mio papi (..come mi piace chiamarlo cosi..) porco, bastardo, che alle volte odio.. odio per amore, per il troppo amore che ci diamo e non abbiamo.
Un sabato mattina.. al solito, ci davamo piacere. Amo giocare con lui, noi che facciamo durare il più possibile tutte quelle sensazioni, quelle emozioni che pervadono mente e corpo nel donarsi l’uno all’altro. Ero sopra di lui, i nostri corpi gia segnati dal sudore, dal piacere, dai nostri odori.
Le mie mani incrociate alle sue, strette sopra la sua testa. I nostri corpi protesi uno verso l’altro, uniti.. Mi stavo muovendo lentamente, spingendomi contro e alzandomi.. gli occhi nei suoi, vuole che lo guardi, vuole rapire la mia anima che in quegli istanti e nuda.. la vuole tutta per se, solo sua.
Poi, eccolo.. un brivido lungo la schiena mi fa saltare.. No, mi dico, no.. non voglio.. scuoto la testa come per allontanarlo.. LUI mi guarda.
Ritorno lucida, la mia coscienza mi aggredisce, mi schiaffeggia.. come ho potuto pensarlo, perch&egrave poi?
Inizio a muovermi velocemente, sù e giù in una danza violenta, percossa.. voglio che il piacere che il suo corpo sa darmi mi porti via subito.. ma le sue mani bloccano le gambe.
“A cosa pensi piccola?”
“A niente tesoro” rispondo.
“No, dimmelo.. dimmi a cosa pensi, dai gattina”.
La sua voce mi divora l’anima.. solo lui sa leggermi.. i miei occhi sono quasi disperati, stavolta hanno incontrato il buio.
“E’ qui con noi”, riprendo.
“Chi &egrave con noi?” mi chiede.
“Lui.. ma non lo voglio, mandalo via”.
“Dimmi cosa ti sta facendo” e nel dirlo si spinge verso di me, ha visto la luce nei miei occhi, la luce del piacere ma stavolta e diversa.. sente che lo voglio e lo allontano.
“Dai continua, sono qui con te.. raccontami cosa fa”.
Le sue mani ritornano sulle mie, mi fa abbassare ad incontrare il suo petto contro il mio. Ora le passa sulla schiena, mi accarezza, mi spinge contro di lui, come se volesse entrarmi dentro. Sempre uniti mi passa sopra, i suoi occhi sopra i miei, e dentro di me, le sue gambe di fianco alle mie. Prende a muoversi, rubandomi gemiti, sillabe, mi vuol condurre ancora.. ancora una volta.
La sua bocca cerca la mia, la trova e la fa sua. Sue le labbra, sua la lingua, sua ogni goccia della mia saliva.
A voce bassa inizio.. “Lui mi vuole”.
“E’ qui con noi.. prima l’ho sentito dietro la mia schiena.. si appoggiava a me. Sentivo il suo alito al mio orecchio, sentivo la sua voglia, il suo ansimare era forte, la sua carne calda, profumata”.
LUI vede l’eccitazione ora e mi asseconda con i movimenti.. cerca il mio piacere.
Si, funziona cosi tra noi.. lui gode del mio piacere, lo fa suo e si perde con me.
Appoggia le mani ai miei fianchi, solleva il bacino e si riabbassa. Mi accarezza tutta, passa le dita tra le natiche, le porta alla mia bocca e ancora.. ricomincio.
“Sento la sua bocca aperta che mi passa contro.. ecco, la sua lingua dio.. dio.. la sua lingua.. Non sollevarmi.. ti prego.. no .. no .. no!!!” .
Capisce che lo voglio, voglio che sia LUI a condurmi verso l’altro.. di nuovo mi mette sopra, mi abbassa e mi fa alzare sopra la sua asta, tremendamente eretta, dura.. lo sto eccitando.. il mio piacere e’ travestito di angoscia e paura, lui lo ha gia capito, io lo sto scoprendo.
“Dimmi cosa ti fa se ti sollevo cosi, dimmelo”.
“Sta passando la lingua proprio sullo spacco.. sento il suo alito caldo.. Senti? Lo senti il suo respiro sul tuo cazzo. Dimmi che lo senti!!”.
Urlo..
E ancora..
“Gli piace il mio sapore e il mio odore, lo stanno eccitando sempre di più.. mi vorrà.. Tra poco verrà a chiedertelo.
Inconsciamente ho ripreso a muovermi con lui.. i nostri movimenti ora sono un solo. Lui verso l’alto e io contro di lui, ogni volta più profondo, ogni volta più forte.
Mi passa le mani sui seni, gli piacciono da morire, le areole larghe, i capezzoli duri e tutte quelle lievi pieghette piccole, quasi impercettibili che lo riempiono lo eccitano da morire. Li prende nelle sue mani, li impasta, li solleva, li avvicina tra loro, seno contro seno, capezzolo contro capezzolo.
Mi tira a LUI ancora.. mi tiene stretta per le natiche e prende a montarmi da sotto. Uno.. due.. tre colpi poderosi.. la sua carne che sbatte contro la mia, il piacere che riparte, il rumore che cresce, che riempie le mie insicurezze.
“Ci sa fare, sai?” Rido, accidenti.. rido perch&egrave ora sento che quel limite e passato.. e lo voglio godere con lui.
Mi sollevo, mi giro dandogli le spalle e mi risiedo sopra la sua asta. Passo le mani tra le gambe, sono troppo bagnata, cerco di asciugarla.. mi metto in ginocchio sopra di lui, la prendo in mano e la stringo.. muovo il … ora sono un treno, lo sento compiaciuto..
“Dai, dai piccola di papi.. dai.. portami con te”.
“E qui davanti a me” e nel dirlo affondo in lui. Urlo, la sento completamente dentro che mi apre, mi allarga, mi riempie fin su in cima. E qui ..SIII.. SIII.. Mi sta passando la lingua proprio sopra.. su di noi, mi fa morireeee!!!”
Sento il mio miele colare, penso.. penso con la ragione.. per l’ultima volta che sto per godere di lui.
Chiudo gli occhi e sbatto.. sbatto forte contro il suo ventre.. voglio male, voglio dolore, voglio soffrire per quel che sto pensando. Anche lui sente male ma &egrave l’eccitazione, l’eccesso che ci sta caricando.
“La sua lingua sta passando sul mio spacco, te lo sta leccando e ancora sotto.. sopra.. risale
Si sta avvicinando, mi cerca cazzo, mi cerca!!!”.
Lui urla, sa a chi sto pensando, lo fa morire.. lo sconvolge, ci sono arrivata finalmente.. finalmente ne possiamo godere assieme.
“Dai.. dai piccolina fatti fottere da lui, dai che lo vuoi.. vero che lo vuoi, vero?”
I miei SII rimbombano, continui, lunghi, ininterrotti.. piacere allo stato puro.
“Siii.. siii.. tienilo tu, tienigli l’asta dai.. ti prego papi.. ti prego aiutalo!”.
“Si che lo faccio.. glielo prendo con la mano.. mmhh piccola ha il c@@@o che piace a te, grosso, lungo, questo ti fa morire, ti apre in due.. dimmi che lo vuoi.. dimmelo!!”.
E ancora mi appoggio con le mani ai suoi lati, i piedi sopra le sue ginocchia.. inizia a sbattermi, a scoparmi con forza, con violenza.. davanti a noi il nostro specchio.. mi vedo godere, i capelli muoversi, la testa chinata in avanti e urlo.. urlo.
“Ecco.. senti come si ingrossa.. lo senti sotto le sue mani? Lo sta per fare!!!”.
“Cosa” mi urla lui.. “Cosa, dimmelo!!”.
“Mi riempie.. cazzo, mi riempie del suo semeeee!!!”.
E veniamo.. insieme.. sento il cuore uscir fuori dal petto, per attimi, brevi attimi vedo lui appoggiato sul mio petto, protratto in avanti e il mio porco, il mio uomo che da dietro gli tocca l’asta.. la spinge dentro, più a fondo e godo.. vengo.. uno, due.. tre orgasmi.. tutti insieme, di una forza mai sentita, mai provata, forte, violenta, fa male.. ohh se fa male..
Il suo seme mi passa tra le cosce.. e tanto, tanto davvero.. quanto ha goduto anche lui. Mi stendo di fianco, mi abbraccia, passa le sue braccia muscolose intorno a me, eccolo.. il mio papi.
Mi bacia, un bacio d’amore, lento e profondo.
Mi solleva il viso, cerca i miei occhi, occhi felici adesso, felici di aver goduto con lui.
La sua bocca sopra la mia, le sue parole dentro, mi entrano “Ci sei arrivata, piccolina. Hai goduto di lui, del tuo grande amico.. mmmh, se sei … più di me alle volte ed e stato bellissimo, con te, con te tutto e meraviglioso”.
“Vieni qui, vicino a me adesso.. il tuo papi vuole coccolarti”.
Mi giro e mi appoggio con la schiena al suo petto, caldo, sudato.

Mi riprendo da quel pensiero, apro gli occhi e guardo la sveglia.. si e fatto tardi accidenti, manca un quarto a mezzogiorno.
Prendo il cellulare che ho sul comodino e mando un sms al mio LUI..

“Ho appena pensato a lui tesoro, al suo cazzo, a lui che mi monta, che mi riempie.. sono eccitata, bagnata.. Ci vediamo in pausa pranzo? Dimmi di si, vengo io da te”.

Risponde “Sono in riunione accidenti a te e mi hai eccitato. Mollo tutti e arrivo io, due minuti e sono da te.. spogliati, voglio trovarti che ti tocchi.. calda, bagnata e prendi quel video, sai quale.. quello con lui.. lo guardiamo ancora una volta.. che splendida puttana sei…’ .

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