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La mia dolce fidanzatina svezzata (non da me) Capitolo 5

By 21 Novembre 20235 Comments

Ero distrutto e spossato, avevo appena goduto al racconto di come un altro avesse cercato di inculare, senza riuscirci, la mia fidanzatina, e di come la avesse usata come sborratoio personale, inoltre avevo detto, in un momento di follia, lei che se lo desiderava poteva darsi sverginare da lui.

Mentre mi sistemavo i vestiti, questi pensieri mi attraversavano la mente, pensavo di non essere un bravo fidanzato come credevo, lei se ne accorse e disse:
– Va tutto bene?
– Insomma- risposi,
– Perché?
– come perché? che razza di persone siamo? che tipo di coppia siamo io e te? e sopra tutto che fidanzato sono io che godo a saperti tra le mani di altre persone..
Lei come sempre mi rassicurò, sorrise e disse:
– Siamo due persone che si amano, forse siamo diverse dalle altre coppie, ma godiamo di quello che ci succede, mentre altri litigherebbero o peggio si ammazzerebbero, Tranquillo amore mio, nessuno si metterà tra di noi, loro sono solo il mezzo del nostro godimento.
Mentre me lo diceva mi baciò, e baciandomi sentii ancora l’odore del cazzo e della sborra Di Gianni su di lei e dentro la sua bocca, il cazzo mi ridiventò duro, lei se accorse e facendo un sorrisino disse:
– mmmmm mi sa che il cazzo di Gianni piace più a te che a me. meno male che dopodomani viene a trovarmi ancora così non ti lamenti che non ti faccio divertire
la guardai meravigliato:
– Come dopodomani, non mi avevi detto niente
– Era una sorpresa per la nostra festa..
Aveva ancora una volta lo sguardo furbino di chi l’ha fatta grossa e io ero ancora una volta eccitato, e questa volta forse ancora più di prima, le chiesi:
– Cosa ci farai questa volta?
– Ah boh non lo so, me lo faccio mettere in bocca come al solito, oppure nella farfallina oppure nel culetto? tu che dici?
– Come vuoi tu amore , come vuoi tu
La serata finì con me che mi segavo come un dannato e lei che si sditalinava dicendo:
– Oh si voglio Gianni Voglio il cazzo di Gianniiii lo voglio dentrooooooo i buchiiiii.
Ricordo che mentre lo diceva mi leccava il viso e ci baciammo come non ci eravamo mai baciati.

I giorni susseguenti furono di fuoco, pensavamo sempre a quello che sarebbe successo il lunedì, preparammo anche i vestiti che si sarebbe dovuta mettere, infatti scegliemmo una minigonna a pieghe larga in modo che Gianni potesse avere libero accesso un top bianco, calze a rete autoreggenti, e il suo famoso costumino giallo, che era diventato ancora più piccolo e avvolgente (col tempo sarebbe diventato un indumento più che prezioso).
E finalmente arrivò il giorno tanto sognato…

Come Gianni la vide spalancò gli occhi, infatti l’abbigliamento di Marina era tutto un programma spingeva a dire adesso ti chiavo
– Ma come è arrapante la mia puttanella preferita, cosa vuoi che ti faccio dimmi?
– non lo so – rispose lei – lo sai che io non so nulla, sono solo una bimba ingenua, non so se faccio bene o male, se tu mi dici che qualsiasi cosa facciamo non è peccato io lo faccio lo sai.
– Allora vieni qua e inizia a lustrarmi la cappella piccola troietta
– Oh si, mi piace il tuo coso, mi fa stare bene mmmm che buon sapore, e che belle palle grandi che hai, ma cosa hai di bello dentro queste palle?
– Ho un sacco di sborra per la mia zoccoletta, ti piace la sborra? disse lui
– si si, peccato che tu non ci sia la mattina a casa mia
– Perché – ripose lui
Lei lo guardò con occhi da cerbiatta e con voce da bimba disse – perché la tua SBORRA è più buona del latte… mmmmm
– Che zoccola che sei – le disse
Il contrasto vestito sexy bimba ingenua doveva essere micidiale ai suoi occhi, Marina aveva il cazzo di Gianni in gola e il dito medio di lui che andava sul e giu nel suo culetto, facendola bagnare come una piccola fontanella, fu allora che decise, si tolse, lentamente il cazzo da bocca e guardandolo decisa negli occhi disse:
– Gianni perché non me lo metti nel CULO? dai Ti prego INCULAMI voglio essere tua

Erano passate circa due ore dall’appuntamento, e ancora non la vedevo arrivare, ero tutto un nervoso, ero pieno di sentimenti contrastanti e inoltre mi sudavano le mani, segno inequivocabile di quanto fossi agitato.
Finalmente sbucò da una stradina laterale, si infilò di corsa in auto, mi diede uno sguardo facendomi un sorriso come dire “tutto ok” e disse “andiamo al nostro posto”

la prima cosa che disse fu: – mi ami?
– Certo che ti amo, lo sai ti amo tanto sei tutta la mia vita
– adesso ti farò morire come lui ha fatto morire me entrando DENTRO di ME
– Ti ha sverg…..
mi mise un dito davanti alla bocca dicendo:
-Shhh ,la patatina è salva, ma il culetto no
– il mio culetto- dissi con un filo di voce, subito le alzai la mini volevo vedere i segni su di lei, le coccolavo il culetto, le davo i baci sulle chiappette, il buchino era rosso e aperto, si vedeva che era passato un cazzo da li
La guardai meravigliato e incuriosito, lei mi stringeva il cazzo alla base e mi segava con una lentezza esasperante, quasi a punirmi, dicendomi all’orecchio:
-doveri mentre lui mi inculava facendomi morire
– racconta ti prego anche tutti i particolari ti prego amore
– ok gli stavo leccando le palle, sai mi ha detto che sono piene di sborra, quella SBORRA che mi piace tanto-
Mi raccontava il tutto con un enfasi incredibile, sottolineando le in maniera sfacciate le parole più scabrose, parole che prima di lui non aveva mai detto.
– mentre mi scopava la bocca, quella bocca tu ami tanto, gli ho chiesto di incularmi

Le fermai la mano, stavo rischiando di venire, la guardai e le dissi:
– dimmi le parole esatte che gli hai detto
– Gli ho detto “Gianni me lo vuoi mettere nel CULO? ti prego INCULAMI lo voglio”
lui guardandomi in maniera quasi cattiva mi dice “ok puttanella adesso ti rompo il culo”, solo le parole mi facevano godere….
– mmmm amore ma come mai conosci tutte queste parole sconce?
– Perchè me le dicono i maschi
-Quali maschi? chiesi
-Quelli che mi vogliono scopare
– Sono tanti?
– No Miky non sono tanti, sono TANTISSIMIIIII
– E chi sono?
– Alfredo, il signore del piano di sopra, il prof di motoria, il figlio dell’amica di mia madre, il commesso del negozio di scarpe, il bidello, mio cugino e forse anche il compagno della zia
– OOOHHH e tu ti vuoi far scopare?
– SIIII
– E da me?
– Vedremo, non lo so, le brave fidanzatine non fanno queste cose con i loro fidanzati

La pregai di continuare
– mi ha messo a quattro zampe, mi ha abbassato il costumino giallo, e ha iniziato a leccarmi il culetto e leccava e infilava le dita dentro, sai ero strettina, mi metteva pure le dita nella fichetta, ero bagnatissima, poi ha puntato la sua cappella al buchino e ha iniziato a spingere…. bruciava ma era strano perché stavo godendo, colavo tutta, faceva un po’ di bruciore, ma ero in una posizione che non potevo scappare, ero solo con qual cazzo, tu non c’eri a consolarmi..
– come eri amore descrivi
– eravamo sul sedile di dietro, ero in ginocchio, come una pecorella, con la testa contro lo sportello, con quel bestione di Gianni che mi sovrastava tutta e il suo cazzo che premeva contro il mio buchino, allora gli ho detto “Gianni ti prego sfondami non aspettare entra dentro e fammi tua”
lui ha fatto un respiro dicendo ” quanto sei zoccola mamma mia” ha detto zoccola alla tua fidanzatina, ed è entrato di colpo…. MIO DIOOOO CHE MALEEE MA DOPOOO CHE BELLOOO, la cosa migliore della mia vita, tremavo tanto era BELLOOOO….
– e dopo chiesi?
– E dopo ha SBORRATOOO tutto nel pancino, nel culetto un litro di SBORRA CALDA mmmmmm
La abbracciai forte e venni pure io insieme con lei gridando forte – ZOCCOLA SEI UNA ZOCCOLA MA TI AMOOOOOOOO
Stemmo li abbracciati insieme ansimando fino a notte fonda dicendoci che ci amavamo tanto.
Sembrava un secolo che stavamo insieme e invece era solo l’inizio delle sue avventure

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