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Orgia

Prima volta al Privè

By 5 Novembre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo racconto non è frutto di fantasia ma è il resoconto di una serata presso un Club Privè durante un venerdi sera della scorsa estate.
E’ da circa un paio di anni che io ed il mio ragazzo siamo insieme, siamo una coppia aperta e tutti e due in questi due anni abbiamo avuto altre esperienze (io ad esempio faccio sesso con mio zio).
Una esperienza, però, sembrava lontana dal poter essere realizzata: una Gang-Bang. 
Eppure io sapevo che Alberto, come me, sognava, forse anche inconsciamente, di provare. A me interessava essere al centro dell’attenzione di più uomini contemporaneamente. 
Il fatto di essere toccata, palpata con desiderio da mani sconosciute di uomini desiderosi di “approfondire” un incontro iniziato col “tatto”. Sconosciuti che ti desiderano, che ti bramano, che ti toccano, che ti esplorano, che si toccano in maniera più o meno furtiva mentre immaginano di poterti possedere davanti ad altri uomini altrettanto eccitati. Sapere di avere intorno a se più uomini che ti desiderano con concupiscenza con una voglia ossessiva e compulsiva di possedimento assoluto e completo. 

Magari nell’oscurità di un Privè, dove tutto diventa ancora più incerto e indefinito e, proprio per questo, ancora più eccitante. Ma il pensiero più perverso e per questo eccitante da morire è quello di fare tutto questo davanti al tuo uomo.
All’uomo che ami. All’uomo che vive la quotidianità con te. Al tuo compagno. Per poi, magari, fare l’amore in maniera ancora più intensa e appassionata. Questi erano i miei pensieri. In parte privati,
in parte esternati o fatti trapelare durante gli incontri più intimi di un normale (o forse no?)
rapporto sessuale di coppia. 

Pensieri. Sogni. Parole accennate. Mezze confessioni. Per un uomo questo porta
ad un bivio: far finta di niente e continuare a vivere il rapporto con la consapevolezza che tutti noi
abbiamo delle fantasie sessuali; trasformare in realtà queste fantasie per dare alla propria donna il piacere che questa ha vissuto magari nel proprio inconscio o nelle proprie fantasie notturne. Il difficile, se si vuole seguire la seconda strada, è riuscire ad accettare ciò che si è sempre evitato. 
Tutto è accaduto la scorsa estate, un venerdi sera di metà luglio, durante una uscita presso un Privè rinomato e ben frequentato. Continuiamo a girare all’interno dell’area Privè. Non c’è molta “azione” da parte delle coppie presenti. Sembrano quasi svogliate. Sembrano essere più interessate all’area Disco e “conversazione” piuttosto che all’area più votata allo scambio.
Giriamo, camminiamo, guardiamo, ci tocchiamo, osserviamo, ci eccitiamo, ci lasciamo stordire dai
bassi profondi che vengono dall’area disco adiacente. Alla fine decidiamo di spogliarci e di fare sesso fra noi su un lettino libero. Vogliamo fare sesso: vogliamo farlo con passione e con l’idea di lasciarci andare. A questo punto succede quello che pensavamo e sapevamo sarebbe successo: i primi singoli si  avvicinano e cominciano a toccarmi. In passato li avremmo gentilmente invitati a lasciarci stare ma questa volta… noto che il mio ragazzo non fa nulla per allontanarli. Mentre mi bacia si ferma un attimo.

Sta pensando. Intuisce quello che sta accadendo. Capisce che questa sarà la nostra, la mia serata. Sarà per me, per noi la possibilità di vivere una fantasia di una vita. Mi lascio toccare. Non vedo chi è. E’ buio e continuiamo a baciarci. I Singoli aumentano. Sono ormai in sei attorno a me. Comincio a prendere il cazzo del mio ragazzo in bocca e a leccarlo con lentezza. 
Sono messa gattoni col mio bel culo in mostra per tutti. Le mani di quegli uomini intorno a noi cominciano a moltiplicarsi sul mio corpo.  Mi toccano ovunque. Il seno, il culo, le gambe,
la schiena, la figa. Cominciano a palparmi con insistenza. Cominciano a esplorarmi ovunque.
Comincio a mugolare. Mi piace. Sono già bagnata fradicia. Mi lascio fare di tutto e intanto
continuo a fare un pompino davanti a tutti per eccitarli ancora di più. Piano, piano cominciano a
spogliarsi. A mostrare i loro membri. A toccarsi oscenamente. A strofinarsi contro di me. Ad eccitarmi. Il primo, il più intraprendente, comincia ad infilarsi un preservativo e a mettersi dietro di me. Sono talmente bagnata che mi penetra senza problemi e comincia a sbattermi davanti agli altri suoi compagni di giochi ormai eccitati al parossismo adesso che hanno capito che avranno accesso anche loro al mio sesso senza ostacolo alcuno. E’ una scena pazzesca. Assurda. Al limite. Oltre i limiti. Eccitantissima. Ad uno ad uno si susseguono anche gli altri. Sei uomini si sono alternati nello sbattermi e nel fami godere fino allo sfinimento. Fino a che sussurro nell’orecchio del mio ragazzo “ti prego, scopami. Vienimi dentro. Voglio sentirti venire dentro di me”. Mi fa sdraiare. Mi apre le gambe. Entra dentro di me, con gli uomini che mi hanno appena posseduta tutti intorno a noi. Mi scopa senza troppe remore. Senza troppi complimenti. E’ quello che voglio. Sono talmente eccitata che vengo tre volte di fila fino a che non viene anche il mio ragazzo, eccitato come non mai, dentro di me. Come volevo e come desideravo.

Folle? Eccessivo? Estremo? Forse si. Sicuramente si. Ma è accaduto. 

 

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