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Racconti Erotici Lesbo

*SIRENA**

By 2 Giugno 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

T’incontrai due anni fa sull’autobua 54 a Parigi, salisti a Montparnasse.
Portavi una gonna nera, a balze, lunga e stretta, con due profondi tagli laterali, che fasciava
alla perfezione le tue lunghissime gambe, i fianchi stretti da ragazzo.
‘Sirena’ pensai, una Sirena che ha risalito la Senna per arrivare fino qui.
Ti sedesti di fronte a me ed io rimasi completamente abbagliata dal tuo volto: pareva un
cuore, con le guance simili a carnosi petali bianchi di orchidea e le ciglia che accarezzavano due occhi verdi facendo da schermo a occhiate indiscrete.
Una camicetta di pizzo, nera anch’essa, tratteneva a stento due piccoli seni appuntiti, teneri, vivi, il cui calore percepivo anche a quella distanza.
Non ti vedevo, ero accecata, ipnotizzata: un qualche strano potente Incantesimo era su di noi….
perché tu mi guardasti e mi sorridesti.
‘Sirena… ‘ ora ne ero sicura, mi avevi affatato.
Cominciammo a parlare, tu Parigina da generazioni, io Rom dalla nascita; scendemmo insieme e poi…

Diventammo amanti e furono giorni meravigliosi in quella Parigi che non è mai riuscita ad affascinarmi.
Ti respiravo come un lussuoso negozio di seta che esala profumi ricchi e inebrianti simili a quelli di cui era intrisa la tua pelle.
Ma il tesoro più prezioso, intimo e nascosto come un raro diamante in uno scrigno delle meraviglie, era il tuo sesso, glabro, indifeso, simile a quello di una bambina, dalla fessura discreta , timida, quasi dissimulata.
Eppure già alle prime carezze della mia mano golosa quel piccolo animale marino si stirava, apriva il nido di carne rosea in cui dormiva, alzava la testa, diventava un fiore avido, una pianta carnivora che divorava avidamente le mie dita.
Adoravo solleticarti con la lingua il rubino di carne, eccitarlo per poi abbandonarlo umido e lucente alla sua voglia, come un anatroccolo annaspante in un’onda morbida e rosea.
Mi piaceva sgualcirti con la bocca l’intricato drappeggio del tuo cuore di femmina abitato da fremiti e sospiri.
C’erano volte in cui avrei voluto sedermi con le gambe abbandonate sull’orlo di quel cuore aperto e oscuro per osservarne minuto per minuto l’evoluzione di madrepora gigante e registrare ogni palpito, ogni respiro dei suoi petali inondati di miele speziato d’arancia…

‘Sirena’: così voglio ricordarti…..


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