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Racconti Gay

Scoprirmi bsx… coi colleghi Nino e Paola

By 16 Settembre 20218 Comments

Capitolo primo

I fatti che sto per raccontare sono realmente accaduti, non sono frutto di fantasia.
I Nomi sono ovviamente inventati.

Avevo 21 anni quando fui assunto in una grande azienda
Fin dal primo giorno di lavoro, i miei colleghi d’ufficio si dimostrarono molto cortesi, alla mano, simpatici
Ed anche i colleghi degli uffici accanto mi accolsero molto bene
Nell’ufficio adiacente al mio lavoravano Nino e Paola, due regazzi di 39 e 35 anni, che erano anche fidanzati conviventi.
Mi dimostrarono da subito simpatia e amicizia, furono i primi ad offrirmi il caffè.

Alcuni colleghi del mio ufficio, insieme ad altri tra cui Nino e Paola, erano soliti uscire insieme il venerdì sera.
Pizzeria, pub, locali da ballo. E fui invitato ad unirmi alla compagnia.
Ovviamente accettai di buon grado.
Lavorando a molti km da casa, il venerdì sera lasciavo l’auto nel parcheggio dell’azienda e salivo sull’auto di
qualche collega per andare a fare serata.

Ovviamente, mentre gli altri uscendo dal lavoro andavano a casa a lavarsi e prepararsi, io rimanevo in ditta fino
al loro ritorno.
Finchè un venerdì Nino e Paola mi chiesero se volessi andare a casa loro, invece che aspettare in ditta.
Insistettero ed accettai.
Nel tempo, grazie alle due ore che rimanevo da loro, l’amicizia si consolidò fino a parlare anche di cose private….
rapporto affettivi, famiglia ecc

Paola era una bella ragazza, viso carino, capelli lunghi biondi tinti, 170 non magra, formosetta il giusto.
Nino di origini calabresi, un bell’uomo di 180 capelli crespi brizzolati, in giacca e cravatta era una figura imponente.
Ma anche con maglietta e jeans traspariva il suo bel fisico prestante.

Io ero single, mai stato fidanzato. Alto 1.90, molto magro.
Sessualmente ero molto acerbo… avevo avuto solo un rapporto completo un anno addietro, con una coetanea, facendo pure
una figura poco esaltante. Un paio di pompini da un’altra ragazza e null’altro.
Diciamo che avevo molte fantasie, il desiderio di scoprire il sesso, ma la mancanza di coraggio nell’approcciarmi
al sesso femminile e il timore di non essere all’altezza mi frenavano molto.
Ovviamente ero solito segarmi spesso, fantasticando su amiche e conoscenti.

Complici le ore passate a casa loro e il fatto che ormai erano sempre loro a darmi il passaggio in auto, la confidenza
aumentò fino al punto di toccare temi intimi.
Fu Paola ad essere più decisa nel pormi domande circa la mia sessualità, in maniera dolce e delicata, gradualmente.
Inizialmente ero piuttosto vergognoso e riluttante nell’affrontare il tema, ma piano piano mi sciolsi raccontando nei
particolari le mie esperienze.

Nino non interveniva quasi mai e in maniera molto blanda. Tuttavia notavo come ascoltasse con interesse i discorsi con
Paola, con sorrisi e cenni di comprensione.

Ma davvero non immaginavo quale fosse il loro scopo finale…

Una sera, al ritorno dalla serata con colleghi, arriviamo sotto casa loro, dove avevo lasciato l’auto. Lì solitamente
ci si fermava un pò a chiacchierare, fumare una sigaretta, prima di lasciarci e tornare a casa.
Quella sera Paola riuscì ad incentrare la chicchierata sul tema della sessualità.
E mi fece una domanda che mi spiazzò……..
Mi chiese se avessi desideri, fantasie verso gli uomini, se mai ne avevo avute in generale o su qualcuno.
Spiazzato e vergognoso, inizialmente risposi di no… Ma Paola insistette sul tema dicendo che solitamente da ragazzi
capita di sentire qualcosa verso una persona dello stesso sesso… amico, professore, allenatore..
Lì capitolai, confidando che nel biennio delle superiori avevo avuto fantasie sessuali verso il prof di ginnastica.
Paola prese subito la palla al balzo facendomi domande specifiche… cosa provavo, che fantasie avevo, se mi ero
masturbato pensando ad atti sessuali con lui.
Confessai che in quei due anni mi ero masturbato spesso fantasticando di rimanere da solo col prof…. lui che mi
avvicinava, mi baciava, mi invitava a sentire la sua virilità. Fino ad arrivare a segarlo e a fargli pompini.

Paola e Nino si scambiavano sguardi d’intesa, sorrisi.
L’argomento tornava spesso, nei momenti in cui eravamo soli noi 3. Paola trovava sempre il modo di riparlarne.
Ciò mi spinse in maniera quasi inconsapevole a vedere Paola sotto altri occhi…. e qualche sega pensando a lei
me la facevo. La cosa strana è che immaginado scene di intimità tra me e lei, c’era sempre la figura di Nino
presente. Fino ad accorgermi che sentivo una sorta di attrazione, desiderio per lui.

Un venerdì sera non avevamo in programma di uscire coi colleghi. Al mattino al lavoro andai a bere il caffè con Paola e Nino
e inaspettatamente mi chiesero se volessi andare a cena da loro, quella sera.
Accettai, non ci vedevo nulla di male nè immaginavo cosa sarebbe successo…

Usciti dal lavoro andammo a casa loro.
Paola si mise a cucinare, mentre io e Nino attendevamo la cena chiacchierando e fumando, in salotto e sul balcone.

Dopo aver cenato ci ritrovammo tutti e 3 in salotto, sempre tra chiacchiere, sigarette e limoncello.
Sopporto malamente i superalcolici e anche una piccola dose mi fa sentire un pò euforico, disinibito.
Fu dopo due limoncelli che la strategia di Paola e Nino si rivelò….
Il discorso ricadde sul sesso e poi su quelle mie pulsioni verso l’insegnante di ginnastica.
Paola mi chiese se, qualora avessi provato le stesse pulsioni verso un altro uomo, avrei avuto il coraggio di buttarmi
e sperimentare, dato che non ero più un ragazzino.
Dissi che non sapevo risponderle… che mi sarei dovuto trovare in quella situazione, per capire se e cosa avrei voluto
fare.
A quel punto intervenne Nino… dicendo che ormai a 21 anni non avrei dovuto pormi dei freni, non aveva senso reprimere
certe pulsioni.
Confesso che in quel momento ero piuttosto eccitato… dal discorso, da loro, complice l’acool.
Dissi che si, Nino aveva ragione.. e che semmai avessi avuto l’occasione avrei provato ad avere un’esperienza con
un uomo.

A quel punto Paola prese la palla al balzo e mi chiese: “un tipo come Nino ti potrebbe piacere?”
Il cuore mi andò in gola… batteva a mille…
Facendomi coraggio, con un filo di voce le risposi… “beh si…”
A quel punto Paola si scambiò uno sguardo d’intesa e un sorriso con Nino e mi disse… “se Nino ti potrebbe interessare,
non dovresti avere timore.. lui ha già avuto rapporti con ragazzi”

Terrore….eccitazione, imbarazzo… mi pervasero.
Nino alzandosi dalla poltrona si accomodò a fianco a me sul divano. Mettendomi una mano sulla coscia mi disse…”sei un
bel ragazzo, a me farebbe piacere se volessi fare qualcosa”
Non so come accadde, non so se ero pienamente cosciente… di fatto dopo le sua parole la mia mano sinistra finì sul
suo pacco, rinchiuso nei pantaloni di jeans….
Per la prima volta nella mia vita, stavo palpando un cazzo che non era il mio. Lo sentivo, abbastanza rigido.. mi pareva
essere un bel cazzo, come me lo ero immaginato.
Nino poggiò la sua mano sopra la mia, invitandomi a muoverla su e giù per massaggiarglielo.
Il mio sguardo era fisso su quel punto, non vedevo i visi nè di Nino nè di Paola.
Quando Nino tose la sua mano io continuai a massaggaiarlo, finchè sentii Nino emettere gemiti di piacere.
La voce di Paola, flebile e calda…. “ti piace? lo senti?” mi fece prendere coscienza di ciò che stava accadendo.
Senza il coraggio di guardarli in faccia risposi…” si”….
Nino aveva ormai divaricato bene le gambe, lasciandomi spazio per accarezzarlo tutto, dalle palle alla cappella.
Lo sentivo sempre più duro, ebbi l’impressione che pulsasse.
Non so quanto durò tutto questo.. ma ebbi poi il coraggio di guardare Nino, che mostrava in viso di gradire…
Nino aveva il braccio steso sulle mie spalle e la seconda volta che lo guardai in viso mi tirò a sè e iniziò a
limonarmi. Fu bellissimo…. sentivo il suo sapore, la sua lingua che mi pervadeva… e iniziai a limonarlo
attivamente, continuando a palpargli il cazzo che era ormai durissino, in piena erezione.
Le lingue che si intrecciavano, la sua che predominava sulla mia. Credo che tutto ciò durò diversi minuti,
finche sentii la mano di Paola che carezzava i nostri visi.
Quando ci staccammo mi girai verso Paola che mi chiese… “ti è piacuto?” risposi…”si….” Allora fu lei ad avvicinarsi
e a limonarmi. Avevo sempre immaginato di limonarla, ma mai avrei pensato che l’avrei fatto dopo aver limonato Nino.
Fu stupendo….
Staccatasi da me, si pose dall’altro lato, accanto a Nino e si baciarono.
La mano di Paola si unì alla mia nell’accarezzare il cazzo di Nino, che mostrava di gradire molto…

Al culmine dell’eccitazione Paola mi chese se volessi provare a tirarglielo fuori. Non me lo feci ripetere. Slacciai
la cintura di Nino, il bottone e gli calai la cerniera. Nino si inarcò un poco sollevando il sedere dal divano e insieme
a Paola facemmo scivolare giù i jeans. Rimase in slip…dai quali il suo cazzone fuoriusciva spudoratamente.
Fui lesto ad abbassargli gli slip, liberandolo…
Un cazzo degno di un bel maschio come Nino. Sui 18 cm, venoso, leggermente curvo all’insù, cappella gonfia,
duro come marmo.
Paola mi prese la mano invitandomi a impugnarlo. Lo impugnai a piena mano e iniziai a segarlo, alternando segate veloci
ad altre più lente. Pulsava, le vene del cazzo erano gonfie. Nino mugolava ad occhi chiusi, Paola visibilmente compiaciuta.
Dopo alcuni minuti, Paola liberò il cazzo di Nino dalla mia mano e lo impugnò lei. Segandolo lentamente mi chiese…
“ti va di assaggiarlo?” non risposi nemmeno…. mi chiani, ripresi lo scettro in mano e iniziai a succhiargli la cappella.
Calda, pulsante, saporita… Nino emetteva mugolii di piacere e ripeteva…” si.. così bravo…” e più succhiavo più
mi facevo entrare il suo cazzone in bocca. Mi chiedevo come sarebbe finita… ma notavo anche che passavano i minuti e Nino
non accennava al bisogno di sborrare. Ero quasi stanco di pomparlo e Paola se n’era forse accolta. Si avvicendò a me nel
pomparlo, mentre la guardavo. Dopo un bel pò Nino esclamò… “vengo”. Paola mi cedette il suo cazzo, lo impugnai saldamente
segandolo in maniera decisa. Con un gemito intenso di piacere, dalla cappella uscirono 3 schizzi potenti,
seguiti da molta altra sborra che uscì più calma e colante, tanto da imbrattarmi completamente la mano. Più lo segavo,
più ne usciva… fino a che si sentì stremato.

Seguirono attimi di silenzio, Nino aveva la testa chinata all’indietro sul divano, io che con la mano piena di sborra
gli carezzavo cazzo, pancia… Paola gli carezzava il petto compiaciuta, spalmandogli la sborra che era arrivata fino lì.

Nino si riprese…Paola estrasse dei fazzoletti di carta coi quali ci ripulimmo un pò, poi tornò a sedersi accanto a me
che manco mi ero accorto di avere il cazzo duro. In modo fulmineo me lo tirò fuori e alla vista disse a Nino “mica male
anche il suo eh? ” Nino ribattè “uhm si…bello”. Paola prese a segarmelo e poi a succhiarlo. Sentii in breve tempo la
sborra salire, Paola se ne accorse e me lo segò divinamente stringendolo forte. Sborrai con una goduria pazzesca e Paola
fu lesta a tenerla tutta nella sua mano per poi mostrarla a Nino. Ripulitasi, andò in bagno a lavarsi.
Io e Nino sul divano.. Dopo aver sborrato sentii come se fossi uscito da un torpore e ripresi coscienza di ciò che
era accaduto. Un misto di senso di colpa, di vergogna. Nino fu abile a riportarmi alla serenità, dicendomi che
gli era piaciuto molto. Superato l’imbarazzo gli risposi che anche a me era piaciuto. Nino mi prese dietro la nuca con la
mano e mi avvicinò a sè, tornando a baciarci intensamente.
In quel momento Paola tornò, si sedette accanto a Nino e mentre ci baciavamo ci carezzava il viso.
Staccatici, Paola chiese a Nino “sei contento amore?” Lui rispose….”certo amore, lo desideravo da tempo”

Solo in quel momento capii che Paola non aveva fatto altro che cercare di realizzare il desiderio di Nino, ossia
entrare in intimità con me.

Mi rivelarono che Nino amava fare sesso con ragazzi più giovani di lui e che Paola era felice di ciò.
Aveva avuto solo 3 ragazzi prima di me, a distanza di alcuni anni l’uno dall’altro. Ma che il suo desiderio era
avere un rapporto duraturo. Mi dissero che se avessi voluto sarei potuto diventare il suo partner fisso e segreto.
Risposi che dovevo metabolizzare quanto accaduto. Ma che mi era piaciuto molto e i miei timori in quel momento
erano rivolti alla segretezza del rapporto, dato che eravamo colleghi e non potevamo dare adito a sospetti.
Mi rassicurarono dicendo che sul lavoro e in presenza di altri colleghi avremmo continuato ad avere il rapporto di sempre
e che i momeni di intimità si sarebbero svolti solo a casa loro.
Rimanemmo d’intesa che avrei riflettuto e avrei dato loro una risposta, col tempo.

Ripulitomi, ci salutammo. Paola mi baciò sulle labra, subito dopo Nino mi baciò intensamente.
Me ne andai col suo sapore in bocca… e mi piaceva…
Quella notte quasi non chiusi occhio ripensando a ciò che era accaduto. Nella notte mi segai 3 volte….

Nel w-e non ci sentimmo, come solito.
Il lunedì successivo temevo che vedendoli avrei tradito quelche imbarazzo. Invece furono abilissimi a ristabilire un
rapporto amichevole ma distaccato.
Passò la settimana senza mai tornare sull’argomento.
Il martedì successivo, dopo il pranzo, con Nino andai a fare due passi e in quell’occasione mi chiese se avessi riflettuto
sull’accaduto e su come intendessi proseguire il nostro rapporto, se come semplici amici o….
Risposi…. “quando mi invitate di nuovo a cena?”
A Nino si accese un sorriso compiaciuto e mi disse “molto presto…”
Tornati in ufficio credo abbia subito avvertito Paola, la quale poco dopo passando davanti alla mia scrivania esclamò
“ci speravamo tanto”. Le sorrisi.

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