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Racconti Erotici Etero

COME CONDURRE UNA BRAVA RAGAZZA SULLA STRADA DELLA DEPRAVAZIONE

By 26 Giugno 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Conobbi Vanessa in treno. Sembrava la tipica brava ragazza, capelli lunghi tendenti al riccio, fisico leggermente rotondo, una bella pelle color avorio. Ci tenemmo in contatto per un po’, poi una sera vi vedemmo a Roma dove studiava. Io arrivavo da un viaggio all’estero, era l’inizio dell’estate e la sua compagna di appartamento non c’era, quindi si offrì di ospitarmi. Dovevo dormire nel letto a fianco, ma presto le nostre mani si intrecciarono. Vanessa mi raccontò della sua unica esperienza, un ragazzo con cui aveva perso la verginità e con cui poi si erano lasciati. Ci ritrovammo nel suo letto, le nostre labbra e poi le lingue che si incontravano. Ormai quasi nudi, il mio petto sulla sua schiena, il mio cazzo si strofinò sul suo bel culo sodo fino a che inondai le sue chiappe e la sua schiena fino ai capelli.

‘Ma mi hai lavato!’ protestò scherzosamente.

Per quella notte finì lì, ma l’estate procedeva. I miei genitori erano partiti ed io ero solo a Ferragosto. Invitai Vanessa, andai a prenderla in auto alla stazione. Mentre metteva a posto i suoi vestiti nell’armadio la baciai, lei si stava cambiando e rimase a petto nudo, io succhiavo la bocca e i suoi seni appuntiti. Dopo cena ci spostammo in terrazza, avevo preparato fragole e gelato col liquore. Ci imboccammo a vicenda, slinguandoci e accarezzandoci. Vanessa aveva ancora qualche esitazione a lasciarsi andare, si ritraeva ogni volta che la mia mano le scendeva sulle gambe. ‘mmmhhh’ sospirava però mentre con la lingua indugiavo sui suoi capezzoli che sapevano di gelato e liquore.

Sudati e appiccicosi, scendemmo a farci una doccia. Ormai Vanessa non poteva più ignorare il mio cazzo sempre più turgido accostato al suo corpo, ma si ritrasse ancora una volta quando lo ebbe a portata di bocca ‘Te lo succhierò dopo, a letto’ promise.

Ma insaponandoci la voglia del suo culo mi tornò sempre più forte e le passai la mano insaponata nel buco fino ad infilarci uno e poi due dita. Vanessa era appoggiata al muro, la sentivo mugolare sotto il mio petto. Spinsi il cazzo e le fui dentro lo sfintere, fu più liscio del previsto, anche se non entrai tutto. ‘Aaahh’.’ La strinsi a me, le strinsi il seno, continuando a spingere, sentivo il suo buchetto stringermi come un pugno e lo estrassi schizzandola tutta, mentre entrambi ansimavamo.

A letto, Vanessa fu di parola e me lo prese in bocca lungamente, al buio, finché non ci addormentammo.

Al mattino, il risveglio con lei nuda accanto mi mise subito su di giri. Le chiesi se aveva voglia di fare un gioco. Fece sì con la testa, ma aggiunse ‘se ti chiedo di fermarti, tu ti fermi vero?’ . Detti la mia parola.

Avevo un grande letto in ferro battuto e la legai con dei foulard e la cintura di un asciugamano, mani e piedi, senza stringere troppo. La bendai. Le spiegai che avremmo avuto un desiderio a turno da chiedere all’altro. Cominciò lei, chiedendomi di accarezzarle i seni. Li accarezzai e baciai con delicatezza. Poi toccò a me. Le porsi il mio cazzo e stavolta lo imboccò senza esitare, succhiandolo e leccandolo, lasciando che la scopassi in bocca lentamente. Poi lei mi chiese di essere baciata, ed io la baciai a lungo, prima sulla bocca e poi sulla vagina, dilatandola con le mani per poterla leccare bene dentro. Andai in cucina, presi dell’uva e gliela mangiai dentro la fica. ‘mmhh’che bello’cos’è che hai in bocca’.

Poi le allentai i lacci in modo che potesse girarsi. Presi la cintura dei pantaloni e iniziai a batterla leggermente sul culo di Vanessa. ‘mmm’.cosa fai?’ ‘ti faccio male?’ ‘No, purché non esageri’fai piano” Aumentai piano piano i colpi, Vanessa si dimenava con brividi d’eccitazione senza gridare, un filo di bava le colava dalla fica’.Iniziai ad accarezzarle il culo, glielo leccai infilandoci le dita, le leccai il buco finché non diventò morbido ed elastico. Andai in bagno a prendere uno spazzolino e le misi il manico nel buco del culo. ‘Ooohhhh’ che cosa mi hai messo’.porco’.’ Muovevo il manico avanti e indietro, lo spingevo sempre di più incoraggiato dai mugolii di Vanessa. Non ce la facevo più. Tolsi lo spazzolino e infilai il cazzo in un colpo solo. ‘Ahhh’fai piano’.piano’.’ Il mio petto aderiva alla sua schiena e la mia lingua alla sua, mentre glielo piantavo sempre più dentro. ‘Mi senti, sono tutto nel tuo bel culo” ‘Sì, mi piace, dài, mettimelo dentro così” Ormai scivolavo senza limiti dentro il suo sfintere, era una sensazione magnifica e volli sborrarle dentro. ‘Vengo, vengo’it vengo in culo’.’ ‘Ahh’.lo sento’com’è caldo” Estrassi il cazzo e la vista era magnifica’legata, bendata, il suo corpo bianco e il suo culo da cui colava il mio sperma, Vanessa era ancora scossa dall’eccitazione’

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