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Orgia

Lidia al cinema

By 20 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

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gladius44@libero.it
La mia affezionata lettrice Lidia è ternata dalla Germania ed ha subito ricominciato a cercare situazioni intriganti. Come al solito esce con il nipote e il marito, sempre senza mutandine.
Ecco il racconto della sua ultima performance.
Ieri sera io e mio nipote Carlo siamo usciti per andare a bere un aperitivo, io dopo due cuba libre ero molto brilla e prima di rientrare a casa, pensammo di fare quattro passi anche per smaltire visto che la temperatura era molto gradevole.
Di vetrina in vetrina, passammo davanti ad una sala cinematografica a luci rosse, con le locandine della proiezione chiaramente ammiccanti ed esplicite. A quella vista mi si accese la lampadina ed anche il mio inguine subì un forte afflusso di sangue. Chiaramente mi stavo eccitando e, francamente, in quel momento desideravo fortemente di entrare a vedere il film: ma non per il film quanto per l’atmosfera che c’è in quel tipo di sala.
Ci avviammo verso la porta che immette alla sala e quando la aprimmo, fummo investiti dai mugolii femminili e maschili del film che non vedevamo ancora, visto che prima di entrare in sala c’è un grosso e pesante tendone.
Lo scostammo con fare, al dire il vero, un po’ timido scoprendo in quel momento che i mugolii erano di un trio formato da due uomini che stavano pompando insieme e a tutto spiano una donna in una meravigliosa doppia penetrazione e intuendo la forte eccitazione che vi era in sala.
Ci dirigemmo nel buio del fondo della sala passando davanti al alcuni uomini in piedi nella penombra per accomodarci nell’ultima fila uno spettatore si alzò per farci passare.. ne approfittò per palparmi il sedere mentre gli passavo davanti e indossando un corto vestito di tessuto molto leggero si accorse subito che non indossavo le mutandine.
Per l’eccitazione i miei capezzoli avevano assunto una durezza tale che alzavano il lieve tessuto del vestitino leggero che portavo senza reggiseno.
Incurante delle altre persone, Carlo riuscii a non accarezzarmeli e sollecitarli con il palmo della mano, strappandomi un lieve sospiro. Baciandomi sul collo, cominciò ad accarezzarmi le cosce che seduta si erano scoperte fino al bordo delle calze autoreggenti mi aveva abbassato il vestito scoprendomi il seno, una quarta abbondante. Divaricai leggermente le gambe non portavo le mutandine e mio marito ne approfittò di infilarmi le dita fra le labbra della figa, ero già molto bagnata dalle secrezioni determinate dall’eccitazione. si aprì la cintura, e abbassata la cerniera lo estrasse dalla mutande; lo stringevo in mano accarezzandolo era durissimo dall’eccitazione e non riuscii a trattenersi mi sborrò nella mano.
Ritrassi la mia mano e guardai verso lo spettatore seduto nella nostra fila al quale non era sfuggito nulla. Mi pulii la mano leccando la crema di mio nipote meglio che potevo la scena aveva attirato più sguardi che le scene del film, mio marito andò in bagno lasciandomi sola nella sala. L’uomo che era accanto ne approfittò subito e venne sedersi accanto a me io ero ancora con le cosce scoperte le gambe divaricate per lasciarmi trastullare la figa il meglio possibile, intravidi mio marito uscire dal bagno aveva visto che il suo posto era occupato e per non rovinare il momento si nascose dietro il tendone, da un lato, di modo da potere osservare la scena senza essere visto.
L’uomo accanto a me senza dirmi nulla si accovacciò e sparì in mezzo alle mie gambe ero eccitatissima e mi sentivo anche molto troia lo lasciai leccarmi la passerina e per agevolarlo appoggiai i piedi sui sedili accanto, e portando avanti il bacino mi offrì alla lingua di questo occasionale compagno di giochi nel frattempo dietro nel buio dell’ultima fila erano giunti in tre o quattro mi stringevano i seni si contendevano i centimetri di pelle da palpare io intanto oscillavo il bacino per farmi maggiormente penetrare dalla lingua ero ancora brilla dai drink e questo sentirmi le mani addosso mi faceva eccitare da morire l’uomo che me la leccava era bravo ci sapeva fare e questo contribuii a lasciarmi andare sempre di più, anche sapere mio marito che spiava non faceva altro che aumentare la mia eccitazione.
L’anonimo leccatore si rialzò, e mentre si abbassava i pantaloni, mi fece girare con le ginocchia su due sedili contigui in modo che potessi divaricare bene le gambe, nella posizione alla pecorina. Questa è una posizione particolarmente eccitante per me perché mi permette di trastullarmi il clitoride mentre vengo scopata od inculata.
stavo con gli occhi chiusi e la bocca semi aperta, mi stavo gustando le leccate di tutti e due i buchi che il compagno occasionale mi stava dando, in attesa di farmi impalare da dietro. Intanto gli altri infoiati dalla scena erano con il cazzo in mano continuavano a palparmi le tettone penzolanti uno dei tre con un bel cazzo non troppo lungo ma piuttosto grosso senza chiedere permesso me lo mise davanti alla bocca prendendomi la testa d’istinto lo avvolsi con le labbra mi aveva tappato la bocca lo stavo succhiando quando l’uomo alle mie spalle mi infilo in un affondo solo il suo cazzone lo sentivo contro l’utero e i suoi testicoli che mi sbattevano contro il clitoride cosa che mi provocò un gridolino di piacere che non riuscii a trattenere. L’improvvisato amico mi stava stantuffando con un ritmo cadenzato ma lento che mi provocava un intenso piacere ero in preda ad un lento ma intenso orgasmo, l’uomo lo spingeva per impalarmi fino in fondo; ad un tratto anche il movimento dello scopatore della bocca aumento il ritmo ebbe il suo orgasmo sparandomi una sborrata in bocca, avevo leggermente aperto la bocca e lasciavo defluire il flutto, con la bocca ancora piena di sperma mi misi a succhiare un altro cazzone che mi ero ritrovata davanti appena si era spostato l’altro mentre l’amico di dietro mi teneva per le tette mentre continuava a scoparmi ero già venuta una volta e mi preparavo per il secondo interminabile orgasmo era un piacere incredibile un calore che mi saliva da in mezzo le cosce fino a penetrarmi nel cervello, mi vedevo come in terza persona seduta alla pecora su una poltroncina sporca da tante seghe di guardoni dei cinema porno con un uomo che mi stava scopando avevo da poco ricevuto caldi schizzi di sborra in bocca e stavo per ricevere una seconda ondata da un ‘altro cazzo nel buio mentre diverse mani mi toccavano adesso il culo le tette, e mio marito si gustava la scena nel vedere la sua troia come mi chiama lui comportarsi appunto da tale, anche l’altro uomo sborro in contemporanea con l’uomo che mi montava che riempi il preservativo, avevo anche il collo e il viso una maschera di sborra calda che colava, volevo smettere ma altri tre uomini che erano in coda aspettando il loro turno me lo impedirono infatti come i due che avevano appena terminato si spostarono subito un altro si mise dietro per penetrarmi aveva un cazzo enorme per fortuna ero fradicia di umori, perché lo sentivo veramente grosso, ero già venuta per la seconda volta adesso volevo solo smettere per tornarmene a casa, mi lasciai usare a quel punto aspettavo solo che terminassero usata come una vacca da monta e ricevetti la terza sborrata in bocca della sera il sapore acre e il liquido caldo che mi colava mi procurò ancora piacere cerebrale e il cazzone che mi stava sfondando stava diventando di nuovo piacevole, e quando lo tolse sfilandosi il preservativo per sborrare schizzandomi sulla passera mi strusciai le dita sporche di sperma sul clitoride e raggiunsi in pochi secondi il mio terzo orgasmo.
Mi alzai e praticamente nuda se escludo le autoreggenti mi recai al bagno a pulirmi con mio nipote che mi seguiva con il vestito in mano non mi vergognavo di certo perché i pochi presenti in sala mi avevano schizzato addosso loro lo sperma che andavo a ripulire.

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