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Racconti Erotici Etero

Rashid

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Rashid era un ragazzo nigeriano. Era stato assunto dalla famiglia di Valeria come badante per il nonno che si era ammalato.

Era un bel ragazzo, alto, muscoloso e prestante e Valeria n’era attratta. La ragazza diciottenne si apprestava a frequentare l’ultimo anno del liceo. Lei era bellissima, capelli lisci e fluenti neri, alta un metro e settanta, corpo slanciato, mammelle sode a forma di pera con due capezzoli turgidi all’insù.

Un bel sedere e due gambe sensuali che tutti avrebbero voluto divaricare. A Valeria piaceva divertirsi, essere corteggiata e fare sesso. Il primo rapporto completo l’aveva avuto a quindici anni e ora che era arrivata a diciotto, aveva già dato piacere a cinque ragazzi oltre ad un’altra decina con cui si era limitata a fare petting ed a farsi mungere come una vacca. Insomma, era una gran troia e già pregustava di farsi scopare da Rashid. L’idea di fare sesso con un ragazzo di colore l’affascinava.

Perfettamente consapevole che il suo corpo faceva girare la testa ad ogni maschio, utilizzò tutta la sensualità di cui era dotata. Essendo finita la scuola, con la scusa di andare a trovare il nonno malato poteva venirsi a presentare ogni giorno per mettersi sotto gli occhi del ragazzo. E l’estate con il caldo che irrompeva faceva il resto. Infatti Valeria spuntava con abitini che lasciavano poco all’immaginazione. Minigonne che lasciavano le cosce scoperte, pantaloni di tela chiari che lasciano intravedere le dimensioni ridotte del tanga, oppure con il top che s’indossa con la schiena nuda. A proposito del top, era così aderente che Rashid poteva apprezzare i contorni delle aureole e le forme dei capezzoli che spingevano il tessuto.

Inevitabilmente Rashid avendo davanti questo ben di dio si eccitava, il suo fallo già ben sviluppato diventava bello grosso e duro come quello di uno stallone. Aveva voglia di quella bella ragazza bianca provocante, lui sessualmente era appagato, nelle giornate libere scopava con alcune sue conterranee ma come tutti gli uomini africani la notte sognava di fare sesso con una donna europea.

Un giorno Valeria tornava dal mare e come al solito andava a pranzare dai nonni. Dopo avere salutato la nonna intenta a cucinare davanti il televisore acceso si recò nella stanza da letto di lei,- il nonno ormai dormiva in un’altra stanza con Rashid – e lasciata volutamente la porta socchiusa di dieci centimetri cominciò lentamente a spogliarsi.

Dopo essersi tolta la maglietta e la gonna, Valeria davanti lo specchio si sganciò la parte superiore del costume liberando le dolci mammelle, portò le mani dietro la nuca agganciandosi i capelli. Dopo essersi contemplata lo splendido seno si girò in direzione della porta dove come previsto c’erano gli occhioni di Rashid intenti a sbirciare con brama di desiderio. Valeria gli lanciò uno sguardo malizioso come dire: ‘Mi sono accorta che mi stai osservando ma continua pure a farlo perché la porta socchiusa lo lasciata appositamente!’.

Ed infatti Rashid dopo una iniziale titubanza restò appiccicato all’antro dell’uscio a godersi lo spettacolo.

La ragazza si tolse lo slip rimanendo completamente nuda. Tra la boscaglia ben curata Rashid intravedeva l’insenatura del piacere mentre un bel culetto suggellava la bellezza di Valeria.

La ragazza poi prese dalla sacca del mare una crema doposole che cominciò a spalmarsi su tutto il corpo. Partì dal seno massaggiandolo delicatamente, poi fu la volta del delizioso ventre ed infine posizionando prima l’uno poi l’altro piede su una sedia si spalmò la crema sulle gambe e su tutto il sedere.

Mentre faceva ciò le labbra vaginali erano ancor di più in bella mostra e se ne potevano apprezzare i lembi interni color rosa. Rashid era visibilmente eccitato, cominciò a masturbarsi pieno di desiderio, sarebbe voluto entrare dentro la stanza ma si trattenne a stento. Non era convinto di avere una storia con la nipote del datore di lavoro, temeva ritorsioni. Valeria intanto compiaciuta di essere desiderata si rivestì mentre il ragazzo raggiungeva la stanza del nonno.

Alcuni giorni dopo la nonna non era in casa perché doveva farsi una visita cardiologica e Valeria tornò prima dal mare. Poiché aveva le chiavi di casa aprì senza bussare, suo nonno dormiva e dal bagno sentiva scrosciare l’acqua della doccia.

La porta del bagno era aperta, allora Valeria capì che Rashid era sotto l’acqua, si tolse la gonna e lo slip rimanendo con la sola camicetta che le copriva a stento la zona inguinale, aveva anche le mammelle nude perché il top l’aveva tolto in spiaggia. Si avvicinò all’antro della porta, lui dentro il box trasparente si stava insaponando, gli occhi della ragazza andarono subito sul sua asta di almeno venticinque centimetri. ‘Ciao Rashid l’ho sai che hai un bel corpo?’. Il ragazzo imbarazzato e confuso uscì dal box coprendo l’organo possente con il telo bagno scusandosi: ‘Scusa non sapevo che saresti venuta così presto, avevo lasciato la porta aperta per sentire se tuo nonno mi chiamasse’.

Il suo imbarazzo si accrebbe subito non appena si rese conto che Valeria era senza slip. ‘Dai perché ti copri, ti vergogni?’. E con la mano fece scivolare la tovaglia scoprendo di nuovo il fallo di Rashid sempre più eccitato. ‘Scopami’- disse la ragazza. Il ragazzo recuperò la tovaglia e si recò in cucina seguito da Valeria. Aveva voglia di quella stronzetta che lo provocava ma era titubante perché timoroso delle conseguenze. ‘Cosa ce, non ti piaccio? Scommetto che la notte sogni di scopare con una ragazza bianca, dai scopami! Potrei dire ai miei che l’altro ieri mi hai visto mentre mi spogliavo e che volevi mettermi le mani addosso!’.

Allora Rashid la sollevò da terra sedendola sul tavolo e con stizza si tolse la tovaglia e dopo avere divaricato le cosce di Valeria la penetrò con rabbia. La ragazza ebbe un sussulto, nonostante la sua vagina fosse gia dilatata dai numerosi rapporti le dimensioni notevoli del fallo di Rashid le procuravano dolore. I colpi pelvici del ragazzo erano frenetici, rabbia e desiderio si mescolavano. La camicetta era volata via e Rashid si tuffava tra le sue mammelle mordendone i capezzoli. Non c’era amore solo sesso. Rashid continuò ad affondare i colpi fin quando il suo liquido non riempì la vagina di Valeria.

Non era per niente appagato, adesso voleva condurre il gioco, la fece inginocchiare. ‘Dai adesso leccami lo scroto e poi ingoialo’. Afferrò la sua testa e la tenne con le mani vicino il fallo, lei cominciò a leccare quelle palle color cioccolato e poi percorrendo tutta la verga dura cominciò a scappellare il glande dando dei colpetti sul prepuzio. Ingoiò tutto l’arnese bevendo lo sperma che copioso tornava a sgorgare.

‘Ti sto soddisfacendo zoccola? Scommetto che nessuno ti ha scopato come sto facendo io!’.

Valeria era nelle sue mani, era diventata strumento del suo piacere, lei non ne stava provando per niente, doveva essere un suo capriccio ma Rashid aveva ribaltato i giochi.

La mise a pecora, le mani sul tavolo e dopo avere divaricato le cosce la inculava come uno stallone da monta stringendole i seni con forza.

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