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Racconti Erotici Etero

Le Fantasie di Anna

By 7 Luglio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Ritorno a scrivere qui dopo tantissimo tempo. Quel che mi appresto a raccontarvi &egrave una storia realmente accaduta qualche anno fa. Era un periodo molto particolare per una serie di ragioni: un periodo che ricorderò sempre con un sorriso sulle labbra per la moltitudine di occasioni che mi si sono presentate sia dal punto di vista professionale, sia dal punto di vista della vita privata.

In quel periodo frequentavo assiduamente una chat e tra le varie amicizie ‘normali’, cominciai a parlare con una ragazza di Roma con la quale fin da subito nacque un’intesa e una complicità particolari. Le nostre chattate si svolgevano all’insegna del doppio senso, della battuta e delle risate. Frequentando comunità virtuali sappiamo tutti come finiscono queste cose, dallo scambiarsi opinioni attraverso uno schermo in alcuni casi si oltrepassa quel confine immaginario che porta a scatenare la curiosità, dalla chat si passa al telefono e cosi via.

Sorpresa delle sorprese, quelle vibrazioni che mi avevano rapito mezzo schermo si rivelarono ancora più forti se trasmesse attraverso la sua voce. Passò una settimana, due, tre, le chiacchierate si facevano sempre più intense e perché no intime, fino a quando una sera non affrontammo l’argomento ‘SESSO’. Venni quindi a scoprire che la mia interlocutrice, che chiamerò Anna, era una ragazza molto disinibita e con varie idee che trovai stuzzicanti su come vivere la propria sessualità. Per molti aspetti ci trovammo d’accordo: il vivere il sesso come un gioco, come la quintessenza della comunicazione tra due individui, come uno dei veicoli per esprimere la vera essenza dell’io.

Molto particolare fu quindi l’inclinazione che prese questa nostra amicizia. Le confidenze diventavano sempre più intime fino a quando lei prese l’iniziativa e mi confessò che parlare con me aveva un certo effetto. Inevitabilmente ascoltando quella voce flautata raccontare le sue esperienze mi eccitava, non mancando di notare anche nel suo tono di voce un cambiamento di inflessione tutte le volte che descriveva particolari spinti. Mi confessò quindi che spesso pensando alla mia voce si eccitava e che non le sarebbe per niente dispiaciuto utilizzare termini più forti: cosi fu. La mia amica era una sorpresa continua, fino a quando una sera istintivamente la mia mano afferrò il cazzo e cominciai a segarmi mentre lei mi descriveva minuziosamente come aveva fatto un pompino ad un ragazzo conosciuto in discoteca il sabato prima. Lei se ne accorse e mi confessò che questa cosa la eccitava da matti. Sappiamo tutti come fini la telefonata, ci masturbammo insieme senza ritegno, senza regole, fino a quando non venimmo insieme. Sentirla godere fu come una droga.

La nostra conoscenza ebbe un risvolto inaspettato, le telefonate si fecero ancora più calde (a volte mi chiamava mentre si masturbava per farsi solo ascoltare, una volta lo fece mentre era nel traffico in macchina e io a casa!), fino a quando non cominciammo a pensare di incontrarci. La curiosità era tantissima da entrambe le parti, l’alchimia che si era creata anche se virtualmente era fortissima. Cominciammo a scambiarci foto hard di noi stessi via MMS nei momenti più disparati della giornata senza rivelare il viso e scoprì che non era molto alta, non con misure esagerate ma molto proporzionata.

Volevamo che il nostro incontro fosse speciale; una sera dopo aver goduto insieme mi confessò una sua fantasia: farlo con uno sconosciuto bendata. Essendo della stessa città, Roma, le cose si rivelarono più semplici del previsto. Rimanemmo d’accordo che il venerdì sera successivo lei sarebbe venuta da me, si sarebbe bendata davanti alla porta e avrebbe suonato, da quel momento tutto sarebbe stato concesso. Era un mercoledì, passai i due giorni successivi in uno stato quasi euforico. L’idea mi eccitava da matti e lo stesso lei. Il giovedì ricevetti una telefonata molto tenera, lei mi confessò che era si eccitata a quello che sarebbe successo l’indomani, ma allo stesso tempo timorosa. Anche io avevo qualche remora, più che altro perché ben conoscendo bene i suoi gusti sessuali, volevo che questa sua (e mia) esperienza, fosse quanto più dolce possibile. Ci tranquillizzammo un po’ a vicenda e la nostra conversazione fu dolcissima.

La fatidica sera finalmente arrivò. Preparai tutto con cura. Le candele profumate, una bottiglia di vino bianco alla giusta temperatura nel porta bottiglia con ghiaccio, i calici. Mi vestii in maniera molto classica. Una camicia nera, dei pantaloni cachi sportivi e boxer neri che sapevo piacere moltissimo a lei, cosa che mi aveva confessato in una delle nostre interminabili telefonate.

Alle 21:30 in punto, suonò il campanello. Aprii senza pensarci due volte e mi ritrovai davanti Anna bendata, che mi salutò con un Ciao, chiamò il mio nome per assicurarsi che fossi io. La presi per mano e la feci entrare, schioccando due baci sulle sue gote e abbracciandola e chiedendola se si sentisse tranquilla e specificando che in qualsiasi momento la cosa non le fosse piaciuta, avrebbe solo dovuto dirlo per far si che tutto si fermasse immediatamente.

A questo punto però mi sembra d’obbligo descrivere la persona che mi sono trovato davanti. Capelli castani lisci alle spalle, setosi, una bella benda leopardata (mi disse dopo che era una sua sciarpa) intorno agli occhi che sapevo essere verdi, labbra piene ma non volgari, un leggero filo di trucco sulle gote e sulle labbra. Il suo corpo era minuto ma con tutto al posto giusto in maniera molto proporzionata. Una magliettina nera calata sulle spalle, leggermente aderente e scollata che lasciava intravedere l’ombelico che stagliava su un ventre piatto mentre abbracciava una seconda abbondante di seno sorretta da un reggiseno senza spalline. Era fasciata da una gonnellina non troppo corta, sopra il ginocchio di un rosso spento, non indossava calze e aveva un sandalo che le abbracciava il piedino. Guardandola scoprii che il mio battito cardiaco era accelerato, era bellissima!

La accompagnai lungo il corridoio fino al salotto. La feci accomodare su un divano e io sull’altro, giusto per ammirarla in quella situazione magica. Lei sembrò quasi guardarsi intorno, mi chiese dove fossi e venne rassicurata che ero li e che la stavo guardando. Mi chiese se voleva che facessi qualcosa di particolare, le risposi di no, volevo solo guardarla, ammirarla, spogliarla con gli occhi.

Versai il vino e le avvicinai il calice alle labbra, che si schiusero in un modo che tutt’ora ritengo il più sensuale che abbia mai visto. Bevve avidamente, le posi il bicchiere nella mano e lei cominciò a sorseggiare. Parlammo un po’ , mi chiese come mi trovava e capii che voleva essere rassicurata:

‘Riccardo, avvicinati’, mi disse, con fare enfatico e con una voce melliflua e sensuale.

Credo di non essere abbastanza bravo a descrivere bene ciò che provai; il cuore mi batteva fortissimo, i miei pantaloni si erano mai gonfiati e volevo, letteralmente, scoppiare. Tutta l’atmosfera era di un erotico indescrivibile e a dire il vero, mi sentii quasi impacciato non sapendo da dove cominciare, fino a che non presi il coraggio a due mani e la baciai. Lei schiuse le labbra e portò le mani dietro la mia nuca. Il bacio fu inebriante, le lingue giocarono per un tempo che sembrò infinito. Aveva una lingua morbida, guizzante: le labbra erano morbide, vellutate e umide. Il bacio acquistò in foga fino a quando lei non mi chiese di poggiare il bicchiere. Si abbandonò su di me, ormai ero sicuro che sentisse la mia eccitazione sfregare sul suo ventre. Anna cominciò ad ansimare, ricominciammo a baciarci fino a quando lei non poggiò la mano sul mio cazzo ormai durissimo e cominciò a massaggiarlo attraverso i pantaloni. Sentivo già la cappella umida ma non volevo che lo tirasse ancora fuori. Il suo collo fu preda dei miei baci e lentamente cominciai a farle scendere il toppino. Le liberai i seni dal reggiseno e mi trovai davanti un seno piccolo ma perfetto, con un capezzolino già turgido che venne avvolto tra le mie labbra. Prima uno, poi l’altro, intanto il suo ansimare si faceva più intenso ed evidente. La adagiai sul divano, seduta e cominciai a baciarle le gambe. Le tolsi i sandali e i miei baci percorsero i polpacci, il ginocchio le alzai le gambe facendo scivolare la gonna lungo le gambe, che lei aprì quasi ad invitarmi. I baci salirono fino a quando non cominciai a baciarle l’inguine. Anna cominciò a muovere il bacino fino a quando mi pregò di andare oltre. Le sfilai il perizomino, scoprendo una fighetta quasi del tutto depilata, solo con un piccolo cuore di pelo

‘Ti piace?’ ‘ chiese lei ‘ ‘Si’ ma la porti sempre così?’ ‘ ‘No, l’ho fatta per te.. stamattina, prima di masturbarmi pensando a stasera’.

La mia lingua cominciò a percorrere l’inguine, poi il monte di venere, fino a quando con la punta non cominciai a leccarle le grandi labbra, schiudendole, dal basso verso l’alto. La lingua si soffermò sulle piccole labbra, che vennero aperte per far passare la punta della lingua sul clitoride gonfio e bagnato. Mi inebriai di quel profumo e quel sapore, mentre ormai lei a gambe oscenamente larghe si allargò le grandi labbra per farsi leccare meglio. La mia lingua non tralasciò la zona perineale per soffermarsi sul buchino che ad ogni leccata si contraeva piacevolmente, fino a quando con un dito ben umido dei suoi umori non cominciai ad accarezzarlo mentre la lingua, diligente, non smetteva di torturare la clitoride.

Anna ansimava e incitava. La sentii irrigidirsi, prese la mia testa tra le mani e la spinse tra le sue gambe. Continuai a leccare, più dolcemente, succhiando la clitoride. Stava per venire, la sentivo sia dal tremore delle gambe, sia dal suo ansimare. Quando finalmente la sentii esplodere, spinsi la lingua dentro di lei con suo sommo piacere.

Mi staccai e la baciai. Lei mi succhiò la lingua, le labbra per assaggiarsi da quella bocca che le aveva appena dato un orgasmo.

Non perse tempo, Anna mi fece anzare in piedi, mi sbottonò i pantaloni, abbassò i boxer e senza pensarci due volte si ficcò il mio cazzo in bocca, strappandomi un sospiro di piacere. La sua bocca era calda, incredibilmente accogliente. La sua lingua prese a percorrere l’asta, le palle, per risalire e soffermarsi sul frenulo per poi accogliere di nuovo la cappella tra le sue labbra. Lo prese in mano e mentre la lingua vorticosa accarezzava la punta ormai umida e gonfia, cominciò a masturbarmi lentamente. Ero in paradiso. La sua mano intanto passava dal torturarsi i capezzoli alla sua fighetta. Non ne aveva abbastanza.

Annebbiato da quella situazione mi stavo godendo quel pompino da favola, fatto con maestria e passione. Si passò il cazzo su tutto il viso, lasciando che gli umori e la saliva le bagnassero le gote.

‘Riccardo, il tuo cazzo &egrave buonissimo’.ti prego, scopami’

La feci alzare, la spogliai completamente, mi sedei sul divano e la feci accomodare sopra di me. Mi baciò e mi leccò le labbra mentre si impalava, centimetro per centimetro. A quel punto mi sembrò di urlare. Provai la sensazione di aderenza perfetta con quella fighetta calda e vogliosa. Sentivo i suoi muscoli stringere e lei sentiva (mi disse poi) il mio cazzo gonfiarsi di piacere dentro di lei. Cominciò a muoversi mentre le mie mani sui suoi fianchi guidavano il suo movimento. Ad ogni affondo spingevo il mio bacino in alto per penetrarla fino in fondo, rimanevo li un po’ per poi iniziare.

‘Riccardo, Riccardo, Riccardo!!!’ urlò lei prima di accasciarsi su di me in preda al secondo orgasmo. La abbracciai teneramente, lei mise il viso nell’incavo del mio collo respirava ansimando, con respiri corti. Ero ancora dentro di lei, la sentivo pulsare e la baciai accarezzandole i capelli. Fu un bacio tenero, intenso, lungo, pieno. Cominciai a muovermi io, lentamente e scoprii che assecondava il mio movimento. Eravamo ormai sdraiati sul divano. Lei si staccò, si girò e mi diede le spalle, prendendolo in mano e accompagnandolo di nuovo verso la sua dolce fessura che riempì con un colpo di reni. Si adagiò su di me e cominciò a muovere il bacino. Le mie mani si disposero sui suoi seni che cominciai a palpeggiare e a stuzzicare, fino a quando una mano scese giù, accarezzò il suo ‘cuore’ e cominciò a stuzzicare la clitoride mentre ero dentro di lei. Si irrigidì. ‘Ti prego, continua cosi’, mi incitò. Le dita si soffermarono sulla clitoride accarezzandola con movimenti circolari mentre gli affondi dentro di lei si facevano più svelti. Anna venne di nuovo, tremando, prendendo la mia mano che l’aveva masturbata succhiandone le dita e leccandole.

Rimase accasciata su di me per un po’, fino a quando non si alzò e si dispose sulle ginocchia verso di me, con un chiaro invito. Mi alzai, le baciai la fighetta e il buchino del sedere per poi penetrarle la fighetta, cominciai a montarla, alternando i movimenti con il pollice nel buchino del sedere che si era ormai dischiuso completamente.

Stavo per decidere di uscire per penetrarle il culetto quando sentii l’orgasmo crescere dentro di me tanto da portarmi ad aumentare il ritmo in maniera quasi animale. Lei urlò il suo piacere, venendo di nuovo fino a quando

‘Anna, sto per venire!’

Si staccò, si girò e me lo prese in bocca nell’esatto istante in cui un copioso getto di sborra esplose dal mio cazzo andando ad inondarle la gola. Tenne le labbra ben salde intorno all’asta mentre venivo, tenendole la testa in posizione.

Caddi stremato sul divano, lei si accoccolò sulle mie braccia con ancora il mio sperma in bocca. Mi baciò l’orecchio con le labbra e la sentii deglutire, per poi con una voce piena di eccitazione e soddisfazione dirmi ‘Grazie’.’. Mi baciò con la sua lingua, frugando tra le mie labbra, potevo sentire il mio sapore. Continuammo a baciarci fino mentre le mie mani scorrevano sulla sua schiena, fino a che aprendo gli occhi dopo un bacio lunghissimo, mi ritrovai davanti due fari verdi che mi guardavano compiaciuti. Durante il bacio le avevo infatti sfilato la benda.

Anna mi guardava, ebbi un sussulto, ero felice. Avevo reso possibile una fantasia di un angelo. Mi baciò di nuovo e si accoccolò su di me intrecciando le sue mani con le mie e le sue gambe vellutate con le mie.

Sprofondammo entrambi in un dolce sonno.

‘ continua’

Per qualsiasi commento, sempre ben gradito, contattatemi a destriero74@gmail.com

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