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Racconti Gay

Il lavoro estivo pt.1

By 9 Gennaio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Come ogni periodo estivo, ero alla ricerca di un lavoro come cameriere per avere quel pò di euro senza doverlo chiedere ai miei.
Quindi girandomi tanti ristoranti e tante pizzerie, la mia scelta cadde su una pizzeria in località marina. Perchè ho scelto questa e non un altra? perchè la paga era buona, e anche i gestori erano boni!
Già, un extracomnitario, di nome Mustafà da tanto tempo quì in italia, sulla 50ina, non tanto alto, capelli brizzolati e riccioluti, bello tosto e sopratutto con un paio di occhi da porco patentato!
E poi c’era il figlio, Omar, che figo! anche lui non tanto alto però pompato nei punti giusti! Si presentava con quelle magliette aderenti che gli fasciavano gli addominali, le grosse spalle e una schiena da leccare.
Poi indossava sempre dei pantaloni di lino, leggeri leggeri e vi lascio immaginare dove volava spesso il mio sguardo!
Comunque il lavoro cominciò bene, e io iniziai a lavorare tutte le sere iniziando il mio turno alle 17,30 e terminando alle 2 di notte circa.
Un pomeriggio, di un giorno settimanale,eravamo in pizzeria io e Mustafà e dopo aver sbrigato i miei lavori, vidi che lui era seduto fuori, allora pensai di provocarlo un pò..presi dal bancone gelati un calippo alla cocacola e messomi fuori in una sedia di fronte a lui, cominciai a fare un lavoro di bocca da troietta professionista. Lui all’inizio non aveva capito, ma dopo i miei numerosi risucchi e slinguazzate, si sofferma sulla mia bocca come fosse ipnotizzato, mentre lentamente con la mano si massaggiava il grosso pacco tra le gambe.
Poi scuotendo la testa, mi guarda negli occhi incredulo dello spettacolo che gli avevo mostrato, si alza si gira e va in cucina. Da subito restai deluso da quella fuga, ma in realtà a Mustafà era piaciuto, perchè sotto i pantaloni e il grembiule da cucina, si notava un rigonfiamento che prima nn c’era.
La serata era iniziata, cominciarono ad arrivare i colleghi della cucina e della sala e poi i primi clienti, pochi per la verità, poi arrivò Omar che si posizionò dietro la cassa.
Subito venne raggiunto dal padre che confabulando in arabò gli disse qualcosa facendo cenno con la testa verso di me. E insieme riserò di gusto. Immaginatevi la mmia faccia, rossa come il sugo della pizza, ero eccitato come una troia e già immaginavoche discorsi avevano fatto padre e figlio!
La serata poi finì presto, per fortuna, e andarono via tutti: i clienti e i colleghi della cucina, poi gli ultimi camerieri e infine Omar che parlando in arabo disse qualcosa a suo padre e poi passando dal bar, dove io stavo mettendo in ordine, mi fece l’occhiolino e mi

disse: buona divertimento gioia, a domani!
E io guardando Mustafà, non capivo a quale divertimento si riferisse Omar, poi pensai, e arrossì. Mi bastò un suo sguardo e un suo sorriso per farmi attizzare il cazzo!
Capì quella sera non sarei tornato affatto alle 2 a casa e nemmeno alle 3. Erano l’1 e 20 quando dissi a Mustafà se c’era più niente da fare. Lui mi risponde di chiudere la porta esterna e di raggiungerlo in cucina. Io tremante come una foglia eseguisco. Arrivo in cucina e lo trovo lì a torso nudo, in boxer neri mentre si fuma una sigaretta.
Mi dice: Scusa l’abbiglamento fa caldo. comunque, avrei una proposta da farti, ascolta bene, sei libero di rifiutare ma se accetterai la tua paga settimanale avrà un notevole aumento!
E avvicinandosi continuò: se tu farai la troia per me e Omar in qualsiasi momento della giornata, avrai 150€ in più alla settimana, se poi noi vedremo che te li meriti, avrai anche qualcosina in più.
Continuava a fumare gettandomi il fumo in faccia.
Io non pensai a niente, e fissandolo nelle palle degli occhi mi inginocchiai, e lui sorrise e mi disse: bene! hai scelto la cosa migliore, comincia a succhiare come se fosse il calippo alla cola!
Tirai fuori la sua mazza e altro che calippo!! Era una mazza da baseball!! WOW Era perfetta, lunga sui 22 cm, tozzo e grosso e ricoperto di nervature.
Imboccai l’enorme cappella nera e chiudendo gli occhi iniziai il capolavoro..andavo benissimo e tutto era confermato dai suoi mugoliii.
Lo presi con una mano, e con l’altra mi toglievo i pantaloni e i boxer mentre mi segavo il mio cazzo, mammamia che goduria, lui teneva le mani dietro la sua nuca e con il bacino spingeva la nerchia in bocca, fino alla gola e poi di nuovo fuori. La saliva mischiata con il liquido pre-spermatico colava dappertutto, sul suo cazzo fino alle palle e giù dalle cosce e in faccia mia, dalla gola e giù sui capezzolini. Continuava il pompino. Poi lui si sedette sul bancone della cucina e io a 90° continuavo a tenerglielo in bocca e a cicucciare il mio calippo allo sperma preferito, seduto così a cosce larghe mi arrapava un casino, con una mano ditro per sorreggersi dai miei risucchi, e con l’altra sulla mia testa affinche succhiassi più forte.
-Oossii così troia…mmhhhaa, che golaahhha, daaaahhi adesso voglio rompeeeehhrti il culo. Sai, il cazzo di Omar non è, non èeeehhh più piccolo del mio, anzi dovrei prepararaaaahhhhrti allla suaaahhhoooo nerchiammmmhhh!!
-mmhhhhsiii, dai, fottimi, daiiimmhhh.
Mustafà si alzò e io rimanendo a 90° mi appoggiai al bancone e leccavo dal bancone la saliva e i liquidi che erano colati dal suo cazzo.
Lui si mise dietro di me e ficcandomi in bocca uno straccio lurido della cucina appoggiò la sua cappellona nera e mi impalò in un botto.
Vidi le stelle, stelline e meteoriti tutti in una volta, altro che notte di San Lorenzo! I miei urli era soffocati dallo straccio. I suoi grugniti echeggiavano nella cucina. Arrivano i suoi cojoni a conferma che era entrato tutto. Ma tutto tutto.
-ggggnnnhhh, siiii che culooohhh, oohhhmmmhhh!
poi lo uscì completamente lasciandomi una voragine dietro, ci sputò dentro e sopra e mi impalò di nuovo, nel frattempo mi ero calmato un pò e lui mi toglie lo straccio dalla bocca..
-aaahhhhhmmm, siiiiii sbattimi, fottimi, squartami con quella nerchiaaaa.
Aveva iniziato la cavalcata selvagga…
-uuhhhmm aaahhh. Che troia che sei, sei la cameriera più troia e più calda che io abbia mai avutooohh…
Tentai di guardare l’orologio, erano le 2 e 10, il culo mi cominciava a far male, le spalle e i fianchi non li sentivo più, si teneva ben artigliato.
io chiusi gli occhi per un pò, non capivo più un cazzo!! La mia testa era appoggiata al bancone e dalla mia bocca sbrodolavo di piacere. Il mio cazzo poi, non ne parliamo sarò venuto 2 volte da quando è iniziato il pompino, mentre lui ha una resistenza allucinante!
Comunque adesso non mi si rizza più, non ho più niente da sborrare, tra un pò pure l’anima buttavo via!
Mentre concludevo i miei pensieri, godendo tra un ansimo e un grugnito, lui terminava la cavalcata uscendo col suo cannone dal mio povero buco (se così si può chiamare adesso!!) e facendomi sedere per terra cominciò a sborrare sul mio viso. Tanta sborra calda sgorgava dal suo minchione 1 2 3 4 fiotti belli pieni e abbondanti mi finirono in faccia e in bocca ed altri più corti colarono sul mio petto.
-AAAAhhSSSIIiiiii beviii troiaaa beviiiii il mio succo!!!
Mustafà era sudato come un porco, sbuffava ed era senza forze. L’ho spompato per bene! Mentre cercavo i rialzarmi mi squilla il cell. Era mia mamma preoccupata per il mio insolito ritardo. Gli imbrogliai che avevamo avuto una tavolo con molte persone e che avevamo finito da poco di pulire. Ero tranquillo, perchè dalla mia parte avrei avuto sempre i miei datori di lavoro. E di cazzo!
(continua)

come vi è sembrato? fatemi sapere presso fabio.unico.boy87@live.it sia commenti positivi che quelli neativi ciaooo :)

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