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OrgiaRacconti CuckoldVoyeur

Situazioni erotiche – cap. 28

By 19 Febbraio 2020One Comment

Con Silvana discutevano a quattr’occhi sui piaceri sessuali e lei ogni tanto ricordava di quando aveva favorito l’accoppiamento con il figlio il quale chiedeva di Lidia senza mai approfondire o dare ulteriori spiegazioni alla richiesta.

Con lui Lidia si era divertita molto e ne aveva un bel ricordo. Avrebbe volentieri fatto una replica facendosi montare ancora una volta ma non aveva il coraggio di chiederlo alla sua amica-amante, in fin dei conti era suo figlio ed anche se Silvana era una donna dall’animo lussurioso e perverso, Lidia non voleva creare un precedente pericoloso.

Ora le due donne stavano parlando di sesso hard e concordavano che quando ci si è divertiti una volta facendosi scopare in culo è difficile non tornare indietro. Tutto ciò perché ll piacere che scatena la sodomia è così violento, così bestiale che gli orgasmi provocati sono quasi indimenticabili, da mettere un segno sulla parete!

Ci si ricorda sempre di un amante che si ha preso il culo senza chiedere nell’eccitazione del momento e ti ha fatto venire di sorpresa, intensamente, facendoti esplodere lo stomaco.

Il sesso del figlio di Silvana non è quello che Lidia preferisce per la scopata in culo e lui lo sa perché essendo a forma di banana la sua introduzione non dà l’effetto atteso da una buona sodomia.

A lei quelli che hanno un grosso glande modello ‘fungo’ sono tra i cazzi che le hanno dato il maggior piacere, di conseguenza i suoi preferiti quando l’hanno la chiavata nel piccolo buco, più la punta è a forma di palla più il passaggio dello sfintere è deliziosamente devastante. Le altre dimensioni vanno bene per la bocca e la figa oppure nel passare sulle tette o ancora farlo scorrere lungo la colonna vertebrale.

Quando non ha un cazzo a disposizione e la voglia è impellente allora fruga tra i giochini che tiene nascosti ed in particolare un dildo rosso che riserva solo per la pratica anale trovandolo perfetto per questo. Si tratta di un dildo di taglia classica da 18 cm di lunghezza, ha le sembianze di un grosso cazzo leggermente inclinato come fosse vero e pieghe della pelle scolpite. L’introduzione di quell’oggetto è per lei piacere immediato, si sente chiavata da un maschio speciale e quando finisce lei, dopo aver urlato il suo piacere solitario, si chiede come questa regione del corpo possa offrire così tante delizie anche con un cazzo finto.

Nei suo amplessi sogna di poter usare questo, ma anche gli altri dildo e vibratori, con altri giocattoli della mia collezione. Il suo preferito rimane questo dildo rosso che reputa speciale e quando apre il cassetto è sempre il primo ad essere preso in mano.

In effetti è un sostituto del cazzo di Luca, il suo amante e non la infastidisce che sostituisca quelle vero con uno finto. Certo è un’altra cosa e diverse sensazioni e da un diverso piacere l’aver leccato il suo culo con la lingua e toccato con le dita. Lidia è arrivata a comprare il dildo per i suoi sfrenati momenti in cui la voglia di essere chiavata è spasmodica ed allora se il desiderio di masturbazione è forte allora lo usa fino a venire e spesso spruzzare contorcendosi e vibrando per aria le sue gambe.

Tra la sua collezione ha anche un doppio dildo che utilizza nella posizione del missionario oppure alla pecorina conosciuta anche come doggy style per farsi una doppia penetrazione.

In questo caso le piace sentire i due sessi condividere la sua intimità sfiorandosi nella membrana che separa la figa dal suo ano. Lei sarebbe più soddisfatta se al posto di uno dei due dildo ci fosse ill cazzo di Luca ma in mancanza di altro così dotato si accontenta così. È del parere che se usasse il dildo rosso con Luca, questa pratica li ecciterebbe molto e può farli divertire velocemente a lungo.

Nei sogni di Lidia c’è anche la doppia penetrazione con gli uomini che pensa sia favolosa e suppone che le donne che l’hanno fatto lo sanno bene ritenendo che sentire il potere di due maschi che la prendono come pura femmina sia il top del piacere ottenuto dai buchi vicini fra loro. Se poi ci fosse un terzo maschio che porge il suo cazzo alla bocca di lei, allora il piacere è da sballo, come una drogata.

Se dovesse realizzarlo Lidia vorrebbe fare la parte di una bambola snodata senza peso, scossa, che viene portata, sollevata e occupata dai sessi che le riempiono tutte le intimità di sborra calda al momento dell’orgasmo.

A lei sono sempre piaciuti gli uomini sono forti anche se poi ne ha sposato uno che aveva poco di forte. Luca il suo amante estivo è bravo nell’arte di farla sentire bene scivolando in lei in tutti i buchi.

Lei è brava a capire dagli occhi che i maschi, quelli lo sono che pur non facendolo vedere, la useranno come una bambola gonfiabile e la ecciteranno all’infinito con il suo fascino così accattivante da metterli in una situazione da monta come se lei fosse una bestia e loro lo stallone di turno.

Ora che ha coperto il sesso al di fuori del matrimonio le piace quando il suo amante di turno è eccitato, quando la prende in qualsiasi momento senza chiedere la sua opinione o il suo permesso perché la passione e l’urgenza che emana da un uomo in calore la affascina e la riempie perché lei emana un’attrazione chimica, non facilmente spiegabile a parole.

La sua amica Silvana le ha sempre detto che i piccoli sessi sono spesso ottimi per la sodomia avendo avuto lei all’età di circa 23 anni un amante che poteva essere mio padre e che aveva un sesso grande quanto un dito. Già dal primo bacio Silvana si era accorta che sotto il pantalone c’era poco ma non l’ha rifiutato perché la voglia di scoprire era tanta e poi le piaceva succhiare e quando si è introdotto nel suo ano allargandole lo sfintere ha provato una sensazione deliziosa, era come un grande dito. Nonostante la dimensione era molto resistente e ha reso il divertimento lento ed inesorabile, donandole orgasmi molto belli. La lor relazione è finita perché Silvana ha tradito l’uomo con un giovane ragazzo che la cavalcava come un asino che aveva una grande resistenza senza mai venire nel suo intestino. Al momento della scopata in culo l’accoppiamento era complicato richiedendo una lunga preparazione. Sembrava una relazione più cerebrale che fisica in cui il muoversi dentro e fuori era un movimento meccanico e non dovuto al piacere di essere un corpo solo formato da due esseri accoppiati e poi le domande senza risposta: come sto andando? Avrò ancora dolore? Potrebbe rompermi il muscolo ed aprirmi senza rimedio?

Erano tutte domande che la portavano ad interrompere senza godere e senza che lui le sborrasse le culo lasciandola insoddisfatta.

Per Lidia la scoperta del sesso tra donne è avvenuta dopo i 22 anni all’inizio delle avventure sessuali che la porteranno a conoscere suo marito. Era ancora molto giovane nel sesso, aveva pochissima esperienza e Damiano è stato colui che l’ha fatta divertire veramente. Lui ha anche scatenato la sua primissima eiaculazione facendola diventare una fontana con sua grande sorpresa e spavento. Per lei è stata una vera rivoluzione. Avrebbe voluto ripetere in solitario quell’esperienza ma è mai più riuscita ripeterla fino a quando ha conosciuto Silvana e Luca. Le fontane delle donne, che gli americani chiamano squirt, si sa che sono la combinazione magica della inculata e del ditalino o della leccata. Questo connubio è necessario insieme ad una forte eccitazione per scatenare lo spruzzo. Dopo la prima esperienza con Damiano in cui ha bagnato completamente il sedile dell’auto, Lidia ha sempre portato con sé un asciugamano e quando scopavano sul letto l’asciugamano serviva per evitare di lavare le lenzuola.

Con Silvana, Lidia si diverte molto a farsi e fare clisteri, sentire l’acqua calda che invade la mia pancia è molto eccitante ed è un preliminare a quel che accadrà non molto dopo. Silvana per S. Valentino le ha regalato un piccolo dildo con terminale tondo che si può gonfiare ed il dildo rimane dentro l’ano dando delle sensazioni incredibili nel camminare soprattutto se si calzano scarpe a tacco altissimo. Un altro regalo di Silvana è stato un dildo con un condotto collegato ad un tubo e ad una sacca per fare i clisteri per pulizia profonde. Quello per Lidia era il miglior sistema per pulirsi l’intestino prima di uscire alla ricerca di qualche maschio nei periodi di gran calore interno quando la figa urlava di voglia. Lei voleva essere come le attrici pornografiche che fanno sempre dei clisteri prima di girare una scena anale se no non c’è spiegazione alle scopate in culo che lasciano i cazzi puliti. Certo è che quella pratica di lavaggio la eccitava in anticipo prima di trovare il suo uomo oppure il suo dildo rosso e poi trovava vantaggioso che al termine di un amplesso si potesse permettere di ringraziare, per il piacere a lei donatole dal maschio di turno, nel fargli un pompino con sborrata in bocca e relativo ingoio.

Lidia aveva ormai recuperato quasi interamente il tempo perduto nel fare sesso con il marito, ora era una vera donna, o meglio femmina, il cui piacere era quello di godere e dare piacere a chi si accoppiava con lei.

Lidia non ha dimenticato le serate ed i giorni passati in Versilia con Luca.

Ciò che la eccita moltissimo è il ricordo di quando lui l’ha fatta comportare come una vera puttana andando insieme a lui su una strada ed offrendosi ai passanti.

Il ricordo in lei ora è un po’ sfumato forse per l’eccitazione che la porta a toccarsi ed a giocare poggiandolo sia sulla figa sia sul culo bagnando il dildo rosso e grosso.

“Cosa sto facendo!” in un momento in cui le sembra di essere diventata nuovamente puritana.

Vede tutto rallentato, si vede muoversi, vede un’auto ed un uomo, sente il suo respiro; sente il battito del suo cuore ed il finestrino dell’auto abbassarsi.

Lidia è una donna matura che non si ferma. Le esperienze iniziate al cinema con l’amica Silvana e proseguite con lei ed anche da sola, l’hanno resa sicura nel mostrarsi agli altri con un’immagine molto sexy ed erotica. Ha abbandonato gli abiti di donna morigerata in cui il sesso si fa ma non si dice affrontando situazioni sessuali non comuni quali le lesbicate con l’amica Silvana o anche l’accoppiamento con il figlio di lei.

Ora voleva ripetere l’esperienza fatta con Luca che era nata per scherzo e per divertimento: fare la puttana.

Per esserlo si era preparata con cura per il desiderio di avere almeno un uomo che si occupasse di lei e del suo sesso che da molti giorni reclamava attenzione senza che qual messaggio si estinguesse. Si guardava allo specchio provando vestiti e gioielli trovandosi sempre diversa, sempre bella come un’avvenente femmina

Per avere qualcuno che sapesse ciò che faceva ha chiamato Luca il quale da due giorni era in città. Con un messaggio Whatsapp sono rimasti d’accordo che sarebbero andati in uno dei soliti club. La mail era era chiara, sarebbero andati in un locale dove si prometteva un premio alle coppie che avrebbero partecipato all’evento di farsi vedere nel fare sesso in un’area riservata del club.

Luca andando a prenderla sotto casa ha pensato a questa giovane e bella donna che sembrava essersi innamorata di lui creando una rischiosa relazione per lei.

A Luca la donna piaceva ma era anche fidanzato ed era combattuto nella scelta tra Lidia e l’altra anche se per ora avere due donna era comodo perché in città non sarebbe stato solo ed al mare era stata la femmina da monta. Poi l’inverno per scoprire con tutta calma fino a dove avrebbe potuto spingerla senza perderla con incontri nei motel e successivamente in locali per scambisti dove testava con attenzione le reazioni di Lidia nelle varie situazioni che si venivano a creare

Luca sapeva che per la massima eccitazione di Lidia si doveva avere la partecipazione di un altro maschio.

Non era stato facile e Luca con pazienza e con la complicità di Silvana, con una certa gradualità è stata iniziata a questo tipo di rapporti che a lei erano graditi. Dopo quella prima volta di incontri simili ne sono seguiti altri tutti dello stesso genere, tutti finalizzati a ciò che ora stava per accadere senza che lei ne avesse coscienza piena ma ora era Lidia a chiedere di farlo ancora una volta.

La telefonata malandrina era stata fatta da Lidia e lui era emozionato pensando che lei non fosse pienamente pronta.

Al termine della telefonata Luca le aveva accennato a qualcosa di diverso per la serata, senza però darle troppa importanza né dettagli.

“Mi fai fare la puttana stasera?”

“ma certo, tesoro! Hai la figa pronta?”

“Sì. Ne ho voglia. Non mi va stasera di farmi scopare da te prima che lo faccia qualche altro. Ormai lo sai che chiavare la notte è la mia passione e che farlo con sconosciuti è ciò che mi fa sciogliere!”

Arrivati, lui lascia l’auto sotto un cavalcavia ferroviario, apre la portiera da dove scende Lidia, le offre il braccio, ei accetta per sentire che lui la considera ancora una donna e non puttana e si avviano verso il vicino locale distante una cinquantina di metri.

Il lungo soprabito che Lidia indossa lascia intravedere i suoi piedi nudi che calzano dei sandali dal tacco vertiginoso di ben 17 cm che lei porta con disinvoltura.

Lidia non parla, non riesce a dire niente, è presa da un turbinio di emozioni, sente il mondo che la osserva e la giudica.

Il locale è l’antico bordello che ha recentemente ripreso con discrezione la sua originaria attività. All’esterno, seduti ai tavolini del bar, alcuni uomini parlottano ridacchiando. L’oggetto dei commenti è Lidia ed altro non può essere perché i loro sguardi sono tutti per lei per la sua avvenenza.

Per l’ingresso è necessario digitare un codice su una tastiera ed appena finito di toccare i tasti la porta sia apre ed entrano, scendono le scale con Lidia un po’ incerta per l’altezza dei suoi tacchi che risuonano, al termine si apre un’altra porta e sono accolti dall’ambiguo sorriso di un uomo dietro ad un bancone.

Lidia vorrebbe per un attimo tornare indietro ma la voglia di provare ancora la costringe a proseguire e sente che non mi è più possibile tornare indietro. Quando Lidia si leva il soprabito lei appare seminuda e bellissima nel suo micro abito fasciante che la rende molto sexy, va a sedersi su di un divanetto e diventa preda degli sguardi dei maschi presenti. Il gestore si avvicina e la intrattiene con parole di circostanza. Lei e Luca sanno cosa lui sta per chiedere o almeno credono di saperlo, ed allora Luca lo anticipa “Se vuoi provarla prima tu, per me va bene!”

Ora Lidia è diventata quella bambola snodata senza peso, scossa, che viene portata, sollevata e occupata dai sessi. Ha capito cosa stesse per accaderle e dove veramente si trovi, ma non mostra emozioni evidenti, si limita a guardare davanti a sé attendendo gli eventi quasi a sfidarli.

Il gestore sorride compiaciuto, le afferra una mano invitandola a seguirlo, lei lo affianca e luca dietro di loro.

I tre vanno in una zona chiusa dove le luci sono molto soffuse e si soffermano affinché Lidia possa vedere quanto sta accadendo in una delle salette. Mentre lei osserva lo svolgersi di un amplesso, il gestore le accarezza il culo senza timore di essere respinto. Poi si avvicina ad un suo orecchio e la invita ad entrare in una saletta adiacente dove c’è solamente un unico grande letto.

Altri uomini seguono con gli occhi dove Lidia va.

Lei mi guarda mentre il gestore la denuda invitandola ad offrirsi.

In un attimo viene spogliata del vestitino che la fasciava e resta con scarpe, calze, reggicalze, nastrino scuro aderente intorno al collo ed il bracciale di diamanti tipo tennis che poteva sembrare anche bigiotteria.

Prima di sedersi sul divano il suo sguardo si ferma a guardare Luca che è sulla soglia. Il gestore del locale le solleva le gambe e lei incrocia il suo sguardo mentre la penetra senza riguardi.

La donna geme sommessamente quando lui le abbassa l’abitino mettendo allo scoperto le tette abbassandosi per succhiarle un capezzolo. Le pone una mano sulla nuca, la accarezza e la fa avvicinare al suo petto ed una mano di lui risale lungo la coscia fino ad arrivare alla figa.

Lui la accarezza a lungo e lei sente il il cazzo ergersi sempre più. Quando infila le dita nella vagina, come si potrebbe fare ad una vacca o anche una cavalla, trova la figa di Lidia gonfia, bagnata, pronta a riceverlo. In fretta si apre i pantaloni, afferra le gambe della donna allargandole facendole emettere un urletto di sorpresa e con un sospiro di soddisfazione si immerge in lei lentamente ma fino in fondo sentendosi avvolgere dal calore umido. La penetrazione è semplice ed il sesso scivola in lei con facilità. È bagnata e vogliosa, aspettava quel momento per sentirsi finalmente una puttana ma ancora non completamente.

Lidia è scopata in culo per diversi minuti, geme e mugola sotto i suoi colpi, andandogli incontro con il ventre e sollevando il bacino per facilitare la totale introduzione nonché roteando il bacino per avere maggiori belle sensazioni.

Inaspettatamente lui si inchina quando il cazzo è tutto dentro e le loro labbra si uniscono e si lasciano, le loro lingue si intrecciano e si abbandonano, entrambe cercando la soddisfazione nell’accoppiamento.

Quando lui rallenta per potersela godere più a lungo, Lidia non può fare a meno di spronarlo “Non fermarti, continua!”

Lui resta immobile attirando l’attenzione di lei che gli prende la testa tra le mani e lo guarda fisso “Perché? Lo vedi che sono una troia di lusso! Montami! Quando vuoi puoi chiavarmi davanti”

I loro volti sono appena visibili nella luce soffusa e si vede chiaramente che Lidia è una maschera di libidine.

Ora lei sta realizzando una sua fantasia ed un sogno ricorrente. Se volesse sottrarsi non è proprio il momento, sta godendo tanto nel farsi vedere da Luca e da altri sconosciuti mentre un maschio al sta chiavando in culo e le sta allargando lo sfintere.

Per godere e rilassarsi si bagna le dita con la saliva e scende a cercare il buco posteriore per renderlo più scivoloso e più accessibile.

“Fai piano! Dopo ci sono anche gli altri che stanno guardando!” sussurra e si abbandona all’indietro cercando di rilassare i muscoli sfinterici.

In quella situazione non è facile controllarsi e l’uomo è infoiato avendo avuto via libera.

É entrare senza riguardi a costo di farsi male lui stesso tanto è eccitato ma una volta dentro gli piace così tanto che si costringe a restare calmo, a tenere il cazzo rigido dentro per assaporare il calore della parte interna della femmina e sentire il bellissimo movimento dello sfintere che si dilata e si restringe intorno al suo cazzo che lei accoglie bene.

Ma ad un movimento inaspettato e forse involontario Lidia dice si lamenta con un “Ahi!”

A quel verso l’uomo si blocca e la guarda poi spinge ancora, un millimetro, due, l’anello di muscoli si apre e di colpo è dentro con la cappella.

Il cazzo è grosso e durissimo “Ahiaaaaaa! Piano!”

Le mani di Lidia lo tengono per il collo e le mani di lui invece sono dirette ad accarezzare il clitoride. Insiste finché non la sente sospirare ed allentarsi la stretta intorno al cazzo ma senza tenere conto di ciò che potrebbe causare spinge ancora, un millimetro, un centimetro finché è tutto dentro sotto gli occhi dell’amante di lei e di altri maschi che a cazzo fuori si stanno segando.

La faccia di Lidia è una smorfia mista di dolore e piacere eppure non dice nulla e respira con forza, ansima e gode sempre di più. Infatti mentre il cazzo entra nel culo, davanti, nella figa, le dita titillano il clitoride.

Dal momento in cui lei geme, Mino capisce che è fatta avendo il piacere superato il dolore ed allora prova a entrare ancora di più e il corpo di lei freme senza più remore.

Alla monta di quell’uomo lei risponde bene e viaggia nel suo sogno.

L’andare avanti e indietro provando un piacere incredibile la fa sentire realizzata e si sentono i suoni emessi dal gestore del locale che la monta e la voce di Lidia che sussurra incitamenti tenendosi aggrappata al suo collo.

Lei guarda anche Luca che è lì vicino e che ha il cazzo grosso dritto così come gli altri maschi che sono però più distanti.

“Sì, dai! Dammelo più forte, dammelo tutto! Oooohhhhh!!”

Anche se l’uomo è abituato a scopare donne in presenza di altri, stavolta è troppo e la resistenza alla sborrata sta per crollare. Infatti non tarda a dare ancora qualche colpo ed esce di scatto spruzzando il proprio seme per l’aria, mormorando parole incomprensibili mentre gode muovendo freneticamente la mano sull’uccello e spinge a vuoto il bacino come a montare una femmina nell’aria.

Con gli occhi che si sono abituati alla semi oscurità, Lidia osserva quegli spruzzi e raccoglie la sborra che si è depositata sul suo viso.

Luca si avvicina a lei e la bacia mentre il gestore che ha appena finito di scoparla si è allontanato in bagno.

Ora ci sono altri maschi da soddisfare o meglio, è lei che vuole essere soddisfatta, così si rassegna e si prepara al ‘sacrificio’.

Lei guarda il suo amante allontanarsi e guarda anche Luca che ha il cazzo eretto ben esposto ma non lo invita, si rivolge invece con un cenno eloquente al primo degli altri maschi presenti che si erano avvicinati per guardare e che attendono arrapati il loro turno.

Indossano tutti il preservativo che tolgono un attimo prima di sborrare affinché il loro prodotto vada sul corpo di Lidia.

Il primo maschio che si avvicina la penetra senza attendere e Lidia sente dolore forte quando il cazzo ha vinto la resistenza dell’ano ed è entrato, poi ha sentito le dita sul clitoride ed infine il ritmo del sesso dentro di lei in un movimento sempre più ritmato e piacevole.

La sborrata anche questo uomo sconosciuto l’ha fatta sul viso.

Con il secondo uomo ha sentito entrare il cazzo nel culo lentamente ed il dolore farsi più lieve. Una carezza sul clitoride le ha mandato una scossa attraverso tutto il corpo e la sensazione dietro è diventata a sua volta piacevole. Nemmeno si è accorta di aggrapparsi a lui ad incitarlo sentendolo prossimo all’orgasmo. L’uomo l’ha chiavata con il preservativo anche se ormai la conosceva essendo stata in quel locale alcune volte. Ciò l’ha fatta sentire usata ed a lui a godersi al meglio il culo offerto da quella meravigliosa MILF che si comportava da troiona.

Lidia è chiavata senza ritegno da tutti presenti così come desiderava.

Per ultimo l’ha chiavata Luca che ha concluso con il cazzo nudo per poterle dare tutta la sborra che aveva nei testicoli e le ha fatto sapere che stava venendo con un rantolo tenendo il cazzo tutto dentro di lei fino a toccarle la bocca dell’utero. Il suo amante le ha sborrato molto ma fuori ne è uscito niente. Poi Luca si è ritratto evidentemente soddisfatto.

Quando lui si è staccato l’uscita non è stata completamente indolore.

Un po’ dolorante, la donna ha portato la mano al clitoride proseguendo da sola e infine ha goduto sentendosi scossa fin nel profondo, incosciente del fatto che ci fossero persone davanti a lei che la guardavano attente: solo quando si è un po’ ripresa Lidia si è resa conto che erano giovani donne.

Quando di maschi non ce ne sono più, stanca, va nei bagni per levarsi di dosso tutto lo sperma che le hanno donato.

Era ciò che voleva, ciò che desiderava e sognava, era finalmente diventata una puttana e si sentiva una regina tra quei maschi.

Indossa il vestitino elastico aderente che segna le forme e va al bar dove parla col gestore mentre sorseggia un drink.

Uno dei clienti che l’ha appena avuta, muove sfacciatamente una mano sulla coscia sino a palpeggiarle il culo esponendolo alla vista dei presenti come a mostrare un trofeo. Non molto dopo alcuni maschi insieme a Luca la conducono in un’altra sala per informarsi sulle sue future disponibilità e respirare il profumo degli ormoni emessi.

La sera è finita molto signorilmente ma Lidia non è voluta più tornare lì “Alla lunga potrebbero riconoscermi, non credi?”

Da quella sera ha concesso a Luca la compagnia solo per farsi accompagnare in altri locali e feste private dove si richiedevano femmine disposte a farsi scopare da singoli paganti.

Presentava Luca come suo autista factotum e in quanto tale assisteva alle sue performance in cui sempre più raramente gli consentiva di partecipare. Ciò è proseguito fino a che non ha risposto più alle chiamate dell’amante.

La vita di Lidia era cambiata, ora oltre ad essere una rispettabile e brava avvocatessa è anche un puttana, luca è stato messo da parte e lei gli faceva sapere che era viva con dei messaggi futili a cui lui, offeso, non rispondeva.

Siccome il diavolo fa le pentole e non i coperchi, una sera in una discussione tra giovani uomini in un bar si è parlato di escort. Uno di questi per far vedere le tariffe e l’aspetto di queste donne è andato su internet e guarda caso è apparsa Lidia. Lui l’ha riconosciuta anche se nella foto il volto era nascosto e gli ha preso un colpo. Non poteva non e anche se ora è decorata con dei tatuaggi e come segno inequivocabile c’erano le tette con quei fantastici capezzoli, la forma delle gambe e la lingerie utilizzata nella foto, tutto corrispondeva. Luca ha così scoperto che si proponeva come puttana di nome Luna.

I feedback erano tutti positivi e Luca ha avuto la soddisfazione di pensare a lei come una sua creazione anche se probabilmente era stato usato per realizzare sé stessa in ciò che voleva essere, rimaneva solo un rimpianto: aveva perduto un’amante ma ha avuto rimpianti. Perché ora sa dove trovarla e quanto costa.

 

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