Skip to main content
Erotici RaccontiRacconti EroticiSensazioni

Sara l’autostoppista

By 12 Luglio 2021No Comments

Mi presento: ho 34 anni, sono, come si dice, single, sono in ottima forma, vado a correre tutti i giorni almeno 8/10km e faccio il prete.
Ah, dimenticavo, ho un cazzo da 21 cm e prestazioni che farebbero invidia a molti attori porno.
Come sia finito a fare il parroco, non sono ancora riuscito a capirlo, ma cose stupide se ne fanno nella vita, nasci e cresci in un paesino in mezzo al nulla, entri in seminario per fare contenti i genitori e tutti i familiari che per due decenni ti hanno programmato per quella vita e, quando scopri che proprio non fa per te, ti trovi incastrato e non sai come uscirne, esattamente come molti sposati che incontro o gente che fa un lavoro che odia ma al quale non sa trovare alternative.
In ogni caso cominciai a fare il mio dovere di pastore di anime, prima affiancando il vecchio parroco, poi prendendo la gestione di tutto, cercando, nonostante tutto di fare il mio dovere al meglio.
Circa 6 anni fa stavo attraversando un paesino, diretto in città, mentre supero una pensilina degli autobus vedo una ragazza che fa l’autostop, probabilmente aveva perso il bus e doveva rientrare, senza pensare misi la freccia ed accostai.
Salì in un attimo e io mi rimisi in viaggio.
“Grazie per il passaggio, faceva caldo e non ne potevo più, poi ho appena fatto un pompino a un tipo”
Rimasi di sasso, cercai di guardarla con attenzione, zainetto, jeans, t-shirt, sui 24-25, capelli scuri, sembrava una delle tante ragazze che si incontrano, né bella né brutta, normalissima.
Mi chiesi come potesse una così parlare in quella maniera.
“Ah!” fu tutto quello che riuscii a dire.
“E chi era, il tuo ragazzo?” Buttai là.
“No, che ne so, è da stamattina, che sono in giro, ma ho fatto solo seghe, questo era il primo cazzo in bocca della giornata. Ah, ciao, sono Sara” E mi porse la mano.
“Ciao, io sono Gianni” risposi d’istinto.
“Grazie per il tiro, non si fermava nessuno. Non mi piace essere in debito. Sei sposato?”
Ero in assoluto borghese, dietro avevo due borse con degli attrezzi, potevo essere chiunque.
“No, non sono sposato (tecnicamente era vero) e nemmeno fidanzato”
“Ho il treno tra un po’, e ce la facciamo, ti va se ti faccio una pompa? in cambio del passaggio.”
Non so cosa mi prese.
“Ok, ma a te va di farmela?”
“Scemo!, se non volessi mica te la proponevo, dai, cerca un posto buono, lì va bene”
Indicò una stradina di campagna, nessuno avrebbe fatto caso ad una utilitaria che andava verso dei campi.
Appena fermi in un punto nascosto lei aprì la portiera e scese, io feci lo stesso, dopo avere tolto la chiave.
Mi misi con la schiena appoggiata all’auto, avevo le gambe che mi tremavano e non credevo a ciò che stava avvenendo.
Me la trovai davanti, mi passò un poco di volte la mano sul pacco, già quello, sotto i pantaloni il cazzo divenne duro, lo sentivo che premeva.
Più velocemente di quanto lo potessi fare io mi aprì la cintura e i pantaloni, e li tirò giù assieme alle mutande.
Lei si trovò la nerchia davanti al viso.
“Cristo!, ma è tuo quest’affare?”
Mi riscossi, affare?
“Perché?”
“Non ho mai visto roba del genere e ne ho visti tanti di cazzi!”
Io, anche se non l’avevo mai misurato pensavo di averlo normalissimo, anzi un poco sotto la media.
“Non mi pare che sia così tanto”
“Non ti pare? Non riesco nemmeno a metterlo in bocca, quasi!”
Iniziò a baciarmi la cappella, se già era duro, lo divenne ancora di più.
Sentivo la sua lingua correre attorno al glande, scendere lungo l’asta, leccarmi le palle.
Lo prese in bocca, doveva tenerla spalancata per farlo entrare tutto, sentivo la lingua che mi toccava, avevo sensazioni di piacere che mi arrivavano, forse per la prima volta.
Una tipa mi stava spompinando, avevo sentito i ragazzini che parlavano di averlo messo in bocca alle compagne, ragazzette che si erano fatte scopare da amici, avevo avuto in confessione racconti di moltissime pratiche sessuali, ma non avevo mai avuto la curiosità di provarle.
Adesso capivo cosa mi stavo perdendo.
Le sensazioni che mi colpivano erano opposte.
Ma il piacere di avere il cazzo in quella bocca, sentirla succhiare, leccare, assaggiarmi, cercava in tante maniere di farmi venire, sarà passato un quarto d’ora, iniziò a masturbarmelo, non riusciva a unire le dita tanto era grosso.
La vidi con la bocca aperta e la mia cappella che la dominava, tre secondi dopo un orgasmo mi arrivò di colpo.
Buttai sperma come una fontana, i primi getti le entrarono nella bocca, dal terzo le finirono sulla faccia, quattro linee biancastre si diseganrono sul suo viso.
Lei con la lingua mi ripulì la cappella e poi ingoiò tutto.
Ci distribuimmo i fazzolettini, da quanti erano sparsi in giro veniva da pensare che quel posto avesse molte cose da raccontare.
Risalimmo in macchina, senza una parola.
Quando scese le dissi un Grazie.
“Tesoro, con un affare del genere saranno le altre a ringraziarti, basta che impari ad usarlo e ti puoi scopare chi ti pare, senza pagare!

8
1

Leave a Reply