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Silvia è una ragazza timida e riservata, troppo spesso considerata asociale. Semplicemente non adora passare il tempo con persone delle quali non si fida ciecamente. Ed è proprio la fiducia il suo principale freno sociale. Questo suo carattere introverso l’ha portata ad avere poche amiche, ma quelle poche sono fidate davvero, amiche speciali insomma. Fra queste c’è anche sua sorella Ilenia. La considera la sua migliore amica, nonché la sua mamma educativa. Il fatto che Ilenia abbia 10 anni più di Silvia l’ha portata ad essere quasi una seconda mamma per lei. La adora e sogna un giorno di diventare forte e luminosa come lei. Sono, in effetti, l’una l’opposto dell’altra, anche fisicamente. Silvia, piccolina di statura ma perfettamente proporzionata, ha preso dalla mamma. Studentessa al liceo scientifico, 18 anni appena compiuti, capelli castano chiari, quasi biondi, rasati ai lati e tagliati corti asimmetrici sopra. Ha grandi occhi verdi, labbra carnose ma non troppo, nasino a punta e lentiggini, seno praticamente piatto e, visto il seno della mamma, non pensa che crescerà mai più di così. In compenso ha un sedere praticamente perfetto, grazie anche all’atletica, disciplina che adora e pratica da diversi anni. Di contro Ilenia è tutta il padre. Parrucchiera di 28 anni, parecchio più alta di Silvia, praticamente la sorellina le arriva all’altezza del seno. Ha i capelli neri, leggermente mossi che porta lunghi fino a sotto le spalle. Occhi marroni scuri, labbra carnose e pelle pressoché perfetta, sempre curatissima. Il suo seno, a differenza di sua sorella, è una terza abbondante aiutata anche da quei 3 o 4 chili di troppo che vuole a tutti costi perdere, ma che le stanno davvero da Dio. Sembra una statua greca con quelle gambe slanciate. Silvia stravede per la sua sorellona che considera in tutto e per tutto una dea.

Come conseguenza della sua timidezza, ma soprattutto del Covid-19 e delle varie restrizioni, Silvia ha avuto soltanto un paio di storie brevissime con altrettanti ragazzi, ma non è mai riuscita ad andare oltre il semplice petting adolescenziale. Quindi è normale che, vista l’età, le sue pulsioni sessuali cerchino in ogni modo di arrivare in superficie per sfogare tutta la pressione accumulata. Il fatto che vivano in un piccolo appartamento poi, non aiuta di certo. Ad ogni occasione cerca di masturbarsi quanto più possibile per scaricare la tensione e liberarsene per qualche giorno almeno. È costretta a dividere la camera con sua sorella e la cosa la entusiasma, però allo stesso tempo, quando vuole un po’ di tempo per lei, la cosa le crea qualche problema. Se poi aggiungiamo che ultimamente i giorni che passavano fra una “sessione” e l’altra sono diventati praticamente ore, allora la cosa è ancora più pesante. Non aveva mai pensato che anche Ilenia potesse avere queste necessità, chissà poi perché. Forse l’aveva troppo idealizzata.

Sta tornando da scuola, è martedì e Silvia ha il rientro, quindi quando mette la chiave nella serratura di casa, l’orologio segna le 17:00. Posa lo zaino e si toglie la felpa rimanendo in maglietta. È accaldata per i tre piani di scale appena fatti, così va in bagno ma appena messo piede nel reparto notte, sente sua sorella ansimare. Non c’è nessun dubbio su quello che sua sorella stia facendo. Sente il respiro di Ilenia accelerare e rallentare a intervalli quasi regolari. Silvia è pietrificata al centro del piccolo corridoio che dà sulle due camere e il bagno. Immobile, con la paura di respirare, divisa fra il terrore e l’eccitazione di essere beccata ad origliare. Aspetta un paio di minuti prima di riprendere a muoversi. La porta della loro camera è socchiusa, nemmeno l’accortezza di chiuderla! Poi Silvia inizia a ragionare: Ilenia sapeva che lei sarebbe rientrata a quell’ora e nonostante tutto si stava masturbando come se non ci fosse un domani, e per di più lo fa con la porta aperta? Se non fosse assurdo, potrebbe sembrare che volesse essere beccata in flagrante. Ma soltanto pensarla questa cosa è talmente allucinante da far spuntare un sorrisino sulle labbra di Silvia. Ora Ilenia stava ansimando ancora più forte, sempre più velocemente. La curiosità di Silvia ha la meglio e fa per accostarsi alla porta. La prima cosa che vede è il culo di sua sorella. Infatti Ilenia è sdraiata pancia sotto, ma con il sedere leggermente alzato. Con la mano destra si sta masturbando velocissima mentre con la sinistra si tiene aggrappata alla testata del letto. Stava mordendo il cuscino per soffocare i mugolii, ma non le riusciva troppo bene. Silvia capisce, lo capisce in quei pochi secondi. Ricorda che sua sorella non ha più avuto ragazzi da prima del Covid, quindi realizza che, come lei, anche Ilenia sta soffrendo quella situazione. Il pensiero successivo è, chissà da quanto tempo lo fa, come lo fa lei, senza farsi scoprire. Per Silvia, capire che in questo sono identiche, la rende felice, triste certo, per la situazione sentimentale per entrambe pessima, ma felice perché in questo si può sentire come lei. Poi all’improvviso le gambe di Ilenia diventano di marmo e il suo respiro si ferma. Le gambe rimangono tese per qualche secondo per poi rilassarsi nel momento che il respiro sembra riportarla in vita dopo quello che è sembrato un orgasmo bello forte. Ilenia rimane per un po’ in quella posizione, poi si gira. Silvia scatta indietro per paura di essere vista. Torna verso la porta d’ingresso e per qualche secondo va nel panico. Poi l’idea. Si rimette silenziosamente la felpa e lo zaino aprendo poi pian piano la porta. Rimette silenziosamente la chiave nella toppa e finge di rientrare a casa proprio in quel momento. Sbatte anche un po’ la porta, giusto per essere sicura che sua sorella sentisse. “Ciao!” quasi lo urla. Dalla cameretta arrivano dei rumori ovattati, molto probabilmente ad Ilenia era appena venuto un colpo sentendo la sorella appena rientrata. Dopo qualche momento Ilenia esce dalla cameretta ed entrando in bagno saluta la sorellina con un “ciao” normalissimo, ma che aveva il viso rosso acceso, Silvia lo ha visto benissimo, d’altronde aveva appena goduto.

Fuori inizia a piovere ma dentro casa inizia a fare un gran caldo. La mente di Silvia è fissa sul fresco ricordo di sua sorella che si masturba nella loro cameretta. Prova un misto di eccitazione, vergogna e preoccupazione. Non sa come affrontare la sorella e non appena la porta del bagno si apre il suo cuore inizia a battere ancora più forte. Cosa dirle? Sorriderle? Far finta di niente? Ma come potrebbe dopo quello che ha visto? Insomma, mille domande che in un nanosecondo inondano la sua mente rendendola quasi catatonica. Viene riportata alla realtà dalla voce di Ilenia che, passandole accanto, le accarezza la guancia e le bacia l’altra domandando poi “com’è andata a scuola oggi?”. Silvia si gira di scatto per seguirla con lo sguardo, balbetta qualcosa e poi la segue in cucina. Parlano per qualche minuto, come se niente fosse accaduto, o perlomeno, Ilenia ci riesce, Silvia invece, il suo carattere non l’aiuta affatto, annaspa fra mille frasi fatte e sguardi fissi fra una domanda e l’altra. Ilenia nota la cosa e insiste ottenendo soltanto vaghe risposte dalla sorellina.

È ormai ora di cena e loro padre è appena rientrato. Insieme, Silvia e Ilenia hanno preparato una cena semplice ma gustosa. La consumano come ogni giorno sul tavolo in cucina, parlando rispettivamente della loro giornata ormai conclusa. Durante il pasto Silvia guarda Ilenia e non può fare a meno di rivederla nella sua testa mentre si masturba. La sente ancora ansimare. Vede le sue labbra leccare e mordere il cuscino. Immagina il suo odore umido mentre l’orgasmo la sta travolgendo. Viene riportata bruscamente alla realtà dal padre che le chiede di sparecchiare e dare una mano alla sorella. Sta diventando un incubo. Non sa più dove guardare, non sa più come parlare e come comportarsi vicino a lei. Sente il suo profumo mentre preparano la lavastoviglie. Le loro mani si sfiorano mentre sistemano i piatti ed ogni volta è una scossa. Non ci sta capendo più nulla e con una scusa ridicola se ne scappa in bagno. Vorrebbe masturbarsi per scacciare quei pensieri, ma non trova il coraggio. Si sente in colpa. Cristo, Ilenia è sua sorella, non può farlo pensando a lei. La mano scivola sul suo seno. Lo stringe sentendo indurirsi il capezzolo sul suo palmo. L’altra mano si avvicina all’inguine, quando Ilenia bussa alla porta “tutto bene cucciola?”. “Si Ile, tutto bene. Perché me lo chiedi?” risponde Silvia cercando di sembrare tranquilla. “E dai, ti conosco, lo capisco quando sei strana”. Ha ragione, la conosce troppo bene. “Ile, va bene se ne parliamo dopo in camera?” si lascia sfuggire questa domanda e non appena lo fa se ne pente. Si sente stupida perché non sa come affrontare l’argomento. “Vedi allora che c’era qualcosa? Lo sapevo. Dai, poi mi racconti tutto. E lavati le mani prima di uscire dal bagno”. Quell’ultima frase le sembra un pochino ambigua. Però dopo essersele lavate, Silvia esce e torna in cucina. Ilenia sta finendo di mettere a posto il piano cottura. D’istinto Silvia si avvicina da dietro e la abbraccia poggiandole la testa sulla schiena. Quasi non se n’è resa conto e mentre la stringe da dietro una vampata di calore l’avvolge. Ilenia si gira lentamente per rispondere all’abbraccio della sua sorellina. Ora la guancia di Silvia è premuta sul seno di Ilenia. “Ti voglio bene” sussurra. Silvia risponde con un sorriso e un mugolio, come se stesse facendo le fusa. Si cullano per un po’ in quel dolce abbraccio per poi tornare a rassettare la cucina.

La serata passa tranquilla con Silvia, Ilenia e il loro papà davanti la tv. Quello che fino a poco prima era un normale temporale, ora era un diluvio. Si sentivano in lontananza tuoni sempre più forti. Il vento soffiava forte e di tanto in tanto la luce tremolava per via di piccoli sbalzi di tensione. Si sono fatte le 22:30 e il loro papà si alza dando la buonanotte alle figlie e se ne va verso la sua camera. Silvia e Ilenia rimangono da sole. “Dai Silvia, andiamo a nanna va. Tanto fra poco va pure via la luce di sicuro” dice rompendo il silenzio. Dà un bacio sui capelli a Silvia odorando il loro profumo e si dirige in cameretta. Silvia guarda sua sorella allontanarsi e dopo qualche secondo si alza dal divano e raggiunge la sorella in bagno. Mentre si lavano i denti, una accanto all’altra, Ilenia pizzica il fianco di Silvia facendole fare un saltino di sorpresa. Silvia fissa la sorella iniziando a sorridere e spingendola a sua volta. La loro routine serale si consuma fra risa e buffetti affettuosi per poi dirigersi insieme in camera. Ilenia chiude la porta e mentre va verso il suo letto si sfila la maglietta, rimanendo in reggiseno. Silvia la guarda ammaliata, con sguardo sognante. Ilenia continua lo striptease abbassando i jeans mostrando degli slippini bianchi come il reggiseno. “Cos’hai da guardare cucciola?” dice Ilenia rivolta a sua sorella mettendo le mani sui fianchi. Silvia si rende conto che la sta fissando e, imbarazzata, abbassa lo sguardo arrossendo. “Ah, non sapevo fossi una pervertita!”. Ilenia lo dice avvicinandosi a Silvia con sguardo serio. Chiaramente sta scherzando, ma Ilenia, ricorda che qualcosa sta turbando sua sorella, allora prende il suo piccolo viso fra le mani e lo alza per poterla guardare negli occhi. “Si può sapere cos’hai oggi? Non ti ho mai vista così con me. Di solito sono la prima alla quale dici quello che ti passa per la testa. È qualcosa che ho fatto? O che ho detto?”. Silvia ha il suo viso praticamente a pochi centimetri dal seno di sua sorella. Così perfetto, rotondo, morbido e solido allo stesso tempo. E poi il suo profumo inebriante, soprattutto quello dei capelli di Ilenia, di cocco, le fa girare la testa. Non ha mai provato nulla di simile. Possibile che vederla masturbarsi le abbia provocato tutto quello che sta provando in questo momento? Ilenia scherzava chiamandola pervertita, ma in fondo, pensava davvero di esserlo. Pervertita fino in fondo, pervertita per provare quelle sensazioni guardando sua sorella che si toccava e veniva sul letto e per non riuscire a togliersela dalla testa. Sentiva le famigerate farfalle nello stomaco. Mai avrebbe pensato di sentirle pensando ad una ragazza, men che meno sua sorella. “Non smettere di parlare con me se hai qualcosa per la testa. Ne abbiamo parlato tante volte, tenerti tutto dentro non fa altro che farti stare più male”. Ilenia pronuncia queste parole abbassandosi verso sua sorella, piegando leggermente le ginocchia per colmare la differenza di statura. Poi la bacia sulla fronte, sulla punta del naso e sulla guancia per poi stringerla al suo seno. Silvia si sente avvampare sentendo i seni di sua sorella baciarle il viso dappertutto. D’istinto allunga le braccia e abbraccia Ilenia sui fianchi. La stringe con più forza di come fa di solito. La bacia fra i seni, poi la bacia più in alto, ancora più in alto, infine raggiunge il collo e la guancia. La sbaciucchia tutto e le sussurra “Grazie per esserci sempre”. Ilenia le bacia di nuovo la testa e interrompe l’abbraccio, le sue mani scendono fino all’orlo della t-shirt di Silvia e la tirano verso l’alto. “Ok tesoro, ora a nanna ok?”. Le sfila la maglietta scoprendole i seni nudi. Ovviamente Silvia non porta reggiseno, perché dovrebbe visto che non arriva ad una prima? Subito dopo Ilenia porta le sue mani dietro la schiena e si slaccia il suo reggiseno, lo sfila e lo lancia su una sedia. Nota che Silvia le sta guardando i seni nudi, proprio di fronte al suo viso. Lo fa con uno sguardo strano, che Ilenia non le ha mai visto, il che non le dà fastidio, anche perché sono entrambe abituate a stare nude nella stessa stanza. Lo hanno sempre fatto è fino ad oggi era stato del tutto normale. Ora non la pensava più così, perché gli occhi di sua sorella erano ancorati al suo petto e non sembrava rendersene conto, ma stava diventando rossissima in volto. Ilenia capisce che la sua sorellina era eccitata da quella visione, per la prima volta. Era eccitata nell’ammirare il seno di sua sorella. “Ti piace?” sussurra Ilenia toccandosi i seni con entrambe le mani, stringendoli dolcemente. “Ehm…s…si…si…sono stupendi” risponde timida arrossendo se possibile ancora di più. “È che io non li avrò mai come i tuoi. Speravo che crescessero nel tempo, ma credo che dovrò arrendermi alla certezza di non dover mai comprare un reggiseno come tutte le ragazze della mia età”. Le esce fuori tutto d’un fiato, quasi con tono fanciullesco. Ilenia sorride guardando il viso arrossito di sua sorella, così dolce, innocente e gentile. “Silvia, guarda che tu hai un seno stupendo. Non pensare che una terza, una quarta o chissà cosa, possa rendere una ragazza più bella o affascinante. Beh si, forse a prima vista, un bel seno abbondante può attirare gli sguardi dei ragazzi o delle ragazze…” dicendo ragazze Ilenia le fa l’occhiolino facendo sorridere Silvia “…ma è questo davvero che vuoi? Gli sguardi di persone che non fanno altro che guardare il tuo seno anziché te?”. Silvia sta ancora sorridendo per la battuta sulle ragazze, ma sembra già un po’ rincuorata dal ragionamento della sorella. “Stai tranquilla piccolina, che il tuo seno è perfetto, è stupendo e incredibilmente sexy. Lo sai perché?”. Silvia fa di no con la testa alzando lo sguardo. “Perché è il tuo. Tu sei perfetta così come sei, e il ragazzo o la ragazza che conquisterà il tuo cuore, amerà il tuo seno alla follia. Lo amerà come amerà le tue labbra…” con il pollice Ilenia sfiora le labbra di Silvia “…così belle e morbide. Allo stesso modo amerà il tuo nasino, i tuoi occhi e tutto il resto, perché avrà occhi soltanto per te”. Le due sorelle si abbracciano in un abbraccio pieno d’amore. “Grazie” sussurra Silvia, di nuovo fra i seni della sorella.

Mentre Silvia e Ilenia si stanno abbracciando, un fulmine cade vicino casa loro provocando un tuono incredibilmente potente. Tutta la casa trema e l’abbraccio che prima era dolce, diventa quasi una morsa. I loro cuori quasi esplodono in petto, tanto è stato lo spavento. “Posso dormire nel tuo letto stanotte?” chiede Silvia. “È da tanto che non me lo chiedi, non sei un po’ grandicella per dormire con me?” risponde Ilenia sapendo benissimo che alla fine sua sorella l’avrà vinta comunque. Silvia non risponde, ma facendo sporgere il labbro inferiore e facendo gli occhioni da cerbiatta, guarda sua sorella dal basso verso l’alto, sapendo anche lei come sarebbe finita.
Ed infatti, dopo 2 minuti sono entrambe nei loro pigiami e sotto le coperte del letto ad una piazza e mezzo di Ilenia. Distese su un fianco, una di fronte all’altra, Silvia sul fianco sinistro e Ilenia su quello sinistro. Le loro fronti quasi si toccano, le mani sono strette fra loro e le gambe intrecciate in un groviglio di coperte. Una coscia di Silvia è fra quelle di Ilenia. Mentre sono così abbracciate, fuori sta succedendo il finimondo. Tuoni e lampi le fanno sembrare piccole e impotenti di fronte a tanta potenza. Il loro abbraccio è più stretto ad ogni tuono e i loro visi sempre più vicini. Silvia è distesa sul fianco sinistro e la sua mano destra si stacca da quelle di Ilenia e si appoggia al fianco sinistro di sua sorella. Di nuovo un grande tuono e la mano di Silvia spinge ancora più verso di sé sua sorella. Sente l’inguine di Ilenia sulla sua coscia e ne può sentire tutto il calore. Adesso la testa di Silvia si è piegata in avanti andando a premere il viso contro il collo di Ilenia. Silvia è totalmente avvinghiata a sua sorella, come una bambina aggrappata alla mamma. La sua mano, ora sul fianco di Ilenia, si fa strada sotto la maglietta del pigiama e inizia ad accarezzarle la schiena. La sfiora dall’alto in basso, fino a sentire la curva del sedere di Ilenia, poi torna in su accarezzando la spina dorsale, percependone ogni singola vertebra. Restano così per qualche minuto ed ogni tuono Silvia si preme più a sua sorella. Il silenzio è totale e come sottofondo il rumore della pioggia e dei tuoni che pian piano si stanno allontanando. Orami la mente di Silvia è totalmente in balia della sorella che stringe ora fra le sue braccia. Respira a fondo il suo profumo, baciandole ogni tanto il collo e la curva dove comincia il seno. Poi prende coraggio, socchiude le labbra e sussurra “oggi ti ho vista…”. Silenzio. “In camera, quando sono tornata da scuola, ti ho vista che…che…” non trova le parole per finire la frase, così ci pensa Ilenia. “…che mi masturbavo intendi?”. Silvia sbigottita preme ancora di più la faccia su di lei. “Si, mentre ti masturbavi” sussurra pianissimo. “Lo so, lo avevo capito. Tutta la tua recita sul far finta di rientrare è stata dolcissima, ma inutile” dice Ilenia carezzando i capelli di Silvia. “È questo che ti ha sconvolta tanto oggi? È per questo che sei così strana?” le chiede. “Si” confessa Silvia. “E dai, non credere di essere l’unica qui che ha bisogno di masturbarsi ogni tanto. È la cosa più naturale del mondo, non c’è da vergognarsi di questo, anzi, parlarne può soltanto far bene, non credi?” dice Ilenia, baciando i capelli di Silvia per poi inalare il dolce odore di sua sorella. Ora anche le mani di Ilenia stanno accarezzando il corpo della sorella. “Si, vero” sussurra Silvia mentre il suo bacino inizia un quasi impercettibile movimento ondulatorio. “Il problema è che ultimamente ho sempre questo chiodo fisso. Ho praticamente sempre il pensiero di masturbarmi, da mattina a sera e il fatto di averti vista farlo, beh, mi ha fatto esplodere qualcosa dentro” confessa finalmente Silvia. “Anche ora?” chiede Ilenia. Silenzio. “Dai cucciola, sii sincera. Hai voglia anche ora?” insiste Ilenia. “Si, tanta” sussurra la sorellina. “E allora cosa aspetti? Fallo” dice decisa Ilenia. Silvia è pietrificata “O…o…ora?” balbetta. Ilenia senza rispondere raggiunge la mano di sua sorella e la guida verso il suo stesso sesso, poi poggia l’indice e il medio sopra quelli di Silvia e inizia a fare dei movimenti circolari sopra i pantaloni del pigiama. Guida le dita di sua sorella. Ilenia sente il calore emanato dal sesso di sua sorella “Si, così. Ora continua da sola” le sussurra togliendo la mano da quella di Silvia e lasciandola masturbarsi. Silvia chiude gli occhi e si preme ancora di più le dita sul clitoride attraverso pigiama e mutandine. Inizia a respirare più forte e a muove più insistentemente le dita sul suo sesso ormai umidissimo. Anche il suo bacino aumenta quel suo movimento che, poco prima soltanto accennato, ora era evidente e sensualissimo, quasi ipnotico. Ilenia sente la sua sorellina premuta su di lei, abbracciata come un piccolo koala alla propria mamma. “Brava cucciola, non smettere” le dice baciandole la fronte. “Metti la mano dentro le mutandine se vuoi, sentiti libera di fare quello che fai di solito per venire come piace a te” le dice Ilenia, ora anche il suo respiro sembra farsi più affannato. Infatti Silvia era presissima da sé stessa e dalla voce di sua sorella che la guidava, da non accorgersi che anche Ilenia aveva iniziato a toccarsi la figa. Sotto le coperte si percepiva un’aria umidissima e satura di sesso, era inebriante. Quando si masturba da sola a letto, Silvia adora inalare quell’odore mentre lo fa, la fa eccitare ancora di più. Ora, sentire ancora quell’odore, sapendo che è la somma del suo sesso e di quello di sua sorella, ha l’effetto di un razzo nucleare. Nel buio delle coperte, intuisce che Ilenia, oltre ad avere una mano fra le cosce, con l’altra si sta accarezzando e stringendo un seno. Spesso le dita si soffermano sul capezzolo e con pollice e indice lo strizza provocando ogni volta un dolce mugolio di piacere. Poi la mano di Ilenia prende il seno dal basso e lo spinge verso l’alto, in direzione delle labbra di Silvia che d’istinto le socchiude tirando fuori la lingua tremante. Nel momento che il capezzolo di sua sorella entra in contatto con la sua lingua, Ilenia emette un lungo “mmmmmmh”. L’altra mano di Ilenia ora è dentro le mutandine e ha accelerato il movimento. La lingua di Silvia inizia ad accarezzare il capezzolo con piccoli tocchi leggeri ma veloci continuando questa tortura per qualche secondo poi Ilenia dice “se lo prendi in bocca e me lo succhi, vengo praticamente all’istante. Vuoi vedermi venire?”. Silvia smette di leccarle il capezzolo e sussurra “Si, vieni come oggi pomeriggio, eri stupenda…” poi prende il capezzolo di Ilenia in bocca ed inizia a succhiare, come ha visto fare nei video porno che a volte vede sul cellulare per eccitarsi. Ilenia inizia ad ansimare più forte e a muovere la mano velocissima sul clitoride fino a quando si blocca di colpo e toglie la mano dal seno portandola velocissima sul fianco di Silvia per poterla stringere a sé. Lo fa con forza, la forza che gli spasmi le stanno dando. “Vengo…vengo…ven…” le parole sussurrate fra i denti sono troncate dall’orgasmo che la travolge. Mentre irrigidisce le gambe e trattiene il respiro per l’orgasmo, sente il movimento della mano di Silvia che si sta masturbando velocissima dentro le mutandine mentre ha in bocca il suo capezzolo. La sente mugolare anche lei vicinissima all’orgasmo. Quando gli spasmi liberano Ilenia dalla morsa, toglie il seno dalla portata delle labbra di Silvia che rimane a bocca aperta ed occhi chiusi, concentrata sul suo ormai vicinissimo orgasmo. “Ora tocca a te venire sorellina” sussurra Ilenia ancora tremante. Poi le prende il mento a le alza la testa nella sua direzione. Silvia ha ancora la bocca aperta e la lingua leggermente fuori. Per Ilenia è troppo invitante, quindi tira fuori la sua lingua e abbassa il viso per avvicinarlo a quello di sua sorella. Quando le lingue si toccano Silvia fa un movimento quasi istintivo e si avvicina ancora di più a sua sorella, serrando così le labbra alle sue. Silvia quasi trema per la velocità con la quale le dita stanno correndo sul proprio clitoride. Interrompe il bacio un attimo soltanto per poter dire piano “sto venendo, ci sono quas…” la frase è soffocata dalla bocca di sua sorella che la bacia con così tanta passione da portare Silvia sull’orlo di un orgasmo incredibile. Ilenia toglie la mano dal fianco di Silvia e la infila sotto la maglietta, raggiungendo un suo capezzolo già durissimo. Lo strizza con forza provocando un urlo che Silvia soffoca nel bacio tra sorelle. “Dai, vieni per me” sussurra Ilenia staccando la bocca da quella di Silvia, per poi leccarle le labbra mentre vede sua sorella irrigidirsi come è solita fare anche lei poco prima dell’orgasmo. Gli spasmi stanno torturando gli addominali e le gambe di Silvia, mentre sente la lingua di sua sorella leccarle le labbra, così anche lei tira fuori la lingua per incontrare quella di Ilenia. Sente il capezzolo andare in fiamme nella stretta delle dita di sua sorella. Quando finalmente le contrazioni cessano, il silenzio torna a regnare sovrano nella cameretta. Soltanto i loro respiri affannati e il lontano rumore di pioggia restano come colonna sonora di quel momento così intenso e dolce.

Restano abbracciate a rifiatare per qualche minuto mentre di tanto in tanto si baciano lentamente e languidamente. Nessuna delle due proferisce parola. Nessuna frase potrebbe descrivere quello che hanno appena provato. Ci sarebbe stato tempo per parlarne, non c’è bisogno di rovinare quel momento così romantico e perfetto. Entrambe le sorelle si addormentano abbracciate. Ilenia stringe al petto la testa di sua sorella abbarbicata a lei come un cucciolo. Le loro gambe sono ancora intrecciate, bagnate però dei reciproci umori che hanno bagnato mutandine e pigiami.

Si addormentano così, come un unico corpo, perfettamente in armonia, inebriate dall’odore di sesso ed incesto.

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