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Racconti Erotici Etero

Sofia

By 3 Giugno 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Pomeriggio noioso in ufficio. E’ tanto tempo che non apro la mia mail “privatissima” mi dico. Perch&egrave non dare un’occhiata? Evidentemente un certo sesto senso doveva avermi allertato, perch&egrave appena apro vedo una nuova email.
Chissà chi mi scrive… penso. Sarà la solita mail spazzatura. Comunque apro la mail. Mi scrive una certa “Sofia Rossi”. Appena comincio a leggere resto incredulo….
“Ciao. Mi piacerebbe essere scopata come nel tuo racconto. Adoro essere sculacciata e quello che tu hai descritto mi ha fatto semplicemente impazzire. Un bacio. Sofia”
Cavolo! mi dico. Questa non &egrave spam. Ma io il mio racconto l’ho pubblicato tanto tempo fà. Chissà come ha fatto questa Sofia a scovarlo!! Però sono contento che le abbia provocato queste reazioni.
Mentre penso a questo mi accorgo che anche io sto avendo delle simpatiche reazioni. L’approccio così diretto mi sta provocando un’erezione inarrestabile. Mi guardo intorno in ufficio per capire com’&egrave la situazione. Non &egrave professionale farsi scoprire in una situazione del genere… almeno quando i colleghi sono tutti uomini. Ci fosse stata almeno una fanciulla…. la cosa sarebbe stata diversa.
Comunque non c’&egrave nessuno e dunque posso stare tranquillo.
Con il mio membro ben teso mi precipito a risponderle.
“Cara Sofia, per me &egrave un piacere sapere che ho stuzzicato la tua fantasia. Ma sarebbe un piacere ancora più grande poter stuzzicare il tuo clitoride con il mio frustino speciale mentre mi prendo cura del tuo sederino.”
Sarà troppo dico tra me e me? ma no… chissenefrega… e premo “INVIA”.
Il mio frustino speciale &egrave un oggetto di cui vado orgoglioso. Un legno elastico sul quale ho arrotolato un cordone di quelli per le tende e che ho sfilacciato ad un estremo. Su ciascun filo ho fatto poi tanti nodi in modo da renderli un pò pesanti ma non troppo. Così il manico lo posso usare per stimolare il clitoride facendoglielo scorrere sopra quando per motivi “tecnici” la mia donna &egrave messa carponi, mentre la parte sfilacciata la uso per vere e proprie frustate, quando posso metterla stesa sulla schiena e con le gambe opportunamente a V. Ovviamente &egrave uno strumento di estrema precisione e va usato con molta perizia. A giudicare dalle continue e ripetute richieste di avere altre sedute che mi fa chi l’ha provato, deve essere un oggetto che ha un suo perch&egrave.,
Qualche telefonata di lavoro e sento il bip del computer che mi annuncia l’arrivo di una nuova email.
Sofia mi risponde. Bene Bene…
“Ciao Cattivone, grazie dell’offerta ma il mio voleva essere solo un complimento per il tuo racconto. Non sono interessata ad incontri reali. Ma solo per curiosità, cos’&egrave il tuo frustino speciale?”
Cara mia sei scopata! penso tra me e me.
Le rispondo brevemente scusandomi per il malinteso e spiegandogli cos’&egrave il frustino. Ovviamente nella spiegazione mi dilungo in un pò di particolari della mia ultima prestazione in cui avevo legato la caviglie di una stupenda bionda, alle traverse in alto del letto a baldacchino di un posto dove vado spesso stesso, mettendola in posizione perfetta per usare il mio frustino. Con i fili annodati ho cominciato a frustare il clitoride che tenevo bene in vista allargando le grandi labbra con due dita della mano libera. Le frustate sono andate avanti per circa una mezz’oretta, durante la quale mi sono gustato come si dimenava tormentandosi i capezzoli della sua stupenda quarta mentre io la facevo godere con i miei laccetti. Quando mi sono accorto che non ne poteva più dalla voglia di venire l’ho messa carponi e le ho legato le caviglie alla base del letto e le mani alla testiera. Ho intinto il manico del frustino nel mio vasetto di vasellina e lo ho introdotto nel suo sederino già molto aperto. Poi mi sono avvicinato e senza passare per niente nella fighetta le ho appoggiato il mio cazzo, ormai dolorante per la lunga erezione, sul buchino e con una spinta decisa l’ho aperto arrivando in un colpo solo fino in fondo. Al suo urlo mi sono eccitato ancora di più e ho cominciato a pomparla mentre con il manico del frustino le grattuggiavo il clitoride dal di sotto. Gli alti e bassi della corda arrotolata devono aver fatto bene il loro lavoro perch&egrave non ho spinto la terza volta che ho sentito il suo ano contrarsi e dalla sua bocca uscire un urlo di piacere che deve aver svegliato mezzo vicinato. Ho continuato per una mezz’ora buona facendola venire altre tre volte, dopodich&egrave soddisfatto del mio lavoro e sfruttando il fatto che non era più in grado di reagire le ho cosparso il seno di olio e mi sono fatto una stupenda sega mettendo il mio cazzo tra le sue favolose marmoree e immense tette .
Due minuti dopo aver inviato la mia mail sento nuovamente il bip bip.
Sofia di nuovo.
“Che Cattivone che sei. Interessante questo frustino. Solo per curiosità… ma dove vivi?”
“Roma” rispondo secco.
“Che coincidenza. Anche io” mi risponde.
Entro domani sei scopata. Mi dico tra me e me.
“Beh… questo &egrave un segno del destino” rispondo. “Magari potremmo prenderci un aperitivo solo per scambiare quattro chiacchiere domani sera. Io ho un incontro di lavoro domani pomeriggio al WS hotel. Li hanno una bella terrazza dove fanno degli aperitivi molto simpatici. Ti lascio il mio numero di cell 335 1x2x3x4x5 così mi fai sapere. Adesso devo andare. Ciao”
“Ma come. Te ne vai così?” mi risponde.
Io ovviamente non rispondi più.
Verso mezzanotte ero a casa a rilassarmi leggendo un libro e sento il mio Nokia vibrare. Due vibrazioni veloci… Nuovo sms.
“Ciao Sono Sofia. Va bene per l’aperitivo. A che ora ci vediamo?”
eh eh… dico tra me… già sei bagnata. Ma domani mi allagherai il letto!
“Che sorpresa Sofia! non pensavo di sentirti. Puoi essere lì verso le 19?” le rispondo dopo un pò.
“Cercherò di esserci. Ma non metterti in testa strane idee. A proposito, come ti chiami?”
” lo scoprirai domani. Ci vediamo alle 7 e … mi raccomando metti un capo rosso. Baci e buona notte” le rispondo.
Era uno stupendo mercoledì sera di una primavera particolarmente profumata. L’odore della siepe di gelsomini che circondava la terrazza al 6′ piano del WS hotel si spandeva incontenibile e inebriava l’aria rendendola dolce e frizzante. Il sole calante cominciava ad arrossare il cielo ed il mio Mojito era il cosiddetto cacio sui maccheroni.
Sulla terrazza dominavano l’azzurro della piscina ed il marrone del tavolato che la circondava. Numerosi gruppetti sedevano intorno ai tavoli schiamazzando o semplicemente chiacchierando. Io ero seduto al bar e mi godevo la scena dallo specchio posizionato dietro il bancone, dando dunque le spalle alla piscina e ai tavoli.
Intorno alle 7:10 il mio sguardo nello specchio viene attirato da uno splendido tubino rosso che copriva con poco mistero un concentrato di sex appeal formato da due gambe sottili al punto giusto e praticamente infinite, una vita stretta da vespa al di sotto della quale alloggiava una rotondità brasiliana e al di sopra della quale una terza marmorea gridava a tutta la scena la sua presenza.
Io ho un sussulto, per poco non mi strozzo con il mojito e penso tra me e me: “vuoi vedere che ho fatto bingo”?
Lei si siede, accavalla le gambe e tira fuori il telefono dalla borsetta. Si guarda un po intorno e comincia a giocherellare con i tasti. 10 secondi dopo il mio tel vibra sul bancone. Io faccio fatica a contenere l’entusiamso!!! E’ LEI!!!. Mi calmo, controllo la scena e vedo lei che si guarda intorno.
Io aspetto un pò e senza farmi notare leggo il messaggio.
“Ciao, dove sei? io sono arrivata”
Continuo a sorseggiare il mio mojito per un pò e poi preparo la risposta.
“Ciao. Sono contento. Scusa ma la riunione sta andando avanti un pò per le lunghe. E in più c’&egrave una amica stretta di mia moglie. Ma non voglio darti buca. Ti va per caso di prendere l’aperitivo nella mia stanza? &egrave la 714 e da sulla piscina dal piano di sopra, quindi il panorama &egrave lo stesso se non più bello.”
Premo invio e resto in trepida attesa.
La vedo armeggiare. Legge e mi sembra che rida.
Dopo un pò il mio telefono vibra.
“beh. ormai sono arrivata fino a qui. ok. MA NON TI FARE STRANE IDEE”
E vai. Penso tra me e me. Adesso si comincia a giocare.
“ok. Grazie. Sei un tesoro. Vai pure ti raggiungo appena posso. E fai come se fossi a casa tua. Tra l’altro c’&egrave lo champagne che ti aspetta. Serviti pure”
La vedo alzarsi e noto anche le sue scarpe. Un bel decolt&egrave rosso con tacco almeno 11.
“Se sono bravo stasera mi aspetta un duro lavoro” penso ridendo tra me e me.
Nella stanza avevo predisposto preventivamente un pò di oggettini che sicuramente avrebbero potuto attirare la sua attenzione.
Ovviamente sul letto, appena che fuoriusciva da sotto il cuscino, il mio frustino speciale.
Nel cassetto del comodino, appena socchiuso un dildo dalle fattezze molto umane e di dimensioni notevoli (ma non troppo). Chiuso tra le ante dell’armadio, in modo che un lembo fuoriusciva quasi per caso, un completo in lattice nero lucido composto da corpetto che si allacciava dal davanti con le classiche stringhe incrociate (in modo da ingabbiare un eventuale seno tra lacci ad x), collegato sull’esterno della natica ad un gambale che copriva dalla caviglia alla gamba, come una sorta di calza autoreggente. Terminava la dotazione un cappuccio che copriva occhi ed orecchie attacato alla schiena del corpetto.
Poggiata distrattamente sul comodino una paletta da cucina in silicone nero, larga abbastanza da poter lasciare le sue tracce sul sedere di una mal (o ben) capitata.
Su un cavalletto in bellavista una telecamera posizionata in modo da poter riprendere il letto e la poltrona messa più o meno ai piedi del letto stesso.
Ero stato particolarmente bastardo. Avevo lasciato la telecamera riprodurre un bel filmino che avevo girato un mesetto prima in cui avevo fatto dei numeri niente male con una ragazza mulatta dal fisico strepitoso. Lei riusciva a venire solo se legata e sculacciata quasi a sangue e solo dopo essere stata scopata… ma non riusciva a venire mentre era scopata….. almeno con gli altri. Io mi ero imposto di dimostrare il contrario.
Quelle riprese mi erano proprio piaciute per quanto erano arrapanti. Più di qualche volta le avevo riviste non riuscendo a trattenermi dal farmi delle sege poderose.
Ovviamente la telecamera l’avevo lasciata collegata alla tv ma con la TV spenta.
Volevo proprio vedere quanto tempo resisteva alla vista di quel filmino prima di cominciare ad usare il dildo.
Era ormai salita da 15 minuti. E io cominciavo a fremere. Il primo mojito era finito e stavo aggredendo il secondo.
Bip Bip. “Ehi, ma quando ti sbrighi? io qui sto cominciando a soffrire”
SIIIIIIIIIIIIIIIIII!!! Ci siamo!!! “Secondo me ha cominciato” mi dico tra me. “Adesso si deve scaldare per bene”
“Ce la fai a resistere un altro po? giuro che ripagherò la tua attesa con gli interessi. Non te ne pentirai” Invia.
dopo trenta secondi arriva la risposta: “se non ti sbrighi non resta niente per te… dello champagne voglio dire ;-)”.
L’occhiolino strizzato che aveva messo alla fine del messaggio era la conferma che aspettavo. Già si stava dando da fare a manetta!!!
Avevo scelto la camera con attenzione. Innanzitutto il letto, anche se moderno, era fatto in modo tale da avere buoni appigli per fare le mie legature sia nella testata sia nei piedi.
L’altezza era giusta in modo da poter scopare una donna carponi stando in piedi fuori dal letto. Il divano e la poltrona li avevo già collaudati altre volte in posizioni molto interessanti.
Ma soprattutto tra la porta d’ingresso e la porta della camera c’era un disimpegno che permetteva di entrare senza essere visto da chi stava nella stanza.
Forte di questo piccolo stratagemma mi avvio.
Appoggio l’orecchio alla porta e sento dei gemiti soffocati. Non riuscivo a capire se erano quelli del filmino o se fossero dal vivo. Comunque confermavano i miei sospetti. Quanto meno stava guardando.
Con molta attenzione apro la porta e mi intrufolo nel disimpegno. La porta della camera era socchiusa.
Con molta attenzione mi avvicino per sbirciare.
Lo spettacolo era stupendo. Meglio delle mie previsioni.
Lei era seduta sulla poltrona di fronte alla televisione. Era seduta a tre quarti rispetto a me.
Il tubino era praticamente scomparso. La sua gamba destra completamente penzoloni dal bracciolo della poltrona con quel tacco stupendo che ondeggiava al movimento della sua mano che lasciava intuire chiaramente cosa stava facendo. Del resto il ronzio del dildo era inconfondibile.
Il suo sguardo perso dentro la tv si godeva la scena in cui mi stavo inculando la mulatta. Le mollette con cui le avevo serrato i capezzoli e che avevo legato al bordo del letto con dei fili la stavano facendo godere particolarmente. Dalla tv si vedeva quel culo stupendo che io stavo penetrando e ad ogni spinta mi divertivo a far ondeggiare il suo busto in avanti in modo che i fili andavano in tensione e i capezzoli venivano tirati. Quei capezzoli da un centimetro e mezzo erano perfetti per quel lavoretto. Dopo una decina di minuti di scopata siffatta erano diventati lunqhi almeno il doppio. E la sua faccia non lasciava dubbi su quanto godeva ogni volta che il mio cazzo le sfondava l’intestino e i suoi capezzoli venivano tirati con violenza.
Sofia davanti a quello spettacolo con una mano armeggiava con il dildo ormai scomparso tra le sue gambe e con la sinistra si stava torturando il capezzolo sinistro. Ad un certo punto la vedo scorrere un pò più in giù sulla sedia e vedo comparire anche l’altra gamba sull’altro bracciolo. Con le gambe ormai in posizione ginecologica il dildo doveva essere quasi completamente scomparso.
Il movimento della mano destra era inequivocabile. Con il dildo si stava penetrando senza pietà. Ad un certo punto la vedo afferrare la sua tetta sinistra e avvicinarsi il capezzolo verso la bocca. Prima se lo comincia a schiaffeggiare con la lingua, poi aiutandosi bene con la mano lo comincia a succhiare avidamente. Le sue tette erano più grandi di quello che avevo pensato e soprattutto le sapeva usare molto bene.
“La sto perdendo” penso tra me”se continua così un altro pò viene e poi sviene”.
Velocemente prendo il telefono e le scrivo un messaggio “rilassati un attimo… vuoi lasciare qualcosa anche per me???”
Il suo viso si stava facendo sempre più rosso e il ritmo della mano saliva sempre di più.
Il bip bip mi fa tirare un sospiro di sollievo.
Si ferma…. &egrave indecisa… il dildo continua a vibrare ben saldo dentro, ma la mano si &egrave fermata. Riprende a muoverla un pò lentamente ma poi si ferma. Il dildo sempre dentro che vibrava; allunga la mano a terra e recupera il cellulare.
Legge e comincia a guardarsi intorno. Scrive.
Il mio telefono vibra.
“Ma dove sei?”
Io rispondo
“Non preoccuparti. Ma &egrave arrivata l’ora che tu indossi il completino di lattice”
“Anzi no. Resta li e continua. Ma non usare la mano destra con il dildo. La puoi usare solo per la tetta. E aspetta le mie istruzioni”
Lei legge il messaggio…. sorride e comincia a muovere lentamente il bacino con il dildo acceso ben dentro.
Si prende entrambe le tette con le mani, se le avvicina alla bocca e comincia a succhiarsi alternativamene il capezzolo destro e quello sinistro.
Il mio cazzo,nel frattempo, a quello spettacolo si era armato in maniera imponente. Me lo sentivo esplodere dentro i jeans. “buono bello che fra un pò tocca a te” gli dico.
Intanto preparo un altro messaggio.
“Adsso voglio che ti appoggi il dildo sul culetto e che cominci a schiaffeggiarti il clitoride. Non carezze bada bene. Solo schiaffi. Poi quando senti il bip del mio messaggio, senza leggerlo voglio che ti penetri”
La vedo fermarsi e leggere il messaggio.
Una risatina e con nonchalance tira fuori il dildo dimenando un pò il bacino. Gli sputa sopra come se servisse ma in realtà era già così grondante di umori che rischiava di fare cortocircuito con il motore.
Con la destra si appoggia il dildo tra le gambe. Io non potevo vedere ma immagino che stesse seguendo le mie istruzioni.
Con la sinistra comincia a darsi degli schiaffetti piccolini sul clitoride. Intorno al decimo schiaffetto comincio a vedere i segni del godimento. All’arrivo dello schiaffetto segue un movimento del bacino in avanti con il chiaro intento di far entrare un pò il dildo.
Nel frattempo in tv stava andando il pezzo forte. La mulatta era sempre a carponi sul letto. Io mi ero allontanato e le mugulava dal piacere muovendosi da sola per farsi andare in tensione i capezzoli con le mollette.
Io rientro nella scena lanciando sul letto davanti al suo viso un dildo di dimensioni almeno doppi di quello con cui stava armeggiando Sofia. Poi mi infilo sotto di lei con un’altra molletta in mano che questa volta le applico al clitoride. Dalla tv si sente un urlo e un singhiozzo. Il filo lo lego ai piedi del letto. Poi prendo un paio di corde più doppiette e tra i singhiozzi le faccio due trecce ai capelli ciascuna delle quali la lego con le corde sempre al fondo del letto.
A quel punto mi metto dietro di lei con il dildo in mano e comincio a schiaffeggiarle il sedere.
Ogni colpo le provocava uno spostamento in avanti pizzicandole il clitoride e i seni e tirandole i capelli. I singhiozzi si erano cominciati a tramutare in mugolii di piacere nonostante gli occhi grondanti di lacrime. Dopo un pò di schiaffi avevo piazzato il dildo in corrispondenza del suo buchino, cosicch&egrave ad ogni rinculo trovava lo strumento che la solleticava.
Sofia guardava con occhi sgranati e ormai si schiaffeggiava il clitoride con una foga quasi malata.
Nel momento in cui in TV compare la scena in cui io mi preparo per ricominciare ad inculare la mulatta le mando il segnale convenuto.
Appena il Bip Bip risuona nella stanza Sofia fa un movimento violento con la mano destra facendosi penetrare fino in fondo il dildo. Non paga, raddoppia la frequenza degli schiaffi sul clitoride.
Io non resisto e comincio a segarmi molto lentamente. La scena era veramente arrapante.
Intanto in TV io mi stavo inculando nuovamente con foga la mulatta cha ad ogni spinta emetteva un vero e proprio urlo. Ad un certo punto mi fermo con il mio cazzo ben dentro il suo culetto e comincio a penetrarla nella figa con il dildo. Il dildo era veramente grande e faceva fatica ad entrare. Per di più la molletta sul clitoride tirava ancora di più e lei urlava senza sosta. Piano piano riesco ad infilarlo tutto dentro. A quel punto aumento la potenza della vibrazione. Io comincio a godere come un pazzo. Il mio cazzo stretto in quel culetto strepitoso e massaggiato dal di sotto dalla vibrazione del dildo mi dava una sensazione paradisiaca! Il dildo era ormai saldamente dentro e quindi mi libero entrambe le mani e comincio a sculacciarla con foga su entrambi i glutei. Dopo una decina di sculacciate si cominciano a scorgere i primi tremiti della mulatta. Si stava caricando per venire. Io aumento la forza delle mie manate. Povero sedere!! quanto deve aver sofferto! Ad un certo punto lei con un urlo si lancia in un orgasmo da manuale. Io non resisto alla contrazione del suo culetto e comincio a spingere forsennatamente per starle dietro e venire anche io. Ricordo ancora la sensazione di quella venuta. E’ stata una liberazione da un litro di sperma!!
Quanto mi sono compiaciuto di averle risolto il problema. Adesso sapeva che se voleva venire durante una scopata bastava che mi chiamasse. Sono piccole soddisfazioni della vita che fanno verramente piacere.
Sofia nel frattempo era letteralmente con gli occhi di fuori a godersi lo spettacolo mentre si schiaffeggiava il clitoride e si pompava il culetto con il dildo.
A quel punto le mando un altro messaggino.
“Adesso basta giocare. E’ ora che indossi il completino di lattice. E mi raccomando quando hai finito di vestirti metti il cappuccio sugli occhi”

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