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Erotici Racconti

xxx

By 21 Gennaio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

– posizionatelo li, appoggiato al muro’ no, appena più su, si ok’ si così va bene ‘

immagino le sue parole, nelle sue labbra che si muovono mentre si allontana ancora un po’
sparendo completamente dalla mia vista’. Certo, la mia posizione da cui posso guardare
non &egrave così agevole’ in fondo, la poltrona che c’&egrave a pochi metri da me sarebbe molto più
confortevole, piuttosto che questo tappeto, accucciato sul parquet, quasi appiccicato al legno
della persiana chiusa. Purtroppo non ho altro modo che sbirciare da questa apertura’ e anche
se al freddo di questo inverno seppur soleggiato, lo spettacolo che ne ricavo vale completamente
tutta la fatica che pago per godermelo. Già’ perché da quando ho visto XXX la prima volta, in quel paese a pochi km dal mare, la mia vita &egrave cambiata’ non so nemmeno se in meglio o in peggio, solo profondamente modificata’ &egrave diventata pensiero fisso, tramutato in ossessione nel tempo’e mi ha impedito di vivere un trascorso normale ‘ una lenta e quieta esistenza, quasi noiosa nel suo incedere, esente da ogni problema, considerato anche l’agiatezza della mia famiglia, la quale mi ha permesso di vivere senza dover lavorare’ costringendomi quasi involontariamente a cibarmi solo
della sua visione per la cura della mia anima’ anche adesso, in pieno pomeriggio mi ritrovo a
sbirciare come un volgare guardone la finestra della sua camera, dove ha appena fatto portare uno specchio delle dimensioni della parete per rimirare la propria bellezza’. E sicuramente dare vita all’altra parte di se’ durante le sue scorribande solitarie in quel maestoso talamo’ irreprensibile
giovane vedova di giorno, educata e distaccata insegnante ‘ e concupiscente ma passiva
sgualdrina di notte’ quando vorrebbe accogliere fra le sue gambe l’agognato oggetto del desiderio’ e che sostituisce spesso, nell’atto ultimo della lussuria con le dita o con qualsivoglia oggetto le capiti a tiro’ ultimamente la sua predilezione si manifesta per un giocattolo azzurro cielo’ chissà se il
colore le rimanda all’infinito’ o le sembra magari meno peccaminoso quello che sta facendo’ ecco
guarda le sue dita’ quelle unghie colore rosso sangue mi fanno impazzire ‘. Sta pagando i due che
le hanno appena portato lo specchio fino su’ e si permette anche di sorridere ‘. Sicuramente si stanno complimentando per la sua bellezza’ troppo facile indovinare’ con quei capelli nero corvino e le labbra rosse sulla pelle candida sembra la riproduzione stessa della Biancaneve di Walt Disney ‘
eppure sa trasformarsi ogni notte nella più splendida strega ammaliatrice, con quella sottoveste di seta nera che si ondeggia bene su un corpo morbido e curvilineo che ogni donna dovrebbe avere’
&egrave sparita’ peccato che la sua finestra non sia più grande’ potrei godere molto di più della visione
della sua persona’ quando ho acquistato questa casa non speravo nemmeno di poter vedere così
tanto di lei’ e adesso mi sembra comunque così ridotto’. Così misero rispetto al magnifico
spettacolo di cui mi omaggia ogni notte’ poco prima di addormentarsi’ so che non sa di me’
eppure’ sembra sempre come si rendesse conto che c’&egrave uno spettatore al di la della sua finestra’.
Quelle tende sottili, che ammantano lo spettacolo, come la prima nebbiolina di un marzo pazzerello
fa nei campi la mattina presto …per sparire via non appena il sole sorge un pochino più alto nel
cielo’. E quello specchio’ caspita non mi ero reso conto’. Ma così ho anche la visuale dall’altra
parte della stanza, quella che fino adesso mi era preclusa’. E quella piccola luce, sempre accesa
sul como’ antico ‘ che come una piccola maschera al cinema guida il mio passaggio attraverso il
mio posto.. .quello migliore, appena un secondo prima dell’inizio dello spettacolo’ e poi lei’
Stasera prima del solito.. .eccola’ già pronta, stavolta’ non capisco’ ma va bene, mi godrò le
sue ‘ evoluzioni ‘ si sdraia’ i cuscini dietro la testa, sollevata sulla schiena’ e l’immancabile
libro accanto’ ancora quello.. .beh, la lettura non deve essere poi così coinvolgente se da tempo
immemore &egrave sempre lo stesso’. Però’ ha cambiato lo smalto alle unghie’. &egrave più intenso questo
‘. Più forte.. in fondo il color ‘sangue di piccione’ sui suoi piccoli piedi &egrave quanto di più eccitante
possa indossare’ e quelle caviglie così sottili’ la pelle morbida e curata… e ora che fa? ‘.
Prende la crema’ no, ti prego non stasera’. Non so quanto riesco a resistere alla tua tortura’ non
spalmarti stasera con quella lentezza esasperante’ non guidarmi attraverso tutto il tuo corpo, per
poi lasciarmi qui da solo ad impazzire’ guarda che forse stasera non riesco a resistere’ ecco,
appunto’ hai colorato anche le dita’ che zoccola che sei, lo fai così di rado’sicuramente devi far
impazzire qualcuno per poi lasciarlo insoddisfatto’. sempre lo stesso rosso, sulle unghie sottili e
lunghissime’ chissà come fai a mantenerle così lunghe con i lavori domestici’ bianche e
sicuramente morbide si indovinano da lontano’ pronte a graffiare, come una pantera’ darei un
anno della mia vita per farmi avvolgere dalle tue dita’ per sentirle scorrere sul mio corpo’
mmmhmmm ‘ le tue caviglie.. .con quel piccolo segno sull’esterno.. .chissà quanto hai pagato, e
non solo in soldi, per quella piccola civetteria.. in un paese come questo, sarai sicuramente
diventata lo scandalo quando te lo sei disegnato’.potrei uccidere adesso se ne trovassi uno nuovo
sul tuo corpo.. .quel maledettissimo artista che ha potuto toccare quelle gambe infliggendo del
dolore con la sua macchina’ e del piacere al contempo’ le tue gambe.. .che adesso profumano
dell’essenza stessa della vita.. .ti sento e vedo il piacere montare in te.. .la tua vanità assoluta che si
specchia in quel riflesso’ che si dischiude come un fiore man mano che vedo il rosso delle unghie
salire verso la tua intimità’ con la corolla in fiamme, come se fosse appena impollinato da un’
ape’. Il tuo piccolo pertugio sfiorato dalle tue dita’così’ così, ancora’la testa buttata indietro,
la bocca aperta’ la spallina impertinente della sottoveste che &egrave scesa, mostrando il tuo seno grande,
rotondo e bianco’L’aureola grande, il capezzolo già eretto’ sei eccitata ‘ indovino anche i
piccoli rivoli di sudore tra i tuoi seni’vorrei berli, all’infinito’ lasciare scivolare le labbra, mentre
perdo la cognizione del tempo’ si amore’ così.. mostrati, oscena ed impudica’ come sei aperta
stasera’ posso vederti fino dentro l’anima’cosa non darei per sfiorare con la lingua le tue labbra
‘. Le hai aperte adesso’con l’indice ed il medio’ spalancate direi’ come il masso di aladino,
che cela i segreti della grotta delle meraviglie’ vorrei poterti sussurrare ‘apriti sesamo”. Per
vederti dal vivo’ consenziente e consapevole’ pronta per me’come ti stai guardando ora’ ti sei
voltata verso lo specchio’ quanto ti piace rimirarti’se tu sapessi che così posso guardare ancora
di più le tue evoluzioni’ le tue dita che così veloci spariscono all’interno mentre la lingua passa tra
le labbra’fammi porgere ciò che tanto agogni di suggere’ concedimi di darti ciò che desideri’
potrei rimanere ore immerso nella tua contemplazione, mentre le labbra si cibano della mia carne’
arpia, sirena, dea, incantatrice’ quanto ti odio adesso’. ti stai penetrando così veloce’ come
potresti fare su di me ‘ portandomi all’estremo’ al raggiungimento di quell’orgasmo che adesso
posso leggere nei tuoi occhi.. nelle tue labbra mentre sfili le dita dal tuo orifizio e le passi sulle
labbra’ sulla lingua’ ti guardi mentre lecchi, succhi, assapori’ santa miseria, quello che voglio
fare io, adesso’ mi hai fatto anche aprire la bocca, nell’intento di assaggiarti’ e quegli occhi fissi
allo specchio’ penserei che stai guardandomi se non fossi pienamente consapevole che non &egrave
possibile’ eppure’ sorridi anche’ quanto ti odio’ quanto ti amo’ anche se so che non potrò
averti’ e ora dove vai? ‘ no, non sparire’ti alzi, ti avvicini alla finestra’ perché apri le
tende?…. avvicini la bocca al vetro’. Mi fai sorridere sembri una bambina’ appanni il vetro con il
respiro’ perché fai così?…. inizi a disegnarci su’ma ‘ma’ che fai ? un cuore? Per chi?..per chi
cazzo disegni un cuore? .e poi ‘ma che strani arabeschi fai? No, aspetta non sono arabeschi ‘
aspetta un attimo, sembra quasi una scritta’ ‘. E D EN V che vuol dire? No, no’ ora dove vai?
Cazzo, dove vai? Ah, eccoti’ ti vedo nello specchio’. Prendi la lampada nel vetro ..Sposti la luce,
sembra tu faccia apposta’. Però così vedo meglio’ EM AD INEIV’.. sorridi e ti togli’
‘. ‘ VIENI DA ME? – ‘ sarò pazzo ma’ scappo via, volo per le mie scale quattro a quattro ed in
meno di un minuto sono di fronte al tuo portone’

…..DDDDRRRRRRIIIIIIIIINNNNNNN ‘.

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