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Racconti sull'Autoerotismo

Brittany

By 8 Maggio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Brittany
Ho conosciuto Brittany al mio primo giorno di università, pensate che fortuna.
Devo dire la verità non mi ispirò poi tanto.
Era vestita in modo trasandato, jeans e maglietta e giubotto. Non un filo di trucco, mascara o altro.
Oh capiamoci non era da buttare e già il fatto che fosse bionda mi interessava.
Comunque stringemmo amicizia e cominciammo a frequentarci sempre dentro le pareti dell’università finche un giorno non mi invitò a casa sua a studiare, non saremmo stati soli quindi non mi facevo nemmeno strane illusioni però la cosa mi piacque tanto.
Mi presentai in orario alla sua porta suonai e lì ci fu la mia grande sorpresa: la vera Brittany.
Mi si presentò alla porta una dea: un filo di trucco rosa, mascara che esaltava i suoi occhi celesti, i suoi capelli biondi legati a fare una coda. Era vestita con un solo babydoll rosa trasparente e portava dei sandali con un tacco che sicuramente era almeno un 10.
Dicevo del babydoll trasparente eh eh eh.
Era trasparente e lasciava intravedere perfettamente quello che c’era sotto cio&egrave niente.
Niente, non portava nessun altro indumento era completamente nuda.
I suoi seni una quarta soda e dritta che sfidavano la forza di gravità e i suoi capezzoli turgidi che sembravano voler uscire fuori dal vestino.
La sua pelle chiara anzi bianca per niente abbronzata che ricordava il colore del latte e chiedeva solo di essere toccata.
Ancora un occhiatina più in giù ed ecco il piatto forte: la sua figa completamente depilata, un invito a saltarle addosso.
Insomma immaginate il mio cazzo come era diventato e cosa volesse fare.
Brittany quasi indifferente alla mia radiografia mi diede un bacio sulla guancia e voltò e si fece seguire accompagnandomi nella sala dove dovevamo studiare.
Seguendola ebbi modo di guardare il suo bellissimo culo tondo che ondeggiava sotto il vestitino e che era talmente sodo che a ogni passo sembrava tirar su il babydoll.
Entrai nella sala dove dovevamo studiare e lì c’erano altri amici che subito notarono il mio volto praticamente stupefatto mi sedetti e subito un mio amico mi sussurrò all’orecchio:
‘non farti strane illusioni non la dà a nessuno, lei &egrave così’
Per tutto il pomeriggio la scrutai in ogni suo movimento cercando di carpire ogni parte del suo meraviglioso corpo e sperando che fino alla fine avrei potuto toccarlo ma, nulla accadde.
Tornai a casa e per sbollire mi feci una doccia ma, la visione di quel babydoll trasparente, di quei seni rotondi che non chiedevano altro che essere toccati, di quella figa depilate che avrei voluto possedere, aprire ed inondare con la mia sborra, non abbandonavano e altro non potetti fare che darmi piacere da solo masturbandomi sonoramente e ripetutamente.

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