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Racconti sull'Autoerotismo

DEDICATO A TE, CASALINGA

By 2 Ottobre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao. Si, sto parlando proprio con te, davanti a questo schermo.
Dopo tanto tempo, sei finalmente riuscita a trovare un po’ di tempo da dedicare a te stessa, quindi.
Ecco perché sei capitata su questo sito.
Ora che le faccende principali della casa sono fatte, ora che il marito ed i figli sono sistemati, eccoti, sola (come sempre), a navigare in Internet, alla ricerca di qualche emozione.
Certo, perché non si può certo dire che la tua vita ne sia piena.
Dai sempre il massimo di te stessa, senza che nessuno mai ricambi la tua dedizione.
Il sesso, con tuo marito, non si può dire che sia da favola.
Quando proprio glie lo vuoi concedere, avviene rapidamente.
Pochi o nulli preliminari.
Sempre uguale.
Tu sei sdraiata, lui ti sale sopra, ti maneggia un po’ le tette, ma solo quanto basta per fare eccitare lui, poi la sua mano finisce subito sulla fica, che lui non &egrave in grado di maneggiare e spesso, più che eccitarti, ti dà fastidio. A volte nemmeno ti bacia più.
Poi vuole subito ficcartelo dentro, si sbatte per qualche minuto e poi, ansimandoti addosso come un grasso animale, mentre tu ti stai appena riscaldando, ti sfoga addosso il suo piacere e si abbandona su di te con tutto il suo peso, mentre tu ti senti invasa da qualcosa che non vorresti avere, dentro di te.
Poi, si volta, ed inizia a dormire.
E tu ti senti come un cesso. Lo sfogatoio del cazzo di tuo marito.
Tu rimani sveglia. Con la voglia rimasta a metà, qualche volta. Con un senso di schifo, invece, molte altre volte…
Rimani sveglia a pensare. Ti vengono in mente tante cose, di solito.
Sempre doveri. Le cose che dovrai fare domani ti mettono in ansia. Pensi a come farle, a cosa fare, a come organizzarti. Insomma, la vita non ti dà un momento di tregua.
Ecco perché, ogni tanto ti dedichi un momento tutto per te. Quando tuo marito e i figli sono fuori casa, e sei certa che nessuno ti può disturbare, ti tieni un momento da dedicare solo a te stessa.
E vieni su questi siti a cercare l’eccitazione di un momento. A cercare qualcosa che la tua vita non ti sa dare. E che però tu senti di meritare. Anche tu hai diritto a soddisfare le tue voglie.
Il tuo corpo se ne frega della tua mente, e va per conto suo.
Ecco perché, l’altro giorno, al supermercato, al banco della verdura, ti sei sorpresa a guardare un ragazzo nero. Non un nero qualsiasi. Pulito, ordinato. La bella pelle di ebano opaca e liscia ti facevano venire voglia di carezzarlo. Quei piccoli riccioli sul capo, quel naso un po’ grosso, in fondo, ma soprattutto, quelle labbra. Dio, quelle labbra, come erano carnose!.
E le spalle? Robusto, muscoloso, sodo. Altro che quel flaccido di tuo marito. Quello sì, che ti avrebbe meritata.
Già te lo immaginavi sopra di te, visto dall’alto, che contraeva le sue natiche muscolose, nello sforzo di penetrarti a fondo. Lentamente, ritmicamente, ti sembrava di sentire il suo cazzo che saliva dentro di te, mentre immaginavi le sue spinte.
Poi, improvvisamente, ti sono ritornati alla mente i cliches dei siti porno, nelle cui foto, ogni tanto ti imbatti. L’ultimo nero nudo che avevi visto su questi siti te lo ricordi con un cazzo enorme. Oltre che lungo, anche grosso. E ti sorprendi ad osservare intensamente un grosso cetriolo sul banco della verdura. La curvatura, la lunghezza e la grossezza, ti richiamavano alla mente il cazzo enorme di quel nero, che però associavi nei tuoi pensieri a quello splendido ragazzo di colore che in quel momento stavi guardando.
E l’hai comprato. Si… l’hai comprato, quel cetriolo. Non sai neanche tu perché. Non ti serviva.
Ma volevi portare a casa un pezzo di quella splendida fantasia che, per un istante, aveva increspato lo stagno della tua monotona vita e ti aveva fatto sentire, dopo tanto tempo, la tua intimità umida di desiderio.
Eccoti a casa, quindi, nel tuo momento dedicato a te stessa. In camera tua, davanti allo specchio, ti spogli i vestiti con i quali hai accompagnato il figlio più piccolo a scuola.
Non ti &egrave mai piaciuto, quello specchio.
Lungo tutta l’anta del mobile, esattamente di fronte al lettone. Ogni volta che ti spogli, sei costretta a guardare il tuo corpo, che dopo la seconda gravidanza non riesci più ad accettare.
Il seno &egrave un po’ cadente. Guarda. Lo sollevi con le mani, cercando di riportarlo all’antico splendore. Ma niente da fare.
Ti volti e guardi le natiche. Un po’ cadenti, qualche striatura. Non hai più quel culetto bello sodo che tanti bei cazzi di giovanotto ha fatto tirare, quando eri ragazzina.
Ti &egrave anche venuta un pochino di pancetta. Irrimediabile pancetta. Diete su diete, ma non va via. Batti sopra le tue mani, come per cercare di mandarla dentro, ma non c’&egrave niente da fare.
Poi vai in bagno e ti spogli completamente. Via il reggiseno, via le mutandine. Ti sei preparata un bel bagno caldo, per lenire un po’ la perenne stanchezza che ti perseguita. Per forza! Tutta la casa vive sulle tue spalle. Tuo marito &egrave sempre fuori e tu ti devi occupare di tutto. I figli, poi, neanche a parlarne. Lasciano sempre tutto in disordine.
E tu non ne puoi più.
Prima di entrare in bagno ti siedi sul WC: Ti scappa la pipì. Con un senso di sollievo, vedi uscire quel rivolo che ti scalda tutto il sesso.
Pulendoti, lo strofini con la carta igienica, e ti sorprendi ad indugiare lì, dove il piccolo bottoncino da tempo chiede la sua parte. E’ impertinente, il tuo bottoncino.
Fai di tutto per non sentirlo, ma lui sta tirando.
Sta chiedendo la tua attenzione. Perché non dargliela?. Butti la carta, ed inizi ad accarezzarti.
Si, &egrave vero. Il tuo seno non &egrave più quello di una ragazzina, ma non &egrave neppure da buttare, tutto sommato. Hai due bei seni della terza misura, che per poco non “stanno su” da soli. …Alla tua età, vorrei vedere chi ha il seno più bello. Certo, tutte quelle che si vedono in televisione ce l’hanno più bello. Per forza. Sono sposate con uomini ricchi, non fanno nulla in casa, a volte non hanno figli e si sottopongono a parecchie cure estetiche.
Bella forza! Anche tu saresti perfetta se avessi tutte queste possibilità.
Te lo guardi nello specchio del lavandino e decidi che, tutto sommato, il tuo seno non &egrave poi così male.
Inizi a coccolarlo, passando lievemente le dita sotto le mammelle e risalendo attraverso il canale centrale.
Poi passi dalla spalla e ridiscendi, piano.
Ti accorgi che anche loro ti ringraziano, per le tue attenzioni. Senti la tensione aumentare, al loro interno, ed i capezzoli iniziano a crescere. Prima morbidi, poi, piano piano, la dimensione delle areole si restringe ed i capezzoli si allungano, tutti tesi. Allora decidi di insalivarti un dito, per rendere il contatto più dolce, e ti inumidisci i capezzoli. Piano. Mentre ti dedichi a questi massaggi, ti volti verso la parete e ti guardi il culo nello specchio. Si, &egrave vero, &egrave un po’ burroso, c’&egrave qualche smagliatura, ma… la riga bianca del costume ti eccita, un po’.
Ti prendi in mano le chiappe e le apri bene, abbassandoti in avanti, le gambe leggermente divaricate. Guarda che bei buchini.
Tutto sommato, non c’&egrave uomo che possa resistere, a questa vista. Lecchi un dito, ed inumidisci il culetto. Riapri le chiappe, abbassandoti un po’ di più. Ti eccita il fatto che, tirandole di lato, le piccole labbra si siano completamente aperte, lasciando vedere il canale della tua passerina. Pensi come sia possibile che un cazzo come quello del nero possa entrare in un buchino così piccolo. Stai pensando che, dopo due figli, il tuo buchino &egrave ancora piccolo, ed ha ancora voglia di provare tanto piacere.
Ti volti, allora, verso lo specchio, e ti guardi di fronte. Il piccolo ciuffo di peli che sovrasta la fessura delle grandi labbra &egrave un po’ in disordine.
Sempre con le gambe un po’ divaricate, ti accorgi che da davanti, sotto il tuo ciuffetto, si vedono un pochino le chiappette che scendono dietro, burrose.
Ma lo sai che per un uomo, la vista di prima e questa sono veramente eccitanti?
Infilare il cazzo nel nido caldo delle tue cosce, senza penetrarti, solo strofinando la cappella lungo la tua fessura, e ritrovarsela accolta dal calore delle tue chiappe, dietro, &egrave un pensiero assolutamente conturbante!
Lo sai che le tue chiappette burrose sanno ondeggiare mollemente, ad ogni colpo di cazzo nel tuo ventre, come nessun corpo di ragazza giovane sa fare? E’ eccitante, per un uomo, vedere le onde tremule che si propagano sul tuo culo morbido, ad ogni colpo di cazzo inferto!
Lo sai che le tue tette un po’ rilassate, sono una gioia da vedere, quando ti metti prona e ballano avanti e indietro ogni volta che il bastone ti infila?
Nessuna ragazzina, con il suo seno sodo, può dare ad un uomo queste prospettive.
Ti senti erotica come mai. Ti senti eccitante ed eccitata.
Piano, le tue dita scendono lungo il ventre e sotto l’ombelico. Piano, un dito passa delicatamente sopra la fessura e strofina il bottoncino, che reagisce prontamente, inviandoti piccoli brividi.
Presto, un caldo languore ti avvampa nel ventre, i tuoi occhi si chiudono, nella mente compare di nuovo il nero del supermercato, mentre il tuo sesso si prepara all’incontro, secernendo del caldo, dolce miele, che inumidisce le piccole labbra.
Dove hai messo quel cetriolo, dunque? Quel nero sarà tuo. Nella tua mente &egrave già tuo. Anche se lui non lo sa. Hai deciso che donerai a lui, lo straniero, le tue grazie ed il tuo piacere.
Allora, dove diavolo avrai messo quel cetriolo? Presto, trovalo, mentre la tua fichetta pulsa ancora!
Accidenti! non puoi usarlo così.
Dove sono quei preservativi che da tanto tempo tuo marito non usa più?
Ecco il cetriolo. Ecco i preservativi. Ne afferri uno, lo togli violentemente dalla sua confezione, mentre nella tua mente, le immagini del nero che ti sussurra calde parole orientali nell’orecchio, ti avvampano di calore il petto. Immagini quelle labbra carnose che si chiudono, dolcemente, sui tuoi capezzoli, senza scampo. Immagini la sua lingua che passa, al posto delle tue dita umide di saliva, a leccare ogni tuo anfratto nascosto, e si sofferma, con un rapido movimento destra-sinistra, sopra il tuo bottoncino.
Ecco, hai in mano il preservativo e immagini di infilarlo sul suo cazzo. Bello, nero ebano, lungo, grosso.
Fai fatica. Appoggiando il preservativo sulla sua cappella, il suo cazzo &egrave tanto grosso che il preservativo non vuole srotolarsi. Insisti allora, spingi forte. Immagini il nero che sospira.
Immagini i suoi peli riccioli, alla base del cazzo, e due palle grosse, sode, piene di sborra che scaricherà su di te. Sul tuo corpo, senza rispetto, senza ritegno.
Ecco! il preservativo si srotola, finalmente, ma… arriva solo a poco più della metà del cazzo del nero! Come &egrave grosso!.
Butti l’accappatoio sul pavimento e ti ci sdrai sopra, a gambe aperte.
Massaggi un po’ il bottoncino, che chiede ancora piacere, voglioso. Poi, piano, il nero punta il suo grosso cazzo sulla tua fessura, e te lo spinge dentro, piano.
Piano quel randello di carne ti apre. Senti tutte le mucose tirare tantissimo, ma non ti fermi.
Lo estrai, ci sputi, lo bagni bene, spalmando la tua saliva con la mano e lo ripunti.
Ecco il nero che spinge di nuovo. Di nuovo, te lo immagini, visto dall’alto che contrae le sue natiche, spingendo quel grosso cazzo dentro di te. Ecco! finalmente la tua fica cede. La sua cappella &egrave tutta dentro di te, ma sono solamente pochi centimetri.
Ecco che piano, con piccole spinte, entra anche un altro pezzo. La tua fica non riesce a contenersi, sbrodolando vogliosa.
Ti senti come se fossi penetrata da un cavallo, tanto &egrave grosso quel cetriolo, eppure insisti.
Ti posizioni in ginocchio, prona, cercando di favorire l’ingresso di quell’enorme tarello, che la tua fica non riesci ancora a far entrare tutto.
Quel paloti sta aprendo piano piano, e tu ne stai gustando le piccole asperità, nel tuo dolce canale! Quelle stesse aperità che, mentre con le dita disegni piccoli e rapidi cerchi sopra ed intorno al tuo bottoncino, ti donano dolci languori al loro passaggio.
Ecco! Finalmente &egrave tutto dentro di te. Te lo senti spingere fino allo stomaco. Ed inizi a muoverlo, rapida. Con entrambe le mani lavori veloce.
Ma un’altra fantasia ti assale.
Ti immagini di essere accerchiata da un gruppo di neri, che si stanno masturbando intorno a te, mentre vieni penetrata dal ragazzo.
Puoi vedere i loro cazzi, scappellati, e umidi di saliva, che vengono rapidamente massaggiati dalle loro sapienti mani. Puoi vedere le loro palle che ballonzolano ad ogni massaggio.
Puoi vedere le loro cappelle che si coprono e si scoprono ad ogni passaggio e i randelli neri, umidi.
Ti viene una intuizione:
Ti accoccoli per terra appoggiando quel cazzone sul pavimento in modo che non possa sfuggire dalla tua fica, mentre continui a muovere le anche avanti e indietro, ed a lavorare veloce con l’altra mano sul bottoncino. La tua passera inizia a pulsare. Stai cavalcando quell’enorme cazzone, rugoso, e lui tocca il tuo utero. Il fondo della tua fica. La lingua sapiente delle tue dita bagnate circola rapida intorno al bottoncino, mentre altri tre neri si stanno masturbando intorno a te, e stanno per venire.
Prendi con l’altra mano, la confezione di Saugella che tieni sul bidet, e, come se fosse un cazzo, la spremi, e dirigi i bianchi getti sulle tue belle tette.
Ecco! I tre neri sono venuti sul tuo corpo. Hanno sparso il loro sperma su di te. Con la mano te lo spalmi su tutto il corpo. Sulle tette, sui capezzoli, sulle labbra, sulla pancia, nell’ombelico.
Ti senti ricoperta da sperma caldo e vischioso, mentre cavalchi il cazzone che sta sotto di te. Ti martella incessantemente. Ti senti porca, terribilmente porca. Sborrata da tre neri, mentre cavalchi l’enorme cazzo del quarto! Mai prima d’ora avevi fatto una cosa del genere. Ma ti piace. E te lo vuoi godere fino in fondo.
Ecco, quasi ci sei… veloce… più veloce.
Mmmmfffh, mmmmfffh, gemi e sospiri.
Stringi le labbra intorno alla lingua, che fuoriesce appuntita, e mentre un caldo brivido percuote il tuo ventre ed ogni tua fibra, e fa finalmente contrarre tutta la tua fighetta intorno a quell’enorme bastone, completamente allagato dai tuoi umori, ti senti finalmente viva. Ti senti finalmente appagata. Più nulla della tua grigia vita &egrave intorno a te, ora. Ti senti leggera, come se galleggiassi nel cielo. La tua bocca, finalmente si scioglie in un sorriso.
Ti alzi in piedi, lasciando che il grosso cazzo piano piano cada per terra, uscendo dalla tua fica e ti immergi, finalmente, nel tuo bagno caldo. Amandoti.
Ti adoro. Vorrei che ti dedicassi un po’ di più a te stesse, ad appagare i tuoi istinti, invece di essere sempre così attenta alla cura della casa e degli altri.
Se, leggendo questo racconto ti sei amata, fino a godere del tuo piacere solitario, ti prego, scrivimi le tue sensazioni su: cieloblu64@yahoo.com
E’ importante per me, sapere che lo hai fatto.
A presto.

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